Qui si affrontano discussioni su argomenti riguardanti l'Ufologia moderna, ricerche e misteri.
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21/12/2008, 12:37

quando si parla di prove si entra sempre in territorio minato...il mio pesiero va oggi al processo sulla strage di erba, di cui ho visto alcuni stralci proprio ieri sera. Mi ha scioccato l'atteggiamento della difesa dei coniugi incriminati, i due sono rei confessi, contro di loro l'accusa di un testimone sopravvisuto alla mattanza, sangue nella loro auto ed una miriade di altre "prove" che confermano la colpevolezza dei processati. Egli avvocati che tentavano di invalidarle...contro il testimone: perchè non ha riconosciuto immediatamente Olindo? Ma non aveva detto che c'era tanto fumo per le scale? E così via...Ho avuto una sensazione agghiacciante. Mi rendo conto che la difesa faceva il suo mestiere, ma non ho potuto evitare di pensare come, in sede processuale, la verità alla fine diventi poco più che un esercizio di pura oratoria e retorica. Mi chiedo cosa sarebbe successo se i due, giudicati allla fine colpevoli, avrebbero potuto vantare conoscenze importanti o se ci fossero stati grossi interessi in gioco legati al loro caso...e rabbrividisco.
Scusate l'off topic [V]...

21/12/2008, 13:00

Blissenobiarella ha scritto:
Scusate l'off topic [V]...


E' off topic l'argomento ma.....
l'esempio è molto pregnante direi.... [:o)]

21/12/2008, 13:42

si TTE ^_^...
A volte per vedere un po' di più è utile spostare la messa a fuoco. Ad es: piuttosto che chiedersi sempre dove sono le prove, ci si potrebbe domandare quando qualcosa diventa una prova incontestabile...Ho la sensazione che si scoprirebbero cose interessanti [:I]..

Per riflettere: http://it.wikipedia.org/wiki/Epistemologia

21/12/2008, 20:15

Blissenobiarella ha scritto:

quando si parla di prove si entra sempre in territorio minato...il mio pesiero va oggi al processo sulla strage di erba, di cui ho visto alcuni stralci proprio ieri sera. Mi ha scioccato l'atteggiamento della difesa dei coniugi incriminati, i due sono rei confessi, contro di loro l'accusa di un testimone sopravvisuto alla mattanza, sangue nella loro auto ed una miriade di altre "prove" che confermano la colpevolezza dei processati. Egli avvocati che tentavano di invalidarle...contro il testimone: perchè non ha riconosciuto immediatamente Olindo? Ma non aveva detto che c'era tanto fumo per le scale? E così via...Ho avuto una sensazione agghiacciante. Mi rendo conto che la difesa faceva il suo mestiere, ma non ho potuto evitare di pensare come, in sede processuale, la verità alla fine diventi poco più che un esercizio di pura oratoria e retorica. Mi chiedo cosa sarebbe successo se i due, giudicati allla fine colpevoli, avrebbero potuto vantare conoscenze importanti o se ci fossero stati grossi interessi in gioco legati al loro caso...e rabbrividisco.
Scusate l'off topic [V]...


Ma alla fine sono stati condannati, perché sono i fatti che contano, e non gli esercizi retorici.
La libertà di parola è anche questo: avere la possibilità di difendere l'indifendibile, ma alla fine la verità ha una forza che le bugie e la follia non hanno.
Certo, se quelli avessero avuto amici importanti, l'avrebbero scampata, ma quella è un'altra questione....
Le prove ci sono ma vengono nascoste o ignorate perché non fanno gli interessi dei ricchi e dei potenti?
Può darsi.
Ma appunto è quella la questione.
Di fatto, siamo al punto di partenza. Non conta che una prova ci sia, se non la vede e non la apprezza nessuno.
E' come se non ci fosse, e Vipalex ha ragione a lasciarsi andare al suo sfogo... un altro anno è passato e non è cambiato niente.
E forse la colpa è anche nostra, che non facciamo niente perché qualcosa cambi.

21/12/2008, 21:03

si i coniugi di erba, fortunatamente sono stati condannati...
Ma se pensi che alla fine c'è persino chi si fai le leggi ad personam , vedrai che i fatti c'entrano solo fino ad un certo punto.

Per quando riguarda il resto, e lo dico con rammarico, concordo su tutto...

Le prove, all'uopo, possono essere nascoste o ignorate o si può negarne la consistenza. Per ritornare alla starge di erba al sopravvissuto è stato contestato il fatto di non aver fatto subito il nome di Olindo...Era sopravvissuto ad un massacro in cui aveva perso la moglie, una corda vocale recisa, probabilmente si trovava in stato confusionale per lo shock. Non è riuscito in un primo momento a ricollegare un volto a un nome. Una cosa che può succeder in presenza di un blocco emotivo. Quando quel nome gli è stato fatto si è sciolto in un pianto liberatorio. Il blocco emotivo è caduto... Alla fine quello che veniva contestato dagli avvocati era un quadro psicologico perfettamente coerente all'accaduto che però poteva essere manipolato tranquillamente per farlo apparire completamente differente...E se ci fossero state meno evidenze, se le persone fossero state meno propense a ritenere gli imputati colpevoli, la maipolazione sarebbe potuta riuscire. La testimonianza della singola persona, in un tribunale ha un valore relativo persino in presenza di prove schiaccianti.
Alla fine una prova è sempre qualcosa a cui siamo già disposti a credere a priori.
Padossalmente le prove, di qualsiasi cosa, ci saranno e avranno valore solo quando non sarà più bisogno di esse per credere a qualcosa [:0]....
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