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MessaggioInviato: 28/09/2012, 21:41 
verso le primarie
Clinton vola a Firenze e incontra Renzi
L'ex presidente Usa domani in Italia: prima a Cesena per un convegno, poi nel capoluogo toscano in elicottero per il faccia a faccia con il sindaco

FIRENZE - Bill Clinton a colloquio con Matteo Renzi in vista delle primarie. Domani, a meno di colpi di scena, l’ex presidente degli Stati Uniti dovrebbe incontrare il sindaco di Firenze, ormai in piena corsa per la candidatura a premier. L’incontro, ufficialmente di natura privata, è fissato a Firenze, ma luogo e ora sono suscettibili di cambiamenti anche per motivi di sicurezza. Una carta a sorpresa, quella di Renzi, favorito anche da una coincidenza fortunata. Clinton, proprio domani, sarà infatti a Cesena, dove parteciperà all’inaugurazione del nuovo stabilimento Technogym, colosso italiano delle attrezzature da palestra. E l’ex presidente Usa sarà il protagonista del Wellness Congress, dove terrà una relazione contro il dilagare di obesità e malattie croniche. Dopo Cesena, probabilmente in elicottero, Clinton tornerà a Firenze, dove era già stato nel ’99 (a un meeting tra riformisti con D’Alema, Blair e Schroeder) e dove pernotterà, proprio per incontrare il sindaco.
Fonte:http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/politica/2012/28-settembre-2012/clinton-vola-firenze-incontra-renzi-2112011985671.shtml

Capito mi hai... [?]
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MessaggioInviato: 30/09/2012, 20:21 
Legge anticorruzione, decideranno 100 parlamentari tra condannati e indagati

Siccome ormai indignarsi è una moda trendy, già immaginiamo gli alti lai e gli stracciar di vesti che seguiranno alla puntata di stasera di Report con la carrellata dei condannati, imputati, indagati e prescritti del Parlamento italiano: 100 in tutto. Le “quote marron” formano un poderoso esercito di onorevoli e senatori che ammonta ormai ben oltre uno su dieci del totale: un tasso di devianza che non trova riscontri nemmeno nelle più degradate periferie metropolitane. Con un’aggravante, messa bene in luce da Report: questi galantuomini sono portatori insani del più smaccato eppur invisibile conflitto d’interessi. Dovrebbero votare leggi più severe contro la corruzione, la concussione, il falso in bilancio, la truffa, il peculato, l’abuso d’ufficio, il finanziamento illecito, l’associazione per delinquere, ma non vogliono né possono farlo, dovendo rispondere di quei reati nelle procure, nei tribunali, nelle corti d’appello, in Cassazione o addirittura (21 di loro) sono già stati condannati in via definitiva.

Poi naturalmente ci sono gli avvocati che li seguono in Parlamento, quasi tutti infilati nelle commissioni giustizia a legiferare a vantaggio dei clienti che li han fatti eleggere grazie al Porcellum. Infine c’è chi è incensurato solo perché non l’hanno ancora scoperto e agisce di conseguenza. Solo così si spiega la produzione industriale di leggi-vergogna, ad castam, contro la giustizia e a favore dei ladri con colletto bianco e guanti gialli (un centinaio di norme negli ultimi 15 anni), il blocco della ratifica delle convenzioni internazionali contro la corruzione e financo del risibile pacchetto anti-tangenti racimolato dalla ministra Paola Severino. Ma nel Palazzo sono in pochi ad aver il diritto a indignarsi. In qualche cassetto del Senato riposa in pace dal 2007 la proposta di legge di iniziativa popolare su cui Beppe Grillo, al V-Day di Bologna, aveva raccolto 300 mila firme per rendere ineleggibili almeno i condannati. Et pour cause.

Tutti i maggiori partiti, in questi anni, hanno portato in Parlamento inquisiti e condannati, sottraendoli alla giustizia o per solidarietà di casta o perché ricattati (o mi fai eleggere o parlo di te): dal Pdl all’Udc, che vantano il record mondiale di “quote marron”, al Pd, che s’è accontentato di metterne in lista qualcuno in meno. Abbiamo persino la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Renato Schifani, indagato a Palermo per mafia. E fino a dieci mesi fa il premier Silvio Berlusconi era imputato di corruzione giudiziaria, concussione, prostituzione minorile, frode fiscale, appropriazione indebita e falso in bilancio: eppure il presidente Napolitano, al momento di dargli l’incarico nel 2008, non fece una piega. Così come quando nominò vari inquisiti come ministri e sottosegretari. E pensare che nel 1992 Oscar Luigi Scalfaro rifiutò di incaricare Bettino Craxi perché avrebbe potuto essere (ma ancora non lo era) inquisito da Mani Pulite dopo l’arresto di Mario Chiesa. E nel ’94 rifiutò di nominare ministro della Giustizia Cesare Previti non perché fosse indagato (ancora non lo era), ma perché era l’avvocato del premier, dunque in conflitto d’interessi. Altri tempi, altri presidenti.

I cento parlamentari condannati, imputati, indagati o prescritti

Abrignani Ignazio (deputato Pdl): indagato per dissipazione post-fallimentare.

Alessandri Angelo (dep Lega): indagato per finanziamento illecito ai partiti.

Angelucci Antonio (dep Pdl): indagato per associazione a delinquere, truffa e falso.

Aracu Sabatino (dep Pdl): rinviato a giudizio nella Sanitopoli abruzzese.

Barbareschi Luca (dep Misto- eletto Pdl): indagato per abusivismo.

Berlusconi Silvio (dep Pdl): 2 amnistie (falsa testimonianza P2, falso in bilancio Macherio); 1 assoluzione per depenalizzazione del reato (falso in bilancio All Iberian); 3 processi in corso (frode fiscale Mediaset, intercettazioni Unipol, processo Ruby). 5 prescrizioni (Lodo Mondadori, All Iberian, Consolidato Fininvest, Falso in bilancio Lentini, processo Mills).

Bernardini Rita (dep Pd): condannata nel 2008 a quattro mesi per cessione gratuita di marijuana, pena estinta per indulto.

Berruti Massimo (dep Pdl): condannato a 8 mesi per favoreggiamento.

Bossi Umberto (dep Lega): condannato a 8 mesi di reclusione per finanziamento illecito, 1 anno per istigazione a delinquere, 1 anno e 4 mesi per vilipendio alla bandiera poi indultati, oggi è indagato per truffa ai danni dello Stato.

Bosi Francesco (dep Udc): indagato per abuso d’ufficio.

Bragantini Matteo (dep Lega): condannato in appello per propaganda razziale.

Brancher Aldo (dep Pdl): condannato per appropriazione indebita e ricettazione.

