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Rettiloide
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MessaggioInviato: 09/09/2011, 12:33 
Ecco, ma vi pare possibile che il NWO sia così come viene dipinto (cioè, che sia secoli che scrive la storia, che crei comunismo, nazismo, sionismo, capitalismo, guerre mondiali) e poi non sia in grado di determinare la politica ISLANDESE? Cioè, stiamo parlando dell'ISLANDA. E' evidente che se l'Islanda "sconfigge il NWO", quest'ultimo non è così come viene descritto, e se non è "onnipotente", allora dovete rivedere le teorie sul "complotto".


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MessaggioInviato: 10/09/2011, 18:09 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

Ecco, ma vi pare possibile che il NWO sia così come viene dipinto (cioè, che sia secoli che scrive la storia, che crei comunismo, nazismo, sionismo, capitalismo, guerre mondiali) e poi non sia in grado di determinare la politica ISLANDESE? Cioè, stiamo parlando dell'ISLANDA. E' evidente che se l'Islanda "sconfigge il NWO", quest'ultimo non è così come viene descritto, e se non è "onnipotente", allora dovete rivedere le teorie sul "complotto".


Perche' non fa' parte del complotto cercare di nascondere l'evento non facendolo nominare dai Media???
Mi sa che non c'e' niente da rivedere nella teoria del complotto, esiste, come esistono migliaia di mini complotti ai danni di tutti i paesi del mondo...

Un mini complotto viene riportato alla memoria domani 11/09/2011
dopo 10 anni dalla sua messa in opera!
Bravi, sono riusciti nel loro intendo, e a dare la colpa ad altri che non c'entravano...
dopo 10 anni il misfatto e' rimasto perfettamente occultato!!

Ma e' solo uno tra i tanti mini complotti....!!
[:(!]



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Svegliarsi per credere, ma non credere mai di essere gia' sveglio!!

La Creduloneria e' pura FEDE, chi ha fede in qualcosa chiama credulone chi ha fede in un altra cosa!!!

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MessaggioInviato: 10/09/2011, 19:20 
Eppure se l'Islanda ha vinto, allora il NWO ha perso. E mi pare strano che il NWO venga sconfitto dall'Islanda. Forse hai ragione tu a sostenere che ci siano migliaia di "mini complotti", ma, dico io, non è detto che siano tutti coordinati a livello mondiale... Si gioca, si vince e si perde, la partita è ancora in corso e la fine non è ancora scritta, per me. Ecco cosa non condivido delle idee (e dico plurale perchè ce n'è un'infinità) sul complotto. Siccome dovrebbe esistere questo livello ultimo mondiale, allora tutto è attribuibile a "loro". Se l'Islanda ha vinto, questo livello non è così "mondiale", visto che un paesetto di pescatori di aringhe (o di merluzzi?) ha vinto... Ci saranno blocchi di potere contrapposti (come pensa TTE), e il potere di ciascuno schieramento non è così forte come si pensa. Dite: guardate Bilderberg, si incontrano per decidere la storia futura. Beh, io direi che si coordinano. Anche i partiti fanno incontri, convegni, congressi, anche internazionali. Spesso si confondono mezzi normalissimi della politica come complotti, solo perchè sono o sembrano "strani"... Se un gruppo parlamentare si incontra prima di una votazione, lo fanno per "complottare"? No, e allora perchè se dei banchieri (o chi altro) si incontra deve farlo? Secondo me, l'idea del complotto ad ogni costo è deleteria perchè il problema non è tanto il "complotto", ma gli interessi che questi gruppi portano avanti. Non so se mi spiego bene: se i governi d'Europa si incontrano, a porte chiuse, su come salvare i popoli europei dalla crisi, non fanno un "complotto", anche se il metodo è lo stesso. Se lo fanno per cercare di instaurare la dittatura eccetera (cioè, contro gli interessi che dovrebbero tutelare) allora sì, che è complotto.


