Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 699 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15 ... 47  Prossimo
Autore Messaggio

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1210
Iscritto il: 09/07/2009, 12:31
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 09/12/2012, 19:07 
Cita:
sanje ha scritto:

Se questo Nibiru esiste e ha questa orbita è ragionevole pensare che periodicamente torna a fare disastri sulla Terra.

Ma gli esami fatti dai geologici su rocce antiche e sul ghiaccio antico per altri studi non hanno mai permesso di stilare una cronologia di eventi disastrosi a livello planetario con cadenza regolare.

Quindi o Nibiru ha un orbita che non è regolare e torna quando li pare (e questa caratteristica a mio avviso è un elemento a sfavore come prova della sua esistenza) oppure quando passa non crea nessun danno.

Oppure dopo essere ritornato periodicamente nel sistema solare un paio di volte (forse scontrandosi anche con Urano, il ché spiegherebbe perchè è tanto inclinato) è stato scagliato in un'orbita un po' più stabile ai margini del sistema solare esterno.



_________________
Immagine

Immagine
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22378
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 09/12/2012, 20:17 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Il gigante gassoso potrebbe però avere un satellite roccioso, adatto alla vita come potrebbe essere Europa con Giove. Oppure come giustamente dici tu, una sorta di "pianeta artificiale" che gli orbita intorno e dal quale trae energia in qualche maniera.

Con l'approssimarsi del gigante gassoso in prossimità del sistema solare, il satellite-astronave potrebbe sganciarsi dall'orbita e visitare i corpi celesti interni del sistema solare, Terra compresa, dando origine al mito di Nibiru.

Insomma, in realtà tutte queste teorie a mio parere rendono più concreta l'ipotesi di Nibiru, se le guardiamo con una certa elasticità mentale e non ci fossilizziamo sulle ipotesi sitchiniane, facilmente confutabili da astronomi e fisici.

Che ne pensate? [;)]



In teoria sarei d'accordo il problema è che non parliamo di alieni generici ma di una specie quasi del tutto simile a noi e dunque che necessita di un ecosistema come il nostro. L'ipotesi della luna che gravita intorno al gigante gassoso X con una orbita tanto ampia non si adatta minimamente a ciò che servirebbe loro per sopravvivere o meglio ancora per EVOLVERSI fino a diventare la specie che erano quando si sono mischiati con noi. O questi alieni sono una sorta di specie nomade che si sposta da un sistema all'altro o allora onestamente l'ipotesi di nibiru come pianeta madre di una razza come la nostra non riesco a concepirla dal punto di vista scientifico né logico. Per questo tendo ad escludere che nibiru sia il LORO pianeta d'origine la loro VERA CASA :)

Se pure fossero una specie nomade che senso avrebbe posizionarsi su un pianeta con una orbita tanto esterna se il loro interesse era la terra? non per meglio rimanere tutti sulla terra o dentro la luna o in un posto che comunque permettesse di controllare il pianeta con discrezione?

Io più ci penso e più Nibiru mi sembra una enorme astronave madre in orbita che, come la ISS, solca il cielo dando la falsa impressione di un corpo celeste orbitante intorno al sole dal quale scendevano "gli dei" :)

Optando per questa interpretazione non ci vedo nulla di poco plausibile, anzi mi sembra l'ipotesi più logica per interpretare quei "racconti".



_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 16/12/2012, 19:32 
Da un articolo del Progetto Atlanticus pubblicato su Ufoplanet...

Parlando di Nibiru

Molti ne aspettavano il transito all’interno del sistema solare per il 21/12/2012, portatore di immani catastrofi sul pianeta tali da mettere la parola “fine” alla civiltà umana. Altri ne cercano traccia partendo dalle traduzioni delle tavolette sumere fornite dallo studioso Zacharia Sitchin, interpretandolo come casa natia del popolo degli Anunnaki, una razza aliena progenitrice del genere umano e venerati come dei nell’antichità per le loro tecnologie avanzate e per le loro conoscenze estremamente progredite.

Stiamo parlando di Nibiru: il distruttore, il pianeta dell’attraversamento, il pianeta X…

Le origini della “leggenda” di Nibiru sono da ricercarsi proprio nella mitologia sumero-babilonese e in particolar modo nel racconto Enuma Elish nel quale viene descritta, secondo l’interpretazione del Sitchin, la formazione del nostro sistema solare.

L'Enuma Elish è il mito della creazione mesopotamico, come può esserlo la Genesi per i cristiani. La versione originale di questo poema, di data incerta e di autore totalmente sconosciuto, è stata col tempo modificata in qualche particolare, e adesso ne esistono diverse versioni, assiriche o babilonesi; si ritiene tuttavia che il poema sia un'opera originalmente babilonese.

In esso si parla di un corpo celeste, definito Nibiru, che secondo Sitchin, sarebbe appunto il pianeta di origine di una razza aliena, gli Anunnaki, i quali avrebbero creato l’umanità mediante una sorta di mutazione genetica forzata, e sarebbero quindi divenuti le prime divinità mesopotamiche.

Immagine

Secondo l’interpretazione di Sitchin riguardo ad alcuni passi dell’Enuma-Elish, questo pianeta era chiamato Nibiru dai sumeri e Marduk dai babilonesi, ed avrebbe rivestito un ruolo chiave nella ipotetica modificazione della struttura primigenia del Sistema Solare. Questo corpo celeste apparterrebbe al nostro Sistema Solare, ma la sua orbita risulterebbe assai diversa da quella classica degli altri pianeti conosciuti: fortemente ellittica, alquanto inclinata rispetto al piano dell’eclittica, e retrograda rispetto a quelle di tutti gli altri pianeti del Sistema.

Nibiru per gli antichi Sumeri era il corpo celeste associato al dio Marduk. Il nome deriva dalla lingua accadica e significa punto di attraversamento o di transizione. Lo scrittore Zecharia Sitchin, sulla base di una propria interpretazione delle scritture sumeriche, giunge alla convinzione che Nibiru sia un diverso e sconosciuto pianeta realmente esistente.

Nella sua costruzione teorica affianca al pianeta Nibiru il pianeta Tiamat. Quest'ultimo sarebbe esistito collocandosi tra Marte e Giove. Egli suppone che fosse un fiorente mondo con giungle e oceani la cui orbita fu distrutta dall'arrivo di un grande pianeta che attraversò il sistema solare tra i 65 milioni e i 4 miliardi di anni fa.

L'impatto avrebbe creato il pianeta Terra, la luna e la fascia degli asteroidi. Tiamat sarebbe stato dapprima colpito da una delle 7 lune di Nibiru, spezzandosi in due. Una di queste due porzioni sarebbe poi diventata la Terra e sarebbe stata spinta nell'attuale posizione da un altro impatto con una luna di Nibiru. In seguito l'altra metà, colpita da Nibiru stesso, avrebbe dato vita alla fascia degli asteroidi. I restanti detriti dell'impatto avrebbero dato origine alle comete. Sitchin affermava che questa teoria spiegherebbe perché la geografia terrestre avrebbe la peculiarità di avere più continenti su un lato rispetto all'altro.

Sempre secondo l'interpretazione data da Sitchin della cosmologia sumera, il sistema solare avrebbe un decimo pianeta, che seguendo un'orbita ellittica, rientrerebbe nel centro sistema una volta ogni 3.600 anni. Secondo Sitchin, l'ipotetico pianeta sarebbe stato catturato dall’attrazione gravitazionale di Nettuno e deviato dal suo percorso verso l’interno, miliardi di anni fa quando il nostro sistema solare era ancora in via di formazione. Quindi, secondo lo scrittore azero, Nibiru era un pianeta vagante "catturato" dalla gravità solare.

