Oggetti fuori dal tempo, avvistamenti tramandati nella letteratura storica. Qual è l'origine dell'uomo? Testi sacri e mitologie da tutto il mondo narrano una storia diversa da quella che tutti conosciamo.
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Le otto scritture antiche mai decifrate

29/05/2009, 16:57

L'etrusca, la meroitica, la zapoteca e il Rongo Rongo: ecco i linguaggi che restano tuttora dei grandi misteri

MILANO - Da quando è comparso sulla Terra l’uomo ha sempre sentito l’esigenza di trasmettere alle generazioni successive le conoscenze e l'esperienza acquisita nel tempo. La scrittura è certamente l’invenzione più importante per tramandare la storia. Senza la decifrazione dei linguaggi antichi oggi l'umanità avrebbe una cognizione molto limitata delle civiltà del passato. Secondo gli storici la prima scrittura a comparire sulla Terra è quella cuneiforme usata dai Sumeri: incise su tavolette di argilla le prime testimonianze risalgono al 3.000 a.C. Successivamente forme di scrittura apparvero in Egitto, quindi in Europa e via di seguito in Cina e in America del Sud. Benché molte scritture del passato siano state decifrate dagli storici, esistono ancora oggi linguaggi oscuri. Proprio a queste scritture ancora da decifrare la rivista inglese New Scientist dedica un lungo reportage individuando otto importanti grafie che restano ancora sconosciute all'umanità.

IL METODO UTILIZZATO - Per interpretare una scrittura del passato lo studioso deve poter contare sempre su due requisiti minimi: un'abbondanza di testi e reperti archeologi che aiutino a interpretare i linguaggi sconosciuti. L'umanità non avrebbe mai decifrato i geroglifici egiziani senza l'aiuto della Stele di Rosetta, la lastra in granito scuro scoperta nel 1822 in Egitto. Su questo reperto archeologico è incisa un’iscrizione in tre differenti grafie: geroglifico, demotico e greco antico. Attraverso la comparazione con il greco antico, idioma ben conosciuto dagli studiosi, questi riuscirono a comprendere le regole e i significati dei geroglifici egiziani. Oggi le scritture antiche ancora da decifrare si possono dividere in tre categorie: le scritture il cui alfabeto è stato decifrato ma non si è compresa la lingua; le scritture il cui alfabeto è incomprensibile ma di cui si conosce la lingua; scritture i cui alfabeto e linguaggio sono entrambi incomprensibili.

L'ETRUSCO E IL MEROITICO - La prima scrittura ancora da decifrare elencata dal New Scientist è quella etrusca. L'alfabeto è stato quasi completamente decifrato assieme a importanti aspetti della grammatica, ma l'interpretazione del linguaggio ancora oggi appare complessa e spesso incomprensibile. Ciò accade anche perché la maggior parte delle numerose iscrizione etrusche arrivate fino a noi (circa 10mila) sono per lo più scritti funerari e generalmente molto brevi. Inoltre, sebbene la scrittura assomigli molto al greco antico, vi sono sostanziali differenze. Prima di tutto le lettere etrusche si scrivono da destra a sinistra, nella direzione opposta a quella greca. Poi l'etrusco è una lingua che non deriva dall'indoeuropeo, ma proprio come l'odierna lingua basca non ha alcun legame con le grandi famiglie linguistiche dell'antichità. Stesso discorso per la seconda scrittura dell'elenco: l'alfabeto meroitico. Usato dagli abitanti del regno di Kush, civiltà che fiorì intorno all'800 a.C. nel Nord Africa, tra il sud dell'Egitto moderno e la parte settentrionale del Sudan, gli studiosi ne hanno decifrato l'alfabeto, ma non il linguaggio. Per quanto riguarda la scrittura, come per la lingua antica egiziana conosciamo due forme di grafia: la geroglifica, usata per lo più sui monumenti, e quella corsiva, usata nel commercio e nelle faccende quotidiane. Entrambe le forme di scrittura sono dotate di 23 segni che furono decifrati nel 1911 dall'egittologo e professore di Oxford Francis Llewellyn Griffith. Tuttavia il significato delle parole continua a essere sconosciuto e non ha alcuna somiglianza con nessuna delle lingue parlate nell'Africa subsahariana.