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MessaggioInviato: 24/09/2011, 02:16 
L’Islanda si libera del Fondo monetario internazionale

set 23rd, 2011

di Elena Colombari

Immagine

http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... nazionale/

L’Islanda è fuori dal Fondo monetario internazionale. La Nazione-isola del Nord Europa si sta riprendendo dalla crisi economica indotta dal monetarismo usuraio internazionale e lo sta facendo in modo del tutto opposto a quello che viene generalmente propagandato come inevitabile. Niente salvataggi da parte di Bce, Fmi o Banca Mondiale, niente cessione della propria sovranità a nazioni straniere, ma piuttosto un percorso di riappropriazione dei diritti e della partecipazione, e un coinvolgimento dell’opinione pubblica nazionale tra le più alte d’Occidente.
Anzi, dopo circa tre anni di aut aut rigettati dal popolo islandese attraverso un referendum e una Assemblea Costituente, il Fondo Monetario Internazionale e l’Islanda hanno preso strade diverse.
In tempi di presunti salvataggi nazionali portati avanti con ricette neoliberiste, di annullamenti di sovranità monetarie nazionali e di politiche di tagli violenti alle strutture amministrative, sociali ed economiche dei singoli Stati, lo stato islandese ha deciso di proseguire fermamente nella strada intrapresa oltre un anno fa, attraverso un imponente consenso dell’opinione pubblica nazionale, generalmente formata ed informata su temi così delicati e importanti.
Come riportato da diversi servizi della tv pubblica islandese Ruv, l’Fmi, portato a termine la sua sesta revisione dell’economia nazionale islandese a Washington, non proseguirà con altri “rapporti” o “consigli” pertinenti l’isola dell’Atlantico. L’Fmi conclude quindi le operazioni in Islanda, e la lascia.
Il Primo Ministro islandese Johanna Siguroardottir ha annunciato la partenza dei funzionari in una conferenza stampa nella cittadina di Iono nei giorni scorsi, aggiungendo che la ricostruzione economica islandese è sulla retta via, con miglioramenti in corso e risultati ottenuti prima del previsto. Ha inoltre detto che la ricostruzione islandese dopo il collasso bancario del 2008 “è andata oltre ogni aspettativa” …
Il ministro delle Finanze Steingrimur J. Sigfusson ha preso parte alla conferenza sostenendo che la stabilità finanziaria islandese sarebbe nuovamente solida.
Il ministro dell’Economia e del Commercio Arni Pall Arnason ha ricordato come molte persone fossero preoccupate e avverse alla cosiddetta cooperazione tra Fmi e Islanda, proprio per il timore che il loro “benessere” – altro elemento di vanto e di efficienza – sarebbe stato tagliato duramente e che sarebbero state prese misure drastiche, basate sui diktat classici utilizzati dal Fondo Monetario nei suoi interventi in Europa, Estremo Oriente e in Sudamerica.
L’arrivo del FMI in Islanda fu accolto in maniera estremamente fredda da gran parte della popolazione, convinta che il Fmi avrebbe affogato la nazione in uno stato di permanente debito, come ormai troppi paesi hanno già sperimentato in passato. La partenza dei funzionari del Fmi è stata quindi vista con soddisfazione da gran parte dei cittadini.
L’Islanda ha seguito un particolare percorso per questo sganciamento dal sistema monetario occidentale. Anche chiedendo un aiuto alla Russia (4 miliardi di euro) nel 2008. E di fatto duplicando quanto a suo tempo operato sia dalla stessa Russia (caduta nel baratro monetarista ai tempi di Eltsin) che dall’Argentina, la cui economia – fermato il debito pubblico sotto la presidenza Kirchner – è tornata a volare a tassi del’’8% annuo.


Fonte: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=10290



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 01/11/2012, 08:50 
mercoledì 31 ottobre 2012

L'Islanda dopo aver detto NO al debito illegittimo continua a risorgere


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Inviato da Claudio Casalini a Enzo Picco

Caro Amico,
Ti invio saluti e notizie dall'Islanda. Come sai quattro anni fa, l'11 ottobre 2008, qui in Islanda abbiamo iniziato a protestare contro la situazione che si era creata quando le nostre banche sono schiantate. Ma subito ci è stato detto da parte delle autorità di mantenere la calma e di non interferire in questioni che non capivano. Il governo ci ha detto che si sarebb

e occupato di questo problema e tutto era sotto controllo. Ci è stato detto per molti anni che eravamo una delle nazioni più ricche del mondo, poi improvvisamente eravamo sull'orlo della bancarotta.

