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Blissenobiarella ha scritto:
I debiti si devono pagare ma i soldi devono essere dati in mano alle piccole aziende in forma liquida. Le aziende devono poter essere libere di decidere se per questo mese è meglio pagare un fornitore, i dipendenti o un nuovo macchinario ,in modo da avere materiale per poter lavorare anche il mese prossimo e produrre, piuttosto che autodistruggersi per coprire un debito. Se le imprese sopravvivono i debiti verranno saldati, se la impresa muore, muore la possibilità di fare soldi per darli a chicchessia una volta per tutta.
A grandi linee la situazione è riassunta bene ma nei dettagli, si scopre che il "Mostro debiti" è un blob dalle molte facce.
Io posso portare la mia esperienza per quel che riguarda il discorso ASL Campania.
Premessa. Le ASL sono un mostro strano. Da un lato vengono considerate alla stregua di soggetti privati, per altri versi vengono considerate pubbliche.
Quando un'ASL non pagava il fornitore, questo dopo un po' andava per vie legali e dopo l'ingiunzione di pagamento, si faceva la pratica per cui il giudice poteva consentire il pignoramento delle somme che l'ASL doveva ricevere dalle Regione. Oppure, l'azienda non aveva soldi liquidi ed era costretta a chiedere anticipazioni alla tesoreria (banca) la quale poi aggiungeva gli interessi che andavano a sommarsi agli interessi legali dovuti al creditore e alle spese legali per gli avvocati. Il creditore, in questi casi, è quasi sempre una grande casa farmaceutica, un produttore di macchinari, una casa di cura privata, oltre ai fornitori comuni che possiamo immaginare. In un passato, molto recente, si era creata una vera e propria lobby tra creditori non pagati, banche e avvocati di grido che, insieme alla cattiva gestione finanziaria delle ASL e ai disguidi del sistema, ha messo in ginocchio la sanità pubblica.
Fermo restando il legittimo diritto di ogni creditore di essere pagato in tempi ragionevoli, il sistema è sbagliato a monte.
Il finanziamento delle ASL è il frutto di una serie di calcoli complicati e di una lunga contrattazione tra Stato e Regioni. Quasi sempre l'assegnazione definitiva si ha solo alla fine dell'anno. Nel frattempo si va per acconti. Lo Stato dà una serie di acconti alle Regioni, le Regioni passano i soldi alle ASL.
Quando le ASL non hanno liquidità a sufficienza, ad esempio, per pagare gli stipendi, si va per anticipazioni di cassa (sempre le solite banche) .
Se si va a leggere il bilancio delle ASL, si legge che una notevole percentuale dei costi è formata da spese legali e interessi bancari.
Nel recente passato, a causa di disordini contabili ma anche di azioni dolose, poteva capitare che un fornitore venisse pagato più volte, perché dopo essere stato pagato non faceva ritirare il decreto di pignoramento e, quindi, questo veniva ripresentato. L'Azienda, spesso nel caos, non sempre era in grado di agganciare le quietanze di pagamento con i decreti e questo andava a suo danno.
Si era anche diffusa la pratica che bastava che un creditore riuscisse a ottenere il decreto di pignoramento e una serie di creditori si insinuasse nello stesso procedimento, riuscendo a ottenere in tempi brevi il procedimento esecutivo per importi molto molto rilevanti.
Dopo un po', si è cercato di porre rimedio a questa situazione e, vista, la difficoltà delle ASL a stare dietro a queste cose, la Regione si è posta il problema inventandosi la cartolarizzazione dei debiti pregressi delle ASL e diventando una specie di intermediario tra le ASL e i fornitori. Questo, in molti casi, è stato positivo perché ha obbligato a una ricognizione dei debiti delle Aziende verso i fornitori i quali hanno tratto convenienza dall'operazione che ha portato liquidità, magari grazie ad accordi transattivi.
La Regine ha fatto praticamente un'intermediazione di factoring, indebitandosi, a sua volta, con un prestito obbligazionario e nello stesso tempo, è diventata creditrice verso le ASL. Per cui si è creata una sorta di compensazione tra i soldi che la Regione doveva versare alle ASL e quelli che doveva ricevere, essendo diventata anticipataria per conto delle stesse ASL.
Se, per alcuni anni, questo è stato positivo e ha dato una boccata di ossigeno ai creditori, alle ASL e a tutto il resto, dopo un po' il problema si è ripresentato anche perché il Ministero ha cominciato a subordinare le rimesse a tutta una serie di adempimenti, verifiche complicatissime, ecc. Il federalismo, per il momento presenta solo aspetti negativi con notevoli ritardi nelle rimesse e una complicazione di procedure.
Per altri versi, ogni tanto la Regione gioca la carta della presunta impignorabilità nei confronti della ASL prontamente impugnata.
Qui c'è un quadro piuttosto obiettivo della situazione (i media non sempre mentono)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01 ... ia/185828/Se Atene piange, Sparta non ride per cui anche la virtuosa Romagna non è messa meglio
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01 ... ri/182461/Veneto e Lombardia stanno anche loro messi male ma forse sono un po' più riservati...visto che sui giornali finiscono sempre Lazio, Campania, e le altre regioni del sud
http://www.medicivicenza.org/index.php/ ... ebiti.htmlhttp://corrieredelveneto.corriere.it/ve ... 8456.shtmlhttp://www.adnkronos.com/IGN/Daily_Life ... 36614.htmlOra sembra che con un decreto legge, fatto in poche ore, tutto vada a posto...Me lo auguro...