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vimana131 ha scritto:

Purtroppo non ho trovato niente


Fa niente, grazie lo stesso.



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quisquis ha scritto:

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Enkidu ha scritto:

Purtroppo, ed è già stato ribadito molte volte su questo forum, la scienza astronomica afferma con sicurezza che non c'è nessun valido motivo per pensare che sia mai esistito un "Quinto Pianeta Scomparso" fra Marte e Giove, e che sarebbe stato all'origine della Fascia degli Asteroidi, i quali invece sono semplicemente "residui" della formazione del Sistema Solare, che non si sono potuti compattare in un corpo unico, anche perché la loro massa è minima: appena un dodicesimo della massa lunare, e quindi insufficiente per costituire un pianeta, tantomeno un pianeta come la Terra.


Sia che non sia esistito sia che sia esistito un pianeta tra Marte e Giove, il senso del mio messaggio a Marco era quello di approfondire la questione del Solex Mal perché, essendo vista da Williamson non come la lingua di una particolare etnia umana ma come supposta lingua di intercomunicazione all'interno del sistema solare (una sorta di esperanto planetario del passato) e per di più in un lontano passato del nostro sistema solare, questa teoria ed i fatti che gli ruotano attorno possiedono dei punti di contatto con il punto di vista di Marco (che per altro non coincide con il mio, ma non è questo il punto), quindi ho pensato che potesse essere interessato da ciò, sempre che non lo sapesse già.
Con in più uno spunto sulla appassionante questione delle esperienze con la radio che, essendo Marco ingegnere, pensavo potesserlo intrigarlo.
Con questo non volevo dire che senz'altro si tratta di teorie nel loro complesso senz'altro vere, anzi.

Come infatti ho già detto più volte in passato e con riferimento a tutta la questione dei supposti alieni di forma umana, a mio modo di vedere è altamente plausibile che eventuali umani non terrestri o ex-terrestri presenti in incognito tra di noi abbiano avuto o abbiano ancora tutta la convenienza a mentire sulla loro reale provenienza, se non altro per un elementare criterio di autotutela e prudenza; è probabile quindi che in tutte queste storie, se accadute anche solo in parte, la componente supposta ET possa aver mescolato verità a falsità deliberatamente, quel tanto che bastava a far passare i propri messaggi e a raggiungere i propri scopi senza mettere in pericolo sé stessa o svelare troppo dei propri piani.

E del resto, per tornare alla storia da cui ha preso spunto il mio messaggio, è lo stesso Breccia a dire di aver avuto le prove che questi scenari (quello USA, quello Ummita e quello di "Amicizia") lasciano supporre uno stesso prestigiatore anche se scene e burattini (li chiama proprio così) diversi: ed è sempre lui a dire che più di una volta ha avuto l'impressione che "Amici" e "CTR" fossero in realtà le stesse entità con cappello diverso, (precisando che Sammaciccia, il principale ma non unico terrestre coinvolto in "Amicizia" non sarebbe stato d'accordo con questa interpretazione) il che, se fosse vero, aprirebbe scenari che vanno al di là del semplice credere o viceversa non credere in blocco queste cose, infittendo non poco il mistero.

Sulla moderna astronomia, ed ancor più sulle teorie più in voga dell'astrofisica moderna (Big - Bang in primis), esprimo molti dubbi in ordine a trarre certezze decise, perché (limitandoci all'astronomia) ben difficilmente potremmo sapere cosa è accaduto veramente in un lontano passato. Limitatamente all'astronomia, per dirne una sono d'accordo con Marco quando dice che noi non sappiamo veramente se il moto dei pianeti noti non possa ammettere su lunghissimo periodo delle singolarità non evidenti su scala temporale breve (poche centinaia di migliaia di anni). In ambito scientifico le uniche certezze in senso proprio sono quelle logiche della matematica (paradossi compresi), mentre per le scienze sperimentali si tratta sempre di nozioni aventi un diverso grado di solidità, dal quasi certo (perché ripetuto moltissime volte in laboratorio) al più o meno probabile (perché non sempre ripetibile in laboratorio oppure perché solo osservato) dedotto sempre su base empirica (e quindi su scala umana). L'astronomia in particolare non è ripetibile a piacere in un laboratorio; nessuno ha mai acceso un sole, nessuno a creato un sistema solare; si deduce da ciò che si vede partendo da una scala umana (ovviamente). Utili modelli, difficilmente certezze assolute, semmai relative al contesto in cui sono stati formulati.



