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MessaggioInviato: 06/09/2013, 14:09 
.
Riciclaggio di denaro sporco ma anche il solito sistema dei soldi prestati agli amici degli amici, mentre ai cittadini comuni prestiti negati.


ROMA (WSI) - Ora non è più questione di un uomo solo al comando, di personalismi, favoritismi e campanilismi. Non è più la storia del siluramento, dopo 25 anni al vertice, di Giovanni Berneschi e del suo tentativo di resistere al blitz del principale azionista, la Fondazione guidata da Flavio Repetto che controlla la banca con il 47%. La vicenda di Banca Carige ora fa tappa dalla magistratura.

Ieri gli ispettori di Bankitalia, gli stessi che hanno steso una durissima relazione su Carige scoperchiando un andazzo che durava da lunghi anni, hanno consegnato al procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce, i risultati del loro lavoro, concluso il 26 luglio scorso.

Dell’indagine si occuperanno lo stesso Di Lecce e il procuratore aggiunto Nicola Piacente. Le relazioni degli ispettori sono due e riguardano da una parte l’istruttoria e la concessione di mutui e prestiti e l’intervento economico nel sociale; dall’altra manovre economico-finanziarie che hanno suscitato dubbi e sospetti.

Le carte di Bankitalia sarebbero arricchite anche da alcune relazioni di Consob che è intervenuta recentemente su alcune operazioni di short selling effettuate dalla banca. Nei fascicoli anche alcuni rilievi amministrativi in merito alla vendita di Sgr del gruppo Asset Management e sul rapporto "controllori-controllati" che secondo gli ispettori non avrebbero portato ai dovuti provvedimenti.

In particolare gli ispettori hanno evidenziato questi aspetti alla procura di Genova e hanno fatto riferimento anche alle segnalazioni di Banque de France sulla filiale di Nizza di Banca Carige. Nel 2010, la banca centrale francese aveva segnalato il mancato adeguamento della filiale alle norme contro il riciclaggio di denaro sporco. Rilievi effettuati già nel 2002 e nel 2005 e conclusi con due multe da 150 mila euro.

In particolare nel 2005 Banque de France si era occupata di un’operazione da 583 mila euro versati su un conto di Carige Nizza a fronte della vendita di immobili in Italia per 186 mila euro. Un’operazione che, secondo Banque de France «giustifica il sospetto che le somme potrebbero provenire da attività illecite», così come il deposito di oltre 210 mila euro a fronte della vendita di opere d’arte da parte di una donna senza reddito. Operazioni che Carige Nizza, scrivono i francesi, «non ha segnalato a Tracfin» (il servizio francese antiriciclaggio).

Ma le accuse mosse da Bankitalia riguardano anche rischi di rientro da prestiti e mutui scarsamente e opportunamente valutati, la distribuzione dei poteri ai vertici della banca, la difficoltà del cda nel rendere sostanziali le critiche alla gestione dell’ex presidente Berneschi.

Carige ha 6 mila dipendenti (3 mila in Liguria) e 2 milioni di clienti, tutti a Genova hanno un conto, o lavorano o hanno parenti che lavorano nella banca (o tutti e tre le cose): è evidente che in città non si parli d’altro. Fanno rabbia i soldi erogati agli amici degli amici, mentre i comuni cittadini devono sudare le proverbiali sette camicie per poi vedersi (spesso) negare un piccolo mutuo.

Anche per questo su Carige ieri è ritornato il sindaco Marco Doria. «Le osservazioni e i rilievi della Banca d’Italia richiedono che al più presto un nuovo consiglio assuma la piena responsabilità nella gestione di una banca le cui fondamenta sono sane e che ha grandi potenzialità».


Il contenuto di questo articolo, pubblicato da La Stampa - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... arige.aspx


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MessaggioInviato: 07/09/2013, 10:24 
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Wolframio ha scritto:

Kyenge: "Le seconde case degli italiani agli stranieri"


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Assurda proposta del ministro Kyenge che, stupita di quanti italiani posseggano una seconda casa, avrebbe proposto di farle affittare per agevolare nomadi e stranieri. Secondo lei un'ottima soluzione sarebbe quella di usare le "seconde case inutilizzate" (quelle al mare e in montagna) per ospitare gli zingari a prezzi popolari.

Sul sito Voxnews si legge che Cecile Kyenge avrebbe anche ipotizzato di sistemare i clandestini, ospiti dei centri di accoglienza siciliani a suo parere poco ospitali, negli hotel nei dintorni delle strutture.
Paga lei o "gli italiani"?

In un periodo di crisi come quello attuale, con milioni di italiani che malapena arrivano alla fine del mese (una parte non ci arriva nemmeno) un Ministro della Repubblica che pensa unicamente agli interessi degli stranieri, andando contro agli interessi degli italiani, siamo sicuri che favorisca l'integrazione? Oppure aumenta le tensioni sociali e getta benzina sul fuoco? Giudicate voi.

[align=right]Source: nocensura.com: Kyenge: "Le sec...degli italiani agli stranieri" [/align]



In quanto ad iniziative questa bella mora si dà da fare a quanto vedo [:)]
Altro che quei pallidi e scialbi suoi colleghi di governo.

Ce ne vorrebbero di più [:)] [:)]



A seguito di questo articolo guardate che succede:




Il mio profilo (http://facebook.com/alessandro.raffa) seguito da oltre 19.000 "seguaci" è (nuovamente) bloccato per 30 giorni; il motivo è la pubblicazione di questo articolo su Facebook, che per gli amministratori di Facebook "viola gli standard della comunità".

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Coloro che seguono i miei "aggiornamenti" e vogliono continuare a leggermi/dibattere possono iscriversi alla pagina Alessandro Raffa, portavoce di Nocensura.com


[align=right]Source: nocensura.com: Profilo persona...! Potete seguirmi sulla pagina [/align]


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Museruole per tutti i gusti
Ma poi, l'odio ed il razzismo non è che viene per caso alimentato dagli stessi antirazzisti anche con questi metodi censori?
Sono uguali ai pompieri che appiccano il fuoco per lavorare.


Ultima modifica di Wolframio il 07/09/2013, 10:44, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 07/09/2013, 10:38 
Cita:
Wolframio ha scritto:

Chi paga le basi militari Usa in Italia? Noi, con le nostre tasse

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=_WMWLvxDvco[/BBvideo]

Mauro Bulgarelli, ex deputato verde, denuncia: ogni anno gli italiani versano in media 400 milioni di euro per mantenere ufficiali e soldati dell’esercito Usa sul nostro territorio, da Aviano alla Maddalena, da Ghedi a Camp Derby. Non solo: esistono in Italia, oltre alle oltre 120 basi dichiarate, più di 20 basi militari Usa totalmente segrete: non si sa dove sono, né che armi e che mezzi vi siano. Bulgarelli, promosse di un referendum per smantellare qualsiasi armamento nucleare sul territorio italiano, ha anche redatto una proposta di legge per la desecretazione dei documenti di Stato, per fare luce sulle troppe questioni che rimangono nascoste all’opinione pubblica, dalle basi militari alle stragi.

Siamo una colonia del complesso militare industriale imperialista degli Stati Uniti d’America.

