Ricerche e approfondimenti sulle notizie di cronaca
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15/05/2013, 17:47

shighella ha scritto:

bleffort ha scritto:

Angel_ ha scritto:

In questo caso il berlusca non c'entra, l'avrebbero fatto anche con prodi o con bersani...


Un Berlinguer non c'è l'avrebbe permesso!!,voleva che l'Italia uscisse dalla NATO.
Bisogna avere il coraggio di promulgare delle leggi che indicano le Basi Americane come abusive e lesive per una nazione sovrana com'è l'Italia,ma questo non lo faranno mai,quelli che ci governano hanno paura anche della loro ombra,oltre a essere facilmente ricattabili con denaro.


Ero molto piccola e nn ricordo precisamente come sono andati i fatti, ma sentivo i discorsi dei "grandi" che nn contenti manifestavano il loro dissenso per la questione del patto atlantico e dell'affermazione di Berlinguer il quale asseriva che si sarebbe sentito meglio sotto "l'ombrello Nato"...

Spero che sta storia nn finisca come quella di Sua Emittenza radio vaticana! [V]


Il MUOS non lo potrà fermare nessuno purtroppo...leggete questo articolo... [8]

http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=20895

P.S. Tenete d'occhio questa notizia... [8D]
http://palermo.repubblica.it/cronaca/20 ... -58844183/

15/05/2013, 18:07

Angel_ ha scritto:

shighella ha scritto:

bleffort ha scritto:

Angel_ ha scritto:

In questo caso il berlusca non c'entra, l'avrebbero fatto anche con prodi o con bersani...


Un Berlinguer non c'è l'avrebbe permesso!!,voleva che l'Italia uscisse dalla NATO.
Bisogna avere il coraggio di promulgare delle leggi che indicano le Basi Americane come abusive e lesive per una nazione sovrana com'è l'Italia,ma questo non lo faranno mai,quelli che ci governano hanno paura anche della loro ombra,oltre a essere facilmente ricattabili con denaro.


Ero molto piccola e nn ricordo precisamente come sono andati i fatti, ma sentivo i discorsi dei "grandi" che nn contenti manifestavano il loro dissenso per la questione del patto atlantico e dell'affermazione di Berlinguer il quale asseriva che si sarebbe sentito meglio sotto "l'ombrello Nato"...

Spero che sta storia nn finisca come quella di Sua Emittenza radio vaticana! [V]


Il MUOS non lo potrà fermare nessuno purtroppo...leggete questo articolo... [8]

http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=20895

P.S. Tenete d'occhio questa notizia... [8D]
http://palermo.repubblica.it/cronaca/20 ... -58844183/


E' tutto già stabilito, c'è da piangere... [B)] [8] [:(] [xx(] [:(!]

15/05/2013, 20:31

Già, la scritto "Rinascita" ..... [;)]
Come "Reporter" di RAI 3, che fecee pubblicità negativa ad una fabbrica di 50 anni fà (ora non esiste più) che sembrava dovessimo morire tutti! Tutto perché ci sono le votazioni tra poco per il sindaco ... [;)]
Ho lavorato per 34 anni a contatto dei radars e sono ancora qui a rompere le balle! [:D]

15/05/2013, 21:31

Ufologo 555 ha scritto:

Già, la scritto "Rinascita" .....[;)]

Beh...se preferisci la relazione degli scienziati, eccola...
http://staff.polito.it/massimo.zucchett ... eMUOS1.pdf

P.S. Che tu stia bene è positivo e sono contento per te...io conosco un arzillo vecchietto di 92 anni che fuma tre pacchetti al giorno di sigarette e sta benissimo (è vero eh!), ma questo non vuol dire che il fumo non faccia male...

15/05/2013, 22:46

Angel_ ha scritto:

Ufologo 555 ha scritto:

Già, la scritto "Rinascita" ..... [;)]

Beh...se preferisci la relazione degli scienziati, eccola...
http://staff.polito.it/massimo.zucchett ... eMUOS1.pdf

P.S. Che tu stia bene è positivo e sono contento per te...io conosco un arzillo vecchietto di 92 anni che fuma tre pacchetti al giorno di sigarette e sta benissimo (è vero eh!), ma questo non vuol dire che il fumo non faccia male...

Riporto l'ultima parte della relazione

valutazioni conclusive

In conclusione, per un principio di salvaguardia della salute della popolazione e dell’ambiente, non dovrebbe essere permessa alcuna installazione di ulteriori sorgenti di campi e.m. presso la stazione
NRTF di Niscemi, e anzi occorre approfondire lo studio delle emissioni già esistenti e pianificarne una rapida riduzione, secondo la procedura di “riduzione a conformità” prevista dalla legislazione italiana in vigore.
Alle emissioni del sistema MUOS sono associati rischi di gravi incidenti e di danni per la salute della popolazione e per l’ambiente, che andrebbero attentamente valutati, e che ne impediscono la realizzazione alla distanza di appena qualche Km da aree densamente abitate, come quella della cittadina di Niscemi.


ImmagineImmagine
Non essendoci nessun dato scientifico che dimostri che il Muos è innocuo per la legge della precauzionalità il Muos non si deve fare nè qui nè da nessun altra parte

E questo dovrebbe essere già sufficiente anche senza la relazione degli scienziati, linkata da Angel. [:)]
Ultima modifica di Wolframio il 15/05/2013, 22:50, modificato 1 volta in totale.

