20/07/2013, 16:25
Molti fattori devono essere considerati quando si compara l'impatto totale sull'ambiente. Il tipo di confronto più esauriente è quello dell'analisi dalla "catena-di-montaggio-alla-discarica" oppure l'analisi di tutto il tempo di vita. Questa analisi è così esaurientemente complessiva che considera ogni tipo di consumo energetico, includendo i consumi (ed emissioni) implicati dalla produzione originale (ed anche della componentistica) e le fonti di carburante e tutti i consumi (e le emissioni) durante la vita utile del veicolo includendo l'inquinamento durante la produzione delle batterie (ad esempio l'estrazione del cadmio comporta un elevato inquinamento da metalli pesanti) e la sua deposizione in discarica. I vari tipi e l'entità dell'inquinamento varia enormemente tra i vari tipi di batteria, cosa che rende ancora più difficile fare dei confronti.
Ad esempio, è difficile stabilire se siano peggiori gli effetti ambientali dell'inquinamento da nichel e da cadmio prodotti dall'estrazione mineraria, dalla fabbricazione della batteria, dalla discarica con successiva ossidazione, rottura, infiltrazione e dilavamento di una batteria NiCd malamente scaricata; oppure se siano peggiori e meno duraturi i danni all'ambiente causati dall'emissione di idrocarburi e dalla raffinazione del petrolio. Sono necessarie accurate statistiche su ogni tipo di combustibile fossile e di accumulatore in modo di poter giudicare gli apporti e le fuoriuscite di inquinanti per giudicare equamente l'impatto ambientale totale. Ma la situazione si è risolta proibendo questo tipo di batterie anche perché sono oramai tecnologicamente sorpassate.
Una grande differenza tra i veicoli BEV ed ICE rispetto al tempo di vita consiste nel fatto che i primi utilizzano la elettricità al posto di combustibili liquidi. Qualora l'elettricità fosse generata a partire da fonte rinnovabile ciò presenterebbe un consistente vantaggio in termini di inquinamento atmosferico. In ogni caso, se la elettricità fosse prodotta da combustibili fossili (come è nella gran parte dei casi, ma mai l'unica fonte) Il vantaggio relativo dei veicoli elettrici è sostanzialmente ridotto[7]. Ne deriva che lo sviluppo di sorgenti di energia che non emettano CO2 è condizione necessaria per ridurre l'emissione totale netta dei veicoli elettrici mentre è impossibile avere benefici in termini di riduzione di emissioni di CO2 per i veicoli a benzina/diesel. In ogni caso, l'impatto ambientale della produzione di energia elettrica (emissioni indirette) dipende dal mix della produzione ed è enormemente più basso della emissione diretta prodotta dai veicoli ICE
Rispetto al tempo di vita, un'altra importante differenza tra i veicoli elettrici e quelli a combustione interna consiste nell'utilizzo di consistenti batterie di accumulatori. I moderni accumulatori hanno dimostrato di poter superare in durata gli stessi veicoli elettrici su cui sono installate. Ad esempio gli accumulatori provati da Toyota hanno mostrato solo un minimo calo di risultati dopo aver percorso 240.000 chilometri. Certamente nell'utilizzo reale i dati mostrano risultati peggiori, tipicamente gli elementi al litio perdono di efficienza per circa 20-40 percento all'anno; così se si fanno 240.000 chilometri su una pista di test si possono confermare i dati rilevati da Toyota ma se, in un utilizzo reale, si percorrono all'anno 10.000 chilometri, la batteria di accumulatori andrà sostituita dopo 30.000 chilometri con una spesa di circa 20.000 Euro con un costo pari a 0,67 €/km, ma trattandosi di una tecnologia recente i futuri progressi porteranno sicuramente a batterie che vivono più del veicolo.
