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MessaggioInviato: 15/09/2012, 20:35 
x ucire occorrerebbero politici con la P maiuscola,e non i servi che attualmente appoggiano il mariolino .......[;)]


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MessaggioInviato: 15/09/2012, 20:43 
Draghi vi ha infinocchiati? Dove siete tutti?

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di Paolo Barnard

Mario Draghi e Ben Bernanke hanno fatto due mosse con un solo scopo: placare le prime pagine di giornali e tv, infinocchiare milioni di persone, preservare i meccanismi di distruzione di redditi e democrazia.

E voi ci siete cascati? (su questo più sotto)

Infatti le adesioni ai due summit salva vite e salva nazione di Rimini e Cagliari languiscono penosamente, avviandoci verso la loro cancellazione (http://www.paolobarnard.info/).

Ma dove siete tutti? Dove sono le oltre 10.000 persone che mi hanno scritto in un anno, spesso lodi sperticate e “Non molli Barnard!”? Dove sono i 1300 attivisti di DemocraziaMMT che dovevano ovviamente essere i primi a versare? Dove sono gli imprenditori che non fanno altro che lagnarsi e ‘pppiagne’ in tv, ma che quando gli si offre una via di salvezza spariscono dal radar?

Dopo due settimane dall'apertura del conto siamo a neppure il 10% del totale necessario. I due summit richiedono un esborso in anticipi di 80.000 euro entro il 5 ottobre, inutile versare le quote il 15. Il 15 non ci saranno più i summit, e la MMT sarà finita in Italia, lo capite? Lo capite che un flop così con Jamie Galbraith, Kelton, Auerback, Parguez e Mosler significa non aver più la faccia per invitarli di nuovo? E senza di loro la MMT in Italia non si farà mai. Ma lo state capendo cosa significa questo? (p.s. ah! Li stanno corteggiando personaggi come Scopelliti in Calabria e i fratelli De Santis, quelli dei Meridionalisti Italiani. Di meglio non si poteva sperare per i nostri successori).

Ma dove siete tutti?

Un milione di italiani a smanettarsi su Grillo e Favia, mentre ieri Unioncamere scriveva che le assunzioni delle imprese italiane saranno il 31,5% in meno rispetto al 2011. Mica nulla, solo il 31,5% in meno, pinzellacchere…

Ma mentre la MMT non becca poche centinaia di persone disposte a dare 40 euro per salvare il Paese, Grillo vende DVD e magliette più dei Gormiti. La MMT vende bilanci settoriali e deficit positivi per dare un posto di lavoro a tutti gli italiani e per far lavorare tutte le aziende fino alla piena capacità. La MMT vende l’uscita pilotata dell’Italia dall’Economicidio dei tecnocrati, vende un kit per gestire il Tesoro, Banca d’Italia, tassi di cambio, debito pubblico e privato, indebitamento bancario e gestione del credito alle aziende. Forse l’errore è che non le vendiamo su DVD né su magliette.

Draghi comprerà titoli italiani sui mercati secondari, calmierando i loro rendimenti, ma solo dopo che l’Italia si sarà appellata al EFSF o al MES per ottenere un fondo di aiuti che ci vincola però a condizioni drammatiche. Questo comporta una nuova ventata di austerità confronto a cui quella di Monti-Fornero-Grilli è un bignè, e soprattutto la deflazione finale dei redditi degli italiani, da cui il Paese non si riprenderà più. Avremo quindi i titoli dei giornali che proclameranno lo spread sotto 200, tutto migliora!, letti da gente in fila alla Caritas per un giaccone in più per il figlio che va a lavorare in dicembre all’Auchan per 670 euro e ha freddo. Avremo inalterate tutte le falle strutturali dell’Eurozona nonostante Draghi, avremo la perdita di tutti i servizi pubblici nell’arco di meno di 10 anni, inclusa l’acqua, e le pensioni che già oggi non raggiungono al 50% i mille euro, scivoleranno sotto la soglia albanese. Avremo i giovani laureati, che già oggi al 19,6% non hanno ancora un lavoro dopo dodici mesi dall'aver conseguito il titolo di studio, che emigreranno in Turchia o in Israele.

Ma sui giornali l’euro sarà un successo.

Helicopter Ben fa il terzo QE. Il primo e il secondo non sono serviti a un accidente, se non a far fuggire gli investitori dal dollaro (cosa già accaduta dopo 7 minuti dall’annuncio di ieri) e rialzare i tassi sui titoli del Tesoro USA (accadrà fra qualche settimana). Ma a Obama servono una manciata di titoli sui giornali… vedi Draghi. Mentre i 42 milioni di americani che devono scegliere ogni giorno fra la cena e i farmaci, o i 47 milioni senza assistenza sanitaria decente, rimangono tali.