Se il discorso è volto a dire che il Quinto Pianeta Scomparso può essere esistito, dico che, da come la vedo io, non è solo una questione di scienza sperimentale o teorica. Ma una questione anche, diciamo così, "mitologica", cioè del voler credere a determinate cose che suscitano fascino. Quando si analizza una teoria, non bisogna solo chiedersi "che motivi ho per credere a questa teoria?" ma anche "perché tendo a voler credere a questa teoria piuttosto che a un'altra?"
Il mito del Quinto Pianeta è nato perché esiste la Fascia degli Asteroidi. Quando è stata scoperta, era inevitabile che ci fosse chi ha ipotizzato che la Fascia esistesse perché al suo posto ci fosse stato un altro pianeta, un altro pianeta di tipo terrestre e roccioso, magari abitato (anche se a dire il vero nessuno si è mai domandato che razza di temperatura ci sarebbe stata, dato che si trovava più lontano dal Sole di Marte, e quindi forse oltre il massimo limite consentito alla vita, perlomeno quella simile alla nostra).
Un'idea molto più suggestiva del credere che magari invece sia nato dallo scontro di due planetoidi o che si tratti di residui di una massa attratta dal grande Giove, o altre teorie che sono state formulate.
Certo, nessuno ha visto come si è evolto il Sistema Solare, ma questo a dire il vero non è una grande obiezione. Sarebbe come dire in tribunale: "sa, vostro onore, non posso dire cosa è successo veramente perché ho solo visto quell'uomo che usciva dal vicolo cieco con il pugnale in mano, coperto di sangue, e nel vicolo cieco c'era solo il cadavere con una serie di pugnalate, in giro non c'era nessuno... ma non posso dire che sia stato lui".
Scusa sai.... ma quando non ci sono molte possibilità alternative da pensare, anche se non c'eravamo, c'è la deduzione logica che ci aiuta.
In effetti, l'argomentazione della scarsa massa, l'ho sempre trovata inattaccabile. Se davvero fosse stato un pianeta come la Terra, dove sarebbe finita tutta quella massa, se non è rimasta nella Fascia? Dovrebbe essersi dispersa per l'intero Sistema Solare e in particolar modo fra i pianeti terrestri, che sono i più vicini.
Di conseguenza, noi avremmo dovuto subito uno spaventoso bombardamento di asteroidi vaganti, e adesso non saremmo qui a discutere. Inoltre probabilmente ognuno dei quattro pianeti terrestri sarebbe circondato da coorti di piccole lune.
Certo, nulla impedisce di pensare che un tempo nel Sistema Solare ci fossero altri corpi celesti oltre a quelli conosciuti, e che magari esistesse anche un pianeta che a un certo punto per un cataclisma cosmico abbia cambiato orbita e sia diventato uno di quei pianeti vaganti che pare esistano in gran numero nell'universo... chissà.
Ma il Quinto Pianeta Scomparso è un mito, suggestivo ma appunto per questo un mito. Legioni di scrittori si sono cimentati con il tema, ormai desueto e che nessuno utilizza più, della civiltà scomparsa del Quinto Pianeta, autodistruttosi per una guerra nucleare, i cui superstiti sono fuggiti su Marte e la Terra.
Mito molto bello e affascinante, ma che purtroppo non trova supporto nei fatti scientifici.


Ultima modifica di Enkidu il 27/05/2012, 12:22, modificato 1 volta in totale.

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Bene, mi fa piacere questo articolo. Mi è sempre piaciuto pensare che forse il mito di Polifemo e dei Ciclopi non fosse semplicemente un mito....


