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MessaggioInviato: 19/06/2013, 19:33 
BUFERA SULLA CASA DEL MINISTRO
«Ici non pagata dal 2008 al 2011»


Ma ora i riflettori sono puntati su un presunto abuso edilizio relativo alla palestra


di CHIARA BISSIe CARMELO DOMINI
RAVENNA. «Con riferimento all’Ici risulta che i contribuenti hanno considerato abitazione principale sia il fabbricato di Carraia Bezzi 104 (residenza di Josefa Idem proprietaria al 100%) che il fabbricato di Argine Destro Lamone 23/a (residenza di Guglielmo Guerrieri proprietario al 100%) e conseguentemente non hanno corrisposto l’Ici negli anni dal 2008 al 2011, fruendo dell'esenzione prevista dalla legge».
Lascia pochi spazi d’interpretazione e qualche imbarazzo l’accertamento sulla posizione fiscale del ministro Idem e del marito Guglielmo Guerrini in materia di Imu e Ici, fatto dagli uffici comunali e che il sindaco Matteucci da giorni conosce ma non divulga, appelandosi ai divieti imposti dall’ordinamento legislativo. Dell’esito di quegli accertamenti, però, ieri il Corriere è riuscito ad ottenerne una copia. Due pagine in cui si ripercorre sinteticamente la posizione della famiglia del ministro nei confronti di Ravenna Entrate. Un documento che conferma due dati principali: il mancato pagamento dell’Ici per 4 anni dovuto alla diversa residenza dichiarata dai due coniugi (come detto sopra), ma anche una nuova dichiarazione del 4 febbraio scorso, in cui si indicava come «il nucleo familiare fosse nella residenza del marito» ai fini dell’Imu. Cosa che avviene effettivamente il 5 giugno scorso, con un cosiddetto ravvedimento oneroso. Ma qui le date, almeno dal punto di vista politico, hanno un peso specifico importante: si tratta di 3 giorni dopo l’uscita del caso sui giornali locali e nazionali e di un giorno dopo la dichiarazione del commercialista della Idem che a un quotidiano dichiarò che «l’Imu era stata regolarmente pagata dal ministro». Da allora, oltre al silenzio della Idem (mai intervenuta direttamente sulla vicenda), si erano segnalati soprattutto interventi di carattere politico dopo la decisione del sindaco di gestire la vicenda all’insegna della trasparenza, culminata però con il gran rifiuto di fornire l’esito degli accertamenti alla stampa. E dopo l’interrogazione del consigliere del Pdl Ancarani era arrivata anche la presa di posizione - tanto tecnica quanto criptica - del capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi. Una nota in cui, per la prima volta, si ventilavano nuovi fronti di “indagine” e di polemica, quelli relativi a un presunto abuso edilizio sulla palestra della casa di via Carraia Bezzi (quella dove la Idem aveva la residenza pur non vivendoci, come confermato dal coniuge). Una situazione di cui Ravenna Entrate, limitandosi ad accertamenti fiscali sulla base di documentazione catastale, non poteva essere a conoscenza, ma che emerge da altri documenti che fanno capo all’Ufficio Urbanistica del Comune. E proprio da questi documenti - come anticipato da Ancisi - emergerebbe quello che potrebbe essere l’aspetto più rilevante dell’intera vicenda. Non solo il fatto che il ministro avrebbe costruito una palestra senza le necessarie autorizzazioni (cosa del resto implicitamente dichiarata in un’intervista sempre da Guerrini “l’edificio è interamente accatastato come abitazione”) ma anche il fatto che se così fosse l’importo dell’Ici e dell’Imu su quello stabile sarebbe dovuto essere ricalcolato.

http://www.corriereromagna.it/ravenna/2 ... 2011%C2%BB

evidente ha preso le abitudini italiane,e'cittadina a tutti gli effetti,.......[;)]


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MessaggioInviato: 20/06/2013, 11:29 
L'ex assessore di Renzi alla escort: "Amore mio". E in Sicilia squillo e Sara Tommasi

