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[color=blue]Corriere della Sera » Il Club de La Lettura » Articolo » Martin Mystère contro Grillo...Io qualcosa contro i grillini ce l’ho. Non con chi li ha votati, magari sperando divenissero un fattivo contraddittorio quale furono a loro tempo i radicali. Ce l’ho con il gruppo dirigente che il MoVimento tende pericolosamente a identificare come «il popolo italiano» e che, «per coerenza» («La coerenza è l’ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione», Oscar Wilde), ha rifiutato di compiere alcune scelte grazie alle quali oggi saremmo in una situazione molto diversa da quella attuale.
Credo che occorra segnalare con chiarezza che, al di là dell’abuso del termine «democrazia » da parte di Grillo e dei suoi, il movimento dimostra forti caratteri totalitari (anni fa avremmo detto «profondamente fascisti») che non possono essere liquidati come semplice folklore.
Tra i molti esempi rilevati e riportati dai mezzi di comunicazione e che quindi qui non starò a ripetere, si nota come venga accettata, se non favorita, una forma di disprezzo da parte della base nei confronti del professionismo, della cultura e dell’esperienza in favore dell’ignoranza e dell’arroganza: un atteggiamento tipico di tutte le dittature, Khmer Rossi compresi.
Sicuramente Casaleggio non è l’esoterista Jörg Lanz von Liebenfall e Grillo non è il suo discepolo Adolf, ma a me disturberebbero anche un Ron Hubbard e Scientology.
Il MoVimento deve poter esistere, ma la sua potenziale pericolosità non solo non va sottovalutata, ma dev’essere accuratamente monitorata, adesso che i 5S non detengono ancora «il 100% al Parlamento» come mira a ottenere Grillo (il quale, ricordo, sostiene di non usare mai iperboli).
C’è il rischio che tenti di utilizzare la democrazia per distruggere la democrazia.
Alfredo Castelli[/color]