27/05/2013, 21:35

Il MUOS si espande in un’altra isola statunitense, la Sardegna

Il MUOS non solo procede come se nulla fosse, sebbene siano stati esposti i pericoli e qualcuno nell’area ha già sperimentato il cancro dalle più piccole antenne già presenti, ma viene esteso all’altra grande isola italiana in una specie di triangolazione che vede ancora un volta il nostro territorio usato come terra di nessuno a disposizione di eserciti stranieri.

Così infatti leggiamo su La Nuova Sardegna dell’11 maggio:
http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassa ... -1.7043405

Negli ultimi giorni, infine, alcune notizie che hanno acceso i riflettori dell’attenzione su una base Nato (ma nella sostanza statunitense) che finora è sempre rimasta nell’ombra: il centro di comunicazione con i sommergibili nucleari dell’Us Navy di Tavolara. Sembra infatti che la base sarda sia inserita nel progetto Muos (Mobile User Objective System) della Marina militare statunitense. Cioè un moderno sistema di telecomunicazioni satellitari ad altissima frequenza (Uhf) e a banda stretta (da 64 kbit/s), composto da quattro satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra, di cui una a Niscemi, in Sicilia. Il sistema Muos integrerà le forze navali, aeree e terrestri statunitensi in movimento in qualsiasi parte del mondo dieci volte più velocemente di oggi.

La paura di un inquinamento elettromagnetico ha fatto però insorgere le popolazioni locali e la Regione Sicilia ha revocato l’autorizzazione alla costruzione della base. I timori di effetti dannosi sulla salute da parte dei radar sono stati anticipati dai fisici del Politecnico di Torino Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu.

Ma il fisico americano John Oetting, della “John Hopkins University”, nelle scorse settimane ha cercato di gettare acqua sul fuoco: «Un forno a micronde è più pericoloso dei radar del Muos». La risposta di Zucchetti è stata tagliente e ironica: «Oetting? Sì, lo conosco.È il Project Manager e Lead Systems Engineer del Muos Project. Non penso sia il caso di tradurre. Mi complimento con lui: certamente essere manager del progettoMuos e ingegnere-capo dello sviluppo del Sistema Muos è una grande responsabilità…».

Nasce a questo punto un interrogativo: ma qualcuno ha mai verificato se il campo elettromagnetico sviluppato dalle antenne di Tavolara, che trasmettono in Vls (Very low frequency) a 20.27 kHz, è dannoso per la salute?


Continua>>>>
http://www.ecplanet.com/node/3870

16/06/2013, 10:58

Domenica 16 Giugno 2013 09:47

No Muos. Una ricerca nelle scuole dimostra che l'opposizione è totale


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Un'Indagine a scopo didattico svolta dagli studenti dell'ISIS "L da Vinci" di Niscemi (istituto di scuola media superiore con circa 1000 studenti) inerente la problematica Muos, 46 antenne e salute dei cittadini di Niscemi.

"http://www.leonardoniscemi.it/"
L' indagine è stata svolta come attività didattica di laboratorio di matematica (statistica) con la somministrazione di questionari a tutti gli studenti e successivamente elaborata da alcune classi.
I risultati sono pubblicati sul sito della scuola www.leonardoniscemi.it e scaricabili.

Se qualcuno nutriva dubbli sulla dimensione e la radicalità dell'opposizione al programma Muos, utile solo alla Nato e certamente pericoloso per tutta la popolazione del territorio circostante la base, ora è servito.

La ricerca: ImmagineRISULTATISTATISTICA.pdf119.08 KB

[align=right]Source: No Muos. Una ricerca nelle scu...ra che l'opposizione è totale [/align]

25/06/2013, 09:37

MUOS, le carte segrete. "Io faccio Ponzio e tu fai Pilato"

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Un prefetto, un diplomatico degli Stati Uniti d'America e una sfilza di generali e ammiragli. E un ministro della guerra e un viceministro degli esteri. Forse persino una talpa dell'Ambasciata Usa in un prestigioso istituto pubblico d'Italia. Tutti insieme appassionatamente per individuare una strategia che consenti alle forze armate statunitensi di aggirare lo stop ai lavori d'installazione del terminale MUOS nella riserva naturale di Niscemi. Sulla pelle e alle spalle di centinaia di attivisti No war che dal gennaio 2013 bloccano gli ingressi della stazione siciliana di telecomunicazione con i sottomarini nucleari in navigazione negli oceani per impedire il transito degli operai chiamati a realizzare il nuovo sistema di guerra satellitare.

Di Antonio Mazzeo

http://www.vocidallastrada.com/2013/06/ ... .html#more

A fine maggio gli hacker di Anonymus Italia hanno fatto incetta di e-mail e comunicazione riservate del Ministero degli interni. Oltre 2.600 documenti prontamente messi online che svelano le trattative del Viminale per l'acquisizione di apparecchiature d'avanguardia da usare per fini investigativi e l'affidamento al cantiere navale "Vittoria" (Adria, Rovigo) dell'ammodernamento di otto unità libiche nell'ambito dei famigerati accordi di cooperazione Italia-Libia per il contrasto all'immigrazione (un contratto da 5 milioni di euro). Ma ci sono pure le informative sulle più recenti mobilitazioni studentesche a difesa dell'istruzione pubblica e le "istruzioni" per la garantire la sicurezza ai viaggi del Capo dello Stato. E, dulcis in fundo, i carteggi tra la Prefettura di Caltanissetta, la Farnesina, il Ministero della difesa e l'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma. Oggetto il MUOS in via di realizzazione in Sicilia.