Briguglio Carmelo (dep Pdl): vari processi a carico (truffa, falso, abuso d’ufficio), alcuni prescritti, alcuni trasferiti ad altri tribunali e in seguito assolto.

Calderoli Roberto (senatore Lega): indagato per ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale, prescritto. Indagato per truffa dal Tribunale dei ministri, i senatori votano contro l’autorizzazione a procedere.

Caliendo Giacomo (sen Pdl): indagato per violazione della legge Anselmi sulle società segrete (inchiesta nuova P2).

Camber Giulio (sen Pdl): condannato in via definitiva per millantato credito.

Caparini Davide (dep Lega): resistenza a pubblico ufficiale, prescritto.

Carlucci Gabriella (dep Pdl): condannata a risarcire una sua collaboratrice.

Carra Enzo (dep Udc): condannato in via definitiva a 16 mesi per false dichiarazioni ai pm.

Castagnetti Pierluigi (dep Pd): rinviato a giudizio per corruzione, prescritto.

Castelli Roberto (sen Lega): indagato per abuso d’ufficio patrimoniale.

Catone Giampiero (dep Misto – eletto Pdl): condannato in primo grado a otto anni per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata.

Cesa Lorenzo (dep Udc): condannato in primo grado per corruzione aggravata, condanna annullata in appello per vizio di forma.

Cesaro Luigi (dep Pdl): indagato per associazione camorristica.

Ciarrapico Giuseppe (sen Pdl): condannato per truffa aggravata, bancarotta fraudolenta, finanziamento illecito, rinviato a giudizio per ricettazione, indagato per truffa ai danni di Palazzo Chigi.

Cosentino Nicola (dep Pdl): accusato di legami con il clan dei Casalesi, il Parlamento ha negato la richiesta d’arresto. Imputato anche nell’inchiesta sulla P3.

Crisafulli Vladimiro (sen Pd): sotto inchiesta per abuso d’ufficio.

Cursi Cesare (sen Pdl): indagato per corruzione.

D’Alema Massimo (dep Pd): finanziamento illecito accertato, prescritto.

D’Alì Antonio (sen Pdl): rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.

De Angelis Marcello (dep Pdl): condannato per banda armata e associazione eversiva.

De Gregorio Sergio (sen Pdl): indagato per associazione per delinquere, concorso in truffa e truffa aggravata, concorso in bancarotta fraudolenta. Il Senato ha negato l’autorizzazione all’arresto.

Dell’Utri Marcello (dep Pdl): condannato per false fatture e frode fiscale, condannato in appello per tentata estorsione mafiosa, condannato in secondo grado a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa ma annullata con rinvio dalla Cassazione.

Del Pennino Antonio : (sen Pdl): ha patteggiato una pena di 2 mesi e 20 giorni nel processo per le tangenti Enimont. A ottobre 1994 altro patteggiamento: di una pena di 1 anno, 8 mesi e 20 giorni per tangenti relative alla Metropolitana milanese. Prescritto per corruzione.

De Luca Francesco (dep Pdl): indagato per tentata corruzione in atti giudiziari.

Di Giuseppe Anita (dep Idv): indagata per abuso di ufficio, turbativa d’asta e associazione a delinquere.

Di Stefano Fabrizio (dep Pdl): rinviato a giudizio per corruzione.

Drago Giuseppe (dep Misto – eletto Udc): condannato per peculato e abuso d’ufficio.

Farina Renato (dep Pdl): condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi per falso in atto pubblico, ha patteggiato una pena di 6 mesi per favoreggiamento nel sequestro di Abu Omar.

Fasano Vincenzo (sen Pdl): condannato per concussione, indultato.

Fazzone Claudio (sen Pdl): rinviato a giudizio per abuso d’ufficio.

Firrarello Giuseppe (sen Pdl): condannato in primo grado per turbativa d’asta, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa (nel ’99 il Senato ha negato l’arresto).

Fitto Raffaele (dep Pdl): rinvio a giudizio per concorso in corruzione, falso e finanziamento illecito.

Galati Giuseppe (dep Pdl): indagato per associazione a delinquere, truffa e associazione segreta.

Galioto Vincenzo (sen Misto-eletto Pdl): condannato in primo grado per falso in bilancio.

Genovese Fracantonio (dep Pd): indagato per abuso d’ufficio.

Grassano Maurizio (Misto – eletto Lega): condannato in primo grado a 4 anni per truffa.

Grillo Luigi (dep Pdl): indagato e prescritto per truffa.

Iapicca Maurizio (dep Misto-eletto Pdl): rinviato a giudizio per false fatture, falso in bilancio e abuso d’ufficio, prescritto.

La Malfa Giorgio (dep Misto-eletto Pdl): condannato per finanziamento illecito.

Laganà Maria Grazia (dep Pd): imputata per truffa ai danni dello Stato.

Landolfi Mario (dep Pdl): indagato per concorso in corruzione, concorso in truffa e concorso in favoreggiamento mafioso.

Lehner Giancarlo (dep Pdl): condannato per diffamazione.

Lolli Giovanni (dep Pd): rinviato a giudizio per favoreggiamento , prescritto.

Lombardo Angelo (dep Misto): indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Lumia Giuseppe (dep Pd): indagato per diffamazione. Querelato dal suo ex addetto stampa.

Lunardi Pietro (dep Pdl): indagato per corruzione.

Luongo Antonio (dep Pd): rinviato a giudizio per corruzione.

Lusetti Renzo (dep Pd): condannato a risarcimento per consulenze ingiustificate.

Lusi Luigi (Misto-eletto Pd): indagato per appropriazione indebita e calunnia, è attualmente in carcerazione preventiva e resta senatore.

Malgieri Gennaro (dep Pdl): condannato dalla Corte dei conti per la nomina di Alfredo Meocci a dg della Rai.

Mannino Calogero (sen misto, eletto Udc): imputato per minaccia a corpo dello Stato nell’inchiesta sulla Trattativa Stato-mafia.

Maroni Roberto (Lega Nord): condannato per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.

Matteoli Altero (sen Pdl): imputato per favoreggiamento, processo bloccato dalla Camera.

Messina Alfredo (sen Pdl): indagato per favoreggiamento in bancarotta fraudolenta.

Milanese Marco (dep Pdl): indagato per corruzione, rivelazione segreta e associazione a delinquere (P4).

Nania Domenico: (sen Pdl): condannato per lesioni personali, condannato in primo grado per abusi edilizi e prescritto.

Naro Giuseppe (dep Udc): condannato per abuso d’ufficio, condanna in primo grado per peculato prescritta.

Nessa Pasquale (sen Pdl): rinviato a giudizio per concussione.

Nespoli Vincenzo: (sen Pdl): indagato per concorso in scambio elettorale, concorso in bancarotta fraudolenta e concorso in riciclaggio. Richiesta di arresto respinta dal Senato.

