29/05/2013, 12:33
Thethirdeye ha scritto:
....Come dicevo... il passaggio ad un modo di governare migliore dell'attuale, non è un processo breve. E i tempi lunghi non si sposano affatto con l'impellenza che l'Italia ha di trovare SOLUZIONI REALI E IMMEDIATE. Non so... comincio davvero a pensare che gli italiani si sveglieranno prima o poi... ma che comunque questo avverrà quando sarà troppo tardi..... E' triste dirlo ma temo proprio che gli "architetti" di questo scempio stiano per festeggiare. Pensa che bello sarà per loro poter COMPRARE ogni cosa di questo bellissimo paese con pochi spiccioli...........
29/05/2013, 12:51
mik.300 ha scritto:
a me pare MATTO..
(ma non erano i democristiani
che vincevano sempre ??)
poi fate voi....
ognuno la vede come gli pare.............................
29/05/2013, 13:12
29/05/2013, 13:14
29/05/2013, 13:17
Dimmi un pò,che fine ha fatto la tua lega con la quale ci ha torturato le noci di cocco per anni?rmnd ha scritto:
chiedendo venia ai 4 defunti di ben altro spessore, nel bene e nel male
29/05/2013, 13:32
[color=blue]Quanti voti ha perso il Movimento 5 Stelle?
di Donato De Sena - 28/05/2013
A Roma il 66% degli elettori che alle Politiche avevano scelto Grillo ha sostenuto un altro partito. O non si è recato ai seggi. Negativo (-41%) anche il confronto con le Regionali. Ecco i numeri
Quando si analizzano i risultati elettorali è molto importante tener conto che genere di votazione si sta osservando. Le elezioni per il rinnovo del Parlamento, ad esempio, per il modo in cui viene condotta la campagna dei partiti, e per il sistema di voto attraverso il quale i cittadini sono chiamati a scegliere i propri rappresentanti, sono ovviamente assai diverse da Regionali e Comunali, consultazioni che vedono i candidati alla carica di governatore, sindaco o consigliere fortemente impegnati in prima persona sul territorio.
-305MILA DALLE POLITICHE – Il calo di consenso del Movimento 5 Stelle alle Amministrative del 26 e 27 maggio risulta però così netto da rendere inutile anche ogni riferimento alla diversa tipologia di elezione. I numeri parlano chiaro. Nella città di Roma (dove per il rinnovo del Consiglio comunale si sono recati alle urne 1.245.927 votanti, il 52,51% degli aventi diritto) il partito di Beppe Grillo ha ottenuto solo il 13% dei consensi, 130.635 voti di lista, 305.705 in meno (-66,1%) rispetto alle Politiche (Camera dei deputati) del 24 e 25 febbraio, quando però si presentarono ai seggi il 77,34% degli elettori. Due elettori di Grillo su tre, insomma, hanno deciso di sostenere un altro partito o restare a casa. Ma il tonfo dei 5 Stelle sarebbe stato evidente anche nel caso domenica e lunedì l’affluenza avesse raggiunto i livelli di tre mesi fa. Proiettando l’ultimo risultato del M5S sul 77,34% di votanti delle Politiche – ignorando le piccole variazioni del numero degli aventi diritto – i consensi della lista 5 Stelle (stavolta ipotetici) salgono a quota 192.407, 243.933 in meno rispetto al mese di febbraio (-55,9%). Il peso politico – in poche parole – è più che dimezzato.
-92MILA DALLE REGIONALI – Fornisce un quadro preoccupante anche il confronto tra ultime Amministrative e Regionali del 24 e 25 febbraio, quando i grillini portarono a casa al comune di Roma 222.410 voti di lista, il 16,84% del totale, 91.775 in più dei 130.635 di oggi (calo del 41,3%). Tre mesi fa il dato dell’affluenza nell’elezione per il rinnovo del consiglio della Pisana faceva registrare un tasso alto, al 69,38%. Proiettando i consensi odierni del M5S (con votanti fermi al 52,51%) sul vecchio dato dell’affluenza i voti grillini odierni salgono a quota 172.604 (-49.806, -22,4%, rispetto a quanto ottenuto alle Regionali).
