08/12/2013, 02:56
Un decennio fa, o giù di lì, una splendido passo avanti nella teoria delle stringhe ha creato "un'onda d'urto" attraverso la comunità fisica teorica, generando una effusione febbrile di carte e attività.
Questa volta, le linee Internet "han preso fuoco", come i giornali, che da quel momento continuano a riversare nell'archivio del Laboratorio Nazionale di Los Alamos, la casa ufficiale di compensazione per superstringhe, innumerevoli documentazioni.
John Schwarz del Caltech, per esempio, ha parlato a conferenze in tutto il mondo proclamando la "seconda rivoluzione delle superstringhe."
Edward Witten dell'Institute for Advanced Study di Princeton ha "creato una magia" di 3 ore di lezione per descriverla.
Nello shock post-traumatico procurato dalla svolta, "tremano" anche altre discipline, come la matematica.
Il direttore dell'Istituto, il matematico Phillip Griffiths, dice: "Sento l'emozione della gente sul campo e gli spin-off nel mio stesso campo della matematica ... è stato davvero straordinario. Sento che sono stato un privilegiato ad aver assistito in prima persona. "
Cumrun Vafa ad Harvard ha detto:
«Si può essere prevenuti su questo, ma penso che è forse lo sviluppo più importante non solo nella teoria delle stringhe, ma anche in fisica teorica, almeno negli ultimi due decenni."
Quello che sta provocando tutta questa eccitazione è la scoperta di qualcosa chiamato "M-theory", una teoria che può spiegare l'origine delle stringhe.
In un colpo abbagliante, la nuova M-teoria ha risolto una serie di lunga data, fatta di misteri sconcertanti circa la teoria delle stringhe che hanno afflitto fin dall'inizio, lasciando molti fisici teorici (me compreso!) senza fiato.
La M-theory, inoltre, può anche forzare la teoria delle stringhe a cambiare il suo nome.
Sebbene molte caratteristiche della M-teoria sono ancora sconosciute, non sembra essere una teoria puramente di stringhe. Michael Duff della Texas A & M ne sta già parlando con il titolo "La teoria precedentemente nota come strings!"
Teorici delle stringhe sono attenti a sottolineare che questo non dimostra la finale correttezza della teoria. Non in via definitiva, però. Il lavoro porterà via decenni, o forse più. Ma segna una svolta più che significativa che sta già rimodellando l'intero campo.
09/12/2013, 10:19
09/12/2013, 11:26
09/12/2013, 11:39
09/12/2013, 11:58
Atlanticus81 ha scritto:
Rigel complimenti! Un lavorone!
Prima di commentare concretamente il thread in questione voglio approfondire bene tutta la faccenda.
Per il momento posso dire come la penso, ovvero che per giungere pienamente alla tanto agognata "Teoria del Tutto" ritengo necessario un approccio diverso da parte della comunità scientifica.
Durante uno degli ultimi convegni ai quali ho partecipato ho avuto un veloce colloquio con Claudio Maccone del Progetto SETI e Sabrina Mugnos, geologa e autrice di diversi libri tra cui "Vita nel Cosmo" e credo fossimo tutti concordi nel fatto che l'approccio scientifico contemporaneo rischia di avvitarsi su se stesso.
Un nuovo paradigma è necessario se vogliamo superare i limiti autoimposti. Dal mio punto di vista questo nuovo approccio deve prendere in considerazione la possibilità di alcune revisioni ai modelli fisici attualmente più 'gettonati' (relatività in primis) il che non vuol dire buttare tutto alle ortiche, ma semplicemente perfezionarli.
Se la "Teoria del Tutto", l'unificazione delle forze, non parte dal presupposto di voler considerare insieme fisico e metafisico, resterà fallata come tutte le altre leggi scientifiche di oggi.
In passato non avevano di questi problemi... l'alchimia già unificava fisica e metafisica.. dobbiamo tornare lì, con le conoscenze di oggi.
E allora forse ri-scopriremo la tecnologia di Atlantide.. e forse anche la Vril ricercata dalla teosofia e dai nazisti.
