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Due splendidi articoli ...! [:264]



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MessaggioInviato: 10/01/2013, 14:14 
Credito: “Crisi finirà con una guerra mondiale”

NEW YORK (WSI) – La Grecia sara’ il primo paese a uscire dall’area euro: succedera’ nel 2013, mentre l’anno dopo sara’ la volta della Spagna. Ne e’ convinto l’economista Charles Robertson di Renaissance Capital.

Se la previsione non e’ certo delle piu’ ottimiste, c’e’ chi si e’ spinto ancora piu’ oltre: si tratta del gestore di fondi speculativi Kyle Bass, secondo cui il destino dell’Europa e’ gia’ segnato. Tanto che “solo una guerra potra’ risolvere i problemi strutturali” dell’Eurozona.

A riportare le sue dichiarazioni shock e’ Reuters. La recessione determinata dalo scoppio della crisi del debito non avra’ un lieto fine. “Finira’ con una guerra” mondiale”, ha avvertito Bass, fondatore di Hayman Capital Management, con sede a Dallas, in Texas.

“Non so dire bene chi combattera’ chi, ma sono sicuro che nei prossimi anni assisteremo allo scoppio di rivoluzioni e guerre, e non certo piccole”, ha detto durante una conferenza stampa ieri.

Bass ha scomesso forte sul default dei paesi dell’area euro piu’ in difficolta’ finanziarie, come la Grecia, stimando che le autorita’ della regione non faranno nulla per sbloccare la fase di stallo che dura da ormai tre anni.

Atene e’ gia’ stata scenario di proteste violente, ma per ora si sono limitate ai confini nazionali. Molti analisti si chiedono come mai altri in Europa non siano scesi in strada e come mai le proteste non siano degenerate in violenze, dopo la perdita di posti di lavoro, l’incremento del peso fiscale, la riduzione delle spese pubbliche e altre disposizioni drammatiche intraprese dai governi di Spagna, Italia, Portogallo e Grecia. La disoccupazione ad Atene e Madrid ha raggiunto il 25%, coinvolgendo un quarto della popolazione.

L’opinione a dir poco apocalittica di Bass si fonda su calcoli precisi e non su strambalate premonizioni. Il debito nei mercati credizi internazionali ha raggiunto il 340% della produttività globale e “il mondo – ha sottolineato l’esperto – non ha mai vissuto periodi di pace quando e’ stato costretto a fare i conti con un tale fardello”.

Prendendo il caso Spagna, si scopre che il sistema del Welfare ha un defict di 3 miliardi di euro e che in futuro il governo potrebbe non avere piu’ i soldi per pagare le pensioni.

Alla fine del 2012 nella sua rubrica “Amaca”, Michele Serra aveva condannato le falle del sistema produttivo, denunciando modelli di consumo e di organizzaione del lavoro sballati. L’unica via di uscita’ e’ riuscire a gettare le basi piantando “i semi della società futura e di una nuova economia”, per usare le parole del comico e analista politico di lungo corso.



Fonte: Wallstreetitalia


Tratto da: Credito: “Crisi finirà con una guerra mondiale” | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... z2HZtoTGHf

http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... z2HZtPsSip


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MessaggioInviato: 10/01/2013, 19:13 
... Come prevedo ...[8)]



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MessaggioInviato: 13/01/2013, 00:27 
Euro: la domanda non è se
ma quando il progetto salterà


Immagine

Nel grafico messi a confronto il tasso di crescita
dell'occupazione e quello della popolazione nell'area
euro (linea blu) e negli Usa (rossa).


Welfare gonfiato, tasse alte, lavoro inefficiente: l'analisi spietata del Wall Street Journal sul "modello economico fallimentare" dell'Eurozona. Ma sul versante occupazionale dal 1999 il nostro continente (linea blu) fa meglio degli Usa. E se si toglie il sud d'Europa...

http://www.wallstreetitalia.com/article ... ltera.aspx

NEW YORK (WSI) - Un Welfare gonfiato, tasse alte, mercato del lavoro inefficiente: la nuova analisi spietata del Wall Street Journal sul modello economico fallimentare dell'area euro.

Le previsioni spostano la domanda non sul se, ma sul quanto tempo sopravvivera' ancora il progetto della moneta unica, pieno di falle - cui e' difficile porre rimedio in corsa - fin dalla sua nascita.

