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MessaggioInviato: 25/12/2012, 23:21 
Siria, nuova strage in panificio Homs: almeno 15 morti

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 94898.html


I banditi della NATO filmano i loro covi e tane colpite dalle Forze armate Siriane e vorrebbero farle passare per dei forni per il pane che sono stati colpiti. La mistificazione e falsificazione della realtà è arrivata al punto di filmare gli stessi terroristi morti e contrabbandarli per civili che stavano davanti ad un forno per la distribuzione del pane...





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MessaggioInviato: 26/12/2012, 11:13 
Cita:
Werther ha scritto:

Siria, nuova strage in panificio Homs: almeno 15 morti

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 94898.html


I banditi della NATO filmano i loro covi e tane colpite dalle Forze armate Siriane e vorrebbero farle passare per dei forni per il pane che sono stati colpiti. La mistificazione e falsificazione della realtà è arrivata al punto di filmare gli stessi terroristi morti e contrabbandarli per civili che stavano davanti ad un forno per la distribuzione del pane...





io ho visto i video..
barbuti feriti con mimetica e kalashnikov
inneggianti ad allah..

in pratica AL QUEIDA..
ma qui li spacciano per patrioti democratici..

RACCAPRICCIANTE..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 26/12/2012, 13:02 
Ormai qualsiasi verità si conosce solo stando sul posto; ovunque.[8D]



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Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 26/12/2012, 14:03 
https://www.youtube.com/watch?feature=p ... 0xqCBfosdw


Ultima modifica di ilMaro il 26/12/2012, 14:04, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 26/12/2012, 19:27 
Siria, capo della polizia disertore: "Usate armi chimiche"

Abdulaziz al-Shalal - scrive il Times - abbandona le fila del regime per unirsi ai ribelli e punta il dito contro Damasco


Immagine:
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13,15 KB

A portare all'abbandono - secondo quanto scrive il Times - sarebbe stato l'utilizzo di armi chimiche da parte del governo di Damasco.

In un video registrato al confine tra turchia e Siria il generale, che ancora indossa la divisa, parla di un attacco portato a termine nel periodo natalizio nella zona di Homs. Critica l'operato del suo Paese, che "ha abbandonato la sua missione fondamentale", la protezione del Paese, trasformandosi "in una banda che semina morte, distrugge città e villaggi, e commette massacri ai danni del nonostro popolo innocente". Al momento al-Shalal è il militare di più alto rango ad avere lasciato il regime.

Sospetti sulla possibilità che Damasco potesse utilizzare armi chimiche per sconfiggere la resistenza erano sorti anche a dicembre. Il New York Times, in un articolo che citava fonti dell'intelligence statunitense, aveva parlato di uno spostamento in atto dell'arsenale in mano al governo siriano. Questa possibilità aveva portato la Turchia a chiedere con maggiore insistenza lo schieramento sul confine dei missili Patriot in funzione difensiva. La NATO aveva poi dato il via libera al dispiegamento delle batterie.

Resta comunque da verificare l'attendiblità delle dichiarazioni del generale.

http://www.ilgiornale.it/news/esteri/si ... 68527.html



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MessaggioInviato: 26/12/2012, 22:43 
Solita manfrina che si vede da troppi anni.Tutto iniziò con gli allarmi aerei su Israele nel 1991,con i giornalisti che indossavano le maschere antigas e gli operatori fuori campo che respiravano tranquillamente.



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MessaggioInviato: 27/12/2012, 00:57 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Siria, capo della polizia disertore: "Usate armi chimiche"

Abdulaziz al-Shalal - scrive il Times - abbandona le fila del regime per unirsi ai ribelli e punta il dito contro Damasco


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A portare all'abbandono - secondo quanto scrive il Times - sarebbe stato l'utilizzo di armi chimiche da parte del governo di Damasco.

In un video registrato al confine tra turchia e Siria il generale, che ancora indossa la divisa, parla di un attacco portato a termine nel periodo natalizio nella zona di Homs. Critica l'operato del suo Paese, che "ha abbandonato la sua missione fondamentale", la protezione del Paese, trasformandosi "in una banda che semina morte, distrugge città e villaggi, e commette massacri ai danni del nonostro popolo innocente". Al momento al-Shalal è il militare di più alto rango ad avere lasciato il regime.

Sospetti sulla possibilità che Damasco potesse utilizzare armi chimiche per sconfiggere la resistenza erano sorti anche a dicembre. Il New York Times, in un articolo che citava fonti dell'intelligence statunitense, aveva parlato di uno spostamento in atto dell'arsenale in mano al governo siriano. Questa possibilità aveva portato la Turchia a chiedere con maggiore insistenza lo schieramento sul confine dei missili Patriot in funzione difensiva. La NATO aveva poi dato il via libera al dispiegamento delle batterie.

Resta comunque da verificare l'attendiblità delle dichiarazioni del generale.

http://www.ilgiornale.it/news/esteri/si ... 68527.html

Come da copione già visto tante volte!.
Chissà quanti soldi gli hanno promesso??.


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MessaggioInviato: 27/12/2012, 10:20 
Cita:
bleffort ha scritto:

Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Siria, capo della polizia disertore: "Usate armi chimiche"

Abdulaziz al-Shalal - scrive il Times - abbandona le fila del regime per unirsi ai ribelli e punta il dito contro Damasco


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A portare all'abbandono - secondo quanto scrive il Times - sarebbe stato l'utilizzo di armi chimiche da parte del governo di Damasco.