IL CANDIDATO DEBOLE – Insomma al comune di Roma, che costituisce un buon test per la stima del consenso (alle Politiche nella Capitale ha votato il 4,6% dell’intero elettorato), il Movimento 5 Stelle – svanito l’effetto dello Tsunami Tour – paga in tre mesi un crollo del consenso (ponderato) di oltre il 50% rispetto alle Politiche e di oltre il 20% sulle Regionali. Nel calo del peso elettorale sembra aver avuto un ruolo anche la scelta dei candidati locali. Mentre infatti alle Regionali di febbraio il candidato pentastellato alla Pisana Davide Barillari era riuscito ad ottenere 3,3 punti percentuali in più di voti rispetto alla lista 5 Stelle (il 20,1% contro il 16,8%), l’aspirante sindaco Marcello De Vito (12,4%) si è fermato sei decimi di punto sotto il dato relativo al partito (13%).
L’ALLARME IN FRIULI – Un segnale preoccupante relativo alla perdita di consenso dei 5 Stelle era in realtà già giunto dalle elezioni Regionali in Friuli Venezia Giulia, in occasione delle quali il Movimento 5 Stelle ha ottenuto, lo scorso 21 e 22 aprile, il 13,8% dei voti di lista, con il candidato grillino alla presidenza Saverio Galluccio salito al 19,2%. In Friuli alle Politiche di due mesi prima i pentastellati erano stati scelti (alla Camera) dal 27,2% dei votanti, esattamente lo stesso dato del comune di Roma (dove però è venuto a mancare oggi l’effetto traino dell’aspirante governatore).
GLI ULTIMI SONDAGGI – Gli istituti di ricerca che stanno costantemente monitorando le intenzioni di voto degli italiani a partiti e coalizioni su scala nazionale hanno segnalato fino ad oggi una flessione meno marcata del M5S, che alle Politiche ha ottenuto (alla Camera) il 25,5% dei consensi. Secondo l’istituto Ipsos (sondaggio del 20 maggio reso noto nel corso della trasmissione di Raitre Ballarò) se si tornasse al voto oggi per scegliere deputati e senatori i grillini conquisterebbero il 23,6% dei voti. Per SpinCon (interviste web del 17-21 maggio per il quotidiano L’Opinione) il 21,2%. Per Tecnè (rilevazione del 21 maggio per SkyTg24) il 21%. Per Swg (dati raccolti il 21 e 22 maggio per il programma di Raitre Agorà) il 22,6%. Per Emg (sondaggio del 23-24 maggio diffuso dal TgLa7) il 24,5%.
I CONTI DEL CENTROSINISTRA – Il confronto romano tra Comunali e Politiche e Regionali di febbraio sorride al Pd e ai partiti del centrosinistra. La coalizione che presenta Ignazio Marino come candidato alla carica di sindaco della Capitale ha ottenuto 433.714 voti di lista, -105.307 (-19,5%) rispetto ai 539.021 dello schieramento composto da Pd, Sel e Centro Democratico alla Camera (affluenza al 77,34%) e -176.807 (-29%) rispetto ai 610.521 destinati ai partiti a sostegno di Nicola Zingaretti alle Regionali (affluenza al 69,38%). Proiettando l’affluenza odierna ai livelli delle Politiche i voti del centrosinistra salgono a quota 638.801 (+99.780, +18,5%, dal dato di febbraio). Compiendo, infine, lo stesso esercizio sulle Regionali il dato odierno sale ad ipotetici 573.054 consensi, -37.467 rispetto al dato della coalizione Zingaretti (una flessione del 6,1%). Il centrosinistra a Roma passa dal 27,3% della Camera e dal 46,2% delle Regionali al 42,6% della coalizione Marino.
(Fonte foto: LaPresse. Fonte dati: Interno.it. Ultimo aggiornamento dati Elezioni Comunali a Roma: 28 maggio 2013, ore 06.52)[/color]
Chi si è candidato per il M5S al Parlamento e vuole un accordo con il pdmenoelle scordandosi degli impegni elettorali e della sua funzione di portavoce per realizzare il nostro programma, è pregato di avviarsi alla porta. E’ meglio buttarsi nel vuoto da soli che essere spinti. C’è più controllo.
