12/04/2012, 09:34
03/05/2012, 13:34
05/05/2012, 14:22
Morlok ha scritto:Raziel ha scritto:
dubito che Juno possa dare una risposta definitiva... non ci sono materialmente le tecnologie per capire, a distanza, cosa si nasconda effettivamente sotto un manto di migliaia di km tormentato da tremente tempeste.
In realta' la densita' dell'atmosfera di Giove e' molto bassa.
05/05/2012, 14:39
Aztlan ha scritto:
Quoto Raziel.
L' atmosfera di Giove è molto densa, mi pareva una cosa ovvia ma a quanto pare non per tutti...
Quanto a Venere... bè caro Enki, considerati i precedenti, dovremmo ormai chiedere quali motivi abbiamo per credere ai dati forniti di turno dalla NASA...
...soprattutto quando gli scenari prospettati rappresentano l' insieme di tutte le condizioni avverse immaginabili, tutte contemporaneamente presenti al limite (e forse pure oltre) del fisicamente possibile.
Come a voler rimarcare: NO, QUI NO!
Poi vai a leggere dell' importanza che quel preciso corpo celeste ha non solo nella mitologia ma pure nel sistema di misurazione del tempo,
che viene così complicato ulteriormente e verrebbe da chiedersi per quali ragioni,
e delle domande te le poni. Ripeto, domande, non già risposte....
05/05/2012, 17:27
05/05/2012, 19:17
Aztlan ha scritto:
Caro Enki... e non ci si chiede mai perchè per gli antichi era così importante il cielo, gli astri, da farne un culto?
Oggi sembra scontato associare il cielo al divino, ma tu per primo dovresti saperlo, non è sempre stato così.
In origine la religione, spiritualità o chiamala come vuoi, era legata alla Terra stessa, dove tutto aveva un' anima.
L' animismo.
Questo era il culto originario dei nostri antenati, fin dai tempi più antichi,
tanto che pure le religioni più antiche ancora presenti, come lo Shintoismo buddista, sono considerati i più vicini al culto originale della preistoria,
Questa è cosa nota e ufficialmente riconosciuta nei testi di storia delle religioni.
Poi, coincidendo con l' inizio delle civiltà sedentarie, avviene uno "scambio" per cui alla Terra si sostituisce il cielo, come luogo d' origine del divino.
Con dei che arrivano a bordo dei loro "carri del cielo" per usare le stesse parole usate dagli antichi.
Ergo, questo dovrebbe farci molto riflettere sul reale ordine nel rapporto causa-effetto.
A tal proposito, verrebbe da chiedersi perchè i popoli antichi si siano tanto complicati la vita a basare complicatissimi calendari basati su Venere senza che vi si trovi uno scopo pratico, diversamente da quelli solari o lunari.
Quanto ai sogni di "fama e gloria sempiterna" degli scienziati se trovassero le prove di certe cose.... bè sarebbe arduo realizzarli da morti.
Perchè questa è la fine che gli fanno fare se ci provano. Molte sono le morti sospette di chi si è solo interessato a questi argomenti, senza essere nè scienziato nè avere prove.
Figurati se solo ci provasse uno di quei dipendenti di un "ente paramilitare" che lavorano e vivono come semi-prigionieri super-sorvegliati...
Neanche farebbero in tempo a cominciare, che già il loro comportamento svelerebbe i loro primi dubbi...
Quanto a Marte, forse non è ancora chiaro, ma il punto NON è se oggi sia o meno un pianeta morto - cosa su cui pochi hanno dubbi, eccetto qualche batterio,
MA se un tempo potesse ospitare la vita, cosa ormai ipotizzata e supportata dalla stessa NASA.
E di cui i batteri che forse fingeranno di scoprire solo tra breve sono solo l' ultimo residuo di quanto un tempo lassù vi era, come loro ben sanno pur negandolo.
Naturalmente, IMO.
Aztlan
04/05/2013, 00:03
Venere potrebbe ospitare la vita, si aprono nuovi orizzonti
Secondo un recente articolo pubblicato sulla rivista Science bisogna rivedere i parametri con cui si valuta l'abitabilità dei pianeti. La presenza di acqua in forma liquida e la vicinanza al sole non sono necessariamente parametri veritieri. In questo modo anche Venere potrebbe ospitare la vita.
Ci sono pianeti abitabili anche all'infuori del sistema solare. Dopo la recente scoperta da parte della NASA di due pianeti che si ritiene possano ospitare la vita, l'argomento degli esopianeti è tornato fortemente alla ribalta. Si tratta di pianeti situati al di fuori del sistema solare, che orbitano cioè attorno a una stella diversa dal Sole.
