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MessaggioInviato: 01/12/2012, 12:02 
Quali sono le cause della crisi

La crisi economica italiana ha 3 cause:
1) i debiti dello Stato
2) l’economia che non cresce e
3) la scarsa credibilità dei governanti, che hanno affrontato la crisi tardi, in modo incerto e poco coerente. Alla base di tutto c’è il debito accumulato dallo Stato italiano che ha raggiunto i 1.900 miliardi di euro, cioè il 120% della ricchezza prodotta dal nostro Paese in un anno, il cosiddetto Pil.

Speciale Crisi



Se lo Stato chiede troppi prestiti
Il debito è costituito dai vari tipi di “titoli di Stato” (come i bot e i btp: buoni del tesoro) emessi dallo Stato a garanzia di prestiti da cittadini, banche, altri Paesi. Ma oggi l’italia è meno credibile (è stata degradata dalle agenzie che valutano la capacità dei debitori di restituire i prestiti) e per farsi prestare soldi deve offrire interessi sempre più alti. Il che accresce i debiti, e si comincia a temere che non potremo pagarli.
Ma per fortuna c’è ancora qualche via d’uscita.

I possibili rimedi
Così come sono 3 le cause della crisi, sono 3 anche i possibili rimedi:
1) la diminuzione del debito
2) la crescita economica
3) un governo credibile e capace di imporre a tutti, in modo equo, i sacrifici necessari per ridurre il debito e riavviare l’economia. (vedi pagine successive)

Sono due le strade. Entrambe dure e dolorose: i tagli e le tasse.
Rinviati i tagli ai costi della politica (province, indennità parlamentari ecc.) la forbice del governo si è abbattuta soprattutto sugli enti locali (mettendo in crisi il progetto del federalismo), la sanità, i ministeri.
Ma, secondo gli esperti, i tagli (più efficaci delle tasse) sono ancora troppo pochi.

Le tasse
Con le 3 manovre fatte dal governo tra giugno e settembre si sono soprattutto aumentate le tasse (la parola più esatta sarebbe “tributi”, che comprendono tasse e imposte): ticket sanitari, aumenti dell’Iva, tassa sulla benzina, sui giochi, eliminazione delle agevolazioni fiscali. Risultato: si preleverà una percentuale record, il 44,5% dei redditi degli italiani e il dato potrebbe crescere fino al 48% nel 2014. Troppo? Secondo gli economisti (che invitano a diminuire le tasse sul lavoro), si potrebbe deprimere ancor di più l’economia, fino al punto di diminuire le entrate (se infatti la gente compra meno e guadagna meno, anche le tasse pagate, ad esempio Iva e Irpef, diminuiscono). Non a caso le previsioni degli organismi internazionali sulla crescita del Pil italiano nei prossimi anni sono diminuite.
Tutti dicono che oggi il primo obiettivo è rilanciare la crescita economica del Paese. Ma come si può fare? Secondo gli economisti esistono vari modi: ad esempio le cosiddette “liberalizzazioni” (vedi ARTICOLO), o la riduzione delle tasse sul lavoro (quelle che colpiscono imprese e lavoratori), il ripristino della concorrenza e la lotta ai cartelli (società di uno stesso settore produttivo che si mettono d’accordo per non farsi concorrenza sui prezzi).
Poi la lotta alla evasione fiscale (vedi pagina seguente), alla corruzione e alle mafie che taglieggiano sia lo Stato (ad esempio vincendo con l’inganno appalti gonfiati per dirottare alle organizzazioni criminali fondi statali, cioè dei cittadini) che i singoli cittadini (ad esempio con il cosiddetto “pizzo”).

L'importanza della ricerca
Ma è una strada anche il rilancio della ricerca (e dell’istruzione), perché, sia pure in tempi non immediati, la ricerca crea innovazione e l’innovazione crea ricchezza, come dimostrano le tecnologie che hanno trainato la crescita economica mondiale negli ultimi decenni: dal Web, ai nanomateriali, ai cellulari.

