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Paolo Barnard è assolutamente un grande



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MessaggioInviato: 11/11/2012, 10:25 
Cita:
sanje ha scritto:

Paolo Barnard è assolutamente un grande


Ti quoto e aggiungo:

Paolo Barnard Un manicomio criminale a piede libero - Palermo, 5 luglio 2012




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MessaggioInviato: 11/11/2012, 17:39 
e' necessario cercare di divulgare il piu' possibile le idee di questo grande,a cui l'informazione dedica poco tempo,se non qualke intervento a "l'ultima parola",i suoi interventi sono sempre molto chiari e dettagliati,purtroppo hanno una diffusione limitata a nicchie..............[:(!]


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MessaggioInviato: 12/11/2012, 12:57 
MMT ALLA BANCA CENTRALE EUROPEA: NON POTRESTI CREARE INFLAZIONE NEANCHE SE LO VOLESSI

di Warren Mosler

Scritto da redazione il 11 novembre 2012. Pubblicato in Warren Mosler


Con gli strumenti attualmente a loro disposizione, compresa la fornitura illimitata di liquidità alle banche centrali, abbassando il tasso interbancario e acquisendo debito nazionale dei governi della zona euro, la BCE non ha alcuna possibilità di provocare inflazione, neanche se lo volesse. Semplicemente non esistono canali conosciuti, diretti o indiretti, in teoria o in pratica, che possano collegare queste politiche all’economia reale. (Si noti che questo non vuol dire che la rimozione di liquidità dalle banche nazionali e [la cessazione del, ndr] sostegno al credito dei governi nazionali non sarebbe catastrofico. È un po’ come l’olio del motore. C’è bisogno di un litro o due di olio perché il motore funzioni correttamente, ma aumentando ulteriormente l’olio nel coppa non si modificheranno le prestazioni del motore).
Tassi di interesse più bassi di sicuro non sono un problema. Basti guardare al Giappone dell’ultimo ventennio, gli Stati Uniti negli ultimi tre anni, e le politiche di abbassamento dei tassi interbancari della BCE degli ultimi anni. Non v’è traccia di inflazione o di eccesso di domanda aggregata o di una svalutazione della valuta con effetti inflattivi che siano causate da bassi tassi d’interesse.1

Se non altro, mi sembra che l’effetto deprimente sui risparmiatori indica che i bassi tassi dalla banca centrale possano addirittura, ironia della sorte, promuovere la deflazione attraverso interessi attivi, in quanto il settore non governativo è necessariamente un ricevitore netto di interessi attivi quando il Governo è un contributore netto. (Vedi Bernanke, Reinhart, e Sacks 2004 report della Fed sull’effetto fiscale delle variazioni dei tassi di interesse.)

