Oggetti fuori dal tempo, avvistamenti tramandati nella letteratura storica. Qual è l'origine dell'uomo? Testi sacri e mitologie da tutto il mondo narrano una storia diversa da quella che tutti conosciamo.
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21/01/2014, 15:21

Avevano le stesse paure che hanno tutti i signorotti locali. Il più grande pericolo per una dominazione assoluta è la presa di coscienza della gente e il diffondersi di conoscenze scientifiche e tecnologiche che permettono ad una magigor fetta della popolazione di avere degli strumenti validi per interpretare oggettivamente la realtà che ha intorno.

Se quella gente avesse capito che molti dei PRODIGI degli dei (e per i quali erano considerati dei) erano il solo frutto di STRUMENTI e TECNICHE che anche un semplice umano schiavo col tempo poeva apprendere il velo sarebbe caduto e dominare con la paura e lo stupore sarebbe diventato impossibile :)

Chiamali fessi, infondo quello era ED E' ancora oggi (sono stati bravi) il loro unico rischio.
Ultima modifica di MaxpoweR il 21/01/2014, 15:23, modificato 1 volta in totale.

21/01/2014, 15:29

MaxpoweR ha scritto:

Avevano le stesse paure che hanno tutti i signorotti locali. Il più grande pericolo per una dominazione assoluta è la presa di coscienza della gente e il diffondersi di conoscenze scientifiche e tecnologiche che permettono ad una magigor fetta della popolazione di avere degli strumenti validi per interpretare oggettivamente la realtà che ha intorno.

Se quella gente avesse capito che molti dei PRODIGI degli dei (e per i quali erano considerati dei) erano il solo frutto di STRUMENTI e TECNICHE che anche un semplice umano schiavo col tempo poeva apprendere il velo sarebbe caduto e dominare con la paura e lo stupore sarebbe diventato impossibile :)

Chiamali fessi, infondo quello era ED E' ancora oggi (sono stati bravi) il loro unico rischio.


Corretto quello che tu dici. Ma allora bisogna riconoscere che tra essi ci fu anche chi invece VOLEVA fortemente che l'Uomo imparasse qualcosa.

E quello, concorderai con me, doveva essere Enki, il Player B...

Cancellato dalla storia e maledetto dal Player C, riconducibile a Yahweh.

[;)]

A me non me lo toglie nessuno dalla testa che fu Enki a imporre l'esclusione di Yahweh dall'assegnazione di popoli e terre, di nazioni, dopo il Diluvio.

[:p]
Ultima modifica di Atlanticus81 il 21/01/2014, 15:30, modificato 1 volta in totale.

22/01/2014, 01:17

Certo, se crei un oggetto cerchi di renderlo il più perfetto possibile, figuriamoci se costruisci una macchina biologica dotata di intelletto, è normale volerla vedere efficiente al 100% :) Ed è normale che chi l'ha costruita tema che possa raggiunger lo status del suo creatore se, come pare, per fare questo essere si è usatala propria matrice biologica.

Dopotutto è la stessa paura che assale tutti quelli che godono di una posizione privilegiata ed hanno paura di essere scalzati. O che aleggia nella fantascienza per quel che riguarda le macchine. Basti pensare ai terminator ai matrix ed a tutta la fantascienza che parla delle macchine che prendono il sopravvento sull'uomo dopo che questi le hanno create :)

Questo è molto rassicurante, perchè se questi ESSERI avevano queste paure penso fossero fondate, quindi è implicito pensare che noi abbiamo le doti necessarie per prenderci ciò che hanno loro [}:)] dobbiamo capire come.

Comunque leggendo il libro "Impronte Degli Dei" mi sto rendendo conto che le evidenze in tutto il mondo sono davvero palesi è assurdo come si possa tenere tutto sotto un tappeto e continuare con le solite scemenze degli dei mitologici, del caso, delle coincidenze, e delle spiegazioni ad minkiam.

E' tutto molto frustrante onestamente,perchè si tratta di discutere e confrontarsi con gente che nega l'evidenza, come ci parli\discuti?
Ultima modifica di MaxpoweR il 22/01/2014, 01:20, modificato 1 volta in totale.

25/01/2014, 00:56

Un passo indietro... il seguente grafico ci può essere utile a chiarire i legami di parentela intercorrenti tra gli Elohim "Antichi Dei"

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28/01/2014, 16:55

Vi propongo questo articolo che descrive una ipotesi un po' azzardata... ma neanche troppo considerato quanto abbiamo affrontato fino ad ora.

[;)]

Cosa centrano due illustri personaggi come Alighieri e da Vinci con le divinità sumere meglio nome come Annunaki?

