22/06/2013, 09:18
BOBBY ha scritto:
Su questo argomento non c'é discussione. Tutti contro e basta. É un riflesso condizionato. Una partita persa in partenza. Si associa l'energia nucleare alla bomba atomica. Una associazione di idee di carattere inconscio. Assolutamente impossibile da debellare perché coinvolge la parte piú irrazionale dell'essere umano.
Con l'inconscio non si ragiona. Sono le emozioni ancestrali che ci guidano. Un vero lavaggio del cervello.
Nella questione nucleare la manipolazione del pensiero delle masse ha raggiunto livelli incredibili.
Basta associare una tecnologia a una tragedia della storia per essere certi che quella tecnologia non verrà mai piú utilizzata.
Ve lo dice uno che ha studiato sia Psicologia che Fisica Nucleare
( un binomio che apre la mente in maniera incredibile e che fa capire... tante cose ! )
22/06/2013, 10:24
22/06/2013, 10:27
BOBBY ha scritto:Wolframio ha scritto:
Qui da noi centrano ben poco le emozioni e gli strascichi di chernobil e fukushima
Sappiamo solo fare i conti a lunga scadenza ed i sogni li lasciamo agli altri.Il Consiglio federale elvetico, che ha formalizzato la decisione della chiusura degli impianti nucleari entro il 2034, ha infatti dichiarato: «sul lungo periodo i vantaggi economici dell’energia nucleare perderebbero d’importanza nei confronti delle energie rinnovabili», senza considerare il «prevedibile aumento del costo del combustibile nucleare». Nonostante il 39% dell’energia elvetica sia prodotta dalle cinque centrali presenti sul territorio, «l’abbandono graduale del nucleare lascia tempo a sufficienza per attuare la nuova politica energetica e per il nuovo orientamento del sistema – questo il messaggio lanciato da Berna – Le attuali prospettive mostrano che un abbandono graduale è possibile a livello tecnico e sostenibile sul piano economico».
A "lunga scadenza" é chiaro che il nucleare perderà competitività. Non c'é nulla di nuovo. Lo sapevamo già trent'anni fa.
Ma é un ragionamento privo di senso. Perché noi questa tecnologia non l'abbiamo mai adoperata. Abbiamo peró acquistato dagli altri l'energia prodotta dal nucleare. Pagandola profumatamente!
23/06/2013, 12:33
BOBBY ha scritto:
A "lunga scadenza" é chiaro che il nucleare perderà competitività. Non c'é nulla di nuovo. Lo sapevamo già trent'anni fa.
Ma é un ragionamento privo di senso. Perché noi questa tecnologia non l'abbiamo mai adoperata.
Abbiamo peró acquistato dagli altri l'energia prodotta dal nucleare. Pagandola profumatamente!
23/06/2013, 12:42
BOBBY ha scritto:
Andando piú sul pratico chiedete ai francesi quanto pagano l'energia elettrica, poi ne riparliamo...
23/06/2013, 14:31
zakmck ha scritto:BOBBY ha scritto:
Andando piú sul pratico chiedete ai francesi quanto pagano l'energia elettrica, poi ne riparliamo...
Sembri il manifesto del PDL pro nucleare.
Per essere corretti bisognerebbe andare ad analizzare le voci di costo incluse nel prezzo dell'energia. Ti accorgeresti allora che il maggiore costo dell'energia in Italia e' dovuto a ben altre componenti e che se ci fosse anche il nucleare allora si che staremmo freschi.
Tanto per essere concreti, prima di fare una comparazione con gli altri stati, prova a togliere dal costo dell'energia la parte fiscale e gli oneri di trasporto. Poi ne riparliamo.
23/06/2013, 14:44
chiedete ai francesi quanto pagano l'energia elettrica
Areva possiede due miniere nel Paese africano e fattura centiania di milioni di dollari, ma il Niger, nonostante sia il terzo Paese produttore di uranio al mondo, resta poverissimo.
23/06/2013, 14:52
BOBBY ha scritto:
Anche tu sei fuori strada .
Io non ho votato PDL.
Ho già detto che politica e ideologia non contano.