[align=right]Source: Oltre la Coltre » Chi paga le...alia? Noi, con le nostre tasse [/align]



incredibile:
sanità gratis,
affitti gratis,
trasporti gratis,
ecc. ecc.

= COLONIA..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 08/09/2013, 17:42 
Rapporto Coop, la ripresa la vede solo Letta
Nel 2014 previsto un calo del 6,1% nel settore no food. La disoccupazione ha toccato il 12% nel 2013. In Europa i giovani greci e spagnoli stanno meglio dei nostri.


Immagine

Il Governo Letta vede la luce, ma secondo il rapporto Coop 2013 su consumi e distribuzione il tunnel è ancora lungo. Gli analisti stimano per il 2014 un meno 0,5% per il settore food e un meno 6,1% per il no food su una base 2013 già in significativa contrazione, in relazione con la diminuzione del reddito disponibile reale che nell'arco di appena sei anni è stata del 10,2%.

Le famiglie a rischio povertà o esclusione sociale sono il 28% e la disoccupazione ha toccato il 12% nel 2013, ai massimi dal 1977. Soltanto negli ultimi cinque anni si sono registrati 714 mila disoccupati in più nella fascia 15-34 anni, e soprattutto gli Under 18 rischiano l'esclusione sociale.

Secondo il rapporto Coop, infatti, in Europa peggio dei giovani italiani ci sono solo i coetanei bulgari, rumeni, ungheresi e delle piccole Repubbliche del Baltico, ma se la passano meglio persino greci e spagnoli. E non è che andando avanti con l'età la situazione economica migliori.

Chi aveva qualche vizio se l'è levato: crollano i consumi di vino e superalcolici, così come tabacchi e caffè. Persino la carta igienica ha subito un crollo del 9,3% dal 2008 al 2013. Per i generi alimentari la spesa pro-capite è stata di 2.116 euro, per le bevande alcoliche di 131 euro: proprio come negli Anni 60.

In crisi anche le grandi passioni, come il calcio: nell'ultima stagione gli stadi hanno patito la crisi registrando 1 milione di tifosi in meno, che la partita hanno preferito guardarla in televisione, mentre rispetto al 2011 sono 3,4 milioni gli amanti del cinema ad aver rinunciato al grande schermo.

Se però nelle tasche degli italiani ci sono sempre meno soldi da spendere, non manca mai uno smartphone. E più che in macchina gli italiani passano il tempo davanti alle macchinette da gioco. Sono in tutto 19 milioni le persone che scommettono e 3 milioni quelli a rischio ludopatia.

[align=right]Source: Rapporto Coop, la ripresa la vede solo Letta - Cadoinpiedi [/align]



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MessaggioInviato: 08/09/2013, 18:58 
Cita:
Wolframio ha scritto:

Secondo il rapporto Coop, infatti, in Europa peggio dei giovani italiani ci sono solo i coetanei bulgari, rumeni, ungheresi e delle piccole Repubbliche del Baltico, ma se la passano meglio persino greci e spagnoli. E non è che andando avanti con l'età la situazione economica migliori.

Chi aveva qualche vizio se l'è levato: crollano i consumi di vino e superalcolici, così come tabacchi e caffè. Persino la carta igienica ha subito un crollo del 9,3% dal 2008 al 2013. Per i generi alimentari la spesa pro-capite è stata di 2.116 euro, per le bevande alcoliche di 131 euro: proprio come negli Anni 60.

Se però nelle tasche degli italiani ci sono sempre meno soldi da spendere, non manca mai uno smartphone. E più che in macchina gli italiani passano il tempo davanti alle macchinette da gioco. Sono in tutto 19 milioni le persone che scommettono e 3 milioni quelli a rischio ludopatia.


Ringraziamo l'Europa dei tecnocrati e tutti gli europeisti del menga.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 08/09/2013, 20:19 
Cita:
Wolframio ha scritto:

...In un periodo di crisi come quello attuale, con milioni di italiani che malapena arrivano alla fine del mese (una parte non ci arriva nemmeno) un Ministro della Repubblica che pensa unicamente agli interessi degli stranieri, andando contro agli interessi degli italiani, siamo sicuri che favorisca l'integrazione? Oppure aumenta le tensioni sociali e getta benzina sul fuoco? Giudicate voi.


Certo è, che sta tipa ce l'hanno messa apposta, è una figurante che esegue diligentemente ordini, anzi è perfettamente adatta allo scopo: Aumentare le divisioni fra individui e le tensioni sociali..In fin dei conti, quel che è scritto deve accadere per forza; La marcia verso il baratro nn si arresta, siamo vicini al fondo [xx(]



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MessaggioInviato: 10/09/2013, 10:38 
Prestare meno e guadagnare di più. Il regalo alle banche nei tassi di usura

Negli ultimi cinque anni i tassi praticati dalla Bce sono crollati dal 4 allo 0,5 per cento. Ma non è successo altrettanto ai tetti agli interessi ai quali banche e finanziarie possono concedere il credito. Anzi, sono cresciuti


Il diavolo si nasconde nei dettagli. Ne sa qualcosa chi ha periodicamente a che fare con prestiti, mutui e rate da pagare con i relativi (e salati) interessi. Ne sanno qualcosa anche le banche che proprio sui tassi applicati portano a casa lauti guadagni o, quanto meno, possono provare a compensare la diminuzione degli introiti dovuta al calo dei prestiti concessi. Tetto fissato dalla Banca d’Italia permettendo.

E’ via Nazionale, infatti, che stabilisce ogni tre mesi qual è la soglia dell’usura sugli interessi applicabili al credito. Si tratta di un traguardo che si sposta insieme al corridore: impossibile da raggiungere a meno di non essere dei veri e propri strozzini. Logica avrebbe voluto che negli ultimi cinque anni mentre i tassi praticati dalla Bce (che in pratica è quanto costa alle banche finanziarsi) crollavano dal 4 allo 0,5%, di pari passo si fossero abbassati anche i tetti agli interessi ai quali banche e finanziarie possono concedere credito.

Invece il confine tra quanto è legale pretendere da un debitore e l’usura è rimasto stabile o si è addirittura allontanato. Nel giugno 2007 con tassi Bce al 4%, Bankitalia fissava ad esempio il limite all’8,3% su base annua. Oggi, con il costo del denaro allo 0,5%, la soglia è salita all’8,6 per cento. Peggio ancora per i mutui a tasso fisso, dove il tetto antiusura è passato dal 7 al 10,3 per cento.

Le famigerate carte di credito revolving, che permettono di rateizzare gli acquisti ma caricano sul possessore interessi pesantissimi, hanno mantenuto il limite invariato al 25% annuo. Ancora, uno scoperto senza fido in conto corrente fino può costare interessi fino vicini al 24% mentre nel 2007 si rimaneva al di sotto del 20 per cento. Si è invece ridotto il prelievo massimo che si può caricare su un prestito fino a 5mila euro ottenuto con la cessione del quinto dello stipendio (dunque con prelievo automatico in busta paga) che può arrivare fino al 18,4% annuo contro il 23,7% del 2007 .

I tassi effettivamente praticati sono mediamente più bassi, la concorrenza tra istituti in alcuni casi fa da calmiere naturale, ma nessuno può impedire a un finanziatore di spremere fino a questi livelli un debitore. E’ tutto legittimo. Come è possibile? E’ vero che i costi di finanziamento per una banca sono influenzati anche da altri fattori, come il livello di fiducia tra istituti, ma questo non basta a spiegare l’assoluta indifferenza dei tassi anti-usura al costo del denaro deciso a Francoforte.

