http://sites.google.com/site/dresda99/m ... za-di-lagoTorna il mistero dell'acqua
c'è un lago sul Pianeta Rosso
Scoperto da un ricercatore italiano, l'invaso risale a tre miliardi e quattrocento milioni di anni fa. Aveva una dimensione superiore a quello di Como
di LUIGI BIGNAMI
SE potessimo far tornare indietro il tempo di 3 miliardi e 400 milioni di anni e puntassimo i telescopi verso Marte, avremmo l'opportunità di osservare almeno un lago d'acqua più grande di quello di Como, con tanto di spiagge. Quel lago, in quell'epoca, occupava infatti una superficie minima di 195 km quadrati, ma arrivava a estendersi fino a 212 km quadrati.
La scoperta è stata realizzata da Gaetano di Achille, ricercatore all'Università del Colorado (Usa) ed è stata pubblicata sulla rivista Geophisical Research Letters. E' la prima volta che l'analisi di immagini riprese da una delle sonde che ruotano attorno al Pianeta Rosso mette in luce con tanta chiarezza la presenza di antiche rive lacustri.
L'invaso, lungo 57 km, si trovava in una valle che si distende per 1.300 km, nota come Shalbataba Vallis e larga mediamente una ventina di chilometri. Essa drenava le acque che giungevano da un immenso bacino che si trova a nord, noto come Chryse Planitia. Spiega di Achille: "In certi punti il lago raggiungeva una profondità di 450 m e al suo interno vi erano gigantesche conoidi". L'invaso era alimentato da un corso d'acqua con una portata paragonabile alla quantità che possiede un fiume terrestre di medie dimensioni.
Nonostante siano più di uno i laghi e i mari che, stando a diverse ricerche, si svilupparono sulla superficie di Marte, fino ad oggi non ve ne era alcuno che mostrasse evidenze così chiare della sua morfologia e della sua storia. L'erosione causata dal vento, dalla caduta di meteoriti e da eruzioni vulcaniche possenti, infatti, è stata fatale, in un arco di tempo di miliardi di anni, per la maggior parte delle strutture morfologiche lacustri.
Shalbataba Vallis invece è stata preservata da tutto ciò, e grazie alle immagini riprese dalla sonda della Nasa Mars Reconnaissance Orbiter (da 300 km di quota in grado di osservare oggetti anche soli 30 cm) si è riusciti ad identificare le coste, i delta e gli strati sedimentari lasciati dall'acqua del lago.
Sembra che esso abbia terminato la sua esistenza in un arco di tempo assai breve, in quanto non si osservano coste via via sempre più basse. Continua di Achille: "Vi sono due possibili spiegazioni. Un repentino cambiamento climatico oppure un forte abbassamento della temperatura che ghiacciò il lago, il cui ghiaccio poi, sublimò (passò da solido a vapore, senza passare allo stato liquido) completamente, impedendo la formazione delle coste".
Questo confermerebbe precedenti studi che vogliono che nel periodo geologico marziano chiamato Hesperiano, a epoche della durata di migliaia di anni con un clima quasi terrestre, se ne alternavano altre assai più rigide".
La presenza di acqua sulla superficie di Marte si sta connotando con sempre maggiori dettagli. Per quella che fu presente miliardi di anni fa, vi è la testimonianza di giganteschi fiumi ed ora di laghi che coprirono grandi aree del pianeta, per quella attuale invece le testimonianze sono legate alla presenza di ghiaccio certo non solo in prossimità del Poli marziani, ma anche a pochi metri sotto la superficie, in vari punti del pianeta. C'è però da ricordare che acqua liquida potrebbe sgorgare da geyser che sono stati fotografati attorno a vari crateri, la cui acqua però sublima nell'arco di pochi minuti.
Una serie di immagini riprese dalla sonda Phoenix scesa l'anno scorso in prossimità del Polo Nord, infine, mostra chiaramente la presenza di goccioline di acqua liquida accrescersi sulle zampe della sonda stessa. Il fatto che essa possa essere rimasta liquida nonostante le temperature rigidissime è spiegabile grazie alla presenza di una grande quantità di sali che ne hanno abbassato il punto di congelamento.
