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Argomento bloccato

12/03/2013, 14:01

certo che ancora una volta di più confermano di avere delle gran facce da c..o a farci pure una ridicola manifestazione di una trentina di persone...disgustoso.

12/03/2013, 14:30

TUTTI IN CORO...CHI E' RUBY....?
....LA NIPOTE DI MOUBARAK!!!

una delle cose più patetiche e tristi viste sinora ,meglio prenderla sul ridere.

Immagine



Ovvero 60 PEZZI DI CARTIER

....BRACCIALETTI ....




zio ot [;)]

12/03/2013, 15:34

Sul caso berlusconi-giustizia io credo che in molti, sbagliando, guardino il dito (berlusconi) e non la luna (rapporto tra giustizia e politica/democrazia).

E se domani la giustizia volesse eliminare dalla scena politica un altro esponente/rappresentante popolare, magari Grillo?

Il problema non è solo berlusconi e/o le sue misfatte giudiziarie, ma soprattutto l'utilizzo della giustizia a fini politici, e ancor di più chi/come/perchè riesce ad utilizzare a suo favore tale "strumento".

Abbiamo avuto in passato lampanti esempi ("tangentopoli", le virgolette non sono casuali), ed oggi è la stessa storia. Lascio agli storici eventuali commenti su cosa ha comportato l'aver azzerato la classe politica italiana, e soprattutto con quali obiettivi.
Nulla è per caso.

Fatevi ogni tanto qualche domanda di più.... [;)]

12/03/2013, 16:00

E' evidente che il rapporto magistratura/politica/criminalità organizzata non è quello che dovrebbe essere. La storia ce lo palesa già adesso.
C'è un gioco che si fa a carte coperte, con regole differenti da quelle civili, ma queste regole ci sono. Berlusconi ha fatto questo gioco, ha vinto seguendo queste regole "altre" e sempre con queste stesse regole ora sta perdendo. E le regole del gioco non si cambiano a partita aperta...puntare il dito contro la magistratura a questo punto è una mossa ridicola.
Grillo fa un gioco diverso, regole diverse...Ammesso che sia così folle da pensare di poter rimanere in politica più di un paio di anni ( e non lo è), la sua eliminazione dalla scena pubblica potrà avvenire solo in un modo, alla vecchia maniera.

12/03/2013, 16:28

DeMultaNocte ha scritto:

Sul caso berlusconi-giustizia io credo che in molti, sbagliando, guardino il dito (berlusconi) e non la luna (rapporto tra giustizia e politica/democrazia).

E se domani la giustizia volesse eliminare dalla scena politica un altro esponente/rappresentante popolare, magari Grillo?

Il problema non è solo berlusconi e/o le sue misfatte giudiziarie, ma soprattutto l'utilizzo della giustizia a fini politici, e ancor di più chi/come/perchè riesce ad utilizzare a suo favore tale "strumento".

Abbiamo avuto in passato lampanti esempi ("tangentopoli", le virgolette non sono casuali), ed oggi è la stessa storia. Lascio agli storici eventuali commenti su cosa ha comportato l'aver azzerato la classe politica italiana, e soprattutto con quali obiettivi.
Nulla è per caso.

Fatevi ogni tanto qualche domanda di più.... [;)]



In nessuna nazione del mondo uno che possiede quasi tutte le televisioni e i giornali avrebbe mai potuto governare impunemente per 20 anni come accade qui in Italia .Uno che ha avuto in corso decine e decine di processi in un paese normale si sarebbe dimesso da solo ,invece Berlusconi sottoposto a tanti infamanti reati , non ha mai sentito il dovere di dimettersi per poter consentire innanzi tutto a se stesso di potersi diffedere meglio e alla magistratuta di lavorare in serenita' . Quel gruppetto di fanatici adulatori del loro capo, pronti a calpestare qualsiasi legge comprese quelle morali, fregandosene altamente dei gravi danni che hanno causato al nostro paese negli ultimi anni che sono stati al governo , non si sono mai posti il problema .Negli altri paesi la gente va a casa se ci sono provvedimenti giudiziari in corso , pensiamo a questo invece di prendercela con i Giudici .Non abbiamo un sistema perfetto ,ma per prima cosa ci manca "La morale " .Ecco perchè in europa ci ridono dietro .
Ultima modifica di Werther il 12/03/2013, 16:29, modificato 1 volta in totale.

12/03/2013, 16:40

Werther ha scritto:

DeMultaNocte ha scritto:

Sul caso berlusconi-giustizia io credo che in molti, sbagliando, guardino il dito (berlusconi) e non la luna (rapporto tra giustizia e politica/democrazia).