Il titolo del report parla da solo: "Lo stato di welfare europeo fallimentare" e ci ricorda che nonostante l'ottimismo e il buon andamento dei mercati visti di recente, le economia della regione sono destinate a una nuova fase di recessione e questo lo si deve ai problemi strutturarli che non sono mai stati risolti e con i quali i paesi membri ora dovranno fare i conti.

"Molto poco e' stato fatto e per decenni il modello economico europeo non e' riuscito a generare crescita economica e posti di lavoro". L'articolo, che chiede un mercato del lavoro ancora piu' flessibile, anche in tempi di crisi, va preso con le dovute precauzioni, essendo scritto in un periodo in cui la destra conservatrice americana sta cercando di evitare un inasprimento delle regole del sistema finanziario, colpevole della crisi subprime, una struttura di health care ben poco snella e parzialmente sotto il controllo statale, cosi' come un innalzamento della pressione fiscale.

Il modello "socialista" europeo e' sempre stato visto dai Repubblicani come uno spauracchio e dagli economisti iper liberisti Usa una sorta di strada impervia da non percorrere per nessun motivo. Tuttavia negli Stati Uniti il potere della Federal Reserve di stampare moneta all'infinito potrebbe consentire programmi di rilancio monetario-economico che la Banca Centrale Europea non puo' permettersi.

Per capire se ha ragione il Wall Street Journal nella sua tesi (che si puo' sintetizzare in un "modello Usa batte modello euro"), si possono analizzare i dati storici, osservando l'andamento del rapporto tra tasso di crescita di occupazione e popolazione (per le persone con piu' di 15 anni) nell'area della moneta unica e negli Stati Uniti.

Mettendoli a confronto si scopre che dal 1999, anno di nascita della moneta unica, i suoi stati membri hanno registrato un leggero incremento del tasso (vedi grafico a fianco), ma la performance e' stata migliore di quella del mercato del lavoro statunitense.

Nel complesso il rapporto tra livello di occupazione e popolazione nell'area euro rimane sotto quello degli Stati Uniti, ma il motivo principale e' che i tassi di partecipazione delle donne al mondo del lavoro sono sempre stati storicamente bassi nel sud d'Europa.

Tuttavia, se l'argomento chiave del Wall Street Journal e' la creazione e crescita di posti di lavoro dall'introduzione dell'euro, allora bisogna prendere come riferimento il 1999 come data di partenza.



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 13/01/2013, 13:32 
Destra Sinistra e Centro si affrontano ancora una volta nella campagna elettorale italiana.

Bene! Anzi, male! O meglio, malissimo!

L’apparato mediatico al servizio di questo capitalismo fa credere che Monti è di Centro (aporeticamente cattolico e neoliberale nello stesso tempo), Bersani è di Sinistra (o di centro-sinistra, secondo le specifiche esigenze elettorali e gli apparentamenti) e Berlusconi è di Destra (o di centro-destra, autodefinendosi il cav un moderato e un liberale).

E’ tutto falso. Non ci sarebbe neppure bisogno di dirlo, se non fosse che gli idioti manipolati abbondano, e predomina un tipo umano ammaestrato che ha smarrito (per sempre?) la coscienza politica e sociale.

Fuorviati dalla propaganda sistemica, abbagliati e depistati dai media, condizionati e orientati dai sondaggi, gli elettori – cioè quelle masse impoverite, drammaticamente reali, che diventano per l’occasione corpo elettorale, nella necessità di delegare ancora una volta il potere al Sovrano – in assoluta maggioranza credono che queste entità fantasmatiche esistono veramente, rappresentando alternative concrete ciascuna alle altre contrapposta sulla scena politica.

Perciò, Monti è di Centro, anche se lui stesso si vende come (fervente?) cristiano di matrice cattolica e (neo)liberale nello stesso tempo, cacciando chi dovrebbe valutarlo per dargli il voto in una strada senza uscita, che poi è quella dell’aporia. Bersani è di Sinistra perché nella brutta copia dell’agenda politica euromontiana, da lui agitata in campagna elettorale, ci sono tracce appena percettibili di laburismo. Berlusconi è di Destra e per di più populista, pur autodefinendosi moderato e democratico liberale, anche se finora si è ben guardato dal contrastare efficacemente le imposizioni programmatiche dell’unione europoide e i voleri della classe dominante globale, della quale non fa parte. Ma per gli imbecilli che parteciperanno alla sceneggiata prossima ventura come tifosi sui campi di calcio –gran ludo e rito, di un sistema apparentemente solidissimo, che si confonde con la calciomania – Monti è il Centro (nell’aporia cristiano-neoliberista che lo contraddistingue), Bersani è la Sinistra (per le tracce appena percettibili di laburismo postmarxista) e Berlusconi è la Destra (con l’aggravante di un certo populismo antidemocratico).

