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MaxpoweR ha scritto:
il problema è: dove riderebbe la coscienza ed in che modo viene generata da quali processi se essa è insita in ogni componente della materia, o meglio ogni componente della materia è una unità di coscienza? Cosa la veicola? Non è frutto di alcuna interazione ma è preesistente? O per meglio dire è una condizione intrinseca del nostro universo? O e' anche essa solo un errore di percezione dovuta alla conformazione olografica della nostra realtà? Queste teorie rispondono a queste domande? O almeno ci prova?
Secondo me risiede in quello che bohm chiama ordine implicito, ovvero nell'entità a-spaziale e a-temporale che "proietta" la realtà nello spazio tempo.
La veicola la proiezione stessa!
Leggere Bohm come lo legge Nassim Haramein porta a quello secondo me, ma qui torniamo all'annoso problema degli strumenti intellettivi e tecnici: oltre che intuirla una cosa del genere, probabilmente non potrà essere dimostrata per migliaia di anni a dire bene; manca sia al nostro cervello un salto evolutivo per comprendere bene proiezioni, coscienza e coscienza collettiva, come mancano gli strumenti per poter osservare questo ordine proiettante.
(qui torniamo ad un precedente dibattito in cui si discuteva sulla totale assenza di strumenti e metodi per poter indagare certe cose)
L'uomo non riesce ad osservare la scala atomica senza perturbare le particelle con l'osservazione, figuriamoci osservare la scala di plank che sta 30 ordini di grandezza più in basso e trovare in essa l'entità proiettante che ci fornisce autoconsapevolezza, non sappiamo nemmeno da dove cominciare!! serve evoluzione e tempi lunghissimi per poter capire a fondo e vedere certi concetti, secondo me
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MaxpoweR ha scritto:
E se in quei micro tuboli neuronali ci fossimo noi? O per meglio dire se fossimo parte integrante dei processi coscienti di cervello nell'infinitamente grande?
Si questo può essere abbiamo la nostra unicità di pensiero ma facciamo anche parte parte della totalità; Nassim Haramein con il suo modello di buco nero-bianco (Black Whole) filosoficamente ci indica questo modello: unicità e contemporaneamente globalità (modello di feedback a doppio toroide)
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MaxpoweR ha scritto:
Però una cosa continuo a non riuscire a visualizzarla, sembra il gioco delle scatole cinesi... Ci sono infinite scatole o la coscienza ha una sua sede o per meglio dire una sua origine? Devono esserci delle regole che permettono alla materia di comportarsi maniera cosciente, insomma deve esseri un principio che conferisce queste capacità alla materia, se è tutto legato mi viene difficile a maggior ragione pensare alla mano di un creatore che ha detto: lanciamo questo super frattale, vediamo dove mi porta...
Insomma se noi siamo il frutto della collisione di due super stringhe ci sono universi in cui la materia non può far emergere questa proprietà della "nostra" materia che sarebbe la coscienza?
Secondo me l'origine è sempre l'ordine implicito di Bohm, le regole sono quelle della evoluzione a salti quantici e frattali (c'è un modello di evoluzione quantistica secondo il quale prima di un salto evolutivo vengono permutati quantisticamente tutti gli stati possibili, una volta trovato il più vantaggioso la materia si "piega" in modo da intercettare l'entità proiettante in maniera più vantaggiosa e consapevole)
Per quanto riguarda l'idea del creatore che esternamente lancia i dadi per vedere cosa succede, è interessante riportare il parere di Bruce Lipton biologo "alternativo":
In breve l'entità proiettante non ha strumenti ma solo coscienza, gli mancano occhi naso orecchie e magari altri sensi che nemmeno ci sovvengono e avremo in un futuro: quindi proietta la sua coscienza sulla materia con il desiderio innato di forme sempre più complicate, ognuna avente livelli di consapevolezza superiori: le particelle atomiche, gli atomi, le stelle primordiali, le supernove e quindi poi i composti chimici, i pianeti solidi e le biosfere con gli organismi biologici e i sensi: anche saltando uno solo dei passaggi precedenti la nostra vita non potrebbe esistere, sono organizzazioni sequenziali ognuna indispensabile per il salto quantico successivo!
In pratica la nostra evoluzione, permette all'entità cosciente globale al di fuori dello spazio tempo di avere il feedback necessario, tramite il nostro apprendimento coscienziale, per capire se stesso.
Che corrisponde in ultimo, anche ad ognuno di noi di arrivare a quello che le religioni chiamano "Dio" o in altre parole a comprendere in piena consapevolezza cosa sia la nostra coscienza.
Saluti!