E se domani la giustizia volesse eliminare dalla scena politica un altro esponente/rappresentante popolare, magari Grillo?

Il problema non è solo berlusconi e/o le sue misfatte giudiziarie, ma soprattutto l'utilizzo della giustizia a fini politici, e ancor di più chi/come/perchè riesce ad utilizzare a suo favore tale "strumento".

Abbiamo avuto in passato lampanti esempi ("tangentopoli", le virgolette non sono casuali), ed oggi è la stessa storia. Lascio agli storici eventuali commenti su cosa ha comportato l'aver azzerato la classe politica italiana, e soprattutto con quali obiettivi.
Nulla è per caso.

Fatevi ogni tanto qualche domanda di più.... [;)]



In nessuna nazione del mondo uno che possiede quasi tutte le televisioni e i giornali avrebbe mai potuto governare impunemente per 20 anni come accade qui in Italia .Uno che ha avuto in corso decine e decine di processi in un paese normale si sarebbe dimesso da solo ,invece Berlusconi sottoposto a tanti infamanti reati , non ha mai sentito il dovere di dimettersi per poter consentire innanzi tutto a se stesso di potersi diffedere meglio e alla magistratuta di lavorare in serenita' . Quel gruppetto di fanatici adulatori del loro capo, pronti a calpestare qualsiasi legge comprese quelle morali, fregandosene altamente dei gravi danni che hanno causato al nostro paese negli ultimi anni che sono stati al governo , non si sono mai posti il problema .Negli altri paesi la gente va a casa se ci sono provvedimenti giudiziari in corso , pensiamo a questo invece di prendercela con i Giudici .Non abbiamo un sistema perfetto ,ma per prima cosa ci manca "La morale " .Ecco perchè in europa ci ridono dietro .


Io ho chiesto di guardare la luna e tu mi hai risposto sul dito.

[8]

12/03/2013, 16:43

Blissenobiarella ha scritto:

E' evidente che il rapporto magistratura/politica/criminalità organizzata non è quello che dovrebbe essere. La storia ce lo palesa già adesso.
C'è un gioco che si fa a carte coperte, con regole differenti da quelle civili, ma queste regole ci sono. Berlusconi ha fatto questo gioco, ha vinto seguendo queste regole "altre" e sempre con queste stesse regole ora sta perdendo. E le regole del gioco non si cambiano a partita aperta...puntare il dito contro la magistratura a questo punto è una mossa ridicola.
Grillo fa un gioco diverso, regole diverse...Ammesso che sia così folle da pensare di poter rimanere in politica più di un paio di anni ( e non lo è), la sua eliminazione dalla scena pubblica potrà avvenire solo in un modo, alla vecchia maniera.


c'ho capito poco [:I] [:D] [8D]

12/03/2013, 16:56

DeMultaNocte ha scritto:

Sul caso berlusconi-giustizia io credo che in molti, sbagliando, guardino il dito (berlusconi) e non la luna (rapporto tra giustizia e politica/democrazia).

E se domani la giustizia volesse eliminare dalla scena politica un altro esponente/rappresentante popolare, magari Grillo?

Il problema non è solo berlusconi e/o le sue misfatte giudiziarie, ma soprattutto l'utilizzo della giustizia a fini politici, e ancor di più chi/come/perchè riesce ad utilizzare a suo favore tale "strumento".

Abbiamo avuto in passato lampanti esempi ("tangentopoli", le virgolette non sono casuali), ed oggi è la stessa storia. Lascio agli storici eventuali commenti su cosa ha comportato l'aver azzerato la classe politica italiana, e soprattutto con quali obiettivi.
Nulla è per caso.

Fatevi ogni tanto qualche domanda di più.... [;)]


Avevo espresso la stessa idea nelle pagine precedenti, allegando un articolo su un giro di favori sessuali collegato alla sinistra, con trascrizione di intercettazioni. Ma è caduto nel vuoto. Bene che si condanni Berlusconi, ma se non cadono anvhe le altre teste allora il problema, a livello di democrazia, è oggettivamente gravissimo.

12/03/2013, 17:13

... Infatti la "democrazia" è da 19 anni a senso ... unico! [^]
Anzi, prima: quando cancellarono uno schieramento completo e ne salvarono un ... altro! Bella democrazia! "Avanti popolo" ... [:o)]
Ultima modifica di Ufologo 555 il 12/03/2013, 17:18, modificato 1 volta in totale.

12/03/2013, 17:16

acgunner ha scritto:

certo che ancora una volta di più confermano di avere delle gran facce da c..o a farci pure una ridicola manifestazione di una trentina di persone...disgustoso.