Di quanto è bene crescere?
Il Pil italiano, cioè il valore complessivo dei beni e dei servizi prodotti nel nostro Paese, è cresciuto dello 0,1% e dello 0,3 negli ultimi 2 trimestri. Potrebbe sembrare anche se per poco, un dato positivo. In realtà non è così. «L’economia è una torta che lievita e continua a crescere» spiega Carlo Altomonte, docente di Politica economica europea all’Università Bocconi di Milano «e la popolazione, cioè noi, deve dividersi la torta. Il nostro stipendio, i servizi di cui fruiamo, la spesa che facciamo ogni giorno... tutto ciò che consumiamo contribuisce a definire la misura della nostra fetta.
Siamo sempre più poveri

Ma se anche la popolazione cresce, e cresce più di quanto cresce la torta, la fetta che spetta a ciascuno diventa sempre più sottile. Importante quindi non è tanto la misura della torta, ma la dimensione della singola fetta, cioè il cosiddetto “Pil pro capite”: quanto spetta a ciscuno dei cittadini italiani (vedi grafico a sinistra). «In Italia la popolazione cresce con un tasso tra lo 0,8 e l’1,2%» dice Altomonte. «l’economia è più lenta». Così le fette di Pil disponibili per ogni italiano calano. Gli stipendi non aumentano, lo Stato ha meno risorse per l’istruzione, la sanità, la difesa del territorio e così via. Insomma: la crescita italiana dell’ultimo trimestre non basta. Non solo: «Mentre i Paesi occidentali, nel decennio 2001-2010 sono cresciuti in media dell’1,5%, l’economia italiana si è contratta dello 0,3 - 0,4%. Peggio di Grecia e Portogallo».
Un altro modo per rilanciare lo sviluppo è il taglio di alcune tasse. «Sicuramente una delle cose da non fare in Italia» dice Michele Pellizzari docente di Economia del lavoro alla Bocconi di Milano «è tassare il lavoro. Gli italiani, infatti, lavorano poco rispetto alla media europea e degli Usa e risparmiano tanto. Quindi logica vorrebbe che tassassimo meno il lavoro e più il risparmio, sotto forma di un’imposta patrimoniale. Il perché è ovvio: tassare il lavoro significa ridurre ulteriormente i redditi delle famiglie e deprimere la loro capacità di acquisto».

In che senso lavoriamo poco in Italia?
«Soprattutto perché abbiamo molti disoccupati e molti inattivi, soprattutto donne, rispetto alla media europea e americana. E poi perché entriamo tardi nel mercato del lavoro e ne usciamo presto rispetto agli altri Paesi sviluppati. La differenza non è invece avvertibile quando le statistiche riguardano gli uomini in età cosiddetta “prime age”, da 30 a 45 anni, per cui l’Italia ha statistiche di occupazione simili a quelle di Europa e Usa».

Contro l'evasione fiscale
Eliminando l’evasione fiscale si ridurrebbe drasticamente il deficit annuale dello Stato e questo risolverebbe molti problemi della crisi. «Il primo dovere di un cittadino» dice Maria Flavia Ambrosanio, docente di Scienza delle finanze all’Università Cattolica di Milano «è quello di pagare le tasse, ovviamente. Chi le paga onestamente, poi, può “costringere” anche gli altri a farlo chiedendo regolarmente scontrino, ricevuta o fattura quando acquista un bene o un servizio». E questo sarà molto più frequente quando, come è stato stabilito nelle manovre estive, una volta raggiunto il pareggio di bilancio, lo Stato ridurrà le tasse dei cittadini in proporzione ad ogni recupero di tasse evase.
«Detto questo, però, è compito dello Stato creare un rapporto di fiducia con il cittadino stabilendo criteri equi per tutti».