La contrapposizione simulata diventerà convincente, per i tantissimi idios che non potranno non cadere nella trappola, e lo Spettacolo della tenzone fra le tre grandi fazioni, evocate in occasione della chiamata alle urne, sarà così assicurato ancora una volta.

Peccato che la politica italiana è decisa altrove, fuori da questo paese, e chi vincerà il prossimo appuntamento elettorale sarà il mero esecutore di politiche economiche, sociali e finanziarie nate da una sola matrice: quella sopranazionale europoide e globalista.

Il corpo elettorale idiotizzato terrà finalmente conto di questo piccolissimo particolare che sposta completamente l’angolo visuale e rivela l’inganno, riuscirà a vedere oltre lo schermo che trasmette lo Spettacolo, dopo anni e anni di miopia quasi assoluta?

Sicuramente no, perché ciò che si fa prevalere in tali circostanze, assorbendo la totale attenzione degli elettori, è il rituale scontro senza effettività politica e sociale, senza riflesso alcuno sui programmi effettivamente applicati, fra Destra Sinistra e Centro. Le tre entità fantasmatiche, suscitate come spiriti depistanti otto-novecenteschi in campagna elettorale, si materializzeranno esclusivamente in funzione del rito elettoralistico, diventando sempre più reciprocamente conflittuali man mano che si avvicinerà l’appuntamento delle urne.

Quando il rituale si esaurirà, a urne aperte e schede contate, i fantasmi di legittimazione politica otto-novecenteschi Destra Sinistra e Centro inizieranno improvvisamente a dissolversi, cesseranno le rivalità esasperate dalla campagna elettorale e si formerà un governo sottomesso ai poteri esterni, come e più dei precedenti Monti I, Berlusconi IV e Prodi II. Un esecutivo fantoccio espressione di quella Dittatura Indiretta Sopranazionale della Classe Globale che è la vera sostanza politica e l’esito della democrazia liberale.

A poco serve che Monti, davanti all’incauta richiesta del pd bersaniano di una futura collaborazione dopo il voto, dichiari che parlare oggi di alleanze (in pieno Spettacolo elettorale) è prematuro. Questa collaborazione fra parti fintamente contrapposte ci sarà, se lo richiederanno le circostanze, a urne aperte e seggi assegnati, per continuare nell’applicazione pedissequa dell’agenda euromontiana. Monti non sta togliendo le castagne dal fuoco a Berlusconi, con l’appoggio alla candidatura di Albertini in Lombardia, come sembra sospettare Bersani, il quale si scopre fino al punto di ammettere che nel dopo elezioni chiederà la collaborazione di Monti e dei centristi, accampando la scusa dell’apertura di un dialogo con le forze moderate. Monti sta interpretando la sua parte di capo del Centro abbastanza bene, respingendo le premature avances di Bersani e cercando di limitarne i quozienti elettorali, perché così mostra al suo pubblico che corre per vincere, fingendo che la corsa non è truccata e il suo esito non è predeterminato. Bersani, invece, rivela di essere un po’ imprudente, tendendo la mano a Monti e al Centro anzitempo. Rischia così di perdere i voti di coloro i quali credono che lui, con la Sinistra, rappresenti una concreta alternativa a Monti e al suo Centro. E sì che la Sinistra è maestra, non da ieri, nell’ingannare le masse, predicando talora in senso laburista (ma con molta moderazione) per poi appoggiare senza riserve o addirittura eseguire in prima persona i massacri sociali neoliberisti!

In questa campagna elettorale c’è però qualcosa che sfugge un pochino al controllo elitista-finanziario, solitamente ferreo, introducendo qualche elemento di incertezza, potenzialmente destabilizzante, nello Spettacolo.

Il primo elemento è Berlusconi stesso, già citato come capo della Destra. Berlusconi potrebbe esagerare con il populismo, rischiando involontariamente di rompere certi tabù come l’appartenenza all’unione, l’eterna permanenza nell’euro, la concordia forzata fra i popoli e i governi europei, con particolare riguardo per i rapporti con la Germania. In che circostanze lo farà? Soltanto in circostanze per lui e per il suo patrimonio totalmente sfavorevoli, o se attaccato con decisione e minacciato nei suoi interessi vitali e patrimoniali dai Signori della mondializzazione finanziaria. Sicuramente questa ipotesi non è troppo probabile, ma se si verificherà potrà dare una grossa mano alla destabilizzazione sistemica, e non certo alla stabilizzazione del potere vigente, aprendo nuovi scenari almeno per l’Italia (uscita dall’euro?).