Ok, serve che scriva altro? No.

Se ci vediamo a Rimini e a Cagliari ok. Se no le tre lettere MMT potete cominciare a rimpiazzarle con altre tre, M5S, che forse fanno più al caso degli italiani.

http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=447

Source: Draghi vi ha infinocchiati? Dove siete tutti? - Mentereale



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MessaggioInviato: 15/09/2012, 20:56 
Che tristezza ragazzi........



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MessaggioInviato: 16/09/2012, 23:07 
Mentre noi discutiamo se, come e quando uscire dall'euro, si scopre che ormai non ci vuole entrare più nessuno!!! Ci sarà un motivo no?! [}:)]

Fonte: http://www.corriere.it/esteri/12_settem ... 52c7.shtml

Eurozona? No, grazie. I dubbi dalla Bulgaria al Baltico
I paesi dell'Est frenano sui tempi di ingresso nella moneta unica. Sofia: «Ne vediamo soltanto i costi»

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L'ultimo esempio è quello della Bulgaria: all'entrata nell'Eurozona ci lavora da anni, ma per ora preferisce tenersi il lev, la moneta nazionale. Dopo tre anni di austerity i criteri per l'adozione dell'euro ci sarebbero, il problema è la crisi. «Entrare nell'Eurozona? Al momento non vedo alcun beneficio, solo costi», ha spiegato il ministro delle Finanze Simeon Djankov al Wall Street Journal. Insomma, meglio aspettare ancora un po' prima di fare il passo decisivo: «Troppo rischioso, non ci sono garanzie sulle regole di adesso né su come cambieranno tra uno o due anni», ha concluso Djankov.

TROPPI RISCHI - Troppo rischioso, soprattutto, per un Paese che se la cava piuttosto bene (anche se resta il più povero dell'Ue). Il Pil è cresciuto dell'1,7% nel 2011 (ma quest'anno si prevede un aumento minore, pari all'1,2% circa), il deficit è stato ridotto al 2,1% del prodotto interno lordo (grazie ad un drastico taglio delle pensioni e dei salari nel settore pubblico), la moneta nazionale (ancorata all'euro) è molto solida. Se il tasso di disoccupazione è arrivato al 12%, è comunque minore di quelli registrati in Grecia e Spagna. E sul Mar Nero gli investimenti russi sono in rapido aumento.

DUBBI ANCHE SUL BALTICO - Sofia non è l'unica a tentennare sull'adozione dell'euro. L'Estonia è entrata nell'Eurozona all'inizio del 2011, ma gli altri paesi baltici non hanno per ora intenzione di seguire il suo esempio. Il motivo è lo stesso: come la Bulgaria, anche la Lettonia e la Lituania preferiscono aspettare per vedere come si svilupperà la crisi e quale saranno le conseguenze sui 17 Stati dell'Eurogruppo. Il primo ministro lituano Andrius Kubilius ha addirittura ribaltato i termini del confronto, dichiarando a fine agosto che il suo Paese entrerà nell'Eurozona solo quando «l'Europa sarà pronta». Mentre il premier lettone Valdis Dombrovskis ha fatto sapere di aver modificato (e parecchio) l'agenda al riguardo: si parlava di adozione dell'euro nel 2014, ora si aspetta la primavera del 2013 per decidere se – e quando – la Lettonia rinuncerà alla moneta nazionale.

LA POLONIA E I MURI CHE CADONO - Niente euro nemmeno per la Polonia, che ha posticipato l'adozione della moneta unica europea. Il ministro delle Finanze Jacek Rostowski è stato molto chiaro, anche se per spiegare i motivi del rinvio ha preferito usare una metafora: «Non mi piacerebbe traslocare in una casa dove mancano alcune strutture di base: il pericolo è che i muri mi cadano in testa».



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MessaggioInviato: 19/09/2012, 13:41 
Stiglitz: fine dell'euro non è fine del mondo

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Il premio Nobel Joseph Stiglitz negli uffici della editrice di Parigi, che ha pubblicato il suo nuovo libro "Le Prix de l'inégalité".