In un video registrato al confine tra turchia e Siria il generale, che ancora indossa la divisa, parla di un attacco portato a termine nel periodo natalizio nella zona di Homs. Critica l'operato del suo Paese, che "ha abbandonato la sua missione fondamentale", la protezione del Paese, trasformandosi "in una banda che semina morte, distrugge città e villaggi, e commette massacri ai danni del nonostro popolo innocente". Al momento al-Shalal è il militare di più alto rango ad avere lasciato il regime.

Sospetti sulla possibilità che Damasco potesse utilizzare armi chimiche per sconfiggere la resistenza erano sorti anche a dicembre. Il New York Times, in un articolo che citava fonti dell'intelligence statunitense, aveva parlato di uno spostamento in atto dell'arsenale in mano al governo siriano. Questa possibilità aveva portato la Turchia a chiedere con maggiore insistenza lo schieramento sul confine dei missili Patriot in funzione difensiva. La NATO aveva poi dato il via libera al dispiegamento delle batterie.

Resta comunque da verificare l'attendiblità delle dichiarazioni del generale.

http://www.ilgiornale.it/news/esteri/si ... 68527.html

Come da copione già visto tante volte!.
Chissà quanti soldi gli hanno promesso??.


fosse invece stato catturato vivo ?

e indotto a.."collaborare" ?



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


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MessaggioInviato: 27/12/2012, 11:27 
Appunto, come al solito si sta sempre sul ... "si dice ..." (E io mi sono STUFATO!) [:(!]



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MessaggioInviato: 27/12/2012, 12:34 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Appunto, come al solito si sta sempre sul ... "si dice ..." (E io mi sono STUFATO!) [:(!]


analizziamo i fatti..
quel poco che si sa.
questo generale operava
sul confine turco-siriano..

poi il video..
dell'abiura..

la coincidenza di luogo
fa pensare,
no?

fosse stato catturato
e costretto a convertirsi ?

vi ricordate cocciolone e marini in iraq,
no?

mi pare che le dichiarazioni
successive alla cattura
non fossero molto in linea
con la nato..
(questa guerra è sbagliata,
c hanno costretti..
ecc. mi pare..)


Ultima modifica di mik.300 il 27/12/2012, 12:37, modificato 1 volta in totale.


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Analisi perfetta.Soldati che disertano ed accusano,ufficiali che fanno lo stesso:il regime ha usato gas nervino su alcune località siriane.Ricordo invece alcune zone dell'Iraq colpite da bombe al fosforo:credo ci fosse stato un pietoso silenzio in merito.Sicuramente ci sarà stata un'inchiesta seria ed i colpevoli saranno stati puniti.Sicuramente.



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Cita:
AleBon ha scritto:

Analisi perfetta.Soldati che disertano ed accusano,ufficiali che fanno lo stesso:il regime ha usato gas nervino su alcune località siriane.Ricordo invece alcune zone dell'Iraq colpite da bombe al fosforo:credo ci fosse stato un pietoso silenzio in merito.Sicuramente ci sarà stata un'inchiesta seria ed i colpevoli saranno stati puniti.Sicuramente.

Certo che forse c'è stata.!!
Sicuramente!!. [^] [:o)]


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MessaggioInviato: 28/12/2012, 14:57 
Se esiste ancora qualcuno che non crede a chi afferma che le informazioni cosi dette di fonte ufficiale sono baggianate.
Propongo una visione ed una lettura accurata di quanto riportato qui sotto.




giovedì 27 dicembre 2012

Siria, il falso bombardamento su un panificio di Halfaya, ed i falsi mediatici italiani

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=b0xqCBfosdw[/BBvideo]

parte 2

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=E6mBU55cW80[/BBvideo]



Qui sotto, un esempio di giornalismo, quello che il servizio pubblico dovrebbe essere e non e'.
E non e' per il semplice motivo che il vero giornalismo HA in se' il pensiero critico, quello che NON si vuole che la gente impari ad avere.


Immagine

La “strage del pane a Natale”: contraddizioni e mancanza di prove nei video dell’opposizione

di Marinella Correggia

E’ troppo chiedere ai media di analizzare le denunce e i materiali video che ricevono, facendosi le classiche domande: chi, come, se, perché, cui prodest eccetera? Non lo hanno fatto, né in Italia né all’estero, di fronte alla cosiddetta “strage del pane” ad Halfaya, Siria, 23 dicembre: “Mig di Assad uccidono trecento persone mentre in mille facevano la fila per il pane”.

Gli oppositori dell’Osservatorio siriano per i diritti umani basato a Londra e dei Comitati di coordinamento locali hanno diffuso video che proverebbero un bombardamento dell'aviazione siriana (Mig russi) contro mille civili in coda per il pane ad Halfaya. Perché? Per ritorsione contro l’avanzata dell’opposizione armata, sostengono i media.

Mandare un aereo a massacrare per ritorsione persone inermi affamate e per di più intorno a Natale, sarebbe non solo un atto diabolico ma anche suicida. Quel che ci vuole per tirarsi addosso l’ira armata del mondo, alienandosi anche chi continua a sostenere il negoziato anziché interventi militari.

Tanto più che in Siria e dunque nel mondo infuria quel che l'emittente Russia Today ha definito guerra chimica delle parole (con governo e gruppi armati a reciprocamente accusarsi dell’uso di armi vietate; ma solo le accuse dei gruppi armati sono tenute per buone). E tanto più che nello stesso giorno arrivava a Damasco l’inviato dell’Onu Lakdar Brahimi per parlare con il presidente Assad.

