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MessaggioInviato: 10/11/2013, 01:38 
Il governo è una farsa,è da giugno che parlano di imu e decadenza b.,con una martellamento mediatico devastante,poi si pensa alle marachelle di Balotelli...

Scusate ma apro una parentesi OT,anche il calcio ha bisogno di una regolata...

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=vbQpFtgAvcQ[/BBvideo]


Ultima modifica di Ronin77 il 10/11/2013, 01:43, modificato 1 volta in totale.

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Grillo, partiti sterco secco che brucia
Sul blog la replica al premier sul bonus giovani

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http://www.ansa.it/web/notizie/postit/s ... 78668.html

09 novembre, 13:24

"Dilaga il fenomeno della combustione politica spontanea. I partiti flambè stanno incenerendosi da soli, dall'interno, come avviene in rari casi per la combustione umana spontanea, dove il corpo brucia misteriosamente da dentro in assenza di fonti di calore esterne". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. Grillo dice che i partiti sono"sterco secco" che "brucia come una torcia".

"L'autocombustione dei partiti - scrive Grillo - è ancora più inquietante in quanto stanno bruciando TUTTI INSIEME e SIMULTANEAMENTE. Pdl, pdmenoelle e Scelta Civica divampano in un rogo che non conosce tregua. Il pdl tecnicamente non esiste più, è polvere che parla nel vento di un truffatore fiscale e dei suoi servi che cercano invano di salvarsi. Le fiamme lo hanno già diviso in due tronconi che si stanno scannando tra loro. Quello più incandescente, dove agita il forcone un noto delinquente, si consuma come una candela alimentata dal suo cerone, l'altra si appresta a spegnersi alle prossime elezioni con percentuali inferiori a quelle di Ingroia grazie al fascino di Alfano e Quagliariello che nessuno voterebbe neppure sotto tortura". "Il pdmenoelle - aggiunge Grillo - è uno scherzo di natura. Nessuno sa chi e quanti sono gli iscritti, i votanti, i consiglieri provinciali. Più che un partito è un giro di poltrone. Si entusiasmano solo quando si discute di segreterie, ministeri, sottosegretari. Il loro è un bruciare al ritmo di un tango argentino, una combustione lenta, spontanea di fuochi fatui. Fanno un falò di un segretario all'anno, talvolta anche due. Legna da ardere prima trasformata in leader dal Sistema e poi annichilita dalla sua inconsistenza: da Topo Gigio Veltroni, a Bimbominkia Renzie, all'ectoplasma Epifani. Il pdmenoelle assembla in sé molteplici parti, come Frankestein che vogliono staccarsi e tirano a destra, a sinistra, al centro". "Monti e Casini - scrive ancora Grillo - hanno già dato fuoco alle polveri e sono ridotti a rifiuti speciali. E' stato un rogo improvviso che aveva il vantaggio di divampare su legna secca e sui rovi dell'Udc. Una fiammata e via". "L'autocombustione è materia da X-files, da paranormale, legata a improvvise e ignote reazioni chimiche. I partiti bruciano dall'interno nello stesso momento. Per spiegare l'autocombustione dei partiti possono essere valutate varie ipotesi, tra cui i fuochi di Sant' Elmo, il pirotrone, la kundalini, ma tra tutte la più probabile è dovuta ai loro elementi tossici interni che agiscono da formidabile combustibile. Lo sterco secco brucia come una torcia"



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 10/11/2013, 09:27 
Praticamente questi partiti è da una vita che sarebbero dovuti scomparire (infatti continuano a cambiare nomi ...) ma non"svaniscono" mai, anzi, se ne creano di nuovi dalle loro ceneri (peggio dell'araba Fenice)! [8)]



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Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 10/11/2013, 13:07 
Verissimo ufologo.



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MessaggioInviato: 10/11/2013, 13:46 
Basta non votarli!


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La caduta dell'Italia nel 2014

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http://www.beppegrillo.it/2013/11/la_ca ... _2014.html

E' un dato di fatto inoppugnabile che l'Europa stia viaggiando a due velocità e che i Pigs, i Paesi del Sud Europa in difficoltà, debbano dotarsi di una politica comune che non sia supina alla Germania. Le esportazioni dei Pigs sono frenate dal valore dell'Euro, una situazione che sta diventando insostenibile, è tempo di valutare un euro a due velocità e di iniziare a discutere a un tavolo comune con i Pigs una posizione unitaria verso la UE.

