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 Oggetto del messaggio: Paolo Ferraro - Massoneria - Mk Ultra - Monarch
MessaggioInviato: 14/09/2011, 11:36 







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MessaggioInviato: 19/09/2011, 19:00 
Controllo mentale Monarch: le sue origini
e le tecniche di manipolazione
[8)]

http://www.ecplanet.com/node/2648



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MessaggioInviato: 30/09/2011, 18:20 
Melania, pm Ferraro: Parolisi legato alla setta satanica del Tempio di Set

http://www.net1news.org/melania-rea-pm- ... serma.html

Quattro mesi di indagini, un unico indagato e una verità rimane comunque lontana. Tanti sono gli enigmi che circondano il giallo di Ripe di Civitella, domande che, finché non troveranno risposte, non escludono l'ipotesi per cui l'omicidio di Melania Rea non sia stato solo un fatto di cronaca nera e che dietro a esso possa esistere un movente che travalica i problemi coniugali, avuti dalla vittima con il marito Salvatore Parolisi.
Su quest'ultimo si è detto di tutto e di più: l'unica cosa certa è che il caporalmaggiore dell'esercito, da due mesi in carcere per volere prima del gip di Ascoli e poi di quello di Teramo, si è sempre proclamato innocente, nonostante molti indizi vadano contro la sua versione. Nello specifico, il militare ha dichiarato che la moglie sarebbe scomparsa da Colle San Marco, località ascolana distante quindici chilometri da Ripe. Tuttavia, a rendere precaria la posizione di Parolisi sono i numerosi passi falsi che l'uomo ha compiuto nelle settimane successive al rinvenimento del cadavere, avvenuto lo scorso 20 aprile.
Il presunto uxoricida è parso un po' goffo nel tentativo di gestire i propri segreti - che lui continua a confinare soltanto all'esistenza della relazione extraconiugale tenuta con la ex allieva del Reggimento Piceno, Ludovica Perrone - non facendo altro che alimentare i sospetti degli inquirenti. A tal proposito, però, una riflessione sembrerebbe d'obbligo: un uomo così poco capace di dissimulare - comportamento che dovrebbe essere fondamentale per un assassino che vorrebbe farla franca - potrebbe essere stato capace non solo di uccidere la moglie, ma anche di ritornare, poco dopo, sulla scena del delitto per attuare un tentativo di depistaggio che, seppur nelle sue manifestazioni un po' grottesche, avrebbe comunque necessitato un pieno controllo delle proprie azioni?

Segreti militari e satanismo - Il mistero dell'assassinio di Melania Rea ha dato vita a numerose ipotesi parallele, che fanno risalire a motivi extraconiugali il movente del delitto.
L'allora gip di Teramo Giovanni Cirillo ha ritenuto possibile che Melania potrebbe essere stata uccisa dopo aver scoperto un segretointerno al mondo militare e, nello specifico, alla caserma 'Clementi', quella dove prestava servizio il marito.
Dal canto suo, il magistrato Paolo Ferraro - al momento sospeso dal Csm, in seguito agli sviluppi di un'indagine che il pm romano ha condotto negli scorsi due anni sulla presunta esistenza di una setta massonica e satanica interna all'esercito - ha detto di ricordare di aver visto una donna molto simile alla vittima all'interno della Procura di Roma, in un orario non di ufficio, poche settimane prima che venisse uccisa.
Infine, lo stesso Parolisi ha dichiarato agli inquirenti, che tuttavia hanno ipotizzato in ciò che segue l'ennesimo tentativo di depistaggio, di aver assistito in passato a strani rituali: una soldatessa legata al letto e attorniata da numerose candele.
L'immagine, per quanto surreale, fa pensare a un rito di stampo esoterico ed è proprio a quest'ultimo settore che si collega l'ultima indiscrezione che, seppur scevra al momento dalla possibilità di un riscontro certo e univoco, risulta comunque inquietante.
A diffonderla è stata Leo Zagami, personaggio molto discusso tra chi si occupa dei rapporti tra poteri occulti e massoneria: Zagami, con un passato all'interno della Loggia di Montecarlo (legata a doppio filo alla figura al Maestro Venerabile Licio Gelli, simbolo dello scandalo P2, ndr), degli Illuminati e 33° grado della massoneria, negli scorsi anni si è cimentato in una sorta di coming-out che lo ha portato, a suo dire, a essere al centro delle ritorsioni da parte di coloro che, suoi ex 'amici', hanno visto nelle sue denunce pubbliche un pericolo per la segretezza degli intenti condivisi dai membri dei gruppi sopra citati.

