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MessaggioInviato: 05/01/2014, 17:50 
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bleffort ha scritto:

Qualcuno può dirmi se nella storia del suo passato i Paesi Europei hanno prodotto qualcosa di buono per una armoniosa convivenza fra di loro?. [:246]


rileggendo la storia la risposta e' no.................................e la storia continua con l'euro... [:(!] [:(!] [:189] [:196]


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MessaggioInviato: 05/01/2014, 17:53 
Nemmeno i bambini ripetono sempre gli stessi errori. [:(]
Italiani del Nord!,giratevi la faccia e la mente verso il Sud Italiano e il Sud Europeo ma...solo Sud, con il vostro consenso (però che sia sincero non mettendo veleno nel bicchiere)il Sud è capace di farvi rinascere come è successo la prima volta nel dopoguerra. [;)] [^]


Ultima modifica di bleffort il 05/01/2014, 18:07, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 05/01/2014, 17:53 
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Atlanticus81 ha scritto:

Una storia già vista, dall'esito infausto... solo governanti venduti ai poteri forti decidono di fare intraprendere il cammino dell'euro ai propri cittadini.

CRIMINALI!

Lettonia, i cittadini lamentano la crescita dei prezzi




...come cambiano facilmente opinione.......fino a ieri erano contenti dell'euro,ora ne hanno assaggiato l'effetto........ [;)]e ne hanno capito l'antifona [:(!]


Ultima modifica di ubatuba il 05/01/2014, 17:55, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 05/01/2014, 18:05 
Cita:
ubatuba ha scritto:

Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Una storia già vista, dall'esito infausto... solo governanti venduti ai poteri forti decidono di fare intraprendere il cammino dell'euro ai propri cittadini.

CRIMINALI!

Lettonia, i cittadini lamentano la crescita dei prezzi





...come cambiano facilmente opinione.......fino a ieri erano contenti dell'euro,ora ne hanno assaggiato l'effetto........ [;)]e ne hanno capito l'antifona [:(!]

Ancora niente hanno visto! [:0]..lasciali entrare per bene nella Comunità e vedrai che disperazione avranno in futuro. [:D]


Ultima modifica di bleffort il 05/01/2014, 18:05, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 05/01/2014, 18:58 
..noi ne siamo ottimi testimoni.............................[;)]


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MessaggioInviato: 08/01/2014, 18:08 
F
Case vendute a prezzi stracciati. Appartamenti riscaldati con la legna perchè non si hanno i soldi per il gasolio. Trecentomila famiglie senza energia elettrica che cenano a lume di candela. Ecco come si vive in Grecia nel 2014 proprio quando il paese sta per prendere il timone dell'Unione Europea

Un appartamento di 100 metri quadri in pieno centro ad Atene in vendita a 18mila euro ma nessuno lo vuole. Non ruderi da ristrutturare, ma case pronte per essere abitate. È il panorama del mercato immobiliare della Grecia ai tempi della crisi. I prezzi delle case sono crollati del 50-70%. Nei quartieri centrali, quelli più prestigiosi, tantissimi gli appartamenti vuoti o abbandonati al degrado. Dal 2007 ad oggi le compravendite sono scese dell’80% e chi ha la fortuna di avere una casa di proprietà spesso non ha però i soldi per riscaldarla.

MONDO

Gli effetti choc della crisi Sopravvivere in Grecia Case vendute a prezzi stracciati. Appartamenti riscaldati con la legna perchè non si hanno i soldi per il gasolio. Trecentomila famiglie senza energia elettrica che cenano a lume di candela. Ecco come si vive in Grecia nel 2014 proprio quando il paese sta per prendere il timone dell'Unione Europea

Distribuzione di frutta e verdura gratis in Grecia
•Crisi in Grecia, feste natalizie al buio. Di Elisabetta Casalotti
04 gennaio 2014Un appartamento di 100 metri quadri in pieno centro ad Atene in vendita a 18mila euro ma nessuno lo vuole. Non ruderi da ristrutturare, ma case pronte per essere abitate. È il panorama del mercato immobiliare della Grecia ai tempi della crisi. I prezzi delle case sono crollati del 50-70%. Nei quartieri centrali, quelli più prestigiosi, tantissimi gli appartamenti vuoti o abbandonati al degrado. Dal 2007 ad oggi le compravendite sono scese dell’80% e chi ha la fortuna di avere una casa di proprietà spesso non ha però i soldi per riscaldarla.