In realtà l’escamotage risale al 2011 quando è stato modificato il criterio di calcolo della soglia trimestrale. Prima si prendeva la media dei tassi praticati per un determinato tipo di finanziamento e lo si aumentava del 50 per cento. Ora la base di partenza è sempre il tasso medio praticato che però va aumentato del 25% e al quale va poi sommato un altro 4 per cento. In pratica con il vecchio metodo facendo base 10 il tasso sarebbe stato del 15%, mentre con quello nuovo partendo dalla stessa media si arriva al 16,5 per cento. Strutturato in questo modo, con una quota fissa, il risultato finale risente ovviamente di meno del miglioramento delle condizioni dei mercati monetari e garantisce alle banche un cuscinetto di profitti non scalfibile.

Del resto prima che il criterio fosse modificato le soglie antiusura stavano scendendo in linea con i tassi Bce. Nel giugno del 2011, con il costo del denaro fissato da Francoforte all’1,25%, la soglia su un mutuo a tasso fisso era ad esempio al 7% ed era al 4,1% per un variabile. Uno scoperto di conto senza fido poteva costare al massimo il 22,5% (oggi 24%). I banchieri hanno protestato e l’aiutino di via Nazionale non si è fatto attendere.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09 ... ra/702828/


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MessaggioInviato: 10/09/2013, 15:11 
Cita:
shighella ha scritto:

Cita:
Wolframio ha scritto:

...In un periodo di crisi come quello attuale, con milioni di italiani che malapena arrivano alla fine del mese (una parte non ci arriva nemmeno) un Ministro della Repubblica che pensa unicamente agli interessi degli stranieri, andando contro agli interessi degli italiani, siamo sicuri che favorisca l'integrazione? Oppure aumenta le tensioni sociali e getta benzina sul fuoco? Giudicate voi.


Certo è, che sta tipa ce l'hanno messa apposta, è una figurante che esegue diligentemente ordini, anzi è perfettamente adatta allo scopo: Aumentare le divisioni fra individui e le tensioni sociali..In fin dei conti, quel che è scritto deve accadere per forza; La marcia verso il baratro nn si arresta, siamo vicini al fondo [xx(]







La prima razzista è lei ed i burattini burocrati che le ruotano attorno e l'hanno messa lì SOLO PERCHÉ nera -_- Invece di metterci un soggetto compatente anche di colore nero, rosso giallo, violam hanno fatto la scelta più banale ed inutile del mondo mettendoci anche una persona inadeguata ed antipatica.

Se non è istigazione al razzismo questo detemi voi cosa lo è :)



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MessaggioInviato: 12/09/2013, 20:49 
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Lo avevo già postato tempo fà, ma questo è il metodo migliore per fare pulizia e lo ripropongo [:)]


Ultima modifica di Wolframio il 12/09/2013, 20:51, modificato 1 volta in totale.


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Finanziamento pubblico, stop alla Camera M5S: "La casta si tiene il malloppo"

L'abolizione del finanziamento per ora resta nel cassetto. Il testo torna in commissione. Lega e grillini protestano: "Volete tenervi i soldi

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... oppo-.html


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Avvocati, padri separati, precari In coda per un pezzo di pane: ecco piazza San Babila di notte

A Milano, sotto i portici, decine di "nuovi poveri" in cerca di aiuto. "Noi vittime della crisi". Dai City Angels cibo e vestiti

http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... -pane.html

mentre i politici ci sollazzano con monate varie,gli italici sperano in manovre che possano riavviare il sistema produttivo e occupazionale....[:(!]


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MessaggioInviato: 14/09/2013, 14:32 
Italia sotto attacco: le quinte colonne della finanza internazionale presenti nel governo


Federico Dal Cortivo per Europeanphoneix ha intervistato Marco Della Luna, autore del libro “Traditori al governo? Artefici, complici e strategie della nostra rovina”.

L’Italia è oramai da anni sotto attacco, non militare, non c’è ne bisogno essendo la penisola dalla fine della Seconda Guerra Mondiale occupata militarmente dagli Stati Uniti, ma economicamente.

Gli obiettivi fin troppo chiari, distruggere completamente il sistema Italia che era fatto anche d’imprese anche a partecipazione statale, lo Stato sociale, le regole del mondo del lavoro, la previdenza pubblica e la sanità, la scuola e l’università dello Stato e infine mettere le mani sul nostro patrimonio economico, colonizzando definitivamente la penisola.

D: Avv. Della Luna lei ha recentemente pubblicato un saggio da titolo eloquente, “Traditori al governo?”, nel quale analizza in modo esauriente le dinamiche e i personaggi che hanno portato la nostra nazione al punto in cui si trova oggi dopo l’ultimo governo tecnico di Mario Monti. Quali sono stati a suo avviso i passaggi fondamentali che ci hanno portato alla situazione attuale di grave crisi economica?

R: Le principali tappe della rovina voluta, e finalizzata a dissolvere il tessuto produttivo del paese, desertificandolo industrialmente e assoggettandolo alla gestione via centrali bancarie fuori dai suoi confini, onde farne territorio di conquista per capitali stranieri, sono i seguenti:

#10003; la progressiva e totale privatizzazione-di­vorzio dal Ministero del Tesoro della pro­prietà e della gestione della Banca d’Italia, con l’affidamento ai mercati speculativi del nostro debito pubblico e del finanziamento dello Stato (operazione avviata con Ciampi e Andreatta negli anni Ottanta);

#10003; l’immediato, conseguente raddoppio del de­bito pubblico (da 60 a 120% del pil) a cau­sa della moltiplicazione dei tassi, e la crea­zione di una ricattabilità politica strutturale del Paese da parte della finanza privata;

#10003; la svendita agli amici/complici e ai più ricchi e potenti, stranieri e italiani, delle industrie che facevano capo allo Stato e che erano le più temibili concorrenti per le grandi indu­strie straniere;

#10003; la privatizzazione, con modalità molto “riserva­te”, ma col favore di quasi tutto l’arco politico, della Banca d’Italia per mezzo della privatizza­zione delle banche di credito pubblico (Banca Commerciale Italiana, Banco di Roma, Banca Nazionale del Lavoro, Credito Italiano, con le loro quote di proprietà della Banca d’Italia);

#10003; la riforma Draghi-Prodi che nel 1999 ha autorizzato le banche di credito e rispar­mio alle scommesse speculative in derivati usando i soldi dei risparmiatori e alle car­tolarizzazioni di mutui anche fasulli, come i subprime loans americani;

#10003; l’apertura delle frontiere alla concorrenza sleale dei paesi che producono schiavizzan­do i lavoratori e bruciando l’ambiente;

#10003; l’adesione a tre successivi sistemi monetari – negli anni Settanta, Ottanta e Novanta – che impedivano gli aggiustamenti fisiologici dei cambi tra le valute dei paesi parteci­panti – anche l’Euro non è una moneta, ma il cambio fisso tra le preesistenti monete – con l’effetto di far perdere competitività, industrie e capitali ai paesi meno compe­titivi in favore di quelli più competitivi, che quindi accumulano crediti verso i primi, fino a dominarli e commissariarli.