Paravia Antonio ( arrestato per tangenti, poi prescritto.

Papa Alfonso: (dep Pdl): accusato di concussione, favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sulla P4.

Papania Antonino (dep Pd): patteggia accusa per abuso d’ufficio.

Pili Mauro (dep Pdl): indagato a Cagliari per peculato.

Pini Gianluca: (dep Lega): indagato per millantato credito.

Pittelli Giancarlo (dep Misto – eletto Pdl): indagato per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e “appartenenza a loggia massonica segreta o struttura similare” e per minacce e lesioni a un collega avvocato.

Pistorio Giovanni (sen Misto): condannato dalla Corte dei conti per danno erariale.

Porfidia Americo: (dep Misto – eletto Idv): rinviato a giudizio per tentata estorsione e favoreggiamento.

Rigoni Andrea (dep Pd): condanna in primo grado per abuso edilizio, poi reato prescritto.

Rizzoli Melania (dep Pdl): indagata per concorso in falso.

Romano Francesco Saverio (dep misto – eletto Udc): indagato per corruzione.

Rosso Roberto (dep Pdl): indagato per associazione a delinquere.

Russo Paolo (dep Pdl): indagato per violazione della legge elettorale.

Rutelli Francesco (sen Misto): condannato per danno erariale dalla Corte dei conti.

Savino Elvira (dep Pdl): indagata per concorso in riciclaggio.

Scajola Claudio (dep Pdl): indagato per la casa vicino al Colosseo pagata dall’imprenditore Diego Anemone.

Scapagnini Umberto (dep Pdl): condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale.

Scelli Maurizio (dep Pdl): condannato a pagare 900 mila euro per irregolarità nell’acquisizione di servizi informatici.

Sciascia Salvatore (sen Pdl): condannato per corruzione alla Guardia di finanza.

Simeoni Giorgio (dep Pdl): indagato per associazione per delinquere e corruzione.

Serafini Giancarlo (sen Pdl): ha patteggiato una condanna per corruzione.

Speciale Roberto (dep Pdl): condannato dalla Corte di appello militare a 1 anno e 1 mese per peculato d’uso e abuso d’ufficio.

Stiffoni Piergiorgio (sen misto – eletto Lega) indagato dalla Procura di Milano per peculato.

Strano Nino (sen Misto – Fli): condannato in appello a 2 anni e 2 mesi per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale

Tancredi Paolo (dep Pd): indagato per corruzione

Tedesco Alberto (sen Pd): indagato per turbativa d’asta e corruzione. La Camera dei deputati l’ha salvato negando l’autorizzazione all’arresto.

Tomassini Antonio (sen Pdl): condannato per falso.

Tortoli Roberto (dep Pdl): condannato in secondo grado a 3 anni e 4 mesi per estorsione.

Verdini Denis (dep Pdl): indagato per false fatture, mendacio bancario, appalti G8 L’Aquila, associazione a delinquere e abuso d’ufficio.

Vizzini Carlo (sen Pdl): condannato in primo grado per finanziamento illecito, si è salvato solo con la prescrizione. Era coinvolto nella maxi tangente Enimont. Indagato per favoreggiamento alla mafia.


Alcuni dati potrebbero essere cambiati rispetto a quelli riportati e nel caso saremo pronti a rettificarli essendo molti i processi in corso. Altri ancora possono essere subentrati.

http://www.ilfattoquotidiano.it


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MessaggioInviato: 30/09/2012, 21:26 
Buon argomento di discussione.Accadra,a meno che non ci sia un Monti bis,un ritorno sottovoce della stessa classe politica che avevamo lasciato in precedenza.Ma la Juventus ha sconfitto la Roma,il Napoli la Sampdoria.Ci sono buoni argomenti anche per questa settimana che sta per iniziare.L'inflazione?Il caro benzina?Aziende che chiudono?Ci pensera qualcun altro.......



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MessaggioInviato: 30/09/2012, 22:11 
I recenti provvedimento del governo Monti:
i finanziamenti per incentivare la depilazione dei peli del culo in Kiribati

Posted by Paolo Franceschetti

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1. Premessa e una domanda. I recenti provvedimenti del governo Monti in materia di agricoltura. 2. Dove finiscono i soldi dell’UE. 3. Ricapitoliamo per chi non avesse capito. 4. Fonti e documenti normativi ufficiali



[b]1. Premessa e una domanda. I recenti provvedimenti del governo Monti in materia agricola.[/b]

In questo periodo si fa un
gran parlare dei soldi che alcuni esponenti del PDL avrebbero rubacchiato (quasi
come se gli altri partiti non rubassero allo stesso modo). E si fa anche un
gran parlare delle somme che i parlamentari prenderebbero come stipendio.

Sacrosanto per carità. Ma a
me vien da ridere quando leggo queste petizioni per ridurre stupendi dei
parlamentari o che gridano allo scandalo per le troppe auto blu.

Infatti altri e ben più gravi
sono i problemi economici e i furti dei politici ai danni della popolazione.

Vediamo quali, partendo da
alcuni demenziali provvedimenti presi dal governo Monti in questo periodo, per
poi spiegare dove andranno a finire questi soldi che verranno rubati ai
cittadini.

Recentemente Monti ha fatto
ricorso alla Corte Costituzionale al fine di vietare i cosiddetti prodotti
agricoli a KM O nei supermercati.

Questo significa, in altre
parole, che i supermercati – se la Corte Costituzionale
darà ragione al presidente del consiglio – non dovranno più comprare prodotti
agricoli dai coltivatori locali, ma dovranno servirsi della grande
distribuzione (che fa venire frutta e verdura dai mercati dell’est, dai mercati
africani, o orientali.

Apparentemente è solo uno dei
tanti provvedimenti tesi a tartassare l’agricoltura e a distruggere i nostri
produttori locali. Uno dei tanti, che si aggiunge alla miriade di provvedimenti
– ultimo in ordine di tempo l’IMU – che hanno inginocchiato l’agricoltura
rendendo la campagna un hobby per ricchi o per agricoltori talmente
appassionati del loro lavoro da continuare a produrre in perdita.

Ma altre e ben peggiori sono
le finalità del demenziale provvedimento Montiano.

Infatti pochi sanno che l’UE
si alimenta finanziariamente in diversi modi, ma il più importante, è quello dei
proventi che provengono dalle imposte dei prodotti agricoli di importazione da paesi estranei all’UE.

Si, avete capito bene. Il
principale introito finanziario dell’UE è dato dai prodotti agricoli importati dai
paesi estranei all’unione (questo speiga, ad esempio, il motivo per cui per
anni hanno dato finanziamenti agli agricoltori che tenevano incolte le terre;
il motivo è che scoraggiando l’agricoltura locale incentivavano le
importazioni, e i vantaggi che derivano per l’UE dall’importazione sono superiori
alle uscite dovuti ai finanziamenti sborsati).

