22/02/2013, 22:54
Blissenobiarella ha scritto:
Secondo recenti simulazioni, basterebbe qualche decennio. Si può entrare in un era glaciale molto rapidamente, occorrono tempi più lunghi per uscirne. In realtà esistano studi che ipotizzano che l'ultima era glaciale sia arrivata in sei mesi:
http://www.climatemonitor.it/?p=5249
22/02/2013, 23:30
Blissenobiarella ha scritto:
In effetti, hai ragione Max, pare proprio che non possiamo farci granchè dal momento che questi cambiamenti climatici sembrano essere ciclici.
22/02/2013, 23:34
23/02/2013, 00:07
23/02/2013, 01:36
23/02/2013, 11:32
zakmck ha scritto:
Quoto anche io.
La temperatura globale non e' aumentata negli ultimi 15 anni. Essa e' rimasta ferma, e negli ultimi anni ha anche mostrato una tendenza verso il basso – nonostante gli aumenti massicci annuali delle emissioni di CO2. (Perche' il pubblico non e' stato informato di questo da parte dei media?) Per la motivazione politica, l’IPCC e dei suoi seguaci, e' giunto il momento di abbandonare il dogma di una posizione dominante della CO2 sul clima e di emarginare coloro che hanno una posizione scientifica sul clima differente. Solo perche' si appartiene o si segue la linea mainstream non significa automaticamente che si ha una migliore conoscenza della scienza.
23/02/2013, 12:59
superza ha scritto:
Fermo restando il rispetto per tutte le opinioni io la vedo esattamente all'opposto; il mainstream ha negato il global warming sino a "ieri" e ora propone modelli climatici conservativi dicendo; "Sì il global warming c'è ma è trascurabile";
http://thinkprogress.org/climate/2012/1 ... f-warming/
P.S la temperatura media del globo è salita di 0.7 gradi dal 1980
http://thinkprogress.org/climate/2013/0 ... -10f-rise/
Questo grado di incertezza su quello che sta succedendo è voluto, e ci porterà al disastro secondo me
Saluti
23/02/2013, 12:59
25/02/2013, 01:28
superza ha scritto:
Questo grado di incertezza su quello che sta succedendo è voluto, e ci porterà al disastro secondo me
25/02/2013, 02:33
08/06/2016, 22:04
Ore contate per il Polo Nord? "Potrebbe scomparire già quest'anno"
L'allarme arriva dall'Inghilterra e stavolta sembra che lo scenario sia davvero catastrofico: il ghiaccio del Polo Nord potrebbe sparire entro l'anno, per la prima volta in oltre 100mila anni. Studiando i dati dell'Us National Snow&Ice Centre, che mostrano come all'1 giugno di quest'anno i chilometri di ghiaccio fossero solo 11,1 milioni contro una media degli ultimi 30 anni di 12,7, il professore Peter Wadhams, capo del dipartimento Polar Ocean Physics Grup all'Università di Cambridge, è tornato a ribadire come quanto aveva predetto quattro anni fa fosse esatto.
"La mia predizione - racconta Wadhams all''Independent' - rimane. Il ghiaccio dell'Artico può svanire, riducendosi a un'area di meno di un milione di chilometri quadrati. Questo potrebbe accadere già a settembre di quest'anno. Anche se il ghiaccio non dovesse sparire completamente, è probabile che quest'anno si stabilirà un altro record. E sono convinto che si tratti di meno di 3,4 milioni di chilometri quadrati (il record attuale): potrebbe scendere a un milione e se non dovesse accadere quest'anno succederà il prossimo".
L'ultima volta che il Polo Nord rimase senza ghiaccio risale a circa 120milioni di anni fa. Il rapido riscaldamento della zona polare è stato collegato ai recenti fenomeni meteorologici che hanno caratterizzato le scorse stagioni, come tornado e cicloni 'bomba'. E se in Russia il ghiaccio non è presente per la maggior parte dell'anno, secondo gli scienziati, le acque dell'Artico si surriscaldano a ritmi allarmanti. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista 'Nature' dal professor Wadhams e altri ricercatori, questo potrebbe portare a un aumento medio della temperatura globale di 0,6 gradi Celsius in soli cinque anni. "Quando il ghiaccio del mare si ritira, cambia l'intera situazione - ha aggiunto Wadhams - Le persone hanno ragione a essere preoccupate".
Altri scienziati, come il professor Peter Gleick sembrano però più scettici, affermando di "non avere idea" se le previsioni di Wadhams siano corrette o meno. Secondo Gleick, bisogna essere cauti perché, nel caso in cui le affermazioni del collega dovessero risultare inesatte "si creerebbe scetticismo nei confronti dell'intera comunità scientifica". Secondo altri, invece, come Jennifer Francis, professoressa della Rutgers University negli Usa lo scenario catastrofico immaginato dallo scienziato di Cambridge potrebbe essere realistico ma non si verificherà prima del 2030-2050.