03/03/2013, 01:55
17/03/2013, 21:04
Thethirdeye ha scritto:
Grillo: "Sull'Euro referendum online".
http://www.wallstreetitalia.com/article ... ssimo.aspx
23/03/2013, 21:01
23/03/2013, 22:00
Thethirdeye ha scritto:
Grillo: "Sull'Euro referendum online".
http://www.wallstreetitalia.com/article ... ssimo.aspx
Mi rendo conto dei limiti di questo studio, e di svariate altre variabili (anche non economiche, interne o esterne) che potrebbero e dovrebbero rientrare in gioco, ma reputo che a meno di uno scenario distruttivo di default a catena, l’uscita dell’Euro di scena sia un’affare per l’Italia ed altre nazioni periferiche (specialmente quelle che hanno un sistema industriale dignitoso) ed un pessimo affare per la Germania, destinata col Marco ad un futuro Giapponese di deflazione-PIL asfittico-Debito crescente in un quadro demografico da film dell’orrore.
Il vero limite dello studio, sta nel comportamento umano, in particolare delle classi dirigenti dei paesi periferici, tendenzialmente poco responsabili, che potrebbero non approfittare degli evidenti vantaggi del ritorno alla valuta nazionale, facendo danni con decisioni di spesa improduttiva o altre misure tese a gestire il consenso nel breve periodo, e non a consolidare tale vantaggio in qualcosa di permanente. Ovviamente, tale situazione non risolverebbe tutti i problemi dei paesi periferici, ma certamente aiuterebbe ad affrontarli.
23/03/2013, 22:16
MaxpoweR ha scritto:Thethirdeye ha scritto:
Grillo: "Sull'Euro referendum online".
http://www.wallstreetitalia.com/article ... ssimo.aspx
Così se non esce il risultato che vuole lui da la colpa aglio §Hacker ed annulla tutto? ^_^Mi rendo conto dei limiti di questo studio, e di svariate altre variabili (anche non economiche, interne o esterne) che potrebbero e dovrebbero rientrare in gioco, ma reputo che a meno di uno scenario distruttivo di default a catena, l’uscita dell’Euro di scena sia un’affare per l’Italia ed altre nazioni periferiche (specialmente quelle che hanno un sistema industriale dignitoso) ed un pessimo affare per la Germania, destinata col Marco ad un futuro Giapponese di deflazione-PIL asfittico-Debito crescente in un quadro demografico da film dell’orrore.
Il vero limite dello studio, sta nel comportamento umano, in particolare delle classi dirigenti dei paesi periferici, tendenzialmente poco responsabili, che potrebbero non approfittare degli evidenti vantaggi del ritorno alla valuta nazionale, facendo danni con decisioni di spesa improduttiva o altre misure tese a gestire il consenso nel breve periodo, e non a consolidare tale vantaggio in qualcosa di permanente. Ovviamente, tale situazione non risolverebbe tutti i problemi dei paesi periferici, ma certamente aiuterebbe ad affrontarli.
E' comunque uno studio approssimato e congelato, che non tiene conto delel eventuali dinamiche interne ed internazionali durante e dopo il passaggio, fondamentalmente è un esercizio fine a se stesso ma poco utile per capire davvero se ci si guadagna o ci si perde. Se il mondo fosse un videogioco è innegabile che ce ne avvantaggeremmo ma purtroppo le cose sono più complicate.
23/03/2013, 22:22
24/03/2013, 01:28
MaxpoweR ha scritto:
scherzi a parte, quale modello a tuo avviso andrebbe applicato e come in concreto? Io non ho problemi ad accettare il cambiamento se questo ai miei occhi migliora la situazione, e soprattutto che non sia demagogico, ideologico ed utopico. A me piacciono le cose concrete.
24/03/2013, 14:01
Thethirdeye ha scritto:
Esclusiva Analisi: simulazione di cosa accadrebbe con e senza EURO.
PREMESSA
Ipotizzare quanto avverra’ a seguito di una disintegrazione dell’Euro e’ un esercizio estremamente complesso e certamente criticabile, in quanto le variabili in gioco sono realmente molte, e non tutte sono economiche.
Una nazione seria quale dovrebbe essere l’Italia, si sarebbe dovuta porre le domanda negli anni 80 se conveniva entrare in un sistema a cambi fissi o quasi (SME) e negli anni 90 se conveniva entrare nell’Euro. Analogamente oggi dovrebbe porsi la domanda di quale futuro ci attende restando nell’Euro e quale se si tornasse a valute nazionali, e se c’e’ convenuto entrare nell’euro.
I dibattiti nostrani, invece, sono da sempre puramente ideologici, e mai analitici e numerici. La domanda comunque, merita una risposta, e scenarieconomici.it e’ a disposizione per migliorare ed arricchire l’analisi che vi presenteremo, ove vi fossero osservazioni numeriche e supportate.
CONTINUA>>>
http://www.rischiocalcolato.it/2013/03/ ... -euro.html
24/03/2013, 15:20
24/03/2013, 18:45
TTE scirve:
Anche a me piacciono le cose concrete Max. Il punto è che non riesco a spiegarti o a condividere con te il mio punto di vista, perchè hai delle idee precostituite che definire faziose o "per partito preso" è solo un eufemisno. Non è affatto vero che sei disposto ad accettare il "cambiamento"... perchè altrimenti, non parleresti con tutta questa sicumera di ciò che continui imperterrito ad appoggiare. E cioè il sistema attuale...
TTE scirve:
Keynes rifiuta l’idea che il capitalismo funzioni come un sistema meccanico e quindi rifiuta
l'accostamento dell'economia alle scienze naturali ed “esatte”.
Keynes
vedeva l’economia dominata dagli “spiriti animali” degli imprenditori che, per la natura stessa del
mercato, non sono in grado di prevedere ogni singola conseguenza della loro azione e pertanto
agiscono di istinto o basandosi su previsioni parziali e spesso fuorvianti.
24/03/2013, 20:35
MaxpoweR ha scritto:
...
La nostra specie non è adattabile in maniera simbiotica all'ambiente, lo deve consumare per espandersi.
...
24/03/2013, 20:49
Atlanticus scrive:
Le società gilaniche
Atlanticus scrive:
Per cui non è necessario un ulteriore intervento genetico, fummo creati ad "immagine e somiglianza" e abbiamo già il potenziale per essere "esattamente come".
06/04/2013, 19:47
09/04/2013, 14:29
09/04/2013, 18:08