Sempre "meglio che seguire politiche suicide". In un'intervista a [b]Le Nouvel Observateur (http://www.wallstreetitalia.com/article ... ge=1076278), il premio Nobel condanna le politiche di austerità e la flessibilità eccessiva nel mercato del lavoro: VIDEO. "Un mondo senza Goldman Sachs e' possibile". [/b]

Fonte: http://www.wallstreetitalia.com/article ... mondo.aspx

New York - Ognuno ha pronte le sue personbali ricette per uscire dalla crisi del debito sovrano europeo. Ma quando parla il premio Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz val la pena sedersi e ascoltare in silenzio.

Ecco le sue considerazioni principali, emerse durante un'intervista concessa a Le Nouvel Observateur , in occasione della presentazione del suo ultimo libro "Le Prix de l'inégalité":

1. Cambiare la struttura delle economie
2. L'austerita' non e' una soluzione
3. Le decisini delle autorita' europee sono troppo limitate
4. Changer la structure de notre économie
5. Mutualizzare i debiti e armonizzare le tasse
6. E se la Germania lasciasse la zona euro?
7. La fine dell'euro non e' la fine del mondo
8. Il protezionismo sarebbe un errore grave
9. Il lavoro nel settore industriale cala, e' il prezzo del successo
10. Flessibizzare il mercato del lavoro non e' la soluzione
11. Un mondo senza Goldman Sachs e' possibile
12. Separare le attivita' di deposito e di investimento delle banche (Volcker Rule)
13. E' difficile cambiare veramente il sistema se si e' al suo interno



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MessaggioInviato: 22/09/2012, 19:29 
Il pr€zzo della libertà. (Breve documentario sulla MMT)

[BBvideo]ft_3lKQzjQA#![/BBvideo]

Questo video è il frutto della collaborazione degli attivisti della Modern Money Theory: Giacomo Bracci, Lorenzo Carità Morelli, Shirin Chehayed, Paola Coacci, Giuseppe Cristofani, Emanuele Fietta, Emiliano#65279; Galati, Antonello Martinez Gianfreda, Federico Greco, Mara Guidi, Walter Impellizzeri, Francisco La Manna, Fiore Ranauro, Yuri Refolo, Daniele Santolamazza, Nunzia Valerio, Emiliano Vernizzi.


Video da frontediliberazionedaibanchieri.it

Source: nocensura.com: Il pr€zzo del...(Breve documentario sulla MMT)

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MessaggioInviato: 22/09/2012, 20:02 
Come ho detto nel topic di Atlanticus: http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=13741


I referendum possono essere proposti direttamente dai cittadini, basta raccogliere le firme.


Se Grillo comincia la raccolta firme, è solo questione di tempo, impensabile che la gente non sia interessata.


Ultima modifica di Aztlan il 22/09/2012, 20:03, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 22/09/2012, 20:42 
Cita:
3. Le decisini delle autorita' europee sono troppo limitate


[8]



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MessaggioInviato: 23/09/2012, 09:18 
Stiglizt è un sostenitore dell' uscita dall' Euro dei Paesi minacciati di non provarci nemmeno.

Dice l' esatto opposto del direttorato europeo a marchio tedesco.

Qualunque cosa significasse quella frase, andrebbe interpretata correttamente nella sua ottica generale per evitare fraintendimenti.



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MessaggioInviato: 05/10/2012, 10:47 
'A rata der mutuo
http://goofynomics.blogspot.it/2012/09/ ... mutuo.html
(la vita è fatta di priorità, quindi comincio io, poi segue una new entry - indisciplinata - e poi concludo io)



Permettetemi una considerazione personale.

Sono stanco di discutere i vantaggi o gli svantaggi economici della moneta unica. Ho mostrato come altri, da decenni, l’abbiano fatto con maggiore autorevolezza di me(http://goofynomics.blogspot.it/2011/12/ ... ciata.html), giungendo a conclusioni univoche. Il punto però non è questo. Io vorrei chiedervi: i nostri padri, i nostri nonni, che a un certo punto hanno deciso di andare sulle montagne per fare la resistenza, e anche quelli che invece sono rimasti a casa, secondo voi, prima di partire, o di restare, si sono chiesti se l’anno dopo la benzina sarebbe costata due euro al litro? Si sono chiesti se l’inflazione sarebbe aumentata di uno, due, o dieci punti? Si sono chiesti cosa sarebbe successo alla rata del mutuo?

Non credo. Avranno avuto altre motivazioni, e sono certo che non tutte saranno state nobili, perché l’uomo è fatto così. Ma il conto della serva non penso che lo abbiano fatto in molti: né quelli che sono partiti, né quelli che sono restati.