Il secondo elemento è Grillo, che si muove con le sue liste al di fuori dell’usuale schema Destra Sinistra e Centro. Grillo, fin qui non citato perché non rientra nel copione che solitamente anima lo Spettacolo elettorale, molto difficilmente potrà conseguire quozienti tali da consentirgli di governare. Anzi, forse si piazzerà non al secondo, non al terzo, ma soltanto al quarto posto, subito dopo il Centro di Monti. In tal caso la sua opposizione parlamentare conterà ben poco, e il suo movimento rischierà in tempi brevi di finire stritolato negli ingranaggi del sistema.

Infine, quale sarà l’esito più probabile delle prossime politiche, alla fine dello Spettacolo elettorale, a meno di clamorosi imprevisti?

Per quanto si può ipotizzare al momento attuale, la Sinistra, al primo posto per voti e seggi, cercherà la collaborazione di un Centro impossibilitato a vincere, perché da sola non riuscirà a conquistare la maggioranza al senato. Berlusconi, con buone probabilità, pur sconfitto riuscirà a impedire una maggioranza troppo ampia della Sinistra (che è quel che desidera anche Monti), minacciando di trasformare in un Vietnam il senato. Così, il Centro interverrà per consentire il governo del paese supportando la Sinistra, dividendo con questa le responsabilità dell’esecutivo. Ciò significherà, nel concreto, la continuazione dell’agenda Monti, proprio come richiesto dalle entità sopranazionali euroglobaliste


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Cita:
ubatuba ha scritto:





Per quanto si può ipotizzare al momento attuale, la Sinistra, al primo posto per voti e seggi, cercherà la collaborazione di un Centro impossibilitato a vincere, perché da sola non riuscirà a conquistare la maggioranza al senato. Berlusconi, con buone probabilità, pur sconfitto riuscirà a impedire una maggioranza troppo ampia della Sinistra (che è quel che desidera anche Monti), minacciando di trasformare in un Vietnam il senato. Così, il Centro interverrà per consentire il governo del paese supportando la Sinistra, dividendo con questa le responsabilità dell’esecutivo. Ciò significherà, nel concreto, la continuazione dell’agenda Monti, proprio come richiesto dalle entità sopranazionali euroglobaliste


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[8)] [8)] [:o)] [:o)]



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MessaggioInviato: 15/01/2013, 12:43 
Germania non si fida più: inizia a ritirare il suo oro

di: WSI Pubblicato il 15 gennaio 2013| Ora 10:55
.
Il pil tedesco è rallentato nel 2012: peggio delle attese degli analisti. La Bundesbank rompe gli indugi. A breve annuncio che i depositi di oro all'estero saranno rimpatriati.

ROMA (WSI) - Anche il cuore d'Europa scricchiola sotto il peso della crisi del debito sovrano. Il Pil tedesco è salito dello 0,7% nel 2012 rispetto al +3% dell'anno precedente. Ha comunicato l'istituto federale di statistica. E gli analisti mettono in guardia: quel dato è di poco inferiore alle loro attese che parlavano di una crescita dello 0,8%. Ma al Bundestag, il parlamento tedesco, e nelle stanze dei bottoni dove la Cancelliera Angela Merkel e il suo governo, sono lavoro non stanno a guardare.

Nei corridoi dei palazzi della politica a Berlino, si sa, che grande manovre sono in atto. A rompere la calma apparente sarà la Bundesbank, la Banca centrale tedesca. Saranno rimpatriati una parte dei propri depositi di oro custoditi all'estero. Secondo la ricostruzione avanzata dal quotidiano economico Handelsblatt domani sarà il giorno designato in cui la Buba darà l'annuncio ufficiale. Dirà che intende ridurre la quantità di oro depositata a New York e che ritira completamente il metallo giallo custodito nei forzieri parigini della Banque de France.