LINGUAGGI PRECOLOMBIANI - Tra le scritture ancora da decifrare elencate dal New Scientist compaiono anche un gruppo di grafie usate da civiltà precolombiane: l'olmeca, la zapoteca e la epi-olmeca. La prima scrittura fu usata dall’omonima civiltà vissuta tra il 1.500 A.C. e il 400 d.C. nell'odierno Messico centro-meridionale, a est dell'istmo di Tehuantepec. Fino a pochi anni fa si pensava che questa popolazione antica fosse analfabeta, ma nel 1990 è stato scoperto un blocco di pietra su cui compaiono iscrizioni che risalgono al 900 a.C. In tutto sono presenti circa 60 simboli, fino ad oggi non decifrati: secondo gli studiosi finché non saranno ritrovati altri reperti archeologici con gli stessi simboli sarà davvero difficile interpretare questi segni. Qualcosa in più sappiamo invece del linguaggio usato dalla civiltà zapoteca: questa fiorì nella Valla di Oaxaca circa 2.600 anni fa. Gli zapotechi usavano un tipo di scrittura a ideogrammi sillabici e le prime iscrizioni ritrovate risalgono al 600 a.C. e sono presenti su pareti dipinte, ma anche su vasi, ossa e gusci. Questa popolazione parlava un linguaggio che ancora oggi è usato da sparute popolazioni che vivono nel Centro America. Tuttavia gli studiosi non sono riusciti a ricostruire l'alfabeto usato da questa civiltà anche a causa delle estreme confusione e complessità dei linguaggi parlati dalle moderne popolazioni zapoteche. Infine vi è la grafia epi-olmeca. La prima traccia di questa scrittura risale al 1902, quando fu scoperta la statuetta di Tuxtla, una figura in nefrite risalente al II secolo d.C. La lingua parlata dalla popolazione che ideò questa scrittura è probabilmente una versione arcaica dello Zoche, idioma ancora oggi usato nell'Istmo di Tehuantepec. John Justeson e Terrence Kaufman, due studiosi americani, hanno proposto una decifrazione frammentaria di questa scrittura, ma finché non saranno trovati nuovi reperti sarà molto difficile avere un'interpretazione chiara.

DALLA LINEARE AL DISCO DI FESTO - Tra le scritture antiche ancora da decifrare una delle più famose è la "Lineare A". Scoperta insieme a un'altra scrittura antica, la Lineare B (decifrata nel 1952), dal celebre archeologo britannico Arthur Evans durante gli scavi a Creta nel 1900, questo alfabeto era usato sull'isola greca dalla civiltà micenea nel II millennio a.C. Composta da segni che vanno da sinistra verso destra e presente su diverse tavolette d'argilla, questa scrittura è tuttora indecifrata e poco comprensibile, sebbene abbia molti simboli in comune con la Lineare B. Segue la scrittura Rongo-Rongo (significa "canti") usata già dai primi abitanti dell'isola di Pasqua: essi sbarcarono sull’isola dell'Oceano Pacifico intorno al 300 d.C. Questa lingua antica è molto simile al Rapanui, l'odierno idioma parlato sull'isola di Pasqua, ma la scrittura è incomprensibile e complessa (si tratta di una grafia "bustrofedica", ovvero un sistema di segni che non ha una direzione fissa, ma che cambia senso continuamente). Sono arrivati fino a noi solo 25 iscrizioni in Rongo Rongo: la maggior parte di questi scritti sono incisi su pezzi di legno. Un'altra scrittura incomprensibile è quella "Indus", usata dalla civiltà che visse nella Valle dell'Indo tra il 2.500 e il 1.900 a.C. Purtroppo ci restano poche iscrizioni, presenti per lo più su vasi di ceramica e non vanno oltre i 5 caratteri. I segni conosciuti sono circa 400 e a causa della brevità delle iscrizioni non è stato possibile ancora decifrare questa scrittura. Le ultime due grafie storiche ancora da decifrare sono quella proto-elamica e la scrittura presente sul Disco di Festo. La prima è la più antica scrittura non-decifrata al mondo. Essa si sviluppò intorno al 3.000 a.C. assieme alla scrittura sumerica. Quest'ultima visse diversi secoli ed è stata in parte decifrata, mentre la scrittura proto-elamica si estinse dopo appena 150 anni dalla sua comparsa nella regione di Elam, antico nome biblico dato al territorio che oggi corrisponde alla parte sud-occidentale dell'Iran. Sappiamo davvero poco delle popolazioni che usavano questa scrittura. Ancora oggi restano oscuri sia i caratteri sia la lingua delle iscrizioni. La scrittura presente sul Disco di Festo è un insieme di simboli impressi con stampini incisi su entrambe le facciate del reperto archeologico. Scoperto nel 1908 dagli italiani Luigi Pernier e Federico Halbherr, mentre stavano scavando a Creta nel palazzo minoico di Festo, questo magnifico reperto risale al 1.700 a.C. ed è composto da 241 simboli: tutti i segni non sono stati ancora decifrati e non hanno nessuna somiglianza con le scritture conosciute del tempo.


