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IL NUOVO "UOVO" DI COLOMBO?



Buchi neri e particelle: nessuna differenza!



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Un “wormhole” o “buco del verme” potrebbe connettere due buchi neri. Forse la MQ è in grado di spiegarli perfettamente. Fonte: Alan Stonebraker/American Physical Society


Un lavoro teorico appena apparso su Physical Review Letters sembra proprio essere l’uovo di Colombo. La sua logica è talmente ovvia che sembra impossibile non averci pensato prima. Siamo ancora ben lontani da un’applicazione pratica, ma la Meccanica Quantistica potrebbe svelare i suoi “perché”. L’idea è talmente affascinante che DOVEVO comunicarvela subito

di Vincenzo Zappalà – tratto da: L’Infinito Teatro del Cosmo

Nella parte di Meccanica Quantistica che ho trattato io (sperando sempre che, prima o poi, i problemi di Red gli permettano di continuare) abbiamo incontrato microscopici corpuscoli davvero dispettosi. Non solo si comportavano come particelle e come onde a seconda che si determinasse oppure no la loro posizione, ma, se avevano un’origine comune o -meglio- una qualche affinità di tipo “parentale” (quella proprietà che viene chiamata entanglement o -se volete- “aggrovigliamento”), erano in grado di fare immediatamente quello che faceva la sorellina sia che si trovasse a pochi centimetri di distanza sia che si trovasse in un’altra galassia e anche più lontana.

Avevamo visto degli esperimenti che l’avevano dimostrato “praticamente”, al di fuori da ogni ragionevole dubbio, e che avevano fatto pensare a velocità maggiori di quella delle luce e altre assurdità del genere. Lo stesso Einstein ne era rimasto poco convinto, non trovandoci alcuna logica, e aveva definito questa situazione veramente “sinistra” e assurda. In realtà, sappiamo che certe manifestazioni tipiche della MQ non possono essere capite ma solo descritte. Ed ecco arrivare l’uovo di Colombo. Siamo così sicuri che solo le particelle microscopiche manifestino questa proprietà inspiegabile? questa loro affinità che non teme distanza? E se invece fosse una particolarità di ben più ampia portata che è stata già stata studiata e compresa anche se solo a livello teorico?

Cosa sono le cose decisamente opposte alle particelle più piccole? Beh… mi sentirei di dire gli oggetti più massicci dell’Universo, i mostri del Cosmo, i Buchi Neri. Cosa vi è di più massiccio e potente? Tuttavia, le loro caratteristiche più importanti non sono le dimensioni, ma la densità, ossia la gravità che è tale da non fa scappare nemmeno la luce che viene ingoiata al loro interno. Sappiamo benissimo che potrebbero avere dimensioni comparabili con quelle degli atomi (sicuramente ne sono esistiti e forse ne esistono ancora). Possono, però, contenere anche miliardi di volte la massa del Sole. Insomma, rappresentano veramente un passaggio continuo dal microcosmo al macrocosmo. Chi meglio di loro potrebbe legare, allora, la MQ con la fisica normale?

I buchi neri sono stati studiati in lungo e in largo. Purtroppo, solo teoricamente, dato che niente può leggersi al loro interno. Tuttavia, molte cose sono state descritte, spiegate e anche capite. Una di queste si riferisce ai celebri “wormhole”, i buchi del verme. Cosa rappresentano? Presto detto: una specie di tunnel spazio-temporale di passaggio (niente a che vedere con il tunnel dei neutrini di gelminiana memoria!) che metterebbe in comunicazione punti lontanissimi del nostro Universo o addirittura di diversi Universi. Teoricamente possono esistere, ma praticamente è impossibile scovarli. Stando al di fuori dell’orizzonte degli eventi delle loro “entrate” ben poco si può fare. Una persona vicino a un buco nero e un’altra vicino ad un altro, connessi tra loro da un wormhole, non potrebbero assolutamente comunicare.

Ricordiamo, però, che i buchi neri possono essere anche estremamente piccoli, grandi come particelle. E se anche loro mostrassero la caratteristica dell’entanglemet? Niente di strano per la MQ. Cosa vorrebbe dire? Che tutto ciò che capita all’interno di uno sarebbe legato a quello che capita in un altro (o magari in tutti…). Questa proprietà comunissima per le particelle potrebbe tranquillamente trasferirsi nei buchi neri giganteschi: sono o non sono del tutto equivalenti? Cosa sarebbe, allora, l’entanglement dei buchi neri “fisici” che ormai possiamo scoprire un po’ ovunque? Beh, proprio il wormhole! In parole povere, se una persona cadesse all’interno di un buco nero, la sua persona affine (la vogliamo chiamare “sosia quantistica” ?) cadrebbe immediatamente dentro a un buco nero che ha un wormhole col primo. Le due persone collasserebbero all’interno di uno Spazio-Tempo COMUNE. Potrebbero incontrarsi, chiacchierare, scambiarsi INFORMAZIONI e magari uscire dalle entrate opposte. Meglio ancora, diventerebbero una stessa entità.

Cosa potrebbe implicare tutto questo ragionamento che sembra basarsi su una logica semplice e quasi banale? Risponderebbe a una domanda fondamentale: “Quali sono le conseguenze macroscopiche dell’entanglement della MQ?” Eccole lì davanti a noi: la possibilità teorica di comunicare tra luoghi distantissimi dell’Universo, senza curarsi della velocità della luce e di tutto ciò che ne può derivare. Proprio quello che fanno le particelle affini negli esperimenti della MQ. Per adesso siamo solo nel campo della teoria e forse mai potremmo vederne un’applicazione pratica. O, forse, sarebbe più giusto dire che non ci siamo mai accorti di un’applicazione pratica. Quanti fotoni e altre particelle (e non solo…) che sono caduti all’interno di un buco nero si sono ricongiunti con i loro sosia “affini”? Mamma mia…

Se così fosse, prima o poi dovremmo guardare attentamente tutto ciò che entra nel nostro buco nero galattico e cercare di individuare in qualche altro buco nero la scomparsa repentina della sua controparte. L’entanglement trascina la materia ad unirsi nello Spazio-Tempo comune, un vero e proprio luogo di ritrovo delle particelle (solo quelle piccole?) in cui riunirsi e poi, magari, uscire di nuovo trasportando con loro le informazioni delle controparti. Forse, la materia dell’universo lo ha già fatto e lo sta facendo continuamente. La mia mente sta viaggiando non solo verso astronavi che in un attimo attraversino l’Universo o che giungano in altri Universi attraverso una rete “aggrovigliata” di buchi del verme. No, sarebbe solo una fantascienza di serie B. Penso a cose più grandiose, come la vera unificazione del Tutto, lo scambio assoluto delle informazioni, e cento altre conseguenze con risvolti fisici ed etici incredibili. Fate volare anche la vostra fantasia… ne vale la pena.

Che dirvi? Questa teoria è talmente semplice, come concetto, che assomiglia proprio alle leggi fondamentali dell’Universo. Inoltre risponderebbe benissimo all’apparente assurdità della MQ. No, non è assurda, è perfettamente comprensibile e ci spiega perfettamente come ottenere una vera Unione Universale. Altro che modello standard…Il lavoro originario si trova QUI (a pagamento) e non penso sia molto comprensibile nella sua formulazione matematica. Tuttavia, la descrizione matematica non spaventa assolutamente quando si è di fronte a una tale semplicità concettuale.

Ma sì, perché non sperare che gli autori dell’articolo abbiano ragione?

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.8946



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MessaggioInviato: 28/12/2013, 15:51 
Riprendendo una vecchia teoria:



E SE LA LUNA FOSSE ARTIFICIALE? http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... hichpage=3


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Anche sul nostro Satellite ci sarebbe da riflettere...

1a) ipotesi; la Luna faceva parte della Terra, ma poi si è separata. Calcoli più precisi però hanno scartato questa tesi.

2a) ipotesi; la Luna si è formata da una nuvola di pulviscolo che per effetto gravitazionale ha assunto la sua forma sferica e con la sua velocità critica si è stabilita (più o meno) in orbita attorno alla Terra. Però non possiamo spiegare la notevole differenza di densità media dell'una e dell'altra, cioè 3,33 g/cm al cubo per la Luna e 5,5 g/cm al cubo per il nostro Pianeta. In più, secondo gli ultimi risultati delle analisi delle rocce lunari, differiscono alquanto da quelle terrestri.

3a) ipotesi; la Luna, errando per il Sistema Solare, è stata "catturata" dalla Terra. Ma un tale gioco complicato di forze gravitazionali sarebbe, penso io, estremamente improbabile.