Tempio di Set - Intervenendo sul social network Facebook, Leo Zagami ha dichiarato: "La soluzione del caso di Melania Rea e molto semplice : Salvatore Parolisi risulta essere legato alla filiale italiana del “Tempio di Set” che si trova a Napoli, setta fondata dal tenente colonello Michael Aquino nel 1975, un esperto di altissimo livello di psicologia operativa legato progetto Monarch del programma MK-ULTRA. Denunciato come precursore della sovversione satanica del sistema militare americano Michael Aquino risulta ancora oggi un intoccabile".
A chi gli chiedeva maggiori elementi per appurare la veridicità di tale scoop, Zagami ha risposto: "Andatevi a studiare la metodica e il lavoro di Aquino e vedrete che non sono solo speculazioni e mere affermazioni campate in aria. Purtroppo il segreto di stato in seguito tenderà a coprire certe verità, vista l'implicazione dei servizi segreti americani, ma i rituali descritti da Parolisi sono quelli in uso nel Tempio di Set e il fatto che abbiano la loro base operativa a Napoli e dintorni non pone di certo in loro favore. Questa informazione mi è stata data in maniera molto riservata anche da una fonte interna ai servizi segreti militari".
Facendo una rapida ricerca sul web a proposito del Tempio di Set (http://www.xeper.org/) è possibile trovare quanto segue: "Il Tempio di Set, fu fondato nel 1975 da Michael Aquino, in precedenza Gran Sacerdote della Chiesa di Satana. In quello stesso anno, fu riconosciuto come una chiesa non-profit e conseguì pertanto l'esenzione dalle tasse statali e federali. Si tratta di una religione altamente sofisticata e intellettuale, la cui filosofia è incentrata sull'acquisizione dell'auto-conoscenza e del potere mediante la magia, la responsabilità e la volontà.
Michael Aquino, ancora a capo del Tempio di Set, è stato tenente in un'unità dell'esercito specializzata nella guerra psicologica.
Storicamente, il Tempio di Set potrebbe essere considerato una setta della Chiesa di Satana [...] la filosofia setiana aspira ad un supremo autocontrollo e al potere mediante la magia. Gli adepti si denominano Setiani perché identificano nel dio egizio Set un modello molto più complesso del Satana giudeo-cristiano. Tuttavia, essi continuano a considerare satanista la propria religione, in ciò che essa è un Sentiero della Mano Sinistra che si oppone alle tradizionali credenze giudeo-cristiane. Il Tempio di Set rifiuta la vuotezza spirituale, il nichilismo e l'edonismo scriteriato della società moderna, quale si manifesta in fenomeni che vanno dalla pubblicità alla superstizione: il suo ideale è "Essere è Conoscere".



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MessaggioInviato: 30/09/2011, 20:36 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:
Salvatore Parolisi risulta essere legato alla filiale italiana del “Tempio di Set” che si trova a Napoli, setta fondata dal tenente colonello Michael Aquino nel 1975, un esperto di altissimo livello di psicologia operativa legato progetto Monarch del programma MK-ULTRA. Denunciato come precursore della sovversione satanica del sistema militare americano Michael Aquino risulta ancora oggi un intoccabile".
A chi gli chiedeva maggiori elementi per appurare la veridicità di tale scoop, Zagami ha risposto: "Andatevi a studiare la metodica e il lavoro di Aquino e vedrete che non sono solo speculazioni e mere affermazioni campate in aria. Purtroppo il segreto di stato in seguito tenderà a coprire certe verità, vista l'implicazione dei servizi segreti americani, ma i rituali descritti da Parolisi sono quelli in uso nel Tempio di Set e il fatto che abbiano la loro base operativa a Napoli e dintorni non pone di certo in loro favore. Questa informazione mi è stata data in maniera molto riservata anche da una fonte interna ai servizi segreti militari".
Facendo una rapida ricerca sul web a proposito del Tempio di Set (http://www.xeper.org/) è possibile trovare quanto segue: "Il Tempio di Set, fu fondato nel 1975 da Michael Aquino, in precedenza Gran Sacerdote della Chiesa di Satana. In quello stesso anno, fu riconosciuto come una chiesa non-profit e conseguì pertanto l'esenzione dalle tasse statali e federali. Si tratta di una religione altamente sofisticata e intellettuale, la cui filosofia è incentrata sull'acquisizione dell'auto-conoscenza e del potere mediante la magia, la responsabilità e la volontà.
Michael Aquino, ancora a capo del Tempio di Set, è stato tenente in un'unità dell'esercito specializzata nella guerra psicologica.


http://www.xeper.org/maquino/nm/DarkSide.pdf



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A questo link la seconda parte dell'intervista di zagami a ferraro:
http://vimeo.com/29943125



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MessaggioInviato: 16/10/2011, 15:27 
http://it.1000mikes.com/show/ufocast

Scaricate ufocast 30, Malanga parla dell'argomento, molto interessante...



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MessaggioInviato: 17/10/2011, 09:57 


Nel cuore del film, allorche' Bill entra nel castello "incantato" (ancora un castello probabilmente settecentesco, la cui antica solennita' allude alla stretta continuita' tra i dominatori di un tempo e le moderne aristocrazie che ora lo popolano, al di la' di ogni illusoria concezione democratica; esso rimanda inoltre alla sontuosa dimora di Paths: in entrambi i film il castello rappresenta il luogo del Potere e in entrambi una festa e un dialogo risolutore in un'elegante biblioteca sciolgono i nodi del racconto), assiste a una cerimonia di sapore satanico: mentre risuonano solenni e oscure litanie (se ne sentivano anche all'Overlook), un celebrante consacra con l’incenso alcune "sacerdotesse" del piacere (la loro statuaria nudita' rimanda al corpo nudo di Alice mostrato nel prologo: l'evoluzione della protagonista verso un'agognata liberta' sessuale si muove in quella direzione, come dimostrera' il suo perverso sogno) e le invia come "apostoli" a diffondere il verbo tra gli adepti, a soddisfare ogni loro bramosia mentre la magnifica colonna musicale evoca il salmodiare e i molli melismi di una religiosita' antica e di sapore orientale: tutto insomma appare una caricatura del cristianesimo, un suo rovesciamento. I potenti partecipano all'orgia mascherati e silenziosi (in ossequio alla celebre regola del silenzio e del segreto dell'Ordine), perfettamente padroni di se' (caratteristica precipua, come si e' spesso notato, della "razza padrona"), spesso semplici spettatori, altrove energici attori. La musica, che contiene le tipiche, inquiete fasce sonore (fasce presenti in tanto cinema kubrickiano, da 2001 a Shining a Full Metal Jacket, con un preciso significato gia' ampiamente commentato), raddoppia il mistero e allude alla segreta presenza delle emanazioni luciferine del nero monolito in questo castello. Né può sfuggire che la parola d'ordine per accedere in esso non e' piu' "Danimarca" (Schnitzler), bensì "Fidelio" ovvero un'opera espressione degli ideali di libertà e fratellanza delle logge. Il titolo completo dell'opera beethoveniana è però Fidelio oder Die Eheliche Liebe (Fidelio o l'amore coniugal): la scelta di questa parola d'ordine suona quindi beffarda, in quanto connessa esattamente al suo contrario (qualcosa di simile accadeva con il coro schilleriano della Nona sinfonia ancora di Beethoven in A Clockwork Orange); K rivela inoltre il carattere illusorio degli ideali della massoneria (uguaglianza e fratellanza a parole; nei fatti una rigida gerarchia che separa le elite del potere dai semplici "soldati" o apprendisti), indica il cinismo della setta, la distanza tra la sua teoria e la sua prassi (o meglio la prassi di alcuni suoi circoli piu' esclusivi): Fidelio e' infatti l'opera profondamente morale di un autore che aveva preso sul serio i nobili ideali delle logge e che non approvava il libertinismo (e' noto l'imbarazzo di Beethoven di fronte al Don Giovanni mozartiano).
Fonte:http://www.giusepperausa.it/eyes_wide_shut.html