Da ultimo, le misure fiscali del governo Monti-Napolitano-ABC, che, tra le altre cose, hanno depresso i consumi, hanno messo in fuga verso l’estero centinaia di miliardi, svuotando il paese di liquidità; hanno distrutto il 25% del valore del patrimonio immobiliare italiano, paralizzato il mercato immobiliare così che imprese e famiglie non possono più usare gli immobili per ottenere credito, e l’economia è rimasta senza liquidità, con insolvenze che schizzano al 30% e oltre.

D: Nel suo libro lei parla senza mezzi termini di “tradimento”, vere quinte colonne che neppure tanto camuffate operano all’interno dei governi per agevolare l’opera di conquista economica, che si traduce anche in politica, dell’Italia. Personaggi che devono avere dei requisiti ben precisi a suo avviso, ce ne può parlare?

R: Ma io nego che siano definibili “traditori”. Sono piuttosto definibili “nemici”, perché fanno gli interessi stranieri contro quelli nazionali, in modo scoperto. Definisco traditori, invece, i dirigenti dell’ex PCI che sono passati al servizio del capitalismo finanziario sregolato e collaborano con esso alla costruzione di una società e di un nuovo ordinamento nazionale e mondiale al servizio di esso, tradendo il loro elettorato. A dirla tutta, però, non ci sono nemici né traditori: l’Italia è un paese tanto radicalmente mal assortito e tanto irrimediabilmente entropizzato, che l’unica cosa che razionalmente se ne può fare è ciò che quei signori ne stanno facendo, lasciando ai giovani, ai ricercatori, agli imprenditori la possibilità di emigrare verso paesi più funzionanti. Quindi sono assolti, anche moralmente.

D: Ci dica di Mario Monti e dell’altro Mario, quel Draghi che regge la BCE, ambedue hanno prestato i loro servizi… alla stessa banca d’affari, la Goldman Sachs. A quali poteri economici e non rispondono realmente questi figuri? Per il primo si può ipotizzare oggi il reato di Alto Tradimento?

R.: Per quali interessi lavorino, è nella loro storia obiettiva… non è un mistero. Ciò vale anche per Romano Prodi: altra carriera con Goldman Sachs: quando non era suo advisor, era al governo e la nominava advisor del governo per le privatizzazioni… pensiamo specialmente a quella della Banca d’Italia… sono tutte storie di vita e lavoro convergenti… dirlo ieri poteva suona ardito e fantasioso, dirlo oggi suona per contro ovvio.

Il reato di alto tradimento, previsto dall’art. 77 del Codice Penale Militare di Pace, presuppone che l’autore del fatto sia un militare; altra ipotesi di questo reato è quella enunciata dall’art. 90 della costituzione, in relazione al solo capo dello Stato. Quindi un civile in generale, e in particolare un premier, può commettere il reato di alto tradimento solo in concorso o con un militare o col capo dello Stato.

Altrimenti, a un civile diverso dal capo dello Stato si possono ipotizzare altri reati, di attentato alla Costituzione e all’indipendenza della Repubblica, commessi con la violenza consistita nel sottoporre il Paese e il popolo a gravi sofferenze e minacce economiche per indurlo a modificare il suo ordinamento costituzionale e a cedere la sua sovranità sancita dall’art. 1 della Costituzione.

D: E veniamo al Presidente Giorgio Napolitano. Ha favorito la caduta dell’ultimo governo Berlusconi, posto sotto ricatto dalla famosa lettera della BCE, con la quali si ordinava all’Italia di prendere tutta una serie di misure antisociali per favorire i “mercati”. Che ruolo ha avuto e ha tutt’ora colui che fin dai tempi del PCI aveva ottimi rapporti con gli Stati Uniti e quali sono i suoi legami con i poteri finanziari e massonici?

R: Dico che non so se e che legami abbia coi poteri finanziari forti e con le massonerie. E direi così anche se li conoscessi. Quando si parla di un presidente della Repubblica, bisogna stare attenti. A meno che si parli da un paese estero, sotto la protezione di un’altra bandiera. Da dove sono, posso dire che egli si intende di macroeconomia, quindi capiva e capisce ciò che stava e sta avvenendo, e che effetti hanno certe manovre.

D: Per un attimo un passo indietro, certe cose non sono solo di oggi come lei ben saprà, come giudica i precedenti governi sia di centrosinistra sia di centrodestra che nulla hanno fatto per tutelare gli interessi nazionali negli ultimi decenni? Si potrebbe a suo avviso far partire la loro chiamiamola “negligenza”, ma meglio starebbe il termine “tradimento”, di non tutela degli interessi nazionali, da quella famosa riunione a bordo del panfilo reale Britannia al largo di Civitavecchia nel giugno 1992?

R: Facendo seguito alla mia prima risposta direi che la partitocrazia italiana, complessivamente, dalla fine degli anni ’70, lavora per rendere il Paese territorio di conquista per i capitali stranieri, come ho già detto. Ciò ha fatto e sta facendo – soprattutto la sinistra – sotto la copertura di due concetti: riformismo e dell’europeismo.

D: E veniamo alla cura proposta dalle teste d’uovo di Bruxelles, del FMI e dalla BCE: pareggio di bilancio, privatizzazioni, tagli alla sanità, alla scuola, alle pensioni, riforma del lavoro ecc. Queste cose dove sono state messe in pratica non hanno certo portato prosperità per i popoli, ma bensì solo per i cosiddetti mercati, che non sono di certo un entità aliena. Ce ne può parlare?

R: La parola “riformismo”, di cui tutti si riempiono oggi la bocca, ha avuto, dopo la metà degli anni ’70, un’inversione di significato:

Dapprima, dalla seconda rivoluzione industriale, e anche nella Carta Costituzionale del 1948, e ancora nello Statuto dei Lavoratori, “riformismo” significava riforma della proprietà agraria per por fine allo sfruttamento dei contadini da parte dei latifondisti; significava diritti sindacali, previdenziali e di sciopero per por fine allo sfruttamento degli operai da parte dei grandi imprenditori; significava contrastare le sperequazioni di reddito, diritti e opportunità tra lavoratori e capitale finanziario; significava consapevolezza del crescente strapotere delle corporations e del capitalismo rispetto ai cittadini, ai lavoratori, agli elettori, ai risparmiatori, ai piccoli proprietari, degli invalidi (uno strapotere che oggi è moltiplicato dalla globalizzazione e dal carattere apolide della grande finanza). Era un riformismo per la solidarietà, l’equa distribuzione delle opportunità e del reddito, l’accessibilità al lavoro e alla proprietà privata. Da tutto ciò l’art. 1 con la Repubblica fondata sul lavoro; l’art. 3 con la parità dei cittadini e l’obbligo di rimuovere gli ostacoli anche economici che, di fatto, limitano questa parità; gli artt. 35-40 con la tutela del lavoro; l’art. 41, che vieta l’iniziativa economica che sia contro l’interesse sociale o la sicurezza e dignità umane, stabilendo che la legge possa indirizzarla ai fini collettivi; l’art. 42 che assicura le funzioni sociali della proprietà; l’art. 43 che prevede l’esproprio nel pubblico interesse; etc.; fino all’art. 47, che tutela il risparmio, e non le maxifrodi ai danni dei risparmiatori, e i bonus e le cariche pubbliche in favore di chi le ordisce.