Il loro studio è legato alla ricerca di un potenziale nuovo mondo in grado di ospitare la vita umana. La premessa finora ampiamente accettata per questa valutazione è la loro inclusione all'interno della cosiddetta "zona abitabile", in cui la distanza dal sole consente di avere una superficie non troppo calda e non tanto fredda. Requisito sine qua non è poi la presenza di acqua in forma liquida.
Alcuni astronomi stanno però mettendo in discussione questi criteri. Sara Seager, professore di scienze planetarie e di fisica al MIT, e autrice di un documento pubblicato sulla rivista Science, reputa che si debba abbandonare "la logica secondo cui sia necessaria l'acqua liquida per sostenere la vita".
Secondo Seager il concetto di abitabilità dovrebbe essere considerato caso per caso, tenendo conto anche delle atmosfere ricche di idrogeno e dei pianeti che non dispongono di vastissimi depositi d'acqua. La teoria è che ogni esopianeta è un mondo a sé stante, con atmosfera e struttura differenti, e non è da escludere a priori che possano sostentare la vita.
Ne segue che la "zona abitabile" dovrebbe essere di gran lunga ampliata e di conseguenza anche le possibilità di vita nell'universo. Fra i pianeti papabili dovrebbe anzi essere incluso anche Venere, che è molto vicino al Sole, ma dispone di vapore acqueo nell'atmosfera, che potrebbe essere sufficiente per mantenere al suo interno una temperatura sostenibile.
La comunità scientifica è divisa su questo punto di vista, che comunque è interessante perché potrebbe darci qualche possibilità in più di trovare un mondo che ci ospiti quando sarà il momento di "scappare dal nostro fragile pianeta" come ha ammonito Stephen Hawking. In più, si sa mai che si trovi la risposta a una domanda fondamentale: siamo o non siamo soli nell'Universo?
04/05/2013, 03:23
Alcuni astronomi stanno però mettendo in discussione questi criteri. Sara Seager, professore di scienze planetarie e di fisica al MIT, e autrice di un documento pubblicato sulla rivista Science, reputa che si debba abbandonare "la logica secondo cui sia necessaria l'acqua liquida per sostenere la vita".
Secondo Seager il concetto di abitabilità dovrebbe essere considerato caso per caso, tenendo conto anche delle atmosfere ricche di idrogeno e dei pianeti che non dispongono di vastissimi depositi d'acqua. La teoria è che ogni esopianeta è un mondo a sé stante, con atmosfera e struttura differenti, e non è da escludere a priori che possano sostentare la vita.
04/05/2013, 09:13
04/05/2013, 10:50
04/05/2013, 13:25
wikipedia scrive:
Con il termine Catastrofe dell'Ossigeno ci si riferisce alla grande estinzione di massa delle primitive forme di vita anaerobica della Terra causata dall'accumulo di letale ossigeno nell'atmosfera terrestre.
Questo importante evento, noto anche come Crisi dell'Ossigeno, Grande Ossidazione o Grande Evento Ossidativo, avvenne circa 2.450 milioni di anni fa all'inizio del Sideriano, il primo periodo del Proterozoico.
Alla comparsa dei primi organismi in grado di realizzare una fotosintesi che produceva ossigeno come sottoprodotto della reazione, avvenuta circa 3.500 milioni di anni fa da parte dei cianobatteri, cominciò per la prima volta nella storia della Terra a formarsi ossigeno molecolare libero (O2).[2] Le molecole di ossigeno così prodotte cominciarono subito a reagire con gli elementi ossidabili presenti nelle acque del mare portando alla formazione di prodotti ossidati e alla precipitazione dei sali insolubili che andarono a depositarsi sulla crosta terrestre dei fondali marini. L'ossidazione del ferro, presente in grandi quantità nelle acque marine a cui aveva impartito un intenso colore verde, portò allo schiarirsi delle acque che cominciarono ad assumere la colorazione attuale.
[cut]
Questo effetto provocò la prima grande estinzione di massa nella storia della Terra, ed ebbe come risultato lo sviluppo di organismi in grado di vivere in presenza di ossigeno, gettando le basi del sistema evolutivo che ha portato alle attuali forme di vita.
link: http://it.wikipedia.org/wiki/Catastrofe_dell%27ossigeno
Aztlan scrive:
Probabilmente esistono tante soluzioni diverse, ognuna in risposta alle condizioni locali e ugualmente valida rispetto alle altre, senza alcun "figlio prediletto" nè, tantomeno, unico di qualche supposta Divinità.
04/05/2013, 16:17
MaxpoweR ha scritto:
Certo è che la vita non è una eccezione ma è pandemica ^_^
04/05/2013, 16:54
05/05/2013, 10:48
05/05/2013, 14:17