Giovedì, 20 giugno 2013 - 09:14:00


Lo scandalo escort sembra non avere confini. In Toscana spuntano delle intercettazioni che inchiodano Massimo Mattei. L'assessore alla Mobilità del comune di Firenze, dimessosi per motivi di salute negli scorsi giorni, ha telefonato per anni ad Adriana, l'Ape Regina del giro di ragazze. Sms pieni di "amore mio" e dichiarazioni d'amore. Un grattacapo anche per Renzi: Mattei ha un profondo legame con il sindaco ed è stato con lui sin dai tempi della Provincia. E la voce è che ci siano anche altri uomini di Palazzo Vecchio coinvolti nel caso... In Sicilia emerge un sistema inquietante: con i soldi dei disoccupati escort e viaggi per politici della Regione. 17 arresti e lambita la zona grigia con la mafia. Spuntano tremila euro girati a Sara Tommasi per "prestazioni di altra natura".

FIRENZE - "Amore mio", "vita mia" e tante altre frasi simili. Questo il contenuto di telefonate e sms che l'ex assessore alla Mobilità del comune di Firenze, Massimo Mattei, rivolgeva ad Adriana, l'"Ape Regina" del giro di escort emerso dall'inchiesta della procura di Firenze. Mattei, dimessosi per motivi di salute, ha subito ammesso di conoscere Adriana, sostenendo però che si tratti semplicemente di una sua "amica" e soprattutto di non sapere che forsse una escort. Al momento tra l'altro Mattei non è indagato. Ma di certo tutto questo non può fare piacere a Matteo Renzi. Mattei è un uomo di fiducia del sindaco, sin dai tempi del mandato alla provincia. E in città si vocifera che anche altri uomini di Palazzo Vecchio siano coinvolti nello scandalo.

SICILIA - Ancora più grave la situazione emersa in Sicilia. Un'inchiesta della procura di Palermo ha scoperchiato un "sistema inquietante", una rete di corruzione sugli appalti dei grandi eventi. Tangenti e soldi dei contribuenti erano destinati a viaggi dei politici della Regione Sicilia, a vini pregiati ma anche a escort. Sull'isola ci sono stati 17 arresti. Coinvolti politici e funzionari dell'ente regionale. Emerge ancora una volta la zona grigia tra politica e mafia, visto che in carcere ci finisce anche Gaspare "Rino" Lo Nigro, ex direttore dell'agenzia per l'impiego ma anche sospettato di avere legami con il boss Domenico Raccuglia. Un "pentito" ha fatto anche il nome di Sara Tommasi, come spiega il Fatto Quotidiano. La soubrette sarebbe stata beneficiaria di un bonifico di tremila euro nel luglio del 2010. Si trattava di un servizio fotografico ma Angelo Vitale ha affermato che Faustino Giacchetto (faccendiere coinvolto nella vicenda) gli avrebbe fatto intendere che il compenso era dovuto a "prestazioni di altra natura

http://www.affaritaliani.it/cronache/l- ... 00613.html

,,si chiedono continuamente sacrifici ai cittadini,mentre questi sciacalli hanno sperperato x loro mero interesse,......sarebbe opportuno azzerare tutta la classe politica dal + basso al + alto......[:(!]


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MessaggioInviato: 22/06/2013, 09:00 
Bozza Cancellieri, lo svuota carceri selettivo: salva solo potenti e benestanti

Arresti domiciliari o pene alternative a coloro che abbiano compiuto i 70 anni, e ingresso in carcere impossibile alle persone condannate a 4 anni. Un ampliamento della legge Simeone-Saraceni del '98, definita dai giuristi "indulto permanente". Il punto è che la riforma, così come pensata dal governo, prevede tutti i benefici ottimi per la Casta. E, più in generale, per chi può permettersi un ottimo avvocato

La bozza del decreto svuota carceri è già pronta. La strada più breve è stata quella di riprendere in mano la legge Simeone-Saraceni, entrata in vigore il 14 giugno 1998 (all’epoca salvò Forlani, Citaristi, Pomicino, Sama e Bisignani) che risparmiava il carcere a chiunque debba scontare fino a tre anni. Il decreto Cancellieri si limita in sostanza a due aspetti: concessione degli arresti domiciliari o pene alternative a coloro che abbiano compiuto i 70 anni, e ingresso in carcere impossibile alle persone condannate a 4 anni. Restano esclusi i condannati per associazione di stampo mafioso, traffico di droga, terrorismo, sequestro di persona a scopo di estorsione.