Dalla fine degli anni ’70, “riformismo” ha preso a significare esattamente l’inverso, ossia la demolizione di tutto quanto sopra al fine, dichiarato, di togliere ogni limitazione alla possibilità di azione e profitto del capitale finanziario, della proprietà privata, della privatizzazione di beni e compiti pubblici, sul presupposto che ciò genererà più ricchezza, più equità, più produzione, più occupazione, più libertà, più stabilità, più razionale allocazione delle risorse. Con i risultati che vediamo: crescente estrazione della ricchezza prodotta dalla società da parte di cartelli e oligopoli multinazionali, anzi soprannazionali.

E’ la linea, come dicevo, della scuola economica di Chicago, del Washington Consensus, della CIA, di Thatcher, Reagan, etc. E dell’europeismo. Ma nonostante questi risultati, i vari Monti, Draghi, Rehn, Merkel e compagnia bella non fanno che ripetere che bisogna continuare sulla via delle riforme, altrimenti non c’è speranza, e se qualcosa non funziona, è appunto perché le riforme non sono state abbastanza risolute e complete. In realtà personaggi come la Merkel non sono tanto ottusi da non capire che il modello è radicalmente sbagliato e devastatore, ma alcuni paesi, Germania in testa, traggono vantaggio da esso in quanto la sua applicazione colpisce in modi diversi quei medesimi paesi e altri, come l’Italia; e l’effetto di tale diversità è che esso, come già detto, spinge capitali, imprese e lavoratori qualificati a trasferirsi nei paesi più forti, depauperando i più deboli ed eliminandoli come concorrenti.

Se vi prendete qualche minuto e leggete attentamente i suddetti articoli della Costituzione, che regolano la sovranità e i rapporti e valori socio-economici, noterete, forse con stupore, che tutto il percorso di riforme in materia di moneta, finanza, lavoro, Banca d’Italia, sistema monetario europeo (Maastricht), globalizzazioni, privatizzazioni, liberalizzazioni, cartolarizzazioni, finanziarizzazione dell’economia – tutto, dico, è costituzionalmente illegittimo perché va esattamente, intenzionalmente e organicamente contro quelle norme costituzionali e contro lo stesso impianto sociale e valoriale e teleologico della Costituzione, che è appunto teso all’esclusione dell’attività imprenditoriale contraria all’interesse della società e alla realizzazione di una parità anche sostanziale dei cittadini in un quadro di solidarietà e di sicurezza in fatto di lavoro, reddito, servizi, pensioni. E non di casinò speculativo che comanda al Paese da piattaforme finanziarie estere attraverso il potere del rating e della manipolazione dei mercati, decidendo irresponsabilmente e insindacabilmente come si debba vivere e morire e governare. E’ un disegno eversivo della Costituzione. Illecito. A esso hanno collaborato attivamente quasi tutti i “rappresentanti” del popolo, soprattutto la sinistra parlamentare. Senza farlo capire al popolo, ovviamente. Qui sta il conflitto di interessi vero. L’incompatibilità assoluta con le cariche pubbliche.

Quindi i veri e primi in candidabili, ineleggibili, portatori di conflitto di interessi sono proprio i leaders della sinistra, assieme a Monti e Draghi: tra i vivi, Prodi, Bersani, Amato…

D: Lei parla di “sacrifici senza prospettive” e di “sogno che la crisi finisca”, ma non vede la luce in fondo al tunnel? Eppure Monti e i suoi sodali ci hanno ripetuto fino alla nausea che siamo in ripresa… e che bisogna avere fiducia nei “mercati”. Lei contesta le linee economiche e fiscali imposte all’Italia dai paladini del “ libero mercato”; ci spieghi perché.

R: L’Italia è vicina alla fine, lo ha detto anche Squinzi il 24 marzo parlando al premier incaricato Bersani. Gli indici sono tutti al peggio, e vengono frequentemente corretti al peggioramento. Non vi è outlook di ripresa. Le migliori risorse del paese – capitali, imprenditori, cervelli – se ne sono andate o se ne stanno andando. Chi dice che l’Italia stia riprendendosi, o è pazzo o mente.

Secondo la tesi adottata dalle istituzioni monetarie, dalla UE, da quasi tutta la politica che vuole governare, il libero mercato spontaneamente realizzerebbe l’ottimale impiego delle risorse e l’ottimale distribuzione dei redditi, inoltre automaticamente preverrebbe o riassorbirebbe le crisi. I fatti hanno clamorosamente smentito questa tesi. Del resto quella tesi valeva per i mercati dell’economia reale, non per i mercati della speculazione e dell’azzardo della finanza, che sono un’altra cosa.

O meglio, il libero mercato non esiste, perché per essere libero un mercato dovrebbe essere trasparente (cioè con operatori visibili eleggibili dentro), non dominato da cartelli, non influenzato da asimmetrie informative, etc. etc. I mercati reali sono dominati, cioè manipolati, da cartelli di soggetti che approfittano di enormi asimmetrie informative (anche in fatto di tecnologie), che si mantengono opachi (anche FMI, BCE, UE, Tesoro USA, hedge funds, grandi banche…). E che influenzano, pagandole o ricattandole, le funzioni politiche.

D: Nel suo libro non disdegna di toccare la vicenda MPS, la famosa banca senese da sempre nell’orbita della sinistra, fatti che al momento sembrano essere stati messi a tacere, con una Magistratura tutta impegnata nell’attacco a tutto campo contro Berlusconi. Chi sono i protagonisti principali e perché si è arrivati a questo e il ruolo del duo Draghi-Monti e del PD di Bersani? Un Bersani che oramai interpreta da tempo, così come tutta la sinistra italiana, il ruolo di “mosca cocchiera dei poteri finanziari antinazionali”.

Volete i protagonisti principali? E’ una cerchia di nomi che potete individuare ricercando gli amministratori e i beneficiari effettivi di società derivate, di controllo, di gestione, cessionarie di rami di aziende, sicav, siv, stichtingen,… società che ricevono strani e grandi prestiti da banche in condizioni sospette… andate a consultare il Cerved, farete molte interessanti scoperte. E, per i bilanci, guardate in Cebi…

Draghi ha prestato in segreto 2 miliardi a MPS già in crisi di liquidità a seguito non solo dell’acquisto di Antonveneta per un multiplo del suo dubbio valore, ma anche per una storia precedente di molti mutui concessi a soggetti che si sapeva non avrebbero pagato, e per le storie Myway e 4you, e per l’acquisizione della Banca del Salento (121)… e Monti presta 4 miliardi pubblici a MPS che in banca ne capitalizza 2,7… bisogna salvare MPS, l’ho detto dal mio primo articolo su di esso, del 29.06.11… ma salviamola per farne una banca nazionale di finanziamento all’economia produttiva, non solo per proteggere interessi privati o di uomini politici.

