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MessaggioInviato: 09/02/2014, 03:00 
Cosa ne pensate di questo personaggio?

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=HK-9sb4ljVc[/BBvideo]

Nel seguente video il Professore Antonio Maria Rinaldi fa due domandine a Giuliano Amato, riguardo i prarametri di Maastricht. Giuliano Amato ribadisce che essere liberi vuol dire prendere in mano le nostre responsabiltà e questo è un rischio molto alto.

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=NwnSrp1yMdU[/BBvideo]

Avete capito bene. Non dobbiamo essere padroni della nostra vita perchè altrimenti potremmo prendere delle decisioni sbagliate. Quindi è meglio che siano gli altri a decidere per noi


Ultima modifica di Atlanticus81 il 09/02/2014, 03:01, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/02/2014, 13:08 
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Atlanticus81 ha scritto:

Nel seguente video il Professore Antonio Maria Rinaldi fa due domandine a Giuliano Amato, riguardo i prarametri di Maastricht. Giuliano Amato ribadisce che essere liberi vuol dire prendere in mano le nostre responsabiltà e questo è un rischio molto alto.

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=NwnSrp1yMdU[/BBvideo]

Avete capito bene. Non dobbiamo essere padroni della nostra vita perchè altrimenti potremmo prendere delle decisioni sbagliate. Quindi è meglio che siano gli altri a decidere per noi



Ci vuole un nuovo "Processo di Norimberga".
Questa è l'unica risposta valida che si può dare.....



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MessaggioInviato: 09/02/2014, 16:23 
Quanti fessi ci hanno ... creduto! [^]



[img][IMG]http://i.imgur.com/KXYUav1.png[/img][/img]



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MessaggioInviato: 09/02/2014, 17:10 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Cosa ne pensate di questo personaggio?

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=HK-9sb4ljVc[/BBvideo]

Nel seguente video il Professore Antonio Maria Rinaldi fa due domandine a Giuliano Amato, riguardo i prarametri di Maastricht. Giuliano Amato ribadisce che essere liberi vuol dire prendere in mano le nostre responsabiltà e questo è un rischio molto alto.

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=NwnSrp1yMdU[/BBvideo]

Avete capito bene. Non dobbiamo essere padroni della nostra vita perchè altrimenti potremmo prendere delle decisioni sbagliate. Quindi è meglio che siano gli altri a decidere per noi



se non possiamo prendere decisioni noi,x quale motivo stipendiamo lautamente quasi un migliaio di incapaci,......mandiamoli finalmente a lavorare............[;)]


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MessaggioInviato: 15/02/2014, 12:57 
Rimanere nell'Euro non ha alcun vantaggio.
Lo sostiene uno Studio olandese


Uscire dalla moneta unica potrebbe essere la ricetta giusta
per far ripartire l'economia: uno studio lo dimostra.
Ecco tutti i vantaggi


http://www.ecplanet.com/node/4143

Uscire dall'euro? Si può. Con le elezioni europee alle porte, la campagna elettorale per i seggi di Strasburgo si annuncia infuocata. Il fronte anti-euro e i partiti euroscettici cominciano ad organizzarsi per accendere la corsa verso il voto e convincere gli elettori che mollare la moneta unica è possibile.

E così in Olanda si portano avanti col lavoro. Il leader del partito di destra olandese Freedom Party, Geert Wilders ha presentato ieri uno studio economico, commissionato alla società di consulenza inglese Capital Economics, che presenta i benefici per l’Olanda rivenienti da una sua uscita non solo dall’Eurozona ma dalla Unione Europea, inserendolo dentro al programma per le elezioni europee su cui chiamerà gli elettori olandesi a votare.

I vantaggi - Lo studio di ben 157 pagine affronta i vantaggi di un’uscita dell’Olanda dall'euro-zona. I vantaggi non sono pochi. Il primo riguarda il maggior potere decisionale da parte di Amsterdam di decidere le politiche commerciali e industriali. Un elemento che di sicuro potrebbe giovare anche all'Italia, dato che dal punto di vista delle politiche economiche e industriali gli ultimi due governi, quello del Prof e di Letta che hanno sempre avallato i diktat di Berlino salvo poi rimangiarsi tutto per bocca di Napolitano. Ma uscire dall'euro, come avvertono dall'Olanda, darebbe un'autonomia monetaria e soprattutto fiscale. L'Europa infatti da sempre impone agli stati membri il regime monetario che discende dalla Bce con le varie regole di Maastricht rafforzate dal Fiscal Compact. Spezzare queste catene di sicuro darebbe nuova linfa all'economia nazionale, sia in Olanda che in Italia.