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Il gigante di Fidene

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A Fidene, un quartiere di Roma sito nella zona di Castel Giubileo, a seguito di uno scavo, fu trovato nel 1991 un insolito scheletro dalle misure eccezionali.
E’ il primo scheletro completo di un uomo, del periodo romano, che presenta le caratteristiche di un uomo affetto da gigantismo.
L’uomo era alto almeno 2,02 metri, quando la statura media degli uomini in quel periodo era di non più di 1 metro 67.
Si tratta di uno scheletro eccezionale, perché i casi di gigantismo sono estremamente rari.
La crescita smisurata delle parti del corpo si verifica solitamente quando c’è un eccessiva produzione di ormoni a causa di un tumore ipofisario.
La ricercatrice Simona Minozzi, dell’Università degli Studi di Pisa, ha confermato che è il primo caso evidente di gigantismo proveniente da un lontano passato.
In precedenza, anche se scheletri incompleti sono stati trovati in Polonia ed Egitto.
L’uomo probabilmente è morto in giovane età.
La causa della morte è sconosciuta.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism.
Non è difficile immaginare che tra la popolazione dell’epoca, l’uomo era visto come una sorta di superuomo dai poteri leggendari.
Nella Torah e negli scritti apocrifi ebraici e cristiani, come il primo libro di Enoch erano chiamati “Nephilim” una razza di giganti creati dall’unione tra Dei e donne umane.

http://www.express-news.it/2012/11/11/i ... di-fidene/


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MessaggioInviato: 11/11/2012, 21:40 
cari amici,
Cita:
E’ il primo scheletro completo di un uomo, del periodo romano, che presenta le caratteristiche di un uomo affetto da gigantismo.


Si hanno comunque notizie scritte di Massimino il Trace,
di cui
http://www.romanoimpero.com/2009/07/mas ... 5-238.html

da cui
Cita:
Ciò che stupisce di lui è la sua altezza: alla sua morte lo scheletro misurava otto piedi e mezzo, pari a 2,59 metri. Se è vero quello che narrano le fonti superava di oltre un metro i soldati contemporanei e descritto dagli storici come fortissimo nel fisico e robusto come un toro, capace di trainare da solo un carro,


ciao
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MessaggioInviato: 22/12/2012, 12:49 
I giganti hanno camminato sul nostro pianeta: ecco le prove!

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Nel giugno del 2011, la Pravda online rivela al mondo una notizia incredibile: un gruppo di archeologi ha rinvenuto una sepoltura misteriosa nella giungla dell'Africa Centrale, nei pressi della città di Kigali, Ruanda. All'interno del sepolcro sono stati trovati gli scheletri di creature umanoidi gigantesche.

Le 40 fosse comuni contenevano circa 200 corpi, tutti perfettamente conservati. Le creature erano alte circa 7 metri e le loro teste sembravano essere decisamente grandi e sproporzionate rispetto al resto del corpo. In un primo momento, gli stessi archeologi ipotizzarono che si potesse trattare di visitatori provenienti da un altro pianeta, morti a causa di una catastrofe, ma nessun segno di atterraggio e dei rottami della navicella sono stati rinvenuti.

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Questa non è la prima volta che l'Africa porta alla ribalta simili anomalie. Quando nel 1936, i due archeologi e antropologi francesi Marcel Griaule e Jean Paul Lebeuf videro i ritrovamenti della loro campagna di scavo, nell'attuale Ciad, non credettero ai propri occhi. All'interno di alcuni tumuli funerari trovarono resti umani dalle dimensioni molto maggiori di quelle comuni.

Marcel Graule (1898-1956), fra l’altro, è lo stesso che ci ha fatto conoscere, per primo, qualcosa in più circa i Dogon: infatti, fu a capo di diverse spedizioni nel continente africano, dal 1931 al 1946, tra cui quella (che è ricordata come Missione Dakar-Gibuti) nella quale studiò l’incredibile cosmologia di quel popolo.

Giganti in Egitto

Ma già l'antico Egitto fa registrare alcune anomalie che potrebbero essere indizio dell'esistenza dei giganti. Non molto tempo fa, in una delle tombe egizie ritrovate nel sito di Saqqara, uno dei luoghi più antiche e più importanti della civiltà egizia, venne ritrovata la mummia di un uomo alto 2,5 metri. Non aveva il naso, nè le orecchie, e la sua bocca era molto ampia e non aveva lingua.

Secondo l'archeologo Gaston de Villars, l'età della mummia era di circa 4 mila anni. L'emigmatico personaggio fu sepolto alla stessa maniera di un nobile egiziano, circondato da oggetti domestici, cibo, opere d'arte, che avrebbero accompagnato il defunto nel viaggio verso l'aldilà. Tuttavia, come si è poi appurato, non tutti gli oggetti ritrovati nel sepolcro appartengono alla cultura egizia o addirittura a qualcuna delle culture umane.