D: Avv. Della Luna i rimedi esistono per uscire da questa situazione, il mercato non è il destino dell’uomo, come non lo sono le banche, le vie alternative al capitalismo esistono, mancano oggi probabilmente gli uomini in grado d’applicarle in Italia e in Europa. Altrove i popoli hanno intrapreso una marcia diversa, e buona parte dell’America Latina ne è un esempio, questo a pochi giorni dalla morte del Presidente della repubblica Bolivariana del Venezuela Chavez, che certamente ha tracciato una via chiara di socialismo del XXI Secolo. Lei che misure adotterebbe per uscire da questo giro infernale usuraio in cui siamo precipitati?

R: Dalle situazioni non si esce per applicazione razionale e intenzionale di rimedi condivisi, ma perché una situazione si rompe e si cade in un’altra situazione. Non è questione di uomini. Anche il capitalismo finanziario assoluto si romperà, e io mi aspetto che ciò avvenga sia perché il tipo di mondo che esso costruisce per massimizzare la propria efficienza è incompatibile con la vita umana (troppa incertezza, violenza, mutevolezza), sia per effetto della incontrollabile accelerazione e autonomizzazione dei processi informatizzati attraverso cui si realizza, lo high frequency computerized algotrading – una rete cibernetica capace di imparare e, in prospettiva, di sfuggire di mano.

Marco Della Luna, Laureato in legge e psicologia, avvocato cassazionista, conferenziere e docente, autore di 13 libri pubblicati (tra cui i notissimi Euroschiavi e Neuroschiavi), studia soprattutto i sistemi e gli strumenti di dominazione sociale, psicologici e monetari. Ha recentemente pubblicato, con Arianna-Macro Edizioni, Cimit€uro e Traditori al governo?



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MessaggioInviato: 14/09/2013, 15:30 
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greenwarrior ha scritto:


Italia sotto attacco: le quinte colonne della finanza internazionale presenti nel governo


Federico Dal Cortivo per Europeanphoneix ha intervistato Marco Della Luna, autore del libro “Traditori al governo? Artefici, complici e strategie della nostra rovina”.

L’Italia è oramai da anni sotto attacco, non militare, non c’è ne bisogno essendo la penisola dalla fine della Seconda Guerra Mondiale occupata militarmente dagli Stati Uniti, ma economicamente.

Gli obiettivi fin troppo chiari, distruggere completamente il sistema Italia che era fatto anche d’imprese anche a partecipazione statale, lo Stato sociale, le regole del mondo del lavoro, la previdenza pubblica e la sanità, la scuola e l’università dello Stato e infine mettere le mani sul nostro patrimonio economico, colonizzando definitivamente la penisola.

D: Avv. Della Luna lei ha recentemente pubblicato un saggio da titolo eloquente, “Traditori al governo?”, nel quale analizza in modo esauriente le dinamiche e i personaggi che hanno portato la nostra nazione al punto in cui si trova oggi dopo l’ultimo governo tecnico di Mario Monti. Quali sono stati a suo avviso i passaggi fondamentali che ci hanno portato alla situazione attuale di grave crisi economica?

R: Le principali tappe della rovina voluta, e finalizzata a dissolvere il tessuto produttivo del paese, desertificandolo industrialmente e assoggettandolo alla gestione via centrali bancarie fuori dai suoi confini, onde farne territorio di conquista per capitali stranieri, sono i seguenti:

#10003; la progressiva e totale privatizzazione-di­vorzio dal Ministero del Tesoro della pro­prietà e della gestione della Banca d’Italia, con l’affidamento ai mercati speculativi del nostro debito pubblico e del finanziamento dello Stato (operazione avviata con Ciampi e Andreatta negli anni Ottanta);

#10003; l’immediato, conseguente raddoppio del de­bito pubblico (da 60 a 120% del pil) a cau­sa della moltiplicazione dei tassi, e la crea­zione di una ricattabilità politica strutturale del Paese da parte della finanza privata;

#10003; la svendita agli amici/complici e ai più ricchi e potenti, stranieri e italiani, delle industrie che facevano capo allo Stato e che erano le più temibili concorrenti per le grandi indu­strie straniere;

#10003; la privatizzazione, con modalità molto “riserva­te”, ma col favore di quasi tutto l’arco politico, della Banca d’Italia per mezzo della privatizza­zione delle banche di credito pubblico (Banca Commerciale Italiana, Banco di Roma, Banca Nazionale del Lavoro, Credito Italiano, con le loro quote di proprietà della Banca d’Italia);

#10003; la riforma Draghi-Prodi che nel 1999 ha autorizzato le banche di credito e rispar­mio alle scommesse speculative in derivati usando i soldi dei risparmiatori e alle car­tolarizzazioni di mutui anche fasulli, come i subprime loans americani;

#10003; l’apertura delle frontiere alla concorrenza sleale dei paesi che producono schiavizzan­do i lavoratori e bruciando l’ambiente;

#10003; l’adesione a tre successivi sistemi monetari – negli anni Settanta, Ottanta e Novanta – che impedivano gli aggiustamenti fisiologici dei cambi tra le valute dei paesi parteci­panti – anche l’Euro non è una moneta, ma il cambio fisso tra le preesistenti monete – con l’effetto di far perdere competitività, industrie e capitali ai paesi meno compe­titivi in favore di quelli più competitivi, che quindi accumulano crediti verso i primi, fino a dominarli e commissariarli.

Da ultimo, le misure fiscali del governo Monti-Napolitano-ABC, che, tra le altre cose, hanno depresso i consumi, hanno messo in fuga verso l’estero centinaia di miliardi, svuotando il paese di liquidità; hanno distrutto il 25% del valore del patrimonio immobiliare italiano, paralizzato il mercato immobiliare così che imprese e famiglie non possono più usare gli immobili per ottenere credito, e l’economia è rimasta senza liquidità, con insolvenze che schizzano al 30% e oltre.

D: Nel suo libro lei parla senza mezzi termini di “tradimento”, vere quinte colonne che neppure tanto camuffate operano all’interno dei governi per agevolare l’opera di conquista economica, che si traduce anche in politica, dell’Italia. Personaggi che devono avere dei requisiti ben precisi a suo avviso, ce ne può parlare?

R: Ma io nego che siano definibili “traditori”. Sono piuttosto definibili “nemici”, perché fanno gli interessi stranieri contro quelli nazionali, in modo scoperto. Definisco traditori, invece, i dirigenti dell’ex PCI che sono passati al servizio del capitalismo finanziario sregolato e collaborano con esso alla costruzione di una società e di un nuovo ordinamento nazionale e mondiale al servizio di esso, tradendo il loro elettorato. A dirla tutta, però, non ci sono nemici né traditori: l’Italia è un paese tanto radicalmente mal assortito e tanto irrimediabilmente entropizzato, che l’unica cosa che razionalmente se ne può fare è ciò che quei signori ne stanno facendo, lasciando ai giovani, ai ricercatori, agli imprenditori la possibilità di emigrare verso paesi più funzionanti. Quindi sono assolti, anche moralmente.

D: Ci dica di Mario Monti e dell’altro Mario, quel Draghi che regge la BCE, ambedue hanno prestato i loro servizi… alla stessa banca d’affari, la Goldman Sachs. A quali poteri economici e non rispondono realmente questi figuri? Per il primo si può ipotizzare oggi il reato di Alto Tradimento?

