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 Oggetto del messaggio: Atomica sganciata in USA non esplode "per errore"
MessaggioInviato: 21/09/2013, 11:16 
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 34831.html


Usa: nel '61 sfiorato olocausto nucleare
Bomba più potente Hiroshima non scoppiò per caso in N.Carolina

(ANSA) - NEW YORK, 20 SET - Nel 1961 gli Usa arrivarono a un soffio dall'olocausto nucleare in North Carolina: solo un interruttore a basso voltaggio impedi' a un ordigno atomico Marc 39 a idrogeno sganciato per errore esplodesse vicino al villaggio di Goldsboro. Secondo un documento ottenuto dal giornalista investigativo Eric Schlosser sulla base del Freedom of Information Act, e rivelato sul sito del Guardian, la bomba sarebbe stata 260 volte più potente di quella che distrusse Hiroshima nel '45.



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MessaggioInviato: 21/09/2013, 11:47 
INCREDIBILE!!!!
Hanno rischiato la catastrofe nucleare,e solo un interruttore ha salvato dal disastro [8)] [8)]

Cita:
Questa la ricostruzione del corriere della sera

LA RICOSTRUZIONE - Secondo la ricostruzione, il 23 gennaio 1961 un bombardiere B52 partito dalla base di Goldsboro si spezzò in volo e uno dei due ordigni che aveva a bordo funzionò esattamente come avrebbe dovuto una bomba a idrogeno in guerra: si aprì il paracadute e i meccanismi per dar via all'esplosione entrarono in funzione. Il disastro irrimediabile non ci fu solo perché un banale interruttore impedì la strage. Ogni bomba aveva un carico di 4 megatoni: se la bomba fosse esplosa il suo «fallout» radioattivo si sarebbe potuto depositare su Washington, Filadelfia, New York, mettendo a rischio la vita di milioni di persone.

ALTRI 700 INCIDENTI DAL 1950 - Schlosser si è imbattuto nel documento durante le ricerche per il suo libro sulla corsa alle armi nucleari Command and Control. Sfruttando l'accesso a documenti finora classificati, reso possibile dal Freedom of Informaction Act, ha scoperto che almeno 700 incidenti «significativi» relativi a 1.250 armi nucleari furono registrati tra il 1950 e 1968.
http://www.corriere.it/esteri/13_settem ... 0b93.shtml



Questo la fonte del guardian

Cita:
US nearly detonated atomic bomb over North Carolina – secret document
Exclusive: Journalist uses Freedom of Information Act to disclose 1961 accident in which one switch averted catastrophe
http://www.theguardian.com/world/2013/s ... olina-1961



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MessaggioInviato: 21/09/2013, 11:59 
L'incidente di Goldsboro è uno degli innumerevoli esempi di Broken Arrow...che negli anni della cosiddetta Cold War si sono verificati e da un lato e dall'altro quello URSS di cui ad oggi non ci è dato sapere.
Ad alcuni ha messo e posto rimedio ciò che rimane dei nostri lontanissimi ascendenti chiamati oggi atlantidei o lemuriani...
Fail Safe...questo era il mantra recitato.