Nibiru è detto anche il "pianeta del passaggio". Ogni 3.600, nel passaggio al suo perielio (quindi vicino al Sole e ai pianeti interni), Nibiru, a causa delle perturbazioni gravitazionali dovute alla sua massa, sarebbe all'origine dei grandi sconvolgimenti e cataclismi terrestri. Al suo passaggio sarebbero attribuiti gli spostamenti repentini dell'asse terrestre, molteplici impatti con gli asteroidi spinti fuori dalla fascia principale e un elevata attività tellurica e vulcanica sulla superficie del nostro pianeta. Secondo Sitchin, le storie raccontate dalla Bibbia, e quindi la genesi, il diluvio universale, la vicenda di Sodoma e Gomorra, ma anche alcuni racconti lasciatici dalle culture egizie e mesopotamiche, non sarebbero altro che le "cronache" degli effetti distruttivi di Nibiru.

Quando nel 1930 venne individuato Plutone, in base alle anomalie di Urano, si pensò che il nuovo pianeta fosse grande e gassoso tanto da influenzare l'orbita di Urano. Si scoprì, però, che Plutone è meno massiccio del previsto e la sua rotazione di sei giorni è tipica dei piccoli pianeti; possiede un orbita più estesa ed ellittica fuori di 17 gradi e quando raggiunge il perielio attraversa l'orbita di Nettuno e non può causare anomalie nelle orbite degli altri due pianeti a lui vicini.

Per questo iniziò la caccia al decimo pianeta, sicuramente un gigante gassoso con una massa capace di causare le anomalie accertate. Tale pianeta è stato segnalato due volte. La prima nel 1972 dall'astronomo Joseph Brady che ne calcolò addirittura l'orbita con un afelio di 150 milioni di chilometri dal sole, un orbita di 464 anni, un'eccessiva inclinazione e una massa tripla rispetto a Saturno. Ma un tale pianeta non poteva essere sfuggito alle frequenti osservazioni e quindi non esisteva, perché la sua massa avrebbe influenzato tutto il sistema e non solo due pianeti. La seconda rilevazione, più recente e affidabile, proviene dal satellite astronomico IRAS che avrebbe segnalato un oggetto nel profondo spazio.

Secondo la NASA il corpo avrebbe una massa tale da poter causare irregolarità nelle orbite di Urano e Nettuno. Così scriveva il Washington Post: "Scoperto misterioso corpo celeste. Forse grande come Giove. Un corpo celeste forse grande come il gigantesco pianeta Giove e forse così vicino alla Terra che potrebbe far parte di questo sistema solare, è stato trovato nella direzione della costellazione di Orione, da un telescopio a infrarossi a bordo di un satellite astronomico U.S. in orbita.

L'oggetto è così misterioso che gli astronomi non sanno se è un pianeta, una cometa gigante, una protostella vicina che non è diventata abbastanza calda da divenire una stella; oppure una galassia così giovane che si trova ancora nel processo di formazione, o una galassia avvolta dalle polveri che nessuna delle luci emesse dalla sue stelle passi attraverso la cortina. "Tutto ciò che posso dire è che non sappiamo cos'è" - ha detto il Dr. Gerry Neugebauer capo scientifico dell'IRAS al Jet Propulsion Laboratory California e direttore dell'Osservatorio di Palomar.

La più affascinante spiegazione di questo corpo misterioso, così freddo da non emettere luce e non essere mai stato avvistato da telescopi ottici situati sulla terra o nello spazio, è che si tratta di un gigante gassoso grande come Giove e vicino alla Terra a 50 bilioni di miglia. Mentre può sembrare una grande distanza in termini terrestri, è ad un tiro di sasso in termini cosmologici; così vicino infatti che potrebbe essere il corpo celeste più vicino alla Terra oltre Plutone. Il Dr. James Houck, del dipartimento di Astrofisica dell'Università di Cornell, ha dichiarato: "Se è realmente così vicino potrebbe far parte del nostro sistema solare".

Un comunicato ANSA del 12 dicembre 2002 ed un articolo della rivista britannica New Scientist ci informano dell’esistenza di un "decimo" pianeta nel nostro sistema solare. Si troverebbe oltre l’orbita di Plutone, ai confini della fascia di Kuiper, dove stazionano asteroidi e materiale interstellare. Le informazioni inviate dalle sonde spaziali suggeriscono, infatti, l’esistenza di un altro pianeta o di un corpo celeste, oltre Plutone, che influenza le orbite dei pianeti esterni. Grande come Giove o come la Terra? Passerà a 42 milioni di miglia e tutti temono la sua coda, detta del "Drago", già visibile ai telescopi, perché investirà il nostro pianeta con meteoriti e polveri. La notizia inoltre evidenzia che secondo gli astronomi il nostro sistema solare potrebbe contenere ben novecento pianeti; solo otto si troverebbero fuori della fascia di Kuiper. In pratica si teme che il suo passaggio sia causa di una catastrofe di proporzioni globali.

Come detto in apertura, David Nesvorny ritiene che il sistema solare in passato aveva un quinto pianeta gigantesco, che è stato poi espulso a causa delle interazioni gravitazionali. Osservando i corpi celesti della fascia di Kuiper - il gelido anello di asteroidi che circonda il sistema solare oltre Nettuno - e studiano le "impronte digitali" lasciate nei crateri da impatto della Luna, Nesvory è stato in grado di mettere insieme alcuni indizi fondamentali per ricostruire l'adolescenza del nostro sistema solare.

Il ricercatore ha dimostrato che l'instabilità dinamica, che si è verificata circa 600 milioni di anni dopo la nascita del sistema solare, ha fortemente influenzato l'orbita dei pianeti giganti e distribuito i corpi più piccoli nelle varie orbite. Alcuni di questi sarebbero andati a costituire quella che è conosciuta come Fascia di Kuiper e la nube di Oort - serbatoio di proto-pianeti che si trova oltre l'orbita di Nettuno - altri, invece, viaggiando verso l'interno, hanno lasciato il segno del loro passaggio impattando sulle Luna e sugli altri pianeti interni. La carambola descritta da Nesvorny ricorda molto la cosmogenesi descritta nei miti dei Sumeri.

Il "pianeta perduto" potrebbe essere ancora la fuori. Ma dove? Le ipotesi plausibili sono tre. La prima prevede che il pianeta espulso dal sistema solare abbia cominciato a fluttuare solitario nella galassia. Nel mese di maggio del 2011, un team di astronomi giapponesi annunciò di aver individuato numerosi pianeti solitari che vagano nello spazio interstellare. Questi lupi solitari potrebbero essere più comuni di quanto si pensi. Uno di essi potrebbe essere proprio l'ex gigante perduto del nostro sistema solare.

In ultima analisi, c'è l'ipotesi che potrebbe spiegare l'origine di Nibiru (Marduk o Pianeta X) e della sua orbita fortemente ellittica. L'orbita di Nibiru avrebbe tre caratteristiche molto particolare: 1) la forte eccentricità; 2) l'inclinazione di 30 gradi rispetto al piano orbitale degli altri pianeti solari; 3) il moto retrogrado della sua orbita, cioè Nibiru si muoverebbe in senso inverso rispetto agli altri pianeti del sistema solare. L'espulsione gravitazione del quinto pianeta, sarebbe in grado di spiegare tutte e tre le caratteristiche. Nibiru sarebbe stato scagliato via dalla forza gravitazionale di Giove per poi essere catturato dalla gravità solare nell'orbita ipotizzata da Sitchin.

L’idea di un corpo celeste caratterizzato da una orbita così ellittica tale da portarlo in prossimità del sistema solare ogni 3600 anni è sempre stata molto controversa e oggetto di numerose critiche e ridicolaggini da parte dell’astronomia tradizionale, nonostante gli astronomi cercassero da sempre il cosiddetto “Pianeta X”, ovvero un corpo celeste oltre l’orbita di Plutone in grado di spiegare le anomalie delle orbite dei pianeti più esterni del sistema solare.

