Oggetti fuori dal tempo, avvistamenti tramandati nella letteratura storica. Qual è l'origine dell'uomo? Testi sacri e mitologie da tutto il mondo narrano una storia diversa da quella che tutti conosciamo.
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13/09/2013, 01:26

Mi piacerebbe anche sapere perchè in molte delle opere etrusche (alcune di fattura davvero incredibile) i protagonisti hanno gli occhi a mandorla ^_^ Ma questa è un'altra storia :|

13/09/2013, 18:09

gigagino ha scritto:


C'è molta similitudine nell'arte etrusca e quella minoica, io credo che le radici etrusche siano da da cercare a creta.


Può darsi che ci sia una connessione, ma non conoscendo il minoico e conoscendo poco l'etrusco non possiamo sapere fino a che punto.

La tradizione più in voga nell'antichità parlava degli etruschi come di un popolo formatosi in seguito ad un innesto; un nucleo proveniente dall'Asia Minore si sarebbe fuso con un nucleo autoctono italico, dando vita al popolo etrusco. E sicuramente la lingua etrusca presenta un nucleo non indoeuropeo. Difficile da dire se questo nucleo sia in qualche modo connesso con il minoico.

C'è poi il caso della lingua parlata ancora in epoca storica (oggi estintasi) nell'isola di Lemno, che in base a quanto abbiamo appare molto simile all'etrusco, ma anche lì non si sa fino a che punto si tratti di una colonizzazione "inversa" dell'isola, cioè di una vera e propria influenza etrusca piuttosto che di un sostrato comune.

Anche a Cipro in epoca storica si parlava una lingua non greca, poi estintasi, il cosiddetto eteocipriota, di cui si sa molto poco.

Comunque una similitudine culturale non implica necessariamente una parentela linguistica, anche oggi sulla Terra condividiamo forme e modi di espressione simili a causa della tecnologia informatica che sotto questo aspetto ci ha uniformato ma parliamo lingue diverse.
Ultima modifica di quisquis il 13/09/2013, 18:15, modificato 1 volta in totale.

13/09/2013, 18:13

Aztlan ha scritto:

E' una ipotesi molto interessante.

Il mistero sulle origini del popolo etrusco mi ha sempre affascinato.

Certo se riuscissimo a decifrarne la lingua potremmo fare qualche passo in avanti...


Più che di decifrare si tratterebbe di conoscere, perché l'etrusco si legge, ma non si capisce in buona parte quel che c'è scritto (qualcosa sì, sono stati fatti grossi passi in avanti rispetto al passato), così come un italiano che non parlasse finlandese lo legge (il finlandese è forse l'unica lingua naturale che si legge esattamente come si scrive) ma non lo capisce. Il problema con l'etrusco è che non abbiamo dizionari, perché nessuno si è preso la briga di lasciarceli, oppure perché sono andati persi.


Servirebbe qualche altro ritrovamento plurilingue latino - etrusco per gettare dei fasci di luce su questa lingua apparentemente isolata del mondo antico.
Ultima modifica di quisquis il 13/09/2013, 18:26, modificato 1 volta in totale.

13/09/2013, 18:24

MaxpoweR ha scritto:


A chi lo dici! Se ne parla troppo poco, sono giustamente offuscati dall'impero Romano...


Non proprio dall'impero, se mai è durante le guerre civili che l'etrusco comincia a declinare come lingua, soppiantato dal latino che era più utile da parlare, esattamente così come l'inglese sta oggi soppiantando tante altre lingue.
L'etruria sta alla base di Roma, in molti suoi aspetti. L'imperatore Claudio tra l'altro ai suoi tempi si era reso conto che l'antica lingua si stava estinguendo soppiantata dal latino, quindi si prese la briga di raccogliere moltissime testimonianze sulla lingua e le tradizioni etrusche. Tutte cose andate perse alla fine dell'impero, con la fine del mondo antico. Quella è la cesura vera col passato.
Ultima modifica di quisquis il 13/09/2013, 18:25, modificato 1 volta in totale.

13/09/2013, 20:57

Per cui è stata la fine dell' Impero la causa della perdita di tutte le informazioni... Decisamente interessante.

Ti ringrazio per i tuoi interventi, sono stati illuminanti come sempre. [;)]

E scusami per la mia imprecisione, decisamente non ne so abbastanza sull' argomento.

14/09/2013, 20:20

Aztlan ha scritto:


E scusami per la mia imprecisione, decisamente non ne so abbastanza sull' argomento.



Figurati, non c'è niente da scusare.

E' vero che arrivati alla fine dell'impero la lingua etrusca intesa come parlata si era estinta probabilmente da circa tre secoli, ma è anche vero che essendo la base di tutta una tradizione magico-religiosa probabilmente era rimasta come lingua liturgica; un po' come il copto, ultima espressione dell'antico egizio, che come lingua parlata si estinse più o meno nel 9 secolo d.c (resistendo in ambito famigliare molto più a lungo) di fronte all'arabo, ma come lingua liturgica è ancora vivo e naturalmente perfettamente comprensibile.

ora, noi sappiamo che l'agrimensura romana, i rituali di fondazione delle città, dei templi, delle case, erano in gran parte di origine etrusca (l'analogo del feng shui orientale). Tutta l'aruspicina, l'arte augurale, i libri fulgurales che insegnavano non solo ad interpretare la folgore ma anche a manipolarla (i romani di portavano i fulguratores in guerra, una della ultime volte documentate fu durante la guerra dacica) erano etruschi. C'è la testimonianza che ancora nel 5 d.c. secolo degli auguri erano attivi. Quindi è probabile che alla fine dell'impero ci fosse ancora gente in grado di capire l'etrusco scritto. E l'opera dell'imperatore Claudio era vasta e dettagliata. Fu solo con la fine dell'impero che tutto questo andò perso per sempre; o meglio, speriamo non per sempre ma è inutile farsi illusioni.
Ultima modifica di quisquis il 14/09/2013, 20:23, modificato 1 volta in totale.

14/09/2013, 21:54

Grazie delle delucidazioni. [:)]


Anche io non mi faccio illusioni, ma sono convinto che in certe biblioteche non aperte al pubblico siano presenti molti testi considerati perduti o leggendari. [}:)]

Quindi chi può dire....

Aztlan
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