Noi, il popolo, non credevamo ai politici. Abbiamo iniziato a protestare e farci domande, a chiedere spiegazioni.

In questi ultimi 4 anni, siamo stati in uno stato di shock quasi costante, arrivando gradualmente a capire come la corruzione enorme, le bugie, l'inganno e i furti si siano perpetuati in questo paese per decenni. La nostra ricchezza veniva sistematicamente rubata e ci siamo trovati in debiti enormi.

Per mesi abbiamo resistito e protestato pacificamente e sistematicamente, con la ragione dalla nostra e facendo forte pressione sui politici. Le nostre richieste erano tre: 1 le dimissioni del governo. 2. Le dimissioni del consiglio di amministrazione della Banca nazionale. 3. Le dimissioni del consiglio di amministrazione dell'Autorità di vigilanza finanziaria. La nostra pretesa di fondo era che ci sarebbe una nuova Costituzione in un prossimo futuro. Nel febbraio 2009 tutti e tre i requisiti sono stati soddisfatti. Abbiamo ottenuto un nuovo governo e abbiamo tenuto i manifestanti la richiesta di una nuova Costituzione viva.

La nostra rivendicazione di fondo era quella di avere una nuova costituzione nel prossimo futuro. Nel Febbraio 2009 tutte e tre le nostre richieste si sono realizzate. Abbiamo ottenuto un nuovo governo e abbiamo fatto viva la richiesta di una nuova costituzione.

Lo scorso sabato, 21 ottobre, si è finalmente tenuto un referendum sulla proposta della nuova costituzione.

Solo perché tu sappia che è possibile cambiare la società, richiede soltanto tempo, resistenza, solidarietà, pianificazione, informazioni, esperienza e dimostrazioni sistematiche e pacifiche!

Condividi e abbine cura.

Buona fortuna,

Source: nocensura.com: L'Islanda dopo ...legittimo continua a risorgere



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MessaggioInviato: 01/11/2012, 10:06 
Quì in Italia in merito alla Costituzione è all'inverso dell'Islanda,quella nostra che è un'ottima Costituzione per il nostro popolo,i Rettiliani la vogliono CAMBIARE PER SOSTITUIRLA CON UNA NUOVA a scapito di tutta la maggioranza del popolo.[:(!]


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MessaggioInviato: 01/11/2012, 10:15 
Cita:
bleffort ha scritto:

Quì in Italia in merito alla Costituzione è all'inverso dell'Islanda,quella nostra che è un'ottima Costituzione per il nostro popolo,i Rettiliani la vogliono CAMBIARE PER SOSTITUIRLA CON UNA NUOVA a scapito di tutta la maggioranza del popolo.[:(!]


Riusciranno a farlo per il semplice fatto di chi tace acconsente



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MessaggioInviato: 01/11/2012, 12:31 
dicamo che hanno avuto il coraggio di lottare e ricominciare x decidere loro stessi il proprio destino [;)]


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MessaggioInviato: 08/11/2012, 09:02 
ISLANDA: APPROVATA la NUOVA COSTITUZIONE con un REFERENDUM
Un testo che rilancia concetti come “risorse naturali”, “nazione”, “sanità”, “garanzia”, “responsabilità”, “uguaglianza”, “democrazia”, “onestà”, “diritti umani”, “giustizia”, “libertà”
di Andrea Degl’Innocenti


La mattina di domenica 21 ottobre 2012, Gudmundur Gunnarsson, un membro del consiglio costituente islandese nonché padre della cantante Björk era di buon umore. Intervistato, ha detto alla stampa: “Coloro che hanno sperato in una società più giusta si sono svegliati felici questa mattina”. Il perché della felicità di Gudmundur è presto detto: il giorno precedente il popolo islandese aveva votato e approvato con un referendum il testo della nuova costituzione nazionale.

Un testo innovativo sia nei contenuti che nel metodo utilizzato per scriverlo, continuazione ideale delle rivolte che a partire dal 2008 hanno provocato la caduta del governo e l’annullamento del debito Icesave. Il testo approvato dal popolo dovrà superare ora un ultimo scoglio: il vaglio dell’Althingi, il parlamento islandese.