4a) ipotesi; la Luna potrebbe essere ARTIFICIALE!
Come dicono anche i russi Mikail Vassin e Alexander Cherbakov, la Luna, avendo un diametro di 3,476 Km, potrebbe essere cava! (Che sia per questo che la piattaforma del LEM abbandonata dallo stesso e fatta ricadere sulla superficie lunare creò un sisma che risonò per circa 3/4 d'ora... ?). Praticamente la Luna avrebbe una "corazza" di circa 4 Km di spessore, ed ecco allora spiegata in questo caso la densità di cui si parlava prima. Secondo calcoli effettuati, un meteorite dell'ordine di 10 Km. dovrebbe penetrare la superficie lunare da 4 a 5 volte il suo diametro, ossia da 40 a 50 Km di profondità. Invece, qualunque sia la dimensione dei meteoriti, calcolando una velocità d'impatto di almeno 60 Km al sec., i crateri hanno una profondità terribilmente modesta: 2 / 3 Km, mentre il loro diametro varia notevolmente! Come se impattassero una superficie durissima... perciò se i crateri lunari non hanno origine vulcanica (o una minima parte ) e l'impatto è neutralizzato a quel modo che risposta possiamo dare? Perché hanno quella strana origine? Bene, la bomba l'ho gettata... Di sicuro la NASA tiene tutto per sé. Gli impiegati governativi distruggono o riscrivono molti documenti per minimizzare un eventuale" impatto negativo". Oppure confondono le cose in modo da non darne un senso compiuto; e si perfezionano a migliorare i vari programmi di servizio computerizzati in modo da eludere le richieste tramite il FOIA...

............................................................................


Alcuni ricercatori pensano che la Luna sia un satellite artificiale! Se così fosse, chi l’ha parcheggiata lì?

Il nostro pianeta beneficia degli effetti importanti che la Luna produce su di esso. Se non ci fosse, l'asse terrestre non potrebbe essere stabile come lo è oggi e la dinamica delle maree sarebbe certamente diversa. Alcuni ricercatori sono convinti che il nostro satellite in realtà non è frutto di un fortuito caso cosmico, ma il risultato di una intelligenza che l'ha voluta: è possibile che la Luna sia una nave spaziale camuffata in orbita attorno al nostro pianeta?

Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla! La Luna, con la sua presenza discreta, rende un servizio insostituibile al pianeta Terra e agli esseri viventi che si di esso vi abitano. Senza la Luna quasi il certamente il nostro pianeta sarebbe molto diverso da come lo conosciamo. Se essa non ci fosse, il fenomeno delle maree sarebbe del tutto stravolto. L’acqua degli oceani sarebbe distribuita diversamente, occupando equamente le regioni equatoriali e quelle polari. Così, alcune correnti oceaniche non sarebbero mai sorte, impedendo la regolazione termica del pianeta e la formazioni delle nubi e quindi la circolazione atmosferica su scala globale.

Come spiega l’INAF, un altro fondamentale ruolo della Luna è la stabilizzatore dell’asse di rotazione. Attualmente il valore medio dell’inclinazione di questo asse rispetto al piano dell’eclittica è di 23 gradi e mezzo, e questo valore oscilla sì ma in un intervallo di meno di due gradi e mezzo nell’arco di circa 41 mila anni. Se non avessimo la Luna ad orbitarci attorno, questa forbice sarebbe molto più elevata, fino a raggiungere valori prossimi a 90 gradi. In pratica, significherebbe che, seppure nel corso di milioni di anni, le calotte polari potrebbero migrare fino in prossimità dell’equatore!

Infine, un’altra importante funzione della Luna è legata alla cultura umana. Sui suoi movimenti sono stati basati i primi calendari. Basti pensare che il più antico calendario lunare è stato concepito circa 10 mila anni fa. Lo stesso raggruppamento dei giorni in settimane e mesi rispettivamente sulla durata di una singola fase lunare tra le quattro principali e sulla durata di un ciclo completo di fasi, cioè a quattro settimane. La settimana ha una valenza sacra in tutta l’area mesopotamica, culla anche della cultura ebraica e del suo calendario in cui la settimana risulta una delle istituzioni più antiche. L’osservanza del sabato (il settimo giorno) e la cadenza settimanale sono accertate solo dopo l’esilio da Gerusalemme cui gli ebrei furono costretti dalla conquista babilonese del 586 a.C., ma probabilmente l’uso preesisteva da molto.

Secondo l’opinione di un certo filone di ricerca, tutti questi fattori non sarebbero semplicemente delle coincidenze naturali, ma condizioni determinate da un intelligenza per fare in modo che la Luna rendesse più stabile il pianeta Terra. In questa visione, non solo Luna non avrebbe origini naturali, ma sarebbe addirittura un’astronave con una finalità del tutto sconosciuta. La teoria dell’Astronave Luna, conosciuta anche come la Teoria Vasin-Shcherbakov è stata proposta nel 1970 da Michael Vasin e Alexander Shcherbakov, due membri dell’Accademia Sovietica delle Scienze, in un articolo intitolato “La Luna è la creazione di un’intelligenza aliena?”.

Nell’articolo i due scienziati sostengono che il nostro satellite sarebbe un planetoide cavo realizzato da esseri sconosciuti in possesso di una tecnologia di gran lunga superiore a qualsiasi altra disponibile sulla Terra. Enormi macchinari sarebbero stati utilizzati per fondere le rocce e creare grandi cavità all’interno della Luna, con il risultato di abbondanti fuoriuscite di lava sulla superficie lunare. La Luna sarebbe quindi costituita da uno guscio esterno, realizzato con le scorie metalliche della lavorazione delle rocce, e da uno scafo interno, una sorta di guscio più profondo.

Le anomalie della Luna

Nonostante le numerose visite eseguite grazie alle missioni Apollo, la Luna resta un enigma per gli scienziati sotto molti punti di vista. Tuttavia, come affermano Vasin-Shcherbakov nel loro articolo, molti aspetti considerati finora enigmi lunari sarebbero spiegabili alla luce della loro ipotesi. L’origine della Luna è uno dei problemi più complessi della cosmogonia. Finora, le ipotesi in discussione sono state tre:

1) La Luna era una volta parte della Terra e un qualche tipo di forza la espulsa in orbita. Questa teoria, secondo i due ricercatori, è stata smentita dalle ricerche più recenti.

2) La Luna si è formata in maniera indipendente dalla stessa nube di polveri e gas della Terra, diventandone un satellite naturale. Ma allora perché c’è una grande differenza tra il peso specifico della Luna (3,33g per centimetro cubo) e quello della Terra (5,5g)? Inoltre, le analisi sui sassi portati a Terra dalle missioni Apollo rivelano che la composizione delle rocce lunari è differente da quelle terrestri.

3) La Luna si è formata separatamente e lontano dalla Terra (forse fuori dal Sistema Solare). Ciò significa che il nostro satellite avrebbe navigato nel cosmo per lungo tempo e una volta giunta in prossimità della Terra, grazie ad una complessa interazione tra le forze gravitazionali, sarebbe stata catturata in un orbita geocentrica perfettamente circolare. Si tratterebbe di un complesso di fattori davvero eccezionale!

Di fatto, secondo Vasin e Shcherbakov, gli scienziati che studiano l’origine dell’Universo ad oggi non hanno alcuna teoria accettabile per spiegare come sia nato il sistema Terra-Luna. La loro ipotesi è semplice: la Luna è un satellite artificiale messo in orbita attorno alla Terra da parte di intelligenze non terrestri a noi sconosciute. L’ipotesi dei due scienziati russi implica che la Luna deve essere vuota al suo interno, con un guscio sottile di metallo che spiegherebbe come mai i grandi crateri lunari, generalmente formati da impatti meteoritici, sono così poco profondi, presentando il fondo piatto o addirittura convesso, a differenza dei crateri più piccoli che hanno una profondità proporzionale al loro diametro.

Gli autori sottolineano che il materiale di superficie della Luna è composto prevalentemente da cromo, titanio e zirconio, tutti metalli refrattari, meccanicamente resistenti e con proprietà anti-corrosivo. Se qualcuno avesse dovuto mettere a punto un materiale per proteggere un gigantesco satellite artificiale dagli effetti sfavorevoli degli sbalzi di temperatura, dalle radiazioni cosmiche e dal bombardamento meteoritico, probabilmente avrebbero scelto proprio questa miscela di elementi. Questa considerazione spiega il motivo per il quale le rocce lunari sono un così straordinario cattivo conduttore di calore, un fattore che stupì molto gli astronauti delle missioni Apollo e i ricercatori della Nasa. Non era proprio quello l’effetto desiderato da chi ha progettato la Luna? Così scrivono i due ricercatori russi nell’articolo:

“Dal punto di vista ingegneristico, l’astronave che noi chiamiamo Luna è superbamente costruita. E’ questo spiega molto bene la sua longevità. E’ possibile che sia anche più antica del nostro stesso pianeta: alcune rocce lunari si sono dimostrate essere più antiche della Terra. Se questo è vero, questo però potrebbe valere per l’età dei minerali utilizzati e non per quando è sono stati utilizzati per costruire il satellite”.

Quando è stata messa lì? E da chi?

Secondo i due ricercatori, è difficile stabilire il tempo quando la Luna ha cominciato a brillare nel cielo. Ciò implica che potrebbe esserci stato un tempo in cui la Terra era senza Luna? Alcuni studiosi di storia e di miti antichi hanno trovato nella letteratura antica alcuni brani tratti da autori importanti del passato nei quali si legge chiaramente che un tempo il cielo terrestre era senza la Luna, forse il ricordo più remoto dell’umanità. Ippolito di Roma, un autore cristiano del II secolo, nel suo Refutatio Omnium Haeresium spiega che Anassagora e Democrito, due filosofi della Grecia antica, insegnavano che era esistito un tempo in cui non c’era la Luna.