I costi - Nel caso di Amsterdam è parere comune dei tecnici euroscettici che una politica monetaria molto più lasca (“looser”) rispetto a quella imposta all’Eurozona dalla leadership tedesca potrebbe mettere in moto la ripresa e la rescita. Ulteriori “guadagni”, sempre secondo lo studio Capital Economics, verrebbero sia dalla eliminazione dell’ingombrante (“cumbersome”) regolamentazione che l’UE impone alle aziende, ritenuta particolarmente inefficiente, specie se confrontata con la legislazione interna del vicino UK, sia dal risparmio sui versamenti alla UE (l’Olanda è un contributore netto), sia dall’autonoma gestione dei flussi di immigrazione. L'unico problema riguarda il costo dell'addio all'euro.

Nuova valuta - La preparazione di nuove banconote, modifiche dei sistemi informativi e di pagamento, eccetera sono stati stimati dallo 0,3 al 0,8% del PIL, prendendo come riferimento i costi dell’analoga transizione dal Gulden all’Euro nel 1999-2000, mentre gli eventuali futuri costi di transazione, legati ad avere una moneta propria variano, a seconda di diversi studi, dallo 0,1% allo 0,8% del Pil ma scenderebbero notevolmente se l’area euro rimanesse in piedi dopo l’uscita dell’Olanda.

Le conclusioni dello studio sono che in caso di uscita dalla Ue l’Olanda nel 2035 avrebbe un Pil dal 10 al 13% maggiore che restando nell’attuale situazione. La ricetta del Freedom Party, nonostante sia difficile da realizzare nel breve periodo, convince gli elettori. Il partito euroscettico olandese infatti è attualmente in testa in quasi tutte le proiezioni per le Elezioni Europee, con stime che arrivano persino ad appena un seggio in meno rispetto ai partiti della attuale coalizione di governo. Se ad Amsterdam dovesse partire l'efftto domino anti-euro, la prossima tessera a cascare giù è di sicuro quella Italiana.


Fonte: liberoquotidiano.it



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MessaggioInviato: 21/02/2014, 00:31 
VIDEO: Di Battista "Andremo in Europa a ridiscutere l'Euro, vorrei ascoltare premi nobel per l'economia come Stiglitz"

http://www.pressnewsweb.it/2014/02/vide ... uropa.html

Anche io mio caro Di Battista... anche io.

[:D]



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MessaggioInviato: 21/02/2014, 00:51 
Se fosse possibile uscirne ne saremmo giù usciti. non c'è alcuno strumento legale su cui far leva per uscirne. Purtroppo quando questi accordi sono stati ratificati chi di dovere non si è premurato di leggere la scritta in piccolo. L'unico modo per uscire dalle stanze dell'euro è rompere i muri :)



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MessaggioInviato: 01/03/2014, 21:17 
Referendum no euro: al via la raccolta firme

Euro? No, grazie: parte il referendum

Da due settimane il Partito Base Italia e l'Unione Movimenti di Liberazione hanno cominciato una raccolta firme per un referendum abrogativo per abolire la moneta unica. "Non c'è più tempo, troppa esasperazione"

Immagine

http://www.today.it

"Uscire dall’euro. Subito. Senza dubbi, senza ripensamenti, senza aspettare di essere ancor più devastati da una crisi economica senza precedenti" questo è l'obiettivo del Partito Base Italia e dell'Unione Movimenti di Liberazione (Uml). Così da due settimane alcuni volontari si stanno impegnando per poter raccogliere le firme necessaria a istituire un referendum d'iniziativa popolare.