Eppure le notizie e i video sul 23 dicembre sono ripresi da tutti i media internazionali – e italiani – esattamente nella versione proposta dall’opposizione, senza avanzare dubbi di natura giornalistica sulle “prove video” le quali mostrano molte contraddizioni e nulla rivelano sui colpevoli, né sulla dinamica.

L’unica cosa certa, come per tantissime immagini e notizie su questa orrenda guerra fomentata, è che ci sono morti.

LA GUERRA MEDIATICA NON SI CHIEDE “CHI COSA COME PERCHE’”

Madrina della “notizia” è stata la tivù satellitare saudita al Arabiya, con la cifra di 300 uccisi che ha rotto ogni argine nella diffusione della notizia. La tivù saudita non è nuova agli exploit: nel febbraio 2001 un suo twitter lanciò la enorme e tragica bufala dei “diecimila morti in Libia”, una strada senza ritorno. Nel poco tempo in cui l' Ansa ha dato per certo il numero di 300 morti la notizia – poi ridimensionata, questa è stata posta in testa alla home page del sito, dopo il ridimensionamento è tornata in una posizione meno visibile. Poche ore dopo, l’emittente qatariana al Jazeera metteva in evidenza la denuncia di “attivisti” di Homs per i quali sette persone sarebbero morte per aver inalato un gas sconosciuto.

In questi giorni, è una coincidenza?, i paesi del Golfo si sono incontrati e hanno parlato anche di Siria. Inoltre, nei giorni festivi o prefestivi ci sono meno notizie, addirittura mancano i quotidiani (a ferragosto e natale), le agenzie staccano almeno per qualche ora completamente. Quindi le notizie hanno una "persistenza" molto maggiore. Insomma una notizia in un giorno del tipo ferragosto, Natale, capodanno, può avere un impatto molto superiore a una notizia analoga uscita in un giorno feriale qualsiasi.

Oltre a ciò i media, non solo italiani, prendono per buone le denunce dell’opposizione senza cercarne le prove.

Per il Tg3: “Novanta morti secondo fonti ufficiali, oltre 300 secondo il canale satellitare al Arabiya”. Per il Tg3, dunque, “ufficiale” è la fonte dell’Osservatorio siriano di Londra.

Surreale anche il Fatto quotidiano (versione stampata) del giorno 24 dicembre: “Nessuno si aspettava che lo spietato regime siriano avrebbe fermato i suoi jet carichi di bombe e il lancio di scud, per concedere ai cittadini siriani di fede cristiana di prepararsi al Natale” (eppure, come tutti sanno, i cristiani in Siria sono nel mirino non dei Mig e degli Scud ma dei gruppi armati dell’opposizione islamista). Il Fatto online cita l’emittente saudita, con le sue fonti: testimoni oculari e attivisti anti-regime dei comitati locali (Lcc) e dall'Osservatorio per i diritti umani.

Qualche richiamo internazionale. Dall’agenzia Reuters: “Decine di persone uccise e molte altre ferite in un attacco aereo governativo contro una panetteria, domenica, secondo gli attivisti” (…); “se confermato, l’attacco ad Halfaya, presa dai ribelli la settimana scorsa, sarebbe no egli attacchi aerei più mortali nella guerra civile in Siria”. Come prova si citano i video e un “attivista” locale: “Quando sono arrivato sul posto c’erano pile di corpi a terra, e fra questi donne e bambini” (NB. L’attivista non parla di aerei) (…) “I residenti di Halfaya parlano di 90 morti, l’Osservatorio di Londra di 60”.

Cifre in libertà anche sulla Cnn (che almeno fin dal titolo precisa che è una denuncia dell’opposizione): secondo i Comitati di coordinamento locale – che riforniscono di notizie l’Osservatorio a Londra – “sono state uccise oltre 100 persone ma il numero è destinato a salire; un attivista ha visto la sepoltura di almeno 109 persone”. (…) L’attivista locale – sono sempre chiamati attivisti anche gli armati – spiega che “gli addetti dell’ospedale hanno dichiarato che l’area del panificio non era raggiungibile” (NB. Come mai se Halfaya è nelle mani dei gruppi armati?). Subito dopo lo stesso attivista sostiene che “gli ospedali non riescono a curare tutti i feriti”.

Ma le contraddizioni sarebbero state molto maggiori se i media si fossero dati la briga di analizzare per bene i video portati come prova…

LE SMENTITE IGNORATE

Naturalmente quasi nessuno riporta la smentita del governo di Damasco, veicolata dalla agenzia Sana. Eccola, per un po’ di par condicio: “Gruppi terroristi hanno attaccato la cittadina di Hilfaya e commesso crimini contro la popolazione (…) per poi girare video in modo da accusare l’esercito siriano di questi crimini. Residenti di Hilfaya hanno accusato i gruppi armati di aver attaccato il dispensario e la municipalità” (NB. Un video mostra armati trionfanti sui tetti di questi edifici). “Gli abitanti hanno detto di aver chiamato l’esercito il quale ha affrontato i terroristi eliminandone un gran numero”. La Syrian Tv ha analizzato i video sottolineando le incongruità nelle denunce verbali che accompagnavano le immagini e le non corrispondenze fra lo stato e il numero dei corpi (e l’essere questi tutti uomini) e la denuncia di un massacro per via aerea su una folla enorme di donne e bambini.