Preciso il concetto, qualora non fosse chiaro.

Se anche fuori dall’euro ci fosse un baratro economico (ma le cose, come sappiamo, stanno in modo opposto), se anche l’uscita ci consegnasse, come pretendono certi strampalati disinformatori, alle sette piaghe d’Egitto, sarebbe comunque dovere morale e civile di ogni italiano opporsi al simbolo di un regime che ha fatto della crisi economica un metodo di governo, che ha eletto a propria bandiera la deliberata ed esplicita e rivendicata soppressione del dibattito democratico.

Opporsi all’euro è l’unico segnale che oggi rimanga a un cittadino europeo per dichiarare il proprio dissenso dal metodo paternalistico con il quale l’élite mette il popolo di fronte al fatto compiuto, affinché il popolo vada dove l’élite vuole condurlo. Così come l’autore del “divorzio” ammette di essere stato perfettamente consapevole del fatto che questo avrebbe condotto a un’esplosione del debito(http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&a ... 10&chId=30), gli autori dell’euro ammettono di essere stati perfettamente consapevoli che iniziare l’integrazione europea dalla moneta avrebbe condotto a una crisi(http://goofynomics.blogspot.it/2012/05/ ... -o-no.html). Sfido io! C’erano trent’anni di letteratura accademica a dimostrarlo. Ma, teorizzano questi politici, la crisi era necessaria: bisognava che il debito pubblico esplodesse perché lo Stato imparasse a spendere di meno; bisognava che l’Europa arrivasse all’orlo del conflitto perché gli Stati si decidessero a muovere verso la non meglio specificata “unione politica”.

Solo che in questi argomenti c’è sempre qualcosa che non torna. Dopo il divorzio lo Stato non ha speso di meno, ma di più, e per di più orientando la propria spesa verso i più ricchi. L’unione politica proposta si configura sempre di più come progetto imperialistico: si parla apertamente di creare Zone economiche speciali in Grecia, di mettere sotto tutela tutti i governi periferici...

Se accettiamo questo metodo, non ci sono limiti a quello che ci potrà essere imposto. E l’unico modo per opporci è rifiutare l’euro, il segno più tangibile di questa politica e dei suoi fallimenti.


Dixi. E adesso vediamo cosa ci chiede l'amico che non ha letto bene le Istruzioni per l'uso, altrimenti saprebbe che non si fanno interventi a puntate. Ma la puntata interessante ve la sottopongo:



Prima domanda
Quando si parlava della svalutazione del 92' di circa il 20% si diceva che l'inflazione si abbassò l'anno dopo dal 5 al 4%.
Se io avevo un debito in lire ( mutuo fido o altro) a seguito della svalutazione io continuavo a pagare lo stesso e chi ci rimetteva era la banca che aveva investito non lire ma una qualunque altra valuta per finanziare il prestito iniziale..
Se noi uscissimo adesso dall'euro, la situazione non sarebbe differente?
Cioè, c'è un modo legale e certo per essere sicuri che se io ho adesso un debito da ripagare in euro questo non resti in euro e svalutando ci ritroveremmo tutti a dover pagare tanto in più di quanto si svaluta la nostra nuova lira??
Mi rendo conto che la situazione è difficile da prevedere perchè l'esperimento euro è comunque qualcosa di più di un semplice aggancio a una valuta più forte.. e nessuno di coloro a cui ho posto questa domanda mi hanno saputo rispondere e ovviamente io credo che se i debiti dovessero effettivamente restare in euro la correlazione tra svalutazione e inflazione potrebbe forse essere più forte??


Amico caro,

certo, sì, lo so: l'euro è un complotto di Ernst Stavro Blofeld (o era Rockerduck?) per sterminare i popoli europei. E quindi, naturalmente, se lo scopo è sterminarci, che noi si stia dentro o fuori saremo comunque morti, quindi stiamo dentro.

Giusto?

No, direi di no.

Io so benissimo che chiunque incontri in giro ti terrorizza dicendoti che dovrai pagare il mutuo in euro con le tue nuove lire svalutate. Questa è una colossale scemenza. Tutte le proposte operative di uscita dall'euro, da quelle di "sinistra", a quelle di "destra", a quelle per addetti ai lavori, chiariscono molto bene il punto.