Apparentemente nulla ma se andiamo a scavare, con molta attenzione, nelle conoscenze astronomiche del Sommo Poeta noteremo come queste abbiano un origine molto ma molto remota.

Tali origini risiedono essenzialmente nelle conoscenze del popolo Sumero ed è stato proprio li che ho trovato il primo elemento in grado di spiegare molte cose.

Stando alle ricerche della scrittrice Chiara Dainelli autrice del libro “Il Codice Astronomico di Dante – il sapere proibito della divina commedia” ho appreso come Dante non solo avesse delle elevate conoscenze inerenti l’astronomia ma come tali conoscenze non solo le aveva nascoste all’interno della Divina Commedia ma avevano un origine risalente alla civiltà Sumera.

Le origini della scienza astronomica collocate tra il XXIII sec e il XI sec a.C. nonostante possono essere ancora più remote e noteremo ora come i Babilonesi furono i veri cultori dell’astronomia.

I punti cardine dell’astronomia Babilonese furono i seguenti:

- Introduzione del ciclo luni-solare che troviamo ben definito in Grecia nel V secolo con il nome di “ciclo metodico”
- Riduzione delle antiche costellazioni a forma e dimensione, divisione, geometrica corrispondenti ai dodici mesi dell’anno con conseguente invenzione dello zodiaco
- Metodo di Kidinnu* per calcolare la durata della rivoluzione sinodica e la rivoluzione siderale. Per quanto riguarda la luna la rivoluzione anomalistica e draconica.
- Scoperta dei cicli planetari e costruzione delle effemeridi perpetue di alcuni pianeti
* Kidinnu (300 a.C. – 400 a.C.) era un famoso matematico e astronomo babilonese vissuto nello stesso arco temporale di Eudosso di Cnido, di cui parleremo a breve, nato a Babilonia e capo della scuola astronomica di Sippar in Mesopotamia

Secondo Zecharia Sitchin, Sippar, era la città del porto spaziale (prima del diluvio universale) comandato da Utu ed era anche il suo centro di culto dopo il Diluvio.

Lo stesso Utu era il fratello gemello di Inanna; comandante del porto spaziale di Sippar prima del diluvio universale e figlio di Nannar e Ningal. Nannar a sua volta, oltre ad essere figlio di Enlil e Ninlil, era anche il primo capo Annunaki nato sulla terra e dio protettore di Urim (Ur) e Harran. Urim, inoltre, era un centro fiorente di cultura, industria e commercio internazionale.

Tutto questo dove ci porta ?

Tutto questo ci porta a dedurre anche se inizialmente con una buona dose di scetticismo che veramente le conoscenze astronomiche del Sommo Poeta derivano dai Sumeri.

Cosa c’entra allora da Vinci ?

In un manifesto Rosacrociano del XIX secolo fanno la comparsa un presunto Dante Alighieri con indosso una presunta veste Templare e un presunto Leonardo da Vinci il quale impugna una pergamena ed ha sul capo un curioso copricapo.

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Manifesto Rosacrociano del XIX Secolo. Alla vostra destra un presunto Leonardo da Vinci con un curioso copricapo e alla vostra sinistra un presunto Dante Alighieri con indosso una presunta veste templare. Trai i due l’immagine del Santo Graal

Dopo una lunga serie di ricerche sono riuscito ad identificare nel copricapo indossato dal presunto da Vinci lo stesso copricapo indossato da Utu, Inanna, Enki, Enlil,ecc…

Ovviamente non tutti i copricapi degli Annunaki sono uguali in quanto possiedono delle evidenti varianti ma in linea di massima si assomigliano molto come potete vedere le immagini seguenti:

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copricapo di Enki

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copricapo di Utu

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copricapo di Inanna

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copricapo da Vinci

Se osservate le prime tre immagini, i copricapi di Enki, Utu e Inanna con la quarta, il copricapo di Da Vinci, noterete una curiosa rassomiglianza data dalla forma a campana, comune ai tre copricapi sumeri e dalle strisce su di essa, che nel caso di Enki sono tre come in Da Vinci.

Nel manifesto inoltre tra i due personaggi vi è al centro il Sacro Graal e Alighieri tiene gli occhi chiusi come se aspettasse che da Vinci ricevesse qualcosa da lui.

Quindi possiamo ipotizzare che ci troviamo di fronte a una cerimonia in cui Alighieri consegna un qualcosa a da Vinci. Forse una grande fonte di conoscenza che viene indicata con il simbolo del Santo Graal, guarda caso posto tra i due.

Se tale ipotesi fosse corretta possiamo ipotizzare che tale conoscenza donata da Alighieri a da Vinci fosse un conoscenza che aveva origine nella civiltà Sumera dato il copricapo di da Vinci che guarda caso richiama senza ombra di dubbio gli Annunaki.