I veicoli BEV, non essendo dotati di motore che brucia combustibile liquido e dei conseguenti apparati necessari al suo funzionamento, sono enormemente più affidabili e richiedono una manutenzione minima. Sebbene i veicoli BEV siano poco diffusi, essi possono trarre vantaggio dagli avanzamenti tecnologici che si stanno realizzando in altri mercati come quello dei telefoni cellulari, dei laptop, dei carrelli elevatori e dei veicoli elettrici ibridi. Le innovazioni nella tecnologia delle batterie elettriche che si sviluppa negli altri mercati possono essere utilizzate al fine di rendere i veicoli BEV più pratici e diffusi.
Fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Auto_elettrica
la pubblicazione sul Journal of Industrial Ecology di uno studio realizzato dagli ingegneri della università norvegese di scienza e tecnologia. La tesi fondamentale è che le auto elettriche non risolvono, ma "spostano" il problema delle emissioni inquinanti. E' come se per risolvere un problema ne creassero un altro. E il dubbio che nasce è che il secondo problema pesi come, se non addirittura più, del primo. In particolare lo studio enfatizza il fatto che, innanzitutto, il processo produttivo delle auto elettriche presenta aspetti di tossicità maggiori di quello delle auto convenzionali.
Fonte: http://cocomind.com/it/homepage?page=sh ... 6&catid=14
A prima vista sembra davvero che l'auto elettrica sia più conveniente in termini economici e di ecosostenibilità, ma facendosi qualche domanda in più si resta perplessi.
Come viene prodotta l'energia elettrica ?
Quali sono i costi di produzione di un auto elettrica ?
E quali i costi di smaltimento ?
Pensandoci in effetti la maggior parte dell'energia elettrica viene ancora prodotta tramite fonti energetiche non rinnovabili come petrolio, carbone, gas naturale.
Uno studio [1] inoltre afferma che produrre e smaltire un'auto elettrica al giorno d'oggi comporti processi più complessi e costosi sul piano ecologico ed energetico rispetto ad un'auto tradizionale, in quanto "forme chimiche di inquinamento del processo di produzione e smaltimento sono più critiche per il veicolo elettrico" [2], a tal punto che "le emissioni serra possono essere nella fase di costruzione dei veicoli anche doppie di quelle di un veicolo tradizionale." [2]
1. "Journal of Industrial Ecology"
2. "Auto elettrica e ambiente"
Fonte:http://www.tomshw.it/forum/scienza-e-tecnologia/326067-auto-elettrica-e-davvero-cosi-pulita.html
20/07/2013, 16:29
Grazie con calma mi farò una lettura approfondita partendo da questi articoli.MaxpoweR ha scritto:Molti fattori devono essere considerati quando si compara l'impatto totale sull'ambiente. Il tipo di confronto più esauriente è quello dell'analisi dalla "catena-di-montaggio-alla-discarica" oppure l'analisi di tutto il tempo di vita. Questa analisi è così esaurientemente complessiva che considera ogni tipo di consumo energetico, includendo i consumi (ed emissioni) implicati dalla produzione originale (ed anche della componentistica) e le fonti di carburante e tutti i consumi (e le emissioni) durante la vita utile del veicolo includendo l'inquinamento durante la produzione delle batterie (ad esempio l'estrazione del cadmio comporta un elevato inquinamento da metalli pesanti) e la sua deposizione in discarica. I vari tipi e l'entità dell'inquinamento varia enormemente tra i vari tipi di batteria, cosa che rende ancora più difficile fare dei confronti.
Ad esempio, è difficile stabilire se siano peggiori gli effetti ambientali dell'inquinamento da nichel e da cadmio prodotti dall'estrazione mineraria, dalla fabbricazione della batteria, dalla discarica con successiva ossidazione, rottura, infiltrazione e dilavamento di una batteria NiCd malamente scaricata; oppure se siano peggiori e meno duraturi i danni all'ambiente causati dall'emissione di idrocarburi e dalla raffinazione del petrolio. Sono necessarie accurate statistiche su ogni tipo di combustibile fossile e di accumulatore in modo di poter giudicare gli apporti e le fuoriuscite di inquinanti per giudicare equamente l'impatto ambientale totale. Ma la situazione si è risolta proibendo questo tipo di batterie anche perché sono oramai tecnologicamente sorpassate.