A parte che erano più di cento, comunque sono meglio quelle in cui si dà fuoco ai cassonetti, alle auto e s'imbrattano i muri dopo averle suonate ai polizziotti ...! [:266] [:278] [:276] [:275] [:268] [:8]

12/03/2013, 17:24

DeMultaNocte ha scritto:

Blissenobiarella ha scritto:

E' evidente che il rapporto magistratura/politica/criminalità organizzata non è quello che dovrebbe essere. La storia ce lo palesa già adesso.
C'è un gioco che si fa a carte coperte, con regole differenti da quelle civili, ma queste regole ci sono. Berlusconi ha fatto questo gioco, ha vinto seguendo queste regole "altre" e sempre con queste stesse regole ora sta perdendo. E le regole del gioco non si cambiano a partita aperta...puntare il dito contro la magistratura a questo punto è una mossa ridicola.
Grillo fa un gioco diverso, regole diverse...Ammesso che sia così folle da pensare di poter rimanere in politica più di un paio di anni ( e non lo è), la sua eliminazione dalla scena pubblica potrà avvenire solo in un modo, alla vecchia maniera.


c'ho capito poco [:I] [:D] [8D]


Eppure non mi sembrava di essere stata oscura [:)].
Riassumendo: convenivo con te che il rapporto tra criminalità e organi dello stato (magistratura e politica) è controverso.
Dissentivo sul fatto che Grillo possa andare incontro ad un destino simile a quello di Berlusconi. Il motivo è che Berlusconi può essere tenuto sotto scacco proprio in virtù delle mosse che si è giocato all'interno di questo rapporto controverso.
Grillo no. Ammesso che possa un giorno essere necessario disfarsi di lui (ma secondo me non si arriverà a tanto perchè Grillo uscirà di sua spontanea volontà dalla scena politica), non sarà a colpi di magistratura che verrà organizzata la sua dipartita.
Più chiaro ora?

12/03/2013, 17:25

"non sarà a colpi di magistratura che verrà organizzata la sua dipartita"

Ne sei davvero sicura ..?

12/03/2013, 17:26

Ufologo 555 ha scritto:

acgunner ha scritto:

certo che ancora una volta di più confermano di avere delle gran facce da c..o a farci pure una ridicola manifestazione di una trentina di persone...disgustoso.



A parte che erano più di cento, comunque sono meglio quelle in cui si dà fuoco ai cassonetti, alle auto e s'imbrattano i muri dopo averle suonate ai polizziotti ...! [:266] [:278] [:276] [:275] [:268] [:8]


sarebbero meglio quelle contro una classe dirigente/politica che ci ha portato allo sfascio, e non tanto per incompetenza, ma per un disegno politico ben preciso.
Per questo in molti come il sottoscritto sperano in un rinnovamento politico totale, anche se passa attraverso un movimento come quello di Grillo e dei suoi sostenitori, che magari hanno tanti difetti ma non quelli che conosciamo già dei nostri attuali politicanti.

12/03/2013, 17:44

Blissenobiarella ha scritto:

DeMultaNocte ha scritto:

Blissenobiarella ha scritto:

E' evidente che il rapporto magistratura/politica/criminalità organizzata non è quello che dovrebbe essere. La storia ce lo palesa già adesso.
C'è un gioco che si fa a carte coperte, con regole differenti da quelle civili, ma queste regole ci sono. Berlusconi ha fatto questo gioco, ha vinto seguendo queste regole "altre" e sempre con queste stesse regole ora sta perdendo. E le regole del gioco non si cambiano a partita aperta...puntare il dito contro la magistratura a questo punto è una mossa ridicola.
Grillo fa un gioco diverso, regole diverse...Ammesso che sia così folle da pensare di poter rimanere in politica più di un paio di anni ( e non lo è), la sua eliminazione dalla scena pubblica potrà avvenire solo in un modo, alla vecchia maniera.


c'ho capito poco [:I] [:D] [8D]


Eppure non mi sembrava di essere stata oscura [:)].
Riassumendo: convenivo con te che il rapporto tra criminalità e organi dello stato (magistratura e politica) è controverso.
Dissentivo sul fatto che Grillo possa andare incontro ad un destino simile a quello di Berlusconi. Il motivo è che Berlusconi può essere tenuto sotto scacco proprio in virtù delle mosse che si è giocato all'interno di questo rapporto controverso.
Grillo no. Ammesso che possa un giorno essere necessario disfarsi di lui (ma secondo me non si arriverà a tanto perchè Grillo uscirà di sua spontanea volontà dalla scena politica), non sarà a colpi di magistratura che verrà organizzata la sua dipartita.
Più chiaro ora?



io mi ero concentrato di più sul peso della giustizia politica, che sul rapporto tra criminalità e organi dello stato, anche se magari il concetto è lo stesso....