Questo almeno fino al 15 Marzo 2004, quando tre astronomi operanti rispettivamente a Caltech, al Gemini Observatory e alla Yale University hanno annunciato la scoperta del corpo celeste più distante dal Sole, finora individuato all’interno del nostro sistema solare. Il gelido oggetto è stato trovato ad una distanza 90 volte superiore di quella esistente fra il Sole e la Terra e circa 3 volte oltre Plutone, il "pianeta" fino ad oggi riconosciuto come "il più lontano".

Molto singolare, ed interessante scientificamente, l’orbita di Sedna, un’orbita fortemente ellittica e che impiega, pensate, ben 10500 anni per compiere il suo movimento di rivoluzione. Gli astronomi che l’hanno scoperto conoscono ormai piuttosto bene l’orbita di Sedna. Dopo l'individuazione nel novembre del 2003 hanno ritrovato tracce del planetoide a partire dal 2001 tra i dati degli archivi astronomici.

Immagine

Immagine

Ma il primato di Sedna è durato poco. non è il solo pianeta ad essere stato scoperto ad avere queste caratteristiche. Con i suoi circa 1000 km di diametro Sedna riesce a giungere, al suo afelio, alla considerevole distanza di 975 Unità Astronomiche (la distanza dalla Terra al Sole). L’orbita molto eccentrica lo porta altresì a sole 76 Unità Astronomiche al perielio. Una vera eccezione.

Ma oggi c’è chi lo ha battuto. Il suo nome è per il momento molto meno intrigante: 2006 SQ372. Scoperto nel 2006, solo recentemente si sono potute stabilire con buona precisione le sue caratteristiche orbitali e sono risultate da primato. L’afelio raggiunge le 2005 Unità Astronomiche ed il perielio soltanto le 24.

Con i suoi circa 1000 km di diametro Sedna riesce a giungere, al suo afelio, alla considerevole distanza di 975 Unità Astronomiche (la distanza dalla Terra al Sole). L’orbita molto eccentrica lo porta altresì a sole 76 Unità Astronomiche al perielio. Un oggetto molto strano che forse può far parte della ipotetica nube di Oort interna. Una vera eccezione. Ma oggi c’è chi lo ha battuto. Il suo nome è per il momento molto meno intrigante: 2006 SQ372. Ma, in clima di Olimpiadi, anche lui ha conquistato una medaglia d’oro. Scoperto nel 2006, solo recentemente si sono potute stabilire con buona precisione le sue caratteristiche orbitali e sono risultate da primato. L’afelio raggiunge le 2005 Unità Astronomiche ed il perielio soltanto le 24.

Né Sedna, né 2006SQ372, né gli altri pianeti Trans-nettuniani finora scoperti hanno ovviamente le caratteristiche di Nibiru, né ovviamente su di essi sussistono le condizioni per il sostentamento di una civiltà evoluta come quella prevista dalle teorie di Sitchin. Ma il punto è che se esistono pianeti come Sedna o Eris non possiamo più escludere a priori l’esistenza di un pianeta come Nibiru.

Ciò che più colpisce di questi oggetti è la forma della loro orbita, apparentemente inspiegabile. Una simulazione prodotta con l’applicativo Orbit Simulator cerca di riprodurre un esperimento degli astronomi Alessandro Morbidelli e Harold F.Levinson volto a dimostrare l’origine dell’orbita di Sedna (e di conseguenza di altri corpi celesti simili).

L’esperimento parte da un assunto di base ancora più sconvolgente, ovvero che il Sole non sia da solo, ma faccia parte di un sistema stellare binario e che sia accompagnato da una nana bruna. Tra l’altro le osservazioni astronomiche hanno dimostrato che è più probabile riscontrare sistemi stellari binari o addirittura più complessi piuttosto che stelle singole, soprattutto per quanto concerne la classe astronomica del Sole.

All’inizio della simulazione una nana bruna, stella con massa 0,05 masse solari, si trova nel punto più vicino al sistema solare a circa 200 UA. Il punto verde rappresenta Nettuno, il punto giallo il Sole.

Immagine

Il sistema orbitante attorno alla nana bruna subisce l’influsso gravitazionale del sole il cui impatto distorce le orbite dei pianeti rappresentati dai punti rosa.

Immagine

Immagine

Alcuni corpi originari del sistema stellare della nana bruna vengono strappati via e vengono catturati dal campo gravitazionale del Sole.

Immagine

Alla fine della simulazione, dopo che il sistema solare è rientrato in equilibrio, alcuni oggetti che originariamente orbitavano intorno alla nana bruna si trovano ora a girare intorno al Sole con orbite similari a quelle di Sedna o Eris. Anche Plutone sarebbe stato un ex oggetto di questo sistema stellare compagno del nostro Sole.

Immagine

Ma anche in questo caso l’orbita dei pianeti catturati dal sistema solare non interseca le zone interne del sistema solare così come invece vorrebbe essere il Nibiru degli Anunnaki.

Altrettanto l’ipotesi dell’esistenza di una nana bruna ormai spenta, oggi visibile solo all’infrarosso, che orbita intorno al Sole nelle profondità dello spazio attorno alla quale orbitano i resti di un sistema stellare ormai morto i cui resti sono visibili nei pianeti che, a intervalli regolari di millenni, vengono a fare visita al sistema solare è oltremodo affascinante e ci permette di fare un passo avanti alla ricerca di Nibiru.

Immagine

Questa idea è infatti ripresa nella teoria proposta da Andrew Lloyd il quale attribuisce alla presunta nana bruna il nome di Dark Star, anche conosciuta come Nemesis.

Immagine

L’idea originale di Andrew Lloyd è che Nibiru sia in realtà un corpo celeste orbitante intorno a questa stella, Nemesis, la cui orbita lo porta ad avvicinarsi al sistema solare ogni 3600 anni in accordo con quanto affermato da Sitchin, ma soprattutto dai miti sumeri ai quali Lloyd sembra ricondursi nelle sue ricerche.

Ecco lo schema elaborato partendo dall’ipotesi elaborata da Andrew Lloyd, nel quale possiamo osservare come l’orbita di Nibiru, segnata in rosso, intorno alla Dark Star, essendo estremamente distante dal centro, consente allo stesso di avvicinarsi in modo significativo al sistema solare interno.

Immagine

L’orbita rossa di Nibiru è supposta da Lloyd ancora una volta circolare, ma proviamo per un attimo a ipotizzare una orbita più ellittica intorno alla stella madre, che lo conduce nei pressi del sistema solare secondo il disegno in alto a sinistra.

Il pianeta Nibiru potrebbe venire pertanto utilizzato come “traghetto” da Nemesis al sistema solare e viceversa per ipotetici abitanti dei pianeti interni del sistema stellare compagno del Sole.

Potremmo allora intendere Nibiru non come il pianeta patria di origine degli Anunnaki, quanto una sorta di astronave generazionale, utilizzata centinaia di migliaia di anni fa, per raggiungere i pianeti interni al sistema solare adatti alla vita come la Terra o Marte, in previsione della conclusione del ciclo vitale della loro stella di origine: Nemesis.

Un pianeta-astronave, ormai catturato dal campo gravitazionale del sole, e pertanto posizionatosi in una orbita simile a quella di Sedna come l’esperimento di Morbidelli e Levinson hanno dimostrato, che lo porta ogni 3600 anni ad avvicinarsi al sistema solare interno, non intersecando le orbite dei pianeti interni come previsto da Sitchin, ma comunque in grado di determinare interferenze a livello dei corpi celesti del sistema solare, eventualmente scagliando asteroidi e/o comete verso l’interno, coinvolgendo la Terra con violenti cataclismi.

Immagine

La fine della glaciazione di Wurm e il conseguente cataclisma ricordato come Diluvio Universale e la fine dell’Età dell’Oro atlantidea potrebbe essere stato causato proprio da uno dei passaggi di Nibiru.