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MessaggioInviato: 21/09/2013, 12:06 
Sfogliando il "rapporto Perego sull'aviazione di altri pianeti", per ciò che riguarda il 1961 e gli USA in particolare, sintetizzando e riassumendo c'è scritto (ometto un po' di cose per brevità):
1) il 23 agosto falliva il lancio del Ranger 1; inspiegabilmente il satellite non si staccò dal razzo vettore atlas-agena, scrissero i giornali.
2) Continuarono gli avvistamenti e le esplosioni fantasma a Wichita (kansas) il 29 agosto 1961.
3) nell'Ohio, il 30 Agosto 1961 si vide un oggetto rossastro che poi provocò un'esplosione
3) il 3 Settembre un apparecchio cilindrico con due luci potentissime fu visto e fotografato, nelle prime ore del mattino, su San Francisco (California).
4) il 5 settembre una nuova "esplosione fantasma" su Cincinnati (Ohio) e cioè proprio in vicinanza della zona dove ha sede l'Ufficio americano che studia questa aviazione presso l'ATIC.
5) il 10 Settembre altra esplosione fantasma su Cincinnati. Era la terza nel giro di 15 giorni. Da ricordare come in questo periodo fossero cominciate le esplosioni atomiche russe e come la situazione internazionale fosse tesissima.
Complessivamente questi avvistamenti avvenivano in località ove sorgevano zone atomiche o Centri Strategici Segreti. Questi erano dunque i veri obiettivi sorvolati (e non le località che poi venivano nominate). Nel periodo Luglio-Agosto 1961, venti stati americani furono oggetto di sorvoli di dischi od altre manifestazioni. Praticamente tutti gli stati di interesse strategico, che sono i seguenti: Oregon, California, Utah, Arizona, Nuovo Messico, Texas, Kansas, Minnesota, Missuri, Maine, Michigan, Ohio, Kentuky, Nord e Sud Carolina (sottolineatura mia non di Perego,) Massachusset, Nebraska, Colorado. Non avrebbe potuto essere più evidente la stretta sorveglianza esercitata da questa aviazione sulla grande Confederazione Americana, nel periodo in cui veniva condotta ai limiti della pazienza, dall’intransigente atteggiamento russo nella questione di Berlino e dalle esplosioni atomiche sovietiche. Se gli Stati Uniti non scattarono in questo periodo, ciò avvenne unicamente per l’intervento di questa aviazione. Giacché i casi di avvistamento riportati non sono che “esemplificativi”. Questo "piano", per evitare lo scoppio di un conflitto atomico, venne svolto con mezzi imponenti su tutto il pianeta. E quindi anche con azioni operative in Russia ed in Cina. Ma la maggior parte di ciò che avviene, nel mondo, in connessione con l’attività di questa aviazione, rimane segreta.


Ultima modifica di quisquis il 21/09/2013, 12:09, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 21/09/2013, 14:16 
Io so per certo che se tali bombe non vengono innescate non esploderanno mai! Cadde un B-52 con 4 atomiche a bordo e non succese assolutamente nulla.



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MessaggioInviato: 21/09/2013, 15:07 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Io so per certo che se tali bombe non vengono innescate non esploderanno mai! Cadde un B-52 con 4 atomiche a bordo e non succese assolutamente nulla.


Corretto. Gli esplosivi "convenzionali", e solo quelli, deflagrano spesso e volentieri in modo accidentale e non programmato. [;)]

Un ordigno a fissione nucleare per esplodere deve, al suo interno, raggiungere sempre la massa critica. Deve esserci sempre e comunque un meccanismo che comprime elementi fissili originariamente distaccati tra loro. [:0]

Anche nella "bomba a fusione" la fissione è comunque sempre presente e necessaria per avviare la fusione successiva di atomi leggeri. [:D]

Per lo stesso motivo (ma anche per MOLTI altri) una centrale nucleare che produce energia non "esplode" mai. Almeno nel senso che mai e poi mai può avvenire una reazione nucleare come quella di Hiroshima. [;)]

Sulla questione nucleare, in senso lato, si scrivono da molti decenni una marea di sciocchezze puntando molto più sulla emotività delle persone che su una spiegazione di tipo scientifico... [:(]

Se qualcuno abbandona una testata nucleare per la strada e e un kamikaze decide di immolarsi in picchiata sopra di essa, state certi:

la bomba nucleare NON ESPLODE! [:p]



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MessaggioInviato: 21/09/2013, 16:14 
Il bello che non ci crede nessuno ...! (Siccome ho lavorato in una Base ........) Ma come per le scie "chimiche" non mi crede nessuno!
A volte davvero non so quale "apporto" possa dare nel Forum ...(Perderò solo tempo?) [8)]

Comunque:

1966, 17 gennaio. Palomares (Spagna). Un B-52 statunitense con quattro bombe all’idrogeno B-28 entra in collisione con un aereo cisterna durante il rifornimento in volo. I due aerei precipitano e tre bombe a idrogeno (bombe H) cadono nei pressi di Palomares, mentre la quarta cade in mare. L’esplosivo di due delle tre bombe, a contatto col suolo, detona spargendo su una vasta area plutonio e altro materiale radioattivo. In tre mesi vengono raccolte 1.400 tonnellate di terra e vegetazione radioattiva che vengono portate negli Stati Uniti. Mentre i militari statunitensi sono forniti di tute protettive, gli spagnoli continuano a vivere tranquillamente e a coltivare i terreni. Un monitoraggio effettuato nel 1988 su 714 abitanti ha rivelato in 124 di loro una concentrazione di plutonio nelle urine di gran lunga superiore ai livelli normali.