Facevo notare come per arginare un movimento popolare/neo primo partito alla camera, fossero già partite le inchiestucce dei soliti noti, che sappiamo essere l'anticamera poi di vere e proprie inchieste giudiziarie distruggi-persona/movimento.

Siccome la storia la conosciamo, temo che per eliminare questo scomodo movimento popolare/neo primo partito alla camera (la storia si ripete, vedasi elezioni del 1994 con FI primo partito), si possano usare gli stessi strumenti che si sono usati fino ad ora per altri avversari politici, visto che le urne non bastano mai ad arginare un nemico.

Berlusconi, seppur con tutte le storture che conosciamo, politicamente ha rappresentato l'italia di quelli che non credevano nel progetto di un'italia svenduta al miglior offerente, sovranizzata da un'europa dirigista, governata dallo stesso circolo di politici di professione/ imprenditori/banchieri/professori, etc..

Oggi gran parte di questi italiani hanno riposto la loro fiducia in Grillo, e per questo questo movimento sarà osteggiato in tutti i modi, anche attraverso la giustizia politica, a cominciare dal dossieraggio mediatico....

Staremo a vedere se sarà così oppure no....

Riporto di seguito un interessante articolo, che avevo postato qualche pagina fa:
M5S, il voto e quell'Italia insoddisfatta
che da quarant'anni cerca di cambiare
di ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA

Nell'interpretazione che viene data del massiccio consenso elettorale ottenuto dal Movimento 5 Stelle si nota spesso un fraintendimento: cioè l'assunto che votare per M5S abbia significato aderire al programma del movimento stesso o, ancora di più, confidare nelle capacità di leadership politica di Beppe Grillo. Sicché ci si chiede scandalizzati come sia stata possibile questa apertura di credito da parte di tanti pur dotati di qualche giudizio.

Non sapendo darsi una risposta, allora, secondo un antico costume nazionale, si avanza immediatamente il sospetto di opportunismo, trasformismo, «voltagabbanismo», e quant'altro.
A mio giudizio chi vede le cose a questo modo si condanna a capire poco o nulla della storia recente e meno recente d'Italia. A non capire un dato di fondo: che c'è una generazione d'Italiani, c'è una parte del Paese, la quale già a partire dalla fine degli anni Settanta si accorse di quattro fatti che solo ora, dopo decenni, stanno entrando nella consapevolezza di tutti. Questi: a) che il sistema di governo sancito dalla seconda parte della Costituzione, nonché la legge elettorale proporzionale, erano ormai del tutto inadeguati ai bisogni del Paese; b) che esisteva un fenomeno come la partitocrazia, responsabile non solo di aver distorto profondamente il funzionamento del sistema suddetto ma anche di un malcostume e di un malgoverno sempre più vasti e opprimenti, c) che la Democrazia cristiana stava esaurendo la sua originaria spinta propulsiva e la sua funzione di salvaguardia democratica; d) che la presenza egemone a sinistra del Partito comunista equivaleva alla perenne subalternità della sinistra italiana, e cioè che con il Pci questa sinistra non avrebbe mai vinto un'elezione, non sarebbe mai andata al governo. Quella parte del Paese, insomma, vedeva con molto anticipo che un'intera fase storica - la fase del dopoguerra - andava ormai terminando, pur potendo continuare a contare sull'immane forza di una vischiosa continuità. E che dunque era necessario imboccare strade nuove.

Da allora - dapprima esigua, poi negli anni sempre più numerosa - quell'Italia del cambiamento è alla disperata ricerca del modo in cui riuscire finalmente a mutare lo stato delle cose: di uno strumento, di un'idea, di un varco. Ed è così che da allora quella parte del Paese, e con lei una fascia generazionale d'Italiani, di volta in volta ha guardato con simpatia al Partito radicale, ha sperato in Craxi, si è schierata con le iniziative referendarie di Mario Segni, ha cercato di capire le ragioni della Lega, ha puntato inizialmente su Berlusconi. Così come adesso fa un'apertura di credito a Grillo. Ma vogliamo dirlo? Non identificandosi mai, realmente, con le scelte di volta in volta compiute. Vedendone benissimo limiti e contraddizioni, ma sperando sempre, se si vuole illudendosi di servirsene strumentalmente: come una sorta di grimaldello.

