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23/02/2013, 19:59

greenwarrior ha scritto:
Da buoni sudditi ho la netta impressione che li compreranno lo stesso. [8D]


Io invece penso che non compreremo proprio un bel nulla....
Ne riparleremo il 26 Febbraio...... [:246]

23/02/2013, 20:10

D'altra parte, Green, con il "Tornado" (tutto europeo) non abbiamo fatto affare migliore, anzi! Lo definii subito una .."quaglia"! E te lo spiegai di persona ... E tale è rimasto: si doveva esportare dappertutto ... invece, zero! Solo 8, l'Arabia Saudita [8)]
E con l'"EFA" non è che sia meglio: qusi 30 anni di ritardo! [8)]
Ultima modifica di Ufologo 555 il 23/02/2013, 20:32, modificato 1 volta in totale.

23/02/2013, 20:10

Thethirdeye ha scritto:

greenwarrior ha scritto:
Da buoni sudditi ho la netta impressione che li compreranno lo stesso. [8D]


Io invece penso che non compreremo proprio un bel nulla....
Ne riparleremo il 26 Febbraio...... [:246]


Lo spero proprio. [:D]

23/02/2013, 21:26

Famoso in tutto il mondo e’ diventato il colonello Zoltan Dani che comandava la III batteria della 250.ma brigata antiaerea che difendeva Belgrado. Il 27 marzo 1999, grazie all’eroismo dei suoi soldati, Dani, con un missile russo, e’ riuscito ad abbattere un F-117 – il famoso “bombardiere invisibile”.

Nel 2004 Dani si e’ ritirato in congedo, ha aperto un panificio e un’azienda di agriturismo. Nell’intervista rilasciata a “Voce della Russia” egli ha ricordato quel 27 marzo 1999.

Verso le ore 18:00 ci e’ stato ordinato di attivare il sistema. Dopo le ore 20:00 e’ iniziato il raid aereo della NATO. Abbiamo acceso il radar e poco dopo abbiamo visto un bersaglio che si stava avvicinando. Abbiamo chiesto al centro operativo il permesso di agire. Il permesso ci e’ stato dato alle 20:41. Alle 20:42 l’aereo e’ stato abbattuto: ci sono serviti soltanto 18 secondi.

Come siete riusciti ad avvistare l’aereo invisibile?

Abbiamo usato il radar russo P-18. E’ un tipo di radar che permette di intercettare gli aerei indipendentemente dalla loro forma. Sullo schermo l’aereo era ben visibile. Abbiamo aspettato che si avvicinasse di piu’, perche’ cosi’ aveva meno possibilita’ di sparare un razzo antiradar. Quando mancavano 15 chilometri, abbiamo acceso il radar. Gli operatori vedevano il bersaglio sugli schermi. Quando l’aereo e’ entrato nella zona coperta dalla nostra batteria, ho ordinato di sparare un missile. Il missile ha fatto quel che doveva fare. In Russia ci sono dei sistemi piu’ sofisticati, ma noi non li avevamo e non li abbiamo neanche oggi. Del resto, e’ importante che il gatto possa pigliare topi. Nel nostro caso era l’unico sistema missilistico in grado di fare qualcosa.

Ma l’aereo e’ stato abbattuto non solo perche’ avevate le armi, ma grazie anche alla vostra preparazione?

Tutta la nostre persone erano preparate bene: potevano eseguire l’ordine in qualsiasi momento. Non gli serviva il tempo per riflettere, tutto veniva fatto a livello dei riflessi.

Fonte: http://italian.ruvr.ru/2012_03_23/69369752


Mah...tutta sta gran tecnologia americana...aerei invisibili una se.. ! [:D]

24/02/2013, 09:43

E' qui, sul forum, che si discute di tecnologia avanzata come ad esempio gli UFO che sarebbero armi .... americane! O sbaglio ...[^]

24/02/2013, 11:26

Ufologo 555 ha scritto:

E' qui, sul forum, che si discute di tecnologia avanzata come ad esempio gli UFO che sarebbero armi .... americane! O sbaglio ...[^]

Mi riferivo agli aerei convenzionali che mostrano all'opinione pubblica...