Francesco Tortora
28 maggio 2009(ultima modifica: 29 maggio 2009)


Fonte: http://www.corriere.it/cultura/09_maggi ... aabc.shtml

30/05/2009, 14:51

cara Bliss,
a proposito di alfabeti indecifrati, questa lapide
Immagine
che razza di alfabeto è [?]
ciao
mauro

30/05/2009, 21:05

Ciao mauro, cos'è questa lapide?

30/05/2009, 21:35

cara 2di7,
come ha scritto l'amica Marisa sul suo forum,sarebbe:
...unal astra è a tutt'oggi indecifrata. Alcuni studi la attestano al periodo altomedievale e si trova in una abitazione privata della Valle Brembana..

...un frammento di questa lapide è stato ritrovato ad Almenno S.B.(San Bartolomeo, BERGAMO) che si trova ad una certa distanza da Lenna, dove è conservato il pezzo.

ciao
mauro

30/05/2009, 21:58

non sono esperta ma non mi sembra che assomigli molto alle scritture altomedievali...
Comunque, ho una cara amica archeologa, gliela mostrerò per sentire anche il suo parere. Ti chiedo gentilemente di inviarmi un'immagine ad alta risoluzione se ne hai una.
Ultima modifica di 2di7 il 30/05/2009, 21:58, modificato 1 volta in totale.

30/05/2009, 22:15

purtroppo l'unica chè c'è è questa sul forum.
Non riecsi ad ingrandirla cliccando sopra?
ciao
mauro

30/05/2009, 22:34

cara 2di7,
scusandomi(vedo ora) di averti ,nel primo messaggio scambiato per Bliss [:(] [8D]
metto quest'altro link, dove oltre quello che hai postato, ci sono gli esempi di scrittura:
http://informatisubito.myblog.it/archiv ... frate.html
ciao
mauro

30/05/2009, 22:41

Grazie Mauro,
litigando un po' con explorer che non mi voleva ingrandire l'immagine, finalmente sono riuscita a salvarla.

03/06/2009, 16:52

Ciao mauro, allora la lapide... andiamo un po' OT ma nemmeno tanto, in fondo sempre di scritture parliamo! [:)]

Non so magari per il momento ti dico qualcosa che già sai, comunque come promesso, ho mostrato l'immagine alla mia amica che in 5 minuti ha tirato fuori un sacco di cose! Comunque, si è portata via una copia e l'analizzerà con più comodo.

Dunque, senza che le avessi dato indizio alcuno mi ha detto che secondo lei potrebbe essere del periodo carolingio o longobardo, periodo in cui il latino era ancora predominanate. Nel bassorielievo, si leggono infatti diverse parole latine contratte (i segni di contrazione sono quelle lineette orizzontali sopra le lettere), tipo: hoc dicit certus....
La scrittura è tutta capitale e ha un po' di cose strane, tipo la "e" fatta in 2 modi diversi; presenta inoltre, diversi caratteri legati.
Le due linee in veritcale (2 di esse sono ben visibili nella seconda riga) sono la fine di una frase.
Poi, mi ha fatto notare che quello alla prima riga sembra essere un numero (510 ?)... e mi ha chiesto se quello in alto tutto a destra è un disegno o una macchia ma se non hai altre foto, non si capisce.

Spero di esserti stato un po' di aiuto.

03/06/2009, 21:03

cara 2di7 ,
qualunque aiuto è benvenuto [;)]
Ho provveduto a chiedere sull'altro forum se ha qualche altra foto.
ciao
mauro

04/06/2009, 10:19

l'immagine postata da Mauro mi sembra molto una sovrapposizione di più lettere su un fondo originario....
Ultima modifica di Arturo il 04/06/2009, 10:20, modificato 1 volta in totale.

04/06/2009, 10:34

Arturo ha scritto:

l'immagine postata da Mauro mi sembra molto una sovrapposizione di più lettere su un fondo originario....


in un certo senso, non ci sei andato tanto lontano credo: la mia amica mi ha detto che il fatto che le lettere non siano tutte della stessa dimesione (anzi, a dire il vero sono molto imprecise), potrebbe suggerire anche un riutizzo del bassorilievo (non la chiamo + lapide senno se mi scopre lapida a me! [:p]), pratica utilizzata di frequente... e questo spiegherebbe anche perchè ci sono le due "e" fatte in modo diverso.
Ultima modifica di 2di7 il 04/06/2009, 10:37, modificato 1 volta in totale.