Benefici che il governo ritiene nella relazione “indispensabili per fronteggiare il sovraffollamento delle carceri” e si aggiungono alla legge Gozzini, al rito abbreviato (che sconta già di un terzo la pena) e alla buona condotta, ossia 45 giorni di carcere in meno ogni anno al detenuto modello. Il punto è che la riforma, così come pensata dal governo, prevede tutti i benefici ottimi per la casta. E confezionati per coloro che hanno spalle robuste, una casa in cui vivere, una famiglia che può aiutare il condannato, un ottimo avvocato e nessun precedente. Tutti requisiti che gli stranieri clandestini o gli scippatori non possono avere. Uscirebbero dal carcere il giorno successivo i poliziotti condannati per l’omicidio Aldrovandi, mentre resterebbe in carcere il clandestino albanese arrestato due giorni fa e colpevole di non avere il permesso di soggiorno e per “false dichiarazioni a pubblico ufficiale”.

Altro punto fondamentale, che amplia ancora il raggio di azione della Simeone-Saraceni, riguarda la detenzione agli arresti domiciliari. Prima il magistrato di sorveglianza doveva per legge concederla alle persone anche parzialmente inabili che avessero compiuto i 60 anni di età. Adesso il ‘parzialmente inabili’ sparirebbe e la detenzione a casa sarebbe concessa a tutti coloro che invece hanno compiuto 70 anni. Un esempio pratico, Calisto Tanzi: tornerebbe a casa, e non per lo stato di salute, ma solo per problemi anagrafici. Il governo è pronto a portarla a termine perché è “l’Europa che ce lo chiede”. Come scritto in calce si tratta di un decreto per “contrastare il sovraffollamento delle carceri e per adottare i rimedi imposti allo Stato italiano dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”. Opposizione per ora non c’è, eccetto quella del Movimento 5 stelle, pronto anche a manifestare. Il resto verrà deciso nelle stanze di palazzo Chigi, sede della solida alleanza tra il Pd e il Pdl. Al momento si tratta di una bozza, ma la linea guida che ne segue è in realtà molto chiara e ha alle spalle un progetto politico. Non riguarda direttamente i pubblici ministeri: questa volta il decreto è molto legato alla parte finale dell’esecuzione della pena e non entra più nel merito di quelli che sono i reati scoperti in flagranza.

http://www.slideshare.net/ilfattoquotid ... ti/633608/

In sostanza lo scippatore finisce in galera, successivamente godrà della liberazione anticipata. L’ordine di custodia cautelare, invece , dovrà seguire attentamente le disposizioni che Letta e i suoi si preparano a varare. Il documento, fino a oggi mai uscito e in mano al Fatto Quotidiano, non prevede variazioni capillari della Simeone-Saraceni. I giuristi, quando venne varata la legge nel 1998, la definirono un “indulto permanente”. Questa ne è la fotocopia, con una più ampia valutazione dei benefici. Si tratta di otto pagine con le linee guida dove – chi ha steso la relazione – si sofferma anche sui soldi da trovare per fare in modo di adeguare e ristrutturare le carceri che esistono in Italia. “In realtà”, spiega al Fatto il procuratore aggiunto di Torino, Paolo Borgna, “sarebbe bene pensare a strutture carcerarie diverse. Oggi abbiamo tutti carceri di massima sicurezza, nati e costruiti soprattutto negli anni del terrorismo. Oggi le esigenze sono cambiate. Probabilmente sarebbe più agevole costruire strutture che hanno costi meno sostenuti, anche aperte, dove i detenuti possano avere la libertà di lavorare, e non pensare solo alle evasioni. Chi ha commesso due scippi non pensa a evadere, non è il pluriomicida. Come diceva Cesare Beccaria sarebbe il caso di addolcire la pena. Che sia immediata o comunque vicina al reato commesso, ma più dolce”.