Eyes Wide Shut 1999 Stanley Kubrick
Il film uscì postumo negli Stati Uniti d'America il 16 luglio 1999, Kubrick muore durante il sonno, stroncato da un infarto, nella sua casa di campagna il 7 marzo 1999, all'età di settant'anni.
Aveva appena terminato il montaggio del film...



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MessaggioInviato: 26/05/2012, 20:13 
Qui il video di Adam kadmon, in cui si parla di Paolo Ferraro.

Immagine

http://www.video.mediaset.it/video/mist ... 1-c1-o1-p1



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MessaggioInviato: 10/07/2012, 14:21 
Oddio, il video di Kadmon Sub-Zero alias fenomeno mediatico da baraccone atto a ridicolizzare certi argomenti non è che sia molto attendibile eh?
Nel senso che il signor Kadmon sfrutta certi argomenti proprio per ridicolizzarli, limitandosi semplicemente a parlarne in TV [8D].

Non sapevo se linkarla in questa o l'altra discussione dato che qui si parla anche di Paolo Ferraro, però dato che si tratta comunque di programmazione Monarch non credo di essere off-topic.

In ogni caso non potevo fare a meno di linkare questa simpatica notizia: dopo anni ed anni di subliminali più o meno espliciti ora come è possibile addirittura rendere sexy un fenomeno come la programmazione Monarch?
Con un film a sfondo fantascientifico!

Cita:
Fonte: http://neovitruvian.wordpress.com/2011/ ... arch-sexy/

“Sucker Punch” ovvero come far apparire il controllo mentale Monarch sexy

Sucker Punch è un film thriller/fantastico che promette ai suoi spettatori due cose: ragazze sexy ed esplosioni. E le offre puntualmente entrambe. DIetro le gonne corte e gli effetti CGI si nasconde un’inquietante storia di fondo: Sucker Punch racconta la vita di uno schiavo Monarch che si dissocia dalla realtà per sfuggire ai traumi causati dagli abusi sessuali. Questo articolo esamina il significato nascosto e il simbolismo di Sucker Punch.

Attenzione: questo articolo si occupa di temi inquietanti e contiene importanti spoiler.

Prodotto da Zack Snyder (Watchmen, 300), Sucker Punch descrive l’avventura di una ragazza che sta tentando di fuggire da un ospedale psichiatrico dove è stata rinchiusa a forza. Per raggiungere questo obiettivo, la nostra eroina, “Baby Doll”, e le sue amiche, devono trovare cinque oggetti che verranno utilizzati per sfuggire poi dal manicomio in cui sono rinchiuse. La maggior parte dei critici non ha apprezzato la trama simil videogioco di Sucker Punch e sono stati confusi dai diversi livelli di realtà alternative.

Il film viene percepito in maniera confusa, perché c’è un fatto importante di questo film che non è noto alla maggior parte degli spettatori che rende il film un poco più, coeso e coerente: Sucker Punch mette in scena il controllo mentale basato sul trauma. Racconta la storia di una vittima della programmazione Monarch (più precisamente Beta o programmazione Sex Kitten), mentre si “allena ad alienarsi” [cit. 16 barre/Don't be crazy XD]. Il film è ambientato nella psiche dello schiavo, in cui la dissociazione è un meccanismo di difesa per sfuggire al trauma insopportabile dell’abuso sessuale e fisico. I segreti profondi e oscuri del controllo mentale Monarch non vengono mai portati- sullo schermo ma sono impliciti nei significati e nei simboli presenti in tutto il film.

(Nota: se non si ha familiarità con la programmazione Monarch, ti suggerisco di leggere l’articolo intitolato Origini e Tecniche del controllo mentale Monarch prima di continuare)(In Inglese).

Sucker Punch, offre un assaggio della confusione vissuta dagli schiavi MK reali in quanto sottopone gli spettatori agli stessi contorti stimoli mentali: l’illusione, l’inganno, le ambiguità e i repentini volta faccia. Con l’avanzare del film, il confine tra realtà e finzione diventa sempre più sfocato e i messaggi diventano confusi. Ad uno sguardo superficiale il film potrebbe essere tranquillamente percepito come un’esaltazione della forza femminile, ma il simbolismo sul controllo mentale presente nel film indica che in realtà è l’esatto contrario. La nostra eroina Baby Doll è alla ricerca della “libertà”, ma, alla fine, tale “libertà” si rivelò essere tutt’altro che quella da lei immaginata. In realtà, l’intero film può essere inteso in due modi completamente opposti. Sucker Punch inizia con una voce fuori campo che dice:

”Ognuno ha un angelo. Un custode che veglia su di noi. Non sappiamo quale forma prenda. Un giorno, è un vecchio. Il giorno dopo, una ragazzina. Ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze. Essi possono essere feroci come qualsiasi drago. Ma non sono qui per combattere le nostre battaglie … ma per sussurrare dal nostro cuore … ricordandoci che siamo noi. E’ Ognuno di noi che detiene il potere sui mondi che creiamo. “

Come molte altre parti del film, questa introduzione può fare riferimento agli angeli custodi che aiutano le persone a farsi carico della loro vita o agli handl che hanno il potere di manipolare i pensieri degli schiavi MK. Questo è solo uno dei molti possibili doppi significati nel film.