Se ciò che è chiamato “quantitative easing” creasse inflazione, il Giappone sarebbe in iperinflazione ormai, con gli Stati Uniti che seguirebbero a ruota. Né vi è alcun segno che gli acquisti di titoli di Stato della BCE abbiano portato ad alcun tipo di inflazione monetaria, nonostante le pressioni deflazionistiche continuano ad aumentare nell’implosione del debito in corso. La ragione per cui non si crea l’inflazione con gli acquisti dei titoli di Stato da parte della BCE è dovuto al fatto che tutto ciò che fa è passare partecipazioni degli investitori dal debito nazionale dei governi ai bilanci della BCE, il che non crea nessun cambiamento per l’economia reale. Neanche la liquidità bancaria ha nulla a che fare con l’inflazione, con la svalutazione monetaria, o con prestiti bancari. Come tutti gli addetti ai lavori sanno, i prestiti bancari non sono mai legati alle riserve di denaro presenti nella banche stesse. I vincoli del sistema bancario provengono dai regolamenti, compresi i requisiti patrimoniali e gli standard di prestito, e, naturalmente, dalla credibilità degli enti creditizi che chiedono prestiti. Non credete che se ci fosse stato qualche tipo di problema monetario sarebbe successo già da tempo, dato che la BCE ha fornito liquidità illimitata negli ultimi anni? Così l’ironia è che, mentre non c’è nulla che la BCE possa fare per provocare inflazione, anche se lo volesse, la stessa, temendo l’inflazione, è restia all’acquisto dei titoli di Stato, [acquisto, ndr] che, eliminerebbe il rischio di insolvenza dei governi nazionali ma non le forze monetarie deflazionistiche attualmente in atto. Allora da dove viene l’inflazione monetaria? Dalla politica di bilancio. L’inflazione di Weimar è stata causata da deficit di spesa dell’ordine di qualcosa come il 50% del PIL per comprare le valute estere richieste per le riparazioni di guerra. Non è stata una sorpresa che il cambio di cosi tanti Marchi tedeschi in valute estere lo abbia spinto verso il baratro come successe. Infatti, non appena questa politica si concluse, cessò definitivamente anche l’inflazione. E non c’era niente che la Banca centrale potesse fare con i tassi di interesse o con l’acquisto e vendita di titoli o qualsiasi altra cosa per fermare l’inflazione causata dalla massiccia spesa, proprio come oggi non c’è nulla che la BCE possa fare per invertire le forze deflazionistiche in atto a causa delle misure di austerità.
Eccoci qui, con la BCE che chiede austerità deflazionistica ai Paesi membri in cambio dell’acquisto limitato di titoli di Stato, il che sembra sostenere una parvenza di solvibilità dei governi nazionali, non rendendosi conto che, anche a volerlo, non può creare inflazione con i suoi strumenti di politica monetaria.

Post script
L’unico modo che avrebbe la BCE per creare inflazione sarebbe quello di acquistare dollari o altre valute estere a titolo definitivo, ma non lo farebbe neanche quando si potrebbe desiderare un euro più debole, in quanto, ideologicamente, vogliono che l’euro sia la valuta di riserva e non desiderano costruire riserve valutarie che diano l’impressione che l’euro sia sostenuto da altre valute.

1 – Barnard ha spiegato come i monetaristi classici presumono che tassi bassi stiano a significare che molti prendono in prestito denaro e lo spendono causando inflazione. Ma non è così; non è il tasso basso di per sé ad incoraggiare la circolazione del denaro. È l’economia che tira che incoraggia la circolazione di denaro, ndr.

Traduzione a cura di Marco Pizzolla

http://democraziammt.info/site/2012/11/ ... o-volessi/


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MessaggioInviato: 15/11/2012, 14:59 
Mi fa piacere leggere un articolo in controtendenza su Barnard (il titolo è sicuramente provocatorio..). Spero ne escano altri di altri autori e con argomentazioni più stringenti e sottili.

Chiunque pur dicendo delle cose condivisibili (e su Barnard non ci metterei sempre la mano sul fuoco) diventi un guru non criticabile e non criticato dai suoi estimatori vuol dire ci troviamo davanti a qualcosa che non funziona.

Bene quindi un'articolo critico (compresi i commenti dei lettori) , che possa un minimo far chiarezza sui pregi e difetti del soggetto e aiuti a porsi delle domande sui limiti concettuali di questo guru-antisistema.

http://www.lindipendenza.com/leconomia-e-i-nuovi-guru-del-pressapochismo-il-barnardismo/

Cita:
[color=blue]L’economia e i nuovi guru del pressapochismo: il “barnardismo”

Il dibattito politico si infiamma grazie a nuovi messia che, con la compiacenza di fantasiosi conduttori, trovano ospitate sulle tv nazionali. Dal palco privilegiato gentilmente offerto dai pagatori di canone ci svelano le loro verità sulla genesi della più grande crisi economica degli ultimi 100 anni, sui responsabili e ci regalano financo la soluzione, la via d’uscita, l’exit strategy. Per molti dei nuovi salvatori di popoli e nazioni il colpevole ha una data di nascita (1° gennaio 2002), un nome (Euro) e un numero di serie al posto del codice fiscale. E’ stato l’euro con tutte le sue contraddizioni la causa d’ogni male; sono stati i genitori dell’Euro, banca centrale europea e Unione europea (ma c’è chi dice che il padre sia la Germania di Helmut Khol perché mater semper certa est, pater numquam) ad affidare al figliolo molto poco prodigo il compito di affamare i popoli del sud del vecchio continente.