Condoni pericolosi.
Continua Ambrosanio: «In Italia purtroppo questo rapporto si è incrinato a causa dell’eccessivo ricorso ai condoni. Questo strumento è sostanzialmente un invito al cittadino a non pagare oggi le imposte dovute in attesa di poterle pagare molto meno un domani. Il condono non è uno strumento tipicamente italiano, ne fanno uso tutti i Paesi, ma la nostra anomalia è che creiamo condizioni troppo favorevoli agli evasori.
È il caso dello scudo fiscale varato lo scorso anno, che consentiva di riportare in Italia capitali esportati illegalmente pagando una penale di appena il 5%. Germania e Gran Bretagna hanno adottato misure simili, ma con percentuali di penale compresi tra il 30 e il 40%. Insomma, il modo migliore per indurre i cittadini a fare il loro dovere è insomma creare una situazione in cui convenga pagare piuttosto che non pagare le tasse».



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MessaggioInviato: 01/12/2012, 12:19 
Cita:
La crisi economica italiana ha 3 cause:
1) i debiti dello Stato
2) l’economia che non cresce e
3) la scarsa credibilità dei governanti, che hanno affrontato la crisi tardi, in modo incerto e poco coerente. Alla base di tutto c’è il debito accumulato dallo Stato italiano che ha raggiunto i 1.900 miliardi di euro, cioè il 120% della ricchezza prodotta dal nostro Paese in un anno, il cosiddetto Pil.


E la crisi degli altri paesi, stesse 3 cause?



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MessaggioInviato: 01/12/2012, 12:22 
Denunciati al Tribunale Internazionale di Den Haag per Crimini contro l'umanità.

Immagine

di Corrado Belli

Premesso che questa denuncia (Penale) nei confronti di questi 5 criminali è stata studiata nei minimi dettagli per far in modo che non ci sia scampo o via d'uscita. La denuncia è stata accettata perchè infrange il Trattato "Statuto Romano" in tutti i punti fatti presenti nella denuncia che corrispondono a quasi tutti i Trattati formulati e firmati sin dalla prima Costituzione del Trattato di Lisbona.

La denuncia non è solamente indirizzata contro specifiche persone, ma contro tutti coloro che hanno firmato l'ESM/EMS, contro la riforma del Pacchetto Fiscale, contro la Troika e contro il "Piccolo cambiamento" del AEVU 136.3 (BCE/FMI/ Commissione UE) che è stato approvato in tempi record dalla maggior parte dei firmatari facenti parte alla UE, anche i componenti del nostro Governo sono nella lista degli indagati.
ImmagineImmagineImmagine

Il materiale con le prove schiaccianti è stato raccolto e studiato minuziosamente in tutti i suoi dettagli per non dare al Procuratore Generale la Signora "Fatou Bensouda" la possibilità di poter rigettare la denuncia con false motivazioni o sbagli di crittografia, la denuncia è stata accettata senza batter ciglio dopo aver constatato che le motivazioni sono più che veritiere, vista la situazione in cui si trovano i cittadini Greci ormai senza risorse con la quale possono continuare a vivere una vita dignitosa e costretti alla violenza per potersi procurare le materie prime per sopravvivere.

Non c'è bisogno di scrivere i nomi di questi 5 criminali e neanche di quelli nostrani, anche gli avvoltoi li evitano dato che li riconoscono dal puzzore che emanano già da 100 miglia di distanza.

La denuncia è stata presentata da una coppia di coniugi Tedeschi e attivisti per i Diritti Umani: SARAH LUZIA HASSEL REUSING e VOLKER REUSING.

La coppia si è avvalsa delle testimonianze di cittadini Greci e dei giornalisti Georgios Trangas, Panagiotis Tzenos, Politici Antonio Prekas e del Politico Greco Dimitrios Konstantaras (Nea Democratica) che per diversi mesi hanno girato la Grecia sotto e sopra, hanno presentato denuncia contro le 5 persone sopra citate, anche il Tribunale Costituzionale Tedesco è sotto mira dato che già in due precedenti denunce (12-09-2012 / 26-09-2012) fatte dalla coppia Hassel / Reusing e dal signor Gauweiler le aveva rigettate aprendo un processo lampo senza darne le motivazioni, con questa nuova denuncia basata sul "jus cogent" alti diritti, anche i più scaltri Giuristi sanno cosa vuol dire e le chance di un rigetto sono NULLE, per questo il tribunale Costituzionale Tedesco ha deciso di riaprire i due casi chiusi in fretta e furia per non finire sotto processo come complice di Crimini contro l'Umanità, il Professore di Diritti Umani e conosciutissimo in tutto il Globo (Peter Michel Huber) ha assicurato alla coppia denunziante il totale appoggio di tutte le Organizzazioni Mondiali compreso il suo, logistica e mantenimento per tutto il periodo della disputa.