Ad esempio, tra i reperti fu trovato un disco rotondo di metallo lucido ricoperto di strani personaggi, un costume di colore metallico con i resti di qualcosa di simile a calzature di plastica e alcune tavolette d pietra piene di immagini di stelle, pianeti e strani macchinari.

Anche il santuario nel quale era sepolta la mummia presentava delle caratteristiche strane. Il sepolcro, infatti, è realizzato in un materiale sconosciuto nell'antichità. La pietra è stata letteralmente scavata nella roccia, in modo che le pareti risultassero lisce come marmo lucido. Sembrava quasi fosse stata realizzata con una tecnologia laser di altissima precisione. Tra l'altro, la superficie della pietra sembrava come fusa. La tomba è stata poi decorata con una sostanza simile al piombo.

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Scoperte recenti

Nel 1992, un sacerdote cattolico di nome Carlos Vaca apre al pubblico il suo armadio pieno di ossa raccolte in Ecuador, ossa che per gli scienziati che le analizzano diventano un rompicapo. Frammenti di un teschio e di una tibia che porterebbero a pensare a qualcosa di inimmaginabile: erano identiche a quelle umani ma con delle proporzioni decisamente diverse.

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Fra i resti conservati da Carlos Vaca c'è quello di un molare. Gli studiosi sembrano confermare che si tratti di un dente umano. Quello che desta sconcerto è che si tratta di un molare enorme: quale bocca potrebbe contenerlo se non quella di un gigante?

Nel 2009 è stata, inoltre, pubblicata la scoperta di un'equipe di ricercatori della Oxford University. Nel bacino prosciugato del lago Makgadikgadi, nel Deserto del Kalahari in Botswana, fra centinaia di reperti più convenzionali, sono venute alla luce quattro asce di pietra della grandezza di poco più di 30 centimentri. Facendo le dovute proporzioni, sarebbero dovute appartenere a uomini di almeno 3 metri.

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I giganti nella Bibbia

L'origine di coloro che erano chiamati giganti risale ad epoche antidiluviane. In quei tempi, secondo le fonti, popolarono la Terra. Anche coloro che erano nati dall'unione tra figli degli dèi e donne terrestri sarebbero stati «giganti sulla terra» (Genesi, 6,4). Nell' Antico Testamento vengono nominati diversi giganti, come ad esempio gli Anakiti, i Refei, Og e il noto Golia, sconfitto da Davide. Nella Bibbia si legge:

«Davide corse contro il filisteo... trasse fuori un ciottolo, lo frombolò, colpì Golia alla fronte ed egli cadde con la faccia a terra [...], Davide corse e si fermò sul filisteo, afferrò la spada di lui, la estrasse dal fodero e lo uccise troncandogli la testa» (Samuele 1, 17-51).

Da allora il suo trionfo vale come simbolo della vittoria del buono sulla violenza del malvagio. Questa storia del Vecchio Testamento è una delle tante tradizioni che raccontano di come un uomo riesca a sconfiggere un gigante con l'astuzia. Stando a quanto si legge, Golia raggiungeva i tre metri e mezzo di altezza, e la sua corazza doveva pesare 104 chilogrammi.

Og è un altro gigante citato nella Bibbia. Mosè lo sconfigge durante la conquista di Canaan da parte degli israeliti (Numeri,21, 32-35).

«Il suo letto di ferro - sta scritto - aveva nove cubiti di lunghezza e quattro cubiti di larghezza» (Deuteronomio, 3.11).

Og dev'essere stato dunque un colosso di circa 4 metri di altezza. Secondo la mitologia ebraica, Og faceva parte dei numerosi giganti antidiluviani. Tra di loro egli è stato l'unico sopravvissuto, perché l'acqua gli arrivava appena fino alle ginocchia. Si dice anche che Noè lo abbia preso con sé nell'arca durante il diluvio. Dentro la nave il gigante non aveva posto, ma poté sedere sul tetto.