R.: Per quali interessi lavorino, è nella loro storia obiettiva… non è un mistero. Ciò vale anche per Romano Prodi: altra carriera con Goldman Sachs: quando non era suo advisor, era al governo e la nominava advisor del governo per le privatizzazioni… pensiamo specialmente a quella della Banca d’Italia… sono tutte storie di vita e lavoro convergenti… dirlo ieri poteva suona ardito e fantasioso, dirlo oggi suona per contro ovvio.

Il reato di alto tradimento, previsto dall’art. 77 del Codice Penale Militare di Pace, presuppone che l’autore del fatto sia un militare; altra ipotesi di questo reato è quella enunciata dall’art. 90 della costituzione, in relazione al solo capo dello Stato. Quindi un civile in generale, e in particolare un premier, può commettere il reato di alto tradimento solo in concorso o con un militare o col capo dello Stato.

Altrimenti, a un civile diverso dal capo dello Stato si possono ipotizzare altri reati, di attentato alla Costituzione e all’indipendenza della Repubblica, commessi con la violenza consistita nel sottoporre il Paese e il popolo a gravi sofferenze e minacce economiche per indurlo a modificare il suo ordinamento costituzionale e a cedere la sua sovranità sancita dall’art. 1 della Costituzione.

D: E veniamo al Presidente Giorgio Napolitano. Ha favorito la caduta dell’ultimo governo Berlusconi, posto sotto ricatto dalla famosa lettera della BCE, con la quali si ordinava all’Italia di prendere tutta una serie di misure antisociali per favorire i “mercati”. Che ruolo ha avuto e ha tutt’ora colui che fin dai tempi del PCI aveva ottimi rapporti con gli Stati Uniti e quali sono i suoi legami con i poteri finanziari e massonici?

R: Dico che non so se e che legami abbia coi poteri finanziari forti e con le massonerie. E direi così anche se li conoscessi. Quando si parla di un presidente della Repubblica, bisogna stare attenti. A meno che si parli da un paese estero, sotto la protezione di un’altra bandiera. Da dove sono, posso dire che egli si intende di macroeconomia, quindi capiva e capisce ciò che stava e sta avvenendo, e che effetti hanno certe manovre.

D: Per un attimo un passo indietro, certe cose non sono solo di oggi come lei ben saprà, come giudica i precedenti governi sia di centrosinistra sia di centrodestra che nulla hanno fatto per tutelare gli interessi nazionali negli ultimi decenni? Si potrebbe a suo avviso far partire la loro chiamiamola “negligenza”, ma meglio starebbe il termine “tradimento”, di non tutela degli interessi nazionali, da quella famosa riunione a bordo del panfilo reale Britannia al largo di Civitavecchia nel giugno 1992?

R: Facendo seguito alla mia prima risposta direi che la partitocrazia italiana, complessivamente, dalla fine degli anni ’70, lavora per rendere il Paese territorio di conquista per i capitali stranieri, come ho già detto. Ciò ha fatto e sta facendo – soprattutto la sinistra – sotto la copertura di due concetti: riformismo e dell’europeismo.

D: E veniamo alla cura proposta dalle teste d’uovo di Bruxelles, del FMI e dalla BCE: pareggio di bilancio, privatizzazioni, tagli alla sanità, alla scuola, alle pensioni, riforma del lavoro ecc. Queste cose dove sono state messe in pratica non hanno certo portato prosperità per i popoli, ma bensì solo per i cosiddetti mercati, che non sono di certo un entità aliena. Ce ne può parlare?

R: La parola “riformismo”, di cui tutti si riempiono oggi la bocca, ha avuto, dopo la metà degli anni ’70, un’inversione di significato:

Dapprima, dalla seconda rivoluzione industriale, e anche nella Carta Costituzionale del 1948, e ancora nello Statuto dei Lavoratori, “riformismo” significava riforma della proprietà agraria per por fine allo sfruttamento dei contadini da parte dei latifondisti; significava diritti sindacali, previdenziali e di sciopero per por fine allo sfruttamento degli operai da parte dei grandi imprenditori; significava contrastare le sperequazioni di reddito, diritti e opportunità tra lavoratori e capitale finanziario; significava consapevolezza del crescente strapotere delle corporations e del capitalismo rispetto ai cittadini, ai lavoratori, agli elettori, ai risparmiatori, ai piccoli proprietari, degli invalidi (uno strapotere che oggi è moltiplicato dalla globalizzazione e dal carattere apolide della grande finanza). Era un riformismo per la solidarietà, l’equa distribuzione delle opportunità e del reddito, l’accessibilità al lavoro e alla proprietà privata. Da tutto ciò l’art. 1 con la Repubblica fondata sul lavoro; l’art. 3 con la parità dei cittadini e l’obbligo di rimuovere gli ostacoli anche economici che, di fatto, limitano questa parità; gli artt. 35-40 con la tutela del lavoro; l’art. 41, che vieta l’iniziativa economica che sia contro l’interesse sociale o la sicurezza e dignità umane, stabilendo che la legge possa indirizzarla ai fini collettivi; l’art. 42 che assicura le funzioni sociali della proprietà; l’art. 43 che prevede l’esproprio nel pubblico interesse; etc.; fino all’art. 47, che tutela il risparmio, e non le maxifrodi ai danni dei risparmiatori, e i bonus e le cariche pubbliche in favore di chi le ordisce.

Dalla fine degli anni ’70, “riformismo” ha preso a significare esattamente l’inverso, ossia la demolizione di tutto quanto sopra al fine, dichiarato, di togliere ogni limitazione alla possibilità di azione e profitto del capitale finanziario, della proprietà privata, della privatizzazione di beni e compiti pubblici, sul presupposto che ciò genererà più ricchezza, più equità, più produzione, più occupazione, più libertà, più stabilità, più razionale allocazione delle risorse. Con i risultati che vediamo: crescente estrazione della ricchezza prodotta dalla società da parte di cartelli e oligopoli multinazionali, anzi soprannazionali.

E’ la linea, come dicevo, della scuola economica di Chicago, del Washington Consensus, della CIA, di Thatcher, Reagan, etc. E dell’europeismo. Ma nonostante questi risultati, i vari Monti, Draghi, Rehn, Merkel e compagnia bella non fanno che ripetere che bisogna continuare sulla via delle riforme, altrimenti non c’è speranza, e se qualcosa non funziona, è appunto perché le riforme non sono state abbastanza risolute e complete. In realtà personaggi come la Merkel non sono tanto ottusi da non capire che il modello è radicalmente sbagliato e devastatore, ma alcuni paesi, Germania in testa, traggono vantaggio da esso in quanto la sua applicazione colpisce in modi diversi quei medesimi paesi e altri, come l’Italia; e l’effetto di tale diversità è che esso, come già detto, spinge capitali, imprese e lavoratori qualificati a trasferirsi nei paesi più forti, depauperando i più deboli ed eliminandoli come concorrenti.