ANALISI DEI VIDEO. COSA E’ SUCCESSO DAVVERO AD HALFAYA, E NON SOLO?

Gruppi di persone sparse in diversi paesi (Siria inclusa) si sono permesse il lusso di ignorare entrambe le versioni (essendo esse di parte) e di studiare i video. Tutte le loro versioni – e il buon senso – concordano nel dire che a) i video non sono credibili perché sono contraddittori, b) i video non portano alcuna prova sul colpevole e sulle circostanze.

Ci soffermiamo su questi due link:

http://www.youtube.com/watch?v=-wO9fGIQdqA#t=09m41s;

e

https://www.youtube.com/watch?v=SpFyiom7Nog

Rileviamo quanto segue.

- Non c’è traccia di passaggio di aerei e nessun segno che possa indicare chi ha sparato e in quale circostanza e contro chi.

- Non ci sono donne e bambini fra gli uccisi, i quali ultimi sembrano meno numerosi di quanto denunciato.

- Nessun indizio per capire che si tratti di un panificio, anzi… un particolare mostrerebbe la messinscena: nel video un uomo depone per terra un pane tondo tradizionale, sul sangue. Per mostrare al mondo che si trattava di una panetteria? Poco dopo un’altra mano raccoglie il pane. Ma come ha tradotto il Tg1 della Rai sul suo sito? "Uno scatto fra gli altri testimonia la strage, quello di un ribelle che raccoglie una tradizionale pita, il pane siriano, da una pozza di sangue". A conclusioni simili sono arrivati anche gli attivisti europei di Mediawerkgroep Syrië

Ed ecco

http://www.syriatruth.org/news/tabid/93/Article/8848/Default.aspx

l’analisi del sito siriano Syriatruth che non è governativo né sostiene l’opposizione armata: “Anche volendo trascurare la solita "coincidenza" tra la strage e l'arrivo di Brahimi a Damasco, da una prima analisi dei filmati emergono alcune incongruenze rispetto alle notizie poi diffuse:

- non si vedono donne o bambini, eccetto una donna e un ragazzo, forse solo dei passanti; e tutte le vittime sono uomini adulti.

- Il numero massimo delle vittime dovrebbe essere tra i 20 e i 30 (cifra ben distante dai 90 di cui si parla, figuriamoci dai 300!).

Se i primi due elementi possono ridimensionare la tragedia, ma non diminuirne la gravità, il terzo sembra più significativo:

- dalle immagini non risultano macerie tali da far pensare a un bombardamento aereo, non ci sono tracce dell'impatto della bomba o missile lanciato dal presunto Mig, ma solo un foro sull'edificio e rovine di piccola entità, più facilmente riconducibili a un ordigno di modesta portata. Questo particolare genera un altro quesito: da dove arrivano le macerie visibili sotto l'edificio? Non certo dall'unico foro che sembra visibile.

- Ulteriore interrogativo: se, come si racconta, sono state colpite delle persone in fila per il pane, perché si vedono solo corpi al di fuori della struttura e l'interno non è quasi inquadrato? E come mai è ancora quasi perfettamente integro?

- Un altro particolare riguarda la data: in un video più volte si ribadisce che è sabato 21 dicembre; mentre in un altro si parla del 23 dicembre.

- Il luogo, poi, è pieno di gruppi armati, alcuni in uniforme, altri in abiti civili, ma comunque armati (in una scena è chiaramente visibile che uno di loro toglie un kalashnikov dalle mani di un cadavere)”.

Non si sa dunque cosa sia successo. Le ipotesi sono diverse e nessuna per ora verificabile, ma la più assurda è proprio che un Mig bombardi sotto gli occhi del mondo mille persone in fila per il pane. Le vittime potrebbero essere come in altri casi (ad esempio il “massacro di Tremsheh”), membri di gruppi armati utilizzati per creare un altro possibile casus belli contro il governo siriano. Il sito potrebbe in effetti essere stato bombardato dall’esercito, negli scontri che avvengono quotidianamente con l’opposizione armata, in ambito anche urbano, là dove la guerra è stata portata. Poiché non ci sono prove che fosse un centro per la distribuzione del pane al momento della tragedia, potrebbe essere stato uno spazio preso dai gruppi armati pe r fabbricare esplosivi ed essere esploso. C’è poi chi (come la radio Irib) sostiene che potrebbe essersi trattato di un colpo portato da una delle fazioni dell’opposizione all’altra, piazzando un ordigno in piena città.

Non si sa. Quel che è certo è che a causa della guerra, delle sanzioni, dei furti il pane scarseggia.

Abbondano invece le “notizie” di bombardamenti aerei su file per il pane e panifici: il Consiglio nazionale siriano, un po’ detronizzato dalla neonata Coalizione di Doha, denuncia alla tivù satellitare saudita un attacco a Homs con dieci bambini morti; e i Comitati di coordinamento di Homs parlano di un bombardamento aereo a Talbise, anche lì colpito un panificio (e un ospedale da campo) con vari morti fra cui bambini e donne. Anche lì, sul “chi, come, se, perché” non ci sono prove.

La disinformazione legittima l’ingerenza anche militare e quest’ultima aumenta la guerra e i morti, in un perfetto circolo vizioso.

CASI PRECEDENTI: GLI AEREI DI GHEDDAFI E IL MERCATO DI SARAJEVO

Ricordiamo en passant che la guerra Nato in Libia dovette molto, nella fase di preparazione anche mediatica, alle denunce senza prove circa i Mig governativi che massacravano manifestanti pacifici. Tutto falso, si è scoperto. Ben presto, ma troppo tardi.