Ai rapporti di debito/credito regolati dal diritto nazionale, lo Stato che uscirà applicherà il principio della Lex Monetae, in base al quale uno Stato sovrano sceglie liberamente quale valuta usare. Ne consegue che i contratti regolati dal diritto nazionale possono essere semplicemente riconvertiti nella nuova unità di conto, senza che alcuna delle parti contraenti possa eccepire questa conversione come motivo di recesso dalle obbligazioni contrattuali (né avrebbe particolare interesse a farlo, con buona pace degli strampalati blogger che temono il complotto delle banche cattive). E questo vale per i depositi bancari, e per i mutui, ecc.


Le conseguenze pratiche di questo principio sono disciplinate dagli art. 1277 e seguenti del Codice Civile (Torny santo subito dopo il concerto di Ligabue):

- Art. 1277 Debito di somma di danaro
I debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento e per il suo valore nominale.
Se la somma dovuta era determinata in una moneta che non ha più corso legale al tempo del pagamento, questo deve farsi in moneta legale ragguagliata per valore alla prima.

- Art. 1278 Debito di somma di monete non aventi corso legale
Se la somma dovuta è determinata in una moneta non avente corso legale nello Stato, il debitore ha facoltà di pagare in moneta legale al corso del cambio nel giorno della scadenza e nel luogo stabilito per il pagamento.

- Art. 1281 Leggi speciali
Le norme che precedono si osservano in quanto non siano in contrasto con i princìpi derivanti da leggi speciali.
Sono salve le disposizioni particolari concernenti pagamenti da farsi fuori del territorio dello Stato.

L’art. 1277 si applicherebbe laddove l’Eurozona esplodesse. In quel caso l’euro non ci sarebbe più, non avrebbe più corso legale da nessuna parte al tempo del pagamento, e i pagamenti andrebbero fatti in moneta legale (nuova lira) ragguagliata per valore all’euro, e il rapporto di cambio sarebbe quello del changeover, cioè uno a uno (mi riferisco al changeover "in uscita", non a quello "in entrata". Solo qualche sprovveduto può pensare che si torni al 1936,27, ma lasciamo stare: non è un blog di psichiatria).

L’art. 1278 si applicherebbe laddove l’Eurozona non esplodesse, per cui l’euro continuerebbe ad avere corso legale, ma non nello Stato italiano. In questo caso il debitore potrebbe pagare in euro, ma ha facoltà di pagare in moneta legale (nuova lira) al cambio corrente alla scadenza. “Ecco!” Interviene il luogocomunista terrorista “Vedi! Il povero consumatore sarà schiacciato dalle rate del mutuo, perché dovrà pagarle in euro, o. ciò che è lo stesso, in nuove lire svalutate”. Calma. Leggiamo tutto. Questa disposizioni si applicano a meno che non intervengano leggi speciali, previste dall’art. 1281, e lo Stato ovviamente dovrà, nel decreto di uscita, prevedere una deroga all’art. 1278 stabilendo che i rapporti di debito e di credito in euro disciplinati dal Codice Civile saranno regolati in nuove lire al cambio previsto alla data del changeover (cioè uno a uno), e non a quella della scadenza del pagamento (che incorporerebbe la svalutazione).

Perché dico ovviamente? Perché se non lo facesse condannerebbe all’insolvenza una quantità abnorme di famiglie e di imprese. Nessun governo prenderebbe una decisione simile, se non altro perché significherebbe mettere una pietra tombale su qualsiasi aspirazione politica dei suoi componenti. Del resto, non è questo quello che si aspettano i mercati e non è questo quello che gli studiosi esteri (Sapir, Bootle, ecc.) prefigurano. Dobbiamo pensare che esiste una minima razionalità: una volta presa la decisione, il buon senso dovrà necessariamente prevalere.

Scusa, amico Brillo, ma secondo te, se la banca pretendesse di farsi pagare in euro (avendo però convertito i tuoi depositi in nuove lire), che cosa potrebbe pensare di ottenere se non un pugno di mosche? Secondo te, è meglio farsi pagare nella nuova valuta, o mandare in bancarotta il 70% dei propri clienti?

Io veramente certe volte mi chiedo con che testa la gente ragioni (e non parlo di te, ma di quelli coi quali tu hai parlato). Non so. L'ultrarazionalità da modello neoclassico mi fa sorridere, ma anche l'ipotesi che tutti i cittadini di un paese civile comincino a comportarsi dall'oggi al domani come i Lemmings non mi pare molto meno ridicola.

Quindi se hai un mutuo, stai sereno. Se poi sei fascista, e in mancanza del manganello pensi che gli italiani debbano essere governati dallo spread, stai nell'euro. Se ci riesci...