Se vi prendete qualche minuto e leggete attentamente i suddetti articoli della Costituzione, che regolano la sovranità e i rapporti e valori socio-economici, noterete, forse con stupore, che tutto il percorso di riforme in materia di moneta, finanza, lavoro, Banca d’Italia, sistema monetario europeo (Maastricht), globalizzazioni, privatizzazioni, liberalizzazioni, cartolarizzazioni, finanziarizzazione dell’economia – tutto, dico, è costituzionalmente illegittimo perché va esattamente, intenzionalmente e organicamente contro quelle norme costituzionali e contro lo stesso impianto sociale e valoriale e teleologico della Costituzione, che è appunto teso all’esclusione dell’attività imprenditoriale contraria all’interesse della società e alla realizzazione di una parità anche sostanziale dei cittadini in un quadro di solidarietà e di sicurezza in fatto di lavoro, reddito, servizi, pensioni. E non di casinò speculativo che comanda al Paese da piattaforme finanziarie estere attraverso il potere del rating e della manipolazione dei mercati, decidendo irresponsabilmente e insindacabilmente come si debba vivere e morire e governare. E’ un disegno eversivo della Costituzione. Illecito. A esso hanno collaborato attivamente quasi tutti i “rappresentanti” del popolo, soprattutto la sinistra parlamentare. Senza farlo capire al popolo, ovviamente. Qui sta il conflitto di interessi vero. L’incompatibilità assoluta con le cariche pubbliche.

Quindi i veri e primi in candidabili, ineleggibili, portatori di conflitto di interessi sono proprio i leaders della sinistra, assieme a Monti e Draghi: tra i vivi, Prodi, Bersani, Amato…

D: Lei parla di “sacrifici senza prospettive” e di “sogno che la crisi finisca”, ma non vede la luce in fondo al tunnel? Eppure Monti e i suoi sodali ci hanno ripetuto fino alla nausea che siamo in ripresa… e che bisogna avere fiducia nei “mercati”. Lei contesta le linee economiche e fiscali imposte all’Italia dai paladini del “ libero mercato”; ci spieghi perché.

R: L’Italia è vicina alla fine, lo ha detto anche Squinzi il 24 marzo parlando al premier incaricato Bersani. Gli indici sono tutti al peggio, e vengono frequentemente corretti al peggioramento. Non vi è outlook di ripresa. Le migliori risorse del paese – capitali, imprenditori, cervelli – se ne sono andate o se ne stanno andando. Chi dice che l’Italia stia riprendendosi, o è pazzo o mente.

Secondo la tesi adottata dalle istituzioni monetarie, dalla UE, da quasi tutta la politica che vuole governare, il libero mercato spontaneamente realizzerebbe l’ottimale impiego delle risorse e l’ottimale distribuzione dei redditi, inoltre automaticamente preverrebbe o riassorbirebbe le crisi. I fatti hanno clamorosamente smentito questa tesi. Del resto quella tesi valeva per i mercati dell’economia reale, non per i mercati della speculazione e dell’azzardo della finanza, che sono un’altra cosa.

O meglio, il libero mercato non esiste, perché per essere libero un mercato dovrebbe essere trasparente (cioè con operatori visibili eleggibili dentro), non dominato da cartelli, non influenzato da asimmetrie informative, etc. etc. I mercati reali sono dominati, cioè manipolati, da cartelli di soggetti che approfittano di enormi asimmetrie informative (anche in fatto di tecnologie), che si mantengono opachi (anche FMI, BCE, UE, Tesoro USA, hedge funds, grandi banche…). E che influenzano, pagandole o ricattandole, le funzioni politiche.

D: Nel suo libro non disdegna di toccare la vicenda MPS, la famosa banca senese da sempre nell’orbita della sinistra, fatti che al momento sembrano essere stati messi a tacere, con una Magistratura tutta impegnata nell’attacco a tutto campo contro Berlusconi. Chi sono i protagonisti principali e perché si è arrivati a questo e il ruolo del duo Draghi-Monti e del PD di Bersani? Un Bersani che oramai interpreta da tempo, così come tutta la sinistra italiana, il ruolo di “mosca cocchiera dei poteri finanziari antinazionali”.

Volete i protagonisti principali? E’ una cerchia di nomi che potete individuare ricercando gli amministratori e i beneficiari effettivi di società derivate, di controllo, di gestione, cessionarie di rami di aziende, sicav, siv, stichtingen,… società che ricevono strani e grandi prestiti da banche in condizioni sospette… andate a consultare il Cerved, farete molte interessanti scoperte. E, per i bilanci, guardate in Cebi…

Draghi ha prestato in segreto 2 miliardi a MPS già in crisi di liquidità a seguito non solo dell’acquisto di Antonveneta per un multiplo del suo dubbio valore, ma anche per una storia precedente di molti mutui concessi a soggetti che si sapeva non avrebbero pagato, e per le storie Myway e 4you, e per l’acquisizione della Banca del Salento (121)… e Monti presta 4 miliardi pubblici a MPS che in banca ne capitalizza 2,7… bisogna salvare MPS, l’ho detto dal mio primo articolo su di esso, del 29.06.11… ma salviamola per farne una banca nazionale di finanziamento all’economia produttiva, non solo per proteggere interessi privati o di uomini politici.

D: Avv. Della Luna i rimedi esistono per uscire da questa situazione, il mercato non è il destino dell’uomo, come non lo sono le banche, le vie alternative al capitalismo esistono, mancano oggi probabilmente gli uomini in grado d’applicarle in Italia e in Europa. Altrove i popoli hanno intrapreso una marcia diversa, e buona parte dell’America Latina ne è un esempio, questo a pochi giorni dalla morte del Presidente della repubblica Bolivariana del Venezuela Chavez, che certamente ha tracciato una via chiara di socialismo del XXI Secolo. Lei che misure adotterebbe per uscire da questo giro infernale usuraio in cui siamo precipitati?

R: Dalle situazioni non si esce per applicazione razionale e intenzionale di rimedi condivisi, ma perché una situazione si rompe e si cade in un’altra situazione. Non è questione di uomini. Anche il capitalismo finanziario assoluto si romperà, e io mi aspetto che ciò avvenga sia perché il tipo di mondo che esso costruisce per massimizzare la propria efficienza è incompatibile con la vita umana (troppa incertezza, violenza, mutevolezza), sia per effetto della incontrollabile accelerazione e autonomizzazione dei processi informatizzati attraverso cui si realizza, lo high frequency computerized algotrading – una rete cibernetica capace di imparare e, in prospettiva, di sfuggire di mano.

Marco Della Luna, Laureato in legge e psicologia, avvocato cassazionista, conferenziere e docente, autore di 13 libri pubblicati (tra cui i notissimi Euroschiavi e Neuroschiavi), studia soprattutto i sistemi e gli strumenti di dominazione sociale, psicologici e monetari. Ha recentemente pubblicato, con Arianna-Macro Edizioni, Cimit€uro e Traditori al governo?


Quoto e straquoto il tuo post Green [:D] finalmente si parla di realtà e verità. questo articolo conferma ciò che io sospetto e penso da anni sulla situazione economica e politica italiana.
Prendete questo articolo e diffondetelo dappertutto ai vostri amici e familiari, se potete stampatelo e fate girare questo articolo, tutti devono sapere quello che sta succedendo...


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<h1>LETTA
'Con una crisi torna l'Imu E saremo ostaggi dell'Ue'
</h1>


Letta minaccia che in caso di crisi di governo ci faranno pagare l'imu e minaccia addirittura l'intervento dell'Unione Europea!!!
Questi str*** stanno ricattando il popolo italiano!!! non vogliono farci votare! non vogliono un governo votato dai cittadini!
Questa è già una dittatura degli Eurocrati! io chiedo per favore italiani svegliatevi!


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