Ricordiamo anche alcuni episodi a Sarajevo negli anni 1990. Citando Michel Collon, giornalista belga da tempo attivo sulle “menzogne di guerra”:

“Il 27 maggio 1992 una bomba uccide almeno sedici persone che facevano la coda davanti a una panetteria a Sarajevo; un centinaio i feriti. Subito vengono accusati gli assedianti serbi. Il Consiglio di Sicurezza Onu decreta sanzioni economiche contro quel che rimane della Jugoslavia, ovvero Serbia e Montenegro, accusata di appoggiare i serbi di Bosnia. Un’inchiesta sui responsabili, effettuata in seguito all’Onu, non verrà mai pubblicata. Il giornale britannico The Independent spiegò in seguito: ‘I responsabili delle Nazioni Unite e alti funzionari occidentali ritengono che alcuni dei peggiori massacri a Sarajevo, e anche la strage del pane, siano stati compiuti dai musulmani, difensori della città, e non dagli assedianti, per forzare un intervento militare occidentale’. (…) I due attentati che colpirono il mercato di Sarajevo nel febbraio 1994 e nell’agosto 1995 si possono far risalire alla stessa strategia. Il primo arrivò giusto per far fallire il piano di pace proposto dagli europei di fronte all’intransigenza degli Usa e del leader musulmano della Bosnia, Izetbegovic (la percentuale degli statunitensi favorevoli a un attacco armato contro i serbi passò d’un colpo da un terzo a oltre la metà). Il secondo legittimò i massicci attacchi contro le postazioni serbe intorno a Sarajevo”. Aggiungiamo che mesi dopo la prima strage di Markale, 5 febbraio 1994, Jasushi Akashi, delegato speciale ONU per la Bosnia, dichiarò alla Deutsche Presse Agentur che un rapporto segreto Onu aveva attribuito da subito ai musulmani la paternità della strage, ma che il Segretario Generale Butrous Ghali non ne aveva parlato per ragioni di opportunità politica. Poco tempo dopo Akashi venne rimosso dall'incarico.

Source: La “strage del pane a Natale...ll’opposizione « SibiaLiria







Source: Risveglio Globale: Siria, il f... ed i falsi mediatici italiani



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MessaggioInviato: 28/12/2012, 15:24 
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Wolframio ha scritto:


Se esiste ancora qualcuno che non crede a chi afferma che le informazioni cosi dette di fonte ufficiale sono baggianate.
Propongo una visione ed una lettura accurata di quanto riportato qui sotto.




giovedì 27 dicembre 2012

Siria, il falso bombardamento su un panificio di Halfaya, ed i falsi mediatici italiani

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=b0xqCBfosdw[/BBvideo]

parte 2

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=E6mBU55cW80[/BBvideo]



Qui sotto, un esempio di giornalismo, quello che il servizio pubblico dovrebbe essere e non e'.
E non e' per il semplice motivo che il vero giornalismo HA in se' il pensiero critico, quello che NON si vuole che la gente impari ad avere.


Immagine

La “strage del pane a Natale”: contraddizioni e mancanza di prove nei video dell’opposizione

di Marinella Correggia

E’ troppo chiedere ai media di analizzare le denunce e i materiali video che ricevono, facendosi le classiche domande: chi, come, se, perché, cui prodest eccetera? Non lo hanno fatto, né in Italia né all’estero, di fronte alla cosiddetta “strage del pane” ad Halfaya, Siria, 23 dicembre: “Mig di Assad uccidono trecento persone mentre in mille facevano la fila per il pane”.

Gli oppositori dell’Osservatorio siriano per i diritti umani basato a Londra e dei Comitati di coordinamento locali hanno diffuso video che proverebbero un bombardamento dell'aviazione siriana (Mig russi) contro mille civili in coda per il pane ad Halfaya. Perché? Per ritorsione contro l’avanzata dell’opposizione armata, sostengono i media.

Mandare un aereo a massacrare per ritorsione persone inermi affamate e per di più intorno a Natale, sarebbe non solo un atto diabolico ma anche suicida. Quel che ci vuole per tirarsi addosso l’ira armata del mondo, alienandosi anche chi continua a sostenere il negoziato anziché interventi militari.

Tanto più che in Siria e dunque nel mondo infuria quel che l'emittente Russia Today ha definito guerra chimica delle parole (con governo e gruppi armati a reciprocamente accusarsi dell’uso di armi vietate; ma solo le accuse dei gruppi armati sono tenute per buone). E tanto più che nello stesso giorno arrivava a Damasco l’inviato dell’Onu Lakdar Brahimi per parlare con il presidente Assad.

Eppure le notizie e i video sul 23 dicembre sono ripresi da tutti i media internazionali – e italiani – esattamente nella versione proposta dall’opposizione, senza avanzare dubbi di natura giornalistica sulle “prove video” le quali mostrano molte contraddizioni e nulla rivelano sui colpevoli, né sulla dinamica.

L’unica cosa certa, come per tantissime immagini e notizie su questa orrenda guerra fomentata, è che ci sono morti.