Per rendersi conto che ciò che
dico è vero e non fantascienza è sufficiente andare sul sito dell’UE a questo
link;

http://europa.eu/about-eu/basic-information/money/revenue-income/index_it.htm

2. Dove finiscono i soldi dell’UE.

Vediamo quindi dove finiscono
i soldi dell’UE.

Procedo a caso, senza un
ordine né logico né cronologico, perché addentrarsi in questa materia equivale
a fare un viaggio nella follia, dove è inevitabile perdersi, anche perché volutamente
i bandi e le leggi in materia sono fumose e incomplete, in modo da non
permettere il controllo.

Contributi per sviluppare la cooperazione
tra UE e i seguenti stati.

Si tratta di oltre 16.897 milioni
di euro (i nostri vecchi 32.000 miliardi di lire, si avete letto bene 32.000
miliardi) destinati a paesi come: Tuvalu, Nuova Guinea, Tonga, Kiribati, Timor
Est, Timor ovest, Maldive, Malaysia, ecc.

E’ evidente per tutti l’importanza
che riveste la cooperazione del Kiribati e di Tonga allo sviluppo dell’UE.

Contributi nel settore della
gioventù.

Ai seguenti stati: lgeria,
Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Egitto, Georgia, Israele, Giordania, Libano,
Libia, Moldavia, Marocco, Autorità palestinese di Cisgiordania e di Gaza,
Siria, Tunisia, Ucraina.

Contributi per togliere le
mine antiuomo:

Nei seguenti stati (tra gli
altri): Afghanistan, Algeria, Angola, Antigua e Barbuda, Arabia
Saudita, Argentina, Bahamas, Bahrein, Bangladesh, Barbados, Belize, Benin,
Bhutan, Bolivia, Botswana, Brasile, Burkina Faso, Burundi, Cambogia, Camerun,
Capo Verde, Chad, Cile, Cina, Colombia, Comore, Congo (Brazzaville), Corea, Costa
d`Avorio, Costa Rica, Cuba, Dominica, Repubblica dominicana, Ecuador, Egitto,
El Salvador, Eritrea, Etiopia, Fiji, Filippine, Gabon, Gambia, Ghana, Giamaica,
Gibouti, Giordania, Grenada, Guatemala, Guinea, Guinea Equatoriale,
Guinea-Bissau, Guyana, Haiti, Honduras, India, Indonesia, Iran, Iraq, Isole
Cook, Isole Marshall, Isole Mauritius, Isole Salomone, Kenya, Kiribati, Laos,
Lesotho, Libano, Liberia, Madagascar, Malawi, Maldive, Malesia, Mali, Marocco,
Mauritania, Messico, Micronesia, Mongolia, Mozambico, Myanmar, Namibia, Nauru,
Nepal, Nicaragua, Niger, Nigeria, Niue, Oman, Pakistan, Palau, Panama, Papua
Nuova Guinea, Paraguay, Perù, Repubblica Centroafricana, Ruanda, Saint Kitts
and Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e le Grenadine, Samoa, Sao Tome e Principe,
Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Siria, Somalia, Sri Lanka, Sud Africa,
Sudan, Suriname, Swaziland, Tailandia, Tanzania, Territorio di Palestina (West
bank e Stiscia di Gaza), Togo, Tonga, Trinidad e Tobago, Tunisia, Turchia,
Tuvalu, Uganda, Uruguay, Vanuatu, Venezuela, Vietnam, Samoa occidentale, Yemen,
Zaire (Repubblica democratica del Congo), Zambia, Zimbabwe.

Siccome poi non si
vergognano di una cosa del genere, e ritenendo che tanto la gente non capisca
un cavolo (come in effetti è, su questo hanno ragione) queste assurdità sono
pubblicate sul sito dell’UE. Ecco il link per chi volesse controllare (e
trovare altri demenziali finanziamenti, come quello per il settore della
gioventù e altre chicche del genere).

http://www.comunitaeuropea.com/finanziamentieuropei/programmi3.html

Spulciando qua e là
per le gazzette ufficiali poi troviamo ulteriori finanziamenti quali (per l’elenco
mi avvalgo di alcuni miei precedenti articoli e di un recente articolo apparso
su repubblica), oltre che di documenti ufficiali del parlamento europeo:

-
contributi
allo sviluppo del cinema in Burkina Fasu, in Angola, Mauritania, Mauritius;

-
1 milione
di euro per incentivare la pesca in kiribati
- (somma imprecisata) per il finanziamento della più grande scultura del mondo in Antartide.

-
contributi
per sviluppare la cucina solidale (che non si sa cosa sia, ma puzza comunque di
presa per il culo) in Burkina Fasu, Maldive, Sudan, Gabon, Micornesia, Isole
Cook.

-
600mila euro per la sensibilizzazione dei diritti sessuali e
riproduttivi nel Burundi;

-
2,6 milioni di euro per finanziare le inziative a favore dei
disabili in Turchia.

-
Per frequentare un corso di russo e cinese si può ottenere un
credito da 1800 euro,

-
in Sicilia sono stati spesi 150mila euro per pagare un
consulente chiamato a coordinare un progetto che tuteli la Zerkova, una specie
diffusa sui monti Iblei.

-
28,4 euro per alveare a chi fa un allevamento di api in
Andalusia,

-
fino a 700mila euro per la coltivazione di noci in Polonia,

-
110mila euro per studiare l’attuazione della direttiva sugli zoo
in Europa.

-
219 milioni di euro (219.000.000 di euro) di finanziamenti per
sviluppare la ristorazione, lo sport, la cultura in Groenlandia.
- 75 milioni di euro per il finanziamento di spedizioni al polo nord.
- 18 milioni di euro per finanziare ricerche in Antartide (questo provvedimento è del Ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini, ed è italiano, non europeo);
- 30 milioni di euro per finanziare la ricerca di nuove specie di fitoplancton da poter utilizzare per produrre biocarburanti;
- 2 milioni di euro per diffondere la cucina siciliana in Perù.

-
1000 milioni di euro per sviluppare i rapporti tra amministrazioni
e cittadini di vari stati: Antigua e Barbuda, Barbados, Benin,
Bhutan, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Capo Verde, Comore, Costa Rica, Fiji,
Filippine, Gabon, Gambia, Ghana, Giamaica, Gibouti, Grenada, Guatemala, Guinea,
Guinea Equatoriale, Guinea-Bissau, Guyana, Haiti, Honduras, India, Indonesia, Isole
Cook, Isole Marshall, Isole Mauritius, Isole Salomone, Kiribati, Niue, Palau, Papua
Nuova Guinea, Saint Kitts and Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e le Grenadine,
Samoa, Sao Tome e Principe, Swaziland, Togo, Tonga, Trinidad e Tobago, Tuvalu, Vanuatu,
Samoa occidentale.