"Nel 2014 l'Italia rischia il collasso", intervista a Pritchard, International Business
Editor del The Daily Telegraph da l'Antidiplomatico, di Alessandro Bianchi.



Alessandro Bianchi: Dalle colonne del Telegraph, Lei ha scritto spesso come i Paesi dell'Europa del sud dovrebbero formare un cartello e parlare con un'unica voce nel board della Bce e nei vari summit per forzare quel cambiamento di politica necessario a rilanciare le loro economie. Ritiene che il sistema euro possa ancora salvarsi o giudica migliore per un Paese come l'Italia scegliere il ritorno alla propria valuta nazionale?

Pritchard: Quello che serve in Europa oggi è uno shock economico sul modello dell'Abenomics (serie di iniziative macroeconomiche attuate nel 2013 per risollevare il Giappone dalla decennale depressione economica, ndr). Italia, Spagna, Grecia e Portogallo, insieme alla Francia devono smettere di fare finta di non avere un interesse in comune da tutelare. Questi Paesi hanno i voti necessari per forzare un cambiamento. La BCE oggi non sta rispettando gli obblighi previsti dai trattati e non solo per il target del 2%, dato che nei trattati non si parla solo d'inflazione, ma anche di crescita e di occupazione. Il dato dello 0,8% di ottobre è un autentico disastro per l'andamento della traiettoria di lungo periodo del debito. Senza un cambio di strategia forte, l'Italia sarà al collasso nel 2014. Il Paese ha un avanzo primario del 2.5% del PIL e ciononostante il suo debito continua ad aumentare. Il dramma dell'Italia non è morale, ma dipende dalla crisi deflattiva cui è costretta per la sua partecipazione alla zona euro. La politica è fatta di scelte e di coraggio. Fino ad oggi non si è agito per impedire che si dissolvesse il consenso politico dell'euro in Germania. Ma oggi c'è una minaccia più grande e se Berlino non dovesse accettare le nuove politiche, può anche uscire dal sistema. Il ritorno di Spagna, Italia e Francia ad una valuta debole è proprio quello di cui i Paesi latini hanno bisogno. Del resto, la minaccia tedesca è un bluff ed i Paesi dell'Europa meridionale devono smascherarlo. L'ora del confronto è arrivato.


Alessandro Bianchi: Il problema è che i governi attuali dell'Europa meridionale sembrano ipnotizzati dall'incantesimo del "più Europa" e non prendono in considerazione altre soluzioni. Da cosa dipende?

Pritchard: Recentemente ho avuto modo di incontrare a Londra il primo ministro italiano Enrico Letta ed abbiamo parlato proprio di questo. Alla mia domanda sul perché non si facesse promotore di un cartello con gli altri Paesi dell'Europa in difficoltà per forzare questo cambiamento, il premier italiano mi ha risposto che secondo lui sarà Angela Merkel a mutare atteggiamento nel prossimo mandato e venire incontro alle esigenze del Sud. Si tratta di un approccio assolutamente deludente. Enrico Letta, come anche Hollande in Francia, è un fervido credente del progetto di integrazione europea e non riesce ad accettare che l'attuale situazione sia un completo disastro. Questo atteggiamento non gli permette di comprendere le ragioni per cui l'euro sia divenuto così disfunzionale per i Paesi membri.


Alessandro Bianchi: Coloro che sostengono che i Paesi dell'Europa meridionale non possono tornare alle loro monete nazionali utilizzano due motivazioni in particolare: l'enorme inflazione conseguente all'inevitabile svalutazione ed il fatto di non poter poi reggere la concorrenza di colossi commerciali come la Cina. Le giudica corrette?