LA GUERRA MEDIATICA NON SI CHIEDE “CHI COSA COME PERCHE’”

Madrina della “notizia” è stata la tivù satellitare saudita al Arabiya, con la cifra di 300 uccisi che ha rotto ogni argine nella diffusione della notizia. La tivù saudita non è nuova agli exploit: nel febbraio 2001 un suo twitter lanciò la enorme e tragica bufala dei “diecimila morti in Libia”, una strada senza ritorno. Nel poco tempo in cui l' Ansa ha dato per certo il numero di 300 morti la notizia – poi ridimensionata, questa è stata posta in testa alla home page del sito, dopo il ridimensionamento è tornata in una posizione meno visibile. Poche ore dopo, l’emittente qatariana al Jazeera metteva in evidenza la denuncia di “attivisti” di Homs per i quali sette persone sarebbero morte per aver inalato un gas sconosciuto.

In questi giorni, è una coincidenza?, i paesi del Golfo si sono incontrati e hanno parlato anche di Siria. Inoltre, nei giorni festivi o prefestivi ci sono meno notizie, addirittura mancano i quotidiani (a ferragosto e natale), le agenzie staccano almeno per qualche ora completamente. Quindi le notizie hanno una "persistenza" molto maggiore. Insomma una notizia in un giorno del tipo ferragosto, Natale, capodanno, può avere un impatto molto superiore a una notizia analoga uscita in un giorno feriale qualsiasi.

Oltre a ciò i media, non solo italiani, prendono per buone le denunce dell’opposizione senza cercarne le prove.

Per il Tg3: “Novanta morti secondo fonti ufficiali, oltre 300 secondo il canale satellitare al Arabiya”. Per il Tg3, dunque, “ufficiale” è la fonte dell’Osservatorio siriano di Londra.

Surreale anche il Fatto quotidiano (versione stampata) del giorno 24 dicembre: “Nessuno si aspettava che lo spietato regime siriano avrebbe fermato i suoi jet carichi di bombe e il lancio di scud, per concedere ai cittadini siriani di fede cristiana di prepararsi al Natale” (eppure, come tutti sanno, i cristiani in Siria sono nel mirino non dei Mig e degli Scud ma dei gruppi armati dell’opposizione islamista). Il Fatto online cita l’emittente saudita, con le sue fonti: testimoni oculari e attivisti anti-regime dei comitati locali (Lcc) e dall'Osservatorio per i diritti umani.

Qualche richiamo internazionale. Dall’agenzia Reuters: “Decine di persone uccise e molte altre ferite in un attacco aereo governativo contro una panetteria, domenica, secondo gli attivisti” (…); “se confermato, l’attacco ad Halfaya, presa dai ribelli la settimana scorsa, sarebbe no egli attacchi aerei più mortali nella guerra civile in Siria”. Come prova si citano i video e un “attivista” locale: “Quando sono arrivato sul posto c’erano pile di corpi a terra, e fra questi donne e bambini” (NB. L’attivista non parla di aerei) (…) “I residenti di Halfaya parlano di 90 morti, l’Osservatorio di Londra di 60”.

Cifre in libertà anche sulla Cnn (che almeno fin dal titolo precisa che è una denuncia dell’opposizione): secondo i Comitati di coordinamento locale – che riforniscono di notizie l’Osservatorio a Londra – “sono state uccise oltre 100 persone ma il numero è destinato a salire; un attivista ha visto la sepoltura di almeno 109 persone”. (…) L’attivista locale – sono sempre chiamati attivisti anche gli armati – spiega che “gli addetti dell’ospedale hanno dichiarato che l’area del panificio non era raggiungibile” (NB. Come mai se Halfaya è nelle mani dei gruppi armati?). Subito dopo lo stesso attivista sostiene che “gli ospedali non riescono a curare tutti i feriti”.

Ma le contraddizioni sarebbero state molto maggiori se i media si fossero dati la briga di analizzare per bene i video portati come prova…

LE SMENTITE IGNORATE

Naturalmente quasi nessuno riporta la smentita del governo di Damasco, veicolata dalla agenzia Sana. Eccola, per un po’ di par condicio: “Gruppi terroristi hanno attaccato la cittadina di Hilfaya e commesso crimini contro la popolazione (…) per poi girare video in modo da accusare l’esercito siriano di questi crimini. Residenti di Hilfaya hanno accusato i gruppi armati di aver attaccato il dispensario e la municipalità” (NB. Un video mostra armati trionfanti sui tetti di questi edifici). “Gli abitanti hanno detto di aver chiamato l’esercito il quale ha affrontato i terroristi eliminandone un gran numero”. La Syrian Tv ha analizzato i video sottolineando le incongruità nelle denunce verbali che accompagnavano le immagini e le non corrispondenze fra lo stato e il numero dei corpi (e l’essere questi tutti uomini) e la denuncia di un massacro per via aerea su una folla enorme di donne e bambini.

ANALISI DEI VIDEO. COSA E’ SUCCESSO DAVVERO AD HALFAYA, E NON SOLO?

Gruppi di persone sparse in diversi paesi (Siria inclusa) si sono permesse il lusso di ignorare entrambe le versioni (essendo esse di parte) e di studiare i video. Tutte le loro versioni – e il buon senso – concordano nel dire che a) i video non sono credibili perché sono contraddittori, b) i video non portano alcuna prova sul colpevole e sulle circostanze.

Ci soffermiamo su questi due link:

http://www.youtube.com/watch?v=-wO9fGIQdqA#t=09m41s;

e

https://www.youtube.com/watch?v=SpFyiom7Nog

Rileviamo quanto segue.

- Non c’è traccia di passaggio di aerei e nessun segno che possa indicare chi ha sparato e in quale circostanza e contro chi.