Un altro episodio biblico si svolge nei dintorni di Ebron. Lì vive da anni una stirpe di giganti che discende da Anak, gli Anakiti. In particolare tre figli di Anak, Achiman, Sesai e Talmai, gettano nel panico gli israeliti durante il loro cammino verso la terra promessa (Numeri, 13, 22 e 31 sgg.). Qui vi è una relazione col mondo greco, che venerava una stirpe di dèi e di antichi re, gli anachi. Il nome deriverebbe nuovamente dai giganti biblici.

I giganti della Grecia

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La mitologia greca è una miniera di racconti sui giganti. Sono universalmente noti i viaggi di Ulisse, re di Itaca. In essi si parla dell'incontro con il ciclope Polifemo. Gli studiosi di mitologia ritengono che a far nascere la saga dei ciclopi siano stati teschi di elefanti nani, rinvenuti nelle isole greche del Mediterraneo.

Quei teschi presentavano un grande foro all'altezza della proboscide, cosa che faceva pensare al cavo orbitale sulla fronte di un gigante. In Grecia sono comunque molti i luoghi connessi alle peregrinazioni di Ulisse, considerati scenari storici di alcuni eventi. Uno di questi è "l'antro del ciclope", situato presso Maronia, a nord del Paese.

Gli scavi hanno rilevato che questa grotta è servita per secoli come abitazione e luogo di culto. Al centro dell'ingresso si trova una grande stalagmite a cui è stato dato il nome di "sigillo di pietra di Polifemo". Non lontano si trova una grande galleria, denominata "zona dei giganti".

Giganti inglesi

La tradizione inglese è ricca di storie fantastiche e impressionanti sulla nascita di colline, valli e altre forme paesaggistiche. Così i giganti avrebbero più volte gettato cumuli di terra e scagliato in mare imponenti blocchi di roccia. Nelle loro poesie gli anglosassoni citano spesso giganti che sarebbero esistiti prima del loro arrivo in Inghilterra.

Nelle antiche leggende, il noto santuario megalitico di Stonehenge, nell'Inghilterra meridionale, viene definito il luogo della "danza dei giganti". Il mago Merlino, coi suoi poteri magici, avrebbe trasferito quel colosso di pietra dall'Irlanda alla sua sede attuale.

Giganti in Germania

Anche i tedeschi hanno i loro giganti. Riibezahl, il genio del monte dei giganti, secondo la leggenda ha assunto numerose sembianze. Egli avrebbe aiutato i viandanti, ma si sarebbe anche vendicato dei suoi dileggiatori: così viene detto nei testi antichi. Sono molti i giganti che rivestono un ruolo nelle saghe del Reno.

Un gigante di nome Tannchel avrebbe fatto saltare le rocce che facevano ristagnare le acque del Reno tra la Foresta Nera e il Volgi. Dicono poi che l'imperatore Massimiliano in persona abbia sconfitto l'ultimo gigante dell'Odenwald in un torneo medievale svoltosi nella città di Worms, situata sulla riva sinistra del Reno.

Chi erano i giganti?

Rimane questa domanda senza risposta. Chi sono questi esseri giganteschi che hanno camminato sul nostro pianeta in un epoca estremamente remota? E' forse una razza umana estintasi a seguito di un catastrofico evento naturale che ha modificato l'assetto della Terra e cancellando i nostri giganteschi antenati? Potrebbero essere i discendenti della mitica civiltà atlantidea che un tempo esisteva su tutto il pianeta? Altrimenti come spiegare i continui ritrovamenti archeologici che sembrano sfidare il buon senso e la cronologia classica dello sviluppo della civiltà umana?

Tali scoperte, che la comunità scientifica ancora fatica a spiegare, aprono uno strano capitolo della storia del nostro pianeta. In molte parti del mondo, sono state rinvenute, nel corso dei secoli, le apparenti prove di una civiltà di giganti. Possibile che prima della nascita e dello sviluppo della razza umana, sia esistito un popolo di giganti? Un popolo che avrebbe lasciato numerosi segnali della sua esistenza, segnali giganteschi! Dobbiamo davvero riscrivere la storia del nostro pianeta? E' esattamente questo che sembrano suggerire i reperti rinvenuti nei diversi luoghi del mondo.

Source: I giganti hanno camminato sul ...otizie di Scienza e Attualità


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Edit: vedo ora che se ne era già parlato qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=10637
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Bufala?............. Amen [:)]


Ultima modifica di Wolframio il 22/12/2012, 12:55, modificato 1 volta in totale.