(Preciso che a quanto ne so sono disciplinati dal diritto nazionale anche i rapporti intrattenuti con filiali sul territorio nazionale di banche estere. Non faccio nomi. Voi, per star tranquilli, controllate, poi, quando 48 sarà ministro delle finanze, dateci la lista delle vostre banche che ve le nazionalizziamo tutte. Ovviamente prima dovrete corromperci, ma non sarà difficile, perché a nostra volta noi avremo stampato tanta moneta).



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Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Opporsi all’euro è l’unico segnale che oggi rimanga a un cittadino europeo per dichiarare il proprio dissenso dal metodo paternalistico con il quale l’élite mette il popolo di fronte al fatto compiuto, affinché il popolo vada dove l’élite vuole condurlo. Così come l’autore del “divorzio” ammette di essere stato perfettamente consapevole del fatto che questo avrebbe condotto a un’esplosione del debito(http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&a ... 10&chId=30), gli autori dell’euro ammettono di essere stati perfettamente consapevoli che iniziare l’integrazione europea dalla moneta avrebbe condotto a una crisi(http://goofynomics.blogspot.it/2012/05/ ... -o-no.html). Sfido io! C’erano trent’anni di letteratura accademica a dimostrarlo. Ma, teorizzano questi politici, la crisi era necessaria: bisognava che il debito pubblico esplodesse perché lo Stato imparasse a spendere di meno; bisognava che l’Europa arrivasse all’orlo del conflitto perché gli Stati si decidessero a muovere verso la non meglio specificata “unione politica”.

Solo che in questi argomenti c’è sempre qualcosa che non torna. Dopo il divorzio lo Stato non ha speso di meno, ma di più, e per di più orientando la propria spesa verso i più ricchi. L’unione politica proposta si configura sempre di più come progetto imperialistico: si parla apertamente di creare Zone economiche speciali in Grecia, di mettere sotto tutela tutti i governi periferici...

Se accettiamo questo metodo, non ci sono limiti a quello che ci potrà essere imposto. E l’unico modo per opporci è rifiutare l’euro, il segno più tangibile di questa politica e dei suoi fallimenti.



Da incorniciare....

Magari si potrebbero fare anche dei quadretti
e regalarli a Natale a parenti e amici.



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MessaggioInviato: 06/10/2012, 00:26 
Dipende dai parenti, in certi casi è uno spreco di cornice.......



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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Marziano
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MessaggioInviato: 06/10/2012, 02:18 
Sappiamo tutti che il problema non è l'Euro in se, ma chi ha il controllo della produzione dell'Euro e il meccanismi di prestito che hanno azzerato la sovranità nazionale.

L'Europa non potrà mai diventare come gli Stati Uniti per infinite ragioni che non sto elencare.

Il problema fondamentale è la differenza mostruosa che c'è tra gli stati europei, e omologarli fra loro è un processo sbagliato e impossibile che forse neanche dopo un secolo si completerebbe.

Non si puo fareuna moneta per i paesi meditarranei, e un Franco fortificato per Francia-Germania-Ollanda perche ci ritroveremmo lo stesso problema di sovranità nazionale limitata.

L'unica soluzione è tornare alle monete proprie non ne trovo altre, perchè ogni paese si deve reistabilizzare e quindi è necessaria piena sovranità nazionale per fare le riforme giuste.

Ovvio che una volta cambiata la moneta va rivoluzionato tutto, dal settore pubblica, costituzione, lavoro, e va tagliata fuori la Cina e i paesi dove solitamente le aziende vanno per produrre con una legge che penalizza cosi tanto da non convenire piu.

Questa è la strada.



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...the earth is an enclosed plane, centered at the North Pole and bounded along its outward edge by a wall of ice, with the sun, moon, planets, and stars only a few hundred miles above the surface of the earth.
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MessaggioInviato: 06/10/2012, 08:49 
Esattamente.


Come detto, l' Euro è il loro strumento di oppressione. L' unico modo per emanciparci è abbandonarlo.


Torniamo tutti alle nostre monete nazionali, recuperiamo la piena sovranità economica per difenderci, e ristabiliamo la democrazia.


Altrimenti diventerà troppo tardi per questa che è l' unica soluzione pacifica, e l' ultima opzione rimanente sarà la rivoluzione.

Aztlan



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MessaggioInviato: 06/10/2012, 13:06 
Non è mai troppo tardi, però piu si aspetta e piu una generazione non avrà la possibilità di avere una vita.
Intendo lavoro-casa-famiglia.



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