L’esistenza di Nemesis è stata rilanciata recentemente da un articolo pubblicato su Extremamente.it il blog di Sabrina Pieragostini, giornalista Mediaset appassionata di misteri. In esso si afferma che un tempo, anche il nostro sistema solare sarebbe stato binario, ovvero formato da due Soli.

La causa potrebbe essere stata una giovane stella che avrebbe influenzato i pianeti in formazione prima di sparire. L’ipotesi è stata formulata da un ricercatore che lavora negli Stati Uniti per giustificare le orbite a dir poco singolari di alcuni pianeti extrasolari che sembrano sfuggire alle leggi della fisica.

Nel 1995, alcuni astronomi svizzeri per la prima volta individuarono un gigante gassoso, definito “Giove bollente”, in orbita attorno ad una stella. Per spiegare come mai si trovasse dove non si aspettavano di trovarlo, ipotizzarono che il pianeta si fosse formato altrove, ma fosse poi migrato vicino alla stella, attirato nella spirale del disco protoplanetario di gas e polvere che una volta le turbinava attorno. Il pianeta sarebbe rimasto poi nel disco e la sua orbita avrebbe coinciso con quella della stella di riferimento.

Ma la teoria della migrazione ha subìto un duro colpo nel 2008, quando gli astronomi hanno iniziato a trovare dei pianeti simil-Giove un po’ ovunque, con orbite inclinate e persino retrograde rispetto alle loro stelle. Ciò faceva immaginare che le forze di attrazione di altri pianeti ancora più massicci li avessero cacciati di forza dai loro percorsi alterandone le orbite.

Ma adesso Kostantin Batygin, del Centro Harvard-Smithsonian per l’Astrofisica di Cambridge, in Massachusetts, ha un’altra idea. “Le orbite non allineate sono un naturale effetto della migrazione nel disco, solo se si accetta però il fatto che i sistemi planetari si formino, solitamente, in ambienti multistellari“, dice il ricercatore.

Nel suo studio pubblicato su Nature, Batagyn ha calcolato come il disco protoplanetario di una giovane stella venga alterato da una seconda stella che le orbiti intorno. Quando un pianeta gigante si muove in spirale seguendo questo disco inclinato, inevitabilmente la sua orbita risulterà non allineata al piano dell’equatore solare.

“La ritengo un’ipotesi del tutto plausibile“, sostiene Josh Winn, astronomo dell’Istituto di Tecnologia del Massachusetts che ha misurato le orbite di svariati pianeti gioviani. “E la cosa migliore di questa idea è che la possiamo verificare“. Infatti, se Batagyn ha ragione, questi mancati allineamenti dovrebbero essere ancora più frequenti dei giganti gassosi, perchè l’alterazione del disco non richiede necessariamente la presenza di un Giove bollente.

Finora, il telescopio spaziale della Nasa Kepler ha misurato l’inclinazione di un solo sistema multiplanetario: i tre pianeti che orbitano attrono a Kepler 30, tutti allineati con l’equatore della loro stella. Ma in futuro, Winn prevede di osservare molti altri sistemi planerari per mettere alla prova la teoria dell’astrofisico.

Da parte sua, Kostantin Batagyn è pronto a scommettere sulla validità del suo modello intepretativo, sicuro che una prima prova potrà essere trovata osservando Alpha Centauri, un sistema stellare ternario con almeno un pianeta in orbita attorno alla stella più luminosa. “Ci sono buone chance che gli astronomi trovino che dissallineamenti. Alpha Centauri A e Alpha Centauri B sono abbastanza vicine da aver influenzato a vicenda il piano di inclinazione dei loro sistemi planetari”.

Ma non basta. Perchè in realtà, noi conosciamo già un sistema solare nel quale i pianeti mostrano l’inclinazione delle orbite: il nostro. Tanto che il ricercatore azzarda:”Io credo che da qualche parte, nella Via Lattea, ci sia una stella resposabile della nostra alterazione. Sospetto che il Sole, una volta, avesse una stella compagna che ha trascinato la nebulosa solare di 7 gradi. Poi ha lasciato la scena poco dopo la comparsa dei primi pianeti.”

La Terra, dunque, continuerebbe ad orbitare con quell’inclinazione strana rispetto all’equatore solare di circa 7 gradi, provocata da quella ipotetica stella gemella che faceva compagnia al nostro Sole prima di perdersi nello spazio, chissà dove.

Ma se, a dispetto della conclusione del ricercatore, questa stella, invece di essersi perduta nello spazio fosse rimasta legata al sistema solare? La teoria di Andy Lloyd riguardo alla nana bruna Nemesis, e Nibiru, pianeta o astronave generazionale che sia, troverebbe un possibile conforto.

E anche a quanto raccontatoci dai Sumeri relativamente alla durata della sua orbita se osserviamo la cadenza di alcuni degli eventi storici fondamentali della storia del genere umano analizzati secondo il punto di vista del Progetto Atlanticus:

1) 8848 a.C. - Diluvio Universale, distruzione di Atlantide e patto di concessione del pianeta
2) 5228 a.C. - Completamento della Rinascita Enkilita e ripartenza degli Anunnaki
3) 1608 a.C. - Mosè, esplosione di Santorini

Transiti la cui violenza dell'esito dipende dalle posizioni dei corpi celesti coinvolti. A tal proposito riteniamo che 3600 anni fa, l'ultimo passaggio non sia stato così catastrofico come il primo, ma sufficiente per stimolare l'attività vulcanica del pianeta. L'esplosione dell'isola di Santorini è infatti collocata storicamente proprio in quel periodo.

Inoltre un biologo italiano, Sirio Trevisanato, ha ricostruito gli eventi che afflissero l’antico Egitto di circa 3600 anni fa leggendo gli antichi papiri medici cosi detti di Ipuwer, e ora dà delle risposte.L’iniziativa è patrocinata dalla “Society for the Studies of Ancient Egypt e dall’Istituto Italiano di Cultura di Toronto”.

Ipuwer è un antico poema che narra dello sconvolgimento che subì l’Egitto nel 1600 avanti Cristo circa e che gli studiosi hanno interpretato in vari modi.

Il biologo Trevisanato - che dal 2004 in poi ha generato 5 articoli ed un libro. Sostiene, leggendo i papiri medici egiziani, ho notato come sia possibile ricostruire eventi dell’antico Egitto. Per esempio come un passo del papiro medico di Londra permettesse di identificare la natura del morbo (tularemia) che afflisse la capitale economica dell’Egitto del diciassettesimo secolo a.C.».

«Riguardo la presentazione – aggiunge il biologo – il testo di Ipuwer, frainteso in più modi dal mondo accademico, è restituito alla realtà descritta nel testo: un Egitto in preda a divisioni politiche, contrasti sociali molto pronunciati, occupazione straniera e disastri naturali… l’Egitto del 1600 a.C. afflitto dalla ricaduta di ceneri vulcaniche dell’eruzione di Santorini».

L’attuale isola di Santorini è in realtà l’antica Tehra che si trova nel mare Egeo. è un piccolo arcipelago delle Cicladi Meridionali. Le isole che lo compongono formano un anello montagnoso che racchiude il mare in un’ampia baia ovale il cui diametro massimo è di 11 chilometri e quello minimo di 7.

La maggiore delle isole, Thira o Santorini (75 chilometri quadrati), forma una mezzaluna aperta a ovest che abbraccia la baia per oltre 200°. La baia presenta un paesaggio sorprendente: essa è circondata da gigantesche pareti ocra, striate di bianco, chiazzate di nero a tratti, culminanti talvolta a 330 metri; al centro emergono isolotti nerastri, spogli, i Kaiménès o “isole bruciate”.