Una grande differenza tra i veicoli BEV ed ICE rispetto al tempo di vita consiste nel fatto che i primi utilizzano la elettricità al posto di combustibili liquidi. Qualora l'elettricità fosse generata a partire da fonte rinnovabile ciò presenterebbe un consistente vantaggio in termini di inquinamento atmosferico. In ogni caso, se la elettricità fosse prodotta da combustibili fossili (come è nella gran parte dei casi, ma mai l'unica fonte) Il vantaggio relativo dei veicoli elettrici è sostanzialmente ridotto[7]. Ne deriva che lo sviluppo di sorgenti di energia che non emettano CO2 è condizione necessaria per ridurre l'emissione totale netta dei veicoli elettrici mentre è impossibile avere benefici in termini di riduzione di emissioni di CO2 per i veicoli a benzina/diesel. In ogni caso, l'impatto ambientale della produzione di energia elettrica (emissioni indirette) dipende dal mix della produzione ed è enormemente più basso della emissione diretta prodotta dai veicoli ICE
Rispetto al tempo di vita, un'altra importante differenza tra i veicoli elettrici e quelli a combustione interna consiste nell'utilizzo di consistenti batterie di accumulatori. I moderni accumulatori hanno dimostrato di poter superare in durata gli stessi veicoli elettrici su cui sono installate. Ad esempio gli accumulatori provati da Toyota hanno mostrato solo un minimo calo di risultati dopo aver percorso 240.000 chilometri. Certamente nell'utilizzo reale i dati mostrano risultati peggiori, tipicamente gli elementi al litio perdono di efficienza per circa 20-40 percento all'anno; così se si fanno 240.000 chilometri su una pista di test si possono confermare i dati rilevati da Toyota ma se, in un utilizzo reale, si percorrono all'anno 10.000 chilometri, la batteria di accumulatori andrà sostituita dopo 30.000 chilometri con una spesa di circa 20.000 Euro con un costo pari a 0,67 €/km, ma trattandosi di una tecnologia recente i futuri progressi porteranno sicuramente a batterie che vivono più del veicolo.
I veicoli BEV, non essendo dotati di motore che brucia combustibile liquido e dei conseguenti apparati necessari al suo funzionamento, sono enormemente più affidabili e richiedono una manutenzione minima. Sebbene i veicoli BEV siano poco diffusi, essi possono trarre vantaggio dagli avanzamenti tecnologici che si stanno realizzando in altri mercati come quello dei telefoni cellulari, dei laptop, dei carrelli elevatori e dei veicoli elettrici ibridi. Le innovazioni nella tecnologia delle batterie elettriche che si sviluppa negli altri mercati possono essere utilizzate al fine di rendere i veicoli BEV più pratici e diffusi.
Fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Auto_elettrica
Insomma il fatto che siano più ecologiche è fondamentalmente un luogo comune, marketing, ma se si analizza il processo produttivo dalla nascita alla morte non c'è nessuna evidenza che tali automobili riducano l'inquinamento, anzi prodigalmente durante il loro ciclo di vita inquinano di più.la pubblicazione sul Journal of Industrial Ecology di uno studio realizzato dagli ingegneri della università norvegese di scienza e tecnologia. La tesi fondamentale è che le auto elettriche non risolvono, ma "spostano" il problema delle emissioni inquinanti. E' come se per risolvere un problema ne creassero un altro. E il dubbio che nasce è che il secondo problema pesi come, se non addirittura più, del primo. In particolare lo studio enfatizza il fatto che, innanzitutto, il processo produttivo delle auto elettriche presenta aspetti di tossicità maggiori di quello delle auto convenzionali.
Fonte: http://cocomind.com/it/homepage?page=sh ... 6&catid=14
In rete comunque si trovano un sacco di articoli in meritoA prima vista sembra davvero che l'auto elettrica sia più conveniente in termini economici e di ecosostenibilità, ma facendosi qualche domanda in più si resta perplessi.
Come viene prodotta l'energia elettrica ?
Quali sono i costi di produzione di un auto elettrica ?
E quali i costi di smaltimento ?