Che in Islanda si parlava di riscrivere la costituzione erano diversi anni. Quella in vigore fino a poco fa, in effetti, altro non era che la traduzione quasi letterale della costituzione danese, risalente al 1874, quando l’isola era appunto una colonia della Danimarca. La crisi e le successive rivolte hanno dato nuova linfa a questa volontà. “È essenziale che la costituzione definisca dei limiti oltre i quali la società finanziaria e i loro proprietari debbano pagare in prima persona”, scriveva la giornalista e blogger Íris Erlingsdóttir.

Tanta era la voglia di cambiare le cose che anche il metodo scelto per redarre la nuova carta fu del tutto innovativo. Dapprincipio venne creato un forum composto da circa mille cittadini, selezionati sulla base di vari criteri di modo che risultassero rappresentativi dell’intero popolo islandese. A loro fu stato chiesto di enucleare i valori che volevano fossero alla base della nuova Carta.

Emersero concetti come “risorse naturali”, “nazione”, “sanità”, “garanzia”, “responsabilità”, “uguaglianza”, “democrazia”, “onestà”, “diritti umani”, “giustizia”, “libertà”.

Da questa sorta di forum, alla cui organizzazione lavorarono circa 200 volontari, emerse un documento di oltre 700 pagine. Nel frattempo si erano stabilite le modalità per eleggere l’assemblea costituente, che sarebbe stata composta da 25 persone. Alle elezioni poteva presentarsi chiunque purché fosse maggiorenne, privo della tessera di qualsiasi partito, e avesse l’appoggio di almeno 30 persone.

Oltre cinquecento candidati si presentarono. Ci furono le votazione e 25 candidati vennero eletti, ma la Corte Suprema annullò la votazione per via di banali irregolarità relative alle misure delle cabine elettorali che comportavano una presunta violazione della privacy. In molti lessero l’intromissione della corte come un tentativo di ammazzare sul nascere la stesura partecipata della carta. Ma il governo, invece di indire nuove elezioni, decise di nominare i cittadini prescelti membri di un Consiglio Costituente, che di fatto sostituiva la prevista Assemblea Costituente.

Il Consiglio costituzionale islandese ha scritto la nuova carta accettando consigli e spunti dai cittadini, sulla base di una serie di valori emersi da un forum partecipato

Chi erano questi cittadini che avrebbero concretamente riscritto le basi della vita sociale in Islanda? Parte di loro erano volti noti: vi era un famoso economista islandese, un giornalista televisivo, un conosciuto conduttore radiofonico; ma c’erano anche un attivista per i diritti dei disabili, un matematico polacco, il padre di Bjork. A questo gruppo decisamente eterogeneo fu affidato il compito di scrivere una prima versione della Costituzione, che poi sarebbe stata sottoposta al giudizio della popolazione con un referendum approvativo, e infine al vaglio dell’Althingi.

Anche il metodo utilizzato per la stesura fu il più aperto e trasparente possibile. Il punto di partenza fu il documento di 700 pagine uscito dal forum. I membri del consiglio si divisero in tre comitati, che portavano avanti discussioni su argomenti diversi. I tre gruppi si confrontavano ogni mercoledì fra loro: ciascuno esponeva agli altri le questioni trattate e le conclusioni cui si era giunti, dopodiché queste venivano discusse e, una volta raggiunto il consenso generale, messe online (il giovedì), su vari canali: il sito ufficiale del Consiglio, Facebook, Twitter, Youtube, Flickr. Da casa il resto dei cittadini poteva interagire inviando consigli, spunti di riflessione, proposte. Gli oltre 3mila commenti su Facebook e le 300 lettere cartacee inviate al comitato possono dare un’idea di quanto la questione fosse sentita dalla cittadinanza.

Il testo che ne è risultato inizia così: “Noi che viviamo in Islanda vogliamo creare una società giusta dove tutti si siedono allo stesso tavolo”. Ma diamo uno sguardo ad alcune delle principali novità della nuova Carta. Vengono introdotti o rafforzati due strumenti di democrazia diretti, come il referendum o le leggi di iniziativa popolare; ci sono poi disposizioni volte a tutelare le risorse naturali dell’isola, che vengono definite generalmente “di proprietà del popolo islandese”; viene introdotto il principio dell’uguaglianza del voto, mentre precedentemente in Islanda i seggi del parlamento erano distribuiti in base alle circoscrizioni, dunque il peso dei voti non era lo stesso per ogni elettore; infine si tagliano i rapporti con la chiesa, che veniva invece tutelata dalla precedente costituzione.