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Su Marte c'era un lago: nuove proveImmagini di una sonda della NASA mostrano un canyon
LOS ANGELES - Nuove immagino trasmesse dalla sonda orbitale Mars Reconnaissance suggeriscono la presenza, miliardi di anni fa, di un lago sul pianeta Marte. Una prova di più che l'acqua era presente sul pianeta rosso.
Le immagini trasmesse dalla sonda della NASA mostrano un canyon lungo una cinquantina di chilometri. Secondo i ricercatori vi sarebbe scorsa dell'acqua.
Il lago è stato battezzato Shalbatana dal nome della valle dov'è situato. Secondo gli scienziati la sua superficie era di circa 1.200 km2, pari a quella del lago Champlain, alla frontiera fra USA e Canada e tre volte quella del lago Lemano (348 km2).
Il capo della squadra dei ricercatori, Gaetano Di Achille dell'università del Colorado a Boulder, stima che il lago Shalbatana si sia formato 3,4 miliardi di anni fa, epoca in cui gli scienziati pensano generalmente che Marte fosse freddo e secco. Secondo Di Achille, questo lago è probabilmente evaporato oppure si è congelato.
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[19/06/2009] - La scoperta di un ricercatore dell'Università del Colorado
Le immagini che provano la presenza di un lago su Marte
ASTRONOMIA 19/06/2009 - "Il lago in certi puntiraggiungeva una profondità di 450 metrie al suo interno c'erano gigantesche conoidi". Lo spiega Gateano di Achille, ricercatore dell'Università del Colorado, che ha effettuato la scoperta. Una scoperta resa possibile dalle immagini riprese da una sonda che ruota attorno al Pianeta Rosso, su cui, 3 miliardi e 400 milioni di anni fa, c'era uno specchio d'acqua di oltre 200 chilometri quadrati.
L'anno scorso, una serie diimmagini scattate dalla Phoenix Mars Lander (nella foto)aveva testimoniato la presenza di ghiaccio sul Pianeta Rosso. EPoi era arrivata la conferma ufficiale della Nasa:"Su Marte - hanno detto i responsabili dell'agenzia spaziale americana - c'è l'acqua".
La notizia della scoperta era stata divulgata da Peter Smith, uno degli astronomi che coordinano la missione della Phoenix, nel corsodi una conferenza stampa."Abbiamo la prova finale che questa è l'acqua che cercavamo da anni",aveva detto Smith.
Alcuni trucioli trovati in una delle buche ricavate dal braccio meccanico della sonda erano fatti di ghiaccio d'acqua, e le foto hanno mostrato che sono evaporati nel giro di quattro giorni.
All'inizio, gli scienziati non riuscivano a comprendere se si trattasse veramente di ghiaccio o di sale, ma la serie di foto scattate dimostrerebbero però che si trattava di ghiaccio che poi è evaporato.
La caccia alle prove dell'esistenza dell'acqua sul pianeta rosso vede impegnati decine di gruppi di ricerca in tutto il mondo.
"Abbiamo confrontato le foto scattate alla buca chiamata 'Dodo-goldilocks' nel giorno 20 e nel giorno 24 della missione -aveva spiegato Mike Mellon, uno dei ricercatori - e ci siamo accorti che alcuni trucioli del materiale bianco scintillante che avevamo trovato sono progressivamente scomparsi. Questa è la conferma che si tratta di acqua, e non di sali o rocce". Lo stesso Mellon ha però affermato che per confermare gli esiti della ricercasi sarebbero dovutiattendere gli esami di laboratorio.
Esami che adesso sono stati fatti."In precedenza avevamo osservato la presenza di acqua ghiacciata - haha detto il ricercatore della University of Arizona William Boynton - ma questa è la prima volta che acqua su Marte è stata toccata e assaggiata".