Il governo italiano è sotto il pressing delle autorità USA indispettite dal provvedimento di revoca delle autorizzazioni ai lavori del terminale terrestre di Niscemi firmato il 29 marzo 2013 dalla Regione siciliana. Ma soprattutto i militari statunitensi invocano un'azione energica contro i presidi e le azioni dirette non violente del Movimento No MUOS. Il 12 aprile, il colonnello B. Tucker, a capo dell'ufficio di cooperazione militare USA in Italia, invia una e-mail al tenente colonnello Filippo Plini e al generale Luca Goretti (entrambi in forza al Capo gabinetto del Ministero della difesa), lamentando gli effetti del blocco dei cantieri del MUOS. "Per ogni giorno di sospensione dei lavori, il governo degli Stati Uniti d'America perde 50.000 dollari", scrive l'ufficiale. "Il sito deve diventare operativo non più tardi del dicembre 2014 per non pregiudicare la missione. In conseguenza di tutti questi ritardi, abbiamo la necessità di tornare a lavorare immediatamente per rispettare questa data operativa". Due ore prima, in altra e-mail indirizzata al colonnello Plini, il responsabile dell'ufficio di cooperazione militare aveva stimato il danno economico generato dalla sospensione dei lavori tra i 43 e i 53.000 dollari al giorno, più i costi per il personale. "Le azioni degli attivisti - conclude il colonnello Tucker - impediscono che il personale civile faccia ingresso nella base per eseguire la manutenzione degli impianti di radiotrasmissione che nulla hanno a che fare con il MUOS o di altri impianti come quello di potabilizzazione dell'acqua guasto da qualche giorno".

Le considerazioni dei militari USA mettono in allarme il governo Monti. Le forze dell'ordine sono chiamate alla tolleranza zero con le proteste, mentre vengono attivati prefetti e questori per individuare una soluzione con la giunta del presidente Rosario Crocetta che consenta perlomeno le opere di predisposizione delle mega-antenne a Niscemi. Il 16 aprile, con una e-mail inviata alle ore 8.20 al viceministro degli esteri Staffan de Mistura (oggi commissario straordinario del governo Letta per sbloccare la vicenda dei fucilieri di Marina accusati in India di omicidio), il prefetto di Caltanissetta Carmine Valente risponde alle considerazioni "sollecitate" dall'interlocutore. "Dopo la riunione di ieri a Palazzo Chigi sembra che la situazione di empasse in cui ci si trova sull'argomento MUOS possa essere superata, anche alla luce di una conversazione informale avuta oggi con Crocetta", esordisce il prefetto. "Il Presidente in effetti ha manifestato imbarazzo a ritirare la revoca in quanto non sarebbe sostenuta da alcuna motivazione plausibile e perché, alla luce dell'accordo politico raggiunto lo scorso 11 marzo, è stata accettata pubblicamente anche dal Governo nazionale la tesi che le autorizzazioni rilasciate precedentemente dalla Regione Siciliana presentassero vistose lacune sotto il profilo ambientale e sanitario". Valente spiega tuttavia di aver percepito che a Palermo "vi sarebbero poche remore a concedere una deroga alla revoca per la prosecuzione di alcuni lavori ben definiti, nelle more della decisione della Commissione istituita presso l'Istituto Superiore di Sanità". A tal fine, il prefetto suggerisce che il Ministero della difesa presenti alla Regione una richiesta di autorizzazione "di un numero limitato di lavori, indicati anche solo di massima, da portare a termine entro il prossimo 31 maggio", data fissata originariamente (ma non rispettata) per la consegna degli studi I.S.S. sui rischi elettromagnetici del MUOS. "Tale richiesta diventerebbe oggetto di una Conferenza di servizi durante la quale la Regione accetterebbe il prosieguo di alcuni lavori in deroga", conclude Valente.

Mercoledì 17 aprile, alle ore 22.36, il viceministro degli esteri trasmette una raccomandazione al prefetto di Caltanissetta. "Le sarei grato di tenerlo a mente perché se le liste arrivano, mi sono impegnato a suo nome e alla luce di ciò che ha detto di fare si (sic) che gli operai addetti ad opere non MUOS possano avere accesso alla base", scrive Staffan de Mistura. In effetti, il viceministro si era rivolto qualche attimo prima a Douglas C. Hengel, vicecapo missione dell'ambasciata Usa a Roma, per concordare l'iter da seguire per ottenere dalla Regione siciliana una deroga al divieto di avanzamento dei lavori nel sito di Niscemi. "Dear Doug, quanto segue relativamente a quanto discusso nell'ultima info con il prefetto Valente", esordiva de Mistura. "Per superare le revoche avremmo bisogno con urgenza da parte delle autorità della base o del ministero della difesa italiano una lista che indichi specificatamente che sono necessari nel posto lavori non relativi alle parabole MUOS. Le liste dovrebbero includere il numero stimato di contractor civili richiesti per questi lavori. La lista che deve essere indirizzata formalmente al governatore Crocetta, con una copia al prefetto, consentirebbe a quest'ultimo di essere in una posizione che assicuri quotidianamente il passaggio (a dispetto delle revoche) dei contractor richiesti, per lavori ordinari fino al 31 maggio quando finisce il divieto. Relativamente ai passi legali del ministero della difesa italiano con oggetto le revoche, essi andranno sicuramente avanti con la speranza che verranno accolti dalle autorità competenti".

Tra i file in mano ad Anonymus Italia compare altresì la nota che sempre il 17 aprile il diplomatico Douglas C. Hengel aveva inviato al viceministro sollecitando una soluzione che consentisse l'ingresso dei tecnici e delle imprese appaltatrici all'interno della base. "Abbiamo la necessità che i contractor del MUOS facciano ritorno al sito per spegnere e altrimenti mettere a sicuro le attrezzature a cui essi stavano lavorando", scrive Mr. Hengel. "Quando hanno lasciato il sito l'ultima volta, si aspettavano di tornare il giorno successivo e così non si sono portate via le attrezzature di monitoraggio e altre cose connesse che non dovrebbero restare in questo stato per lungo tempo. O così mi è stato raccontato. Pertanto i nostri militari a Sigonella lavoreranno con l'ufficio del Prefetto perché alcuni contractor (non so' quanti) abbiano accesso al sito. Quando ciò accadrà, le persone che ci stanno osservando vedranno i contractor lavorare al MUOS".