L’arcipelago costituisce un bellissimo esempio di vulcano esploso e sventrato. La sua forma è direttamente legata all’esplosione che avvenne nel 1470 a.C. ( gli ultimi dati danno l’eruzione intorno al 1600 a.C.) La camera magmatica si svuotò, 60 chilometri cubi di materiali vennero proiettati nell’atmosfera ed essendo crollata la volta, il mare irruppe nella caldera così formata. Dell’antico vulcano che sorgeva al centro della baia attuale, è rimasta soltanto l’Isola di Thira, a forma di falce di luna, in pratica metà del cono vulcanico.

Questa esplosione cambiò la vita sociale ed economica dell’Egitto e di buona parte del Mediterraneo in quanto le ceneri rimasero in sospensione per lunghissimo tempo.

La presenza di ceneri era già nota da ritrovamenti sul fondo del Mediterraneo e di laghi egiziani – continua Sirio Trevisanato – e la data dell’eruzione è tuttora controversa per via della non accettazione da parte di storici ed archeologi dei dati più attendibili, ossia quelli al radiocarbonio, come indicato recentemente dall’Università di Aarhus in Danimarca sulla base di materiale proveniente dall’ultimo meristema di un tronco di ulivo sepolto da ceneri e pomice dell’eruzione a Santorini.

Ipuwer costituisce un testo storico databile grazie a papiri medici egizi, che confermano una data all’interno dell’arco determinato in base al radiocarbonio e ciò metterebbe a tacere ogni controversia che storici ed archeologi potrebbero sollevare», afferma ancora lo studioso italiano, il quale aggiunge anche che esso «consente pure di scatenare una diversa controversia. La dinamica dell’eruzione di Santorini (ceneri seguite da una pausa nell’eruzione di 2-24 mesi, a seguito della quale subentrò la fase finale dell’eruzione) e questo combacia con le cosiddette dieci piaghe bibliche d’Egitto nell’ordine indicato nei testi biblici: ricaduta di ceneri con conseguente acidificazione di acque e reazione a catena da questa per piaghe; anomalie meteorologiche per via di ceneri rimaste sospese nell’atmosfera; pennacchio della fase finale dell’eruzione; reazione psicologica e culturale.

Compare nel testo così un indizio importante: le acque trasformate in sangue, come si legge nelle Sacre Scritture. L’Esodo era un altro effetto della crisi che attanagliava il Medio Oriente? Alcuni studiosi hanno pensato alla caduta di un meteorite che avrebbe sconvolto la regione, ma ora si pensa al vulcano di Santorini.

Probabilmente il Papiro di Ipuwer potrebbe ricordare l’epoca terribile del grande disastro, quando siccità e carestia attanagliarono l’Egitto per la sospensione delle ceneri nell’atmosfera che impedivano al sole di scaldare la terra, al punto di far decidere al faraone di cacciare gli “schiavi” ebrei.

Questo accadeva 3600 anni fa…

http://www.progettoatlanticus.net/2012/ ... ibiru.html



_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 20/12/2012, 16:50 
Tratto da: http://xoomer.virgilio.it/silvano/misteri20.html

Gli Egiziani con la parola "Horo", che significa "Falco", indicavano un pianeta. Il Falco vola alto nei cieli, dove appunto sono situati i pianeti.

Osiride, figlio di Nut, ha la sua origine nella parte orientale dei cieli.

Quando Seth lo uccide, prima di "tagliarlo" in pezzi che sparge ovunque lo"getta su di un fianco", proprio come accadrebbe urtando un pianeta.

Osiride giunge sulla Terra, indicata come un'isola situata tra le gambe di Nut, nuotando nelle acque celesti; ossia attraverso lo spazio celeste.
Dal Libro dei Morti si apprende che Osiride chiede al Dio Atum perché ha dovuto viaggiare "in un deserto che non ha acqua né aria, profondo, oscuro e impenetrabile". Una delle tante definizioni dello spazio.

Inoltre nei testi delle Piramidi Osiride viene descritto "grande e tondo, circolare e rotondo". Quindi è certo che per gli Egizi gli Dei sono Pianeti, anche per l'attributo "Neter" - "ntr", a loro assegnato, che veniva usato per indicare un pianeta, e Osiride era uno di quelli esplosi. I suoi frammenti colpirono la Terra lasciando al suolo detriti come le tectiti.

I geologi ritengono si sia manifestato un unico "fuoco globale". I racconti di Ermopoli riportano che la collisione primordiale fosse stata come "un'isola in fiamme" al centro di un lago. Un altro nome di Osiride era "Oceano" per l'acqua che si dice contenesse e che si riversò sulla Terra, dopo l'esplosione, provocando un grande diluvio. Quindi, per Alan Alford, il conflitto fra Osiride e Seth si riduce alla collisione fra due pianeti e molti sono gli indizi che emergono dai documenti antichi. Osiride possedeva un "Disco Alato", volava su un "Nar" provvisto di due occhi, mentre Seth possedeva uno "scettro" di due tonnellate; distrusse uno degli occhi di Osiride usando una "saetta luminosa". Horo da parte sua recise i "testicoli" di Seth, un riferimento ai suoi satelliti.

I testi egizi, misteriosi e impenetrabili, non forniscono informazioni precise circa la natura di questi occhi. Un Dio non può avere problemi di vista, quindi l'occhio assume un diverso significato, quello di Lune. Risulta inoltre che Osiride non è il solo a possedere "occhi", anche Nut madre del Dio era provvista di occhi "usciti dalle orbite".

Indagando riguardo a Seth si scopre che è una divinità egizia risalente al 3500 a.C.; descritto come un dio malvagio, bandito nei cieli. Signore del Cielo del Nord che sconfisse il serpente Apep. Veniva associato alla corona rossa del Nord e al colore rosso per una ragione tuttora sconosciuta. Van Flandern getta là un'ipotesi: Marte?

Nei testi delle piramidi si dice che la divinità si recò verso le Montagne dell'Oscurità. Cosa si vuole indicare con questo nome? Le acque dell'abisso, ossia lo spazio?

Sempre nei testi viene assegnato l'appellativo di "Lucente" alla piramide di Snefru; fatto che può essere riferito sia alla lucentezza di una stella, sia a quella di un pianeta esploso.

Vi è una sola piramide riferita ad una stella, quella di Abu Roach del re Djedefre, nome dato ad una stella Sehed; un verbo che significa "essere rovesciati". Riferito ad una stella non ha senso, ma il racconto che riporta la caduta di Geb, dal pianeta Nut, sulla terra cita: "viaggio nell'oscurità non riesco a vedere, cado e mi rovescio".

Secondo Alford, anche i Compagni di Horo si correlano a pianeti e lune frantumate in seguito alla battaglia cosmica, non a divinità in carne ed ossa.

Purtroppo, stranamente nelle effigi egizie non si trova mai raffigurata la morte di Osiride, ma le dissertazioni di Alford sono intriganti.

L'astronomia, le conquiste e le osservazioni spaziali forniscono un aiuto nella lettura di questi eventi.

LA TEORIA DEI PIANETI ESPLOSI - IL PIANETA X - NIBIRU

Quando si conoscevano solo sei pianeti un certo Daniel Titius fu attratto dalla distanza regolare delle loro orbite e dal divario esistente fra Marte e Giove coperto dalla cintura degli asteroidi. Enunciò una legge che in pratica era una equazione basata sull'osservazione dei pianeti conosciuti a quel tempo, secondo la quale ciascuno dei pianeti distava dal sole circa due volte la distanza del pianeta precedente. L'astronomo Johann Bode pubblicò la teoria nel 1778 e presuppose l'esistenza di un pianeta mancante fra Marte e Giove. Da segnalare che Plutone fu trovato, decenni dopo, proprio nel punto indicato da Titius. Fu nel 1802 che un altro astronomo, Heinrich Olbers, suggerì che il pianeta mancante era esploso formando gli asteroidi.