Ingenuità? Certo, ingenuità. È facile dirlo (dirlo ieri e dirlo oggi), ma l'alternativa quale era? Una sola, evidentemente: stare dall'altra parte. Dalla parte, cioè, che fino ad oggi ha resistito o si è opposta ogni volta al cambiamento, o vi si è adattata solo perché non poteva altrimenti; di chi ha dovuto aspettare la caduta del muro di Berlino per decidere di non dirsi più comunista; dalla parte che ha preferito vedere la Dc disintegrarsi piuttosto che fare qualcosa prima; che fino a ieri giurava sull'intangibilità della Costituzione; dalla parte di chi a suo tempo (per quanto tempo!) giudicava una bestemmia qualunquistica parlare di partitocrazia; di chi per decenni non ha mai fatto nulla di concreto, mai nulla, per arginare corruzione e sperperi di misura inaudita. Ma che naturalmente - proprio come sta facendo anche oggi - ogni volta non mancava di arricciare il naso atteggiandosi a custode del bon ton politico, esibiva la propria educata compostezza di Padre Fondatore di fronte alla sgarbata impertinenza dei nuovi venuti, impartiva a destra e a manca lezioni di coerenza. L'Italia del cambiamento, così, si è dovuta (e si deve) sentire dare dell'opportunista e del voltagabbana da chi in quarant'anni è passato tranquillamente dal Pci di Togliatti e Longo al Pd di Bersani ma è convinto che però lui no, per carità, lui non ha mai cambiato idea! Solo gli altri fanno queste cosacce.

Un'Italia del cambiamento, irrequieta, sempre divisa, destinata regolarmente a vedere le sue speranze deluse per mille motivi, tra cui non da ultimo l'inadeguatezza dei partiti e degli uomini cui è stata fin qui costretta ad affidarsi. E molto probabilmente sarà così anche stavolta, con gli sprovvedutissimi parlamentari del M5S e con il loro capo. «Ma non era ogni volta prevedibile?» - mi sembra già di sentire chiedere dall'immancabile censore. Sì, forse sì: era prevedibile (e anche previsto, aggiungo). Ma almeno un dubbio, una sia pur tenue possibilità ogni volta c'era. Mentre dall'altra parte che cosa c'era ancora alla vigilia delle ultime elezioni? Il tetragono immobilismo di chi in dodici mesi non aveva trovato il modo di cancellare una legge elettorale nefanda o di avviare la minima riforma istituzionale, l'insensibilità di chi in un anno intero non aveva mosso un dito per tagliare davvero costi e privilegi della politica, neppure per abolire una manciata di province. E come sola alternativa accreditata la presunzione che per governare bastino i conti in ordine.
Prigioniera di un lungo passato, tramutatosi in un eterno e soffocante presente, l'Italia del rinnovamento ha preferito chiudere gli occhi. E fare un salto nel buio.

http://www.corriere.it/politica/13_...218f48.shtml
Ultima modifica di DeMultaNocte il 12/03/2013, 17:44, modificato 1 volta in totale.

12/03/2013, 18:34

Tieni presente però che questi attacchi arrivano a berlusconi a carriera finita...Gli elettori fantasma del PDL sono un dato molto significativo, a cui spesso non si riconosce il peso che ha...Come politico Berlusconi era finito anche senza questo colpo di coda della magistratura, non sono questi attacchi che lo hanno messo ko...semmai il significato dell'evolversi delle vicende giudiziarie di Berlusconi può essere ricondotto ad un messaggio preciso: non ci servi più, sei licenziato, togliti dai piedi...Sbarazzarsi di una persona inutile è assai diverso dal togliersi dai piedi una persona scomoda.

Direi che le analogie tra FI e M5S finiscano dove cominciano [:)]: entrambi hanno usato l'appeal che rappresenta la possibilità del cambiamento che da sempre desideriamo per la politica italiana. Dubito che si sarà mai più di questo ad accomunarli, considerando che è diverso il periodo storico, son diverse le condizioni economiche, è diverso lo spirito con cui si desidera questo cambiamento...ma chissà? In fondo il M5s deve ancora mostrare di che pasta è fatto.

L'analisi proposta dall'articolo mi trova non totalmente ma abbastanza concorde.
Ma per come la vedo io, pensare che il movimento5stelle si stia proponendo come semplice alternativa ai partiti, significa non aver colto in pieno il senso del cambiamento che sta proponendo. L'M5s vuole essere un cuneo si, ma non per scardinare il potere di un partito e sostituirsi ad esso, bensì per rivoluzionare il sistema dei partiti in Parlamento. Vuole essere un nuovo strumento politico, non un nuovo partito.
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