Scoperto il colpevole è facile indicare la soluzione: crocifissione! Poco conta che alla condanna si arrivi quasi mai attraverso un metodo che abbia anche solo una parvenza di essere scientifico. Poco conta che le fonti siano scarse, per lo più non accreditate e sempre citate ad usum. La sintesi di questo approccio pressappochista è rappresentata da quel nuovo blogger autoproclamatosi economista che risponde al nome di Paolo Barnard. A noi, a cui invece piace applicare il metodo scientifico, è venuta voglia di andare a verificare se le tesi anti-euro possono essere in qualche modo sostenibili.

Secondo il nostro l’euro andrebbe precipitevolissimevolmente abbandonato perché quando avevamo la nostra amata liretta “eravamo la settima potenza economica mondiale, oggi con l’euro siamo fra i maiali d’Europa”. Ma Paolino, Piigs si scrive con due ‘i’ ed è l’acronimo di Portogallo, Irlanda, Italia, Spagna, Grecia, non fa riferimento al simpatico animale grufolante di cui non si butta via niente. Dunque a causa dell’adozione di una valuta sostanzialmente stabile il Belpaese è passato dalla zona Europa League (per la Champions non eravamo attrezzati) a quella retrocessione. E dove siamo finiti invece per colpa di quei cattivoni che hanno voluto l’euro? Nientepocodimenoche al decimo posto, roba da strapparsi il cuore dal petto per il dolore (e farcelo trapiantare da quell’altro Barnard, quello vero)!!!

Scorrendo la classifica scopriamo che l’arretramento nel ranking mondiale coincide con l’ingresso di Cina, squadra scudetto, Russia e Brasile, Paesi che forse per popolazione, riserve naturali, capacità produttiva e possibilità di sviluppo hanno qualcosa più di noi…o no? Ma no, la colpa è senz’altro dell’euro, infatti anche il Regno Unito è arretrato, giacché, si sa, anche i sudditi di sua maestà hanno adottato l’euro…o no?

Non contenti delle classifiche siamo andati a vedere i tassi di crescita del pil prima e dopo l’euro e abbiamo scoperto che fra il ’92 e il 2001, ultimo anno della compianta Montessori sulle banconote da 10.000, il tasso medio di crescita è stato l’1,59% (un tasso non propriamente da tigre), mentre quello dopo l’euro dei banchieri affamatori di Francoforte un desolante 0,39. Dunque è dimostrato, la colpa è dell’euro! Poiché però, come dicevamo, siamo abituati ad usare metodi scientifici, abbiamo eliminato dall’osservazione i dati minimi e massimi dovuti ai fattori di stress (do you remember subprimes?). Viene fuori che la media pre euro è stata 1,44 e quella post euro 0,82%, sempre una ciofeca ma sicuramente una differenza meno significativa. In compenso nello stesso periodo (’92-2011) la spesa per interessi è scesa dal 12% al 4% del Prodotto interno lordo.

E la disoccupazione? Quella di sicuro è aumentata perché è noto che Draghi, Monti e la Merkel ci vogliono tutti a elemosinare monetine all’uscita dei supermercati (magari quelli della Lidl che sono tedeschi). Invece no, fra il ’92 e il 2001 è stata in media il 10,43% mentre fra il 2002 e il 2011… sorpresa l’8,49%.