Aristotele, nel frammento 591, scrisse che il territorio dell’Arcadia, prima di essere abitato dai greci era occupato dalla popolazione dei Pelasgi, una cultura proto-ellenica che secondo il grande filosofo esisteva prima che ci fosse una luna nel cielo; per questo motivo sono stati chiamati Proseleni. Plutarco ne Le Questioni Romane parla degli arcadi come delle persone pre-lunari. Infine, il grammatico romano Censorino allude ad un tempo passato, quando non c’era la luna nel cielo.

Se, dunque, un tempo non c’era la Luna, chi l’ha messa lì e perchè? I due ricercatori russi ipotizzato che la Luna possa essere una nave spaziale molti antica, una sorta di antica arca di Noè utilizzata da un’antica civiltà per viaggiare nello spazio per migliaia di milioni di chilometri e giungere sul nostro pianeta per colonizzarlo: noi saremmo i loro discendenti. Gli autori immaginano l’interno della Luna sia pieno di carburante per i motori, materiali e apparecchi per lavori di riparazione, strumenti per il sostentamento vitale e apparecchiature di osservazione. Vasin e Shcherbakov, non credono che la Luna sia ancora abitata, e probabilmente molti dei suoi dispositivi automatici hanno smesso di funzionare.

Ma in alcune ipotesi più malevole, alcuni teorici del complotto alieno credono che non solo la Luna sia ancora abitata, ma che svolga ancora un ruolo importantissimo nei piani degli ‘occupanti’ alieni. Un po’ come descritto nel film “The Truman Show”, nel quale il regista del programma può osservare tutto ciò che accade dal suo ufficio posizionato nella finta luna, così i nostri ‘invasori’ utilizzano il nostro satellite come avamposto di osservazione per “l’esperimento uomo”.

D’altra parte, il fatto che la Luna mostra sempre lo stesso lato alla Terra (caratteristica molto rara in tutto l’Universo conosciuto) faciliterebbe il compito degli osservatori, che avrebbero la possibilità di osservare costantemente la Terra, senza dover aspettare ogni volta il completamento della rotazione della Luna sul proprio asse. Ad ogni modo, secondo Vasin e Shcherbakov ci sarebbero moltissimi altri indizi, purtroppo solo circostanziali, a favore della loro ipotesi, che a prima vista potrebbe sembrare folle. Un’idea pazza simile fu avanzata già nel 1959 dal professor Iosif Sklovskij, un eminente scienziato, in relazione ai satelliti di Marte, Fobos e Deimos. Dopo aver attentamente analizzato i dati, il ricercatore concluse che entrambi devono essere vuoti e perciò satelliti artificiali.

Quando scrissero l’articolo, i due ricercatori russi speravano che aver sollevato abbastanza questioni per fornire argomenti per una seria riflessione sulla materia, il cui risultato potrebbe risolvere i numerosi enigmi lunari e gettare luce sulla vera origine della specie umana. Ora, si tratta solo di aspettare le prove dirette che sostengano o confutino la loro idea. Probabilmente, non ci sarà molto da aspettare.

(ilnavigatorecurioso.it)

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.8961



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MessaggioInviato: 20/01/2014, 16:05 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Riprendendo una vecchia teoria:



E SE LA LUNA FOSSE ARTIFICIALE? http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... hichpage=3



D’altra parte, il fatto che la Luna mostra sempre lo stesso lato alla Terra (caratteristica molto rara in tutto l’Universo conosciuto)


La prima volta che ho riflettuto veramente su questa verità assodata, ciò che la luna ci mostra sempre la stessa faccia, mi sono chiesto se fosse una cosa inusuale o meno, in riferimento ad altri satelliti conosciuti nell'universo.. finchè da qualche parte proprio su questo forum, ho letto che no, non è strano.. molti altri satelliti mostrano la stessa caratteristica! adesso qui leggo il contrario! dove sta la verità? [V]


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MessaggioInviato: 20/01/2014, 19:08 
Non credo sia solo per il fatto che mostri la stessa "faccia", accade per molti corpi celseti che orbitano vicino al loro Pianeta, sono ben altre cose su cui riflette; ovvio, tutte supposizioni.



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quel che volevo sapere è, se è una cosa rara come riporta la frase che ho quotato, oppure no!!


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Cita:
adheesh ha scritto:

quel che volevo sapere è, se è una cosa rara come riporta la frase che ho quotato, oppure no!!


No, non e' una cosa rara. Ti riporto qui un mio intervento da un altro 3D:

Cita:
zakmck ha scritto:
Quoto Max e aggiungo che la rotazione sincrona e' un fenomeno astronomico noto e molto diffuso (risonanza rotazione-orbita).

Nel sistema solare praticamente quasi tutte le lune orbitano in rotazione sincrona, e in alcuni casi, come ad esempio Caronte, una luna di Plutone, sono anche geostazionarie. Infatti da Plutone non solo si vede sempre la stessa faccia di Caronte, ma lo stesso e' pure sempre fisso nel cielo di Plutone.

Infine altri casi meno noti di rotazione sincrona sono quelli di Mercurio rispetto al sole e quello di Venere rispetto alla Terra che forza Venere a mostrare sempre la stessa faccia alla Terra ogni volta che nelle loro orbite si trovino alla minima distanza reciproca.



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MessaggioInviato: 23/02/2014, 21:49 
Caro Ufologo 555,
innanzitutto mi lasci esprimere i miei piu sinceri complimenti, con ammirazione e stima, per questo lavoro da lei fatto. Uno dei piu completi da me visti. Ho (ahime!!!!) speso soldi per libri molto meno completi e precisi di questo che potrebbe stare tranquillamente sugli scaffali delle librerie. La sua passione e contagiosa e il fatto di averlo reso pubblico in questo forum aperto a tutti dimostra, se ne era necessario, la sua buona fede nella ricerca della verita. Ancora complimenti.[:p]
Detto questo mi ha colpito molto la parte dedicata all elemento 115. Non conoscevo l argomento e mi ha risvegliato il vecchio tarlo che ho sempre avuto dell acceleratore di particelle del CERN. Mi sono sempre chiesto il perche di questo progetto macroscopico, quasi al limite delle capacita umane con dispendio di risorse in periodi come questi che anche i centesimi contano. La ricerca viene detto. Senza ricerca non esiste sviluppo. Certo! Sono d accordo ma allora si potevano dedicare queste risorse a, che so, fabbricare materiali in orbita in assenza di gravita per esempio. Sarebbe stato una ricerca con un impatto sicuramente molto piu rapido nell economia e nella societa che la ricerca di bosoni vari e la filosofica spiegazione dell origine dell universo. Anche se a noi membri di questo forum appare basilare non credo che ai ¨capi¨ delle multinazionali gliene importi granche. Non sarebbe invece possibile che sia stato costruito proprio per lo studio e produzione di nuovi elementi come il 115. Sarebbe interessante che qualche esperto qui nel forum approfondisca l argomento e magari ci spieghi quali sarebbero le vere capacita degli elementi transuranici.
Le rinnovo la mia stima
Saluti












Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

CONTINUANDO CON LE MIE OSSERVAZIONI...

Insomma, il dato di fatto è questo: non si tratta di credere o non credere; questa non è una fede.
C'è gente che ha visto QUALCOSA: in alto; in basso; a terra; sono stati presi a bordo; hanno scortato aerei; hanno seguito ogni volo spaziale dei nostri astronauti o sonde varie; hanno interferito con noi; con gli animali; hanno lasciato tracce sul terreno dove sono atterrati; pongono in blackout sistemi elettronici od elettrici; cambiano di colore a seconda della loro velocità; hanno un campo elettromagnetico attorno al loro scafo che permette loro di spostarsi sia nel cielo di un pianeta che nello Spazio; appaiono e scompaiono improvvisamente; eludono i nostri radars o meno; a riprova che hanno questo campo elettromagnetico lo dimostra, oltre la luminescenza di notte a causa della jonizzazione dello stesso campo, il fatto che quando sono a terra , o sospesi a pochi metri dal suolo, rimane diffuso nell'aria un odore di OZONO, classico delle manifestazioni elettromagnetiche ( tipo fulmine nelle vicinanze ), e con la forza motrice di detto campo è ovvio che non produca alcun rumore, a parte un lieve ronzio ( a volte un sibilo, durante una vertiginosa "fuga" ).
Cosa fa dubitare che questo po,po di ROBA, non appartenga ad una Civiltà di molto superiore alla nostra: quella EXTRATERRESTRE


La gente, si sa, si stanca presto, di tutto... Ed invece, il FENOMENO U.F.O., continua ancora. Dopo 60 anni, ed insisto, sarebbe ora di tirare fuori "quest'arma segreta", non vi pare?
Sapevate che per tornare sulla Luna ( sempre che ce LO permettano ) i tecnici di Houston e di Cape Canaveral hanno dichiarato che dovrebbero ristudiare il tutto perché hanno perso molte specifiche del Progetto "Apollo"...? Altroché armi miracolose segrete! Questi qua nemmeno riescono a tornare sulla Luna...
Stentavo a crederci, ma è così.
Ripensando al campo magnetico dei DISCHI VOLANTI, e non ufo, OGGETTI di questo genere sono stati visti anche in immersione, avanzano come nell'aria quindi per muoversi adoperano quello che tecnicamente e solo in teoria oggi si chiama "campo di contenimento" detto campo interferisce con l'ambiente esterno creando una sorta di cuscinetto che si estende lungo il perimetro dell'oggetto impedendo all'ambiente operativo di venire in diretto contatto con la superficie dell'oggetto stesso, detti campi sono stati teorizzati anche dai nostri scienziati ma non ve ne so dare i dati tecnici, in ipotetici viaggi a velocità luce o superiore il campo di contenimento viene proiettato davanti alla nave per evitare la collisione con particolato spaziale asteroidi ecc. lo stesso campo consente alla nave diretta su una particolare rotta di operare deviazioni nel caso sia in collisione con un pianeta o con un oggetto di grandi dimensioni che non può essere repulso per questioni rapporto di massa inerziale tra nave ed oggetto stesso, l'estensione del campo in teoria dovrebbe essere proporzionale direttamente alla velocità di moto della nave, questo in teoria è quello che sono riuscito ad apprendere, esiste poi la teoria quantistica che invece sfrutta altri principi !