Pensandoci in effetti la maggior parte dell'energia elettrica viene ancora prodotta tramite fonti energetiche non rinnovabili come petrolio, carbone, gas naturale.
Uno studio [1] inoltre afferma che produrre e smaltire un'auto elettrica al giorno d'oggi comporti processi più complessi e costosi sul piano ecologico ed energetico rispetto ad un'auto tradizionale, in quanto "forme chimiche di inquinamento del processo di produzione e smaltimento sono più critiche per il veicolo elettrico" [2], a tal punto che "le emissioni serra possono essere nella fase di costruzione dei veicoli anche doppie di quelle di un veicolo tradizionale." [2]
1. "Journal of Industrial Ecology"
2. "Auto elettrica e ambiente"
Fonte:http://www.tomshw.it/forum/scienza-e-tecnologia/326067-auto-elettrica-e-davvero-cosi-pulita.html
20/08/2013, 11:52
MaxpoweR ha scritto:
Insomma bisogna andarci con i piedi di piombo, perchè ancora dati certi non ce ne sono, ma da quel che emerge pare che se non sono più inquinanti di certo non lo sono meno, considerando il loro intero ciclo vitale, almeno finchè non verranno alimentate anche con energia verde, a quel punto il loro impatto potrà essere considerato leggermente inferiore rispetto alle auto tradizionali.
20/08/2013, 11:54
30/10/2013, 14:59
13/11/2013, 00:21
[Esplora il significato del termine: L’automobile del futuro? Andrà a torio Una società del Connecticut, sta lavorando ad un innovativo sistema di azionamento per le auto: «Nessun pieno fino al 2113»] L’automobile del futuro? Andrà a torio
Una società del Connecticut, sta lavorando ad un innovativo sistema di azionamento per le auto: «Nessun pieno fino al 2113»
Immagina: non dover fare il pieno fino al 2113. Una società del Connecticut, la Laser Power Systems, sta lavorando ad un innovativo sistema di azionamento per le auto: il torio. Cos’è? È un elemento chimico (il simbolo è Th) e un metallo radioattivo naturale che viene utilizzato per la fabbricazione di vetri speciali e di filamenti per lampade a incandescenza. È tra gli elementi più densi che si trovano in natura. Molto presto, l’auspicio dell’azienda americana, l’energia per far muovere le macchine potrebbe arrivare proprio da questo elemento. La vettura non produce emissioni nocive. Di più: otto grammi di torio sarebbero sufficienti per «un pieno» che dura 100 anni. ] Immagina: non dover fare il pieno fino al 2113. Una società del Connecticut, la Laser Power Systems, sta lavorando ad un innovativo sistema di azionamento per le auto: il torio. Cos’è? È un elemento chimico (il simbolo è Th) e un metallo radioattivo naturale che viene utilizzato per la fabbricazione di vetri speciali e di filamenti per lampade a incandescenza. È tra gli elementi più densi che si trovano in natura. Molto presto, l’auspicio dell’azienda americana, l’energia per far muovere le macchine potrebbe arrivare proprio da questo elemento. La vettura non produce emissioni nocive. Di più: otto grammi di torio sarebbero sufficienti per «un pieno» che dura 100 anni.
MINI-TURBINA - Non è la prima volta che il torio viene (seriamente) preso in considerazione come combustibile. È visto pure come ottimo candidato per sostituire l’uranio nei reattori nucleari in quanto relativamente sicuro. Tuttavia, la Laser Power Systems è la prima azienda a lavorare su un motore a torio prodotto in serie. E, particolare non trascurabile, la vettura si presenta come la Batmobile dell’uomo pipistrello. Come riferisce il portale Industry Tap, la Lps sta sperimentando con dei piccoli blocchi di torio. Il calore emesso dal materiale viene utilizzato per un laser che riscalda l’acqua e col vapore alimenta una mini-turbina. La turbina, a sua volta, genera corrente elettrica che fa muovere il veicolo.