Non soddisfatti di non aver trovato evidenze empiriche alle affermazioni di Barnard, ma convinti di volergli dare ragione, affrontiamo un altro cavallo di battaglia: la spesa pubblica. Rivolgendosi carinamente ad una parlamentare del PD, egli la invita a studiare economia perché “tagliare la spesa pubblica è come togliere l’acqua ad un campo e pretendere che le piante crescono”.

Ora, a parte che da uno che chiede a gran voce il ritorno alla moneta sovrana ci sarebbe da aspettarsi che chieda con altrettanta forza il ritorno alla lingua sovrana, ché il congiuntivo la BCE non l’ha ancora abolito, proviamo a dimostrare l’equazione spesa pubblica=crescita. A proporre l’espansione della spesa non è come si potrebbe pensare un organismo economico bensì il Business 20, evento organizzato dal MEDEF che è un’associazione di imprese francesi. Sicuramente autorevolissima ma nelle cui pagine si legge anche che il suo scopo è quello di promuovere il business internazionale concentrando gli sforzi su competizione, innovazione e formazione.

Ci viene il sospetto che il buon Barnard abbia estratto la frase da qualche contesto più ampio.

Dal 1960 ad oggi la spesa pubblica in Italia è aumentata di 22 punti su PIL, di cui 7 dal 2005 ad oggi, periodo durante il quale la ricchezza del Paese è aumentata dello 0,54%. Basterebbe l’osservazione della coincidenza aumento della spesa/crisi per confutare l’equazione barnardiana.

Se valesse il principio secondo il quale aumentare la spesa produce ricchezza, allora la crisi che stiamo vivendo sarebbe solo un brutto sogno e molto presto ci sveglieremo con portafogli e conti correnti più ricchi. Quindi se incontrate uno dei 33 imprenditori falliti al giorno in questo 2012, e magari il poverino sta pensando all’estremo gesto perché è strozzato da tasse e gabelle, tranquillizzatelo perché deve solo aspettare che faccia giorno e la sua azienda scoppierà di nuovo di salute.

Allegria.[/color]


Ultima modifica di rmnd il 15/11/2012, 15:00, modificato 1 volta in totale.


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«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
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MessaggioInviato: 15/11/2012, 17:27 
Cita:
rmnd ha scritto:

Chiunque pur dicendo delle cose condivisibili (e su Barnard non ci metterei sempre la mano sul fuoco) diventi un guru non criticabile e non criticato dai suoi estimatori vuol dire ci troviamo davanti a qualcosa che non funziona.


Io non sono laureato in Economia... ma se potessi scegliere, per assurdo,
preferirei mettere uno come Barnard a fare il Ministro dell'Economia...
piuttosto che uno come Grilli o come Monti.

Almeno, il primo farebbe gli interessi degli italiani.
E scusa se questo è solo uno stupido dettaglio...

Immagine

http://www.wallstreetitalia.com/article ... rcato.aspx



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MessaggioInviato: 15/11/2012, 18:15 
L'unica pecca di Barnard è non capire che è meglio cooperare a prescindere se Beppe Grillo parli o meno di quello che fa lui.

Ho letto sul suo blog diverse critiche su Beppe Grillo e M5S, che posso anche condividere, però quando scrive e quoto pari pari:

Cita:
Quando dichiarerà che “sì, ho sparato boati gastrici in lungo e in largo per l’Italia senza capire un accidenti di ciò che stava succedendo alla democrazia e alla Costituzione italiana, ai redditi, ai diritti, alle imprese, al futuro di milioni di persone. Senza capire un accidenti di chi sono i mostri Neoliberisti e Neomercantili che sono oggi i veri proprietari del parlamento italiano, con l'intento di distruggerci. Sì, ora mi siedo a leggermi Il Più Grande Crimine e m’impegno a divulgarlo. Domattina denuncio i criminali Monti, Napolitano e Draghi come hanno fatto la Musu e Barnard.”