I primi caccia operativi che passavano la "barriera" del suono in picchiata, perdevano le ali e quindi si disintegravano ( F-86E "Sabre" ) perché andavano ad impattare contro le molecole dell'aria; poi, con gli aerei sperimentali, superato l'ostacolo delle strutture, venne fuori che si surriscaldavano ( vedi SR-71A ed X-15 ; e tutti questi aerei, raggiungevano le loro velocità finali PROGRESSIVAMENTE! ) qualsiasi oggetto che vola ( costruito con la tecnologia odierna, intendo ) non riesce in alcun modo, stando fermo in volo, tipo "Harrier,"ed a schizzare via a più di 5000 Km/orari !
A parte le difficoltà, per ora insuperabili per costruire un simile aereo, cosa rimarrebbe dell'eventuale pilota? POLTIGLIA schiacciata...
Ergo, ci vuole un campo di forze che isoli detto aereo! Ce l'abbiamo noi? O stiamo testandolo da 60 anni !
Con il termine UFO, viene considerato, erroneamente, un vero UFO! Nel senso di Astronave Aliena, ormai; ed anche in America è così. Come la parola "laico", ora viene intesa come ateo o per lo meno non praticante; quando invece è definita così una persona che non appartiene ad alcun ordine religioso, vedi preti, suore, frati, etc... Purtroppo molte parole perdono il loro originale significato, e così con gli UFO: Unidentified Flying Object .
Per chi non lo sapesse il termine americano U.F.O. fu usato, coniato, espresso, inventato dall'AIR FORCE per non usare il "volgare" sostantivo Disco Volante; come in aeronautica non chiamiamo gli aerei, od aeroplani, così; ma: aeromobili.
L'U.S.A.F., per non usare la parola Astronave Sconosciuta, che avrebbe fatto anche scalpore ( dandone così conferma ufficiale ) usarono appunto il termine tecnico suddetto...
Preferirono chiamarli Oggetti Sconosciuti ( e non Aerei Sconosciuti ), in più, tale sigla, si prestava bene a minimizzare quello per cui l'America era sconvolta, negli anni 50! Apparizioni di massa sopra città, sulle Basi aero-navali e sulle Centrali Atomiche; come pure nelle aree di ricerca, come Los Alamos, Dulce, Albuquerque ed i vari Test Sites sparsi nel Nevada.
Perciò, nel termine UFO è implicito riferirsi ad un QUALCOSA di Alieno... Perché quando ad un pilota di linea ( da me ascoltato in diretta ) chiesero, dal Controllo del Traffico Aereo, se volesse fare rappporto sull'UFO appena osservato, il pilota disse: "...no, lasciamo stare, se no mi prendono per matto; devo ancora lavorare.."
Ed era stato confermato da altri tre aerei in volo, più lontani.
Se si fosse trattato di un aereo sconosciuto od un altro qualsiasi fenomeno ( sono obbligati a riportare sempre tutto ) atmosferico o cose simili, il rapporto lo AVREBBE FATTO! Ma siccome ERA STATO SCORTATO...
Siamo diventati amici, quindi scordatevi il nome, anche se adesso non vola più. Strano per uno che è stato scortato da un "drone", da un "fulmine globulare", da uno "stormo di gabbiani", da "un pallone sonda", da un "satellite", da un "fesso" qualsiasi, si metta tanto scrupolo nel testimoniarlo...
Il divario di conoscenza tecnologica è addirittura abissale, tra noi e LORO! E' QUESTO QUI CHE MI HA PORTATO DA SEMPRE A CONSIDERARE ALIENA TALE TECNOLOGIA !
Non è assolutamente per puntiglio o partito preso; ho ragionato sopra e, per la mia esperienza anche, sono giunto alla incontrovertibile ipotesi Aliena... Moltissimi noti ricercatori sono "stati suicidati" o morti "all'improvviso" per aver scoperto questo, o volendolo divulgare...
Un Ammiraglio come Forrestal, già facente parte dell'ormai accertato "MJ-12", non si è gettato dalla finestra, come ufficialmente si dice ( a parte le dichiarazioni di sua moglie ), ma di certo il Dipartimento di Stato avrebbero messo a tacere quella brutta vicenda e non dedicargli la prima Portaerei Atomica....!

Qualcosa, riguardo gli UFO bisognerebbe chiederlo al controverso Robert Lazar, che vi ha lavorato per 3 anni.... Perché credere a tanti e a lui no?
È il 1989 quando il fisico Robert Lazar rilascia questa dichiarazione shok al giornalista televisivo George Knapp. Lazar dice di aver lavorato per alcuni mesi in una zona super segreta dell’area 51 chiamata S4 dove in hangar sotterranei sarebbero conservati nove dischi volanti caduti nelle mani del governo americano. Lazar avrebbe lavorato su uno di Il suo compito era quello di studiare il funzionamento della tecnologia aliena che sarebbe stata poi utilizzata per costruire ordigni bellici sempre più evoluti. Secondo Lazar nella base sarebbero state anche effettuate autopsie sui corpi di alcuni extraterrestri provenienti dal sistema stellare binario … autopsie di cui lui avrebbe letto i risultati”.
La prima testimonianza di Lazar riguarda cosa ha visto nell’hangar ed è la seguente:
“quando sono entrato nell’hangar ho visto con i miei occhi una nave spaziale aliena che il servizio segreto della marina americana stava analizzando”.
Nella seconda testimonianza Lazar afferma che l’astronave da lui esaminata era di natura extraterrestre:
“assolutamente si. Alieno. Non c’è dubbio. Prima di tutto lo scopo del progetto era analizzarlo. Se si fosse trattato di un mezzo degli Stati Uniti non avremmo perso tempo a cercare di capire come lo avevamo costruito. In secondo luogo per le dimensioni delle attrezzature interne, per le dimensioni dei sedili e dei materiali utilizzati a noi totalmente estranei. E poi per il carburante. L’elemento 115 è virtualmente inesistente...

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MessaggioInviato: 24/02/2014, 11:03 
Carissimo Marduk, lasciando da parte il "lei" ed i complimenti, gradirei saperne di più anch'io sull'Elemento 115 però non essendo il mio campo ...
Mi chiedo (continuamente) anch'io come non abbiano sfruttato "Stazioni Spaziali", Basi Lunari e quant'altro nello Spazio (e da anni!) per migliorare le nostre capacità evolutive in tutti vari settori!
Qualcosa DEVE aver bloccato o per lo meno RITADATO il tutto. Non mi tornano i "conti" ... Quand'ero ragazzo si parlava entusiasticamente dei veri progetti per il futuro, nello Spazio, migliorando inevitabilmente il nostro tenore di vita con tutte le applicazioni di ricaduta dei vari progetti spaziali!
Ma ... non so rispondere.



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MessaggioInviato: 24/02/2014, 12:56 
Mah,non credo sia una novità la possibilità di creare "corpi" che rispondano in maniera parziale ai pricipi della dinamica.Se non erro,la marina militare russa,possiede un siluro (Shkval),che grazie al fenomeno della supercavitazione crea una zona cuscinetto con il fluido circostante.Detto fenomeno permette a quest'arma(temutissima dalla Nato),di viaggiare a velocità doppia rispetto ai normali siluri "alleati".Tecnologia degli anni settanta!



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MessaggioInviato: 24/02/2014, 16:55 
Verissimo ...