Come nel dopoguerra ci si riscalda con la legna
Nella capitale otto condomini su dieci non comprano più il gasolio. In compenso i cittadini per riscaldarsi ricorrono all’uso smodato di camini e stufe a legna, metodi di riscaldamento del dopoguerra che comportano anche molti incidenti: morti da ossido di carbonio o incendi di case e una vera e propria emergenza sanitaria dovuta all'inquinamento atmosferico. Negli ultimi giorni, infatti, a causa dei gas emanati dalla combustione della legna, lo smog nell'atmosfera di alcune città greche come Salonicco e Larissa ha superato i livelli di guardia.

Cena a lume di candela
Rimane il riscaldamento con l'elettricità che per molti è impossibile a causa degli alti consumi che in genere hanno le stufette. Ma c’è anche chi non ha più l'energia elettrica. Grazie al provvedimento del governo, chi non ha pagato la tassa sulla casa, il famoso "Charatsi", è stato privato della fornitura elettrica. In totale sono almeno 300mila le famiglie senza luce e ad Atene, come in altre città, non è strano vedere i commensali che cenano a lume di candela.

Migliaia di bambini senza vaccini
Con un esercito di disoccupati, la crisi economica si è trasformata ormai in una pesantissima crisi sociale ed esplodono le disuguaglianze. Migliaia di genitori, dopo aver perduto con il posto di lavoro l'assistenza sanitaria, sono stati costretti a non sottoporre più i loro bambini alle vaccinazioni di base. Secondo Nikitas Kanakis, rappresentante greco dell'associazione internazionale Doctors in The World “I bambini privi di assicurazione sanitaria e non vaccinati stanno correndo un grave pericolo oltre al fatto che non possono più andare a scuola perché la frequenza è subordinata alla esibizione dei certificati di vaccinazione”.

Restituite migliaia di targhe auto per non pagare la tasse
Ma non basta. Poco prima di Capodanno migliaia di automobilisti si sono messi in fila davanti agli sportelli della motorizzazione o del fisco per riconsegnare le targhe dei loro veicoli ed evitare così di pagare la costosa tassa di circolazione per l'anno prossimo, imposta che supera i 1.000 euro per le macchine di lusso. Solo nel 2013 sono state riconsegnate le targhe di ben 70mila veicoli. Del resto i redditi dei lavoratori greci, come confermano studi condotti dai maggiori sindacati ellenici, sono diminuiti di circa il 40% dal 2009 mentre, secondo i rivenditori di auto, dallo stesso anno sono state riconsegnate le targhe di almeno un milione di autoveicoli.

La Grecia al timone dell'Ue
Con l’arrivo del 2014 si apre anche il turno di presidenza greca dell’Unione Europea. Un semestre durante il quale si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo (previste a maggio), sulle quali incombe il fantasma dell'avanzata dei populisti e nazionalisti contrari all'euro ed all'Europa. In recessione profonda dal 2009, con il miraggio finalmente di una lieve ripresa nel 2014, sotto assistenza finanziaria dal 2010, la Grecia spera che l'anno che si apre sia quello della svolta. Il premier Antonis Samaras, in un discorso alla nazione, si è detto sicuro che nel 2014 Atene potrà uscire dal programma di aiuti Ue-Fmi. Programma grazie al quale la Grecia ha ottenuto aiuti per 240 miliardi di euro, a prezzo di tagli, sacrifici, ricette lacrime e sangue che hanno esasperato la popolazione.