Tutto qui ?

Abbiamo solo il copricapo in segno di rispetto verso le divinità Sumere e le conoscenze del Sommo Poeta che hanno origine dalla civiltà Sumera e Babilonese ?

La risposta è no in quanto nelle conoscenze astronomiche di Dante o meglio quelle che egli ha nascosto negli ultimi canti del Paradiso vi sono delle informazioni sul Pianeta Nibiru.

Vediamo i vari indizi nascosti nei vari versi:

Lume è là sù che visibile face
lo creatore a quella creatura
che solo in lui vedere ha la sua pace. 102

E’ si distende in circular figura,
in tanto che la sua circunferenza
sarebbe al sol troppo larga cintura. 105

così mi si cambiaro in maggior feste
li fiori e le faville, sì ch’io vidi
ambo le corti del ciel manifeste.


Partiamo dal secondo indizio e notiamo che ciò parla di un qualcosa che è al sole di troppa larga cintura. Caso strano Nibiru compie un orbita di 3600 anni per girare attorno al nostro sole e la sua orbita è molto ma molto più ampia “larga” al sole.

Una “circunferenza” di larga cintura e Dante ci aggiunge anche la parola “troppo” come ad indicare che la grandezza di tale orbita sia molto ma molto più grande di quella della terra.

Quindi ecco il primo dettaglio che mostra come le conoscenze sumere e quelle di Dante siano le stesse.

Il secondo sta in “ambo le corti del ciel manifeste” e per “ambo” si intende “entrambe” come quando si gioca a tombola e si grida “ambo” per dire due numeri sulla stessa riga.

Partendo dal fatto che il Sommo Poeta vede due elementi simili o meglio “ambo le corti del ciel” ossia vede due corti del cielo o meglio due fonti di luminosità e anche qui tornando ai Sumeri e alle ricerche di Biagio Russo notiamo come quest’ultimo abbiamo attirato la nostra attenzione su un puntino isolato nella famosa tavola Sumera dove viene riportato il sistema solare. Perché quel puntino isolato ?

E se fosse la famosa “Dark Star” di Andy Lloyd ?

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Tavola sumera: la pallina cerchiata in azzurro è il pianeta NIBIRU insieme agli altri pianeti ed al Sole. la pallina cerchiata di Rosso, messa in evidenza dalle ricerche di Biagio Russo, potrebbe essere la DARK STAR scoperta da Andy Lloyd

Ed ecco che qui subentra il ricercatore americano Andy Lloyd autore del libro “Dark Star: The Planet X Evidence” nel quale l’autore ipotizza che il famoso pianeta Nibiru orbiti attorno ad una stella compagna del nostro sole, una Nana Bruna di nome Dark Star presente ai confini del nostro sistema solare tra la Nube di Oort e la fascia di Kuiper.

Quindi ecco il secondo dettaglio ossia Dante sapeva che nel nostro sistema solare non vi era un sole ma bensì due soli o meglio quello che noi ormai ben conosciamo e la sua compagna.

Ora passiamo al terzo ed ultimo dettaglio ossia quello in cui si parla di creatura e creatore.

Nel disegnare l’universo dantesco Dante mette la terra al centro con tutti gli altri pianeti attorno e poi pone sopra di ciò Dio con i nove cerchi angelici attorno ma in ciò vuole farci vedere ben altro.

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Universo Dantesco. Se separiamo i cerchi inerenti la terra con gli altri pianeti da Dio con i suoi nove cerchi angelici potremmo vedere in tale schema due mini sistemi solari che ne vanno a comporre uno solo

La terra come noi sappiamo non va al centro del sistema e quindi è evidente che il Sommo Poeta ha invertito la posizione del nostro pianeta e ciò è dovuto al fatto che nella sua epoca la terra era il centro di tutto. E se la stessa cosa fosse per “DIO”.

Usciamo fuori dai classici schemi e vediamo Dio come un pianeta ma gli lasciamo l’appellativo di creatore mentre alla terra quello di creatura. Tutto ciò ci dice qualcosa ?

Il famoso poema sumero Enuma Elish quando ci dice che Nibiru o meglio uno dei suoi satelliti si scontrò contro Tiamat “l’attuale Terra” dandogli la vita non ci fa sospettare una curiosa verità ?

Nibiru che innesca la vita è il “creatore” e la terra è la “creatura” quindi Dante ha messo al centro dei due sistemi la creatura “Terra-Tiamat” e il creatore “Dio-Nibiru”.