3. Ricapitoliamo in breve per chi non avesse capito.

L’UE ritiene sia importantissimo finanziare Tonga e il Kiribati e molte isole del pacifico e
dell’Australia per migliorare i rapporti tra amministrazioni e cittadini,
diminuire la povertà ecc. Ritiene inoltre importantissimo finanziare l’apertura
di ristoranti in Groenlandia e al Polo Nord, e la pesca nelle isole del pacifico.
Vediamo – prendendendoli a caso – le tipologie giuridico amministrative di
alcuni stati finanziati dall’UE.

Tonga è uno stato dell’arcipelago
australe, dove non esiste la proprietà privata (ciascuno infatti produce e
lavora per tutta la comunità) e le tasse sono quasi inesistenti. Gli stranieri
infatti pagano il 2 per cento e la popolazione versa al re tanto oro quanto
pesa, nel senso che ogni anno lo mettono su una bilancia e ciascuno dà oro in
proporzione del peso del re. Infatti qualche anno fa ci fu un colpo di stato perchè
il re era troppo grasso. Siccome è un’isola pacifica, il colpo di stato si
effettò senza spargimenti di sangue, il re poi si accordò con i ribelli per
dimagrire e riprese il suo posto senza che venisse sparato un colpo. Per raggiungere
Tonga ci vogliono circa 48 ore di aereo, anche più, e oltre 6000 euro di
biglietto.

Il Kiribati invece è
un arcipelago di 33 isole che hanno una media di meno di 500 persone ad isola,
dove non esiste povertà perché ovviamente li non hanno il nostro concetto di
ricchezza, dove ci si nutre con i prodotti della natura e dove non esistono
auto e mezzi di trasporto. Ma chissà per quale motivo l’UE si sente in dovere
di aiutare queste realtà.

Un discorso analogo,
sia pure con singole varianti, vale per Tuvalu, Timor est e ovest, e altri
stati del genere.

In questi stati non
esistono ambasciate, per ovvie ragioni; esiste solo – perlomeno con riferimento
all’Italia – un consolato e ricordo a memoria, di aver letto da qualche parte
che il console per l’isola di Tonga era uno dei figli di Gelli. Ma ad ogni
modo, chiunque sia, mi sia permesso di dubitare che il console onorario di
Tonga si interessi davvero al benessere degli abitanti di quell’isola, che pare
stessero benissimo finchè siamo arrivati noi.

Da notare che molti
degli stati citati sono “protettorati” Usa, o inglesi. Merita quindi menzionare
cosa sia un protettorato.

Dicesi protettorato
quando noi europei o americani arriviamo in un’isola che non ha mai visto altri
esseri umani, sbarchiamo e gli diciamo “salve, ora voi siete un nostro
protettorato”.

Siccome si tratta di
popolazioni che non hanno la minima idea di cosa sia la civiltà d’oltre mare di
noi occidentali, né immaginano la follia dei nostri sistemi politici sociali,
in genere dicono “va bene… se dite così sarà giusto così”.

Del resto chi prova a
ribellarsi viene sterminato, come successe per i nativi americani, per gli
abitanti dell’America del sud, e come succede oggi per le popolazioni dell’amazzonia
o alcune popolazioni africane che non vogliono digerire la nostra ingerenza.

Dopodichè, trattandosi
di protettorati USA o di stati UE, ecco che i nostri soldi finiscono dalle
nostre tasche a quelli dei politici che gestiscono questi protettorati.

Restano alcuni punti
misteriosi che un giorno qualche politico dovrebbe chiarirci:

-
perché
dobbiamo finanziare la Cina
per fargli togliere le mine, dato che economicamente stanno meglio di noi?

-
Quante
mine antiuomo ci saranno in kiribati e a Tonga?

-
Quanti
ristoranti avranno aperto in Groenlandia grazie ai finanziamenti dell’UE?

-
Quanti
pescatori avranno aumentato la pescosità delle loro barche in Kiribati,
Mauritius, e Tonga?
- Ma se l’Iran è uno stato canaglia che deve essere distrutto, perchè lo finanziamo e gli diamo soldi per sviluppare la cinematografia, i ristoranti, e la pesca nei laghi?
- Quante specie di fitoplancton avranno trovato in antartide per la produzione di biocarburanti?

Insomma, non c’è
bisogno di un genio per capire che l’UE è un enorme buco nero in cui finiscono
tutti i soldi in circolazione, che vengono redistribuiti tra politici, massoni
ed elite finanziaria globale.
Basti pensare che se davvero i soldi stanziati venissero distribuiti nella maggior parte dei paesi finanziati scomparirebbe la povertà (ad esempio in Nicaragua ogni anno arrivano circa 500 milioni di euro di aiuti, ma il Nicaragua ha solo 6 milioni di abitanti, quindi considerando il costo della vita in quel paese, se ad ogni abitante venisse data la somma che gli spetta, ciascuno potrebbe vivere da nababbo).

E noi stiamo a
preoccuparci per la Porsche
di Bossi, o per le cene da migliaia di euro del PDL!


Il seguito qui:

Source: http://paolofranceschetti.blogspot.com/ ... schetti%29


Ultima modifica di Wolframio il 30/09/2012, 22:16, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/09/2012, 22:21 
Cita:
nemesis-gt ha scritto:
Bernardini Rita (dep Pd): condannata nel 2008 a quattro mesi per cessione gratuita di marijuana, pena estinta per indulto.


Faccio notare che nell'elenco e' inclusa anche Rita Bernardini, arrestata e condannata per essersi battuta per l'uso terapeutico della marijuana.

http://droghe.aduc.it/notizia/italia+ri ... 101017.php
http://www.blitzquotidiano.it/video/rad ... a-1274259/

Segnalo questo solo per evitare che si faccia di tuta l'erba un fascio.