Pritchard: Si tratta, in entrambi casi, del contrario esatto della realtà. L'euro è un'autentica maledizione per le esportazioni, che dipendono dai prezzi e dal tasso di cambio. I Paesi europei sopravvalutati a causa della moneta unica hanno perso una quota importante del loro mercato globale a discapito della Cina. Con Pechino che tiene lo yuan sottovalutato e con una moneta enormemente sopravvalutata, molte aree dove l'industria italiana eccelle sono inevitabilmente in crisi. Una crisi che dipende dal tasso di cambio. Per quel che riguarda l'inflazione, qualora l'Italia dovesse procedere ad un collasso disordinato e caotico dell'euro, il Paese potrebbe perdere nella prima fase il controllo dei prezzi. Ma oggi quest'ultimi sono già fuori controllo. Nei Paesi dell'Europa meridionale è in corso una grave crisi di deflazione che rischia di riproporre il "decennio perso" del Giappone con contorni inquietanti per quel riguarda l'andamento debito/Pil. In Italia è passato dal 120% al 133% in due anni: si tratta di una trappola che sta portando il Paese al collasso. Il problema da combattere oggi è la deflazione e non l'inflazione. L'esperienza attuale dell'Italia e degli altri Paesi della zona euro è molto nota in Gran Bretagna. Nel nostro Paese ci sono stati due esempi similari di crisi di deflazione e svalutazione interna: agli inizi degli anni '30 con il sistema del Gold Standard e nella crisi dello SME del 1991-1992. In entrambi i casi, il Regno Unito ha determinato la rottura del sistema e restaurato il controllo totale della propria valuta nel momento in cui gli interessi del Paese erano messi a rischio. I critici al tempo utilizzavano la stessa argomentazione dell'inflazione, ma nel 1931 all'uscita del Gold Standard, in una situazione di deflazione interna, non vi è stato alcun aumento incontrollato dei prezzi, con lo stimolo monetario e la svalutazione che sono stati la premessa per la ripresa dalla Grande Depressione. La stessa identica esperienza l'abbiamo vissuta nel 1992 con la crisi dello SME. Spesso si tende ad avere un approccio superficiale alle questioni economiche e questo non aiuta il dibattito politico. Se dovesse lasciare l'euro, l'Italia dovrebbe optare per un grande stimolo monetario da parte della Banca d'Italia, una svalutazione ed una politica fiscale sotto controllo. Questa combinazione garantirebbe al Paese una transizione tranquilla e nessuna crisi fuori controllo.


Alessandro Bianchi: Molto spesso coloro che reputano insostenibile il ritorno alle monete nazionali paventano anche l'insostenibilità di poter sopportare le inevitabili ritorsioni economiche della Germania. Si tratta di una minaccia credibile?

Pritchard: Non c'è nulla di più falso. E' negli interessi della Germania gestire l'eventuale uscita di un Paese membro nel modo più lineare, regolare e tranquillo possibile. Nel caso di un deprezzamento fuori controllo della Lira, ad esempio, il più grande sconfitto sarebbe Berlino: le banche ed assicurazioni tedesche che hanno enormi investimenti in Italia sarebbero a rischio fallimento; ed inoltre, le industrie tedesche non potrebbero più competere con quelle italiane sui mercati globali. Sarebbe interesse primordiale della Bundesbank acquisire sui mercati valutari internazionali le lire, i franchi, pesos o dracme per impedirne un crollo. Si tratta di un punto molto importante da comprendere: nel caso in cui uno dei Paesi meridionali dovesse decidere di lasciare il sistema in modo isolato, è nell'interesse dei Paesi economici del nord Europa, in primis la Germania, impedire che la sua valuta sia fuori controllo e garantire una transizione lineare. Tutte le storie di terrore su eventuali disastri che leggiamo non hanno alcuna base economica.


Alessandro Bianchi: In diversi suoi articoli recenti, Lei dichiara come la spinta al cambiamento arriverà dalla Francia. Quale sarà l'elemento che lo determinerà in concreto?

Pritchard: Con la disoccupazione che cresce a livelli non più controllabili, Hollande, che ha posto come suo obiettivo primario della sua presidenza quello dell'occupazione, ha perso ogni credibilità e sta arrivando al limite di sopportazione con l'Europa. Quello che sta accadendo oggi alla Francia è l'esatta riproposizione delle dinamiche economiche che il Paese ha vissuto dal 1934 al 1936, quando con il Gold Standard il Paese si trovava in una situazione di deflazione, disoccupazione di massa e non aveva gli strumenti per ripartire. I dati sono arrivati ad un livello insostenibile nella presidenza Laval nel 1935 ed hanno determinato un cambiamento politico rivoluzionario nel 1936: la vittoria del Fronte Popolare. La Francia di oggi è in una situazione simile al 1935, con i dati economici che continuano a peggiorare di mese in mese, ed una svolta come quella del 1936 si avvicina. Basta vedere la tensione dei movimenti di protesta in Bretagna o i risultati crescenti del Fronte Nazionale per comprenderlo.