Una volta finito di scrivere, questo testo decisamente innovativo (sia nei contenuti che nel metodo) doveva essere approvato dall’elettorato islandese. Il referendum è stato convocato per il 20 ottobre 2012. Agli islandesi venivano posti sei quesiti, il primo relativo al testo nella sua interezza, gli altri riguardo alcune sue parti o questioni più delicate. Eccoli qui sotto:

1. Vuoi che le proposte del Consiglio costituzionale formino le basi di una nuova Costituzione?

2. Nella nuova Costituzione, vuoi che le risorse naturali che non sono di proprietà privata vengano dichiarate di proprietà nazionale?

3. Vuoi vedere disposizioni nella nuova Costituzione che prevedano una determinata chiesa (nazionale) in Islanda?

4. Ti piacerebbe vedere una disposizione nella nuova Costituzione che autorizzi a scegliere l’elezione di particolari individui al Parlamento più di quanto accada adesso? [Ovvero dare la capacità agli elettori di scegliere i propri rappresentanti, piuttosto che votare un partito].

5. Ti piacerebbe vedere una disposizione nella nuova Costituzione che dia uguale peso ai voti espressi in tutte le parti del paese?

6. Ti piacerebbe vedere una disposizione della nuova Costituzione che indichi che una certa percentuale di elettori è in grado di esigere che alcune questioni vengano sottoposte a referendum?



Nei giorni precedenti al referendum l’ambivalente Presidente Olafur Ragnar Grimsson si è schierato apertamente contro la nuova Carta: “non vedo il bisogno di cambiare la vecchia costituzione”, ha dichiarato ai media. Anche i media nazionali, caratterizzati ancora oggi da una preoccupante concentrazione, non hanno esitato ora ad attaccare la carta, ora ad ignorarla. Ma tutto ciò non è bastato a scoraggiare gli elettori. I risultati del referendum sono stati piuttosto netti: tutti e sei i quesiti sono stati approvati con percentuali che variano dal 57 all’83 per cento.

Adesso starà al parlamento trasformare la nuova Costituzione in legge. E c’è già chi teme che la classe politica possa rifiutare il testo o alcune sue parti. Certo è che se il parlamento decidesse di non accogliere il nuovo testo o di modificarlo sensibilmente sarebbe una violazione palese della volontà popolare espressa attraverso i referendum. E il popolo islandese, lo abbiamo capito, è molto poco disposto ad accettare questo tipo di violazione. Vedremo.

Qui sotto riporto il testo tradotto di una bella e-mail che mi ha inviato Hordur Torfason, uno dei leader della “rivoluzione delle pentole e delle padelle” islandese, che ho conosciuto e intervistato a Venezia, per celebrare la vittoria referendaria.



“Hordur Torfason, uno dei protagonisti delle rivolte islandesi, mi ha inviato una e-mail per festeggiare la vittoria al referendum costituzionale”


Caro Amico,

Ti invio saluti e notizie dall’Islanda. Come sai quattro anni fa, l’11 ottobre 2008, qui in Islanda abbiamo iniziato a protestare contro la situazione che si era creata quando le nostre banche sono schiantate. Ma subito ci è stato detto da parte delle autorità di mantenere la calma e di non interferire in questioni che non capivano. Il governo ci ha detto che si sarebbe occupato di questo problema e tutto era sotto controllo. Ci è stato detto per molti anni che eravamo una delle nazioni più ricche del mondo, poi improvvisamente eravamo sull’orlo della bancarotta.
Noi, il popolo, non credevamo ai politici. Abbiamo iniziato a protestare e farci domande, a chiedere spiegazioni.

In questi ultimi 4 anni, siamo stati in uno stato di shock quasi costante, arrivando gradualmente a capire come la corruzione enorme, le bugie, l’inganno e i furti si siano perpetuati in questo paese per decenni. La nostra ricchezza veniva sistematicamente rubata e ci siamo trovati in debiti enormi.