Da Il Fatto Quotidiano


Ultima modifica di nemesis-gt il 22/06/2013, 09:04, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 22/06/2013, 10:44 
Hanno rubato 620 miliardi di euro al 99% degli italiani. È tempo di riprenderseli
In 20 anni l'economia italiana si è vista sottrarre 620 miliardi di euro per ottemperare ai parametri europeiIn 20 anni l'economia italiana si è vista sottrarre 620 miliardi di euro per ottemperare ai parametri europei
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In media spariscono dalla circolazione circa 30 miliardi all’anno, necessari a sostenere gli impegni di Maastricht, fin dal 1992. 250 sono andati alle banche straniere, circa 150 a quelle italiane. Ecco perché siamo più poveri. E le banche centrali scrivono: “Il debito pubblico non serve a garantire la spesa pubblica, ma a garantire investimenti sicuri”

di: Pier Paolo Flammini 9 marzo 2013 @16:53

Eccoci qui: dal 1992 al 2012 gli italiani hanno versato 620 miliardi di tasse superiori all’ammontare della spesa dello Stato: 620 miliardi di avanzo primario (o anche saldo primario), benedetto da tutti gli economisti mainstream e dai loro politici di riferimento. L’obiettivo di tanto sadismo? Entrare nei parametri di Maastricht (1992) ed essere dentro l’eurozona. Nonostante l’immane sforzo, l’Orco Cattivo dei nostri tempi, l’Antipaticissimo Debito Pubblico, è passato da 958 a 2 mila miliardi di euro. Non c’è verso, eh? Per la cronistoria, vai al termine dell’articolo*.

UN PROBLEMA, TANTE RISPOSTE Non esiste un solo modo per affrontare un unico problema. Ogni soluzione ha vinti e vincitori: di seguito, cercheremo di proporre la soluzione a favore del 99%, o forse qualche frazione in più.

STATO ATTUALE: EURO E AUSTERITA’ Se in questi 20 anni non si fossero “rubati” 620 miliardi dalle tasche dei cittadini, avremmo un debito pubblico di 2.600 miliardi, quindi nel 2012 avremmo pagato circa 115 miliardi di interesse anziché una novantina. Tuttavia, va detto, in tutti questi anni avremmo avuto consumi superiori per 620 mld, che equivalgono ad un centinaio di miliardi di Iva, e poi Irpef, Irpeg, nuovi assunti, imprese che non avrebbero chiuso. Capitolo lungo, ad ogni modo si tratta di una base tra l’1 o al 2% del Pil, più l’effetto moltiplicatore, sottratta alla ricchezza degli italiani. So cosa vi dicono i politicanti da quattro soldi. Ma la realtà è che tutto questo serve perché “scopo del debito pubblico non è di garantire la spesa pubblica ma di fornire investimenti sicuri“: lo si scrive chiaramente, sul Financial Times, e il virgolettato è della Bank of International Settlements, “la superbanca delle Banche centrale”. Lo scopo dello Stato è di fornire titoli di stato sicuri ai grandi investitori. And you, pay.

3% L’Italia nella zona euro è stato il paese più penalizzato dai vincoli di bilancio: per questo l’enorme sforzo è servito, essenzialmente, a riempire di lire prima ed euro poi i forzieri di lor signori. Il debito deve convergere verso questo fantomatico 60% del Pil (il che non significa nulla, così come oggi sappiamo che nessun Re è designato dalla Provvidenza Divina). Fino al 2007, prima della Grande Recessione, erano stati destinati alla riduzione del debito pubblico 270 miliardi di euro, per portare la percentuale dal 121,8% del 1994 al 103,6% del 2007. Venti miliardi di euro all’anno sottratti alla circolazione privata per 13 anni.

TESORETTO SPRECATO? Nessun tesoretto dunque, nessun “dividendo euro”. Questa favola la lasciamo ai plurilaureati. Ne abbiamo già parlato qui: gli interessi sono scesi in tutto il mondo. Ora il problema è che la contrazione del debito pubblico in rapporto al Pil, con una moneta straniera quale l’euro, deve essere pagata dai cittadini con tasse e tagli alla spesa. Oltre quei 270 miliardi di cui sopra, altri 350 sono semplicemente finiti in pagamento degli interessi sul debito. Quando poi le cose sono cambiate a causa del crack finanziario, il castello è saltato. Monti, Rehn, Merkel hanno la stessa identica ricetta per vincere la sfida con l’Orco Cattivo: meno spesa, tasse invariate, o anche aumentate, riduzione di salari e stipendi, esportazioni con riduzione consumi interni. La via del Bangladesh. L’evidenza li ha sconfitti, ma non molleranno. E questo impone o un cambiamento dei paradigmi fin qui adoperati, o il perseverare sugli stessi (buona fortuna).