Alessandro Bianchi: Sarà Le Pen ad imprimere questo cambiamento?

Pritchard: L'ascesa del Fronte Nazionale è incredibile, ma non penso che prenderà mai il potere. Quello che accadrà sarà però altrettanto rivoluzionario, in quanto costringerà gli altri partiti, soprattutto i gollisti, a modificare la loro politica. Il programma di Le Pen è chiaro: uscita immediata dall'euro - con il Tesoro francese che proporrà un accordo con i creditori tedeschi, e se questi non l'accetteranno la Francia tornerà lo stesso al franco e le perdite principali saranno per la Germania – e poi referendum sull'UE sul modello inglese. Sono argomenti che incontrano la simpatia di un numero crescente di persone in modo trasversale e gli altri partiti non possono più ignorarli. Il Fronte Nazionale sta forzando gli altri partiti a cambiare la loro agenda e realizzare che non possono semplicemente avere la stessa opinione di Berlino e Bruxelles.
Alessandro Bianchi: In molti Paesi stiamo assistendo alla fusione dei partiti conservatori e socialisti a difesa dell'austerità di Bruxelles e contro le intenzioni di voto degli elettori. Il voto dei Parlamenti nazionali sulle leggi di stabilità ormai non conta più ed i governi aspettano solo l'approvazione della Commissione. Infine, i Paesi si stanno indebitando per finanziare organizzazioni inter-governative come il MES, che prenderà decisioni fondamentali per la vita delle popolazioni nei prossimi anni e non ha all'interno meccanismi di trasparenza e di controllo democratico. Ma cosa sta diventando l'Unione Europea?
Pritchard: La difficoltà oggi è quella di comprendere il perché la creazione dei vari strumenti di coesione federale decisi dall'UE abbiano creato un sistema così disfunzionale. Il problema fondamentale è la mancanza del controllo delle imposte e della spesa da parte di un Parlamento eletto democraticamente. Non è un caso che la guerra civile inglese sia iniziata nel 1640 quando il re ha cercato di togliere questi poteri al Parlamento o che la rivoluzione americana sia scoppiata quando questo potere è stato tolto da Londra a Stati come Virginia o il Massachusetts, che lo esercitavano da tempo. Sono esempi anglosassoni, ma ce ne sono tanti altri di come le fondamenta della democrazia risiedono nel controllo del budget e delle imposte da parte di organi eletti dal popolo. Quello che sta accadendo all'UE è, al contrario, il tentativo di darne la gestione a strumenti e strutture sovranazionali, che non hanno alcun fondamento con nessun Parlamento. E' estremamente pericoloso e chiaramente antidemocratico. L'argomento che viene usato spesso in sua difesa è che si tratta di un primo passo antidemocratico si, ma che serve per completare la federazione sul modello statunitense. Il sistema americano sarebbe il modello logico da imitare, ma non è realizzabile: non c'è il consenso politico nei cittadini europei e per gli USA vi erano sistemi, istituzioni e tradizioni completamente differenti. François Heisbourg nel suo ultimo libro centra alla perfezione questo punto: non si può creare un'Unione politica con l'obiettivo di salvare l'euro. E' ridicolo. La federazione deve essere subordinata ai grandi ideali che plasmano una società e non per salvare una moneta. I Paesi devono tornare alla realtà sociale al più presto e non devono pensare a strumenti di ingegneria finanziaria per far funzionare qualcosa che non può funzionare.


Alessandro Bianchi: Il referendum voluto da Cameron per la rinegoziazione della partecipazione del Regno Unito all'UE trova il favore di un numero crescente di Paesi, soprattutto nel nord Europa. Cosa si attende dal voto inglese?