15/04/2013, 00:40

IL MISTERO DEL DISCO DI FESTOS


Ogni tanto gli archeologi trovano oggetti misteriosi ed enigmatici; con caratteri indecifrabili, con strani glifi, formule magiche arcaiche, con esseri amorfi e via dicendo.

Oggetti di questo tipo ormai se ne contano a migliaia e alcuni di essi rimangono nascosti e dimenticati nei vari scantinati dei musei.

Uno di questi strani oggetti, sebbene se ne sia discusso parecchio, non ha ancora avuto la fortuna di divenire celebre e ammirato come altri suoi simili.

Si tratta del disco di Festos, trovato a Festos (Creta) dall' Italiano Luigi Perneri nel 1908; è una tavoletta circolare di terracotta realizzata nel 1700 a.C., raffigurante geroglifici non ancora interpretati. Reperto archeologico piuttosto ambiguo, bellissimo dal punto di vista estetico, reca sulle due facciate (come possiamo vedere dal disegno: sono presenti entrambe le facce del disco) segni pittografici che rappresentano pietre, uomini, foglie, pesci sconosciuti, oltre che un boomerang, che come sappiamo è un arma di origine oceanica e non greca!

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Queste incisioni non furono fatte a mano, ma realizzate con 45 punzoni, fatto altrettanto ambiguo per l'epoca, poiché il primo a usare i punzoni fu un certo Gutenberg solo 3000 anni più tardi. Prima di stabilire la sua origine cerchiamo di chiarire che cosa potrebbe rappresentare questo disco. Per alcuni si tratterrebbe o di un inno religioso o di un canto di guerra, o anche di una profezia magica.

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Secondo l'esperto di lingua micenea Rosario Viene non si tratta di inni o canti poiché non è una scrittura: le figure costituirebbero un calendario usato per calcolare la durata dell'anno solare, basato su un ciclo di 128 anni, rivelatosi ancor più preciso persino del calendario gregoriano, studiato nel 1582 e ancora in uso oggi. Benché queste teorie siano interessanti, non abbiamo ancora capito di preciso che cosa vogliano rappresentare questi segni, e chi e perché li fece!

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Il motivo: le parole corrono lungo una spira, sia da un lato che dall'altro; i ricercatori si sono detti: ma dove comincerà la scrittura? Dal centro? Dalla periferia verso il centro? Andando verso dove?

Sommando i segni presenti nelle 61 parole che appaiono, troviamo un totale di 242 segni, una cifra irrisisoria paragonata ai 30.000 che hanno permesso di decifrare la scrittura lineare B, i 7.500 della lineare A e i 1.600 della scrittura geroglifica cretese.

Analizzando bene, i segni sono estremamente realistici ottenuti con la stampa di 45 punzoni, su entrambi i lati.

Si tratta probabilmente del primo caso nella storia di un'iscrizione realizzata con l'aiuto di caratteri mobili.

Per ora è destinato a conservare il suo mistero.

Si ritiene che sia stato realizzato intorno al 1700 a.c. (ovvero piu di 3700 anni fa). Molti lo citano come primo esempio di stampa : infatti sulla argilla ancora umida furono impressi i caratteri con una serie di "sigilli" rappresentanti 45 simboli.

I sigilli in altre civiltà come la mesopotamica o l'egiziana venivano invece usati per autenticare ad esempio i documenti o per identificarne gli autori (si usava la cera come base).

Questo sistema, usato nel disco, invece è lo stesso o molto simile che userà

Gutenberg nell'inventare la stampa moderna a caratteri mobili.

Per altri invece potrebbe ssere un calendario...

Il mistero ad oggi... non risulta svelato...

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http://www.antikitera.net/news.asp?id=12388&T=5
Ultima modifica di vimana131 il 15/04/2013, 00:42, modificato 1 volta in totale.

15/04/2013, 00:59

vimana131 ha scritto:
IL MISTERO DEL DISCO DI FESTOS

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Questo pero' e' il disco di Nebra: http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=9960

15/04/2013, 01:07

zakmck ha scritto:

vimana131 ha scritto:
IL MISTERO DEL DISCO DI FESTOS

Immagine



Questo pero' e' il disco di Nebra: http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=9960





Cercando DISCO DI FESTOS su Google esce anche il disco di Nebra! [:D]
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