Disoccupazione al top e un buco di bilancio da 1,4 mld
"Non ci sarà bisogno di nuovi prestiti e nuovi accordi di salvataggio" ha garantito il primo ministro, che vorrebbe emulare il successo irlandese, uscita nei giorni scorsi dal programma di assistenza avviato a dicembre del 2010. Ma la Grecia non è l'Irlanda e domina a Bruxelles come in altre capitali europee lo scetticismo sulla reale capacità di Atene di farcela nei prossimi mesi. Come dimenticare gli altri numeri che pesano sulla ripresa della Grecia: un debito pubblico che si avvicina al 170% del Pil ed una disoccupazione che ad agosto era del 27,3% (del 58% quella dei giovani sotto i 25 anni). Resta poi il problema del 'buco' da 1,4 miliardi di euro nel bilancio del 2014 riscontrato dalla troika Ue-Bce-Fmi che dovrebbe tornare in Grecia a metà del mese prossimo, il 13, per poter dare il via libera ad una nuova tranche di aiuti a fine gennaio. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 0YcXB.dpuf

Fonte: http://www.rainews.it
Link: http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 5aa86.html

4.01.2014

http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... &sid=12763


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MessaggioInviato: 08/01/2014, 21:33 
Relay of Life

Le radici naziste dell’ Unione Europea

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Quello che avreste sempre voluto sapere sull’Unione Europea
ma nessuno ha mai avuto il coraggio di dirvi!

Introduzione:

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Capitolo 1:

Riassumendo le prove

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Capitolo 2:

Walter Hallstein: il prominente giurista nazista-e architetto principale dell‘ Unione Europea

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Capitolo 3:

‘La grande zona del Cartello’ e il suo quadro organizzativo (‘Das Großraumkartell’)

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Capitolo 4:

L’Unione Europea oggi: I fatti che il Cartello petrolchimico e farmaceutico e i suoi rappresentanti politici non vogliono che voi sappiate

Leggi questo capitolo online
Scarica PDF di questo capitolo (1.07 MB)

Capitolo 5:

Imporre la dittatura di Bruxelles in Europa

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Capitolo 6:

800 anni dopo la Magna Carta: Il dominio dell’Unione Europea metterebbe fine a secoli di libertà e indipendenza in Inghilterra

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Scarica PDF di questo capitolo (664 kB)

Capitolo 7:

Chi è chi nell’Unione Europea

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Capitolo 8:

La staffetta della vita

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Appendice:

Leggi questo capitolo online
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TUTTI I LINKS li troverete qui:
http://www.relay-of-life.org/it/chapter.html



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 09/01/2014, 17:55 
Il solito balletto a cui solo gli idioti ormai possono continuare a credere...

La Bce lascia i tassi fermi allo 0,25%, Draghi: «Prematuro dire che la crisi è sconfitta»
Resta invariato il costo del denaro, Piazza Affari in rialzo

...

Il presidente della Banca centrale è stato cauto: «Siamo pronti a nuove decise azioni se necessarie » ha aggiunto, riferendosi alla politica monetaria accomodante con gli attuali tassi di interesse. Poi ha avvertito: «Ma per il 2014 e il 2015 la ripresa dell’Eurozona sarà debole».

LA CRISI - «È prematuro — ha precisato Draghi — dichiarare vittoria contro la crisi. La ripresa c’è ma è debole, modesta e fragile. Ci sono diversi rischi di carattere finanziario, economico, geopolitico e politico che possono minarla».Gli ultimi dati sul Pil e la produzione industriale dell’Eurozona fanno infatti presagire una «partenza debole» per il primo trimestre del 2014.

...

http://www.corriere.it/economia/14_genn ... 1718.shtml

Profezia: fra qualche mese la ripresa sarà rinviata al 2015.. salvo la necessità di nuovi sacrifici e di risanamento del debito.