Pritchard: La prima reazione in Europa quando Cameron ha lanciato il referendum è stata quella di definire gli inglesi "stupidi suicidi". L'argomento era quello che Londra avrebbe perso mercato e si sarebbe rassegnata al declino economico. Si tratta di argomentazioni ridicole. Le persone che hanno ancora ben compreso come funziona l'Unione Europea, come quelle con cui mi sono confrontato alla Conferenza Ambrosetti a Como in settembre, sanno che l'uscita del Regno Unito sarebbe si un disastro, ma non per Londra, per l'UE. Il progetto europeo si basa su tre gambe, una delle quali è la Gran Bretagna, l'Olanda ed i Paesi scandinavi. E senza una di queste, l'UE è finita, perché la chimica interna cambierebbe e sarebbe particolarmente difficile soprattutto per la Francia mantenere i sottili equilibri con la Germania. La decisione inglese è un enorme avviso a Bruxelles: l'integrazione è andata troppo oltre il volere popolare e le popolazioni vogliono indietro alcuni poteri. La Costituzione europea è stata rigettata da un referendum in Francia ed Olanda. I trattati recenti non sono stati posti al giudizio del popolo, tranne che in Irlanda, ma costringendola a votare fino all'accettazione. Questa fase in cui si procede senza consultare i cittadini è finita. Questo tipo di arroganza è finito.


Alessandro Bianchi: Nel maggio del prossimo anno ci saranno le elezioni per il Parlamento europeo, un test fondamentale per i partiti e movimenti scettici verso Bruxelles. L'UE non sarà più la stessa?

Pritchard: Da studioso dell'economia mi trovo in difficoltà a rispondere. Posso dire che oggi il pericolo maggiore per i Paesi dell'Europa meridionale si chiama crisi deflattiva, che potrebbe presto trasformarsi in una depressione economica in grado di portare fuori controllo la traiettoria debito/Pil. E' un potenziale disastro. In questo contesto, la politica si deve porre l'obiettivo del recupero di una serie di poteri sovrani delegati a Bruxelles e le elezioni europee del prossimo maggio saranno un evento potenzialmente epocale: i partiti scettici dell'attuale architettura istituzionale potrebbero essere i primi in diversi Paesi – l'Ukip in Gran Bretagna, il Fronte Nazionale in Francia, il MoVimento Cinque Stelle in Italia, Syriza in Grecia ed in altri Paesi – e sarà la possibilità per le persone di esprimere la loro irritazione e frustrazione contro le scelte da Bruxelles. Un blocco politico importante potrà distruggere questo "mito artificiale" che si è costruito: l'UE non sarà più la stessa e sarà costretta ad essere meno ambiziosa e comprendere che molte delle sue prerogative devono tornare agli Stati nazionali. I governi di Italia, Spagna, Francia devono riprendere il pieno controllo delle vite dei loro cittadini e non pensare all'allargamento all'Ucraina o alla Turchia. Si tratta dell'ultima battaglia.



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MessaggioInviato: 12/11/2013, 17:33 
Quisling, Letta e i nuovi collaborazionisti

[img.nr]http://www.beppegrillo.it/immagini/immagini/quisling_letta.jpg[/img.nr]

Saccomanni, qualche tempo fa, si lasciò sfuggire una frase "Bisogna dire la verità agli italiani". Si riferiva allo sfascio economico. Poi è rimasto in silenzio, in attesa di essere cacciato dal governo. Da allora ogni giorno è in bilico. Nel frattempo Capitan Findus Letta racconta le sue menzogne agli italiani. Sposta sempre la linea della ripresa più in là, mentre il Paese sprofonda con bollettini quotidiani di guerra vera, di deserto delle aziende, degli investimenti. Questo doppio registro, l'Italia che viene distrutta dalla mancanza di una politica economica e le falsità di Letta propagandate dai giornali e dalle televisioni ha assunto ormai una dimensione grottesca, fumettistica. Letta interpreta una nuova parte della Commedia dell'Arte, il Mentitor Cortese. Ogni sua dichiarazione si è dimostrata falsa come un soldo bucato, ma lui, imperterrito, continua con le sue fandonie. Ora vede la luce nel 2013, ora un po' più in là, alla fine del 2014. Questa rappresentazione stucchevole di un ometto graziato dalla sorte e politico a carico dei contribuenti dalla nascita (non ha mai fatto altro nella vita, eoni fa, nel 1998 è stato ministro per le politiche comunitarie del governo D'Alema) ha però un suo significato, quello di garantire gli interessi dei nostri creditori internazionali, in primis la Germania. Non sarà sfuggito che Capitan Findus ha quasi speso più tempo all'estero dalla sua elezione che in Italia a farsi accreditare dalle segreterie internazionali. Come Rigor Montis prima di lui, Letta rappresenta l'assicurazione che l'Italia onorerà i debiti contratti dalle nostre banche attraverso la BCE e i rimborsi dei titoli pubblici e degli interessi. E' il novello Quisling italiano, il collaborazionista norvegese al servizio dei nazisti durante l'ultima guerra mondiale. Il suo è un governo fantoccio che rappresenta gli interessi di Stati stranieri e non dell'Italia. La cassa integrazione in deroga è al collasso, 350mila lavoratori sono senza sussidio da nove mesi. Le partite Iva sono crollate dal 2008 al giugno del 2013 di 400mila unità. Disoccupazione fuori controllo, debito pubblico esplosivo, chiusure di negozi e piccole e media imprese come se piovesse. Il disastro Italia assomiglia a un bombardamento quotidiano dove a una cattiva notizia ne succede una pessima. Quisling Letta non ha fatto nulla per risollevare il Paese. Gli ordini li prende dall'estero. E' un procuratore fallimentare che deve garantire i creditori. Quanto potremo andare avanti così? A venderci persino le spiagge? Due misure sono improrogabili. Vanno tagliati gli sprechi, le spese inutili che ammontano a circa 100 miliardi. Queste voragini nel bilancio dello Stato non possono però essere eliminate da chi ne gode i benefici, dai partiti e dai Letta, che appunto per questo vanno mandati a casa. Vanno rinegoziati con la UE il tetto del 3% che ci strangola, che va superato da subito per gli investimenti in attività produttive, ristrutturato il nostro debito, cancellati gli impegni impossibili assunti con il Fiscal Compact con nuove tasse per 50 miliardi all'anno per vent'anni, una pazzia. Primum vivere, prima gli interessi nazionali.

