RICORDO A TUTTI CHE QUESTO TOPIC TRATTA IN SPECIFICO
LA QUESTIONI PILOTI .Molto interessanti le considerazioni di Mazzucco qui ;( domande e risposte con Quirant )
http://www.luogocomune.net/site/modules ... oryid=4346Domanda 8 - Ziad Jarrah non aveva mai guidato prima un jet nella sua vita, per non parlare dei grossi aerei passeggeri, ed aveva anche una scarsa esperienza con i piccoli aerei da turismo. Come ha potuto eseguire una discesa "così veloce che il computer non riesce a stargli dietro", pur mantenendo sempre l'aereo sotto controllo, e perché mai avrebbe voluto correre rischi del genere, compreso il rischio di scontrarsi in volo con altri aerei, invece di navigare in sicurezza con il pilota automatico fino al bersaglio prestabilito?QUIRANT: “Pilota automatico, bis repetita. L’aereo ha puntato verso il suolo poco prima di schiantarsi, niente di cui meravigliarsi, dunque, che il computer di bordo non riuscisse a seguirlo in quel momento. Ma non prima.
Nuovamente, Mr. Quirant, non ha guardato il film con attenzione. Il controllore di volo Stacey Taylor dice chiaramente (Parte 1 - 01.02:24) che l’aereo ha iniziato “una discesa così rapida che il computer non riusciva a stargli dietro” subito dopo il dirottamento, intorno alle 09.35, e non “prima dello schianto”, che è avvenuto alle 10.03.
QUIRANT: “Ziad Jarrad(volo 93-Shanksville),oltre ai corsi di pilotaggio classici che gli avevano permesso di ottenere una licenza di pilota privato, aveva fatto una decina di ore in simulatore professionale (Boeing 727 e 737). link.
Come spiega chiaramente il mio film, i Boeing 727/737 sono aerei progettati negli anni ‘70, completamente diversi dai 75/767 dirottati l’11 di settembre. Fare qualche ora di addestramente sul simulatore di un 727 /737, per poi pilotare in quel modo il Volo 93, sarebbe come fare qualche giro di pista con la Lotus 1970 di Emerson Fittipaldi, per poi saltare a bordo della Lotus di Grosjean e vincere una gara di F1 al primo tentativo.
Nemmeno nei fumetti dell’Intrepido raccontano cose del genere.
Domanda 9 - Come può un dilettante [Hani Hanjour] che era ritenuto incapace di volare da solo con un monomotore, che "faticava a capire i principi fondamentali del volo", e che non si era mai seduto prima ai comandi di un 757, diventare improvvisamente capace di pilotare un aereo di quelle dimensioni alle massime velocità?QUIRANT: “Prima osservazione, non c' é stato un « raso terra » nel crash sul Pentagono come é stato ripetuto alla nausea dai « truthers »,e, ancora una volta( !) in questo film. L’aereo scendeva a circa 20metri al secondo, nel suo avvicinamento finale. Era dunque una discesa rapida verso l’obiettivo e non un raso terra.
Ha ragione Quirant, non c’è stato nessun raso terra. Infatti i pali della luce sono caduti perchè si sono spaventati, e non perchè li hanno tagliati (o meglio, li avrebbero tagliati, secondo la VU) le ali dell'aereo.
QUIRANT: “In seguito, Hani Hanjour (volo 77-Pentagono), in piu di 600 ore di volo che gli hanno permesso di ottenere una licenza di pilota privato, aveva effettuato diverse decine di ore di esercitazione su simulatore professionale.
A questo punto non penso che Quirant abbia guardato il mio film di fretta, penso proprio che non l’abbia guardato del tutto.
QUIRANT: “Tutti i piloti sanno che le manovre piu delicate sono l’atterragio e il decollo, non dirigere un aereo verso un obiettivo.
Se c’è qualcosa che “tutti i piloti sanno”, è che una persona che non è in grado di pilotare un Cessna 150 non puo’ pilotare un Boieng 757, specialmente se non ha mai visto prima la sua cabina di pilotaggio, nè dal vivo nè in un simulatore. Il resto sono solo parole inutili.
Domanda 10 - E se anche fosse riuscito a raggiungere Washington con il pilota automatico, perchè mai avrebbe scelto di staccarlo e di pilotare a mano per altri otto lunghi minuti, compiendo una discesa circolare assolutamente non necessaria che a) avrebbe aumentato enormemente le probabilità di schiantarsi a terra prima del previsto,
b) avrebbe aumentato le sue probabilità di venire intercettato,
c) lo avrebbe portato a perdere nuovamente di vista il bersaglio,
d) lo avrebbe obbligato ad un approccio molto più difficile, vicino al terreno,
e) avrebbe ridotto il suo bersaglio ad una sottile striscia di cemento,
f) avrebbe limitato i danni potenziali agli anelli più esterni dell'edificio, quando avrebbe potuto ottenere il massimo danno, assicurandosi un successo spettacolare della missione, se avesse semplicemente abbattuto l'aereo dall'alto sui tetti del Pentagono?
QUIRANT: “Pilota automatico, ter repetita !!... Cosa lascia pensare che quello che é successo è esattamente quello che voleva fare? Non era troppo alto arrivando verso il Pentagono, e ciò l’ha obbligato a fare appunto quella virata? O era una semplice ricognizione visiva che precedeva la discesa verso l’obbiettivo? Si dice che sarebbe stato più «intelligente» colpire il tetto per fare più danni… Ma era quello che cercava? E’ veramente riuscito nella sua manovra? Non é che veramente l’ha sbagliata? Cosa vi permette di essere cosi affermativi? Se le torri gemelle erano tra le piu alte de gli Stati Uniti in 2001, e quasi larghe come una pista di atterraggio, il Pentagono é, ancora oggi, la costruzione più imponente del paese in termini di superfice. DEGLI OBBIETIVI QUASI IMPOSSIBILI DA MANCARE.
Certo, dall’alto però. Non sul fianco.
Capisco le difficoltà di Quirant di fronte ad una domanda come la mia, ma io sinceramente avrei preferito non rispondere, piuttosto che abbandonarmi ad un delirio insensato come il suo. Non saprei nemmeno da che parte iniziare, per replicare seriamente.
zio ot
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)