Per mesi abbiamo resistito e protestato pacificamente e sistematicamente, con la ragione dalla nostra e facendo forte pressione sui politici. Le nostre richieste erano tre: 1 le dimissioni del governo. 2. Le dimissioni del consiglio di amministrazione della Banca nazionale. 3. Le dimissioni del consiglio di amministrazione dell’Autorità di vigilanza finanziaria. La nostra pretesa di fondo era che ci sarebbe una nuova Costituzione in un prossimo futuro. Nel febbraio 2009 tutti e tre i requisiti sono stati soddisfatti. Abbiamo ottenuto un nuovo governo e abbiamo tenuto i manifestanti la richiesta di una nuova Costituzione viva.

La nostra rivendicazione di fondo era quella di avere una nuova costituzione nel prossimo futuro. Nel Febbraio 2009 tutte e tre le nostre richieste si sono realizzate. Abbiamo ottenuto un nuovo governo e abbiamo fatto viva la richiesta di una nuova costituzione.
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FONTE: Selvaorg.blogspot.com

Origine: http://www.ilcambiamento.it/



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a differenza degli islandesi,noi italiani,nonostante i grossi sacrifici,siamo rimasti ancora in panciollle,in attesa di essere ulteriormente spennati,che goduria...... [:(!] [:(!] [:(!]


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sezione 9 ha scritto:

Ecco, ma vi pare possibile che il NWO sia così come viene dipinto (cioè, che sia secoli che scrive la storia, che crei comunismo, nazismo, sionismo, capitalismo, guerre mondiali) e poi non sia in grado di determinare la politica ISLANDESE? Cioè, stiamo parlando dell'ISLANDA. E' evidente che se l'Islanda "sconfigge il NWO", quest'ultimo non è così come viene descritto, e se non è "onnipotente", allora dovete rivedere le teorie sul "complotto".


In realtà il loro potere nasce da noi.



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Il consenso ^_^

comunque in italia ancora si sta troppo bene per pensare ad una protesta forte come quella islandese, però i loro risultati fanno ben sperare, si potrebbe pensare di cominciare a pretendere ciò che loro hanno ottenuto prima di affondare definitivamente ma forse è chiedere troppo, come si suol dire: armiamoci e partite!



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L’Islanda vince ancora: non dovrà risarcire le banche

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L’Islanda, l’unico paese europeo che ha avuto il coraggio di far fallire le banche e di tenersi stretta la propria sovranità economica, ha avuto ragione due volte. La prima, quando lo stesso Fondo Monetario Internazionale ha ammesso a denti stretti, di fronte all’evidenza, che la scelta dei politici islandesi fosse quella giusta; la seconda, oggi, quando il tribunale dell’EFTA (European Free Trade Association) ha stabilito con sentenza DEFINITIVA che l’Islanda non ha l’obbligo di risarcire le banche che ha lasciato fallire. È una sentenza storica, un precedente giudiziario che non potrà essere ignorato in futuro, un grande stimolo per quei paesi che volessero seguire le stesse orme dell’Islanda, verso il ripristino della sovranità monetaria. Lòthlaurin


La piccola isola tra i ghiacci ha vinto oggi una importante battaglia legale nei confronti dell’Unione Europea in materia di compensazioni per le perdite causate agli investitori stranieri a causa de fallimento di alcune banche islandesi avvenuto cinque anni fa.

Il Tribunale dell’EFTA (Associazione Europea del Libero Commercio, alla quale aderiscono oltre ai paesi dell’UE anche Islanda, Liechtenstein e Norvegia), con sede a Lussemburgo, ha stabilito oggi che il governo dell’Islanda non ha violato la legislazione europea quando ha deciso di non risarcire gli investitori straneri della banca on-line Icesave, dipendente da una delle principali entità finanziarie fallite nel 2008.

Nella sentenza l’EFTA spiega che l’Islanda non ha contravvenuto le normative europee vigenti al momento dei fatti quando decise di non risarcire gli azionisti stranieri, decisione tra l’altro avallata da un referendum appositamente convocato, attraverso il quale la maggioranza dei cittadini del paese valutarono di non investire denaro pubblico per ripianare i debiti con le banche private fallite. Il Tribunale dell’EFTA ha anche stabilito che il governo islandese non ha compiuto un atto discriminatorio decidendo invece di risarcire gli azionisti del paese.