Serviranno 500 mila firme e i volontari avranno a disposizione 90 giorni e il primo quesito referendario sarà volto ad abrogare il decreto legislativo 213 del 24 giugno 1998 dal titolo che riguarda le "Disposizioni per l'introduzione dell'Euro nell'Ordinamento Nazionale a norma dell'art 1 comma 1 della legge 17 dicembre 1997 n. 433". Recita invece il secondo: "Volete Voi che sia abrogata interamente la Legge 17 dicembre 1997 n. 433, pubblicata nella G.U. n. 295 del 19 dicembre 1997, dal titolo: "Delega al Governo per l'introduzione dell'Euro"?

Insomma, come ci dice il presidente del Uml, Filippo Sciortino l'esasperazione è trasversale: non sono più le classi sociali più deboli a non riuscire ad andare avanti ma tutta la popolazione. Le ragioni sarebbero addebitabili alla moneta unica europea. "In vari comuni la gente si sta recando a firmare. In particolare stiamo ricevendo consensi in zone del Friuli, Veneto, Lombardia, Toscana, Lazio, Sicilia".

Ma perché gli italiani dovrebbero uscire dall’euro? “Perché l’Unione Europea non è nata per unire i popoli, ma per sottometterli - continua Sciortino - Quasi 7 mila suicidi in Italia, le migliaia e migliaia di aziende che stanno chiudendo. Cosa vogliamo aspettare ancora?". C'è già chi ha rinunciato alla moneta unica: "In Sicilia stanno progettando una moneta complementare, il grano. Il solo fatto di dare vita a questo progetto ha fatto risalire la fiducia nel settore commerciale. In Veneto ci sono circuiti in cui si basa tutto sullo scambio e si riduce al minimo l'uso dell'euro".

L'obiettivo è quello di ricominciare ad avere una sovranità monetaria nazionale, concetto che non vale soltanto per l'Italia ma per tutti i Paesi dell'Unione che stanno subendo la crisi: "La banca nazionale svizzera ha dichiarato recentemente che lo Stato che guadagnerebbe di più a lasciare l'euro sarebbe l'Italia e io non posso non crederci. Con l'introduzione dell'euro il nostro Paese ha dovuto sottostare a dei diktat che hanno impedito la crescita delle aziende e questo è accaduto anche negli altri Paesi europei che stanno subendo la crisi".

La proposta del referendum per l'abolizione dell'euro ha anche ricevuto consensi da parte di alcuni partiti politici: "Alcuni esponenti della Lega si sono detti interessati, tra cui anche il governatore della Lombardia Maroni. Ma è normale: il premio nobel per l'economia Krugman ha recentemente detto che l'Italia si sta apparentando con i Paesi del terzo mondo e noi confermiamo. Riceviamo centinaia di mail ogni giorno con le storie di piccoli imprenditori disperati, dipendenti pubblici che non arrivano a fine mese. Una situazione d'emergenza".

Il movimento e l'idea del referendum hanno già degli ispiratori e dei punti di riferimento a livello politico: "Siamo vicini a Marie Le Pen e a chi sta combattendo per farsì che l'Europa cessi d'esistere. Se persino la corte costituzionale tedesca con una sentenza ha detto che la Germania deve smettere di fare sforzi per salvare l'euro e uscire dall'unione monetaria, perché non dovremmo farlo anche noi? E' l'ultima possibilità che abbiamo".

Ma per ora non si scenderà in piazza: "Ci siamo dissociati dalla protesta dei Forconi dei mesi scorsi e domani anche se appoggiamo le ragioni della mobilitazione della Confederazione Nazionale Artigiani non saremo con loro in Piazza del Popolo a Roma. Pensiamo di non essere più in democrazia ma in un sistema autoritario e l'unica arma che abbiamo per combattere tutto ciò sono i provvedimenti giuridici. Per questo vogliamo raccogliere le firme al più presto e dare vita al referendum abrogativo No Euro".



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MessaggioInviato: 03/03/2014, 17:46 
Prodi "quotazione giusta è a 1,1-1,2". Ovvero, il cambio dovrebbe svalutarsi più del 20%: ed è proprio ciò che succederebbe uscendo dall'Eurozona.
L'Euro, una moneta mai troppo amata dagli italiani



L'Euro, una moneta mai troppo amata dagli italiani
ROMA (WSI) - La strada sbagliata non può portare nel posto giusto. La storia dell’euro è tutta qui, in questa frase la cui banale veridicità è stata fino a ieri negata dai politici tutti. Poi, però, sono cominciati i distinguo, che fra un po’ saranno una valanga, fino al classico "contrordine, compagni!": "Ma non eri tu quello che diceva che senza l’euro?…" "Chi! Io?"