http://www.fisicamente.net/SCI_SOC/index-1065.htm


Ultima modifica di Ufologo 555 il 21/09/2013, 16:53, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 21/09/2013, 16:35 
Non confondiamo però la contaminazione radioattiva (ovviamente deprecabile!) con l'esplosione atomica. [8D]

Qualunque incidente nucleare serio può rilasciare materiale radioattivo pericoloso. Il plutonio poi è assolutamente dannoso anche solo dal punto di vista chimico. [:(]

Ma il danno di una vera e propria esplosione atomica come Hiroshima è qualcosa di incomparabilmente più drammatico. Non ci sono dubbi! [^]



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MessaggioInviato: 21/09/2013, 16:42 
No, no non confondo; parlo di esplosione o cose "tragiche" che sono soliti riportare giornalisti incompetenti o per attirare attenzione! [^]



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MessaggioInviato: 21/09/2013, 20:47 
Purtroppo sulla "rete" si trova di tutto ed il contrario di TUTTO ...! [8)] (Ecco perché ci vogliono gli esperti ...)



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MessaggioInviato: 21/09/2013, 22:28 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Purtroppo sulla "rete" si trova di tutto ed il contrario di TUTTO ...! [8)] (Ecco perché ci vogliono gli esperti ...)


Quoto, quotone, quotissimo. [^]

Il WEB 2.0, per quanto indispensabile e sacrosanto, non può sostituirsi ai veri esperti di QUALUNQUE materia, specialmente se si tratta di materia scientifica ampiamente sperimentata. [:(!]

Se poi parliamo di energia nucleare la disinformazione è a livelli insostenibili. Ideologie e opinioni sembrano sostituirsi alle leggi della fisica. [:(]

Se esistesse un pericolo, anche remoto, di esplosioni nucleari accidentali, la razza umana si sarebbe estinta da un pezzo... [xx(]

Senza contare il rischio terrorismo che farebbe moltiplicare per un milione i danni di un "undici settembre" a sfondo atomico. [|)]

Nella realtà attuale, solo per fare un esempio, un aereo di linea che si schianta contro una centrale nucleare di ultima generazione produrrebbe meno danni, verso l'obiettivo target, di un comune incidente stradale. [8)]

Ma secondo la stragrande maggioranza delle persone "ben informate" si parlerebbe invece di milioni di vittime nel raggio di centinaia di chilometri... [:0]

Figuriamoci se quei pazzi di al-qaeda non ne avrebbero già approfittato... [}:)]



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MessaggioInviato: 22/09/2013, 00:09 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:


A volte davvero non so quale "apporto" possa dare nel Forum ...(Perderò solo tempo?) [8)]



NON DIRLO NEMMENO PER SCHERZO!

[^]



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MessaggioInviato: 22/09/2013, 01:10 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Il bello che non ci crede nessuno ...! (Siccome ho lavorato in una Base ........) Ma come per le scie "chimiche" non mi crede nessuno!





Per le scie chimiche , cio che non esistono, ti crediamo. Non ti credono i malati di "gombloddismo"...Quindi il problema non sei tu, ma i 'gombloddisti' che vanno capiti, perchè malati.
Personalmente non voglio perderci neanche tempo nel 'capirli' nel senso di compatirli. Non lo meritano.

un'articolo fresco fresco, sulla psicopatia tipica del 'gombloddista':
Ricordano i grullini, e non a caso lì dentro si trovano tanti 'gombloddisti'-

E visto che questo è anche un forum di ufologia è bene ricordare che l'ufologia è enormemente svilita e ridicolizzata da tutti questi 'gombloddisti' che ci sguazzano dentro.


http://www.lastampa.it/2013/09/21/societa/scie-chimiche-e-nuove-bufale-il-dibattito-impossibile-g3KPD8QqlUnJ5GrhP20JBN/pagina.html

Cita:
IL CASO
[color=blue]Tormentone scie chimiche

quando la bufala è un tabù il dibattito diventa impossibile
SILVIA BENCIVELLI
Ecco cosa accade a chi smonta scientificamente una strana “teoria”
diffusa su Internet. Centinaia di insulti, accuse e minaccie rabbiose.


