La mappa del potere di Bersani
Giovedì, 6 settembre 2012 - 17:48:00
Di Tommaso Cinquemani
Bersani Triste spl
Bersani non sarebbe arrivato dov'è senza la rete di potere che lo circonda. Amministratori locali, banchieri, industriali, burocrati. Ma anche filosofi e personaggi dello sport. Una potenza di fuoco non indifferente che in questi giorni di avvicinamento alle primarie si scontra con quella di Renzi, fatta soprattutto di sindaci, consiglieri comunali e provinciali. Gli alleati più forti, utili quando bisogna far sentire il proprio potere sul mondo reale, sono quelli che tengono i cordoni della borsa. Primo fra tutti Alessandro Profumo, fratello di Francesco, ministro dell'Istruzione. Presidente di Monte dei Paschi di Siena, la 'banca della sinistra', è la 'mano longa' di Bersani nel mondo ella finanza e degli affari. Quando si parla di economia reale, di fabbriche e di aziende invece, il segretario del Pd ascolta il consiglio di Bruna Dini, ex presidente dei giovani industriali toscani, che all'ultima Assemblea del partito ha fatto un discorso di fuoco.
Dall'economia alla filosofia. Il pensatore preferito del segretario del Pd è Maurizio Ferraris, uno dei più importanti filosofi dei giorni nostri, uno che oltre che di pensieri alti guarda alla realtà di tutti i giorni. Agli stili di vita, al comportamento degli italiani, al cambiamento del paradigma della vita moderna. Uno terra a terra, proprio come piace a Bersani che guarda anche a Michele Prospero, considerato uno dei maggiori 'pensatori' del sistema politica italiano e analista dell'evoluzione della sinistra italiana.
Ma le elezioni non si vincono anche con nomi noti e simboli. Come Josefa Idem, la canoista record mondiale e pluri-medagliata che ha partecipato alla sua ottava olimpiade a Londra. "Grillo è una patacca", aveva dichiarato dopo la gara e da quel momento è entrata nel cuore di Bersani che, dicono alcuni, vorrebbe addirittura candidarla.
E veniamo alla politica, il mare in cui sguazza Bersani. Da Crozza a Benigni il tormentone degli anni passati è stato sparare a zero sulle divisioni all'interno del partito. Oggi, alla vigilia delle primarie, sembra che il Pd non sia mai stato così unito. Affaritaliani.it era stato uno dei primi, attraverso le parole di Matteo Orfini, a denunciare la spartizione di 'future poltrone' tra i dirigenti del Pd. Ma la cronaca politica delle ultime settimane ci mostra una pletora di dirigenti pro Bersani: a partire da Massimo D'Alema, continuando con Dario Franceschini, Rosi Bindi, Enrico Letta, Giuseppe Fioroni e anche Walter Veltroni. E se la forza di Renzi sta nei piccoli amministratori locali, quella di Bersani risiede nei grandi sindaci e presidenti. Stanno con lui Vasco Errani, storico presidente dell'Emilia Romagna ed Enrico Rossi, della Toscana. L'umbra Catiuscia Marini e il sindaco di Bologna Virginio Merola. Per finire con Piero Fassino, primo cittadino di Torino e Michele Emiliano, di Bari.
http://affaritaliani.libero.it/politica ... 70912.htmldalla lotta di classe con i lavotatori,alla lotta di classe x i salotti...........
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