- Non ci sono donne e bambini fra gli uccisi, i quali ultimi sembrano meno numerosi di quanto denunciato.

- Nessun indizio per capire che si tratti di un panificio, anzi… un particolare mostrerebbe la messinscena: nel video un uomo depone per terra un pane tondo tradizionale, sul sangue. Per mostrare al mondo che si trattava di una panetteria? Poco dopo un’altra mano raccoglie il pane. Ma come ha tradotto il Tg1 della Rai sul suo sito? "Uno scatto fra gli altri testimonia la strage, quello di un ribelle che raccoglie una tradizionale pita, il pane siriano, da una pozza di sangue". A conclusioni simili sono arrivati anche gli attivisti europei di Mediawerkgroep Syrië

Ed ecco

http://www.syriatruth.org/news/tabid/93/Article/8848/Default.aspx

l’analisi del sito siriano Syriatruth che non è governativo né sostiene l’opposizione armata: “Anche volendo trascurare la solita "coincidenza" tra la strage e l'arrivo di Brahimi a Damasco, da una prima analisi dei filmati emergono alcune incongruenze rispetto alle notizie poi diffuse:

- non si vedono donne o bambini, eccetto una donna e un ragazzo, forse solo dei passanti; e tutte le vittime sono uomini adulti.

- Il numero massimo delle vittime dovrebbe essere tra i 20 e i 30 (cifra ben distante dai 90 di cui si parla, figuriamoci dai 300!).

Se i primi due elementi possono ridimensionare la tragedia, ma non diminuirne la gravità, il terzo sembra più significativo:

- dalle immagini non risultano macerie tali da far pensare a un bombardamento aereo, non ci sono tracce dell'impatto della bomba o missile lanciato dal presunto Mig, ma solo un foro sull'edificio e rovine di piccola entità, più facilmente riconducibili a un ordigno di modesta portata. Questo particolare genera un altro quesito: da dove arrivano le macerie visibili sotto l'edificio? Non certo dall'unico foro che sembra visibile.

- Ulteriore interrogativo: se, come si racconta, sono state colpite delle persone in fila per il pane, perché si vedono solo corpi al di fuori della struttura e l'interno non è quasi inquadrato? E come mai è ancora quasi perfettamente integro?

- Un altro particolare riguarda la data: in un video più volte si ribadisce che è sabato 21 dicembre; mentre in un altro si parla del 23 dicembre.

- Il luogo, poi, è pieno di gruppi armati, alcuni in uniforme, altri in abiti civili, ma comunque armati (in una scena è chiaramente visibile che uno di loro toglie un kalashnikov dalle mani di un cadavere)”.

Non si sa dunque cosa sia successo. Le ipotesi sono diverse e nessuna per ora verificabile, ma la più assurda è proprio che un Mig bombardi sotto gli occhi del mondo mille persone in fila per il pane. Le vittime potrebbero essere come in altri casi (ad esempio il “massacro di Tremsheh”), membri di gruppi armati utilizzati per creare un altro possibile casus belli contro il governo siriano. Il sito potrebbe in effetti essere stato bombardato dall’esercito, negli scontri che avvengono quotidianamente con l’opposizione armata, in ambito anche urbano, là dove la guerra è stata portata. Poiché non ci sono prove che fosse un centro per la distribuzione del pane al momento della tragedia, potrebbe essere stato uno spazio preso dai gruppi armati pe r fabbricare esplosivi ed essere esploso. C’è poi chi (come la radio Irib) sostiene che potrebbe essersi trattato di un colpo portato da una delle fazioni dell’opposizione all’altra, piazzando un ordigno in piena città.

Non si sa. Quel che è certo è che a causa della guerra, delle sanzioni, dei furti il pane scarseggia.

Abbondano invece le “notizie” di bombardamenti aerei su file per il pane e panifici: il Consiglio nazionale siriano, un po’ detronizzato dalla neonata Coalizione di Doha, denuncia alla tivù satellitare saudita un attacco a Homs con dieci bambini morti; e i Comitati di coordinamento di Homs parlano di un bombardamento aereo a Talbise, anche lì colpito un panificio (e un ospedale da campo) con vari morti fra cui bambini e donne. Anche lì, sul “chi, come, se, perché” non ci sono prove.

La disinformazione legittima l’ingerenza anche militare e quest’ultima aumenta la guerra e i morti, in un perfetto circolo vizioso.

CASI PRECEDENTI: GLI AEREI DI GHEDDAFI E IL MERCATO DI SARAJEVO

Ricordiamo en passant che la guerra Nato in Libia dovette molto, nella fase di preparazione anche mediatica, alle denunce senza prove circa i Mig governativi che massacravano manifestanti pacifici. Tutto falso, si è scoperto. Ben presto, ma troppo tardi.