SILVIA BENCIVELLI
Le scie bianche rilasciate dagli aerei, che di tanto in tanto può capitare di vedere alzando gli occhi al cielo, non sono la prova di un complotto globale ordito ai danni degli abitanti di questo Pianeta, ma una leggenda nata nel 1997 negli Stati Uniti a scopi sostanzialmente pubblicitari. È stato per aver raccontato questa storia – e ricordato alcune verità scientifiche basilari e condivise – che la sottoscritta, autrice dell’articolo comparso sull’ultimo numero del supplemento de La Stampa «Tuttogreen», è diventata il bersaglio di centinaia di mail contenenti insulti e minacce.

Da «Ammazzati», a «Quelli come te fanno una brutta fine», da «Sei un burattino», una «Venduta», una «Vergogna per il genere umano» al più ovvio, e desolante, «Put…» (trattandosi di giornalista femmina, quasi scontato). Non sono arrivati solo insulti espliciti. Ci sono stati quelli che hanno rabbiosamente invocato il beneficio del dubbio, ma impiegando una pletora ingiustificata di punti esclamativi. E quelli, numerosissimi, che hanno avanzato il sospetto che, oltre alla canonica retribuzione del collaboratore da parte del giornale, ci sia stato un pagamento da parte di entità misteriose: è servito a poco far notare che in questo caso avrei scelto di firmare con uno pseudonimo (magari al maschile), e che comunque sotto questo stesso cielo ci vive anche l’intera redazione de La Stampa.

Infine, ci sono stati quelli sinceramente preoccupati dalle «cose che si leggono su Internet», magari offesi dal tono «saccente», sentendosi trattati da «ignoranti o stupidi» e in generale desiderosi di avere un ulteriore chiarimento sulle scie bianche rilasciate dagli aerei. A questi ultimi ho provato a rispondere.

Dagli Anni Cinquanta del secolo scorso si è cercato di capire perché a volte gli aerei rilascino scie bianche nel cielo e a volte no: la risposta è che ad altitudini di dieci chilometri, dove volano gli aerei di linea e la densità dell’aria è circa un quarto rispetto a quella qui in basso, le condizioni di temperatura e umidità sono molto mutevoli. Il vapore acqueo contenuto nel gas di scarico degli aerei, perciò, può solidificare e rendersi visibile da terra, oppure no. Del resto, le stesse nuvole a volte si formano e a volte no, e quando si formano hanno aspetti diversi tra loro e sono più o meno persistenti nel tempo.

Negli ultimi decenni il traffico aereo mondiale è aumentato. Tutti noi voliamo con una frequenza molto superiore rispetto a quando eravamo bambini, che il cielo era azzurro e le nuvole le potevi toccare. Allora perché ci stupiamo che lo facciano altri terrestri? E quindi che il cielo sia ovunque solcato da un numero di aerei crescente?

Ma poi, a chi spetta l’onere della prova? A chi afferma da anni l’esistenza di un piano di sterminio globale dell’umanità (assai inefficiente, verrebbe da dire) o a chi non ne trova la ragione, né riesce ad avere uno straccio di fonte attendibile sul dottor Stranamore di turno?

Anche sul perché di tante, davvero tante, mail aggressive che sono volate sulla testa di chi ha raccontato la bufala delle scie chimiche si può trovare una risposta scientifica. In parte ce l’ha data Karl Popper negli Anni Settanta: gli uomini tendono a cercare una risposta esterna ai fenomeni del mondo, e se un tempo per le cose negative c’erano gli dei capricciosi e potenti dell’Olimpo, oggi ci sono sinistri gruppi di potere fatti da personaggi misteriosi che non possono smettere di tormentarci solo perché nessuno li ha mai visti. Non è un argomento sufficiente. Non solo: immaginarsi un grande complotto ci deresponsabilizza e ci offre una spiegazione facile per fatti, talvolta anche dolorosi, a cui è difficile trovare un senso.