VANTAGGI - Il torio - un materiale radioattivo - fu scoperto nel 1828 dal chimico svedese Jons Jakob Berzelius. Prende il nome dal dio nordico Thor. Grazie alla sua elevata densità è in grado di produrre enormi quantità di calore. Altri punti di forza: rispetto all’uranio è meno radioattivo, più facile da estrarre dal terreno e produce molti meno danni ambientali. E poi, un propulsore alimentato a torio non può portare ad una reazione nucleare a catena, come è il caso dei reattori ad uranio. I modelli attuali pesano circa 250 chilogrammi e possono essere integrati nelle automobili, spiega Charles Stevens, Ceo di Lps. Che sottolinea: «Un grammo di torio dispone della stessa energia di 28.000 litri di benzina». Facendo due conti, otto grammi del materiale sarebbero sufficienti per alimentare un veicolo per 100 anni.
IN SERIE - La ricerca degli americani nel campo dei reattori alimentati a torio per la produzione di energia risale agli anni ‘60. Tuttavia, la ricerca ha ampiamente privilegiato i reattori ad uranio per via della loro abbondante produzione di plutonio. Cina e India stanno cercando di rilanciare questa tecnologia e lo stesso sta facendo la Norvegia. Ciò nonostante, il torio non sarebbe la soluzione per evitare la proliferazione militare nucleare come da molti sperato. Il progetto di un’auto a torio risale al 2009 quando Loren Kulesus sviluppò la World Thorium Fuel Concept Car presentata da Cadillac al Salone di Chicago. Lps si trova ora in una fase avanzata dello sviluppo e la tecnologia sarebbe pronta per la produzione in serie.
13/11/2013, 07:40
13/11/2013, 11:06
29/01/2014, 14:08
02/09/2014, 15:42
02/09/2014, 16:25
02/09/2014, 22:37
23/12/2014, 15:04
23/12/2014, 17:53
29/12/2014, 01:37
TESLA: CHI LE HA DICHIARATO GUERRA E PERCHÈ?
L'ultimo episodio della saga del produttore di automobili elettriche californiano Tesla risale a tre settimane fa, quando la Motor Vehicle Commission del New Jersey (il cui governatore Chris Christie è incidentalmente immischiato in uno scandalo a sfondo motoristico) ha deciso di vietare la vendita diretta alle aziende automobilistiche, obbligandole ad avvalersi del tramite di una rete di concessionarie esterne.
La decisione mette fuori legge il modello di business della società californiana Tesla Motors, fondata da Elon Musk (uno dei fondatori di PayPal), che commercializza la spider sportiva Tesla Roadster e la berlina Model S senza intermediari. Per spingere le vendite nel nord-est del Paese (dove si trova il New Jersey), nel 2012 Tesla aveva creato delle stazioni di carica rapida, servizio a titolo gratuito per i Clienti Model S.
Il New Jersey si accoda ad Arizona e Texas nel mettere fuori gioco Tesla, mentre California, Colorado, Massachusetts e Virginia hanno approvato il suo il metodo di vendita.
Ma perché prendersela con un produttore che lo scorso anno ha venduto poco più di 20mila auto in un mercato da 14 milioni di unità?
Perché potrebbe creare un precedente, e – potenzialmente – far perdere un sacco di soldi ai concessionari USA che hanno quindi deciso di investire una parte di questo denaro per pagare attività lobbistiche contro ogni rischio di essere tagliati fuori dalla catena di distribuzione, ora o in futuro.
Oltre a ciò i potenti gruppi di concessionarie USA vedono di cattivo occhio tutto ciò che ha a che fare con il trasporto elettrico, avendo questi veicoli bisogno di meno manutenzione, attività portata a termine dalle officine e che rappresenta una parte sensibile dei loro introiti.
Ciliegina sulla torta, anche la lobby dei produttori di carburanti – anch'essa vicina ai Repubblicani – potrebbe essere in gara per fare quanti più sgambetti possibile a Tesla.
Quindi: nulla di personale nei confronti di Elon Musk e dei suoi amici, semplicemente Tesla rappresenta tutto ciò che è male e potenzialmente pericoloso per il mantenimento dell'attuale status quo. E quindi va combattuto.
E voi da che parte state?