Ricordiamo anche alcuni episodi a Sarajevo negli anni 1990. Citando Michel Collon, giornalista belga da tempo attivo sulle “menzogne di guerra”:

“Il 27 maggio 1992 una bomba uccide almeno sedici persone che facevano la coda davanti a una panetteria a Sarajevo; un centinaio i feriti. Subito vengono accusati gli assedianti serbi. Il Consiglio di Sicurezza Onu decreta sanzioni economiche contro quel che rimane della Jugoslavia, ovvero Serbia e Montenegro, accusata di appoggiare i serbi di Bosnia. Un’inchiesta sui responsabili, effettuata in seguito all’Onu, non verrà mai pubblicata. Il giornale britannico The Independent spiegò in seguito: ‘I responsabili delle Nazioni Unite e alti funzionari occidentali ritengono che alcuni dei peggiori massacri a Sarajevo, e anche la strage del pane, siano stati compiuti dai musulmani, difensori della città, e non dagli assedianti, per forzare un intervento militare occidentale’. (…) I due attentati che colpirono il mercato di Sarajevo nel febbraio 1994 e nell’agosto 1995 si possono far risalire alla stessa strategia. Il primo arrivò giusto per far fallire il piano di pace proposto dagli europei di fronte all’intransigenza degli Usa e del leader musulmano della Bosnia, Izetbegovic (la percentuale degli statunitensi favorevoli a un attacco armato contro i serbi passò d’un colpo da un terzo a oltre la metà). Il secondo legittimò i massicci attacchi contro le postazioni serbe intorno a Sarajevo”. Aggiungiamo che mesi dopo la prima strage di Markale, 5 febbraio 1994, Jasushi Akashi, delegato speciale ONU per la Bosnia, dichiarò alla Deutsche Presse Agentur che un rapporto segreto Onu aveva attribuito da subito ai musulmani la paternità della strage, ma che il Segretario Generale Butrous Ghali non ne aveva parlato per ragioni di opportunità politica. Poco tempo dopo Akashi venne rimosso dall'incarico.

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io ormai sono mesi,
se non anni che
non seguo più i tg..

rai-news poi..
è una testata dilettantesca
in cui qualunque cretino
che sappia ripetere a pappagallo
senza pensare
le veline scritte da chissà chi
potrebbe lavorarci..
24 h di bla bla bla..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 23/01/2013, 10:47 
“Armi chimiche sconosciute usate in Siria”

23/01/2013 - Foreign Policy rilancia, ma è un parziale dietrofront: "Il 23 dicembre usato un gas velenoso, non fosforo o sarin"

A svelare l’esistenza di un cablo segreto sulle armi chimiche era stato la scorsa settimana Foreign Policy, che aveva spiegato come il Dipartimento di Stato americano avesse le prove di un probabile uso di gas velenosi da parte del regime di Bashar al Assad contro il suo stesso popolo. Era stata la stessa Casa Bianca però a smentire: “Un’indiscrezione che non corrisponde per ora alle informazioni che abbiamo a disposizione”, aveva precisato Tommy Vietor, il portavoce del National Security Council di Washington. Fp ha rilanciato oggi pubblicando i dettagli e il contenuto di quel file riservato. Nessuna smentita, ma una precisazione non irrilevante: “Le prove sono meno chiare rispetto alla denuncia dell’articolo precedente”(da molti accusato come una bufala, ndr), si legge. L’uso di gas è confermato dal cablo, anche se non sarebbe ancora chiaro il tipo di agente chimico utilizzato dalle forze lealiste il 23 dicembre, per reprimere la città ribelle di Homs: “Non letale come il sarin, ma in grado comunque di portare alla paralisi, a difficoltà respiratorie e

MAGGIORI DETTAGLI - Il documento, firmato dal console generale americano a Istanbul, Scott Frederic Kilner, sarebbe stato inviato, secondo FP, al Dipartimento di Stato a Washington per mostrare i risultati di un’indagine portata avanti dallo stesso consolato sull’assedio di Homs del 23 dicembre scorso. Un attacco nel quale sarebbero morti 7 civili, a causa di un gas asfissiante. Non le armi chimiche più temute, quelle da tempo denunciate dalla Cia, come il fosforo: questo perché nessuna delle vittime presentava ustioni sul corpo. In base alla ricostruzione del cablo, le vittime sarebbero morte a causa del gas disperso, mentre altre 50 persone sarebbero state trasferite nelle cliniche: Fp chiarisce come nei video della sepoltura “si mostri chiaramente l’assenza di lesioni visive”.

PARZIALI CONFERME – In pratica, il personale del consolato non era in grado di confermare definitivamente l’eventuale uso di armi chimiche ad Homs il mese scorso, almeno non quelle classiche come fosforo e sarin. Tuttavia, l’esercito avrebbe utilizzato un agente chimico che non è stato ben definito. Si legge come la segnalazione fosse arrivata dai medici che hanno visitato una cinquantina di pazienti dopo l’attacco: “Le persone rimaste coinvolte mostravano sintomi di esposizione chimica”, aggiunge FP.

REAZIONI – Il cablo parla di “un gas inodore e incolore, disperso in tre aree a Homs: la città vecchia e le aree di Al Bayda, e Al Khalidiya. Le vittime hanno parlato di “un odore pungente”, mentre un giornalista dell’emittente locale Siria Network ha spiegato che tra i sintomi fossero compresi il bruciore agli occhi, la cecità temporanea, la perdita di coscienza. Ma anche difficoltà respiratorie e paralisi temporanea della colonna vertebrale. “Al momento abbiamo esaminato le accuse che sono state fatte e le informazioni che avevamo ricevuto, e non abbiamo trovato alcuna prova credibile per confermare che le armi chimiche siano state utilizzate”, aveva spiegato il portavoce del Dipartimento di Stato Victoria Nuland lo scorso 16 gennaio. Dalla Turchia invece è stato il quotidiano moderato turco Taraf – che cita un esponente dell’esercito Libero Siriano (Esl), la principale formazione armata ribelle – a spiegare come ”la Siria non può usare le armi chimiche: questo perché il controllo di tutte quelle armi è nelle mani della Russia”.

http://www.giornalettismo.com/archives/ ... -in-siria/


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