La malattia di una persona cara, per esempio, può essere consolatorio attribuirla alla cattiveria delle multinazionali del farmaco che terrebbero per sé i rimedi davvero efficaci (perché dovrebbero? Con quello che ci guadagnerebbero, poi). Si tratta di un pensiero molto umano, ma quantomeno cedevole di fronte a certe spiegazioni scientifiche che oggi siamo in grado di dare a molte delle cose intorno a noi.
Ma le teorie del complotto non sono sempre innocue. L’idea che l’Aids non esista o che sia un complotto dei bianchi contro i neri (idea diffusa in certi paesi africani) ha portato tanti a rinunciare alla prevenzione. La voce che i vaccini siano portatori di malattie terribili, e non il contrario, ha portato troppi genitori a rinunciare a somministrarli ai propri figli. E proprio adesso nella civile Gran Bretagna si sta assistendo alla recrudescenza di malattie gravi ed evitabili come la parotite e il morbillo.

Infine chi propugna le teorie del complotto tende a pensarsi più furbo del popolo bue, e infatti lo apostrofa con vigore e forse anche scarso rispetto: sveglia!! Tende a non ammettere i propri errori, a non accettare il dialogo con la scienza che, lei sì, si nutre di dubbi. È esso stesso influenzabile, come tutti noi, ma più cinico: cita solo le fonti che confermano la sua idea noncurante delle eventuali contraddizioni, pone sempre le stesse domande, avanza sempre gli stessi sberleffi. E a volte decide di scrivere una mail. Dimenticandosi che dall’altra parte della posta elettronica c’è un altro essere umano, incidentalmente di sesso femminile, senza squame verdi e senza branchie o antenne, che sta soltanto cercando, come tanti, di fare bene il proprio mestiere.
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http://www.lastampa.it/2013/09/21/cultura/opinioni/editoriali/perch-siamo-disposti-a-credere-a-tutto-60y149Kv3dSRCcEQFt2ggO/pagina.html
Cita:
EDITORIALI
21/09/2013
[color=blue]Perché siamo disposti a credere a tutto

EUGENIA TOGNOTTI
Molte cose colpiscono negli allarmi dei teorici delle cospirazioni che evocano ogni sorta di trama scellerata, dalle scie chimiche all’uso dell’epidemia A/H1N1 come arma biologica, intenzionalmente utilizzata per una drastica riduzione della popolazione mondiale. La prima, la più banale, è la stupefacente facilità con cui tante persone - in un’èra segnata dal progresso della tecnologia e della scienza- sono disposte a prendere per oro colato le più sgangherate teorie del complotto come quella di una congiura internazionale microchip nel corpo umano (divulgata in Italia dal M5S); o del «complotto lunare» secondo il quale i capi della Nasa falsificarono completamente l’atterraggio dell’uomo sulla Luna, in una cospirazione condotta, manco a dirlo, con la collaborazione del Governo degli Stati Uniti. Ma ad imporsi - oltre al numero e alla lunga durata di alcune strampalate teorie - è la disinvoltura con cui i loro seguaci ignorano le più schiaccianti «prove» scientifiche; e, in generale, il sospetto con cui guardano alla scienza e ai suoi metodi: quando si trovano di fronte a fatti inoppugnabili, che demoliscono le loro folli teorie, le assumono semplicemente come un’ulteriore prova dell’ingegno messo in campo per dimostrare il falso.

Coloro che ne scrivono, con sprezzo del pericolo, sono considerati una pedina delle forze oscure e potenti che ordiscono le loro trame. Come quelle, per fare un solo esempio, che, secondo un’ipotesi complottista, hanno fatto scoppiare la prima epidemia di Hiv/Aids nel 1981: il mortale virus sarebbe stato creato dalla Cia nei laboratori militari per spazzare via gli omosessuali e gli afroamericani. Le prove scientifiche sull’origine del virus non hanno scosso i seguaci, tra cui eminenti personaggi come il presidente sudafricano Thabo Mbeki e l’ecologista keniana Wangari Maathai, che approfittò dei riflettori internazionali per sostenere quella teoria, che fa a meno dei fatti: la comunità scientifica è quasi unanime nel ritenere che il virus è passato dalle scimmie all’uomo alcuni decenni prima della sua comparsa sulla scena. Nel clima di negazione e rifiuto della scienza, non manca, in alcuni casi, il ricorso a prove pseudoscientifiche come avviene per il presunto collegamento vaccini-autismo , che prende di mira l’avidità di Big Pharma.