24/02/2013, 17:17

(Parlavo in generale ..) [:)]

11/03/2013, 19:45

Obama vuole tagliare gli F-35
Il più costoso programma militare della storia Usa di fronte ai tagli e ai dubbi del Pentagono.

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31,74 KB

Per Barack Obama i tagli al Pentagono per 46 miliardi di dollari sono un'opportunità: diminuire le spese militari a fronte di un Congresso che si era sempre opposto e rimodulare le priorità di spesa per investire nei settori che interessano di più la Casa Bianca: nuove tecnologie per gli aerei droni, per la Cyber - War e per le truppe speciali.

Verranno tagliati i finanziamenti per il ridispiegamento delle armi nucleari , chiuse basi militari negli Usa e all'estero e diminuiranno i fondi per i veterani, ma - con tutta probabilità - Obama non riuscirà a raggiungere il suo vero obiettivo: abbattere i costi degli F-35, l'aereo - caccia al centro di tante polemiche anche in Italia.

Nessuno vuole cancellarlo, ma sia alla Casa Bianca sia al Pentagono vorrebbero una sensibile diminuzione della spesa (attraverso l'ordinazione di un minor numero di esemplari) di quello che ormai è diventato il più costoso programma di armamento della storia delle forze armate statunitensi, alla fine circa 400 miliardi di dollari spalmati sugli anni per un totale di 2.443 aerei.

Il fatto è che - nonostante anche le non brillanti prestazioni tecniche fornite dal caccia multiuso della Lockheed (solo qualche giorno fa il è stato dato il permesso di riprendere i voli degli F-35 dopo che era stati lasciati a terra per delle anomalie ai motori registrate durante i test) - il programma sembra essere "in grado" di sfuggire ai tagli imposti dal deficit di bilancio.

Per una serie di ragioni. E non soltanto legate ai contratti già stipulati con le Forze Armate americane. Il programma è troppo avanti (e troppo importante) per essere fermato. La Marina e l'Aviazione - che ora dispongono di aerei ritenuti in prospettiva, già potenzialmente obsoleti - non hanno alternativa al F-35. Il Pentagono guidato prima da Donald Rumsfeld e poi da Robert Gates duranti gli anni di George W.Bush, ha puntato "solo" su questo modello, che alla fine è diventato "indispensabile", nonostante tutti i difetti scoperti recentemente in fase di test di volo e i costi che - anche grazie a questi difetti - saranno destinati a lievitare ancora di più, perché costerà (ai contribuenti) apportare ogni correzione e aggiustamento.

L'unica possibilità è quindi quella di ordinare meno esemplari, ma di fronte a questa opzione sorge un problema politico ed economico. Per avere un appoggio dai parlamentari del Congresso, la Lockheed ha sparso la sua produzione in quasi tutti gli stati degli Usa, una quarantina su cinquanta. Ridurre il programma degli F-35 significherebbe, quindi, perdere centinaia, se non migliaia di posti di lavoro in tutti gli Usa, fanno sapere dall'industria principe degli armamenti statunitensi.

In più, un taglio alla produzione americana vorrebbe dire che la Lockheed potrebbe "rifarsi" aumentando i costi per gli otto paesi che hanno già aderito al programma, tra cui l'Italia (che ha deciso di acquistare 90 esemplari). Insomma, se Barack Obama taglia gli F-35, sono i contribuenti italiani che rischiano di pagare il conto del risparmio voluto dalla Casa Bianca.

http://news.panorama.it/esteri/obamaman ... tagono-F35

C'era arrivato perfino Ufologo ... [^]
Ah se m'avessero dato retta anche per i ..."Tornado"! [xx(]
Ultima modifica di Ufologo 555 il 11/03/2013, 19:51, modificato 1 volta in totale.