"Voglio farti sapere - aggiunge Douglas C. Hengel - che stiamo per inviare al Ministero affari esteri una nota diplomatica con un documento per asserire il nostro diritto di accesso secondo il NATO SOFA (lo Status of Forces Agreements che stabilisce il quadro giuridico generale entro cui opera il personale militare statunitense in Italia, nda), compreso quello dei contractor accreditati come rappresentanti tecnici, alle installazioni militari cedute in uso alle forze armate USA. La nazione ospitante ha l'obbligo di assicurare l'accesso alle persone coperte dallo status SOFA nei siti che ci sono stati ceduti".

Il diplomatico parla poi dell'intenzione del Movimento 5 Stelle di effettuare un'ispezione parlamentare a Niscemi. "Il Ministro della difesa ha ricevuto oggi una richiesta per una visita da parte di 9 parlamentari di M5S al sito NRTF/MUOS. La richiesta è stata spedita al Ministero Affari Esteri e poi a noi. Noi supporteremo la loro visita". Hengel spiega infine di seguire con attenzione i lavori del comitato dell'Istituto Superiore di Sanità che analizza i possibili rischi elettromagnetici del MUOS, lasciando intendere di poter disporre d'informazioni di prima mano. "Ieri ho parlato con Carpani al Ministero della salute. Noi c'incontreremo con il ministro la prossima settimana per un aggiornamento sullo studio". La persona chiamata in causa potrebbe essere il Capo di gabinetto del Ministero della salute Guido Carpani, già vicedirettore della segreteria generale della Presidenza della Repubblica dal 2001 al 2012 (presidenti Ciampi e Napolitano).

Giorno 18 aprile, alle ore 17.05, il Capo di gabinetto del Ministero della difesa, ammiraglio Vanni Nozzoli, invia un messaggio al prefetto Carmine Valente per delineare le modalità d'intervento presso la Regione siciliana affinché vengano definite le attività da autorizzare all'interno della base di Niscemi. "Concordiamo sul fatto che la Difesa è l'interfaccia con gli USA per i lavori e intenderemmo informare la Regione per il Suo tramite", scrive l'alto ufficiale. In attachment alla e-mail c'è un documento-bozza stilato in accordo con il viceministro De Mistura e l'Ufficio di Cooperazione per la Difesa (ODC) dell'Ambasciata USA che delinea i principi da seguire per assicurare l'ingresso a Niscemi dei contractor USA. "Gli operai civili devono poter entrare sempre nel Parco antenne (esistenti ed operanti da tempo)", vi si legge. "In quanto autorizzato e funzionante serve l'accesso di operai civili per la manutenzione ordinaria". Per gli impianti MUOS in costruzione, si precisa che "gli operai civili devono entrare regolarmente" in quanto "è necessario assicurare la manutenzione e la riparazione di eventuali avarie di impianti di sicurezza e di quanto già realizzato anche per prevenire inconvenienti". Nel documento si specifica altresì che "sarà cura di ODC preparare elenco e tipologia dei lavori e ditte/operai coinvolte sia per gli impianti NRTF che MUOS".

"Il montaggio delle parabole e i lavori di costruzione delle torri sono sospesi fino all'acquisizione dello studio ISS (31 maggio) come concordato nella riunione del 15 alla Presidenza del Consiglio dei Ministri", annota ipocritamente l'estensore della bozza. Infine il protocollo da far sottoscrivere al governatore Crocetta e al Ministero della difesa. La Proposta dell'attività presso il sito di Niscemi nella attuale situazione a fronte delle revoche emanate dalla Regione Siciliana si apre con l'assunto che "il personale militare US e quello militare nazionale devono sempre poter entrare/uscire dal sito in quanto concessionari/titolari dell'area". "Il personale civile US e il personale di ditte/operai italiani coinvolti nel funzionamento degli impianti e infrastrutture NRTF devono poter entrare/uscire per le attività quotidiane e la riparazione degli apparati radio, antenne, impianti elettrici, generatori elettrici nonché interventi in occasione di avarie e malfunzionamenti essenziali per la piena funzionalità del sistema", si legge al punto 2. Relativamente ai cantieri del MUOS, la proposta di accordo Stato-Regione assicura la completa libertà di movimento al personale civile statunitense e a quello italiano "onde garantire la messa in sicurezza delle costruzioni e dei sistemi" e per "intervenire in particolare in caso di imprevisti, previa tempestiva informazione mediante la locale Prefettura". Il protocollo priva la Regione siciliana da qualsivoglia controllo e verifica degli interventi autorizzati. "Il Prefetto competente per territorio sarà preventivamente informato sullo svolgimento delle entrate/uscite, mentre il comandante dell'aeroporto di Sigonella, o suo delegato, assicurerà il rispetto di tutte le restanti attività previste alla NRTF e ai cantieri MUOS".