Al di là dell’interesse - che riguarda l’ambito della psicologia - per questa particolare forma di pensiero irrazionale e per il legame tra pensiero cospirativo e visioni del mondo anti-scienza, alcune di queste teorie complottiste non sono purtroppo innocue. Talora provocano danni alla società: basterà ricordare quanti genitori, allarmati dalla teoria - pur ampiamente smentita e dimostrata priva di fondamento - che i vaccini potessero avere un ruolo nell’autismo, hanno privato i loro bambini di un prezioso scudo protettivo contro gravi malattie. Ma perché tante persone sono così pericolosamente inclini ad accettare le teorie della cospirazione? Forse - sostiene qualcuno - soddisfano alcuni requisiti fondamentali dell’uomo. Stando alla «gerarchia di bisogni» tracciata dallo psicologo Abraham Maslow, le ricche società occidentali hanno soddisfatto i bisogni più elementari (fame, sete, sonno, ecc.), cosa che ha fatto emergere i bisogni di ordine superiore, come quello della sicurezza (protezione, soppressione di ansie, preoccupazioni e paura. Quella dell’ignoto, per cominciare). Conoscere le «trame» e le congiure di oscuri e potenti personaggi darebbe l’illusione di riuscire a sconfiggerla.
[/color]



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Cita:
rmnd ha scritto:
Per le scie chimiche , cio che non esistono, ti crediamo. Non ti credono i malati di "gombloddismo"...Quindi il problema non sei tu, ma i 'gombloddisti' che vanno capiti, perchè malati. Personalmente non voglio perderci neanche tempo nel 'capirli' nel senso di compatirli. Non lo meritano.

Caspita... meno male che ci sei tu... che hai capito tutto della vita.....

Cita:


Santo Dio... ma cos'è? La Sagra della Superficialità? [:D]
E 'sta gente scrive pure su La Stampa? Annamo bene....



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 22/09/2013, 09:17 
TTE, lo sanno tutti che è stata UN'INVENZIONE CONTRO L'U.S.A.F ....!


Storia delle scie chimiche

La Stampa racconta come una balla inventata da due truffatori americani è diventata una delle teorie del complotto più popolari online (e non solo)

Altro: http://www.ilpost.it/2013/09/16/scie-chimiche/

http://sciechimicheinfo.blogspot.it/

http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del ... e_chimiche




(Eccezionalmente posto quest'articolo):


I nemici della ragione. Le scie chimiche.


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Nel 2007 il celebre biologo evoluzionista Richard Dawkins realizzò per l’emittente britannica Channel 4 un documentario dal titolo “The Enemies of Reason” (I nemici della ragione), investigando tutte quelle aree di credenza e indottrinamento che, seppur prive di qualunque validità o attendibilità scientifica, risultano largamente diffuse nella popolazione. Nonostante siamo nel terzo millennio e nonostante la gran parte della popolazione, specie nei Paesi occidentali, abbia accesso all’istruzione queste sacche di ignoranza continuano ad essere estremamente radicate. Un chiaro esempio é rappresentato dall‘astrologia: sebbene la correlazione tra la posizione (arbitraria) di astri e pianeti e i comportamenti degli esseri umani sia una sciocchezza infantile e priva di ogni fondamento scientifico gli oroscopi compaiono ancora sulle pagine di tutti i quotidiani del Mondo.

Dietro queste credenze, solitamente, c’è oltre all’ignoranza anche una forma di paura e talvolta addirittura di rifiuto nei confronti del metodo scientifico e della scienza tout-court. Chi accetta tali credenze, infatti, non si basa su dati osservativi o sperimentali, né su ipotesi attendibili e comprovate. Al contrario si basa o sul richiamo all’autorità (lo ha detto la Bibbia, il Buddha, Beppe Grillo, Vannoni, l’omino delle televendite ecc.), o sul mero sentito dire (ho letto su internet, hanno detto in tv, dice mio cugino…) o talvolta su una forma di onniscenza autorivelata (so per certo che, è chiaro che…).