ABUSI DOMESTICI

Il film si svolge durante il 1950-’60 (nonostante gli evidenti anacronismi), in un periodo durante il quale venne riconosciuta ufficialmente l’attuazione degli esperimenti con l’MK-Ultra. La protagonista principale di Sucker Punch è una ragazza ventenne conosciuta solo come Baby Doll. Il suo nome suggerisce fortemente l’ipotesi del controllo mentale: le “bambole” non controllano i propri movimenti o gli ambienti in cui sono. Il background di Baby Doll rispecchia quello di molti schiavi della vita reale: un genitore violento che causa traumi multipli in giovane età, rendendo il soggetto predisposto alla dissociazione. Viene poi trasferita in un istituto dove si svolge attualmente la programmazione, sotto la supervisione di specialisti (i gestori).

La storia di Baby Doll è infatti la tipica storia degli schiavi Monarch della vita reale, che spesso sono stati sottoposti ad abusi in giovane età. Dopo diversi anni di maltrattamenti, le spietate figure genitoriali non hanno poi alcuna difficoltà consegnando i bambini alle autorità MK – diradando le possibili accuse criminali che potrebbero dover affrontare per i loro anni di abusi.

Le sequenze introduttive del film Baby Doll presentano una fonte di trauma: un violento patrigno.

Il patrignio di Baby Doll ubriaco sta per tentare di abusala sessualmente. Molti schiavi della programmazione Monarch provengono da famiglie che hanno abusato di loro.

“Il tipo di padre che in genere è maggiormente preferito dai programmatori è il pedofilo. Se un padre ha abusato di sua figlia fin dalla tenera età, allora è logico supporre che l’uomo non abbi una coscienza. Questo coinvolgimento del padre nelle attività criminali possono essere continuamente aumentate. Vogliono uomini che non svilupperanno scrupoli per ciò che hanno fatto in passato. “
– Fritz Springmeier, The Illuminati Formula to Create a Mind Control Slave

Le Ferite attorno all’occhio del patrigno danno enfasi al simbolo dell”‘occhio onniscente”, che rappresenta, come si è visto in altri articoli, il controllo mentale degli Illuminati. Il simbolo dell’occhio onniscente appare in altre scene durante il film.

Il patrigno chiama la polizia e accusa Baby Doll di aver ucciso sua sorella – un crimine che lui commise. Lei viene arrestata dalla polizia e poi subito drogata. Il suo calvario come schiava Monarch comincia adesso.

I funzionari statali danno un sedativo a Baby Doll per poi essere trasportata in manicomio, che si rivelerà essere un sito per la programmazione mentale. Gli schiavi controllati mentalmente vengono costantemente drogati dai loro gestori per facilitare la loro programmazione.

IL SITO DELLA PROGRAMMAZIONE

Baby Doll viene trascinata a forza all’interno della struttura. Diversi istituti di salute mentale sono stati reali siti della cia dove veniva sperimentato il controllo mentale.

Il manicomio in cui viene messa Baby Doll ha tutte le caratteristiche di un sito per la programmazione. La minaccia di abusi fisici e sessuali è costante durante l’intero film e diverse tecniche vengono utilizzate per attivare il processo di dissociazione.

La musica è estremamente importante per l’istituto (e per l’effettivo controllo mentale Monarch) dove viene utilizzata come uno strumento della programmazione. La maggior parte delle canzoni ascoltate durante il film hanno testi suggestivi che, nel contesto del controllo mentale, possono far scattare la dissociazione. Mentre Baby Doll viene accompagnata nella sua cella, si sente la cover di Yoav della canzone “Where is my mind”. Il testo descrive la sensazione della dissociazione:

Con i tuoi piedi in aria e la tua testa sul pavimento
provi questo giochetto e giri,
la tua testa collasserà
ma non c’è niente in essa
e chiederai a te stesso

dov’è la mia mente (x3)

Nell’istituto, Baby Doll apprende che il suo patrigno pagò per sottoporla alla forma di controllo mentale peggiore di tutte: una lobotomia completa. L’amministratore del manicomio racconta al patrigno: “Non si preoccupi, non si ricorderà nemmeno del suo nome quando avremo finito con lei”.

Il film poi velocemente scatta in avanti alla scena della lobotomia.

Le lobotomie venivano effettuate attraverso l’inserimento di uno strumento appuntito attraverso un occhio della vittima per “disattivare” la corteccia prefrontale. Il film sottolinea il simbolismo dell’ago che sta attraversando l’occhio in quanto rappresenta simbolicamente il controllo mentale degli Illuminati.

Proprio nel momento in cui il medico è in procinto di perforare l’orbita ed entrare nel cervello di Baby Dolls, si verifica una dissociazione e gli spettatori vengono immersi in una realtà alternativa. Veniamo portati verso il mondo dissociato creato dalla psiche di Baby Doll, in cui incarna un altro suo alter ego: la sex kitten.

LA REALTA’ ALTERNATIVA

Nel controllo mentale Monarch, ci sono diversi tipi di programmazione, a seconda dell’uso che i gestori vogliono fare dello schiavo. In Sucker Punch, è ovvio che Baby Doll e le sue amiche sono state sottoposte alla programmazione Beta – nota anche come programmazione Sex Kitten. L’enfasi all’inizio del film sugli abusi sessuali del patrigno è, in termini di programmazione Monarch, l’ancora.