09/12/2013, 20:18
Atlanticus81 ha scritto:
Rigel complimenti! Un lavorone!
Prima di commentare concretamente il thread in questione voglio approfondire bene tutta la faccenda.
Per il momento posso dire come la penso, ovvero che per giungere pienamente alla tanto agognata "Teoria del Tutto" ritengo necessario un approccio diverso da parte della comunità scientifica.
Durante uno degli ultimi convegni ai quali ho partecipato ho avuto un veloce colloquio con Claudio Maccone del Progetto SETI e Sabrina Mugnos, geologa e autrice di diversi libri tra cui "Vita nel Cosmo" e credo fossimo tutti concordi nel fatto che l'approccio scientifico contemporaneo rischia di avvitarsi su se stesso.
Un nuovo paradigma è necessario se vogliamo superare i limiti autoimposti. Dal mio punto di vista questo nuovo approccio deve prendere in considerazione la possibilità di alcune revisioni ai modelli fisici attualmente più 'gettonati' (relatività in primis) il che non vuol dire buttare tutto alle ortiche, ma semplicemente perfezionarli.
Se la "Teoria del Tutto", l'unificazione delle forze, non parte dal presupposto di voler considerare insieme fisico e metafisico, resterà fallata come tutte le altre leggi scientifiche di oggi.
In passato non avevano di questi problemi... l'alchimia già unificava fisica e metafisica.. dobbiamo tornare lì, con le conoscenze di oggi.
E allora forse ri-scopriremo la tecnologia di Atlantide.. e forse anche la Vril ricercata dalla teosofia e dai nazisti.
MarcoFranceschini ha scritto:
Buongiorno...non essere così ottimista Paolo...se e quando venissero fatte delle riscoperte rivoluzionarie per l'attuale paradigma non verrebbero mai rese di pubblico dominio.
Kaku è un sognatore in buona fede o peggio è un consapevole del fatto che oggi il mondo è controllato e bene.
Da frange molto imparentate con le ideologie che nel secolo scorso volevano riscoprire "cose" che oggi vediamo mischiate al cinema magari il Tesseract piuttosto che lo Shamir.
Marco71.
BOBBY ha scritto:Atlanticus81 ha scritto:
Rigel complimenti! Un lavorone!
Prima di commentare concretamente il thread in questione voglio approfondire bene tutta la faccenda.
Per il momento posso dire come la penso, ovvero che per giungere pienamente alla tanto agognata "Teoria del Tutto" ritengo necessario un approccio diverso da parte della comunità scientifica.
Durante uno degli ultimi convegni ai quali ho partecipato ho avuto un veloce colloquio con Claudio Maccone del Progetto SETI e Sabrina Mugnos, geologa e autrice di diversi libri tra cui "Vita nel Cosmo" e credo fossimo tutti concordi nel fatto che l'approccio scientifico contemporaneo rischia di avvitarsi su se stesso.
Un nuovo paradigma è necessario se vogliamo superare i limiti autoimposti. Dal mio punto di vista questo nuovo approccio deve prendere in considerazione la possibilità di alcune revisioni ai modelli fisici attualmente più 'gettonati' (relatività in primis) il che non vuol dire buttare tutto alle ortiche, ma semplicemente perfezionarli.
Se la "Teoria del Tutto", l'unificazione delle forze, non parte dal presupposto di voler considerare insieme fisico e metafisico, resterà fallata come tutte le altre leggi scientifiche di oggi.
In passato non avevano di questi problemi... l'alchimia già unificava fisica e metafisica.. dobbiamo tornare lì, con le conoscenze di oggi.
E allora forse ri-scopriremo la tecnologia di Atlantide.. e forse anche la Vril ricercata dalla teosofia e dai nazisti.
Quoto. Un vera "teoria del Tutto" dovrebbe unificare tutta la conoscenza umana.
Basta vedere l'enorme distanza tra le scienze "sperimentali" (fisica, chimica, biologia...) e le scienze "umane" (filosofia, psicologia, sociologia, economia...).
E' un compito arduo, colossale, infinito.
Ma non impossibile...
27/10/2016, 16:32
29/10/2016, 07:03