Immediatamente dopo la sentenza, il Governo di Reykjavik si è detto molto soddisfatto per la decisione del tribunale dell’organismo internazionale che ha dato ragione all’Islanda, rimarcando che il giudizio é “definitivo e non può essere oggetto di ricorso”.

Giudizio opposto da parte di vari governi europei secondo i quali c’è bisogno di una normativa più stringente per i casi simili a quelli che squassarono l’economia islandese nel 2008-2009. Piccata la Commissione Europea, secondo la quale “i rimborsi dei depositi bancari devono sempre essere garantiti, anche nel caso di una crisi sistemica”.

A investire il Tribunale dell’EFTA del caso era stato un ricorso dell’Autorità di Vigilanza degli Accordi EFTA contro il rifiuto dell’Islanda di pagare 3,9 miliardi di euro alla Gran Bretagna e all’Olanda. I governi di Londra e l’Aja avevano scelto di coprire le perdite dei propri cittadini, e successivamente avevano chiesto un indennizzo alle autorità di Reykjavik, richiesta impugnata dall’Islanda.

La Corte di Giustizia di Lussemburgo doveva stabilire se il governo islandese avesse l’obbligo di compensare con un risarcimento di 20 mila euro (26.000 dollari) i titolari dei conti aperti presso la Icesave, fililale online del colosso Landsbanki. Ma con la sentenza di oggi il tribunale ha respinto il ricorso ed ha dato ragione a Reykiavik, stabilendo un importante precedente.

Hearthaware blog

Fonte: www.contropiano.org

Source: L’Islanda vince ancora: non ...arcire le banche | Hearthaware


Ultima modifica di Wolframio il 29/01/2013, 20:18, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/01/2013, 21:09 
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iLGambero ha scritto:

Se Rivoluzione deve essere, si deve per forza passare dalla riscrittura della costituzione.
Rivoluzione per me non significa togliere il PDL e metterci il partito PincoPallino, significa rifondare profondamente il sistema che deve essere orientato all'uomo-cittadino e non ad altro. Quindi rivedere tutti i sottosistemi: politica (togliere il concetto di rappresentanza politica dalla costituzione e passare ad una democrazia diretta o partecipativa - introdurre il sistema dei referendum confermativi su base locale innanzitutto e nazionale su temi di interesse comune... ) economia (rivedere completamente il sistema, intervenire sulla distribuzione della ricchezza e prevedere forme di condivisione dei beni), cultura, sanità, servizi pubblici in genere da riscrivere e mettere nero su bianco.
No, se si vuole fare una rivoluzione, bisogna rimettere mano a tutto, altrimenti saremo sempre qui tra 5 o 10 anni a lamentarsi per nuovo Berlusconi o del nuovo D'Alema.


Quotone!



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MessaggioInviato: 29/01/2013, 21:15 
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sezione 9 ha scritto:

Ecco, ma vi pare possibile che il NWO sia così come viene dipinto (cioè, che sia secoli che scrive la storia, che crei comunismo, nazismo, sionismo, capitalismo, guerre mondiali) e poi non sia in grado di determinare la politica ISLANDESE? Cioè, stiamo parlando dell'ISLANDA. E' evidente che se l'Islanda "sconfigge il NWO", quest'ultimo non è così come viene descritto, e se non è "onnipotente", allora dovete rivedere le teorie sul "complotto".

L'Islanda ha sconfitto il NWO perchè il NWO è un mostro di cartapesta. Si regge sul consenso implicito dovuto all'ignoranza della reale situazione in cui ci troviamo. Il popolo Islandese ha semplicemente preso coscienza della situazione e agito liberamente. E' così che si sconfigge il mostro di cartapesta. Fa paura, ma il suo mezzo più efficace di controllo è l'inganno. Svelato l'inganno non ha più potere. Quanti sono questi "padroni del mondo"? 5000? 10000? 100000? Fossero anche centomila sono una minima frazione della popolazione adulta in grado di agire contro di loro. Per questo devono insabbiare le cose. Altrimenti si troverebbero la gente con i forconi sotto casa. Per citare uno dei miei preferiti: "la verità vi renderà liberi" ;)



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