( http://www.beppegrillo.it/2013/11/quisl ... nisti.html )


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MessaggioInviato: 13/11/2013, 18:01 
ma oggi ho letto che i grillini
hanno fatto saltare la riforma elettorale
a doppio turno..

a me pareva intellgente..
i primi due si contendono
il premio di maggioranza..

qualcuno più addentro,
mi sa dire che riforma
vogliono i grillini??



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 14/11/2013, 00:03 
non vogliono nulla, vogliono stare lì per poter sbraitare senza doversi assumere nessun onere ^_^



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MessaggioInviato: 14/11/2013, 09:09 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

non vogliono nulla, vogliono stare lì per poter sbraitare
senza doversi assumere nessun onere ^_^

Non si direbbe affatto...... [:p]

Il PDL del pupazzone invece... cosa vuole, a parte il "tenere in ostaggio"
il Parlamento e il paese intero? Non si sa......

A proposito.... non eri tu a parlare di "setta"? A me pare, come anche alla
maggior parte degli italiani, che il GURU incipriato decida in base a come tira
il vento. C'è qualcuno tra i pidiellini che ha ancora un minimo di senso civico
e di carattere, al punto da prendere il toro per le corna?

Dov'è la "nuova classe dirigente" del centro destra?
Non si sa....



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MessaggioInviato: 14/11/2013, 11:14 
Il doppio turno serve solo per fermare i 5stelle, il doppio turno farebbe andare in parlamento solo 2 partiti maggiori, o 2 coalizioni maggiori, verrebbero esclusi tutti gli altri partiti non allineati.
E' la leggere elettorale ideale per far entrare in parlamento solo la coalizione PDL e la coalizione PD.
La leggere elettorale dovrebbe essere, secondo me, con proporzione esatta alla percentuale presa nelle elezioni, ma con un premio per il primo partito (come percentuale uscente dalle elezioni), in modo che chi vince in percentuale rispetto agli altri possa governare agevolmente senza dover ricorrere a governi forzatamente coalizati, come quello attuale dove destra e sinistra sono assieme e collaborano (una cosa impossibile).