Secondo Thomas Van Flandern, astronomo ed ex direttore dell'osservatorio navale degli Stati Uniti, Marte era la luna di un pianeta chiamato "V" (il quinto), esploso circa 65 milioni di anni fa, di conseguenza risultano due i pianeti mancanti alle distanze 1,6 e 2,8 unità astronomiche. Nel 1995 è stata scoperta una nuova cintura di asteroidi oltre Nettuno prodotta dall'esplosione di un pianeta che potrebbe essere il famoso "Pianeta X".

La ricerca per accertare l'effettiva esistenza di questo Pianeta "X", posizionato oltre il sistema solare, è iniziata quando è stata scoperta una anomalia nelle orbite dei pianeti esterni. In tale ricerca è stato accertato che Plutone e Caronte sono in effetti doppi satelliti fuggiti da Nettuno e che la Luna di quest'ultimo, Tritone, possiede una rivoluzione a ritroso; deve aver ricevuto una spinta da una forza esterna per riuscire ad entrare nell'orbita di Nettuno.

I nuovi dati riguardanti la massa di Plutone e del satellite Caronte hanno accertato che le orbite di Urano e Nettuno sono state disturbate dalla forza gravitazionale di un corpo celeste non ancora identificato. Il satellite astronomico all'infrarossi IRAS ha segnalato un oggetto nella profondità dello spazio, grande quanto Giove che può essere un pianeta che orbita intorno al Sole. La NASA a suo tempo ha tenuto una conferenza in proposito specificando che tale corpo celeste potrebbe essere la causa dell'irregolarità nelle orbite di Urano e Nettuno. La ricostruzione al calcolatore propone che il pianeta "X" ha espulso Plutone e Caronte dalle loro posizioni di satelliti di Nettuno. È stato provato che gli asteroidi della fascia esistente fra Marte e Giove sono quanto rimane di un grande pianeta della stessa dimensione di Saturno.

Studi e indagini hanno accertano che si sono verificate almeno tre esplosioni all'interno del sistema. La prima è indicata 250 milioni di anni fa, la seconda 65 milioni di anni fa e infine la terza tre milioni e 200 mila anni fa. Sempre secondo Van Flandern esistevano due pianeti dove adesso vi sono gli asteroidi; uno siliceo, di tipo così detto "S", situato nella parte interna e l'altro carbonaceo, di tipo "C", nella parte centrale ed esterna.

Quindi riassumendo:

250 (per alcune fonti si tratta di 336) milioni di anni fa un grosso pianeta, chiamato "K" da Van Flandern, esplode dove adesso si trova la fascia esterna degli asteroidi (provocando gli asteroidi di tipo C meteoriti del ferro). Il 90% delle specie sulla Terra saranno eliminate. Ceres, Pallas, Juno, Vesta possono essere lune di questo pianeta. Il periodo è il Permiano e Triassico.

65 milioni di anni fa esplode un secondo pianeta chiamato "V", situato nella parte interna della cintura. Si verifica l'estinzione dei dinosauri. Marte e una luna, chiamata C, erano lune del pianeta. Il periodo è il Cretaceo Terziario.

3,2 milioni di anni fa esplode la luna C che si trovava nella parte interna della cintura; è considerata l'origine delle comete che ancora percorrono il nostro sistema. Il periodo è il Pliocene Pleistocene.

LE TRACCE DI ESPLOSIONE DI PIANETI

Diverse le tracce a suffragio dell'esplosione di pianeti.

Un lato di Mercurio, quello esposto all'esplosione, riporta i segni della catastrofe. Gli asteroidi principali della cintura indicano proprio la loro origine proveniente da un'esplosione di due corpi celesti. Quando un corpo esplode produce un onda di materiale vaporizzato che si spande attraverso il sistema solare e si deposita su tutte le superfici incontrate lasciando una zona scura di carbonio, ciò che Van Flandern chiama l'"Assioma Nero".

Su Venere è stata riscontrata un'abbondanza di Deuterio, derivato dell'idrogeno, conseguenza di un'antica presenza di acqua.

La Luna, considerata compagna della Terra da quattro miliardi di anni e non catturata da essa data la sua mole, presenta magnetismo e radioattività nei campioni esaminati spiegabile solo con la teoria dei pianeti esplosi. È stata anche rilevata acqua ghiacciata trasportata su di essa in seguito all'esplosione di un pianeta acquoso.

Un'esplosione spiega l'origine della magnetosfera di Giove e le sue emissioni radiofoniche potenti; il bloccaggio dei satelliti avvenuto quando la massa del pianeta era più piccola.

La bassa densità di Saturno, la sua turbolenza, le tempeste e i venti violenti, i grandi punti bianchi vicino all'equatore, la natura della fonte di calore interna del pianeta, sarebbero spiegabili con la teoria dei pianeti esplosi. Una delle sue Lune, Japetus, presenta tracce dell'"assioma nero". Tracce non visibili sugli anelli, dato che questi sarebbero stati originati recentemente da un suo satellite andato in pezzi.

Altra testimonianza l'inclinazione insolita di Urano, oltre 90°, che porta il pianeta a ruotare su di un lato, effetto di uno scontro con un altro corpo celeste.

Tritone, luna di Nettuno, gira all'indietro rispetto a quest'ultimo e presenta regioni scure in conformità con l'"assioma nero".

Come già detto, per Plutone e Caronte è stato accertato si tratti di due lune di Nettuno fuoriuscite quando si è verificato l'impatto con un altro corpo celeste. Plutone stesso presenta una massa scura concentrata in un emisfero.

Il pianeta più esposto è sicuramente Marte, che riporta ancora sulla superficie le tracce della pioggia di detriti dovuti dall'esplosione; di piccole dimensioni è l'unico sopravvissuto a queste esplosioni, con grandi crateri di recente origine; grandi anche i vulcani e i canyon, a testimonianza di una grande catastrofe che ha causato la perdita di acqua e di atmosfera.

Si calcola che a causa della relativa massa Marte ha orbitato intorno al "Pianeta V" mostrando sempre la stessa faccia, quindi l'onda d'urto ha colpito un solo emisfero.

Ma il "Pianeta V" aveva anche un'altra luna, il "corpo C", esploso 3,2 milioni di anni fa, che causò certamente effetti meteoritici su Marte nello stesso emisfero interessato dalla precedente esplosione. L'esplosione del "corpo C" ha indotto l'acqua a saltare verso lo spazio, lasciando ampi segni sulla superficie di Marte.

L'asse del pianeta ha subito un riorientamento dopo il secondo scoppio acquisendo una nuova posizione. Lo spostamento segnalato è di 90°.

Le sonde spaziali rispondono in parte a queste supposizioni. Si evidenziano infatti linee costiere, fondali marini e fiumi, segni di onde. Secondo gli scienziati una volta Marte aveva un atmosfera a strati. Si è riscontrata un'abbondanza di Xenon 129, sottoprodotto della fissione nucleare originato dalle esplosioni, come quella del "Pianeta V". Non si riesce a fornire una spiegazione a tale fenomeno.

I suoi paesaggi non sono di origine tettonico ma testimoniano il suo passato catastrofico. Nell'emisfero Nord la crosta ha uno spessore di uniforme di 35 chilometri nel sud, coperto di crateri, è spessa 80 chilometri. Nel Nord del pianeta si trova l'Olimpus, il più alto vulcano del sistema solare, e altri rigonfiamenti come l'Elysium e il Tharsis che, secondo gli scienziati, sono il risultato diretto degli effetti nell'emisfero opposto. Al bordo del Tharsis il canyon Marineris, profondo 7 chilometri, largo 200 che si allunga per 4500 chilometri.
Phobos e Deimos sono in effetti asteroidi rimasti bloccati in seguito all'esplosione del "corpo C".