CON L’EURO E i vincoli attuali, però, non c’è alternativa, e non ci sarà neppure per il prossimo governo che li accetterà. Il debito pubblico, da saldo contabile, è diventato lo strumento attraverso il quale sottrarre potere a masse di popolazione sottoposte a shock informativi ed economici. Punto.

NEL 1980 Nonostante l’inflazione indotta dalla quadruplicazione dei prezzi del petrolio (si era al 21%), un italiano medio risparmiava il 25% del proprio reddito, e così fino al 1991. Gli operai compravano case anche per i figli. Si facevano vacanze di un mese. Oggi, con le regole dell’austerità, abbiamo una inflazione del 3% ma gli stipendi salgono solo dell’1,5%; il mercato immobiliare è fermo; il risparmio è crollato al 6%, le famiglie in dieci anni hanno aumentato i loro debiti del 140%, quasi tutti intaccano i risparmi di una vita, o sono sul punto di giocarsi i 9 mila miliardi di euro di risparmio privato nazionale, la ricchezza sulla quale sono puntate le fauci delle corporation internazionali che tengono in pugno i finti leader politici italiani. Mentre noi ce la sbattiamo per 4 miliardi di Imu.

NEL 1978 Sarebbe stata la Banca Centrale, esclusiva monopolista della moneta, a fissare il tasso di interesse; a bloccare l’espansione del deficit negativo, quello per interessi. Ed è quello che dobbiamo chiedere a gran voce, subito. Inutile chiederlo alla Bce. Dal 1946 al 1981 il tasso reale di interesse è stato di -1,5%; dopo, circa 4%. Vogliamo tornare al denaro sudato con il lavoro e garantito dall’ingegno e non dalla pura speculazione. Il tasso naturale di interesse è zero.

CHI CI HA GUADAGNATO I 620 miliardi rubati agli italiani sono andati per il 43% all’estero (quasi tutte banche estere), quindi circa 250 miliardi sono espatriati; il 3,7% alla Banca d’Italia; il 26,8% ad istituzioni finanziarie (banche, assicurazioni) italiane; il 13% (circa 80 miliardi) sono tornati direttamente nella disponibilità di privati cittadini italiani, ovviamente per lo più delle classi medio-alte.

VERO FURTO Siamo abituati ad ascoltare parole come “la corruzione ci costa 60 miliardi”, “l’evasione fiscale ci costa 120 miliardi”. In realtà per quanto disdicevoli e da perseguitare legalmente, queste voci (i cui importi sono poi da verificare) rappresentano una partita di giro interna con vinti e vincitori. I 620 miliardi di avanzo di bilancio 1992-2012 sono invece una precisa scelta politica: sono soldi sottratti veramente ai cittadini e scomparsi dalla circolazione dell’economia vera per garantire alla grande finanza.

Aver trasformato il debito pubblico da puro dato contabile a cappio reale attorno al collo della società italiana è la più grande responsabilità della classe politica dell’ultimo trentennio. Nessuno, però, sta chiedendo scusa. A tal proposito val la pena di citare le parole dell’ex ministro del governo Prodi, Tommaso Padoa Schioppa, riportate dal Corriere della Sera nel 2003: “Nell’Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev’essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l’individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere“. Sì, è stato un ministro del “centrosinistra”: ecco perché non vincono mai.

FUTURO Gli impegni sottoscritti nel 2012 dal governo Monti fanno felice Draghi, garante del pagamento degli interessi degli italiani. Un po’ meno felici gli italiani. Con il pareggio di bilancio in Costituzione i circa 30 miliardi annui fin qui pagati dagli italiani saliranno a circa 90 (per coprire del tutto la spesa per interessi), con il Fiscal Compact dal 2015 si salirà a circa 140 (per abbattere il debito…). Con l’Iva al 23%, l’inflazione al 2%, una trentina di miliardi di tagli e altrettanti di dismissioni del patrimonio pubblico, ce la si fa. Se poi si è poveri, chi se ne frega.