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MessaggioInviato: 24/02/2014, 18:02 
Sull'elemento 115 si è scritto e divagato molto ma contrariamente a quanto affermato da Bob Lazar non si ha notizia certa della sua esistenza. [8D]

Come tutti i "transuranici", ossia come tutti gli elementi chimici superiori al numero atomico 92, si tratta di elementi artificiali, creati in laboratorio e con una vita brevissima, spesso anche solo di qualche frazione di secondo. Ovviamente per essere usati come combustibile di astronavi e dischi volanti bisognerebbe dimostrare che l'elemento ha una sua intrinseca "stabilità" che lo renda solido, trasportabile e immagazzinabile. [:)]

Da alcuni studiosi molto arditi è stato ipotizzato che nella tavola periodica degli elementi esista nella casella del numero atomico 115 una "isola di stabilità" che renderebbe possibile tutto ciò. Ipotesi molto suggestiva ma per il momento non ancora dimostrata! [;)]



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MessaggioInviato: 24/02/2014, 19:10 
L'Ufo di Robert "Bob" Lazar e la distorsione spazio-temporale

La figura del fisico nucleare Robert Lazar non solo è legata al forte alone di mistero che sovrasta l’ormai famosa Area 51 ma anche ad un'altra zona densa di mistero che prende il nome di Area S4.
Cos’è l’S4 e dove si trova ?
Stando ai fatti essa è il distaccamento dell’Area 51 in cui sono custoditi e nella quale vengono studiati i dischi volanti. Essa si trova sotto il lago di Papoose o anche noto come Papoose Lake.
Ed ora passo a mostrarvi l’intervista completa che il giornalista televisivo George Knapp fece a Robert Lazar il 25 luglio 1990. in essa la lettera K sta per Knapp e L per Lazar:

K: prego, ci descriva la sua esperienza
L: ho lavorato a Los Alamos, nei laboratori federali, come fisico, ed ero stato assunto come esperto di laboratorio per la base S-4, che è una base dell’US Navy.
K: dov’è ubicata questa base ?
L: si trova a circa 10/15 miglia a sud di Groom Lake e a circa 125 miglia a nord di Las Vegas.
K: come ha avuto il lavoro ?
L: non voglio menzionare la persona attraverso le quale l’ho ottenuto, ma fui mandato da una persona, ad EG&E, a cui dare il mio curriculum e la fui intervistato e mi fu detto che il mio lavoro era completamente slegato dalle attività di EG&E (sponsor di Lazar sarebbe stato Edward Teller, uomo di fiducia, tra il 1980 e il 1982, di Ronald Regan).
K: le hanno detto che lavoro avrebbe fatto ?
L: in effetti, non mi è mai stato detto, se non alla fine. Si trattava di un lavoro ad alto contenuto tecnico, qualcosa che mi avrebbe interessato molto.
K: cosi è stato assunto. E poi, cosa successe ?
L: il primo giorno che sono arrivato alla base ho avuto dei colloqui orientativi e mi è parso evidente che la tecnologia con cui avremmo lavorato (propulsione gravitazionale, ecc…) era qualcosa che la scienza convenzionale aveva appena iniziato a sfiorare.
K: parleremo tra breve di tutto ciò. Vorrei scoprire un’altro aspetto: è da poco più di tre settimane che la sua identità è stata resa pubblica; qualche mese fa lei fu ripreso in televisione in controluce e sotto uno pseudonimo ( come “Dennis”, Lazar fu confidente di John Lear) dopo aver resa nota la sua identità che cosa è cambiato, per esempio, nel rapporto con il pubblico ?
L: in effetti, le persone che incontro hanno avuto reazioni di consenso, di supporto, e si sono interessate molto a questi fatti. Ho ricevuto anche delle lettere di dissenso, ma è normale che non tutti mi credano.
N: ci sono state richieste da parte dei media ? volevano interviste ?
L: si, in effetti volevano interviste radio, alla televisione, molte persone volevano scavare nel mio passato e conoscere tutto di me.
K: molte persone che ci hanno chiamato hanno avuto l’impressione che ciò che dice è forzato o modificato in seguito a minacce ricevute, e che noi, come emittente, siamo censurati da forze molto potenti. Le è mai capitato qualcosa del genere ?
L: tutto ciò è ridicolo. Come si sa, la gente è sempre sulla difensiva. Nessuno mi ha mai detto niente eccetto quando ero alla base, ove mi avevamo esortato a non dire niente.
N: e come facevano ad essere sicuri che lei non avrebbe detto niente ?
L: possono arrivare a tutto, fino alle minacce di morte.
K: da quando ha iniziato a fare rivelazioni pensa che il suo telefono sia sotto controllo ?
L: si. Ho un rilevatore che si attiva molte volte.
K: qual’è stata la ragione che l’ha spinta a divulgare queste informazioni ? E’ stato perche la importunavano ?
L: si. Essenzialmente era per fermare tutto questo. Quando tentai di avere copia del mio certificato di nascita, venni a sapere che non esistevo più e che io non ero mai nato nell’ospedale in cui nacqui. Questo mi fece riflettere seriamente su cosa stesse succedendo. Cosi ho richiesto il curriculum dei lavori precedenti che avevo svolto e ho scoperto che anche tutto quello era sparito. Cosi presi la decisione di fare qualcosa prima che sparissi anch’io, come il mio passato.
N: cosi anche a Los Alamos risultava che non l’avevano mai assunta ?
L: esatto.
K: dopo che il suo resoconto è apparso in televisione cosa è successo ?
L: mi hanno fatto sapere che mi sono vicini.
K: era preoccupato per la sua vita ?
L: è questo il motivo per cui ho detto tutto hai microfoni. È un modo per cautelarsi da eventuali sparizioni.
K: è ancora preoccupato ?
L: si
K: ha constatato che le persone le credono, o vogliono solo più informazioni ?
L: penso che molte persone mi credano, ma penso che la maggior parte voglia solo più informazioni.
K: parliamo ora della tecnologia che ha visto, delle prima volta che ha visto qualcosa che a suo parere non era terreno….
L: la prima esperienza fu con il reattore antimateria
K: ci spieghi cos’è, come funzione e cosa fa
L: è un piatto di 18 pollici di diametro con una sfera sopra. All’interno della torre c’è una scaglia dell’elemento 115, che è un elemento molto pesante. Per il resto la macchina mi è sconosciuta. Il 115 nell’interno crea un campo gravitazionale ed espelle delle onde gravitazionali, che sono poi amplificate nella parte bassa dell’apparecchiatura. In generale questa tecnologia ci è virtualmente sconosciuta.
K: abbiamo visto il modello e le foto. Ci sembra troppo semplice per farne qualcosa.
L: è vero
K: parti in movimento ?
L: non individuabili. Essenzialmente il lavoro era di progettazione inversa. Avere cioè un prodotto finito da analizzare a rovescio per capire come fosse fatto. E se si poteva riprodurre con materiali terrestri.
K: da quando studia questa tecnologia ?
L: mi sembra da tanto, ma non so esattamente da quanto.
K: cosa può fare un generatore antimateria ?
L: trasformare la materia al 100% in energia, mentre la fissione nucleare ha come rendimento solo 8 decimi dell’uno per cento della trasformazione della materia in energia.
K: come funziona ?
L: quello che so e che quando il 115 è all’interno la reazione comincia. Non ci sono automatismi o altro. Apparentemente il 115 bombardato con protoni rilascia particelle di antimateria che reagiscono con qualsiasi materia posta all’interno del reattore. Questo genera all’interno del calore. E all’interno del sistema c’è un generatore termoionico a rendimento 100% che trasforma il calore in energia elettrica.
N: questo reattore antimateria come è collocato al campo gravitazionale ?
L: il reattore ha due funzioni: produce una fonte di energia elettrica molto grande e, sulla sfera, produce le onde gravitazionali grazie all’impiego del 115 il cui funzionamento è oggi sconosciuto. Le onde vengono poi incanalate verso la parte bassa del generatore, dove ci sono tre amplificatori di gravità che le aumentano.
K: cosi crea un campo gravitazionale tutto suo ?
L: esatto
K: crede che oggi gli scienziati non abbiano questa tecnologia ? c’è alla base S-4, ma noi non l’abbiamo creata. Com’è possibile ? perché non possiamo ? che cosa ha imparato dalla gravità ?
L: la gravità è un onda. Ci sono molte teorie sul fenomeno. È stato ipotizzato che la gravità sia una particella chiamata gravitone, ma questo non è esatto. È in definitiva un onda che può essere ottenuta da un elemento. Di come questo sia possibile io non ne sono certo.
K: cosi si può generare il campo gravitazionale. A cosa serve ?
L: si ha la possibilità di fare qualsiasi cosa. La gravità distorce il tempo e lo spazio. Cosi facendo si può avere un nuovo modo di viaggiare. Cosi, invece di viaggiare in maniera lineare da A a B, si distorce tempo e spazio e si porta a se la destinazione senza muoversi. Questo accade distorcendo il tempo. Si tratta di un cosa lontanissima dai nostri concetti.
N: molti scettici dicono che gli alieni sono troppo distanti nello spazio-tempo per arrivare sino a noi. Ma questa tecnologia che ci illustra rende irrilevante questa considerazione. Giusto ?
L: esattamente. Quando distorci il tempo non c’è più un riferimento normale del tempo, e questo è tutto ciò che fa la gravità che tu produci.
K: cioè si può viaggiare avanti e indietro nel tempo ?
L: non necessariamente. Alla base del disco ci sono i tre generatori di gravità. Quando si vuole viaggiare verso un punto, il disco si mette di fianco ed i generatori producono un raggio gravitazionale che viene puntato sulla direzione. Aumentando la potenza dei generatori, questi tirano lo spazio verso quel punto. Nel momento stesso in cui si rilascia lo spazio verso quel punto. E tutto questo avviene con la distorsione del tempo. Cosi il tempo non aumenta e la velocità è teoricamente infinita.
K: la prima volta che ha usato il reattore antimateria che esperimenti ha eseguito ?
L: gli scienziati che lo usavano hanno creato un campo gravitazionale molto forte, in cui dei piccoli dischi neri si sono formati come conseguenza della deviazione della luce.
K: era come se avessero creato un buco nero ?
L: si, potrei dire che era un analogia.
K: qualche altro esperimento ?
L: si. Hanno acceso una candela e l’hanno messa in un campo gravitazionale che distorceva il tempo. La candela bruciava senza consumarsi.
K: era stupito nel vedere queste cose ?
L: si, certo. Lo ero. Ma adesso ci rido sopra perché, sembrerà ridicolo a tutti ciò che sto per dire, quella era veramente tecnologia aliena.
N: circa il 115, che cos’è e perché non può essere prodotto sulla terra ?
L: è un elemento molto pesante. Nella carta degli elementi esistenti sulla terra, che noi abbiamo sintetizzato, ne abbiamo 106. Dal 103 in avanti (immediatamente dopo il plutonio) questi elementi si disintegrano fino al 106. Gli scienziati comunque ritengono comunque che, fra il 113 e il 116, gli elementi dovrebbero essere stabili. E questo è vero perché il 115 esiste. È stabile. Ma sarebbe impossibile sintetizzarlo, come sintetizziamo elementi pesanti come il bismuto e il plutonio, che vengono messi in un acceleratore e vengono bombardati con protoni, immettendo cosi protoni nei loro atomi per incrementarne il loro numero atomico. Per creare il 115 ci vorrebbe una quantità infinità di potenza e di tempo.
K: che altre proprietà ha un elemento cosi ?
L: ha una grande capacità di produrre energia. Non so di altre proprietà. Messo comunque nel generatore antimateria ha una grande capacità di distruzione. Inimmaginabile, usato come arma.
K: come che cosa ? cosa causerebbe mezzo chilo di 115 ?
L: un chilo di quella materia ha il potenziale di 47 testate all’idrogeno di 10 megatoni. Un chilo corrisponde, come dimensione a due prugne.
K: la gente che ci chiama non crede molto a queste affermazioni. Credono che lei abbia lavorato in S-4, ma credono che il 115 e i dischi volanti, i generatori antimateria siano solo progressi nostri di cui lei non era a conoscenza.
L: innanzitutto, è impossibile produrre il 115. E poi tutti quelli che lavorano alla base sono la per scoprire come sono fatte queste cose. I materiali ci sono completamente sconosciuti. L’idea del progetto è di riprodurre tutto ciò con i materiali terrestri. Ovviamente, si trattava di cose trovate, o dateci.
K: da dove arriva il 115 ? che tipo di ambiente può produrlo ?
L: secondo me, il 115 si può trovare alla periferia di una supernova, o attorno ad un sistema solare binario, dove c’era maggiore massa durante la formazione, dando cosi la possibilità di formazione di elementi pesanti.
K: cosi ha visto un generatore antimateria, un sistema di propulsione gravitazionale, il 115 e ha anche letto dei rapporti con informazioni a dir poco sconvolgenti. Ce ne può parlare ?
L: la ragione per cui non l’ho mai fatto prima d’ora è perché si trattava solo di rapporti. Erano solo parole scritte sulla carta, e potevano essere una fonte di disinformazione. Certamente, ciò che lessi sul 115 aveva avuto un riscontro pratico nel laboratorio in cui ho lavorato. I rapporti erano sugli alieni e perfino sulla religione.
K: precisiamo agli ascoltatori che, prima del servizio, abbiamo visionato il materiale. E abbiamo deciso per il momento di tralasciare la parte sugli alieni. Quindi non è lei che sta nascondendo qualcosa all’auditorio; è una nostra decisione. Ha comunque visto anche rapporti del governo che parlavano di alieni. cosa dicevano ?
L: c’erano fotografie di alieni, rapporti di autopsie, molte informazioni
K: qual’era il loro aspetto ?
L: erano i tipici grigi. Una creatura alta dai 3 ai 4 piedi, una testa larga priva di capelli, occhi neri inclinati, braccia lunghe. Magri.
K: cosa diceva l’autopsia ?
L: ho visto dei corpi in esame. L’interno era scuso come se l’elemento principale che li componeva fosse il ferro e sembrava che vi fosse solo un grande organo che riassumeva in se le funzioni di cuore, fegato, polmoni, ecc… il rapporto, in fin dei conti, riportava solo pesi e misure senza peraltro tirare alcuna conclusione.
K: diceva almeno da dove arrivavano ?
L: si, un rapporto diceva che arrivavano dal reticolo 4.
K: dove si trova questo reticolo ?
L: mi è stato detto che venivano dalla costellazione Z, e per reticolo 4 intendevano il quarto pianeta da quel sole. Nello stesso rapporto la terra era indicata come Solar 3, cioè il terzo pianeta del nostro sole.
N: lei ha letto molto sugli UFO. È possibile che abbia mischiato quelle informazioni con queste apprese nei laboratori ?
L: no. Io sto lontano dai ricercatori UFO e non voglio essere associato a loro. Non faccio ricerche in merito. Mi interessa leggere, ma niente di più
K: se è cosi riluttante ad essere associato al problema UFO, come si sente adesso che è coinvolto suo malgrado ? Perché è cosi riluttante ?
L: ci sono molte storie in giro; ogni ricercatore ha il suo punto di vista, dice di avere la storia giusta. E cosi io non voglio prendere le parti di nessuno perché non so da che parti vengono le informazioni, sebbene tutti concordino sui fatti base, che ci sono astronavi aliene sulla terra.
N: prima di essere messo nel programma S-4 lei si interessava agli UFO. Come è possibile che qualcuno che ha un interesse venga poi assunto per lavorare in un programma che segue lo stesso filone ?
L: a quel tempo avevo mandato il mio curriculum in diversi posti, perché dovevo rientrare nel campo scientifico. Quasi simultaneamente ho incontrato John Lear e, dopo aver letto qualcosa delle sue ricerche, ho pensato che fosse matto ma che evidentemente aveva buone fonti di informazioni. Perché per parte di ciò che lessi, trovai riscontro nei laboratori durante i miei esperimenti.
K: per quanto concerne gli UFO, come scienziato pensa che qualcosa sia stato mistificato ?
L: assolutamente no. Posso sostenerlo fino alla morte.
K: molti ufologi vorrebbero aiutarla, proteggerla, sentire le sue esperienze. Ma lei ha sempre evitato tutto questo, facendo solo un paio di trasmissioni in tv e le interviste qui alla nostra radio, rifiutando il circuito dell’UFO. Perché ?
L: per il motivo che ho detto innanzi. Non voglio essere associato a quel problema. E poi a quante persone devi aprire il tuo passato, investigatori, gruppi che studiano gli UFO ….. e poi il mio scopo era quello di rilasciare qualche informazione per proteggermi.
K: qualche ricercatore UFO dice che lei ha fornito informazioni segrete mentre lavorava nei laboratori S-4 e collaborava con loro. E’ vero ?
K: non con i gruppi ufologici. Ho detto qualcosa a qualcuno, ma di più non posso dire.
L: in definitiva, stava rompendo i giuramenti fatti al governo. Cosa le ha fatto pensare che fosse necessario.
N: pensi alla grandezza di cosa sta succedendo….tutta la tecnologia deve restare segreta, fino a che avremo il controllo della stessa, ma certamente il profilo generale di ciò che accade non può essere tenuto segreto ne agli americani ne al resto del mondo. Divulghiamo i fatti basilari. Ad esempio, che queste astronavi sono venute sulla terra e ci hanno lasciato qualcosa da analizzare. Non c’è bisogno di divulgare dati sul generatore antimateria, sul potenziale distruttivo, e cosi via.
K: che cosa significherebbe dare questa tecnologia ad un laboratorio che possa svilupparla in massa ?
L: è difficile dirlo. Si avrebbe un modo di viaggiare completamente diverso. E cosa succederebbe se si potesse modificare il tempo ? Questo prima di tutto sfocerebbe in un profondo dilemma filosofico.
K: pensa che tutto questo verrà mai divulgato ?
L: personalmente no.