Nel tardo pomeriggio del 17 aprile è il prefetto di Caltanissetta a rivolgersi via iPhone al Capo di gabinetto Nozzoli. "Il mio intervento con il Vice ministro De Mistura - scrive Carmine Valente - è servito a chiarire che il passaggio dei civili per la manutenzione ordinaria della base non si è mai interrotto se non quando non siamo riusciti a far passare il messaggio che si entrava davvero per fare quella, mentre lavori al MUOS oggi si potrebbero fare soltanto ottenendo una deroga dalla Regione rispetto al provvedimento di revoca". Il prefetto chiede che sia il Ministero della difesa a presentare la "richiesta per poche attività legate al MUOS senza che queste inficino lo spirito della revoca". "Tengo a confermarle che l'Assessore Lo Bello la sta aspettando", aggiunge. "In tal modo eventuali osservazioni è giusto siano sollevate direttamente tra di voi. Sono a disposizione successivamente a farmi parte attiva per la comunicazione alla cittadinanza di Niscemi". Valente suggerisce però di agire con molta cautela onde non irritare ulteriormente gli attivisti che presidiano le vie di accesso alla base. "Mi preme far osservare che lavori corposi che implichino l'utilizzo di molti operai civili non sarebbero accettati e sarebbe difficile farlo comprendere alla popolazione. Inoltre consideriamo che il 31 maggio è davvero dietro l'angolo e quindi forse non forzare troppo la mano sarebbe consigliabile".

Il 18 aprile alle ore 17.29 giunge l'Ok di Staffan de Mistura alla bozza da sottoporre alla Regione. Prima però si registra uno scambio di e-mail tra lo stesso viceministro, l'ammiraglio Nozzoli, il ministro della difesa Giampaolo Di Paola e il diplomatico statunitense Doug G. Hendel. In una, in particolare, de Mistura suggerisce a Hendel di "estendere il valore e l'utilità" della lista dei contractor da sottoporre alla Regione siciliana e alla Prefettura di Caltanissetta oltre che ai lavori di ordinaria manutenzione della base anche a quelli del MUOS. L'idea era venuta a Carmine Valente. "Stamani ho parlato con l'ass. Lo Bello che sa tutto e aspetta questa lista", aveva annotato il prefetto nella tarda mattinata del 18 aprile 2013.

Lo stesso giorno, Douglas C. Hendel si mostra comunque irritato di dover interloquire con il governo siciliano. "Ti risponderò questo pomeriggio", scrive il diplomatico a de Mistura. "Noi non vogliamo essere visti che negoziamo con Crocetta su cosa possiamo e non possiamo fare. Il nostro accordo sul MUOS è con il Ministero della difesa". Il 22 aprile viene stilata la bozza finale da sottoporre all'Assessorato ambiente e territorio della Regione siciliana. L'ammiraglio Vanni Nozzoli ne invia copia al viceministro degli esteri, al prefetto di Caltanissetta, all'ambasciata USA in Italia e ai generali Paolo Romano e Luca Goretti. "L'intendimento è di darne conoscenza anche alla Procura una volta definita", scrive il militare. "Al riguardo chiedo cortesemente una vostra condivisione ovvero eventuali osservazioni prima di procedere. Ciò anche alla luce dei fatti di oggi". In mattinata quattro attivisti No MUOS avevano fatto ingresso nella base di Niscemi e si erano arrampicati in cima alle antenne del sistema NRTF. Due di essi, Turi Vaccaro e Nicola Boscelli, erano stati poi arrestati e condotti a Caltagirone per comparire davanti all'autorità giudiziaria. Il blitz, ovviamente, aveva mandato in tutte le furie i militari di Sigonella e il corpo diplomatico statunitense. Nozzoli rigira al prefetto la nota di protesta ricevuta dal vicecapo missione Hengel. "Caro Vanni, è stato pubblicato che quella in corso è stata denominata la Settimana di protesta da parte del gruppo No MUOS. Vedi http://www.nomuos.info/en/la-resistenza ... 28-aprile/", scrive il funzionario USA. "Dato quanto accaduto oggi, noi chiediamo che venga distaccata una forza militare di sicurezza italiana aggiuntiva per assistere le nostre forze alla NRTF per il resto della settimana. Alcune forze di sicurezza del 41° Stormo erano nel sito oggi e sono state molto apprezzate. Non vogliamo che si ripeta quanto accaduto stamani — siamo felici che nessuno si sia ferito seriamente. Forze di sicurezza addizionali possono aiutare a prevenire che ciò possa avvenire ancora".

Il 23 aprile il Capo di gabinetto del Ministero della difesa si rivolge direttamente all'assessore regionale Marisa Lo Bello. "Illustre Assessore - scrive Nozzoli - le invio una scheda con la quale intendiamo formulare una proposta per condividere un quadro chiaro della situazione/esigenze dei lavori/attività nel sito di Niscemi (Parco antenne esistente e MUOS), tenuto conto di quanto concordato nelle riunioni e a seguito delle revoche emesse dalla Regione. Riteniamo che un quadro chiaro e condiviso possa consentire di affrontare meglio la situazione in atto e prevista nei prossimi giorni, contribuendo a istaurare un clima più disteso. Posto che siamo a disposizione per chiarimenti/approfondimenti, qualora condiviso propongo di concordare un modo per ufficializzarlo congiuntamente. Ovviamente il Prefetto è a conoscenza di questa iniziativa".

Il contenzioso con la Regione viene risolto in tempi record. La mattina seguente il prefetto Valente scrive a Vanni Nozzoli: "Caro Ammiraglio. Ho avuto modo di parlare con l'Assessore Lo Bello, mi ha assicurato che la scheda è condivisibile e che rispecchia esattamente quello che ci eravamo detti a Roma nell'ultima riunione. Stava pertanto preparando una risposta in tal senso". Il funzionario esprime però un certo disappunto per la decisione dei giudici di scarcerare i due pacifisti arrestati dopo l'introduzione all'interno della base USA. "Apprendo ora che gli ultimi due che sono saliti sull'antenna sono stati scarcerati dal gip di Caltagirone e portati in trionfo a Niscemi", scrive Valente. "Non è un buon segnale". "Concordo sul brutto segnale e speriamo che con una maggiore chiarezza si riduca la tensione", risponde Nozzoli. "Grazie comunque, caro Prefetto. Trovare la condivisione della Regione è importante per tutti".