*Nel 1992 gli italiani hanno pagato 14,5 miliardi di euro più di quanto lo Stato abbia speso per servizi. C’era il governo Amato, la super-finanziaria, della Dc e del Psi e Tangentopoli, tutte insieme. Tutte insieme soprattutto al cambio semi-fisso al quale era stata costretta da anni la lira: insostenibile. Così, indossando vestiti inappropriati, iniziano le crisi finanziarie moderne. Anzi: vengono fatte iniziare.

Poi, nel 1993, la cifra è salita a 21,5 miliardi, con Ciampi e nel 1994, con il primo governo Berlusconi e la Seconda Repubblichetta 20,1 miliardi, quindi di seguito, quasi 40 miliardi nel 1995 con l’altro tecnico Lambertow Dini, addirittura 46 l’anno successivo con l’Ulivo di Prodi, per arrivare alla batosta del 1997: c’era da entrare in Europa coi conti in ordine, e gli italiani pagarono 69 miliardi di euro più di quanto lo Stato avesse loro concesso con i servizi (strade, sanità, scuole, giustizia, ordine pubblico, finanziamenti alle imprese, pensioni…).
Ma non bastava: 1998, arriva l’ex comunista D’Alema e mentre si bombarda la Serbia di nuovo 55,6 miliardi a vantaggio dello Stato, nel 1999 torna Amato e si supera, altri 55 miliardi, quindi nel 2000, sospinti dall’ultimo boom della new economy negli Stati Uniti, altri 65,5 miliardi che dal settore privato nazionale entrano nelle tasche dello Stato. L’ultimo anno della lira vede ancora 40 miliardi scomparsi dai portafogli di operai, imprenditori e studenti e finire nelle casse pubbliche, sotto gli occhi del Dottor Sottilissimo, mister 31 mila euro al mese di pensione, l’Amato.
Arriva l’euro, e i vincoli con i quali l’Italia viene soggiogata continuano: gli italiani si ritengono sporchi, brutti e cattivi, non ancora Maiali, e quindi la tosatura continua: 35 miliardi “del nuovo conio” nel 2002, 21,4 nel 2003, 16,7 nel 2004, 4,3 nel 2005, il tutto sotto la regia di Silvio II da Arcore. Nel 2006 torna Romano II da Bologna, e il ritmo riaumenta, perché, è incredibile, il centrosinistra è più finanziarizzato del centrodestra: 19,3 miliardi nel 2006, ben 54 nel 2007, fino a 37,7 nel 2008, quando, con Silvio III, il mondo cambia (non per merito o colpa sua, ma qualcosa accade dalle parti di una strada chiamata Wall, a New York).
Il mondo cambia e per la prima volta dal 1992 il governo Silvio III-Tremonti deve allentare la morsa: difatti nel 2009 è lo Stato che concede una piccola mancia, pari a 11,8 miliardi; praticamente si fa pari e patta l’anno successivo (356 milioni dallo Stato a favore dei cittadini), per poi, con l’avvento dell’Austerità nuda e cruda che Silvio III non riusciva ad imporre ad un Parlamento sgangherato, corrotto (ladri di polli) e tramortito dai referendum del giugno 2011, tornare a menare duro su una economia nazionale in Grande Recessione: altri 15,6 miliardi di euro nel 2011, ben 44,9 previsti nel 2012 e addirittura a crescere, 63,8 nel 2013 e record dei record, 71,8 nel 2014. Professor Monti, record dei record: l’ultima tosatura, per restare Nudi&Vegeti.
Se tutti questi numeri vi hanno annoiato, sappiate che si tratta del “Saldo Primario” dello Stato italiano dal 1992 al 2012, e la somma complessiva è di circa 620 miliardi di euro (escluse le previsioni future: si arriverebbe a 750 circa).
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Buon approfondimento.Complimenti.