“Tutta la programmazione di ogni schiavo è ancorata ad un qualche tipo di trauma. Uno dei primi traumi fondamentali sarà seguito, filmato, codificato e utilizzato come ancoraggio. Per esempio, lo stupro più brutale subito da una ragazza dal padre verrà utilizzato come un’ancora su cui costruire la programmazione Beta. (…) Vengono create delle psicosi estreme all’interno del bambino che cerca di affrontare i problemi creati dall’incesto da una delle figure di riferimento più importanti in quell’età, il padre “.
– Ibid.

Nella realtà alternativa di Baby Doll, l’istituto di sanità mentale diventa un bordello gestito da un mafioso – che è, nella vita reale, il capo del centro. I “pazienti psichiatrici” dell’istituzione sono prostitute che devono ballare per attirare i clienti. Questa versione distorta della realtà implica una cosa importante che non è direttamente citata nel film: se Baby Doll è una prostituta nella sua realtà alternativa, ciò implica che essa viene sottoposta a sesso forzato all’interno del manicomio. Nella programmazione Monarch reale, ripetuti e sistematici abusi sessuali vengono utilizzati per creare un trauma e la dissociazione.

Nella sua realtà alternativa, Baby Doll incarna un personaggio alternativo – quella che viene chiamata Sex Kitten – che vengono programmate per eseguire favori sessuali. La programmazione rimuove le inibizioni e, come vedremo, Baby Doll sarà istruita a “lasciarsi andare” e a diventare sensuale a comando.

E’ durante la scena della lobotomia che vediamo la prima scena di dissociazione, nella quale l’operazione si trasforma in una sordida danza sexy.

Baby Doll preparata per la lobotomia

Il mondo alternativo di Baby Doll che riflette gli effetti della lobotomia

Nonostante l’apparenza possa far pensare il contrario, il film non condanna mai veramente la prostituzione forzata o le pratiche di controllo mentale. Tutto è trasformato in una fantasia semi-pornografica, rendendo la situazione fresca e sexy. Per esempio, Baby Doll quando veste i panni dell’alter ego Sex Kitten è costantemente vestita da scolaretta sexy che viene accompagnata da un prete.

Le diverse personalità di Baby Doll hanno un passato diverso. I reali schiavi della programmazione Monarch vengono programmati per avere diverse parti del se, che possiedono un passato diverso, atteggiamenti diversi e, talvolta, parlano anche con accenti diversi rispetto alla personalità “centrale”. Nel caso di Baby Doll, il suo patrigno diventa un sacerdote.

SEX KITTENS

Nella sua realtà alternativa, Baby Doll è costretta a ballare e a fare sesso con i clienti. Dal momento che il suo mondo alternativo è un prodotto della dissociazione, che serve a “zuccherare” la realtà per renderla sopportabile, possiamo dedurre che è costretta ad avere rapporti sessuali nell’istituto per le malattie mentali, ma il film non lo mostra mai in realtà.

A Baby Doll viene detto che lei è qui per avere dei rapporti sessuali con i clienti. Le fantasie dei cuscini alludono alla programmazione Sex Kitten.

Sweet Pea, un altra “paziente” / schiava, che sta facendo pratica con le sue mosse di danza. Indossa stampe feline, che vengono usate nella programmazione Monarch le Sex Kittens.

Anche Blondie, interpretata da Vanessa Hudgens, indossa stampe feline. Pur non essendo bionda, lei si fa chiamare Blondie, che riflette l’ossessione della programmazione Monarch per le bionde(vedi Marilyn Monroe).

Vanessa Hudgens è una ex star della Disney, come indicato negli articoli precedenti, vi sono numerosi collegamenti tra le piccole stelle della Disney e la programmazione Monarch.

La Hudgens si fece questo tatuaggio di una farfalla (che per qualche ragione venne fortemente pubblicizato) durante il periodo in cui Sucker Punch uscì nelle sale. I tatuaggi vengono utilizzati nella programmazione Monarch per identificare gli schiavi.

SPECCHI E FARFALLE

Non diversamente da altri film sul tema del controllo mentale (vedi Black Swan), giochi di specchi e di riflessi vengono spesso utilizzati durante Sucker Punch a simboleggiare la sfocatura della linea tra realtà e finzione e dare agli spettatori un piccolo assaggio di cosa è il mondo MK.

Il gioco degli specchi e i movimenti della telecamera fa si che gli spettatori si rendano conto che stanno guardando i riflessi invertiti nel corso dell’intera scena – avvertendoli di non fidarsi mai di ciò che vedono. Si noti la farfalla tra gli specchi, un simbolo della programmazione Monarch.

Quando una delle schiave viene uccisa da Blue, la telecamera si sposta verso uno specchio illuminato dal quale scivola giù una vecchia foto di quando lei era bambina. Si noti la farfalla.

Quasi tutti i film sul controllo mentale hanno come particolare comune l’utilizzo del simbolo dello specchio frantumato – che rappresenta la frantumazione della personalità dello schiavo. In Sucker Punch, lo specchio si frantuma quando Blue tenta di stuprare Baby Doll.

IL SECONDO LIVELLO DI DISSOCIAZIONE

Dove quindi, queste potenti scene di azione si andranno a collocare in tutta questa raccapricciante ed inquietante confusione? Beh, tutto ciò che accade, accade nella testa di Baby Doll in un tentativo di sfuggire dalla realtà. Ogni scena di azione si verifica quando Baby Doll è costretta ad eseguire una danza seducente.