L'atto ufficiale dell'Assessorato regionale all'ambiente e territorio giunge il 3 maggio 2013 e reca la firma del dirigente generale Vincenzo Sansone. "Relativamente alla scheda proposta - vi si legge - fermo restando che questo Assessorato non ha mai impedito alcuna azione all'interno della base, nulla osta a che vengano effettuati interventi di manutenzione e messa in sicurezza degli impianti, demandando al Prefetto e al Comandante di Sigonella la vigilanza sulle attività svolte all'interno della base". Pace fatta tra Regione, governo nazionale e Washington mentre Crocetta & C. salvano la faccia e l'onore. O quasi.

"I contenuti emersi dalle e-mail tra vari soggetti istituzionali portano allo scoperto, da un lato, la determinazione da parte del governo a tutelare in ogni modo gli interessi degli Stati Uniti e, dall'altro, l'apertura della Regione al completamento dei lavori del MUOS", commenta l'avvocata Paola Ottaviano del Coordinamento regionale dei Comitati No MUOS. "Non capiamo che senso abbia completare la predisposizione delle parabole, senza installarle, se poi dovesse essere provato che le autorizzazioni non potevano essere in alcun modo concesse. Nello stesso tempo, la recente decisione del Tar di Palermo di richiedere ulteriore documentazione all'avvocatura di Stato per giustificare la legittimazione ad agire del ministero della difesa contro la revoca delle autorizzazioni, fa sperare che prima o poi tutti i nodi vengano al pettine. Per porre fine a questo progetto insostenibile e mettere in luce tutte le responsabilità di chi lo ha permesso".

08/07/2013, 22:14

Solenne STOP della Sapienza al MUOS di Niscemi
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Antonio Mazzeo

“Il campo elettromagnetico (EM) irradiato dal MUOS può produrre effetti biologici sulle persone esposte; interferenze elettromagnetiche in apparecchiature elettroniche, strutture aeroportuali e aeromobili; effetti sulla biocenosi e sulla fauna del Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) Sughereta di Niscemi”. Ad affermarlo il docente universitario Marcello D’Amore, perito nominato dal Tribunale amministrativo di Palermo che il 9 luglio dovrà decidere sul ricorso presentato dal Ministero della difesa contro la revoca delle autorizzazioni ai lavori d’installazione del nuovo sistema di telecomunicazioni Usa, firmata dalla Regione Siciliana il 30 marzo scorso.

Già ordinario di Elettrotecnica presso la facoltà d’Ingegneria civile e industriale dell’Università “Sapienza” di Roma ed ex direttore del Centro interuniversitario di ricerca di compatibilità elettromagnetica, il prof. D’Amore è stato responsabile di numerosi progetti finanziati dal Ministero dell’istruzione e da holding italiane come ENEL e Trenitalia e dall’azienda costruttrice di velivoli civili e militari Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica). Un anno fa era stato individuato dal Tar quale “verificatore” dei possibili effetti elettromagnetici del MUOS e degli impianti della stazione di telecomunicazione (NRTF) della Marina militare Usa che esiste a Niscemi dal 1991. Lo scorso 24 giugno il perito ha consegnato la relazione finale che conferma pienamente i rilievi e le considerazioni d’insostenibilità ambientale del MUOS e della base NRTF a cui sono giunti i due studiosi del Politecnico di Torino, i professori Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu, consulenti a titolo gratuito del Comune di Niscemi.

Il rapporto del prof. Marcello D’Amore si apre con la valutazione dell’indagine di conformità del sito MUOS di Niscemi in relazione alle problematiche di compatibilità elettromagnetica prodotta nel febbraio 2006 dal Naval Warfare System Center (NWSC) della US Navy con sede a Charleston (Carolina del Sud). Nello specifico, la Marina statunitense aveva affermato che i valori di campo elettrico del sistema “sono al di sotto dei limiti di legge nelle zone accessibili”. Inoltre il rischio di esposizione al fascio principale delle emissioni veniva ritenuto “minimo” e comunque “legato all’improbabile evento che il personale venga meccanicamente sollevato all’altezza e all’interno dei fasci principali dell’antenna”. Analoghe valutazioni compaiono nello Studio di incidenza ambientale presentato nell’aprile 2008 dal consorzio MUOS Team Niscemi che cura i lavori di realizzazione del terminale terrestre satellitare all’interno della riserva naturale Sughereta. L’esperto della facoltà d’Ingegneria di Roma non è però per nulla d’accordo.

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“L’analisi di conformità di NWSC è priva del rigore e della completezza necessari a garantire la piena validità dei risultati i quali, pertanto, non consentono di verificare il rispetto dei limiti di campo EM previsti dalla legge”, scrive D’Amore.

“E si deve rilevare la non attendibilità delle analisi di conformità presentate per quanto riguarda l’esposizione delle persone ai campi elettromagnetici irradiate dalle antenne paraboliche del MUOS”.

Il docente universitario spiega come i tecnici della Marina militare statunitense non abbiano considerato con la “dovuta attenzione” le varie articolate normative italiane in tema di insediamento di nuovi impianti di comunicazione a radio frequenza. I militari non hanno inoltre stimato né il campo elettrico, né il campo magnetico, né la densità di potenza del MUOS nel territorio di interesse ed in particolare nel Comune di Niscemi che dista appena 5 km dalla base NRTF di Niscemi.