11/03/2013, 19:56

Insomma, se Barack Obama taglia gli F-35, sono i contribuenti italiani che rischiano di pagare il conto del risparmio voluto dalla Casa Bianca.


Ma poi quando ci sono quelle meravigliose missioni di pace tipo quella in Libia, l'America, hem volevo dire la NATO ve li noleggerà o li prenderà solo in prestito i vostri F-35 ?

11/03/2013, 20:00

Bèh, chi li acquisterà sara un "pollo"! [:D]

11/03/2013, 20:03

...in compenso pure i ns tornado sono diventati catenacci......sarebbe opportuno rispolverare i caproni o i macchi....poca spesa molta resa [;)]

11/03/2013, 20:05

Diciamo che hanno continuato ad essere ... catenacci! "Ferri da stiro" [xx(]

11/03/2013, 20:06

Ufologo 555 ha scritto:

"Ferri da stiro" [xx(]


...quelli a carbonella?....... [:246] [:253] [:255]

11/03/2013, 20:08

Sì, quelli belli pesanti! [:D]

24/05/2013, 17:57

Difesa, l’esercito chiede fondi (e F-35):
Non sono escluse altre guerre


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http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05 ... re/603789/

Il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, parlando alle commissioni Difesa riunite di Camera e Senato, ha chiesto maggiori investimenti nel settore militare (F-35 in primis) non per ragioni di sicurezza nazionale, ma per non perdere il prestigio derivante dalla partecipazione alle missioni di guerra. L’ammiraglio ha chiesto il Parlamento ad autorizzare “con la massima urgenza” lo stanziamento di adeguate risorse “per l’ammodernamento dei mezzi e l’addestramento degli uomini” e per continuare a godere de “l’apprezzamento dei Paesi alleati per l’opera fornita dall’Italia nelle missioni all’estero” in quanto “strumento privilegiato di politica estera”. Anche perché, ha buttato lì l’ammiraglio, “non si può escludere” la necessità di nuovi interventi militari in Paesi a noi molto vicini. Un chiaro riferimento alla Libia.

Non poteva mancare il richiamo al programma-feticcio che ossessiona la Difesa: i cacciabombardieri F-35. “Gli F-35 sono necessari – ha spiegato l’ammiraglio alle commissioni – per continuare a concorrere alle future azioni della Nato, dell’Ue e delle Nazioni Unite. Senza interoperabilità il sistema difesa italiano viene escluso. Quindi la domanda è se il sistema difesa italiano voglia ancora contribuire e fare la sua parte oppure no, e questo è un problema politico”.

Se per il capo di stato maggiore gli F-35 sono un’arma di politica estera, per il ministro della Difesa, Mario Mauro, i nuovi cacciabombardieri sono un taumaturgico strumento di pace. Intervistato dal Messaggero, il ministro spiega: “Sistemi di difesa avanzati come gli F-35 servono per fare la pace” e quindi “le forze armate italiane, attraverso l’acquisizione di un jet che nasce da un progetto di ricerca (mica sotto un cavolo! ndr), garantiscono la difesa della pace”, concludendo che gli F-35 saranno l’egida della pace e non uno sfizio da toglierci.

Anche per il ministro della Difesa Mauro – intervistato dal Messaggero – gli F-35 sono una necessità legata alla volontà di partecipare alle missioni militari all’estero. “Gli F-35 non sono uno sfizio, ma sistemi di difesa avanzati che servono per fare la pace. Se vogliamo la pace dobbiamo possedere sistemi di difesa che ci consentano di neutralizzare i pericoli che possono insorgere in conflitti che magari sono distanti migliaia di chilometri da casa nostra. L’Italia è una grande potenza e questo ci obbliga ad assumerci le nostre responsabilità”.


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Ultima modifica di Deckard il 24/05/2013, 17:58, modificato 1 volta in totale.
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