Questi fenomeni evidenziano una tendenza paradossale. Alle origini dell’età moderna il pensiero razionale e lo sviluppo scientifico erano visti come la forma più alta della conoscenza, e personaggi come Newton, Kant e Lavoisier erano visti dalla popolazione con rispetto e riverenza. Oggi, dopo che la scienza ha raddoppiato la durata della vita della nostra specie, migliorandone enormemente anche la qualità, dopo che ha eradicato malattie, creato sistemi di trasporto e informazione su scala globale, sviluppato difese da catastrofi naturali, prodotto conoscenza estensiva su noi stessi, sull’Universo e sul nostro posto al suo interno, ampliato a dismisura i nostri orizzonti fisici e immaginativi, ebbene proprio ora anziché rafforzare tale rispetto e gratitudine verso la scienza, essa è altre sì vista come una minaccia e gli scienziati sono spesso visti con sospetto.

Nelle prossime settimane analizzeremo in dettaglio tutte le varie forme di questa nuova offensiva contro la ragione e la scienza. Questa settimana cominciamo con una delle credenze antiscientifiche più diffuse in tempi recenti, ovvero la teoria del complotto sulle scie chimiche. La scelta di partire da qui nasce da una discussione avvenuta in settimana sul mio canale di divulgazione scientifica Scienza Live (diretto assieme ad Alessandro Scoccia Pappagallo), laddove un post sul tema delle scie chimiche aveva scatenato un polverone di commenti polemici, rapidamente degenerati nell’insulto. Sembra opportuno allora fare al più presto un po’ di chiarezza.

La tesi cospirazionista sulle scie chimiche è la seguente: alcune delle scie di condensazione visibili ogni giorno nel cielo sereno (cioè nell’atmosfera terrestre) sarebbero in realtà agenti chimici intenzionalmente spruzzati da ipotetici macchinari installati su velivoli da autori misteriosi per motivi svariati, nel quadro generale di un complotto globale. A questa tesi di base ogni micro-corrente complottista aggiunge a piacimento dettagli di vario genere: c’è chi crede che dietro queste presunte scie chimiche ci sia l’intento di operare modificazioni climatiche (tipo far o non far piovere), altri credono che siano il prodotto di segrete operazioni governative o militari o di corporazioni private (si parla di CIA, NASA, Vaticano, Google, compagnie aeree ecc.), altri ancora sostengono che siano finalizzate al controllo psicologico o addirittura al danneggiamento fisico della popolazione. Non è affatto chiaro nemmeno di quali agenti chimici si tratterebbe: c’è chi dice alluminio, chi bario, chi più ne ha più ne metta. Insomma, la pietanza è servita, ognuno si scelga il contorno.

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Il sito complottista Tanker-Enemy pubblica questo organigramma che riassume, dal punto di vista delle teorie complottiste, i presunti responsabili delle scie chimiche.

Il sito complottista Tanker-Enemy pubblica questo organigramma che riassume, dal punto di vista delle teorie complottiste, i presunti responsabili delle scie chimiche.
Un aereo di linea in fase di volo, considerato dai complottisti strumento di propagazione delle "scie chimiche".

Un aereo di linea in fase di volo, considerato dai complottisti strumento di propagazione delle “scie chimiche”.

A questo punto sorge spontanea la domanda: su quali dati osservativi o sperimentali si basa questa tesi? Ci sono analisi chimiche che dimostrano che tali scie non sono normali scie di condensazione bensì contengano agenti chimici psicoattivi o capaci di operare modificazioni climatiche? Vi sorprenderà sapere che la risposta è semplicemente no, non esiste la benché minima prova scientifica in sostegno di questa tesi. L’unico presunto dato viene da un pensionato statunitense, tale Clifford E. Carnicom (foto) Cliffordcarnicom2, il quale sostiene di aver rilevato tracce di alluminio e bario nell’aria in prossimità di scie di condensazione. Tuttavia l’attendibilità di tali dati non è verificabile in quanto Carnicom si è sempre rifiutato di mettere a disposizione di istituzioni terze i suoi presunti campioni, né ha mai esposto i metodi con cui avrebbe svolto le prove. In ogni caso, per chi ha un minimo di competenza scientifica, i dati di Carnicom hanno comunque poco di sensazionale: alluminio e bario sono infatti rispettivamente il terzo e il quattordicesimo costituente chimico della crosta terrestre.