[:(!] [:(!] [:(!]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 09/01/2014, 17:57, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/01/2014, 18:18 
L’Italia ha perso la guerra, la ricostruzione non ci sarà

- di Libre-

Quelle che abbiamo attorno sono le macerie di una guerra. Lo afferma senza giri di parole il centro studi di Confindustria descrivendo questa crisi, ovvero la più drammatica recessione della nostra storia, dopo il secondo conflitto mondiale. A partire dal propagarsi nel mondo degli effetti reali della crisi iniziata con i “sub-prime”, lo sfacelo dell’economia è paragonabile a una guerra per i danni e le macerie che ha lasciato dietro di sé. In pochi anni sono svaniti quasi due milioni di posti di lavoro. E la drammatica morsa creditizia, operata dal sistema bancario, continuerà ancora a lungo, almeno fino al 2015 nello scenario più negativo. «Otto anni di vacche magre, anzi, scheletriche», annota Eugenio Orso. La catastrofica recessione neocapitalistica sta dando segni di luce in fondo al tunnel? Attenti: se la “guerra” è finita, «il dopoguerra potrà essere altrettanto negativo e socialmente drammatico». Parlano le cifre: oltre 7 milioni di senza lavoro e quasi 5 milioni di poveri.

Il tutto, scrive Orso in un post ripreso da “Come Don Chisciotte”, è condito da un crollo dei consumi delle famiglie che possiamo definire epocale: è la fine della tanto deprecata società dei consumi? Siamo appesi a un filo: le ostilità potrebbero riprendere improvvisamente, «a causa di un ennesimo shock orchestrato dalla grande finanza internazionalizzata». In quel caso, «la situazione potrà precipitare ulteriormente». Del resto, la debolezza strutturale del sistema-Italia, dal punto di vista sociale e occupazionale, si manterrà anche il prossimo anno. E il Pil, «se crescerà, crescerà di un’inezia, meno dell’uno per cento», per la precisione lo 0,7% secondo la Confindustria, che rivede a ribasso precedenti proiezioni. «La peggiore ipotesi, nel dopoguerra e a partire dall’anno nuovo, è che il rispetto degli “impegni” presi in sede europea implichi la rinuncia forzata a un punto di Pil, con conseguenze negative sul temutissimo spread e ricadute ancor più negative sulla società».

Se anche la “guerra” fosse veramente finita, aggiunge Orso, se ne deduce che – in ogni caso – l’Italia è un paese sconfitto: «Abbiamo perso la guerra e soltanto ora ce ne siamo accorti». Potenza manifatturiera in Europa e nel mondo, l’Italia «è forse il grande sconfitto in Europa», anche se «non certo l’unico, perché l’area europeo-mediterranea esce complessivamente sconvolta dal conflitto, che pare continui in Grecia». Lo spettacolo è desolante: «Le macerie visibili, le distruzioni del tessuto produttivo, i segni dei continui “bombardamenti” neocapitalistici ed europoidi ci sono tutti», continua Orso. «Lungo le direttrici del Veneto e nei distretti industriali del nord», si moltiplicano «gli edifici industriali e i capannoni chiusi intorno ai quali già cresce un po’ di vegetazione, abbandonati all’incuria perché nessuno può riattivarli». Analoga disperazione nelle strade e nelle case: «Il proliferare continuo del numero dei poveri veri, dei mendicanti, di coloro che dormono nelle stazioni, sempre più sporche e prive di manutenzione, ugualmente lo dimostra. Case senza riscaldamento (e senza luce) sempre più numerose, perché la cosiddetta “economia della bolletta” ammazza le famiglie monoreddito». E attorno, «edifici pubblici e privati senza manutenzione, che fra qualche anno cadranno in pezzi».

Ma non è tutto. «Le macerie morali, invisibili quanto le ferite che offendono lo spirito, sono forse le più difficili da rimuovere e le più insidiose». Secondo Orso, «per l’Italia ci sarà un lungo dopoguerra, interrotto forse una ripresa improvvisa del conflitto, con un ultimo “bombardamento” finanziario ordinato delle aristocrazie globali del danaro e della finanza». Ma attenzione: «Non è prevista alcuna ricostruzione». Questo gli analisti del centro studi di Confindustria non lo scrivono, ma lo lasciano intendere quando, con aridi numeri, cercano di prevedere i possibili scenari del dopoguerra. «Non ci sarà ricostruzione, come avvenne dopo la seconda guerra mondiale, dal 1947 agli anni cinquanta. Perché, a differenza di allora, la spietata “global class” finanziaria, perfettamente organica al neocapitalismo e senza problemi di coscienza, non prevede per il paese alcun “Piano Marshall”». Ovvero: «Le risorse del paese si saccheggiano, le sue strutture produttive si smantellano, la popolazione si spreme fino all’inverosimile, e poi si passa ad altro, ad altri “mercati”, ad altre “bolle”, lasciando dietro di sé solo macerie. Materiali e morali».