I testi della denuncia in Lingua Tedesca, Inglese e Greca:

http://netzwerkvolksentscheid.de/wp-content/uploads/2012/11/Strafanzeige-deutsche-Version-IStGH.pdf

http://netzwerkvolksentscheid.de/wp-content/uploads/2012/11/englische-Version-Strafanzeige-IStGH2.pdf

http://netzwerkvolksentscheid.de/wp-content/uploads/2012/11/Strafanzeige-Griechenland-IStGH.pdf

Per chi vuole partecipare dimostrando Solidarietà a queste persone, può riempire il modulo che si trova nella pagina del Sito:

http://netzwerkvolksentscheid.de/2012/11/30/strafanzeige-in-den-haag-bei-internationalem-strafgerichtshof-istgh/

basta cliccare su: Stop ESM jetz a destra: Nome cognome, indirizzo Email, Professione

..e che qualcuno c'è la mandi buona.

Corrado Belli

Source: Denunciati al Tribunale Intern...ontro l'umanità. - Mentereale


Ultima modifica di Wolframio il 01/12/2012, 12:25, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 01/12/2012, 12:33 
Cita:
Wolframio ha scritto:

Cita:
La crisi economica italiana ha 3 cause:
1) i debiti dello Stato
2) l’economia che non cresce e
3) la scarsa credibilità dei governanti, che hanno affrontato la crisi tardi, in modo incerto e poco coerente. Alla base di tutto c’è il debito accumulato dallo Stato italiano che ha raggiunto i 1.900 miliardi di euro, cioè il 120% della ricchezza prodotta dal nostro Paese in un anno, il cosiddetto Pil.


E la crisi degli altri paesi, stesse 3 cause?




Piu o meno.
Unico disegno, stessi bersagli.



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MessaggioInviato: 01/12/2012, 12:47 
E gli stessi bersagli sono quelli come noi che al ritorno dai campi dopo una giornata di fatica
devono consegnare quasi tutto il raccolto ai balivi?


Ultima modifica di Wolframio il 01/12/2012, 12:49, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 01/12/2012, 12:49 
Oltre due milioni di posti di lavoro persi in un anno. Crisi del debito, austerity e recessione hanno portato a quota 18,7 milioni i disoccupati nei 17 Paesi dell'Eurozona, 2,17 milioni in più rispetto a dodici mesi prima.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=Abu7c97G


GRAZIE EUROPA!!!! [:p]



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MessaggioInviato: 01/12/2012, 12:49 
Cita:
Wolframio ha scritto:

E gli stessi bersagli sono quelli come noi che al ritorno dai campi dopo una giornata di fatica devono consegnare quasi tutto il raccolto ai balivi?


Conosci già le risposte.[:D]



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MessaggioInviato: 01/12/2012, 13:35 
Cita:
greenwarrior ha scritto:

Cita:
Wolframio ha scritto:

E gli stessi bersagli sono quelli come noi che al ritorno dai campi dopo una giornata di fatica devono consegnare quasi tutto il raccolto ai balivi?


Conosci già le risposte. [:D]



Ed anche la soluzione [:p]



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MessaggioInviato: 01/12/2012, 14:20 
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http://it.paperblog.com/chi-possiede-il ... he-703595/

Ma se si facesse un po' di compensazioni tra debiti e crediti come avviene tra aziende dove il cliente è anche fornitore?

Mi sembra di poter affermare che si ridurrebbe l'ammontare di capitale debito accumulato dai paesi e in taluni casi anche notevolmente.

Ma nemmeno questa strada viene mai proposta ... chissà perchè?!?