Che una moneta senza Stato non avesse senso, che partire dalla moneta fosse il modo più sicuro per non arrivare allo Stato, non è né una grande scoperta né una grande novità. Lo aveva affermato Nicholas Kaldor nel 1971, un mese dopo l’uscita del Rapporto Werner (il primo progetto di unione monetaria). Kaldor specificava che lo sforzo per restare nella moneta unica avrebbe causato tali pressioni sulle politiche fiscali nazionali da compromettere il futuro politico dell’Europa. Ora è sotto gli occhi di tutti. Quando nel 2011 Berlusconi disse (per poi smentirsi) che "il problema dell’euro è che è l’unica moneta al mondo senza uno stato", la levata di scudi fu unanime. Tuttavia, dal punto di vista economico, la sua frase era più fondata dello squallido teatrino "sì all’euro, no all’austerità" al quale stiamo assistendo. Perfino Alberto Alesina e Francesco Giavazzi ammettono obtorto collo come fosse noto che con l’euro "si rischiava un aumento della tensione all’interno dell’Europa" (Corriere della Sera del 9 febbraio), anche se loro si rifanno all’ortodosso Martin Feldstein, che l’aveva detto nel 1997, pur di non citare il keynesiano Kaldor, che l’aveva detto 26 anni prima. Sapete, quando sei "sulla frontiera della ricerca" non hai tempo per guardarti indietro.

Che problemi di conti esteri potessero esistere anche all’interno di un’unione monetaria lo aveva affermato nel 1991 Tony Thirlwall, altro economista keynesiano, un anno dopo l’uscita di "One market, one money", lo studio che esplorava costi e benefici della moneta unica. Studio imparziale, va da sé: pagava la Comunità europea, che la decisione l’aveva già presa per motivi politici. È difficile far capire qualcosa a uno, se il suo stipendio dipende dal non capirla. E così Jean Pisani-Ferry, coautore di "One market, one money", ora che l’Europa è devastata da quella che tutti riconoscono essere una crisi di conti esteri (visto che, salvo errore, chi rivuole i soldi da greci, spagnoli ecc. sono soprattutto i tedeschi), ammette serafico, in un quaderno di ricerca del Bruegel Institute, che negli anni 90 era "opinione comune" che crisi simili non ci sarebbero state: "Noi non potevamo sapere, ci siamo basati sulla conventional wisdom". Va bene, capisco: ascoltare un keynesiano no, ma almeno basarsi su un sano principio di precauzione, prima di metter su un progetto simile?

Che l’euro per l’Italia fosse una moneta sopravvalutata era ovvio: prima di entrarci avevamo rivalutato la lira rispetto all’Ecu del 16 per cento in un anno, raggiungendo nel maggio del 1996 la parità di 1939 lire per un Ecu, che avremmo di fatto mantenuto con l’euro. Da lì inizia il nostro calvario, il rallentamento della produttività (crescita media 1,9 per cento dal 1980 al 1995, 0,3 per cento in seguito) e delle esportazioni (crescita media 4,6 per cento dal 1980 al 1995, 0,6 dopo con la ciliegina della contrazione dello 0,1 nel 2013). Ma quello che sta scritto in ogni manuale (una moneta troppo forte mette in crisi le aziende) fino a un mese fa non si poteva dire. Chi è arrivato in soccorso della verità? Romano Prodi, che in una lezione su "Dove va l’Europa", il 20 gennaio a Padova, ha detto che oggi l’euro è un problema perché "fortemente sopravvalutato: la sua quotazione corretta sarebbe 1,1 o 1,2 sul dollaro, mentre oggi siamo a 1,4". Voi vi chiederete: "Ma fino a ieri non ci aveva detto che la moneta forte ci avrebbe protetto dalla crisi? E ora ci dice che la sua forza ci sta mettendo in crisi?" Se volete la mia, quella giusta è la seconda. Apprezzate un dettaglio: scendere da 1,4 a 1,1 significherebbe, per l’euro, svalutarsi del 21 per cento. Guarda caso, questa è più o meno la svalutazione che generalmente ci si attende da una ipotetica "nuova lira" in caso di uscita dell’Italia dall’Eurozona. Quindi non è come pensate voi, è peggio: Prodi dice che l’euro funzionerebbe bene per l’Italia… se fosse la lira. Purtroppo non è così. Le monete, come i politici, sono forti con i deboli e deboli con i forti. L’euro, forte per noi, è debole per la Germania. Con l’euro a 1,1 il surplus tedesco decollerebbe dall’attuale 7 per cento del Pil verso il 10. In Italia si troverebbe sempre qualche boccalone pronto a estasiarsi per la "bravura" dei tedeschi. Ma gli Stati Uniti hanno già fatto capire che non sono disposti ad assorbire un simile eccesso di offerta di beni tedeschi. La ripresa mondiale la aiuta chi importa (come loro), usando la propria domanda per far crescere gli altri paesi, non chi esporta (come la Germania), usando la domanda di altri Paesi per far crescere i propri profitti.