http://www.libreidee.org/2013/12/litali ... ne-non-ci-
http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... n-ci-sara/


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MessaggioInviato: 13/01/2014, 10:36 
Repressione finanziaria per risolvere crisi debito. Paper economisti di Harvard: prelievo una tantum o tutto il capitale?
Per risolvere il debito pubblico c'è un'unica soluzione: la repressione finanziaria.

Per risolvere il debito pubblico c'è un'unica soluzione: la repressione finanziaria.
ROMA (WSI) - L’ultimo paper del Fondo Monetario Internazionale sembra una profezia apocalittica sull’evoluzione del debito pubblico in tutto l’Occidente. Lo studio è stato realizzato da due famosi economisti, entrambi docenti all’Università di Harvard, Kenneth Rogoff e Carmen Reinhart, secondo cui le economie avanzate starebbero sottovalutando ampiamente la gravità della loro situazione finanziaria.

Sembra sia giunto quindi il momento di una vera e propria repressione finanziaria.

Il debito pubblico nelle economie sviluppate dell’Occidente sarebbe oggi ai massimi degli ultimi 200 anni e lo scenario più realistico, sempre per Rogoff-Reinhart, sarebbe quello di molteplici ristrutturazioni. Infatti, il problema del debito non può essere risolto esclusivamente tramite la crescita economica.

Il debito della zona euro è pari al 95 per cento del PIL e quello degli Stati Uniti è quasi al 110 per cento. In pratica i paesi ricchi non avrebbero compreso, spiega il report, che la loro situazione non è dissimile da quella delle economie emergenti, che hanno in varie occasioni ristrutturato il debito, sotto la regia dell’FMI. Pertanto, le classi dirigenti politiche vorrebbero salvaguardare la credibilità dei loro stati con politiche di austerità e confidando nella sopportazione dei loro concittadini, con il risultato di trascinarsi dietro una crescita debole o la recessione.

Ma per i due economisti incaricati dello studio dell’istituto di Washington, c’è una sola cosa da fare. La soluzione è molto semplice: repressione finanziaria. Non suona come qualcosa di piacevole e in effetti non lo è. Si tratta di un cocktail di: (maggiore) l'inflazione, le restrizioni di capitali, di default e una tassazione del risparmio.

Una soluzione difficile da digerire. Ancora una volta tassazioni sul risparmio e restrizioni di capitale.

Tuttavia, non è ancora detta l’ultima parola. Il fatto che il FMI pochi mesi dopo l'ultima debacle esca di nuovo con un rapporto politico esplosivo, è un chiaro campanello d'allarme per ogni investitore e risparmiatore. Bisogna stare attenti ai risparmi! E’ più che sicuro che ci sarà un prelievo, probabilmente sotto forma di una 'tassa di solidarietà una tantum'. La 'percentuale teorica del 10 per cento' calcolata dal FMI, non sembra, del resto, realistica. Inoltre, forse, una volta toccati i risparmi non si fermeranno, anzi, molto probabilmente prenderanno l'intero capitale, di cui i vostri risparmi sono solo una parte.

Le conclusioni dello studio del Fondo Monetario Internazionale sono dirompenti. A Washington ci sarebbe un profondo scetticismo sulle capacità di ripresa dell’Eurozona, ma anche sulla sostenibilità dei debiti sovrani di altri stati.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... parmi.aspx

,,tutte queste voci che ti tanto in tanto vengono rilanciate,lasciano di certo un cattivo presagio,se queste sono le idee del fmi,c'e' da affermare ma in che mani siamo capitati [;)]


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MessaggioInviato: 13/01/2014, 10:45 
Cita:
ubatuba ha scritto:

A Washington ci sarebbe un profondo scetticismo sulle capacità di ripresa dell’Eurozona, ma anche sulla sostenibilità dei debiti sovrani di altri stati.