[8]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 01/12/2012, 14:29, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 02/12/2012, 22:03 
il 30 novembre 2012| Ora 12:49









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.
Debiti enormi su entrambe le sponde dell'Atlantico. Ma la verità è che non esiste decadenza del potere economico e finanziario dell'America. Gli Usa hanno ripreso a crescere, consumare e creare posti di lavoro, mentre l'economia in Europa soffre, non c'è lavoro e i cittadini europei sono strangolati di tasse. I grafici che spiegano tutto. E soprattutto perchè la speculazione non attacca gli Stati Uniti.

New York - La domanda, ovviamente, è di quelle che economisti e cittadini comuni si sono posti centinaia di volte. Com'è possibile che l'economia degli Stati Uniti continui a resistere alle varie crisi che l'hanno travolta nel corso dei decenni, a fronte di una Europa che sa solo arrancare? Come è soprattutto possibile, se si considera che i debiti sono un grande problema per entrambe le sponde dell'Atlantico?

Gli ultimi numeri provenienti dal fronte macro parlano chiaro: negli Stati Uniti la fiducia dei consumatori viaggia ai massimo in quasi cinque anni, il Pil Usa (l'ultimo dato è quello reso noto ieri) non è ancora vicino al potenziale ma fa impallidire i dati europei. Le varie banche d'affari prevedono poi che, nel caso in cui il Congresso e il presidente Barack Obama riusciranno a evitare il precipizio fiscale, la congiuntura americana crescerà a passo spedito. C'è anche qualcuno che azzarda, per i prossimi anni, un balzo del Pil superiore a +4%.

Insomma, altro che decadenza del potere economico e finanziario degli Stati Uniti. Loro ce la fanno. L'Europa no. Perchè? Beh, è tutta una questione di attitudine, come accade nella vita ordinaria delle persone. Loro, gli americani, non affrontano i problemi rendendoli più complicati, non entrano in percorsi labirintici di misure di austerity da cui è difficile uscire.

Loro, in poche parole, non si fanno del male. Tutt'altro, a dispetto di chi li mette in guardia - e in realtà non sono pochi, continuano testardamente a mantenere le proprie politiche monetarie e fiscali piuttosto espansive. Il risultato dunque è che, più o meno, riescono a sfidare le crisi.

I critici sentenziano: queste politiche economiche non funzioneranno nel lungo termine, anzi, presto per l'America arriverà un conto salato da pagare, sotto forma di aumento del deficit e del debito (che già si sta verificando da anni). Eppure i mercati questo scenario non sembrano scontarlo affatto, visto che i tassi sui titoli di stato Usa rimangono incredibilmente bassi.

Sono i mercati a sbagliare? La risposta è no, stando almeno al grafico allegato, formulato dal team della divisione di ricerca sul reddito fisso di Deutsche Bank, e che ha il titolo "A Journey into the Unknown", ovvero un Viaggio verso l'Ignoto.

Il grafico mostra il cambiamento nei debiti complessivi - e per complessivi si intende non sono quelli governativi, ma anche finanziari, aziendali e delle famiglie - in relazione al Pil a partire dal 2007, facendo un paragone anche rispetto al 2010 e ai massimi precedentemente testati. A essere presi in esame sono i paesi avanzati. Quanto appare prima di tutto è che mentre la maggior parte dei paesi ha assistito a un aumento dei debiti in toto, gli Stati Uniti visto il rapporto debito/pil stabilizzarsi.

Non solo: il governo americano, nell'accollarsi quantità sostanziali di debito, ha permesso ai consumatori e alle aziende di ridurlo.

Il secondo grafico spiega cosa è esattamente accaduto: di fatto, il settore privato americano ha assistito a un rapido deleveraging dal 2008 a partire dal 2008, il che significa che ha fatto passi avanti notevoli in quei processi di disinvestimento volti a ridurre la leva finanziaria, ergo i debiti.