29/05/2013, 13:44
Angel_ ha scritto:mik.300 ha scritto:
a me pare MATTO..
(ma non erano i democristiani
che vincevano sempre ??)
poi fate voi....
ognuno la vede come gli pare.............................
Ascolta...a casa mia i numeri sono numeri!
29/05/2013, 13:51
rmnd ha scritto:
http://www.giornalettismo.com/archives/954115/quanti-voti-ha-perso-il-movimento-5-stelle/
Chi si è candidato per il M5S al Parlamento e vuole un accordo con il pdmenoelle scordandosi degli impegni elettorali e della sua funzione di portavoce per realizzare il nostro programma, è pregato di avviarsi alla porta. E’ meglio buttarsi nel vuoto da soli che essere spinti. C’è più controllo.
29/05/2013, 13:56
29/05/2013, 14:07
superza ha scritto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... &sid=11899
DI SERGIO DI CORI MODIGLIANI
sergiodicorimodiglianji.blogspot.it
Che paroloni, uuh!
Nello strombazzare un esito elettorale presentandolo come una campana a morto del M5s.
Titola il quotidiano la repubblica: "La vendetta del PD: crolla Grillo", con annessi editoriali vari a dimostrazione -secondo loro- che la portata storica della presenza nell'agone politico del M5s si è esaurita e quindi conclusa. E' esattamente il contrario. Vediamo il perchè.
Se Beppe Grillo fosse Mario Monti, oggi avrebbe applicato la consueta logica da ragioniere (il ragionier vanesio) e avrebbe comunicato ai cronisti la propria assoluta soddisfazione nel "sottolineare l'incredibile successo ottenuto nella città di Roma dove il M5s ha aumentato i propri consensi nell'ordine del 625%, passando alla Storia come il più grande aumento elettorale in percentuale nella vita della Repubblica: nel 2008 avevamo ottenuto il 2,2%, in questa tornata, invece, il 16,4%". E qualcuno della massa mediatica si sarebbe inchinato dinanzi all'impietosa, fredda, quanto implacabile verità oggettiva delle cifre e non avrebbe potuto far altro che prendere atto di tale "illuminante" dato statistico (peraltro inoppugnabile) spiegando quindi al pubblico come e perchè era maturata tale vittoria. Ma per fortuna di noi italiani Beppe Grillo non ha una logica da ragioniere, quindi si è ben guardato dal coprirsi di ridicolo sostenendo tale ipotesi. Tutti noi, infatti, l'avremmo giudicata capziosa, infantile, priva di aderenza al quadro reale.
T.
29/05/2013, 14:35
[color=blue]Fuffa costituzionale a 5 stelle
di Mazzetta - Una mozione campata in aria, ecco il frutto delle fatiche dei pentastellati
Nella MOZIONE 1/00057 possiamo finalmente apprezzare la portata delle riforme proposte dal Movimento 5 Stelle.
UN TESTO INCONCLUDENTE – La delusione non può che essere l’unica reazione di fronte al testo, che dovrebbe rappresentare il riassunto del lavoro e dele proposte pentastellate. Il testo, dopo l’usuale preambolo, arriva infatti alla parte propositiva chiedendo:delibera:
di avviare preliminarmente un percorso volto a promuovere, in tempi rapidi, l’indizione di un referendum popolare di indirizzo, nel quale i cittadini siano chiamati ad esprimersi sull’opportunità di modificare ed in quale modo la forma di Governo e di Stato, tenendo conto delle risultanze emerse da un apposito dibattito pubblico approfondito ed aperto a tutte le istanze partecipative, condotto sulla base:
LA FUFFA - Fin dalle prime righe il problema appare in tutta la sua evidenza, perché per tenere un tale referendum serve prima di tutto una modifica costituzionale e poi perché spetterebbe a chi lo propone spiegare come sia fatto un referendum “d’indirizzo” nel quale nel quale” i cittadini siano chiamati ad esprimersi sull’opportunità di modificare ed in quale modo la forma di Governo e di Stato”. Che sembra una bella cosa, ma che invece è un problema agli occhi di chiunque legga quel testo per quello che significa veramente e cerchi d’immaginarsi come si possa fare un referendum del genere.