Quindi la soluzione non può essere avere un euro debole come la lira, perché questo metterebbe l’Europa in urto con gli Stati Uniti. Peggio ancora. Secondo Prodi, per indebolire l’euro, l’Italia dovrebbe unirsi con Francia e Spagna, minacciando la Germania. Capite? Difendere l’euro chiamando alle armi contro la Germania, rischiando in caso di successo una ritorsione degli Stati Uniti. Questo è l’europeismo dei nostri leader. La conclusione l’avrete capita: l’euro funzionerebbe se fosse come il marco per la Germania, e come la lira per l’Italia, cioè se scomparisse. Sincronizziamo gli orologi.
Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Fatto Quotidiano - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... -lira.aspx

un ulteriore conferma di una immediata uscita dalla galera dell'euro,x ritrovare la ns sovranita'e la ripresa economica


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MessaggioInviato: 04/03/2014, 08:47 
Meditate gente... meditate....

Barnard, ecco il documento shock della Commissione Europea

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=00bYsjjHqwk[/BBvideo]



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MessaggioInviato: 04/03/2014, 13:34 
Questo potrebbe essere uno spunto valido per chi chiede a gran voce quali strumenti possano e/o debbano essere adottati nella road map di uscita dall'euro

La battaglia dell’Ecuador per non pagare debiti illegittimi

In Ecuador Jubileo 2000, un movimento sorto nel 2000 in occasione del Giubileo cristiano cattolico, è riuscito a far ratificare al governo un audit cittadino sul debito. Si tratta di una revisione dei contratti di debito che l’Ecuador ha sottoscritto in 30 anni, dal 1976 al 2006, che ha permesso di capire come il debito si fosse formato e che cosa si stesse pagando annualmente, in termini di interessi e di politica economica sottratta al diretto controllo del paese da parte delle istituzioni finanziarie internazionali.

Un risultato ottenuto nel 2007 dopo una campagna di sensibilizzazione durata 7 anni, partita dall’Università di Scienze Economiche di Guayaquil ad opera del prof. Ricardo Patiño, diventato poi ministro dell’Economia e attualmente ministro degli Affari Esteri della Repubblica ecuadoriana.

Quella di Jubileo 2000, che negli anni ha costruito una rete internazionale con altre associazioni, è stata una battaglia per la trasparenza e la legittimità del debito. Dalla revisione sono stati evidenziati ad esempio diversi casi di anatocismo, ovvero interessi pagati sugli interessi di debiti precedentemente contratti, dichiarati poi illegittimi. E i risultati di questo audit sono stati eclatanti: un taglio del debito pubblico del 30% e la rottura dei rapporti con Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale.

