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MessaggioInviato: 08/03/2013, 22:03 
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rmnd ha scritto:

Non ho capito cosa c'entri chernobyl se l'episodio è circoscritto solo in quella zona.
A me pare più verosimile che sia il terreno contaminato da residui industriali o per usi medici,. Qualche cava, deposito di stoccaggio interrato, legale o abusivo...





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MessaggioInviato: 08/03/2013, 22:51 
Probabilmente Chernobyl non c'entra. Anche se oggi al TG3 regionale del Piemonte sembrava che non ci fosse nessun dubbio in merito.

La diffusione della radioattività ambientale è molto attenuata da due fattori principali. Migliaia di chilometri e 27 anni dal tragico evento. Parliamo di concentrazioni veramente molto alte, non di tracce appena percettibili.

Bisogna anche dire che forse neanche l'Italia c'entra qualcosa. Molti dimenticano che qui da noi, a parte i reattori nucleari di ricerca, non c'è mai stata vera produzione di energia elettrica da fissione. E quindi di quantitativi importanti di scorie.

Il Cesio 137 è comunque un prodotto tipico delle centrali nucleari. Non esistono altri processi industriali in grado di produrlo.

Qualcuno potrebbe avere fatto il furbo ma l'origine potrebbe essere francese, tedesca, svizzera. Lì le centrali non mancano...

Non possiamo però scartare neanche l'ipotesi del coinvolgimento di qualche fonderia della zona. Infatti da Wikipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Cesio-137


" Le sorgenti di raggi gamma basate sul Cesio, racchiuse in contenitori metallici possono essere (criminalmente o negligentemente) mescolate con rottami metallici destinati alle fonderie, procedura che porta alla produzione di acciaio contaminato con radioattività. "


Ultima modifica di BOBBY il 08/03/2013, 23:32, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 23/04/2013, 17:50 
Allarme «cesio 137» nei cibi italiani
Catturati altri cinghiali radioattivi
Dopo Vercelli animali contaminati anche in provincia di Verbania.
Nel sangue la sostanza sprigionata da Chernobyl

VERBANIA – Era un fenomeno privo di spiegazione certa; continua a esserlo ed è di dimensioni più estese del previsto. Esemplari di cinghiali «radioattivi», contaminati da tracce di cesio 137 (la stessa sostanza sprigionatasi in seguito all’esplosione di Chernobyl) sono stati individuati anche nella zona montana della provincia di Verbania, in particolare in valle Vigezzo.

I PRIMI SEGNALI - Un mese fa animali che presentavano lo stesso misterioso avvelenamento erano stati scoperti nella vicina provincia di Vercelli. Proprio quella inattesa novità ha indotto alla fine di marzo l’Asl di Verbania ad avviare dei controlli su carcasse di cinghiali morte nel suo territorio di competenza: si trattava di animali o abbattuti da cacciatori o morti in seguito a sempre più frequenti incidenti stradali (il cinghiale è una specie ormai infestante in molte zone dell’arco alpino). Campioni della lingua o dei muscoli sono stati inviati per controlli specifici all’istituto zooprofilattico di Torino e il responso, su otto casi è stato per otto volte sorprendente e positivo: nell’organismo di quei cinghiali è presente cesio 137 in concentrazione lievemente superiore al consentito.

DALL'EST EUROPA - Il perché del fenomeno, come detto, non è stato ancora spiegato con certezza: nessuno sa dire perché la presenza dell’isotopo radioattivo si manifesti di nuovo a quasi 30 anni dal disastro di Chernobyl e solo nei cinghiali. Quest’ultimo è esemplare abituato a grufolare e scavare nel terreno e forse la contaminazione è arrivata dagli strati meno superficiali delle zone più selvatiche della montagna. Ma c’è chi avanza una seconda spiegazione: in provincia di Verbania sono stati sequestrati di recente allevamenti non autorizzati di cinghiali, esemplari che vengono poi liberati a scopo venatorio. Questi ultimi potrebbero essere stati alimentati con mangimi non controllati e proveniente dall’Est Europa. In attesa di individuare la vera provenienza del cesio le autorità sanitarie piemontesi stanno pensando di estendere i controlli sulla radioattività anche su altri prodotti locali che finiscono nella catena alimentare, ad esempio il latte e le verdure. Una decisione sarà adottata nelle prossime ore.
Claudio Del Frate
23 aprile 2013 | 13:11
Fonte:http://www.corriere.it/cronache/13_aprile_23/cinghiali-raddioattivi-chernobyl_a14ea92e-ac02-11e2-b753-2de04ad0a16e.shtml



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MessaggioInviato: 23/04/2013, 18:06 
Cita:
Angel_ ha scritto:

Ma c’è chi avanza una seconda spiegazione: in provincia di Verbania sono stati sequestrati di recente allevamenti non autorizzati di cinghiali, esemplari che vengono poi liberati a scopo venatorio. Questi ultimi potrebbero essere stati alimentati con mangimi non controllati e proveniente dall’Est Europa. In attesa di individuare la vera provenienza del cesio le autorità sanitarie piemontesi stanno pensando di estendere i controlli sulla radioattività anche su altri prodotti locali che finiscono nella catena alimentare, ad esempio il latte e le verdure. Una decisione sarà adottata nelle prossime ore.
Claudio Del Frate
23 aprile 2013 | 13:11
Fonte:http://www.corriere.it/cronache/13_aprile_23/cinghiali-raddioattivi-chernobyl_a14ea92e-ac02-11e2-b753-2de04ad0a16e.shtml



Forse questa è la spiegazione più verosimile. In ogni caso il Cesio 137 non è un prodotto esclusivo della centrale di Chernobil, ma di qualunque centrale nucleare a fissione e in Europa, a parte l'Italia, ce ne sono almeno un centinaio (forse di più). Nel mondo intero si parla di più di 450 centrali [:)]

Ripeto, secondo me, Chernobil è troppo lontana per produrre danni del genere... [;)]



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