“A tale riguardo si rileva che il riflettore parabolico, di diametro 18,4 m, emette il campo EM alla frequenza di 31 GHz, pertanto il campo vicino radiativo si estende lungo la direzione di massima radiazione dalla regione di campo reattivo fino alla distanza di 67,7 km”, spiega D’Amore.

Anche nel caso della due antenne elicoidali che completano il sistema di trasmissione satellitare e che trasmettono alla frequenza di 315 MHz, i progettisti non hanno calcolato la mappa del campo EM nel territorio, né sono state trattate ai fini dell’esposizione le correlazioni con l’irradiamento delle tre grandi antenne paraboliche. “Nessuna stima di campo EM è stata fatta infine considerando il contemporaneo funzionamento di più antenne”, scrive il docente, particolare tutt’altro che irrilevante dato che a Niscemi sono presenti 46 antenne nella stazione NRTF (45 operanti nella banda di alta frequenza a 3-30 MHz e una in bassa frequenza a 46 kHz). La Marina militare Usa non ha presentato inoltre i riscontri tecnici per provare l’inesistenza di conflitti con le emissioni elettromagnetiche in arrivo o in partenza dall’installazione niscemese, imputabili ai trasmettitori MUOS in banda Ka o a quelli di tipo elicoidali UHF. “La problematica EM è trattata dal Naval Warfare System Center soltanto in relazioni a possibili effetti su apparecchiature elettroniche o su dispositivi impiantati su persone”, prosegue la relazione consegnata al Tar di Palermo. “L’analisi è svolta in maniera qualitativa senza analitiche correlazioni con il campo EM generato dall’impianto. Semplicistica l’assunzione di 1 V/m quale livello di immunità a radio frequenze delle apparecchiature commerciali, ove si pensi alla numerosità e varietà delle problematiche e delle norme CEI in tema di compatibilità elettromagnetica”.

Il prof. D’Amore boccia pure lo studio del 2011 dei professori Luigi Zanforlin e Patrizia Livreri della facoltà d’Ingegneria dell’Università di Palermo (consulenti dell’allora Presidente della Regione Raffaele Lombardo), secondo cui il sistema di trasmissione MUOS non comporterebbe condizioni di rischio per la salute dell’uomo.

“Tale conclusione – scrive D’Amore – basata su motivazioni analoghe a quelle riportate dal NWSC e dal Team MUOS Niscemi, non può essere condivisa in quanto il rapporto di conformità si limita al calcolo di livelli di campo lontano e non in campo vicino come si dovrebbe, trascurando di simulare la mappa del campo EM in vicinanza del terreno”.

La simulazione del campo EM irradiato dalle antenne del MUOS è stata successivamente effettuata dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA Sicilia), ma - a giudizio del perito - in modo del tutto errato. “I calcoli effettuati con il codice WinEDT – modulo VICREM della Vector Srl (attualmente confluita in Se.Di.Com. Srl) avrebbero richiesto la completa conoscenza delle sorgenti irradianti distribuite sulla superficie d’antenna”, scrive D’Amore.

“Poiché tale informazione non sembra fosse nota all’ARPA, si può ritenere che i livelli di campo presentati siano basati sul modello di calcolo in campo lontano in base al quale l’antenna è rappresentata come sorgente puntiforme. Pertanto i risultati delle simulazioni non sono riferibili alla regione di campo vicino e dunque non consentono un’attendibile verifica di conformità”.

Il perito della Sapienza esprime pure forti perplessità sui risultati della campagna di misurazione e monitoraggio del campo elettromagnetico nella stazione NRTF di Niscemi, avviata dall’ARPA Sicilia a fine 2008. La veridicità dei risultati sarebbe stata infatti pregiudicata dal comportamento omissivo e/o scarsamente collaborativo delle autorità militari statunitensi e dalla non disponibilità di adeguate informazioni sulle caratteristiche e sulle modalità di funzionamento dei trasmettitori. Per il prof. D’Amore “le configurazioni di antenne definite dal Comandante della base sono di difficile lettura, né sono illustrate nella stesa istruttoria al fine di fornire informazioni sulle ragioni che giustificherebbero le condizioni di emissione delle antenne alla massima potenza”. Nonostante l’ARPA Sicilia abbia poi fornito giudizi abbastanza tranquillizzanti sulle emissioni EM della base, l’esperto di Roma sottolinea come le scarse informazioni in mano all’Agenzia non hanno consentito di attuare come disposto dallo specifico decreto regionale del 27 agosto 2008 sui campi elettromagnetici. In particolare il decreto prevede che le misurazioni siano effettuate in banda larga con strumentazioni idonee indicate dalle norme tecniche, conoscendo pienamente i dati relativi alla “modalità di irradiazione (modulazione, tipologia della gestione della potenza, del traffico, ecc.)”. Cosa che invece non è avvenuto a Niscemi per la resistenza del Comando Usa a fornire i dati richiesti. Non sarebbe stata pienamente rispettata pure la norma che impone a ripetizione delle misure del campo EM “con catena strumentale in banda stretta” quando il valore precedentemente misurato in banda larga è risultato superiore al 75% del limite più basso. “La misura in bassa stretta è prevista anche quando siano presenti più sorgenti che emettono in intervalli di frequenza su cui devono essere applicati differenti valore limite”, spiega il prof. D’Amore. “Questa condizione è però di difficile applicazione per ARPA Sicilia a causa della mancanza delle necessarie informazioni”.