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AAAAHHHH! Se fosse capitato ad uno di destra!!!!! [^]






Tutto quello che Josefa non spiega
Non solo Ici evasa e abusi edilizi: spunta il giallo dei contributi versati per lei dal Comune di Ravenna



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Sono molti gli aspetti non chiariti dello scandalo in cui il ministro Josefa Idem è coinvolta (mancato pagamento di Ici, abusi edilizi, palestra senza autorizzazioni) che l'olimpionica "non poteva non sapere". E c'è un nuovo giallo che la senatrice del Pd dovrà chiarire ...

http://www.ilgiornale.it/?refresh_cens



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Cita:
http://www.repubblica.it/politica/2013/06/23/news/kyenge_va_giudicato_il_crimine_non_l_etnia-61677414/

[color=blue]Kyenge: "Va giudicato il crimine, non l'etnia"

Il ministro alla conferenza della fondazione De Benedetti. L'Ingegnere: "Sbagliato pensare che più immigrazione significhi più delinquenza". "La legge Bossi-Fini un vero fallimento, lo ammette anche Fini". Il ministro: "C'è molta enfasi sulla nazionalità di chi delinque: il reato va giudicato per quello che è"[/color]


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Ah bella (si fa per dire) ..parole condivisibili se non fosse che i responsabili di certe tipologie di crimine tali da innescare un legittimo allarme sociale siano per la stragande maggioranza di nazionalità 'foresta', stranieri insomma, e in particolare nord-africani, africani, romeni, albanesi.
Qui non si giudica neanche l'etnia ma la nazionalità. Quindi avete ben pochi argomenti per bollare come razzista chi queste cose ve le sbatte in faccia per quello che sono.



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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MessaggioInviato: 23/06/2013, 19:22 
Svuota carceri. Sei ergastoli, dieci omicidi: il killer di Cutolo in semilibertà

http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... miliberta/

classico esempio di giustizia in un paese delle banane chiamato italia [:(!]


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MessaggioInviato: 23/06/2013, 20:19 
Ci penserei io: metà italiani ad addrizzare banane! [^]



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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

AAAAHHHH! Se fosse capitato ad uno di destra!!!!! [^]






Tutto quello che Josefa non spiega
Non solo Ici evasa e abusi edilizi: spunta il giallo dei contributi versati per lei dal Comune di Ravenna



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Sono molti gli aspetti non chiariti dello scandalo in cui il ministro Josefa Idem è coinvolta (mancato pagamento di Ici, abusi edilizi, palestra senza autorizzazioni) che l'olimpionica "non poteva non sapere". E c'è un nuovo giallo che la senatrice del Pd dovrà chiarire ...

http://www.ilgiornale.it/?refresh_cens


Idem a libro paga del marito per farsi pagare i contributi"

http://www.liberoquotidiano.it/news...tributi.html

..certo che ha subito capito e messo in pratica il vezzo dei politici italiani,
di certo se la medesima cosa fosse stata espletata da persone di altri schieramenti,a questa ora magari sarebbero stati effettuati cortei e pure scioperi x chiederne le dimissioni,ma si sa loro sono moralmente superiori,senza contare pure le numerosissime assenze sia nella giunta che nel consiglio comunale,degne di un italico nativo


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I vizi sono subito ... imitati!



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MessaggioInviato: 25/06/2013, 19:14 
nel mese di aprile i consumi alimentari sono crollati del 4,5%,un disastro,ed i ns?governanti non tentennano sull'aumento dell'iva,sarebbe un ulteriore tracollo,persino il mio cane capirebbe la cosa........pardon da considerare che possiede un quid intellettivo superiore a sti personaggi,e si offende se faccio tali confronti [;)] [:I]


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Mutui, Adusbef denuncia: in Italia i tassi più alti d'Europa
25-06-2013 - Matteo Carriero

L'Adusbef denuncia gli eccessivi tassi dei mutui in Italia, in media pari al 4,46%, contro il 3,34% europeo

Mutui, l'Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari e Finanziari) denuncia la sproporzione tra i tassi in Italia e nel resto d'Europa: poniamo un mutuo da 100 mila euro, alla fine del contratto, secondo l'Adusbef, un cittadino italiano avrà speso la bellezza di 23.040 euro in più.