La superficie di Marte è coperta da rocce ricche di ferro, materiale connesso ai nuclei dei pianeti.

Van Flandern presume il "Pianeta V" abitato e che i suoi abitanti siano stati i costruttori delle strutture presenti nella zona di Cydonia. Questa la prova indiretta della catastrofe; la zona si trova infatti a destra del vecchio equatore e la famosa "Faccia" è perpendicolare a quell'equatore, orientata sul nord-sud polare. Non è un caso né un effetto naturale, ma decisamente artificiale. L'intera regione è situata a 41° latitudine Nord e a 10° longitudine Ovest. La zona è ricca di strutture artificiali: la piramide di Di Pietro e Molenar, la fortezza, ed altri monumenti costruiti da una civiltà avanzata spazzata via dall'esplosione del "Pianeta V".

IL PIANETA T

A mezzo del computer Van Flandern e Harrington hanno determinato che la posizione attuale di Nettuno e Plutone sarebbe la conseguenza di un incontro con un pianeta intruso di una massa di due volte e mezzo la Terra, spinto dalla forza di una stella nana che passava nei pressi di quel pianeta rimasto bloccato in un orbita eccentrica intorno al sole, chiamato "Pianeta X".
In effetti una simile forza può avere spinto un pianeta verso il nostro sistema costringendolo a ripetuti incontri prima di venire nuovamente rigettato. L'incontro con i pianeti del sistema è considerato inevitabile data la sua orbita instabile e contraria che in seguito può averlo portato fuori del sistema.

Ma le esplosioni presentano un intervallo molto ampio l'una dall'altra da escludere che siano opera dello stesso pianeta.

Di conseguenza Van Flandern pone due pianeti oltre Nettuno che chiama "X" e "T". Pensa che tali pianeti siano esplosi dopo che si era alterato il loro nucleo, come conseguenza di precedenti collisioni con i pianeti del sistema solare, formando l'altra fascia di asteroidi fuori dal sistema solare. Ovviamente sono calcoli matematici e nessuno può asserire sia in effetti così, ma oggi l'orbita del Pianeta "X" sarebbe cinquanta o cento volte più distante dal sole.

Gli indizi scientifici ci dicono che il Pianeta "X" sia esistito ma che è improbabile sia ancora imprigionato nel nostro sistema solare e si sia nel frattempo trasformato nella cintura degli asteroidi che girano nello spazio oltre Nettuno a causa della sua esplosione. Infatti, secondo le stime, questo decimo pianeta non può continuare a girare all'interno del sistema a causa del potenziale di Giove la cui gravità è talmente forte da eliminare un altro corpo celeste.

RIFERIMENTI NEGLI ANTICHI DOCUMENTI

Seguendo il ragionamento di Van Flandern i pianeti all'epoca delle Prima Era erano nove. La famosa Enneade.

Eliminando i satelliti come Marte e Plutone, considerando Mercurio come una luna di Venere, inserendo i pianeti V e T situati ad una distanza di 1,6 e 2,8 unità astronomiche, si ottengono undici pianeti.

Molteplici negli scritti e documentazioni antiche i riferimenti ad undici pianeti.

Il Libro dei Morti dice che nove divinità governavano l'ovest e distingueva gli dei dell'est da quelli dell'ovest.

I Pianeti T e X erano esclusi dall'Enneade.

Esiste un sigillo posto sulle entrate delle tombe reali dell'antico Egitto con un disegno di uno sciacallo e nove prigionieri. Dal momento che il re impersonava Horo e Seth i pianeti divengono undici. Simile alla storia dei nove arcieri, considerati nemici del faraone, ove il governante degli archi era lo sciacallo. Abbiamo di nuovo il numero undici.

Sopra i sandali di Tutankhamen vi erano decorati nove arcieri in modo che il re potesse calpestare i nemici. Ancora una volta si raggiunge il numero undici. In pratica tutti riferimenti al sistema solare all'epoca dello Zep tepi.

Una similitudine con l'Enuma Elish babilonese che enumera undici pianeti elevati a divinità.

Fra essi Tiamat, dea dell'acqua, un pianeta acquoso che fornirà l'acqua alla Terra, assimilata all'Oceano Osiride, il Tehom della Genesi. Lo smembramento di Osiride ricorda Tiamat spaccata in due e la testa di Nut, anch'essa fu spaccata in due come ci narra il Libro dei Morti.

Riaffiora nei due Pantheon il concetto delle otto divinità che portarono la luce; l'egizia Ermopoli, la Kemenu, era la città degli otto.

Secondo l'Enuma Elish si segnalano mutamenti dell'orbita terrestre. Marduk si lamenta perché le regole sono state scardinate e le sedi degli Dei celesti. Le stelle del cielo sono mutate e non sono ritornate nelle loro originarie posizioni. In conseguenza di questo, secondo Van Flandern, Venere ha mutato il suo moto rotatorio portandolo a 243 giorni; causato da qualcosa di diverso dal sole.

Il cilindrico accadico del 3000 a.C. presso il Museo Statale di Berlino raffigura 11 globi intorno ad un altro a sei raggi. Curiosamente Plutone è indicato come un satellite di Saturno e fra Marte e Giove si vede un grosso globo tre volte più grande della Terra.

Quindi nelle saghe dei popoli celate da simbolismi, o epiche religiose inerenti alla creazione troviamo commemorati questi episodi. L'Enuma Elish babilonese è una di queste e parla chiaramente della collisione del Pianeta "X", chiamato Nibiru, con uno dei pianeti interni, Tiamat, che ne produce la rottura in due parti; della Terra originata da una di queste, una volta deviata su di una nuova orbita.

Ma rimanendo obbiettivi dobbiamo registrare che anche qui si tratta di interpretazioni.

Secondo le leggi della dinamica celeste è impossibile che un pianeta "X" abbia fatto deviare la Terra in un'orbita diversa, dato che la nuova orbita, quella attuale, non ha mantenuto nessun punto in comune con la precedente; quindi resta difficile per l'ufficialità considerare tali resoconti come prove alle ipotesi formulate.

IL DILUVIO UNIVERSALE COSMICO

Dalla ricerca delle cause che possono aver scatenato il famoso diluvio universale è stata presa in esame anche la vicenda di Nibiru, che può benissimo, dopo essere stato catturato dal sistema solare, aver interagito con gli altri pianeti e seguito ogni volta un percorso diverso avvicinandosi in tal modo a Venere e alla Terra.

Un antico testo mesopotamico narra di un allineamento di sette pianeti "che irruppero nella fascia celeste". Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone e Nibiru. Curioso ciò che dichiara Beroso, storico babilonese, "quanto ereditato dalla terra verrà consegnato alle fiamme quando i cinque pianeti si riuniranno nel Cancro disposti in un'unica fila. Quando lo stesso allineamento avrà luogo nel Capricorno noi correremo il pericolo del diluvio".

L'ipotesi del pianeta esploso spiega perché Nibiru ha un'arma chiamata "diluvio universale" credenza comune che un pianeta acquoso esplodendo liberò una massa enorme di acqua che si riversò sulla Terra.

Se Nibiru fosse passato nel mezzo fra Venere e la Terra si sarebbe avvicinato a quest'ultima ad una distanza sufficiente per provocare una sorta di campo energetico in grado di causare uno sconvolgimento a livello tettonico. I terremoti potrebbero aver prodotto lo scioglimento e lo spostamento delle calotte polari e un movimento violento delle acque dell'oceano.

ANOMALIE DELLA TERRA E DELLA LUNA

Una conferma indiretta di una collisione viene da alcune anomalie riguardanti la Terra e rimaste senza spiegazione. Le masse terrestri sono concentrate su una parte, le masse oceaniche sull'altra metà. Non vi sono riscontri del genere in altri pianeti. La crosta terrestre sulla terraferma è spessa circa trenta chilometri, le montagne sprofondano fino a sessanta e sotto l'oceano la crosta è di soli otto chilometri. La Terra possiede meno della metà della crosta che dovrebbe avere, avvalorando quanto narra l'Enuma Elish.