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"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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MessaggioInviato: 01/10/2012, 01:35 
Cita:
nemesis-gt ha scritto:

Legge anticorruzione, decideranno 100 parlamentari tra condannati e indagati


Da postare assolutamente la puntata di Report di stasera....
Da mettersi le mani nei capelli.... [xx(]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Giovani, 593 mila disoccupati

Dati in aumento del 5,6% su base annuale.
Giovani disoccupati.
.
Ancora brutte notizie per i giovani italiani, che hanno sempre maggiori difficoltà a trovare lavoro.
Mentre i precari sono 1 milione e guadagnano meno di chi ha il posto fisso, il tasso di disoccupazione tra i 15e i 24 anni ad agosto è stato al 34,5%, in diminuzione di 0,5 punti percentuali su luglio, mentre è risultato in aumento di 5,6 punti su base annua. In ascesa anche i dati sull'Ue-17, che ha registrato un nuovo record toccando l'11,4%.
Lo ha rilevato l'Istat (dati destagionalizzati e provvisori) aggiungendo che tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 593 mila.
QUASI 3 MILIONI SENZA LAVORO. Il tasso di disoccupazione generale è invece rimasto stabile al 10,7%, lo stesso livello di luglio e giugno, confermandosi il più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili): è salito però di 2,3 punti su base annua.
Il numero dei disoccupati è di 2,744 milioni, in lieve diminuzione su base mensile (-0,3%, -9 mila unità), ma su base annua si è registrata ancora una forte crescita, pari al 30,4%, ovvero di 640 mila unità.
INATTIVI IN CRESCITA. Nello stesso mese gli inattivi, cioè coloro che non hanno e non cercano un lavoro, sono tornati ad aumentare su base mensile dopo circa un anno, infatti non si registrava un rialzo congiunturale da settembre 2011.
L'aumento degli inattivi su luglio è di 92 mila unità (+0,6%) e si tratta quasi esclusivamente di donne.
Gli occupati sono risultati in calo dello 0,3% rispetto a luglio, con una diminuzione di 75 mila unità. Il calo ha riguardato in particolare le donne. Inoltre il numero di occupati è diminuito dello 0,3% anche su base annua (-80 mila unità).

Lunedì, 01 Ottobre 2012

http://www.lettera43.it/economia/macro/ ... 566278.htm

come luce in fondo al tunnel e' un po esilarante,e pensare che ci sono poiticanti,che nelle loro vita hanno fatto costantemente i mantenuti, che auspicano un monti bis............


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Puntata di REPORT del 30 09 2012

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... 17ad3.html


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MessaggioInviato: 02/10/2012, 09:04 
DISFIDA SUl web
Gasparri e "i tweet" tanto al peso:
«Zitto tu che hai solo 48 follower»
Di fronte alle critiche per le dichiarazioni su Zeman, il senatore la mette sui numeri. E scatena le ironie del social

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Fonte:http://www.corriere.it/politica/12_ottobre_01/gasparri-twitter-guerra-cruccu_901d2214-0beb-11e2-a626-17c468fbd3dd.shtml

Che figura di mm....[8D]



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MessaggioInviato: 02/10/2012, 12:07 
Maria Rosaria Randaccio sa bene cosa dice, è capace di dosare come un farmacista il peso delle parole. È stata Intendente di Finanza a Cagliari fino a quando le Intendenze sono state soppresse. Poi ha diretto la Commissione Tributaria per passare più tardi al Tesoro e all’assessorato regionale al Turismo prima di andare in pensione, nel 2010. Burocrate d’altissimo profilo e competenza oceanica, parla citando a cascata leggi e circolari, decreti legislativi e codici. Ha sessantasette anni, due figli, quattro nipoti e nessuna voglia di scherzare. Tant’è che si prepara a una guerra di carta bollata che coinvolgerà la Corte dei Conti e la Procura della repubblica.

Sulla porta del suo ufficio, nel quartiere di Stampace alto a Cagliari, c’è una targa: Arad, sta per Associazione regionale ascolto del disagio. Nel senso che dedica il suo tempo, a titolo assolutamente gratuito, al popolo dei triturati, agli infelici che hanno duelli al sole con Equitalia e guai fiscali come un lebbroso piaghe.

«Quando dicono che il debito pubblico ricadrà sulle spalle delle generazioni future si dimenticano di precisare che si tratta di un furto, il secondo per la precisione, messo a segno dallo Stato nei confronti dei suoi sudditi». Non vuole fare colpo con frasi ad effetto e nemmeno vestire i panni dell’eroina rivoluzionaria. Di sicuro sa di che sta parlando e, con l’aiuto di altri volontari (avvocati, commercialisti, fiscalisti), punta a dare battaglia. Due gli obiettivi di un movimento senza targhe e padrini: Equitalia e le zone franche.

In gioventù ha avuto simpatia per i socialisti «ma anche loro non mi vedevano di buon occhio, consideravano fastidioso il fatto che fossi donna e, per di più, preparata». Intollerabile. Così, ha proseguito in solitudine la carriera di burocrate scoprendo, passo passo, molte cose che non quadravano. Per esempio, che lo Stato ha svenduto il patrimonio immobiliare degli enti previdenziali e non solo. «Ma agli italiani non l’ha comunicato». Detto terra terra, la sede cagliaritana dell’Inps non appartiene più all’Inps, gli uffici della Corte dei Conti e quello della vecchia Intendenza di Finanza sono stati ceduti a privati. Quando? Impossibile sapere con precisione la data. Per quanto? Non ricevuto, segreto di Stato. A chi? Circolano voci «ma le voci non sono fatti e noi, invece, ci atteniamo esclusivamente ai fatti».

Fosse un cane, la Randaccio sarebbe certamente un rottweiler. Ma, purtroppo per qualcuno, è un «cittadino italiano consapevole e non più disposto a star zitto».

Una volta l’Intendenza di Finanza aveva il compito di vigilare sull’operato degli uffici finanziari pubblici. Controllava la gestione del gioco (Totocalcio, Lotto, Enalotto, Totip), monitorava entrate e conservazione del demanio pubblico. A partire dal 1992 la musica è cambiata: via le Intendenze e via, soprattutto, il patrimonio dello Stato. «A cominciare da quello regalato da Giuseppe Garibaldi».

Garibaldi, esagerata.

«Prima dell’Unità, il nostro Paese era diviso in stati e staterelli. Una volta conquistati, Garibaldi ha ceduto le loro ricchezze (edifici, pinacoteche, collezioni d’arte) alla monarchia che, sconfitta nel referendum del 1946, ha girato tutto alla repubblica».

Come e quando è nata l’idea di reagire?

«Quando dirigevo la Commissione tributaria mi trovavo spesso di fronte a gente umile, zavorrata da cartelle di Equitalia, gente costretta a pagare il bollo-auto anche due, tre volte».

Come mai?

«Si giocava sul fatto che ci si dimentica di conservare le ricevute. E siccome al ministero delle Finanze interessava far cassa, non si andava tanto per il sottile».

Si poteva comunque fare ricorso.

«Per presentare ricorso servivano altri soldi ancora. Un fiscalista non ti chiede meno di cinquecento euro per muoversi».

Perché ce l’ha con Equitalia?

«Perché è una società per azioni e dunque persegue fini di lucro. Basti dire che i suoi impiegati non sono stati assunti attraverso concorsi pubblici, come succede di norma per gli statali, ma in forma più o meno diretta».

L’Intendenza di Finanza era invece un ente di beneficenza.