Secondo gli ultimi dati, il 7,7% delle famiglie che hanno contratto un mutuo ha attualmente dei problemi nell'ottemperare ai pagamenti delle rate. I motivi di percentuali così alte sono numerosi, ma tra questi vi è anche l'altezza dei tassi sui mutui, che in Italia, come denuncia l'Adusbef, arrivano in media al 4,46%, mentre la media Europea si ferma al 3,34%. Una differenza marcata, che si traduce in migliaia di euro di spesa aggiuntiva per le famiglie.

Elio Lannutti, presidente dell'associazione, ha dichiarato: "I tassi di interesse più elevati, la crisi economica che ha falcidiato milioni di posti di lavoro, la smodata voracità del fisco e la chiusura di attività economiche di piccole imprese strozzate dalle banche, hanno causato crescenti difficoltà per numerose famiglie, che non arrivando più da tempo a fine mese, non possono più pagare le rate dei mutui contratti con le banche: se nel 2010 erano pari al 5% (stime Bankitalia), nel 2013 arrivano al 7,7% (stime Adusbef)".

La situazione è drammatica e i tassi stellari ne sono una delle cause. Con questa occasione il presidente Lannutti coglie l'occasione di ricordare alle famiglie in difficoltà che una recente sentenza ha stabilito che i mutui possono essere considerati usurai anche quando la somma di tasso di mora, penali e spese varie eccedono la soglia stabilita dalla legge antiusura 108/96.

Con l'ultima denuncia Adusbef sui tassi dei mutui in Italia, l'associazione coglie inoltre l'occasione di ricordare ai cittadini in difficoltà che le 172 sedi Adusbef sul territorio italiano sono a loro disposizione per un aiuto su questo genere di spinose questioni economiche.

http://mutui.supermoney.eu/news/2013/06 ... 20677.html

come solito,l'italia,quando si deve adeguare all'europa in fatto di tassazione si allinea immediatamente,mentre fa orecchie da mercante,se deve abbassare i costi.....[:(!]


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Confindustria: "In sei anni persi 700mila posti di lavoro"
Viale dell'Astronomia vede "spiragli" per la ripresa nel 2014, ma tratteggia un quadro da incubo. Al governo: "Bene le riforme, ma non bastano

articolo su liberonews


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L'annuncio

Immigrazione, Kyenge: "Verso l'abrogazione del reato di clandestinità"
Il ministro dell'Integrazione: "Con il Ministero dell'Interno inizieremo un percorso comune. Pochi giorni fa spiegava: "Più immigrati per un'Italia più giovane ..."



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Un percorso, non si sa quanto lungo e accidentato, per arrivare alla "abrogazione del reato di clandestinità". Il ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge torna a cavalcare il suo cavallo di battaglia, annunciando l'iniziativa congiunta del suo ministero e quello dell'Interno (diretto dal segretario Pdl Angelino Alfano), a margine di un incontro al circolo Arci di Cafaggio a Prato. "Non c'è un lavoro preciso ma è un punto sensibile, ma lavoreremo insieme", ha assicurato ai cronisti. Pochi giorni fa, la Kyenge aveva sottolineato come "il reato di ingresso clandestino e di soggiorno illegale dovrebbe essere abolito in sede di revisione del Testo Unico sull'immigrazione da parte dei ministeri dell'Interno e della Giustizia e dal Parlamento". Per il ministro, inoltre "il trattenimento delle persone da espellere nei Cie dovrebbe rappresentare solo l'estrema ratio e comunque 18 mesi sono un periodo eccessivamente lungo".

Più immigrati per un'Italia più giovane - Occorre, aveva ammonito il ministro, "recepire le normative europee" e "affrontare il tema con animo libero da ideologismi e paure: è indispensabile una visione prospettica che individui le priorità e indichi gli indirizzi su cui agire. La priorità, per me - ha affermato - è l'integrazione intesa anche come sviluppo e ringiovanimento demografico dell'Italia". "L'emergenza immigrazione viene sempre gestita come se si trattasse di una catastrofe naturale - sottolineava - invece serve un'opera di prevenzione e un'ottica europea. Non bisogna criminalizzare il fenomeno e usare i provvedimenti relativi come strumento di propaganda politica".

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... nita-.html

Ma possibile ... Con tante disgrazie ..... (Ma hi ce l'ha mannata questa? [8)]



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