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caro Wolframio
Cita:
Bufala?............. Amen



mi sa che queste notizie siano un "misto" di verità e falsità
come molte cose ormai [xx(]

ciao
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Comunque è molto affascinante anche la faccenda dei crani allungati in modo abnorme (dolicocefalia estrema) ritrovati sudamerica ma anche a Malta e rappresentati, in connessione con la casata regnante, anche in Egitto e fra i Mitanni. Mi chiedo fino a che punto infatti si tratti di una deformazione rituale, ossia ottenuta per scopi rituali tramite bendature al cranio in tenera età (tra l'altro chissà che un cranio di quel tipo non possa propiziare la manifestazione di particolari facoltà psichiche) oppure fosse naturale; credo poco a quest'ultima possibilità, comunque mai dire mai.


Ultima modifica di quisquis il 27/12/2012, 20:20, modificato 1 volta in totale.


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Se fosse rituale bisognerebbe chiedersi perché popoli distanti e non in contatto tra loro abbiano dato origine alla stessa identica tradizione, imitando delle divinità identiche a loro tranne che per il cranio allungato... Coincidenza? Io propenderei per l'emulazione :)


Ultima modifica di MaxpoweR il 28/12/2012, 16:22, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Se fosse rituale bisognerebbe chiedersi perché popoli distanti e non in contatto tra loro abbiano dato origine alla stessa identica tradizione, imitando delle divinità identiche a loro tranne che per il cranio allungato... Coincidenza? Io propenderei per l'emulazione :)


Sì, è una possibilità.... ma che i popoli precolombiani e gli egiziani non abbiano avuto contatti è un'idea molto discutibile.... la civiltà egiziana e quelle precolombiane avevano anche altri punti di contatto oltre alla deformazione dei crani...


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Volendo considerare i reperti trovati in sud america per quel che sono bisognerebbe darlo quasi per assodato che tali popoli si sono incontrati e magari la loro cultura originaria era unica; quello che volevo sottolineare è che questa pratica è difficile spiegarla solo con la volontà di riprodurre su se stessi le sembianze un ipotetica divinità da loro stessi inventata (anche perchè non è diffusa solo in sud america ed in egitto ma un pò ovunque) secondo me essi imitavano qualcosa di concreto che avevano visto, ed a cui associavano determinati canoni da imitare (non possiamo sapere quali fossero questi canoni e dire che essi fossero solo estetici secondo me è solo una speculazione)



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La Roccia di Jadaculla: storie di antichi giganti e di codici preistorici indecifrabili

Viaggiando ad ovest di Asheville, nella Carolina del Nord e attraversando la frontiera con la Conta di Jackson, si giunge nella piccola comunità di Tuckasegee, uno dei luoghi inseriti nel National Register of Historic Places listings in Jackson County. Qui è possibile incamminarsi su una strada sterrata che corre tra due pascoli e giungere in uno dei luoghi più misteriosi e, paradossalmente, sottovalutati degli Stati Uniti orientali.

In questo luogo si trova la sconcertante roccia conosciuta come “Judaculla Rock”, un grosso masso di pietra ricoperto da una selva di strani disegni che secondo alcuni ricercatori potrebbero risalire ad oltre 10 mila anni fa.

La roccia è stata studiata da ricercatori di tutto il mondo, ma nessuno, finora, è mai riuscito a decifrare gli enigmatici petroglifi scolpiti su di essa, o capito che possa averli realizzati. Si tratta di uno dei più grandi misteri archeologici del Nord America.

Secondo la leggenda Cherokee documentata alla fine del 1800 dall’etnologo James Mooney, i segni sulla roccia sarebbero stati creati da Jadaculla, un gigante dagli occhi a mandorla che ha dominato le montagne in un tempo remoto. Noto anche come “Tsul’Kalu”, era considerato il “Grande Signore della Caccia”, un essere potente che poteva saltare da una montagna all’altra e che aveva la capacità di controllare il tempo.

Tra tutti i simboli curiosi incisi sulla grande roccia, un’immagine particolare si distingue dalle altre: l’impronta di una mano con sette dita. Secondo la tradizione, Jadaculla avrebbe lasciato la sua impronta sulla roccia alla fine di uno dei suoi salti, usando il masso per tenersi in equilibrio.