Ok, collaboro con Beppe Grillo se firma ciascuna di queste frasi. Attendo. PB


Allora in tal caso credo che alimenta un polemica stupida e mette in condizione Grillo di non collaborare con lui.
Parla di mostri economici come le lobby e le banche centrali ma poi pecca di arroganza quando scrive queste cose.

Dobbiamo unirci, dobbiamo capirci e venirci in contro perchè questa gente è molto forte e ben finanziata, lui stesso lo dice però poi come spera di farlo? Facendo polemiche con l'unica realtà in grado di contrapporsi?

Sicuramente Beppe Grillo sa tutto questo, lui e i suoi collaboratori non sono certo gli ultimi informati, però al M5S serve valutare una risposta da parte della cittadinanza in termini di voti ad Aprile, e bisogna capire che il grado di consapevolezza medio non è in grado di ragionare come Paolo Barnard, che è sicuramente giusto ed è sicuramente una meta, ma è necessario arrivarci per gradi.
Se cosi non si fa, si diventa preda del mass-media, si diventa un fuoco di paglia non capiti e non si portano a casa i risultati.

Quindi concludo, io stimo Barnard, ma una macchina cosi grande come il movimento deve badare a gestire le cose in una maniera differente rispetto ad un giornalista singolo, con cautela, andando a pari passo con la crescita di coscienza della gente.
Il M5S se comunque andasse al governo, è in grado di portare l'Italia in una posizione meno dipendente dalle Lobby, per esempio dichiarando il debito immorale come l'Ecuador.



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A volte penso che siamo, comunque , circondati da checche isteriche , brave a fare prediche fini a se stesse, teoreticamente giuste, praticamente fattibili ma di fatto a causa dei personalismi, impossibili da attuare.


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L'alta economia, la scenza delle Zoccole !!!


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Summit MMT di Cagliari: l’introduzione di Warren Mosler su come l’Italia può uscire dall’euro, già da domani, mettendo in piedi una sana economia e un sistema monetario che funzioni.
Mosler spiega come l’Italia con la nuova moneta sovrana dovrebbe gestire la Banca Centrale, i titoli di stato, il debito privato, il debito pubblico e i mutui.

http://memmt.info/site/video-cagliari-w ... uova-lira/


Ultima modifica di ubatuba il 19/11/2012, 14:22, modificato 1 volta in totale.

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NON ERAVAMO I PIIGS. TORNEREMO ITALIA.” PROGRAMMA ME-MMT DI SALVEZZA ECONOMICA PER L’ITALIA

Scritto da redazione il 18 novembre 2012. Pubblicato in MMT


“NON ERAVAMO I PIIGS. TORNEREMO ITALIA.”
IL PROGRAMMA DI SALVEZZA ECONOMICA PER L’ITALIA


· GUIDARE IL PAESE FUORI DALLA CATASTROFE ECONOMICA DELL’EUROZONA
· RECUPERARE LA SOVRANITA’ MONETARIA E PARLAMENTARE
· SALVARE NELL’IMMEDIATO LE IMPRESE E L’OCCUPAZIONE
Estensori: Dott. Warren Mosler, Prof. Mathew Forstater, Prof. Alain Parguez e Paolo Barnard

- “NON ERAVAMO I PIIGS. TORNEREMO ITALIA.” PROGRAMMA ME-MMT DI SALVEZZA ECONOMICA PER L’ITALIA (SCARICA PDF)

http://memmt.info/site/programma/


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sanje ha scritto:
Il M5S se comunque andasse al governo, è in grado di portare l'Italia in una posizione meno dipendente dalle Lobby, per esempio dichiarando il debito immorale come l'Ecuador.


Hai detto niente..... [:p] Già questo da solo basterebbe per votarlo in massa.....
Peccato che il mainstream gobale, italiano in primis, stia praticamente facendo
il lavaggio del cervello agli itaGliani...... quello è il vero problema, caro mio....



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,,si spera possa accadere,e magari possano seguire il cammino islandese,ma x fare cio' devono avere un unita'd'intenti senza nessun fraintendimento.............[;)]


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