LA SFIDA - Scegliere la forma di stato significa scegliere ad esempio tra monarchia, repubblica o quel che è, mentre scegliere la forma di governo vuol dire scegliere il modo con cui le varie funzioni dello Stato sono distribuite ed organizzate tra i diversi organi costituzionali. Appare evidente a chiunque che le possibili combinazioni siano numerose e non si vede come in un referendum ”d’indirizzo” gli italiani potrebbero essere chiamati a scegliere quello che preferiscono. Non si vede poi che cosa cambierebbe e a cosa servirebbe un referendum “d’indirizzo”, che poi potrebbe essere bellamente ignorato dal legislatore.
LA SUPERcavoloLA - A parte che spetterebbe a chi lo propone offrire dettagli in merito, si può quindi ben dire che il M5S offre agli italiani d’istituire un referendum inutile per decidere non si sa cosa, visto il M5S si rimette alla volontà sovrana, ma non vincolante, che dovrebbe emergere da questa impresa. La proposta non migliora in seguito, perché secondo il M5S il referendum dovrebbe essere preceduto da 6 mesi di scuola costituzionale per tutti e “condotto sulla base” di ”un diritto di voto ai cittadini che abbiano compiuto, alla data dello svolgimento del referendum, sedici anni di età” (?) e di una “limitata” (?) riforma della parte seconda della Costituzione, che, in particolare, prevedaa) la riduzione del numero dei deputati e dei senatori;
b) la riduzione del numero dei consiglieri regionali;
c) la soppressione delle province, al fine di semplificare, razionalizzare e responsabilizzare le istituzioni amministrative locali, dando contemporaneamente un deciso impulso al processo di accorpamento dei comuni, a cominciare da quelli che esercitano in forma associata le funzioni fondamentali;
d) l’introduzione del referendum propositivo e consultivo senza quorum funzionale;
e) l’eliminazione di ogni quorum funzionale per il referendum abrogativo;
f) la fissazione del numero massimo di mandati elettorali a qualsiasi livello – pari a due – che ogni cittadino può essere chiamato a ricoprire;
g) la previsione della incandidabilità alla carica di deputato e senatore di coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva per delitto non colposo, ovvero a pena detentiva superiore a mesi dieci e giorni venti di reclusione per delitto colposo, oltre che di coloro che ricoprono contemporaneamente altri incarichi elettivi;
h) l’incremento delle garanzie costituzionali a favore delle opposizioni parlamentari, anche con l’innalzamento del quorum necessario all’adozione ed alla modifica dei regolamenti parlamentari;
UN CAOS - Poco importa che alcune siano modifiche della legge Costituzionale che dovrebbero essere approvate dai 2/3 dei deputati e/ poi approvate con referendum confermativo, su tutte lo stesso inutile referendum “d’indirizzo”, che forse verrà dopo e non dopo poco tempo. Il M5S di fatto ha quindi, in sintesi, proposto la creazione di un nuovo strumento costituzionale, esclusivamente consultivo, con il quale interpellare i cittadini italiani su un ampio e sparso ventaglio di riforme istituzionali scoordinate, che non si capisce bene se dovrebbero essere approvate prima, dopo o insieme allo stesso. Uno strumento perfettamente inutile, perché tanto le leggi le deve approvare lo stesso il parlamento e quelle costituzionali dovranno comunque passare al vaglio dei referendum che ci sono già. In pratica una colossale e inutile perdita di tempo e di denaro, una proposta che probabilmente serve solo a coprire il fatto che all’interno del M5S, tra i parlamentari come tra gli attivisti, non ci sia mai stato un serio dibattito sulle riforme istituzionali .