In verità, le leggende locali riguardanti TsulKalu sono numerose, ma secondo alcuni ricercatori farebbero tutte riferimento ad un periodo antico durante il quale dei “misteriosi giganti” abitavano in nord America. [I misteriosi scheletri giganti del Winsconsin].

Le curiose incisioni



La grande roccia è completamente ricoperta di incisioni rupestri, così numerosi da rendere difficile la distinzione delle singole forme. Il numero e la densità delle incisioni suggeriscono che essi non furono scolpiti in un unico momento, ma in fasi successive. Le incisioni più antiche risalirebbero a 10 mila anni fa, mentre le più recenti a non meno di 3 mila anni.

Sulla roccia sono presenti linee curve, marcature, strutture a ragnatela e altri strani segni. Alcuni pittogrammi sembrano essere animali, altri sembrano rappresentare figure umane. La realizzazione e il significato del petroglifi rimane sconosciuta agli scienziati. Nè gli archeologi, nè i vecchi residenti sono stati in grado di decifrare i segni.

Si tratta di un codice preistorico? Una sorta di messaggio cifrato per le generazioni future? Difficile a dirsi, anche perchè nella zona non ci sono altre rocce con incisioni simili. La Roccia di Jadaculla rappresenta un unicum. Sono state avanzate numerose teorie e ipotesi nel corso degli anni. L’unica cosa che è certa è che il manufatto precede l’insediamento dei Cherokee nella Carolina del Nord. Tuttavia, la sua origine rimane ancora avvolta nel mistero.

Un luogo sacro e misterioso

Per molte generazioni, gli indiani hanno considerato questo posto come un luogo sacro. Anche negli ultimi anni, il sito è stato utilizzato in segreto da numerosi gruppi di studenti della vicina Western Carolina University, soprattutto perchè pare che il sito rappresenti un punto caldo dal punto di vista paranormale,

La pietra si trova alla base di una montagna e sotto di essa scende parte una grande vena di rame. L’intera montagna sembra essere piena di minerali e metalli. Questa disposizione è in grado di generare anomalie nel campo elettromagnetico intorno alla roccia, tanto da poter indotto gli antichi a considerarlo un luogo sacro. Alcune testimoni hanno segnalato anche la presenza di inquietanti fonti luminose volanti intorno alla pietra e numerosi UFO apparire nella radura dove si trova.

Secondo un’antica tradizione, ci sarebbero altre due pietre simili a quelle di Jadaculla, una delle quali è stata sepolta durante le attività minerarie del XX secolo, l’altra non è mai stata scoperta, forse sepolta sotto la vegetazione o irriconoscibile per la grave erosione.

Secondo alcuni archeologi, la reliquia di Jadaculla potrebbe essere la punta di un iceberg. Considerato che il sito non è mai stato scavato, non si può escludere che altri segni antichi e manufatti possano trovarsi a breve distanza sotto il terreno circostante. [Alla scoperta dei luoghi più misteriosi d'Italia].

Chiunque vede la pietra per la prima volta elabora una teoria diversa sul significato delle incisioni. Alcuni pensano che possa trattarsi di una mappa, altri di un trattato di pace, di un piano di battaglia, di astratti simboli religiosi, o forse una vera e propria “Stele di Rosetta” che fornisce la chiave per l’interpretazione di una lingua finora sconosciuta. La caratteristica più curiosa è che, nonostante il gran numero di incisioni, nessuna di esse si presenta come un’immagine immediatamente riconoscibile.

“Nessuno può dire con certezza cosa significhino le immagini sulla roccia”, spiega Scott Ashcraft, archeologo dell’US Forest Service che ha studiato e fotografato la roccia per anni. “Noi non sappiamo il loro significato. E’ andato perduto nella storia… Quando si accende un fuoco nelle vicinanze della roccia, le immagini sembrano prendere vita, e forse uno sciamano utilizzava questo rito per entrare in contatto con il mondo degli spiriti”.

In ogni caso, la maggior parte degli studiosi sono d’accordo su una cosa: questo è un posto speciale: “mentre il fuoco danza vivace e le ombre si allungano, la roccia sembra parlarti… volendo custodire un segreto che forse rimarrà indecifrabile”.

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