“Non è pertanto condivisibile l’affermazione dell’Agenzia regionale per l’ambiente che i valori del campo EM rientrano nei limiti della normativa italiana vigenti, perché diversi valori misurati, in particolare in località Ulmo, superano l’obiettivo di qualità di 6 V/m”, aggiunge D’Amore. “Inoltre le modalità di misura solo in parte sono conformi a quanto previste dalle norme CEI 211-7 e 211-7A”.

Nelle conclusioni del suo rapporto al Tar di Palermo, il prof. D’Amore lamenta come nelle analisi del rischio EM sino ad oggi prodotte non si faccia alcun riferimento alle cautele progettuali antisismiche “idonee ad evitare allarmanti impatti elettromagnetici nel territorio”, nonostante il Comune di Niscemi sia stato classificato dalla Regione siciliana come “zona 2” cioè ad elevata pericolosità sismica. Nessuno studio è stato inoltre presentato in relazione ai possibili effetti dell’interazione del campo EM del MUOS su strutture aeroportuali ed aeromobili, anche se nelle vicinanze della stazione di Niscemi sono presenti ben tre scali aerei: Comiso, distante 25,48 km; Sigonella a 55,34 Km; Catania-Fontanarossa a 69,97 km. “Tra i vari argomenti di studio che la problematica suggerisce, particolare attenzione dovrebbe essere rivolta ai possibili effetti EM su un aeromobile che attraversi il volume sotteso del fascio irradiato da una parabola del MUOS, soprattutto nelle fasi di decollo e atterraggio”, scrive D’Amore. Da qui l’esigenza per evitare gravi incidenti al traffico aereo che si effettuino le indagini sulla penetrazione del campo EM nella struttura di un aeromobile e la sua distribuzione all’interno, sui fenomeni di “accoppiamento” con il wiring system di bordo e sulla verifica dei limiti di tensione e corrente all’ingresso degli apparati critici per la sicurezza del volo e dei sensori che ricevono i segnali.

“Per la verifica di conformità dell’impianto MUOS si rende necessario lo sviluppo di una nuova rigorosa procedura di simulazione del campo elettromagnetico irradiato, corredata da una piena e documentata informazione sul codice di simulazione che viene utilizzato, sull’algoritmo alla base di tale codice, sui dati d’ingresso del codice, sulle caratteristiche del segnale emesso, sulle proprietà riflettenti del terreno e di eventuali superficie interessate, sulle ipotesi esemplificative eventualmente adottate”, conclude D’Amore.

In modo analogo, sempre secondo l’esperto, si dovrebbe procedere nella valutazione dei possibili effetti elettromagnetici negli aeroporti interessati, in particolare di quello di Comiso. Ora la parola passa al Tar di Palermo che ha tutte le carte in mano per respingere le richieste del governo e impedire la riapertura dei cantieri del terminale terrestre dell’EcoMUOStro di Niscemi.

[align=right]Source: TLAXCALA: Solenne STOP della Sapienza al MUOS di Niscemi [/align]

25/07/2013, 15:19

L’IMPIANTO RADAR DELL’ESERCITO STATUNITENSE
Via libera al Muos, gli attivisti in rivolta: occupato il Comune di Niscemi
Una delegazione di «Mamme No Muos» e di esponenti del Consiglio comunale della cittadina, si è recata a Palermo

CATANIA – Il popolo dei No Muos non ci sta. E sceglie la linea dura. Così per protestare contro la decisione della Regione Siciliana, definita “scellerata” dai cinque stelle, di revocare i provvedimenti che bloccavano le autorizzazioni all'installazione dell'impianto radio dell'esercito statunitense in contrada Ulmo, hanno occupato l’aula consiliare del Comune di Niscemi.

AULA CONSILIARE OCCUPATA - La decisione è scaturita dopo un consiglio comunale durante il quale i manifestanti avevano chiesto ai consiglieri e alla giunta di dimettersi in blocco in segno di protesta nei confronti dei governi nazionale e regionale. La proposta non è stata accolta. Di qui l’occupazione dell’aula da parte degli attivisti.
Fonte:http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/catania/notizie/cronaca/2013/25-luglio-2013/via-libera-muos-attivisti-rivolta-occupato-comune-niscemi-2222328785010.shtml

26/07/2013, 21:51

"Il sito deve diventare operativo non più tardi del dicembre 2014 per non pregiudicare la missione. In conseguenza di tutti questi ritardi, abbiamo la necessità di tornare a lavorare immediatamente per rispettare questa data operativa".


Chissà qual'è la missione... Non penso che per missione intendesse il completamento stesso.

27/07/2013, 11:39

Tanto sarà come per l'ampliamento dell'aeroporto di Vicenza, tanto clamore poi ... si sono accorti che l'appalto l'avevano le Coop rosse di Ravenna! [:246]

27/07/2013, 11:52

MaxpoweR ha scritto:

"Il sito deve diventare operativo non più tardi del dicembre 2014 per non pregiudicare la missione. In conseguenza di tutti questi ritardi, abbiamo la necessità di tornare a lavorare immediatamente per rispettare questa data operativa".


Chissà qual'è la missione... Non penso che per missione intendesse il completamento stesso.


Naturalmente la missione di pace [:)]
Immagine
Con la neolingua è molto più facile farsi capire [:p]
Ultima modifica di Wolframio il 27/07/2013, 11:54, modificato 1 volta in totale.

27/07/2013, 14:53

si vis pacem para bellum [8D] [:(!]

27/07/2013, 17:08

Appunto ... Purtroppo le armi servono (visto che ce l'hanno tutti! Perfino i governi di quei popoli che si muoino di fame ...)) [8)]
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