Utilizzando la musica come strumento di programmazione, Vera Grosky (medico dell’istituto che fa l’istruttrice di danza in una realtà alternativa) dice a Baby Doll di “lasciarsi andare del tutto”. In altre parole, deve dissociarsi. Seguendo gli ordini di Vera, quando la musica inizia, Baby Doll viene catapultata in una sorta di secondo mondo fantastico. Per la durata della canzone, la danza si trasforma, nella testa di Baby Doll, in una scena d’azione immaginaria che rispecchia vagamente la realtà. Questo livello multiplo di dissociazione è il meccanismo di difesa di Baby Doll contro la realtà nuda e cruda: aver raggiunto il terzo livello significa che Baby Doll sta ballando nel secondo livello del club, il che significa che molto probabilmente sta venendo abusata al primo livello del club (spero che questo non confonda troppo).

Durante il suo primo ballo Baby Doll, si dissocia in un mondo che assomiglia al Giappone feudale. Indossa un vestito striminzito da scolaretta, ricordando a tutti che, la verità dietro questa enorme finzione è che viene utilizzata per il suo corpo.

Durante questa prima scena, di azione dissociativa, Baby Doll incontra il “Saggio”, la guida che la porterà verso la “libertà” … uso questa parola tra virgolette per un motivo. Anche se può sembrare che per tutto il film, il saggio guidi Baby Doll verso la libertà, sa fin dall’inizio che il suo aiuto la porterà ad ottenere l’esatto contrario – la lobotomia totale. Ne parleremo più avanti.

La seconda scena d’azione si svolge in Germania, durante la prima guerra mondiale. Ancora una volta, Baby Doll è costretta a ballare. La canzone che deve ballare è estremamente significativa: è un remake della classica canzone White Rabbit di Jefferson Airplane. Nel contesto del controllo mentale, il testo della canzone assume un significato profondo:

One pill makes you larger
And one pill makes you small
And the ones that mother gives you
Don’t do anything at all
Go ask Alice
When she’s ten feet tall

And if you go chasing rabbits
And you know you’re going to fall
Tell ‘em a hookah smoking caterpillar
Has given you the call
Call Alice
When she was just small

When men on the chessboard
Get up and tell you where to go
And you’ve just had some kind of mushroom
And your mind is moving slow
Go ask Alice
I think she’ll know

When logic and proportion
Have fallen sloppy dead
And the White Knight is talking backwards
And the Red Queen’s “off with her head!”
Remember what the dormouse said;
“Feed Your Head”

Una pillola ti fa diventare più grande
E una pillola ti fa diventare più piccolo
E quelle che ti da tua madre
Non fanno nulla
Vai chiedi ad Alice
Quando era alta tre metri

E se si va a caccia di conigli
E sai che stai per cadere
Di loro di fumare un narghilè dal bruco
Vi ha dato la chiamata
chiamate Alice
Quando lei era piccola

Quando gli uomini sulla scacchiera
si alzeranno e ti diranno dove andare
E tu hai appena preso un qualche tipo di fungo
E la tua mente si muove lentamente
Vai a chiedere ad Alice
Penso che ne sappia

Quando la logica e la proporzione
sono cadute sciatte morte
E il Cavaliere Bianco parla al contrario
E la Regina Rossa dice “tagliatele la testa”
Ricordate cosa ha detto il ghiro;
“Nutrite il vostro cervello”



Questa canzone classica può essere interpretata in diversi modi, ma, nel contesto di questo film, si inserisce perfettamente nel tema del controllo mentale. Come visto negli articoli precedenti, il film Alice nel Paese delle Meraviglie è usato come un vero e proprio strumento di programmazione Monarch, dove viene detto allo schiavo di “seguire il Bianconiglio” attraverso lo specchio – che equivale alla dissociazione. Per questo motivo, il simbolo del coniglio bianco divenneo un simbolo importante del controllo mentale nella cultura popolare.



Nella scena d’azione durante la prima guerra mondiale, le ragazze cavalcano dei “mech”, che mettono in evidenza il simbolo del coniglio bianco.

ANDARE IN “PARADISO”

Durante l’intero film, l’unico obiettivo di Baby Doll è quello di “lasciare questo posto” e di “essere libera”. A più riprese, il processo viene indicato come l’”andare in Paradiso”. Tuttavia, come gli schiavi reali controllati mentalmente, gli spettatori del film sono confusi dall’ingannevole doppio senso del linguaggio e dalle improvvise inversioni di marcia – usando belle parole per descrivere una realtà orribile. Nel film, “Paradiso” e “Libertà” non equivalgono a scappare dal manicomio, bensì significa piuttosto la completa dissociazione dalla realtà. L’uomo saggio che sembra guidare Baby Doll verso la “libertà” contribuisce a farle accettare il fatto che la lobotomia sia l’unico modo per essere davvero “liberi”.

Il finale inquietante rispecchia la ancora più inquietante realtà degli schiavi Monarch: anche se riuscissero a sfuggire dalla morsa dei loro gestori, non possono sfuggire alla sofferenza e al trauma che hanno subito. A quanto pare Baby Doll si rende conto di questo fatto. Così, alla fine, invece di fuggire dall’istituto con la sua amica Sweet Pea, Baby Doll agisce come una vera e propria eroina sacrificandosi per liberare la sua amica, creando un diversivo che le permetesse la fuga. Baby Doll viene sequestrata e lobotomizzata.

Dopo che il medico esegue la lobotomia, lo stesso dice:

“Hai visto il modo in cui mi guardava? Proprio negli ultimi istanti. Era come … se voleva che lo facessi “.

Almeno, il sacrificio di Baby Doll ha permesso a Sweet Pea di sfuggire dall’istituto ed essere libera, giusto? Non è così sicuro.