(Da http://agarthi.forumfree.it/?t=49363732)



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QUELLO CHE SI DOVREBBE SAPERE SULL'ELEMENTO 115



di Francesco Casadei, CUN Taranto



L'elemento 115 di Bob Lazar NON E' quello che potrebbe essere sintetizzato presumibilmente tra poco tempo nei grandi laboratori di ricerca internazionale. In realtà è un suo isotopo "esotico" incredibilmente molto più pesante, ed è presumibile che non verrà sintetizzato sulla Terra per parecchi anni ancora.

Son passati più di dieci anni da quando Bob Lazar raccontò la sua incredibile storia. Agli scettici, questa poteva sembrava null'altro che un ben confezionato pezzo di finction, completo di tutti gli ingredienti necessari per apparire "scientificamente" fondato. E' in effetti non so perché nessuno lo abbia ancora fatto ma la storia di Lazar, senza neanche modificare troppe cose, potrebbe essere facilmente tradotta in un eccellente film. La trama tra l'altro non avrebbe bisogno nemmeno di appartenere al genere della fantascienza, ma potrebbe benissimo rientrare nel novero di quei film con sfondo scientificamente altamente credibile, imperniati sulla vicenda di un cittadino-scienziato coinvolto senza averlo chiesto nelle attività dei laboratori supersegreti di una grande potenza. Il pezzo forte del film avrebbe potuto essere lo sconcerto che questa persona avrebbe provato nello scoprire che il mondo è effettivamente molto diverso da come lui lo aveva sempre creduto, e che perciò per tutta la vita fino a quel momento lui era stato vittima di un colossale raggiro come d'altronde il resto del mondo, tra cui noi. Certo che con un regista molto bravo sarebbe stato un successone. E poi, ve la immaginate la scena dove il protagonista si trova per la prima volta davanti ad una macchina non fabbricata da esseri umani? Vi immaginate il suo genuino stupore e la sua incredibile eccitazione nel poter esaminare da vicino una cosa fatta da mani non umane, per essere usata da mani non umane, da una cultura che non è la nostra, e che magari è completamente diversa dalla nostra, anche mettendo da parte l'enorme divario scientifico e tecnologico? E che dire poi della scena di quella in cui assiste al test di volo? Chi di noi non sarebbe disposto a tutto pur di trovarsi in una situazione simile?