L'antinuclearismo ha basi profondamente ideologiche, non tecnico-scientifiche.
24/06/2013, 11:45
25/06/2013, 03:43
BOBBY ha scritto:
Negli impianti nucleari a fissione il costo del combustibile (uranio arricchito al 3%) é marginale, ossia ha una incidenza intorno al 5% del costo globale dell'energia prodotta, anche se negli ultimi anni il prezzo é aumentato a causa della crescita della domanda dei paesi emergenti, in primis la Cina.
A differenza di petrolio e carbone il fatto di non avere materia prima in casa non é cosí determinante. Nessun paese europeo estrae uranio in quantità significative nel suo territorio.
Anche il costo del trasporto é, relativamente, irrisorio. Con una ricarica di materiale fissile che, indicativamente, sta tutta in un container una centrale di 1000 MegaWatt produce energia elettrica a pieno regime per almeno 12 mesi consecutivi!
Il costo principale insomma non é, come nelle centrali a combustione, nel "materiale di consumo" ma negli investimenti necessari a realizzare l'impianto, che richiedono costi altissimi nella fase iniziale, ma che garantiscono produzione continua e ad alto rendimento per 50/60 anni.
Per quanto riguarda gli aspetti economici dell'energia nucleare, il Dipartimento di Energia degli Stati Uniti ha stimato i costi della produzione elettrica da nuovi impianti nucleari al 2020 e al 2035. In entrambi i casi, la produzione elettrica da fonte nucleare presenta costi nettamente superiori alla produzione elettrica da gas naturale, da eolico e da carbone. Un recente studio del Massachusetts Institute of Technology ha evidenziato che il costo del kWh nucleare (8,4 c$/kWh) per gli impianti di nuova costruzione è superiore a quello di gas (6,4 c$/kWh) e carbone (6,2 c$/kWh), con il valore del dollaro al 2007. Il prezzo maggiore della fonte nucleare è dovuto principalmente all'elevato rischio che caratterizza l'investimento iniziale e che determina tempi di realizzazione degli impianti più lunghi delle previsioni di progetto.
Saró un pazzo esaltato ma non riesco a capire perché la stragrande maggioranza dei paesi industrializzati ha almeno 4 o 5 centrali, realizzate in tempi passati pur incontrando la resistenza (legittima) delle popolazioni locali e pur dovendo affrontare investimenti colossali.
Non sono scelte da fare a cuor leggero. Ma sta di fatto che sono state fatte. E il fatto che adesso si cerchi, gradualmente, di uscirne non significa che si trattava, a suo tempo, di scelte completamente sbagliate.
Ragionare sulle teorie pro o contro, ora come ora... non ha alcun senso!
23/11/2016, 21:05
Francia, allarme dell'Authority sui reattori nucleari: "Siamo preoccupati"
La situazione delle centrali nucleari in Francia è "preoccupante". A dirlo è Pierre-Franck Chevet, presidente dell'Autorità per la sicurezza nucleare francese che, in un'intervista esclusiva a 'Le Figaro', sostiene la necessità "di ripensare il controllo del nucleare". Dopo la scoperta, nella primavere del 2015, di un difetto nel serbatoio del futuro reattore EPR di Flamanville, l'Authority ha lanciato una campagna di controlli senza precedenti, che è ancora di là dal terminare.
Alla domanda se, a causa di una ventina di reattori chiusi per misure di sicurezza, la Francia rischia di passare un inverno difficile, Chevet risponde: "Attualmente sono dodici i reattori fermi o in fase di chiusura, per controllare che l'eccesso di carbonio scoperto nell'acciaio non alteri la capacità di resistenza meccanica dei generatori di vapore. Abbiamo ricevuto lo scorso fine settimana un fascicolo completo per ciascuno dei reattori, e ci vorrà circa un mese per valutare i test e dare, o no, l'ok per riavviare gli impianti". I reattori dell'Edf attualmente fermi potrebbero "nel migliore dei casi" tornare ad essere operativi "tra un mese e raggiungere la piena potenza a gennaio" 2017.
25/11/2016, 18:08