Io, io!

Uno dei miei scrittori preferiti

questa è bella, non ho nulla contro i delfini, anzi credo che siano trattati veramente ingiustamente, e anche tutti gli altri animali nella catena dell'abitudine alimentare,
E e Ma quei bambini abortiti verso i quali si annovera lo stato di corpus di genere a favore dell'aborto, considerandoli povere vittime e necessarie per l'inutile libertà del genere femminile materno, è una faccenda veramente irritante, vado a riesumare il contesto, lo sto cercando da un pezzo

Bingo!

Avevo scommesso su questo commento !

non hai sbagliato, si richiama sul sangue di innocenti, altri innocenti, gli abortiti;

su questo non ci saranno dubbi nè qui nè altrove, nè ora nè dopo, rispetto alla vita e alla morte,

sul fatto che è stato tralasciato prima è perchè la libertà è anche troppa, quella attuale

inoltre, qui, i delfini sono anche innocenti, compresi gli altri animali

è che ho poco tempo anche riguardo a ciò che ho vissuto a questo riguardo per me, so qual è il corpus mentis delle responsabili

Zelman, il mio parere l'ho espresso. se ne vuoi riparlare vai sul thread apposito.

Qui si discute di una notizia che non ha nulla a che fare con l'aborto e che richiama un concetto eticamente molto interessante che è quello dell'introduzione in termini legali del concetto "persona non umana". Con persona si intende un essere dotato di coscienza di sé e in possesso di una propria identità. La possibilità di estendere questo concetto ai non nati è un argomento che è stato più volte sollevato nella discussione pro/contro aborto dunque non sbaglieresti a volerne fare menzione nella giusta discussione.
Non c'è nessun motivo di essere astioso. Siamo entrambi preoccupati per delle vite che si possono salvare o perdere...non siamo d'accordo su quali siano le modalità di salvare queste vite.
Io ritengo che, se ci sono delle vite in gioco, abbiamo il dovere di essere realisti e non moralisti. Rifletti e calcola quante volte il moralismo abbia retto il gioco alle storture peggiori e alimentato l'illegalità nel mondo.

Ottima notizia, davvero importante che finalmente ci si inizi a spostare un pò da questo vertice piramidale sul quale ci siamo posti rendendoci conto che non siamo gli unici ad avere il diritto di defnirsi persone. MA mi chiedo se persona lo è un delfino quando anche i primati? Loro non sono un gradino sopra anche i delfini?

a parte le diverse capacità dovute alla conformazione fisica diversa a livello intellettivo mi pare di ricordare che delfini e cetacei in generale siano i più intelligenti.

Si ma non è una questione di più o meno intelligenza, anche perchè altrimenti tale discriminazione andrebbe fatta anche tra uomo ed uomo. quale caratteristica hanno i delfini da renderli persone NON UMANE che un'altra specie intelligente come gli scimpanzè o i gorilla non hanno? A mio avviso anche per loro dovrebbe esserci questa SUPERTUTELA legale diciamo così

Zapatero: diritti umani anche agli scimpanzè:
http://www.ilgiornale.it/news/zapatero- ... mpanz.html

A lungo questa SUPERTUTELA andare andrebbe estesa a tutti gli animali. L'uomo tornerebbe ad essere fruttariano come probabilmente era in origine.

Il mito degli uomini primitivi che cacciano grandi animali è appunto un mito visto che al massimo potevano sbocconcellare qualche pezzo di carne da carogne e SOLO dopo l'avvento del fuoco (difatti noi umani amiamo la carne frollata, ovvero carogne di minimo 24 ore, e la nostra dentatura riesce a mangiare solo carne cotta e possibilmente salata, altrimenti la troviamo difficile da ,masticxare e disustosa; idem per i cereali che possamo mangiare solo o ridotti in farina impastati e cotti o bollitio, e ciò richiede la costruzione di mole e forni o di pentolòe di ciccio o metallo e tutte queste invenzioni sono troppo recenti x averci dato modo di modificare la nostra fisiologia).

I nostri antichi progenitori non erano carnivori, non erano erbivori, non erano onnivori, erano semplicemente dei fruttariani e lo furono per moltissimi anni, i primi della loro esistenza. Essi, non ancora bipedi, vivevano sugli alberi della foresta, che dava loro l'unico cibo al quale la specie umana è biologicamente adatta, cioè la frutta.

Poi basta guardare la dentatura degli Umani e ci si rende conto che non è fatta per strappare carne ma è per una masticazione fruttifera.

Perfetto, ci vuole coerenza

MA il punto è cosa rende un essere una "PERSONA"? Basta solo la coscienza di se o ci vuole altro? Perchè di specie intelligentissime sulla terra ce ne sono tantissime quindi qual'è la VERA discriminante?

Ammetto che per delfini e scimpanzé viene quasi "NATURALE" considerarli nostri pari (un retaggio culturale ancestrale?) ma le altre specie con intelligenza suepriore\diversa ma non per questo meno potente della nostra? Boh in queste beghe legali ci si perde.

Ma non mi spingerei nemmeno a considerare tutti gli animali "PERSONE" perchè altrimenti tale distinzione perderebbe di significato non valendo nulla fondamentalmente, si eliminerebbe solo il termine "animale" per sostituirlo con il termine "Persona non Umana" non risolvendo nulla.