La crosta oceanica è antica di duecento milioni di anni, quella continentale risale a quattro miliardi.

Cosa altrettanto curiosa sembra che quattro miliardi di anni fa un evento catastrofico abbia generato la Luna; sulla cui superficie sono state trovate rocce, note come breccia, che si sono fuse a causa di un improvviso ed elevato calore. La romantica Selene presenta una massa troppo grande per un satellite. Sarebbe divenuto un pianeta e per questo i Sumeri lo annoveravano fra i pianeti. Infatti nell'epopea dell'Enuma Elish lo era, prima dello scontro con Marduk.

Le comete sono considerate detriti del processo di formazione del sistema solare che girano su molti piani e in direzione opposta agli altri pianeti. Orbitano tutte in senso orario e hanno un origine comune, provenendo dalla frantumazione di un corpo intorno al sole nella zona in cui si trova la fascia degli asteroidi, la luna C del Pianeta "V". Per l'Enuma Elish sarebbero i satelliti di Tiamat che vengono frantumati e proiettati in nuove orbite.

Nell'Enuma appare una contraddizione: come può Marduk essere al tempo stesso Nibiru, dal momento che in un passo è scritto che Marduk fonda la sua stazione in Nibiru, che controllerà gli incroci di cielo e di terra, in modo che gli Dei non possano attraversare sopra e sotto ma attendere su lui. Questo suggerisce che Nibiru non era un pianeta o una cometa conosciuta ma una manifestazione del pianeta esploso, tema delle religioni del Medio Oriente antico. Secondo la credenza degli Egiziani e dei Sumeri, il dio che impersonava il pianeta esploso aveva posto i fondamenti della Terra all'inizio del tempo. Così Nibiru ha controllato gli incroci come il dio sumero Utu. Ciò spiegherebbe perché i testi mesopotamici si sono riferiti spesso a Nibiru come una "stella visibile all'apparenza rosso scuro che il cielo divide in due".

Sembra che nel 200 a.C. Nibiru, raffigurato come un disco con due ali, passò nel nostro sistema per l'ultima volta descrivendo un'orbita al di là di Marte. A tale distanza appare come un puntino luminoso e se nessuno sa della sua esistenza, non sapendo dove guardare, non se ne accorge. Quindi, se all'epoca gli antichi osservavano i cieli, significa che ne erano a conoscenza. Da quel tempo Nibiru svanisce e non fornisce storicamente tracce della sua presenza.

Nel 200 a.C. la cultura Chavin declina. Teotihuacan ferma la sua attività industriale, e non si registra più la presenza degli Dei. Per la prima volta l'orbita del pianeta avrebbe coinciso con la fine di un ciclo precessionale, ossia 2160 anni. Un fatto importante. Dovrà forse passarne un altro per avere altre notizie? Sebbene la ricerca del Pianeta "X" non ha fornito ancora certezze, negli ultimi anni è stata accertata la presenza di una cintura di asteroidi lontano dalle orbite di Nettuno e Plutone; per tale motivo si è propensi a credere che il Pianeta "X" esista nell'enorme massa di questo anello di asteroidi.

La simbologia numerica egizia, la riproduzione in terra di quanto stava in cielo secondo il dogma "così sotto, così sopra", il trasformare eventi celesti in un credo religioso che è durato tremila anni, fa presumere che gli Egizi fossero a conoscenza di un pianeta esploso attraverso il retaggio di una razza perduta o a causa del ritrovamento di meteoriti rossi che ricordavano i "capelli" del dio Seth.

In qualità di esseri complicati formuliamo ipotesi complicate nel cercare una spiegazione accettabile che convinca gli egittologi a non perdurare nella loro ostinata interpretazione; ma forse la spiegazione è molto più semplice.

Non è da escludere che gli Egizi abbiano trovato la famosa "Sala dei Documenti", quella stanza segreta che tutti indicano sotto la piana di Giza, e siano venuti in possesso di antiche avanzate conoscenze depositate per i posteri.

http://xoomer.virgilio.it/silvano/misteri20.html



_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 

Astronave
Astronave

Non connesso


Messaggi: 609
Iscritto il: 23/04/2009, 14:42
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 20/12/2012, 19:06 
ma Nibiru non dovrebbe schiantarsi domani? io però in cielo non lo vedo


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 20/12/2012, 19:56 
Ragà, almeno noi siamo ... seri! [^]



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22378
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 21/12/2012, 17:13 
certo che se guardiamo ai lassi di tempo in gioco potrebbe davvero essere successo di tutto, infondo 1 milairdo di anni che in termini astronomici è poca roba per l'evoluzione di civiltà e di forme di vita è un tempo che può essere considerato infinito quindi in teoria potrebbero esserci state diverse civiltà su questi pianeti in posizione a quanto leggo abbastanza vantaggiosa per la vita come la conosciamo e chissà che alcune di esse a seguito della rocambolesca scomparsa dei loro mondi non abbiano trovate nella terra una oasi di tranquillità in cui rifugiarsi e "ricominciare ":)



_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1436
Iscritto il: 07/03/2009, 13:06
Località: vigevano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 25/12/2012, 19:22 
http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... Ofk1CeBHec



_________________
quando tornerà Kachinas prenderò mio figlio e andrò a nord come mi è stato detto
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22378
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/12/2012, 13:40 
Bellissimo! pensate un antico di 2mila anni fa davanti ad una cosa del genere!



_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 3145
Iscritto il: 25/03/2010, 16:20
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/12/2012, 13:48 
io qualche volta penso che abbiano nascosto dei "dormienti"
con l'indispensabile tecnologico da qualche parte sulla terra

Poi ci hanno costruito sopra o fatto costruire qualcosa di importante ben visibile
e significativo come indicatore:

vi viene in mente qualcosa?

ciau



_________________
IL MIO SITO SPACEART:
http://thesky.freeforumzone.leonardo.it ... 1&f=183131

Inoltre,un ottimo sito per scrivere quello che volete!

http://www.scrivendo.it

eheheh....la verità prima o poi viene a galla no?!
Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 9435
Iscritto il: 03/12/2008, 18:42
Località: romagnano sesia
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 01/03/2013, 23:34 
cari amici,


ciao
mauro



_________________
sono lo scuro della città di Jaffa
Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 9435
Iscritto il: 03/12/2008, 18:42
Località: romagnano sesia
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 02/03/2013, 22:58 
qualcosa in italiano,
http://bioregionalismo-treia.blogspot.i ... net-x.html

ciao
mauro



_________________
sono lo scuro della città di Jaffa
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22378
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 03/03/2013, 04:10 
interessante... Ma non ho capito a che distanza questo mini passerà dalla terra e se esso orbita comunque introno al sole, direi di si se il corpo centrale è la binaria del sole...



_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1933
Iscritto il: 06/12/2008, 14:15
Località: Brighton
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 03/03/2013, 14:18 
L'articolo dice che sta già attualmente intersecando le orbite di alcuni pianeti del sistema solare, presumo quelli piu lontani come Nettuno.



_________________
...the earth is an enclosed plane, centered at the North Pole and bounded along its outward edge by a wall of ice, with the sun, moon, planets, and stars only a few hundred miles above the surface of the earth.
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22378
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 03/03/2013, 14:31 
ma se è un sistema siamo sicuri che tutte le orbite di tutti gli oggetti facenti parte di questo sistema solare nano siano calcolabili e che non ci saranno impatti o perturbazioni gravi nel nostro sistema solare?
A me questa sembra una notizia di rilevanza mondiale, sbaglio? E pure tutto tace...



_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 699 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15 ... 47  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
cron
Oggi è 26/06/2025, 00:49
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org