Governo: Enrico Letta premier, è lui l'incaricatoTratto da: http://www.wallstreetitalia.com/article ... icato.aspx Ancora qualche ora e l'Italia avrà un governo, a 56 giorni di distanza dal voto: questa mattina infatti il presidente Napolitano ha affidato l'incarico a Enrico Letta. Il politico pisano di solida formazione europeista e' stato convocato alle 12.30 al Colle e ha accettato con riserva. Diventa cosi' il primo Presidente del Consiglio del PD della storia. Come vice si fa il nome di Angelino Alfano, segretario PdL.
A riprova dell'inciucio in atto tra partiti che fino a qualche mese fa si facevano la guerra in campagna elettorale, tempo fa Letta ha confessato di pensare che il PdL e' meglio di Beppe Grillo e ha sempre aperto a un governo in continuità con Monti. Il portavoce del Movimento 5 Stelle ha denunciato una "spartizione delle poltrone" della Seconda Repubblica.
Letta guidera' un esecutivo "di servizio al paese", come l'ha definito lo stesso premier incaricato. Avra' un'alta intensita' politica, in questo senso di rottura con il governo tecnico a guida Monti. I nuovi ministri, tuttavia, potranno contare su un analogo sostegno parlamentare a quello su cui poteva contare il professore della Bocconi. L'esecutivo sara' molto snello e i capoi dei dicasteri (piu' sotto vedi i nomi che circolano) saranno massimo 12.
In Europa forte impegno perche' cambi la barra delle politiche dell'Unione Europea, troppo attente a "politiche di austerita' che non sono piu' sufficienti". Questo governo non nascera' a tutti i costi, ma "solo se ci saranno le condizioni".
A 46 anni Letta e' il secondo premier piu' giovane dopo Amedeo Goria, che ne aveva appena 39. Record a parte, il partito di centro sinistra non ha molto da festeggiare, tuttavia, essendo piu' preoccupato per le divisioni interne al movimento e per la posizione di estrema fragilita' del suo gruppo in Parlamento. Il primo partito d'Italia, uscito balcanizzato dall'elezione del capo dello Stato, avrebbe certamente voluto che lo storico momento si fosse materializzato in tutta un'altra maniera.
Il suo primo incarico importante e' stato alla Commissione per l'Euro nel 1994-1997. Sul tema ha scritto un libro intitolato: "Euro sì. Morire per Maastricht", in cui descrive che vale la pena di morire per l'Euro e Maastricht come nel 1939 valeva la pena di "morire per la Polonia" e che ...non c'e' un Paese che abbia, come l'Italia, tanto da guadagnare nella costruzione di ... una moneta unica...." e..."abbiamo moltissimi imprenditori piccoli e medi che ... quando davanti ai loro occhi si spalanchera' il grandissimo mercato europeo, sara' come invitarli a una vendemmia in campagna. E' impossibile che non abbiano successo...il mercato della ...moneta unica sara' una buona scuola".
Le quotazioni del vice presidente del PD, che ha partecipato a diverse riunioni del controverso Club di Bilderberg, sono cresciute in maniera esponenziale nelle ultime ore, fino alla conferma dell'appuntamento al Quirinale. Per gli amanti delle teorie cospirazioniste, e' anche membro del comitato esecutivo dell'Aspen Institute Italia, un'organizzazione americana finanziata anche dalla Rockefeller Brothers Fund, che si pone come obiettivo quello di incoraggiare le leadership illuminate, "le idee e i valori senza tempo".
Quanto al toto ministri sara' Letta a fare l'elenco dei suoi alfieri, ma il presidente Napolitano sicuramente spingera' per personalità consolidate che all'estero diano una immagine di affidabilità, magari a scapito dell'innovazione. Letta e' stato il ministro piu' giovane della storia della Repubblica: nel 1999, a 32 anni, fu per due anni ministro dell’Industria nel secondo governo D’Alema. Poi a 31 anni fu Giorgia Meloni a strappargli il record di mano, che a sua volta Letta aveva scippato a Giulio Andreotti.
Letta e' il nipote di Gianni, storico collaboratore di Silvio Berlusconi. Si e' occupato a lungo soprattutto di Europa e di economia. La sua carriera politica e' iniziata nel Partito Popolare Italiano, di cui e' stato vicesegretario dal 1997 al 1998. Il suo mentore e' stato Andreatta, padre politico di Prodi. Non e' conosciuto per le sue capacita' comunicative e per il suo carisma, bensi' per la sua compotenza, capacita' tattica e flessibilita'.
Dopo le dimissioni in blocco di tutta la Segreteria del PD il 20 aprile scorso, in seguito alle vicende successive al mancato accordo sui nomi di Franco Marini e Romano Prodi al Quirinale, Letta e' diventato il reggente del Partito, almeno fino al prossimo congresso.
Il nome di Giuliano Amato, tra i partiti, risultava il più gettonato alla vigilia, specie nel caso fosse stato affiancato da altre personalità politiche di esperienza nei dicasteri chiave, e cioé Esteri, Tesoro, Difesa. Ma il Pd, pur lasciando mano libera al Capo dello Stato, ha sottolineato all'inquilino del Quirinale l'indigeribilità di Amato per molti dei propri deputati.
Per questo Napolitano deve aver allora pensato a Enrico Letta. Ed anche per questo motivo si è preso qualche ora in più di riflessione. Per le altre caselle si parla di Fabrizio Saccomanni al Tesoro, di Mario Monti agli Esteri e di Emma Bonino, che andrebbe giu' anche al M5S, alle politiche comunitarie.
Agli Esteri così come alla Difesa, potrebbe essere chiamato Massimo D'Alema, o forse Walter Veltroni, mentre è plausibile la conferma di Anna Maria Cancellieri all'Interno. La sua collega Paola Severino vuole invece lasciare la Giustizia e a via Arenula potrebbe approdare Niccolò Zanon.
Infine c'é il tema dei vice premier con Mario Mauro, di Scelta Civica, e Angelino Alfano, segretario del PdL, in pole position, ma con qualche mal di pancia del Pd a vedere il proprio numero due a fianco di quello del partito di Berlusconi.
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_________________ "…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
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