[:142] [:142] [:142]

Forse perché applicare logiche finanziarie di business alla politica socio-economica degli stati sovrani è un non-sense nel lungo periodo dato che gli obiettivi da essa perseguiti nulla hanno a che vedere con speculazione e profitto?!

La politica da gestione della cosa pubblica è diventata esclusivamente una gestione finanziaria degli stati.

Ma i parlamenti e i governi non sono equiparabili ai board e i CDA di imprese quotate in borsa che devono rispondere del loro operato agli investitori diamine!!!

Essi dovrebbero rispondere delle loro azioni solo davanti ai cittadini!!!



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MessaggioInviato: 13/01/2014, 11:28 
... ma se i cittadini continuano a fregarsene ...[:(]



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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Qualcuno può provare per favore a spiegarlo PER L'ENNESIMA VOLTA a tutti i pecoroni pro-euro e pro-UE?!?

Nuovo record del debito pubblico: pesa il sostegno ai fondi Ue "salva Stati"
Sull'ennesimo incremento pesa il sostegno finanziario ai paesi dell’area dell’euro. Dal 2010 il contributo italiano è stato oltre i 55 miliardi

Il governo dei record. Negativi, ovviamente. Mentre il premier Enrico Letta si trova in Messico per siglare importanti accordi, la Banca d'Italia certifica un nuovo fallimento dell'esecutivo in carica.

Lo scorso novembre il debito della macchina statale è, infatti, aumentato di 18,7 miliardi: raggiunge così un nuovo massimo storico superando i 2.104 miliardi di euro. A questo si aggiunge il dato negativo delle entrate tributarie che, nei primi undici mesi del 2013, sono in marginale calo. Nonostante il governo Letta abbia inasprito la pressione fiscale, le entrate si sono attestato sopra i 339 miliardi di euro, contro i 340,7 miliardi registrati nello stesso periodo del 2012.

Secondo gli analisti di via Nazionale l’aumento del debito pubblico è riconducibile principalmente al fabbisogno del mese (6,9 miliardi) e all’aumento a 11,5 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro che hanno raggiunto 59 miliardi. "Come negli anni passati - fanno notare dalla Banca d'Italia - nel mese di dicembre è molto probabile che il debito si sia fortemente ridotto, riflettendo un consistente avanzo e il netto calo delle disponibilità liquide del Tesoro, tornate a fine anno poco al di sopra del livello di fine 2012". Nei primi undici mesi del l’incremento del debito a 114,6 miliardi di euro ha riflesso principalmente il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, che si aggira intorno ai 90,2 miliardi, e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro che, invece, si attesta sui 24,6 miliardi.

Per quanto riguarda il fabbisogno, gli analisti di via Nazionale hanno fatto presente che ha inciso per 12,8 miliardi il sostegno finanziario ai Paesi dell'Eurozona. "In particolare - si legge nel report - la quota di competenza dell’Italia dei prestiti erogati dall’European Financial Stability Facility è stata pari a 6,7 miliardi". I versamenti della terza e quarta tranche della sottoscrizione del capitale dell'European Stability Mechanism (Esm), effettuati nei mesi di aprile e ottobre, sono stati complessivamente pari a 5,7 miliardi. Dal 2010 il contributo italiano al sostegno finanziario ai Paesi dell’Eurotower è stato pari a 55,1 miliardi, di cui 33,6 miliardi riguardanti la quota dell’Italia dei prestiti dell’European Financial Stability Facility (Efsf), 11,5 riguardanti la sottoscrizione del capitale dell’Esm e 10 miliardi relativi ai prestiti bilaterali in favore della Grecia (la cui erogazione è terminata alla fine del 2011).

http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 82423.html

Ma "Il Giornale" dimentica di omettere CHI ratificò il Fiscal Compact nel Luglio del 2012 (non un secolo fa), quando ormai era già chiaro ai più di cosa si trattasse questa improvvida macchina succhiasangue.

Meglio rinfrescarsi la memoria...