E' il segno - dicono gli economisti - che anche Berlino ha paura che la situazione in Europa possa degenerare è sfuggire di mano. Attualmente le riserve di oro tedesco depositate all'estero sono ripartite nei forzieri della Fed a New York, dove è custodito il 45% delle riserve auree tedesche ammontanti a 3.396 tonnellate, con il 13% giacente presso la Bank of England a Londra e l'11% presso la Banque de France. Nella sede della Bundesbank di Francoforte al momento si trova il 31% delle riserve. Da domani la corsa a rimpolpare i suoi forzieri si aprirà ufficialmente.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... o-oro.aspx

mentre la germania si prepara al rientro del suo oro,sarebbo opportuno capire se il ns e' tutto in italia,o una parte si trova ancora all'estero,ed eventualmente dov'e'.......[}:)]


Ultima modifica di ubatuba il 15/01/2013, 12:50, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 15/01/2013, 13:36 
Bisogna vedere se tutto l'oro tedesco è ancora là dove dicono di essere!!! Solo il 31% è in Germania - il grosso è il 45% stoccato nei forzieri della FED a New York...

Se così non fosse quale miglior occasione per scatenare il putiferio della III Guerra Mondiale per occultare alcune magagne?!?

[:(]



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MessaggioInviato: 15/01/2013, 14:53 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Bisogna vedere se tutto l'oro tedesco è ancora là dove dicono di essere!!! Solo il 31% è in Germania - il grosso è il 45% stoccato nei forzieri della FED a New York...

Se così non fosse quale miglior occasione per scatenare il putiferio della III Guerra Mondiale per occultare alcune magagne?!?

[:(]


ciao atlanticus,ma in una situazione simile si trova l'italia,sarebbe utile capire se il ns oro(una parte naturalmente) e' ancora sito nei"forziieri"dove dovrebbe essere custodito....... [;)] o e' transitato verso altri lidi sconosciuti..... [:(!]


Ultima modifica di ubatuba il 15/01/2013, 15:24, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 15/01/2013, 15:32 
Assolutamente d'accordo, ma in questo momento (ahimè) l'Italia è al 100% una colonia dell'impero bancario che si nasconde dietro le sigle BCE, FED, UE, FMI etc.etc.

Quindi difficilmente muoverà una iniziativa come invece ha intrapreso quella della Germania. Chi vincerà le elezioni dovrebbe sì aprire una Commissione d'inchiesta sugli ultimi 20-30 anni di politica.

Altrettanto dubito che possa essere Berlusconi a promuoverla... le sue sono solo parole, parole, parole.



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d'accordissimo atlanticus,siamo in amministrazione fiduciaria,come capitava a certe ex colonie,una commissione,certo sarebbe opportuna,ma i supremi della ue lo impedirebbero.....[:(!]


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I supremi della UE possono impedircelo (spread) finchè giochiamo al loro gioco e stiamo alle loro regole.

Poichè il gioco e le regole sono totalmente a loro favore, allora è doveroso cambiare le regole; oppure alzarsi dal tavolo e smettere di giocare.

Cosa voglio dire?

Fuori dalla UE e conseguente dissoluzione della stessa (insieme a noi potrebbero seguire Grecia e Spagna), riconquista di sovranità monetaria (e quindi poltica), ripristino delle istituzioni democratiche rappresentative dei bisogni della collettività e non di quella delle banche e degli istituti finanziari in generale!

Dopodichè possiamo tornare a un gioco nuovo, a un Progetto Europa che sia DAVVERO una Europa dei Popoli.



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d'accordissimo con quello che affermi,il problema consiste nel fatto che abbiamo politici asserviti,e questo pure x una ns colpa che continuiamo con il ns conservatorismo elettorale [;)]


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eh già... un po' di responsabilità è anche nostra.

Ogni qualvolta abbiamo messo il crocino sul PDL o sul PD abbiamo avvallato nostro malgrado ciò che in queste pagine abbiamo definito come il "Progetto Europa".

Ma per ora una possibilità di dare una svolta, un segnale, ce l'abbiamo ancora!!!

Sapremo sfruttarla?! O voteremo ancora con i paraocchi quella solita gentaglia che, siano stati essi al governo o all'opposizione, ci hanno condotto fin qui, sempre proni ai voleri che provenivano da Bruxelles in nome di un Europa NON rappresentativa degli interessi dei cittadini.

In caso contrario vinceranno ancora le banche e allora sì che non avremo più (temo) alternative pacifiche.



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certo che sarebbe necessario uscire dagli schemi attuali della ns politica,purtroppo suppongo che non saremo in molti x tentare questo salto......cmq mai disperare......[;)]


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