E tutto questo è avvenuto mentre invece l'Europa ha insistito sull'efficacia delle misure di austerity, sulla necessità di ingoiare una pillola amara, sulla solita solfa del fare sacrifici in attesa di tempi migliori. Certo, la crescita degli Stati Uniti è ancora anemica. E prima poi il paese dovrà pagare il prezzo dei prestiti che si sta accollando.

Ma intanto, i mercati non si stanno accanendo contro l'America. E almeno ora il motivo lo conosciamo. E non è un motivo di poco conto, visto che sono stati proprio l'accanimento dei mercati e i movimenti speculativi a gettare l'Europa nel caos totale. Peccato che i governi abbiano poi pensato a metterla ancora più in ginocchio.

Per contattare l'autore di questo articolo: lauranaka@wallstreetitalia.com

http://www.wallstreetitalia.com/article ... pa-no.aspx

opposti modi x risolvere una crisi,purtroppo x noi pure con risultati diversi [;)]


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MessaggioInviato: 03/12/2012, 14:03 
EUROSTAT: IN EUROPA OGGI CI SONO 124 MILIONI DI POVERI.

Praticamente uno cittadino su quattro, a causa di questo sistema
economico-finanziario del menga che regolamenta la vita degli europei,
non può permettersi di pagare l'affitto e di comprare la carne.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... talia.aspx


Grazie Europa!!!!



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Sapete la cosa più triste qual è?

Che in nome di questo disastro economico-sociale chiamato "Europa" pilotato dal suo nefasto strumento chiamato "Euro" voluto in malafede da coloro che siedono non eletti sugli scranni del potere i cittadini vengono chiamati a rinunciare a tutte le conquiste sociali ottenute negli ultimi decenni e oltre.

E i cittadini proni, ubriachi di anni di notiziari incentrati sulla crisi economica che ha ormai monopolizzato tutti i dibattiti e tutti i discorsi, compresi quelli nei bar di provincia.

Rimpiango gli anni in cui si parlava di cose serie:
- diritti civili
- ambiente
- pari diritti e opportunità per donne, neri, etc.etc.

Oggi è solo crisi, crisi, crisi

Crisi economica = Crisi di ideali

E forse è proprio la crisi di ideali la cosa peggiore a cui potevano condurci - e forse uno dei loro più oscuri obiettivi.

Poichè la crisi di ideali è l'anticamera della dittatura.

Grazie Europa.

[:(!]



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nessun mezzo d'informazione ne ha dato notizia,tutto messo a tacere,ha pure fatto quello che i ns politici non hanno avuto il coraggio di fare,assogettati ai grandi poteri e quindi corrsponsabili del disastro................[:(!]


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Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Sapete la cosa più triste qual è?

Che in nome di questo disastro economico-sociale chiamato "Europa" pilotato dal suo nefasto strumento chiamato "Euro" voluto in malafede da coloro che siedono non eletti sugli scranni del potere i cittadini vengono chiamati a rinunciare a tutte le conquiste sociali ottenute negli ultimi decenni e oltre.

E i cittadini proni, ubriachi di anni di notiziari incentrati sulla crisi economica che ha ormai monopolizzato tutti i dibattiti e tutti i discorsi, compresi quelli nei bar di provincia.

Rimpiango gli anni in cui si parlava di cose serie:
- diritti civili
- ambiente
- pari diritti e opportunità per donne, neri, etc.etc.

Oggi è solo crisi, crisi, crisi

Crisi economica = Crisi di ideali

E forse è proprio la crisi di ideali la cosa peggiore a cui potevano condurci - e forse uno dei loro più oscuri obiettivi.

Poichè la crisi di ideali è l'anticamera della dittatura.

Grazie Europa.

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Cita:
ubatuba ha scritto:




nessun mezzo d'informazione ne ha dato notizia,tutto messo a tacere,ha pure fatto quello che i ns politici non hanno avuto il coraggio di fare,assogettati ai grandi poteri e quindi corrsponsabili del disastro................ [:(!]


Bravo Ubatuba! [;)] Grande Farage! Che schifo! [:(!]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 03/12/2012, 19:22, modificato 1 volta in totale.


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Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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