Curiosity: Ecco I Risultati Delle Analisi dei Primi Campioni Raccolti su Marte
Il rover Curiosity ha usato i suoi strumenti per analizzare per la prima volta in altissimo dettaglio un campione di suolo marziano. Dai dati raccolti emerge la prova di una complessa chimica che prevede, tra le tante sostante trovate, anche acqua, zolfo e cloro. Il rilevamento di queste sostanze già in una fase così primordiale della missione, dimostra le grandissime capacità che questo laboratorio ha nell'analizzare i campioni e quante sorprese ci aspettano ancora nei prossimi due anni almeno.
Curiosity è il primo rover in grado di raccogliere campioni dal suolo in questo modo e analizzarlo con strumenti analitici. Questo campione in particolare proviene da una piccola duna di sabbia che copra una serie di rocce. Questo deposito è stato battezzato Rocknest e si trova in un punto relativamente piatto del Cratere Gale, ancora diversi km dalla destinazione finale di Curiosity, alle pendici del Mt. Sharp, al centro del cratere. Il laboratorio che Curiosity si porta dietro include due set di strumenti per l'analisi, uno è SAM (Sample Analysis at Mars) e l'altro è CheMin (Chemistry and Mineralogy). SAM ha usato tre metodi per analizzare campioni di gas rilasciati dalla polvere quando è stata riscaldata in un piccolo forno interno. Una classe di sostanze a cui SAM sta dando la caccia sono i composti organici, cioè basati sul carbonio, che sono ingredienti base per la chimica pre-biotica, e la vita.
"Per adesso non abbiamo fatto alcuna rilevazione definitiva di composti organici marziani, ma continueremmo a cercare in diverse zone del Cratere Gale" ha spiegato Paul Mahaffy, investigatore principale per lo strumento SAM.
Lo strumento APXS invece, insieme alla camera MAHLI (Mars Hand Lens Imager) presente sul braccio robotico, hanno conformato che Rocknest ha la composizione chimica e la struttura esterna simile ad alcune zone già visitate dai rover Pathfinder, Spirit ed Opportunity.
Il team aveva selezionato Rocknest come primo luogo per le analisi perché ha delle particelle di sabbia molto fini, perfette per "grattare" le interiora delle camere per raccogliere i campioni del suolo, per togliere qualsiasi impurità possibile rimasta dopo il lancio. La sabbia è stata fatta vibrare all'interno di vari contenitori proprio per questo.
"Le dune attive che si spostano sono più scure sulla superficie di Marte" ha spiegato Ken Edgett, investigatore principale per la camera MAHLI. "Questa è una duna più vecchia che ha avuto molto tempo per restare inattiva, lasciando che la crosta si formi e che la polvere si accumuli sopra
I test fatti con la CheMin hanno scoperto che la composizione è circa per metà fatta di comuni minerali vulcanici e metà materiali non cristallini come il vetro. SAM ha aggiunto ulteriori informazioni circa gli ingredienti presenti in concentrazioni molto più basse e ha aggiunto qualche dato sugli isotopi presenti. Gli isotopi sono forme differenti dello stesso elemento che possono fornirci importanti indizi circa i cambiamenti climatici. L'acqua vista da SAM non significa che i campioni erano bagnati o umidi. Molecole di acqua legate chimicamente all'interno dei granelli di polvere e sabbia non sono insoliti, ma la quantità vista era più alta di quanto gli scienziati avevano immaginato.
SAM ha anche trovato tracce di un composto chiamato perclorato, fatto di ossigeno e cloro. Si tratta di un composto molto reattivo precedentemente scoperto nel suolo marziano delle regioni polari, dov'è atterrato il lander Phoenix, della NASA. Le reazioni con altri composti chimici riscaldati da SAM ha formato composti di metano e cloro, cioè l'unico composto organico formato però dalla sintesi e non già presente. il cloro è di origine marziana, ma è molto possibile che il carbonio sia di origine terrestre, portato da Curiosity dalla Terra e rilevato dall'altissima sensitività di SAM.
"Abbiamo usato quasi qualsiasi parte del nostro armamentario per studiare questa zona" ha spiegato John Grotzinger, del Caltech, a capo della missione Curiosity. "La sinergia tra gli strumenti e la ricchezza dei set di dati ricavati ci promette molto per le prossime destinazioni scientifiche del rover
http://www.link2universe.net/2012-12-03 ... -su-marte/purtroppo dopo l' iniziale curiosita'dovuta a certi fraintendimenti(forse)nulla di nuovo sotto le stelle,se non la grande complessita'chimica del pianeta,ma in po di ottimismo rimane,se nell'articola si palesa delle future grandi sorprese che ci aspetteranno nei prox anni.....magari un segnale di un qualkosa di veramente importante
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