«No che non lo era. Ma non abbiamo mai messo sotto sequestro un solo appartamento, non abbiamo acquisito aziende da far andare poi all’asta. Sospetti inclusi».

Che sospetti?

«Le aste giudiziarie sono oggetto di interesse da parte della magistratura. Si pensa che molte siano taroccate, che i beni messi all’incanto vengano rilevati da amici degli amici e organizzazioni non esattamente limpide».

Si rende conto della gravità delle cose che dice?

«Da anni ci sbatto il muso contro, non a caso seguo tutti i movimenti anti-Equitalia e anti-usura. Voglio almeno che gli italiani sappiano».

Che debbono sapere?

«Che nel 1993, secondo l’allora ministro Barucci, il debito pubblico era di seimila miliardi di lire. Per ripianarlo, secondo il ministro, era sufficiente vendere il 20-30 per cento di quattro grosse imprese pubbliche».

E allora?

«Hanno svenduto il demanio pubblico ma il danaro incassato – al contrario di quanto prevede la legge – non è stato destinato all’abbattimento del debito pubblico. Capito cosa voglio dire?»

No.

«Il debito pubblico oggi ammonta a fantastilioni di euro. Significa che il popolo italiano è stato derubato. Monti sta cercando di vendere quel poco che è rimasto ma sono soltanto briciole».

Come uscirne?

«Chiederemo il risarcimento danni ai ministri del Tesoro e delle Finanze che si sono succeduti da allora. A cominciare da Mario Draghi che, da sottosegretario al Tesoro, non ha fatto certo meglio dei suoi colleghi. Ci rivolgeremo alla Corte dei Conti e promuoveremo una class action».

Tempo perso chiederle a chi dobbiamo il debito pubblico.

«Lo ripiani chi l’ha creato: i ministeri del Tesoro e delle Finanze. Chiedere di farlo ai cittadini significa pretendere un risarcimento dai derubati».

È sicura di questo?

«Sono le carte a parlare. Prima gli enti previdenziali, Inps in testa, pagavano le pensioni e la cassa integrazione dal danaro che incassavano. Oggi non possiedono più niente, nemmeno gli uffici che occupano. A questo siamo ridotti».

Avete calcolato l’entità del buco?

«Impossibile, dovremmo risalire ai conti di Garibaldi. E pensare che quando lavoravo all’Intendenza di Finanza c’era una camera blindata che conteneva l’elenco dei beni che lo Stato aveva passato alla Regione».

Casi clamorosi?

«Calamosca e Monte Urpinu a Cagliari. Credo siano due esempi eclatanti. Sono stati ceduti ma ufficialmente nessuno lo sa. Sconosciuto l’importo e il nome dei beneficiari».


Intervistata da Der Spiegel, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato qualche settimana fa: «Se i politici sardi non dormiranno, la zona franca in Sardegna potrà diventare a breve una realtà». Previste dallo Statuto sardo (articolo 12), le zone franche hanno preso corpo nel 1998 con un decreto legislativo di attuazione che individua nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Portotorres, Portovesme, Arbatax ed in altri porti e aree industriali ad essi funzionalmente collegate o collegabili la possibilità di istituire una zona franca. Per farlo c’è tempo fino a giugno dell’anno prossimo, quando entrerà in vigore il nuovo Codice doganale aggiornato, che lascia vivere le vecchie zone franche ma vieta l’apertura di nuove. «I tempi stringono, non abbiamo un minuto da perdere», dice Maria Rosaria Randaccio. E per dare forza al suo discorso ha deciso, come prima mossa, di inviare una serie di diffide.


Indirizzate a chi?

«Al presidente della giunta regionale, al sindaco di Cagliari e all’Autorità portuale di Cagliari, l’unica finora nominata in Sardegna».

Il senso della diffida?

«Leggi alla mano, li invitiamo a istituire al più presto le zone franche».

Non è così semplice.

«Invece è proprio semplicissimo. Basta fare una delibera che ne traccia i confini. Il resto sono solo adempimenti burocratici e tecnici».

A chi serve una zona franca?

«A tutti i sardi. I Paesi che hanno vinto la seconda guerra mondiale ne avevano previsto l’istituzione nelle aree dove si registrava spopolamento legato a difficili situazioni economiche. Il nostro caso».

Quali sono i vantaggi?

«L’abbattimento dei dazi doganali, Iva, accise e altri benefici fiscali. Zero burocrazia. Ci sarà una ragione se Livigno, il più ricco Comune italiano, è zona franca. Pensate ad aree come il Sulcis, Ottana, Portotorres: le imprese avrebbero un interesse immediato e concreto a investire».

Svantaggi?

«Nessuno».

Sta dimenticando, insieme agli investitori, l’arrivo della criminalità.

«È un problema calcolato e previsto. La ricchezza prodotta dalla zona franca consentirebbe di creare uno scudo contro la presenza del crimine organizzato, che in Sardegna peraltro è già presente».

In che modo?

«Siamo una terra destinata a ripulire danaro sporco, a riconvertire somme che non sarebbero utilizzabili altrove, a investimenti massicci sul fronte immobiliare che, come tutti sanno, è una delle migliori lavanderie di danaro. Da tempo la Sardegna è sotto osservazione da parte della Commissione parlamentare antimafia».

L’Unione europea come vede la faccenda?

«Ritiene che le zone franche siano configurabili come aiuti di Stato. Perciò ha deciso di non farne nascere nuove a partire da giugno 2013».

Chi volete convincere?

«La classe politica sarda ha ignorato le zone franche per sessant’anni. Ne ha discusso, ci ha girato attorno senza mai arrivare a niente di concreto. Ora, però, i tempi sono enormemente diversi. La crisi non consente altri tentennamenti».

E voi sperate di centrare il bersaglio con le buone o con le cattive.

«Abbiamo la legge dalla nostra parte. Ma abbiamo soprattutto la ripresa dell’emigrazione, la fuga dei giovani, la disoccupazione che cresce, le vecchie cattedrali dell’industria che crollano. Il presidente della giunta regionale, e non solo lui, ha il dovere di ascoltarci».

Altrimenti?

«In prima battuta procediamo a una formale diffida, poi batteremo altre strade. Ma io spero non sia necessario arrivare a questo».

Scadenze a parte, come mai fate questa battaglia solo ora?

«Giugno 2013 è alle porte, rappresenta l’ultima spiaggia. In caso contrario siamo destinati a finire nel baratro. Le industrie e il lavoro stanno scomparendo».

Non è che pensa alle prossime Regionali?