CI VUOLE PAZIENZA - Comincia ora, tra neofiti che hanno grosse difficoltà con la materia e, in tutta evidenza, licenziano testi incoerenti e vacui come questo, probabilmente senza nemmeno rendersi conto di quanto si risolva in un mero elenco di belle parole e nell’ennesima presa in giro al corpo elettorale da parte della casta dei parlamentari. Speriamo che con il tempo migliorino, per ora siamo ancora allo sterile fare ammuina e a produrre “documenti” del tutto inconsistenti.[/color]
29/05/2013, 14:43
mik.300 ha scritto:superza ha scritto:
http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... &sid=11899
DI SERGIO DI CORI MODIGLIANI
sergiodicorimodiglianji.blogspot.it
Che paroloni, uuh!
Nello strombazzare un esito elettorale presentandolo come una campana a morto del M5s.
Titola il quotidiano la repubblica: "La vendetta del PD: crolla Grillo", con annessi editoriali vari a dimostrazione -secondo loro- che la portata storica della presenza nell'agone politico del M5s si è esaurita e quindi conclusa. E' esattamente il contrario. Vediamo il perchè.
Se Beppe Grillo fosse Mario Monti, oggi avrebbe applicato la consueta logica da ragioniere (il ragionier vanesio) e avrebbe comunicato ai cronisti la propria assoluta soddisfazione nel "sottolineare l'incredibile successo ottenuto nella città di Roma dove il M5s ha aumentato i propri consensi nell'ordine del 625%, passando alla Storia come il più grande aumento elettorale in percentuale nella vita della Repubblica: nel 2008 avevamo ottenuto il 2,2%, in questa tornata, invece, il 16,4%". E qualcuno della massa mediatica si sarebbe inchinato dinanzi all'impietosa, fredda, quanto implacabile verità oggettiva delle cifre e non avrebbe potuto far altro che prendere atto di tale "illuminante" dato statistico (peraltro inoppugnabile) spiegando quindi al pubblico come e perchè era maturata tale vittoria. Ma per fortuna di noi italiani Beppe Grillo non ha una logica da ragioniere, quindi si è ben guardato dal coprirsi di ridicolo sostenendo tale ipotesi. Tutti noi, infatti, l'avremmo giudicata capziosa, infantile, priva di aderenza al quadro reale.
T.
ragazzi,
ma mangiafuoco
non ha fatto proprio quello che
codesto illuminato si auspicava
non facesse ????
ma hai letto l'articolo ?
qui è a rischio l'equilibrio psico-fisico....
29/05/2013, 15:05
29/05/2013, 16:06
mik.300 ha scritto:Angel_ ha scritto:mik.300 ha scritto:
a me pare MATTO..
(ma non erano i democristiani
che vincevano sempre ??)
poi fate voi....
ognuno la vede come gli pare.............................
Ascolta...a casa mia i numeri sono numeri!
gesù..
dammi la forza...
29/05/2013, 16:43
Angel_ ha scritto:Il crollo dei partiti
I dati che non vi mostrano:
2008 Roma: PD voti 521.880
2013 Roma: PD voti 267.605 (-254.275 voti) = - 48%
2008 Roma: PDL voti 559.559
2013 Roma: PDL voti 195.749 (-363.810 voti) = - 65%
2008 Roma: M5S voti 40.473
2013 Roma: M5S voti 130.635 (+90.162 voti) = + 222%
2011 Siena: PD voti 11.723
2013 Siena: PD voti 6.483 (-5.240 voti) = - 44%
2011 Siena: M5S voti 833
2013 Siena: M5S voti 2.194 (+ 1.361 voti) = +163%
2009 Ancona PD: voti 15.885
2013 Ancona PD: voti 10.652 (-5.233 voti) = -33%
2009 Ancona PDL: voti 17.432
2013 Ancona PDL: voti 4.266 (-13.166 voti) = -75%
2009 Ancona M5S: voti 2.625
2013 Ancona M5S: voti 5.711 (+ 3.086 voti)= +117%
2009 Avellino PD: voti 10.324
2013 Avellino PD: voti 6.845 (- 3.479 voti) = -33%
2009 Avellino PDL: voti 5.043
2013 Avellino PDL: 2.513 (- 2.530 voti ) = -50%
2009 Avellino M5S: voti 0
2013 Avellino M5S: 1.054 (+ 1.054) = + #8734;%
Fonte:http://www.beppegrillo.it/2013/05/il_crollo_dei_p/index.html