Oggi l’economia ecuadoriana vive un periodo di boom, ma alcuni credono che il paese sia ora sotto la minaccia di un nuovo creditore: la Repubblica Popolare Cinese, che investe nel paese per accaparrarsi i diritti futuri di sfruttamento delle risorse petrolifere. Un nuovo spunto per l’associazione Jubileo 2000, che anche in questa nuova situazione di indebitamento vuole vederci chiaro.

http://www.corriere.it/inchieste/report ... 2379.shtml



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Ufologo 555 ha scritto:

Quanti fessi ci hanno ... creduto! [^]



[img][IMG]http://i.imgur.com/KXYUav1.png[/img][/img]

Anche Prodi aveva ragione!!però non ha specificato un particolare:
<<<<<<<<<<<<<<< DIPENDE CHI >>>>>>>>>>>>>>>>>>
[:(]


Ultima modifica di bleffort il 04/03/2014, 16:01, modificato 1 volta in totale.

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Immagine
33,37 KB

http://www.nocensura.com/2014/03/w-la-l ... -vera.html


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Leader M5s attacca Ue:
abolisca fiscal compact o referendum lira


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16 marzo, 20:44

di Serenella Mattera

Eleggere venti o trenta eurodeputati 5 Stelle. Affermarsi come "primo gruppo" italiano al Parlamento europeo. Avere abbastanza forza da travolgere la politica di Bruxelles e, a valanga, quella di Roma (Napolitano "dovrebbe sciogliere le Camere"). Beppe Grillo parte all'assalto dell'Ue. Si lancia a testa bassa e con ottimismo nella prima campagna elettorale del M5S per le europee e torna a minacciare un referendum per l'uscita dall'euro e il ritorno alla lira. "Il voto europeo è anche un voto nazionale", spiega ai lettori del suo blog il leader dei 5 Stelle. "Tre governi italiani sono stati decisi dalla Ue con il beneplacito di Napolitano", sostiene: "Il Parlamento italiano" serve ormai solo come "facciata democratica". Dunque, se il Movimento riuscisse, come si propone, a prendere più voti degli altri partiti, il presidente della Repubblica Giorgio "Napolitano non potrebbe più tirare a campare con giochi di palazzo, dovrebbe sciogliere le Camere e indire nuove elezioni". Per far "saltare gli attuali equilibri", il M5S, è il calcolo, deve eleggere tra 20 e 30 eurodeputati, ossia occupare quasi la metà dei 73 seggi dell'Italia. L'obiettivo è ambizioso, ma Grillo ha lanciato la sua scommessa: "Andrò io dalla Merkel e la guarderò negli occhi", ha detto.

E non è forse casuale la pubblicazione di un post dal titolo "in Europa per l'Italia", proprio alla vigilia del viaggio a Berlino di Matteo Renzi. A chi prova a schiacciare i grillini su posizioni anti-euro, Grillo replica che la visione è più articolata: "Il M5S non è Euro-sì o Euro-no", ma vuole tornare "a principi di solidarietà e comunità: Europa solidale o nessuna Europa". Dopo l'ingresso nel Parlamento europeo, il M5S "porrà delle condizioni" all'Ue: "l'eliminazione immediata del Fiscal Compact", per non essere "consegnati alla Troika", e "l'emissione di eurobond" garantiti a livello centrale, per non "finire come la Grecia". Se l'Ue rifiuterà queste richieste, spiega il leader 5 Stelle, non ci sarà altra scelta che "uscire dall'euro". E allora il Movimento proporrà un referendum "per tornare alla lira". Musica, questa, per le orecchie della Lega: "Incontrerei volentieri Grillo per parlare di euro e lanciare con lui una sfida sui progetti", dice Matteo Salvini. E ripete come un mantra "basta euro". Ma frena sull'ipotesi di un referendum per tornare alla lira: "La Costituzione lo impedisce". Intanto, Grillo continua a pungolare "Renzie" (così chiama il presidente del Consiglio) e accusarlo di mentire. L'occasione questa volta è un sondaggio lanciato sul blog per decidere chi è il "più grande contapalle" tra i premier italiani. Vince Silvio Berlusconi ma, sottolinea il leader M5S, "con un margine di neppure 1.000 voti" sul "mentitore seriale di Firenze".



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 20/03/2014, 08:45 
Interessante ebook anti-euro di Magdi Allam: scaricatelo e divulgatelo!

http://www.ioamolitalia.it/public/docum ... 20euro.pdf


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