«La politica non m’interessa. Ho lavorato molto nella mia vita, insegnato a leggere e a scrivere ai miei otto fratelli, che oggi sono tutti laureati. Ho quattro nipoti e un’esistenza piena. Un partito come tale non m’interessa, al massimo accetterei una candidatura da tecnico».


http://ulisse-compagnidistrada.blogspot ... -come.html


Tratto da: Parola d’Intendente di Finanza: «Ecco come lo Stato ci deruba» | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z288PbQtGu
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MessaggioInviato: 02/10/2012, 12:17 
Che pena, ieri sera su "Quinta Colonna", vedere gente che andava a ricercare della frutta tra i resti dei vari mercati! la dignita sotto i piedi! Bastardi, loro (i parlamentari tutti, e chi li vota ...)!
Si sono aumentate più cose loro in questi ultimi mesi (all'unanimità, così si leggeva nei documenti) che tutti i governi precedenti! E non esiste destra, sinistra, lega o IDV ... TUTTI UGUALI AD AUMENTARSI L'ENTRATE! [:142]

E noi, cosa facciamo? [:o)]



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Cane non mangia cane, dice un vecchio proverbio. Per questo è difficile che un medico testimoni in tribunale contro un altro medico, un magistrato critichi l'operato di un collega, o un ingegnere quello di un altro ingegnere. È questo il motivo dell'assordante silenzio di economisti e commentatori economici che circonda le vicende del ministro del Tesoro Vittorio Grilli?

Con dottorato a Rochester, un periodo di insegnamento a Yale, e una lunga esperienza al ministero del Tesoro, Grilli è il più tecnico dei ministri tecnici, l'esempio di un cervello in fuga che, con notevoli sacrifici personali, è ritornato e si è messo al servizio del Paese. Ma proprio per il suo valore di simbolo di meritocrazia e competenza, Grilli deve essere al di sopra di ogni sospetto. O, comunque, deve essere in grado di fugare i dubbi.

Prima c'è stata la rivelazione di un presunto contratto di un'azienda del gruppo Finmeccanica alla moglie Lisa Lowestein. L'allora signora Grilli era un'esperta di arte. Sarebbe difficile spiegare una consulenza fornita dal gruppo Finmeccanica. Se, poi, la consulenza c'è davvero e poggia su precise competenze, è interesse di tutti, a partire da Grilli, che si sappia come stanno le cose, visto che l'attuale ministro, all'epoca direttore generale del Tesoro, di fatto nominava i vertici di Finmeccanica.

Poca cosa, si dirà, in un Paese dove i soldi pubblici sono spesi in baccanali privati e i politici ricevono in regalo case e vacanze a loro insaputa. Ma in Svizzera l'ottimo governatore Philipp Hildebrand si è dimesso perché la moglie (a sua insaputa) aveva effettuato una compravendita di dollari che si poteva configurare come un abuso di informazione privilegiata del marito. Perché in Italia dovrebbe essere diverso?

Sono sicuro che si tratti di una bufala, di una maldicenza lasciata trapelare da qualche nemico personale per colpire Vittorio Grilli. Giuseppe Orsi, amministratore delegato di Finmeccanica, ha smentito. Ma ha smentito di avere pagato lui una consulenza a Lisa Lowenstein. La sua smentita non esclude che altre società del gruppo Finmeccanica possano averlo fatto.

Il ministro Grilli, a sua volta, ha rigettato le accuse, chiamandole "fango". Basterebbe una semplice dichiarazione del tipo "finché era mia consorte la signora Lowenstein non ha mai ricevuto alcuna consulenza da società del gruppo Finmeccanica o altre società controllate dal ministero del Tesoro". È chiedere troppo?

Se viceversa esiste, si chiariscano i contenuti e le motivazioni. Poi, nei giorni scorsi, sono emerse le telefonate tra il ministro del Tesoro e Massimo Ponzellini, all'epoca presidente della Banca Popolare Milanese e oggi agli arresti domiciliari con l'accusa, tra l'altro, di corruzione privata. Da queste telefonate risulterebbe che Grilli abbia chiesto l'intercessione del presidente per ottenere l'appoggio (o almeno la non opposizione) di Bersani alla sua possibile nomina a governatore della Banca d'Italia.

Anche se non ci piace che un tecnico si faccia la sua campagna personale con i vari politici, non siamo così moralisti da scandalizzarci per questo. Ma quello che non possiamo accettare è che per questa campagna Grilli abbia usato il presidente di una banca che poi, come governatore della Banca d'Italia, sarebbe andato a regolare. Pensiamo veramente che Ponzellini non avrebbe chiesto nulla in cambio dei suoi servigi?

Altro che cattura del regolatore, qui si configura come un pericoloso do ut des. Se poi c'è stata davvero una ingenuità da parte del neoministro è bene che lo ammetta. Anche perchè tutto questo non sarebbe avvenuto con una banca qualsiasi, ma con la Bpm, una banca che nel marzo 2011 era stata ispezionata da Bankitalia e rischiava il commissariamento.

Una Banca che oggi i magistrati accusano di aver finanziato illegalmente politici e partiti. Una Banca che sembra al centro di un sistema che definire clientelare è poco. Pure questa notizia può essere falsa, lasciata trapelare apposta per indebolire l'opera di moralizzazione che il neo ministro sta giustamente perseguendo.

Ma proprio per questo ogni minimo dubbio va chiarito. Il ministro del Tesoro, tecnico di un governo tecnico, deve chiarire la sua posizione, alternativamente - anche nel silenzio generale - si avvalora un clima di crescente sfiducia nel Paese. Se passa l'immagine che tutti i governanti, siano essi politici o tecnici, sono uguali, si corrono rischi seri. In gioco ci sono la credibilità politica del ministro Grilli e l'agenda di rinnovamento che l'Italia vuole perseguire. Vittorio, per amore del Paese, chiarisci.
Fonte:http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-l-assordante-silenzio-dei-giornaloni-sulle-vicende-di-vittorio-grilli-un-contratto-finmeccanica-44750.htm

[8]



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Molti italiani non sono certo migliori dei politici
[8D]

Cita:
TARANTO
Blitz della Finanza, 650 denunciati
False indennità d'accompagnamento
La somma sottratta all'Inps è di oltre un milione di euro
Gli investigatori hanno esaminato oltre 30mila pratiche

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/lecce/notizie/cronaca/2012/2-ottobre-2012/blitz-finanza-650-denunciatifalse-indennita-d-accompagnamento-2112059534479.shtml


Ultima modifica di rmnd il 02/10/2012, 12:55, modificato 1 volta in totale.


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«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Che pena, ieri sera su "Quinta Colonna", vedere gente che andava a ricercare della frutta tra i resti dei vari mercati! la dignita sotto i piedi! Bastardi, loro (i parlamentari tutti, e chi li vota ...)!


Esilarante......



Cita:
E noi, cosa facciamo? [:o)]


Li mandiamo tutti a casa..... [:o)]



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