Bene, da quando Lazar andò al pubblico sono accadute molte cose e molte di quelle informazioni che lui aveva rilasciato in televisione si sono andate rivelate corrette. Ad esempio nel 1994 è stato pubblicato sulla rivista scientifica "Classical and Quantum Gravity" un lavoro dal titolo "The Warp Drive: Hyper-fast Travel Within General Relativity". In questo lavoro il Dr. Miguel Alcubierre descriveva con grande rigore scientifico il metodo che teoricamente avrebbe consentito ad un'astronave di spostarsi tra le stelle a velocità incredibili al punto che persino i fotoni avrebbero potuto considerarsi al pari delle lumache. Il tutto veniva giustificato nell'ambito dello stesso formalismo della teoria della relatività generale di Einstein.

In pratica il trucco consisteva nel creare una bolla di spazio-tempo curvo intorno ad un'astronave, ma non mi soffermerò sui dettagli perché questa è un'altra storia, che merito uno spazio a sé. Faccio soltanto notare che da allora molta altra gente ha lavorato sulla stessa questione, e che di questo argomento si parla da parecchio tempo ormai anche su alcuni siti Internet della NASA. La cosa, infine è andata agli occhi del grande pubblico con il numero di Gennaio 2000 (simbolico, no?) della rivista Scientific American, a cui è seguita la produzione italiana sul numero di Marzo 2000 di Le Scienze. Molti non hanno mancato di osservare, anche ovviamente sulla rivista che avete in mano, che il principio di propulsione basato sulla bolla spazio-temporale confermava in pratica cose che Lazar aveva già detto prima di Alcubierre e aveva anche illustrato a colori sul suo sito Internet. Allo stesso tempo, meraviglia delle meraviglie, sullo stesso numero di Gennaio di Scientific American, e quindi anche sul numero di Marzo di Le Scienze in Italia, compariva l'articolo sull'Isola di Stabilità che è stata finalmente trovata nel "mare" degli elementi transuranici. E il pensiero di tutti è andato di nuovo a Lazar, che aveva anche dichiarato che il combustibile del fantascientifoco reattore nucleare che forniva una quantità enorme di energia al disco volante alieno allo studio del quale lui lavorava, l'oramai leggendario elemento 115, era un transuranico stabile. Ci siamo tutti chiesti: possibile che sia stato solo un caso la contemporanea comparsa di questi due articoli proprio sul numero di Gennaio 2000 di Scientific American che proprio per la sua data di pubblicazione rivestiva in un certo senso il carattere "simbolico" di apertura di una nuova era? Non ci è dato, purtroppo, di conoscere la risposta a questa domanda. Tuttavia sento che è importante in questa fase far conoscere qual è la situazione reale per quel che riguarda questo "santo Graal" degli ufologi. Dal tempo in cui Lazar fece le sue rivelazioni, l'attenzione degli ufologi veniva frequentemente rivolta ai progressi fatti dai vari laboratori mondiali come Berkeley, Darmstadt e Dubna nel campo della sintesi degli elementi oltre l'uranio. Dopo la notizia della sintesi dell'elemento 114 nel Dicembre 1999 a Dubna, oramai si pensava vicino il momento in cui sarebbe stata annunciata la sintesi del 115, e confermata definitivamente la sostanza delle affermazioni di Lazar. Ritengo tuttavia che nella realtà le cose potrebbero non andare esattamente così. Permettetemi un momento di darvi alcune informazioni di base prima di entrare nel vivo dell'argomento. Quello che distingue un elemento da un altro nella tavola periodica è praticamente il numero dei protoni contenuti nel nucleo: così l'idrogeno è il primo di tutti (1 solo protone), mentre l'uranio si trova al posto 92 (92 protoni).

Elementi con oltre 92 protoni non si trovano sulla Terra e devono essere prodotti artificialmente. Poiché questi elementi stanno sulla tavola periodica dopo l'uranio, si chiamano tutti...transuranici. Oltre ai protoni, nei nuclei degli atomi ci sono anche i neutroni, ma mentre i protoni sono carichi elettricamente, i neutroni non lo sono; sono appunto...neutri.



COSA È UN ISOTOPO?

Prendiamo un atomo di Carbonio. Questo ha sempre 6 protoni, e in genere ha anche 6 neutroni; ma non sempre ha 6 neutroni. C'è una piccola percentuale di atomi di carbonio che hanno meno di 6 neutroni o più di 6 neutroni. I più conosciuti sono quelli che hanno 7 oppure 8 neutroni. Sotto ogni punto di vista questi sono sempre atomi di carbonio esattamente come gli altri. Possono formare anche loro l'anidride carbonica, il metano o qualunque altro composto di questo elemento; soltanto sono un poco più pesanti perché hanno 1 o 2 protoni in più. Ma in ogni caso occupano sempre il posto numero 6 della tavola periodica (perché il posto dipende solo dal numero dei protoni). I fisici dicono che tutti gli atomi che occupano lo stesso posto nella tavola periodica si chiamano isotopi (e infatti in greco isotopo significa stesso posto). In particolare il carbonio con 6 neutroni si chiama carbonio 12, metre gli atoòi di carbonio con sette e otto neutroni si cjiamano rispettivamente carbonio 13 e carbonio 14. I numeri 12,13,14 sono evidentemente la somma dei protini più i neutroni. Come si può vedere abbiamo definito in poche parole cos'è un isotopo, senza usare troppi termini tecnici; spero che i lettori me ne saranno grati.

Ultime note: mentre come detto le proprietà chimiche sono le stesse per tutti gli isotopi di uno stesso elemento,così non è per le proprietà nucleari: ad esempio, il carbonio 12 è stabile, mentre il carbonio 14 è radiottivo, cioè instabile! Nella tavola periodica questo è un fatto abbastanza comune. Il variare del numero dei neutroni,(non importa se in più o in meno) può dare luogo ad isotopi instabili o a isotopi radiottivi. E inoltre l'affermazione che faccio qui sotto è molto importante per capire l'enormità di quelloche dirò nel seguito a proposito del 115 di Lazar: in genere gli isotopi di un certo elemento sono pochi e si differenziano solo per pochissimi neutroni in più o in meno che in genere si posssono contare sulla punta delle dita. Se sapete un po' di Inglese e volete entrare nel mondo degli elemnti, e sapere un mucchio di cose interranti non solo sulla loro stabilità e su tutti i loro isotopi , ma anche sulla loro storia, su che aspetto ha, etc, vi consiglio di andare a vedere il sito: http//www.webelements.com/webelements/scholar/index.html.



L'ISOLA DI STABILITÀ

Allora veniamo al punto: Cos'è questa storia dell'isola di stabilità di cui si parla su Scientific American? Diciamo subito che fino ad ora non è stato sintetizzato sulla Terra un solo atomo, dico uno solo, di un elemento transuranico che sia stabile. Gelo tra l'Uditorio... ma allora ? niente paura:

Oganessian e colleghi (gli autori dell'articolo pubblicato su Le Scienze) sono sicuri di avere trovato l'Isola di Stabilità perché hanno ottenuto un isotopo dell'elemento 114 dalla vita lunghissima...ben 30 secondi. Ma allora se vive solo 30 secondi non è stabile! E' infatti io che avevo detto? Dovete sapere che, teoricamente, l'isotopo stabile del 114, quello che da parecchie decine di anni faceva immaginare ai fisici che ci fosse l'Isola di stabilità, a un totale di 298 tra protoni e neutroni. Quindi il suo nucleo contiene 114 protoni e 184 neutroni. Oganessian e colleghi hanno sintetizzato soltanto l'isotopo 289, quindi l'isotopo che ha 9 neutroni in meno di quanto sarebbe necessario. Questo, come già detto, ha una vita media di circa 30 secondi. La cosa grossa è che un isotopo del 114 con 2 neutroni in meno, il 287, anch'esso sintetizzato a Dubna, aveva vita media di 5 secondi, mentre il 285 (4 neutroni in meno), che era stato sintetizzato nel 1999 negli esperimenti di Nivov, Gregorich e colleghi a Berkeley (http://www.ibl.gov/Science-Articles/ Archive/elements-116-118.html ) aveva una vita media di soli 0,58 millisecondi [Phys. Rev. Lett. 83, 1104 (1999)]. 4 neutroni in più avevano allora fatto aumentare la vita media dell'elemento 114 di più di 10.000 volte! E mancano ancora altri 9 neutroni!

Si presuppone pertanto che aumentando i neutroni la vita media si allunghi a dismisura fino ad ottenere la totale stabilità. Un fatto analogo e forse ancora più spettacolare nei numeri è accaduto anche per l'elemento 112. Questi risultati hanno convinto tutti che: la stabilità è a portata di mano, ma a patto di riuscire infilare più neutroni in quei benedetti nuclei.

(Ricordatevi questa affermazione perché è molto importante nel seguito). Pertanto l'isotopo 298 dell'elemento 114 sarà stabile con certezza quasi assoluta.