Non essendoci la benché minima prova scientifica ma solo aneddoti la discussione potrebbe tranquillamente concludersi qui. Mi pare interessante tuttavia approfondire su quali basi logiche si fonda la tesi complottista. Ebbene essa poggia su una strategia di ragionamento che in logica viene chiamata condizionale controfattuale, ossia un ragionamento del tipo “se si trattasse di normali scie di condensazione, allora non si verificherebbero certe caratteristiche”. E quali sono allora queste presunte caratteristiche distintive delle scie chimiche? La prima sarebbe la persistenza: secondo i teorici del complotto le scie che vediamo nei nostri cieli sarebbero troppo persistenti per essere semplici scie di condensazione. La seconda è la fisionomia: molte scie avrebbero forme troppo irregolari.

Tuttavia un minimo di competenza in materia aerodinamica e termodinamica sarebbe sufficiente a sapere che forma e persistenza delle scie di condensazione sono variabili in funzione delle condizioni metereologiche riscontrabili a quote differenti. In particolare in funzione di temperatura, pressione, umidità relativa e dell’intensità e direzione dei venti presenti a tali quote. In zone più fredde (quindi di solito a quote maggiori) i gas condensano più rapidamente e creano scie più compatte. In zone più calde (solitamente a quote più basse), invece, essi condensano più rapidamente. L’espansione delle scie poi, dipende dal moto browniano ed aumenta in funzione del tempo (anche in assenza di vento). I venti in quota possono accelerare l’espansione delle scie e, se aventi direzione incostante, creare quelle ramificazioni e curve giudicate innaturali dai teorici del complotto. Le scie a tratti, inoltre, che vengono spesso considerate dai complottisti come eminentemente “chimiche” vengono naturalmente a crearsi laddove zone in cui sono presenti condizioni atte alla formazione di scie di condensazione sono adiacenti a zone in cui tali condizioni non sono presenti. Questo dipende dal fatto elementare, che dovrebbe essere noto ad ogni studente di liceo, che l’atmosfera terrestre è un fluido non omogeneo.
Un esempio di scia di condensazione espansa a seguito di venti e correnti.

Un esempio di scia di condensazione espansa a seguito di venti e correnti.

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Chiaramente, inoltre, un ruolo causale è giocato anche dal tipo di motore di cui l’aereo dispone. I reattori turbofan a doppio flusso, ad esempio, formano scie di condensazione anche in condizioni in cui i vecchi turbofan a singolo flusso non le creano. Questo, unito al grande aumento del traffico aereo, spiega perché il numero di scie di condensazione è notevolmente aumentato negli ultimi anni.

Ma come è nata storicamente questa teoria del complotto? Ebbene nacque come travisamento di un documento dell’Air Force americana, datato 1996. Ma fu nel momento in cui la bufala fece capolino sul web che essa divenne subito virale, attivando un tam tam mediatico alimentato dall’ignoranza del cittadino medio in materia di termodinamica e metereologia. Di tale veicolamento dell’ignoranza, internet è un canale privilegiato. Nel web infatti chiunque può esprimere la propria opinione, anche in totale assenza di competenze tecniche e tale opinione viene trasmessa indipendentemente dalla sua attendibilità. La teoria del complotto sulle scie chimiche è pertanto un chiaro esempio di come la scarsa informazione scientifica possa alimentare problematiche sociali di rilievo, al punto che varie nazioni, quali Canada e Germania, hanno dovuto addirittura presentare risposte ad interrogazioni parlamentari.

Per le ragioni esposte, il complottismo sulle scie chimiche è un buon esempio della deriva antiscientifica e irrazionalista che sta attraversando la nostra società. Nelle prossime settimane aggiungeremo ulteriori tasselli a questo inquietante mosaico.

AVVISO PER I COMPLOTTISTI: No, non sono pagato né dall’HAARP, né dalla NASA, né dal Vaticano, né dalla massoneria, né dagli alieni pronti a colonizzare la Terra, né dai pericolosissimi microchip psicoattivi nascosti sotto la vostra pelle.

http://www.youthunitedpress.com/vaccina ... chiarezza/


Ma è più ... intrigante essere CONTROCORRENTE! [;)]
e ALLORA SI SPANDONO LE FREGANCCE ... [:o)] [;)]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 22/09/2013, 09:33, modificato 1 volta in totale.


_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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