Anche perchè a me la carne piace e non vedo perchè si debba biasimare chi uccide un animale per mangiarlo, in natura è così perchè noi dovremmo essere una eccezione e sentirci in colpa per ciò?

Bisogna biasimare la crudeltà e le uccisioni "per sfizio" ma nutrirsi è un gesto nobile e quindi secondo me non tacciabile di crudeltà o mancanza di rispetto per la specie che si uccide.

non mangerei mai uno scimpanzé o un delfino o un cane o una megattera perchè fondamentalmente li considero sullo stesso piano, ma un polpo o un calamaro, così come un maiale si e la loro intelligenza non è da meno...

E poi mangiamo carne da almeno un paio di milioni di anni, evidentemente tanto male non fa ^_^

Contro gli squali se la cavano benissimo lo stesso.


Sono completamente daccordo a metà con il mister.....

La psicoterapeuta che cura le scimmie con tavolozza e pennelli

Pennelli e tavolozze per curare le scimmie. Dal Piemonte all’Uganda: “Le aiuto a cancellare i loro traumi”

Antonella Mariotti - «Hanno ucciso mia madre. E l’hanno uccisa per prendere me». Michael aveva più o meno 10 anni, non molti per un gorilla, e quando ha capito che poteva comunicare con l’«Asl» (l’acronimo di American sign language, vale a dire la lingua dei segni) è andato dalla sua «terapeuta», l’ha presa per il camice e le ha raccontato il giorno del suo rapimento. «Continuo a sentire gli spari. Di notte vedo ancora tagliare la testa a mia madre».

Micheal è morto qualche anno fa. Ma ci sono tante altre scimmie antropomorfe con un passato di traumi e violenze che vengono assistite e accompagnate verso una nuova vita in libertà nel Centro di recupero «Ngamba Island Chimpanzee Sanctuary» in Uganda. Qui, per una parte dell’anno, lavora come «psicoterapeuta» anche Mariangela Ferrero, che per professione cura il disagio umano a Pinerolo, vicino a Torino, e che nel cuore dell’Africa segue i primati. Tanto da aver messo a punto il programma «Pme», «Picture making emotional enrichment». «Come per gli umani – racconta – la pittura aiuta i primati a recuperare un rapporto con gli altri simili della propria specie, tornando così a una nuova vita in libertà».

Proprio come noi umani tutte le scimmie antropomorfe sono in grado di dipingere, anche se non tutte sono «pittori». «Alcune però - spiega la psicoterapeuta - capiscono che il materiale che offriamo loro serve per dipingere e ne sono incuriosite. E, quando finiscono un lavoro, danno un titolo a quel particolare dipinto. Anche dopo anni lo ricordano e non ne cambiano il significato».

Se il rapporto dei primati con la pittura è noto, quello che Mariangela Ferrero porta avanti è l’uso della pittura per il recupero emotivo, come a volte accade per gli esseri umani. «Il “Pme” ha dato risultati molto interessanti, sia per quanto riguarda il miglioramento del benessere psico-relazionale - spiega - sia per la stessa produzione pittorica». Due sono le ragioni che hanno convinto la psicoterapeuta a portare avanti il progetto. «Una ha a che vedere con l’entusiasmo, l’altra con la speranza. Nel mio secondo giorno di lavoro a Ngamba Island, Pasa, una scimpanzè adulta molto gentile e paziente, dopo aver osservato la prima sessione del “Pme” in compagnia di una sua ”collega”, ha deciso di fermarsi nella struttura in muratura per trascorrere la notte, rifiutandosi di tornare come sempre nella foresta. Si è opposta a ogni tentativo di farla uscire. Poi, quando il personale ha desistito, Pasa mi ha chiamato, facendomi capire che voleva dipingere».

C’è anche il caso di Medina: «È un piccolo scimpanzè di cinque anni, dolce e timida, che era spesso ripiegata su di sé nella quotidianità del gruppo e in difficoltà a manifestare i propri bisogni, a chiedere attenzioni su di sé e a partecipare ai giochi delle coetanee. Anzi. Era sempre preoccupata e proteggeva il proprio cibo. Medina, però, ha un particolare talento, tanto che utilizza tecniche complesse nella sperimentazione pittorica». Nel medesimo quadro usa infatti sia i pastelli a cera che le tempere. Inoltre piega e accartoccia il dipinto per ottenere un’opera tridimensionale «Alla fine - racconta Mariangela Ferrero - si sofferma ad osservare il risultato. È la migliore pittrice tra i partecipanti al “Pme”. La pittura le ha permesso di superare i traumi dell’infanzia, e ora ha un rapporto migliore con tutti gli altri scimpanzè».

Il progetto «Pme», però, ora rischia di fermarsi: «Abbiamo bisogno di fondi per proseguire. Io lavoro gratis ma servono strutture e materiali. La salute psichica degli animali è importante quanto quella fisica. Esattamente come accade per gli umani».

http://www.lastampa.it/2013/05/27/socie ... agina.html

Tanto male non farà.. ma sembrerebbe essere un cibo non adatto alle caratteristiche fisiologiche umane