Dopo la fuga, Sweet Pea viene mostrata in una stazione degli autobus in procinto di lasciare la città. Quando entra nel bus, un ragazzo, che le sembrava stranamente familiare, la guarda.

Lo strano ragazzo alla stazione degli autobus è lo stesso ragazzo che apparve nella scena della prima guerra mondiale. Dal momento che quella scena era il risultato di una dissociazione, che sia anche la scena della stazione degli autobus una fantasia fittizia?

MERCHANDISE MK

Ecco alcune t-shirt ufficiali di Sucker Punch che contengono la loro giusta quota di simbolismo riguardante il controllo mentale degli illuminati.

L’orso di peluche con la fronte ricucita e i bottoni al posto degli occhi rappresentano gli schiavi bambini del controllo mentale MK ultra e la loro innocenza persa.

Il coniglio del “mech” con una sola pupilla

Un altro disegno per una camicia che pone l”enfasi su un occhio. Appesa alla spada vi è la “chiave” per la libertà di Baby Doll… dissociarsi con le fantasie.

CONCLUDENDO

La maggior parte dei cinefili è uscito dalla sala dopo aver visto Sucker Punch credendo che il film fosse sull’ “emancipazione”, “su donne che combattono”. Mentre alcuni potrebbero percepire Baby Doll come una donna forte che lotta contro l’oppressione degli uomini, altri potrebbero concludere che il film si rivolge alle perversioni, trasformandole in fantasie. Lo stesso doppio linguaggio può essere attribuito al film quando si tratta del tema del controllo mentale. Mentre il messaggio principale del film sembra essere la “lotta per la libertà”, uno sguardo più approfondito rivela che il film potrebbe dire il contrario. Alla fine, la “battaglia” di Baby Doll non era un tentativo di ribellarsi per raggiungere la libertà, lo scopo era bensì la dissociazione. La sua “guida” non era un agente della liberazione, ma un gestore che possedeva le chiavi della sua psiche, guidandola tra le fratture della sua personalità.

Le parole finali del film, provenienti da una voce fuori campo, giocano acnh’esse sui doppi sensi. E’ un discorso carismatico sull’autodeterminazione o una descrizione di un controllo completo da parte del gestore della psiche dello schiavo?

“Chi ci ispira ad onorare ciò che amimano con la nostra stessa vita? Chi manda i mostri ad ucciderci e allo stesso tempo, canta che non moriremo mai? Chi ci insegna ciò che è reale e come ridere delle menzogne? Chi decide perché viviamo e per che motivo dovremo morire? Chi ci incatena? E chi possiede la chiave che può renderci liberi? “

Il film termina con la stesse parole dette da Baby Doll prima di ballare e di dissociarsi la prima volta.

“Sei tu. Hai tutte le armi necessarie. Ora lotta. “

Attraverso l’illusione, l’inganno e i discorsi a doppio senso, gli spettatori sono testimoni di una sottile promozione e glorificazione delle cose per cui il film “sembra” andare contro. Credo sia per questo abbiano chiamato il film Sucker Punch.
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Fonte originale in inglese: http://vigilantcitizen.com/moviesandtv/ ... -sexy-7-2/


Ultima modifica di Pegasus il 10/07/2012, 14:40, modificato 1 volta in totale.


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LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DI PRIMO GRADO

«Uccise Melania Rea perché gli disse no»

Ergastolo a Parolisi. I giudici: «È stato un delitto d'impeto»

LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DI PRIMO GRADO

«Uccise Melania Rea perché gli disse no»

Ergastolo a Parolisi. I giudici: «È stato un delitto d'impeto»

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Melania Rea, uccisa il 18 aprile del 2011 a Ripe di Civella, Teramo
TERAMO – Lui si sarebbe avvicinato per fare sesso e la moglie lo avrebbe rifiutato, scatenando la furia omicida del marito. Un delitto d’impeto, maturato nell’ambito di un rapporto divenuto «impari» a causa della figura dominante di lei e dell’enorme frustrazione provata dal marito. Queste, in sintesi, le motivazioni della sentenza con cui il Gup del tribunale di Teramo, Marina Tommolini, ha condannato all’ergastolo il caporalmaggiore Salvatore Parolisi per l'omicidio di Melania Rea, uccisa con 35 coltellate il 18 aprile 2011 in un boschetto a Ripe di Civitella (Teramo).

IMPETO- E proprio il boschetto sarebbe stato il teatro del raptus, dunque di un gesto assai poco calcolato, che avrebbe spinto Parolisi ad uccidere. Non sarebbero stati né i presunti segreti in caserma né altre donne, insomma, le cause scatenanti del delitto, come sostiene la Procura parlando di una persona finita nel vicolo cieco delle promesse all’amante e delle bugie alla moglie, ma la rabbia di un rapporto sessuale negato e, probabilmente, le offese e gli insulti che Melania avrebbe rivolto al marito quando si trovavano a Ripe.





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LA RICOSTRUZIONE - La mattina del 18 aprile di due anni fa, la famiglia sarebbe effettivamente andata a Colle San Marco ma, successivamente, si sarebbe spostata a Ripe. E questo sarebbe accaduto perché «Melania, non gradendo la scarsa igiene delle altalene dei piccoli e trovando il gioco sull'altalena dei grandi pericoloso per la figlia, ha proposto di lasciare il pianoro e di andare al chiosco della pineta». Qui, secondo la ricostruzione del giudice, sarebbero arrivati intorno alle 15 e l’omicidio si sarebbe consumato in pochi attimi. Melania e Salvatore sarebbero scesi dall’auto e avrebbero fatto qualche passo all’interno della pineta. Melania avrebbe cercato un angolo appartato per fare pipì e si sarebbe spostata dietro il chiosco. La vista della moglie seminuda, a poca distanza, avrebbe eccitato il caporalmaggiore, il quale si sarebbe avvicinato e l’avrebbe baciata. Melania però avrebbe rifiutato l’approccio e forse avrebbe anche rimproverato il marito.