Perdonatemi se vi sto a riempire la testa di numeri e paroloni, tuttavia ho scoperto che nell'Ufologia è molto importante conoscere un po' di Fisica. Nel mio caso addirittura, dopo aver avuto un incontro ravvicinato del 1° tipo con un UFO qualche anno fa, è d'obbligo cercare d'applicare la Fisica per spiegare cose che so con certezza che esisitono, per averle viste. Magari sbaglierò e la nostra fisica è ancora lontanissima anche dai concetti più semplici utilizzati dagli ET, tuttavia io credo che noi abbiamo già le conoscenze di base per capire molte cose, e perciò quello che vorrei sinceramente è stimolare una discussione che porit a ridurre le molte zone in ombra.

Ho avuto in questi anni dopo l'IR 1 molte interazioni con varie persone sull'argomento, e devo dire che i più scettici sono stati i non scienziati. In effetti gli scettici più accaniti erano le persone con meno conoscenze scientifiche, quelle per intenderci, che per credere a qualche cosa hanno bisogna che glielo dica il Prof. Zichichi alla televisione.

Mi piacerebbe parlare un giorno di quello che si può ipotizzare oggi sul principio della propulsione degli UFO partendo dalla fisica conosciuta, per far vedere a tutti in maniera scioccante che perfino George Adamski sapeva particolari intorno alla propulsione di un disco volante che in realtà non avrebbe dovuto sapere, sia per via della sua personale cultura di base, sia per il periodo storici in cui viveva.



L'ELEMENTO 115 STABILE

Dopo aver letto la notizia della sintesi dell'isotopo 289 dell'elemento 114, mi sono subito detto: allora l'elemento 115 stabile dovrebbe essere all'incirca l'isotopo 300 o 301 (cioè un protone più 1 o 2 neutroni in più dell'isotopo 298 teoricamente stabile del 114). Possibile che arrivati a questo punto la materia atomica consenta una "svolta" così straordinaria, sempre secondo quanto diceva Lazar? Forse siamo vicini ad un salto gigantesco della nostra fisica? Stiamo per sintetizzare l'elemento fondamentale per avere il volo interstellare? Mi è venuta subito la curiosità di vedere il suo sito (http://www.boblazar.com) quale isotopo del 115 usavano gli ET. E qui ho avuto la sorpresa: non era riportato l'isotopo. Guardate la tabella più sotto, che riporta gli stessi dati forniti da Lazar: la voce "peso atomico" che è quella importante per avere un'idea abbastanza precisa dell'isotopo, semplicemente non c'è. Dopo un primo attimo di smarrimento ho notato tuttavia che venivano dati gli elementi per calcolarlo, nelle voci densità e volume atomico.

(*) il 115 non è ancora stato ufficialmente sintetizzato: la data indicata da Lazar si riferisce alla scoperta di questo elemento durante la retroingegnerizzazione del reattore nucleare di un disco volante.

Senza che vi stia a fare tutti i conti si può da questi dati calcolare il peso dell'atomo 115 di Lazar in termini di unità di massa atomica, e cioè di neutroni e protoni contenuti. Il risultato non è 300 o giù di lì, ma...420!!! Che vuol dire questo? Che il nucleo peso l'equivalente di ben 120 neutroni in più di quanto ci si aspetterebbe.

Non vorrei per ora stare a commentare o fare dietrologie sul significato di questo punto. Mi interessa tuttavia stimolare delle discussioni: perciò mi limiterò a mettere luce soltanto alcuni punti rilevanti che sicuramente sono utili per ogni discussione successiva.

Prima di tutto: Lazar si è sbagliato?

La mia opinione è no. Il peso atomico è un dato molto importante ed è sicuramente uno dei primi numeri che sono stati calcolati. Lui è sicuramente a conoscenza del fatto che questo isotopo del 115 è assolutamente esotico.

Allora perché non lo ha voluto riportare espressamente nella tabella, anche se ha dato lo stesso i parametri per calcolarlo?

Non lo so, ma di certo questo è stato fatto deliberatamente.

Ma perché è così eccezionale il fatto che questo sia l'isotopo 420 dell'elemento 115?

Per capirlo tenete presenti le due affermazione che ho fatto prima:

- in genere gli isotopi di un certo elemento sono pochi e si differenziano solo per pochissimi neutroni in più o in meno, che si possono contare sulla punta delle dita.

- la stabilità è a portata di mano, ma a patto di riuscire infilare più neutroni in quei benedetti nucle.

Bene, la prima mette in evidenza che la nostra esperienza accumulata nell'arco del ventesimo secolo con tutti gli elementi finora conosciuti, non contiene in alcuna maniera evidenza di isotopi con un numero enorme di neutroni, e quindi rende rivoluzionarie, se sono vere, queste dichiarazioni di Lazar nel campo della fisica atomica. La seconda mette in evidenza il fatto che noi già abbiamo oggi difficoltà a creare nuclei transuranici con un numero normale di neutroni (perché questi nuclei vengono ottenuti facendo urtare e fondere assieme due nuclei più leggeri, che in proporzione hanno però meno neutroni di quelli pesanti: il risultato è perciò che siamo sempre a corto di neutroni). Quindi riuscire ad ottenere un nucleo con addirittura 120 neutroni in più del normale è aldilà delle possibilità attuali. Probabilmente questi esperimenti di sintesi dovrebbero essere fatti vicino a una sorgente brillante di neutroni, per poter migliorare le cose. In ogni caso, 120 neutroni in più sono tanti e la conclusione è una sola: che siamo ancora veramente molto lonatni dal poter sintetizzare quel tipo di nucleo.

E' plausibile che esista un nucleo simile?

Perché no?

Ed e' plausibile che questo nucleo abbia le proprietà descritte da Lazar?

Perché no? E se fosse un plasma di quark e gluoni stabile? (spero che vi riuscirò a parlare in seguito di questo nuovo stato della materia). In questo caso potrebbe, sotto forte eccitazione nucleare, emettere per emissione stimolata un fascio molto intensa di mesoni carichi con la carica del quanto della forza nucleare forte? Fascio che costituirebbe a tutti gli effetti l'onda della cosidetta "gravità A" di cui parla Lazar? (non si dimentichi che Lazar nella sua parentesi lavorativa a contatto con i dischi volanti aveva lavorato proprio al laboratori mesoni).

Visto che il 115 stabile di Lazar è l'isotopo 420, potrebbe allora accadere che il più normale isotopo 300 (cioè quello che potrebbe essere sintetizzato da qui a poco tempo) NON SIA STABILE?

Certo, potrebbe anche accadere che l'isotopo 300 o 301 dell'elemento 115 NON SIA STABILE! Con gravi conseguenze sull'Ufologia. Tutti superficialmente direbbero che il 115 di Lazar non è stabile e che lui è stato quindi un impostore. Per tale motivo ritengo sia molto importante prendere coscienza di questo fatto dell'isotopo 420.

E cosa accadrebbe invece se anche l'isotopo 300 o 301 del 115 fosse stabile?

Nulla; almeno in un primo momento non accadrebbe nulla. Tutti direbbero che le affermazioni di Lazar sono state confermate definitivamente, anche se da quello che avete letto più sopra capite subito che non sarebbe la verità. I problemi salterebbero fuori dopo molto tempo, una volta sintetizzata una quantità significativa di questo isotopo, quando si scoprirebbe che non ha nessuna delle proprietà attribuitegli da Lazar. Anche in questo caso sarebbe un grosso colpo per l'Ufologia se si arrivasse impreparati a questo momento.

In realtà si capisce adesso che l'affermazione più forte del nostro Bob non è assolutamente, come tutti credono, la stabilità del banale isotopo 300 o 301 dell'elemento 115. Alla luce di quanto abbiamo infatti visto in questo articolo, lui non ha proprio detto nulla relativamente a questo isotopo 300 o 301. Lui ha sempre e soltanto parlato dell'isotopo 420 anche se non lo ha fatto capire mai chiaramente. Pertanto si può dire che la sua affermazione più forte (e pertanto la sua predizione da verificare) è la seguente:

"Possono esistere transuranici stabili con un numero enorme di neutroni nel nuclueo. Ad esempio può esistere l'isotopo 420, stabile, dell'elemento 115."

In conclusione ora sappiamo che il 115 di Lazar non è l'isotopo che tutti credono, e che potrebbe essere sintetizzato tra poco tempo. In realtà è un oggetto molto più sofisticato, e per comprederne le proprietà in termini di fisica terrestre sono ancora necessari parecchi anni.

http://www.ecn.org/cunfi/el115.htm



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MessaggioInviato: 24/02/2014, 21:13 
L'isotopo 420 dell'elemento 115 ossia 115 protoni e 305 neutroni è una roba mostruosa. [8)]

In base alle forze fisiche da noi conosciute un simile accrocchio non può esistere. Il numero dei neutroni che bisogna tenere insieme è sproporzionato e dannatamente instabile. Nessun atomo né in natura né creato ad hoc in laboratorio potrebbe avere un nucleo siffatto. [8)]

Anche perché la proporzione tra quantità di neutroni e quantità di protoni appare troppo sbilanciata. [:(]

Per ipotizzare qualcosa del genere possiamo solo formulare l'ipotesi che esistono forze fondamentali della natura diverse da quelle a noi note! [;)]



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MessaggioInviato: 25/02/2014, 15:43 
Già! Quello che dicevano anticamente gli scienziati di sempre ...[8D]



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