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MessaggioInviato: 15/11/2013, 12:10 
Cita:
AgenteSegreto000 ha scritto:

Il doppio turno serve solo per fermare i 5stelle, il doppio turno farebbe andare in parlamento solo 2 partiti maggiori, o 2 coalizioni maggiori, verrebbero esclusi tutti gli altri partiti non allineati.
E' la leggere elettorale ideale per far entrare in parlamento solo la coalizione PDL e la coalizione PD.
La leggere elettorale dovrebbe essere, secondo me, con proporzione esatta alla percentuale presa nelle elezioni, ma con un premio per il primo partito (come percentuale uscente dalle elezioni), in modo che chi vince in percentuale rispetto agli altri possa governare agevolmente senza dover ricorrere a governi forzatamente coalizati, come quello attuale dove destra e sinistra sono assieme e collaborano (una cosa impossibile).


no ascolta...................
non ci siamo proprio...........

il doppio turno serve per assegnare
il premio di maggioranza
SOLO QUELLO.....
non è che gli altri partiti scompaiono...
se il pd prende il 31, pdl il 30,
grillo il 28, ecc.
si giocano il premio di maggioranza
i primi due..
certo poi gli altri vengono ridimensionati,
(se il vincitore prendono più deputati,
gli altri ne prendono di meno,
ovvio..)
->ma è l prezzo per la governabilità

il resto è confusione..........
cioè tu assegneresti il premio di maggioranza
al primo classificato (puta caso 33%-> 55%),
senza nessuna legittimazione elettorale??

boh..............................................


Ultima modifica di mik.300 il 15/11/2013, 12:15, modificato 1 volta in totale.


_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 15/11/2013, 12:15 
Grillo: 'Larghe intese decise prima del voto'
Offerte a M5S per non essere lapidati, ma solo guadagnato tempo

15 novembre, 11:40

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http://www.ansa.it/web/notizie/postit/s ... 78668.html

ROMA - "Il governo delle larghe intese era già stato deciso PRIMA delle elezioni" con "la benedizione" di Napolitano: "Ci hanno preso per il culo". A scriverlo è Beppe Grillo, sul suo blog. Una "messinscena", sottolinea, messa in atto per "non essere lapidati, ma hanno solo guadagnato tempo".

"Se per i politici mentire agli elettori è normale come respirare, per i pdmenoellini è qualcosa di più. E' un'arte. L'arte di prendere per i fondelli. Il politico pdmenoellino - sostiene Grillo - è strutturalmente bugiardo, per lui raccontare fandonie è l'arte del possibile, è politica pura. Può dire tutto e il contrario di tutto senza provare un minimo sentimento di vergogna. Per quanto tempo ancora dovremo sopportare questi ominicchi che non hanno neppure la dignità di mantenere la parola data? Per quanto tempo?" "Il governo delle larghe intese - sottolinea - era già stato deciso PRIMA delle elezioni con la benedizione del pdmenoellino ad honorem Giorgio Napolitano. Nessuno ha mai chiesto al M5S di partecipare al governo, come ha ammesso pubblicamente Bersani. Ci hanno preso per il culo. Hanno solo sostituito Monti con Letta per proseguire la politica di asservimento alla BCE e ai poteri finanziari. Non potevano dirlo in campagna elettorale e neppure subito dopo. Per questo hanno messo in atto la messinscena della richiesta di appoggio al pdmenoelle da parte del M5S con l'aiuto dei paraculi dei giornalai di regime. Per non essere lapidati, ma hanno solo guadagnato tempo". A sostegno della tesi, sul post, c'è poi una "rassegna" di dichiarazioni di vari esponenti del Pd, compresi ovviamente sia Bersani che Letta.



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 15/11/2013, 13:19 
Barbara Lezzi spacca tutto a Porta a Porta

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=7WzMoIMsUDo[/BBvideo]

La portavoce M5S al Senato Barbara Lezzi mette in difficoltà gli esponenti del Governo a Porta a Porta, dimostrando competenza e guadagnandosi il plauso dei giornalisti in studio e l’evidente apprezzamento del conduttore. La spontaneità, l’evidente corrispondenza tra i pensieri e le parole, tra ciò che si descrive e la sua descrizione, arrivano di più e meglio di ogni artefatta finzione della più trita e ritrita politica. Oggi sembrano piccole cose, ma fino all’anno scorso sarebbe sembrata fantascienza. Invece sono i cittadini che zitti zitti, lentamente, contro tutto e contro tutti si stanno dolcemente riprendendo la politica.

LEGGI TUTTO:
http://www.byoblu.com/post/2013/11/15/z ... mente.aspx



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MessaggioInviato: 15/11/2013, 14:53 
Si sono sorpresi perchè per errore hanno invitato qualcuno di competente invece delle solite galline e venditori di aria fritta che sono soliti frequentere questo tipo di trasmissioni.

Ragazzi abbiamo avuto la gelmini from pdl per l'istruzione he....


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