L'UMILIAZIONE - Per Salvatore, «l’ennesima umiliazione». E la sua reazione sarebbe stata violentissima. Avrebbe colpita Melania con il coltello a serramanico che aveva in tasca. Lei avrebbe cercato di difendersi ma, trovandosi con i pantaloni ancora abbassati, sarebbe caduta a terra. A questo punto, Salvatore avrebbe infierito con altre violente coltellate.

APPROCCIO SESSUALE - Il movente sessuale torna nelle motivazioni della sentenza quando lo stesso Parolisi - a un mese dal delitto - confida al cugino del padre di Melania, Gennaro, di avere tentato a casa, la mattina stessa dell'omicidio, un approccio sessuale con la moglie che si era invece negata. «D'altra parte - scrive il giudice Marina Tommolini nelle motivazioni - le esigenze sessuali del prevenuto (Parolisi, ndr) dovevano essere piuttosto impellenti, a causa di una "piaghetta" prima (seguita da un piccolo intervento il 12 gennaio 2011) e della sopraggiunta ernia poi». Di certo, continua il giudice, «i rapporti sessuali con Melania se non del tutto interrotti, si erano, quantomeno diradati, mentre l'ultimo rapporto sessuale con la Perrone vi era stato nel gennaio 2011».

IL PROBLEMA LUDOVICA - Alcune intercettazioni rivelano il «problema», dopo la morte di Melania era diventato Ludovica. Ad esempio - cita il gup - in un'intercettazione del 7 maggio 2011 nell'abitacolo dell'auto, Parolisi, da solo, riferendosi a Ludovica «che non ubbidisce alle sue richieste», dice: «Questa è proprio scema, dai questa mongoloide, guarda è veramente scema... Io gli dico lascia stare e questa mi rompe il c...». Aggiungendo, «dopo un lungo e ripetitivo sproloquio»: «Questa ragazza ... mi deve fare casini...»

5152 TELEFONATE e 1475 SMS - Il rapporto con l'amante, Ludovica Perrone, passa in secondo piano ma rimane una costante che ha fornito ai giudici elementi sul carattere e la personalità di Salvatore Parolisi. La relazione con Ludovica non può essere il movente dell'omicidio. E i giudici lo raccontano nella sentenza dimostrando che Salvatore non la amava. Nelle motivazioni della sentenza che condanna Parolisi all'ergastolo sono riportata i dati della loro relazione: «Dialoghi - spesso a sfondo sessuale - on line, un traffico telefonico tra il 2.09.2009 ed il 27.04.2011 di ben 5152 telefonate e 1475 sms» da Parolisi a Ludovica, e «243 telefonate e 2537 sms» da Ludovica a Parolisi. Nonostante il traffico telefonico, secondo il gup Marina Tommolini, il caporalmaggiore «certamente non l'amava» e «non avrebbe mai lasciato Melania (anche per questioni economiche». La relazione extraconiugale, però, «avrebbe potuto costituire, agli occhi degli inquirenti, un possibile movente», per questo Parolisi cerca in tutti i modi di «eliminare tutto ciò che dimostrava la duratura relazione».

DEPISTAGGIO - Un'altra intercettazione significativa è citata dal Gup. È del 9 maggio 2011, Parolisi parla al telefono con Ludovica, lei gli dice: «Tu ti vuoi togliere a te dai guai non a me dai guai». Lui risponde: «No, no, non mi tolgo io dai guai non c'è nessun guaio da togliermi, hai capito? Perchè io non ho toccato nien... - si interrompe e corregge - cioè io non ho fatto niente di quello che mi si vuole accusare, capisci?». Ludovica voleva stringere ma Parolisi non aveva intenzione di lasciare Melania. I magistrati confermano che «nell'ultimo periodo, stava stringendo i tempi al fine di sollecitare pressantemente ed in maniera costante il Parolisi ad abbandonare il proprio nucleo familiare per ufficializzare e concretizzare la loro storia d'amore». Ma è ancora scritto nel testo «la mattina del 19 aprile 2011 (dopo la scomparsa di Melania e poco prima del rinvenimento del cadavere), a ciò aggiungendosi le telefonate tra i due poi intercettate (e nelle quali il Parolisi, sentendosi braccato dagli inquirenti, chiede a Ludovica di riferirgli cosa ha detto alla polizia giudiziaria, la invita a cancellare tutto ciò che esiste nel p.c. e a non parlare né al telefono né in macchina, ribadendole la necessità di dover sostenere la tesi dell'averla usata senza alcun intento di lasciare la moglie».

LE BUGIE - Secondo il magistrato, sono state le stesse bugie dette dal caporal maggiore ad incastrarlo. Cercando di allontanare da sé i sospetti, Salvatore avrebbe fornito una serie di menzogne «che, inconsapevolmente, se valutate unitamente a tutti gli altri elementi raccolti, hanno costituito una sorta di confessione». Per ora né i legali del caporal maggiore, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile (che questa mattina era in tribunale a Teramo per richiedere copia della sentenza) né l’avvocato della famiglia Rea, Mauro Gionni, rilasciano dichiarazioni riservandosi di leggere con attenzione le motivazioni della sentenza. Per Salvatore Parolisi, attualmente rinchiuso nel carcere di Castrogno, l’unica strada è l’appello. A confermarlo è lo stesso avvocato Biscotti. «Il ricorso, di fronte a questa sentenza, è ovviamente scontato».

Nicola Catenaro3 gennaio 2013 | 17:49

Source: «Uccise Melania Rea perché gli disse no» - Corriere.it

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Ne ho sentite tante di stronzate, ma questa poi......
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