Cita:

La Camera approva Fiscal Compact e Mes: inizia la dittatura europea.

Nel silenzio totale dei mezzi di comunicazione i Deputati dell’oramai ex Belpaese hanno dato il via libera definitivo alla ratifica del Trattato sulla stabilita’, sul coordinamento e sulla governance nell’Ue, meglio conosciuto come Fiscal Compact, sottoscritto il 2 marzo e integralmente applicabile ai 17 Stati della zona euro e al Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes), al secolo “fondo salva stati”.

I si’ per il Fiscal Compact sono stati 380, 59 i no, 36 gli astenuti, quelli per il Mes sono stati 325 si’, 53 no e 36 astenuti. Solo la Lega ha votato contro; l’Idv si e’ astenuta. Questo dovremo ricordarcelo nel prossimo futuro.

http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... a-europea/



Il 'prossimo futuro', per chi non l'avesse capito, è oggi...

[;)]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 14/01/2014, 13:30, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/01/2014, 15:00 
La Bce vede una "lenta" ripresa - "Rischi al ribasso per Eurozona"

Nel bollettino mensile la Banca centrale europea stima una ripartenza della produzione a passo modesto "grazie ad alcuni miglioramenti nella domanda interna, sostenuta dalla politica monetaria accomodante". Francoforte, però, mette in guardia da facili entusiasmi. Ok a Sabine Lautenschlaeger nel board

MILANO - Ripresa graduale, ma nuovi rischi per l'economia dell'Eurozona. Lo scrive la Bce nel suo bollettino mensile dove si legge che "i rischi collegati all'outlook economico per l'Eurozona continuano ad essere al ribasso". Pur rilevando un "lenta ripresa", Francoforte sottolinea come "gli sviluppi nelle condizioni dei mercati finanziari e monetari globali e le relative incertezze hanno il potenziale per influire negativamente sulle condizioni economiche".

Guardando quindi al biennio fino al 2015, la Banca centrale europea si aspetta "una ripresa della produzione a passo lento, in particolare grazie ad alcuni miglioramenti nella domanda interna, sostenuta dalla politica monetaria accomodante" che continua a mantere il costo del denaro al minimo storico dello 0,25% e promettendo nuove "misure decisive" se serviranno.Anche perché nello stesso bollettino la Bce prevede un lungo periodo di bassa inflazione.

In un breve passaggio del documento mensile, la Bce si è soffermata sull'impatto dell'aumento dell'imposta in Italia avvenuto lo scorso primo ottobre: "Il limitato impatto iniziale dell'aumento dell'Iva in Italia ha contribuito a tenere i prezzi dei beni industriali non energetici e dei servizi più bassi del previsto".

A preoccupare la Bce è sempre il mercato del lavoro che, tuttavia, nell'Eurozona sta mostrando segni di stabilizzazione: il tasso di disoccupazione è rimasto al 12,1% a novembre, stabile da otto mesi consecutivi e in miglioramento costante dall'estate 2012 per quanto riguarda il tasso annuo, anche se pur sempre 4,8 punti percentuali al di sopra dei livelli del 2008. Sempre dallo stesso periodo è iniziato il miglioramento "sostanziale" della raccolta delle banche.

L'Eurotower ha intanto incassato l'ok della plenaria del Parlamento europeo, che ha approvato quasi all'unanimità (447 sì, 47 no, 47 astenuti) la proposta di nominare la tedesca Sabine Lautenschlaeger, attuale vicepresidente della Bundesbank, nel board della Bce. Entrerà al posto del dimissionario Joerg Asmussen.

http://www.repubblica.it/economia/2014/ ... f=HREC1-16

Scusate lo sfogo... ma io mi sono letteralmente rotto i cog*ioni di farmi prendere per il culo da questi pagliacci!

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MessaggioInviato: 16/01/2014, 22:07 
Farage “Questa Unione Europea è il nuovo comunismo.
Sta creando una marea di miseria umana”



[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=ooWH3qaYS60[/BBvideo]


Ultima modifica di Wolframio il 16/01/2014, 22:08, modificato 1 volta in totale.


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