Ecco quindi l’ultimo dettaglio e se proviamo a fare un piccolo sunto per ricapitolare il tutto noteremo un incredibile quadro:

Secondo Sitchin i Sumeri erano a conoscenza oltre alla struttura del sistema solare anche di Nibiru, della sua ampia orbita e della curiosa presenza di una stella compagna del nostro sole

Dante Alighieri ha nascosto negli ultimi canti del Paradiso tre dettagli che collimano con le conoscenze Sumere

Dante Alighieri in un manifesto rosacrociano dona a Leonardo da Vinci le sue conoscenze e quest’ultimo porta in testa lo stesso copricapo usato dalle divinità sumere

Incrociando le ricerche di Zecharia Sitchin, Chiara Dainelli, Andy Lloyd e Biagio Russo si nota come tutti gli elementi presi in esame collimano tra loro

Che sia tutta finzione lo escludo a priori in quanto i ricercatori da me elencati, ad esclusione di Sitchin, li conosco di persona e sono consapevole del loro bagaglio culturale e della loro grande competenza in campo di ricerca quindi iniziamo ad aprire gli occhi…

…una nuova realtà si apre davanti a noi.

Lombardi David – Direttore C.I.R
Il Codice Astronomico di Dante – Chiara Dainielli
Schiavi degli Dei – Biagio Russo
Dark Star: the Planet X Evidence – Andy Lloyd
Il Pianeta degli Dei – Zecharia Sitchin
L’altra genesi – Zecharia Sitchin


http://lombardimistero.wordpress.com/20 ... -annunaki/

03/02/2014, 17:29

Parallelo tra mitologia sumera e cinese
di Marcello Soave

Esiste una curiosa corrispondenza tra la mitologia sumera e quella cinese: a mio parere le figure del sumerico Enki e del cinese Fuxi coinciderebbero, come pure le figure delle loro sorelle-mogli Ninhursag-Ninti e Nuwa. Iniziamo con Enki-Fuxi.

Enki ("signore della Terra") in lingua sumerica, Ea in accadico, era il dio acquatico della mitologia mesopotamica. Il mito lo riteneva signore delle acque dolci sotterranee, apsu, nonché divinità della sapienza, protettore dei riti e dei sacerdoti: alle acque dolci era infatti attribuito un particolare potere catartico.

Secondo il mito sumero della creazione l’Uomo venne creato da Enki e Ninti per mezzo di un supporto in argilla: questa è mitologia. Ma secondo il traduttore dal sumero Zecharia Sitchin sarebbe la cronaca di eventi realmente accaduti 300.000 anni fa in Zimbabwe (l’apsu o abzu sumerico). Lì venne creato l’Uomo e da lì iniziò a disperdersi per tutto il pianeta (quindi, dico io, anche in Cina) portando con sé i propri miti della creazione. Questi miti divennero mitologia sumera, egizia, precolombiana, indù e cinese. Così come Sitchin attribuisce alla figura dell’Enki sumero il parallelo con lo Ptah egizio (sarebbero stati la stessa persona), io gli aggiungerei il Fuxi cinese: entrambi erano dèi della metallurgia, entrambi crearono l’Uomo dall’argilla, entrambi sposarono la propria sorella che li aiutò nella creazione dell’Uomo. Entrambi sono connessi alle paludi ed Enki (secondo Sitchin) era un’alieno approdato sulla Terra ad Eridu (una palude a sud dell’Irak attuale). Inoltre Enki venne spedito dopo Eridu in sud africa e si sa che da sempre i sovrani africani indossano pelle di leopardo: ebbene, le rappresentazioni di Fuxi lo vogliono che indossi pelle di leopardo!

Di conseguenza, se l’Enki sumero era lo Ptah egizio ed il Fuxi cinese, allora la Ninti sumera era la Sekmet egizia e la Nuwa cinese. E anche qui ci sono corrispondenze. Secondo la mitologia sumera Ninti impastò l'argilla per plasmare sette copie di se stessa da porre alla sua sinistra (donne) e sette, invece, alla sua destra (uomini). Secondo le tavolette sumere tradotte da Sitchin, Ninti (dopo aver creato Adamu e T-Amat, cioè Adamo ed eva), delegò ad altre fattrici la procreazione asessuata (oggi si direbbe in vitro) degli altri umani, queste erano Ninimma, Shuzianna, Ninmada, Ninbara, Ninmung, Musardu e Ningunna. Ecco un’estratto della traduzione di Sitchin:

“Prepararono ancora una volta la mistura nel contenitore di argilla. L’ovulo di una femmina terrestre combinarono con l’essenza di un maschio Annunaki. Enki inserì l’ovulo così fecondato nell’utero di Ninmah; vi fu concepimento!”

E secondo la mitologia cinese è Nuwa a creare gli uomini, plasmandoli dall'argilla!

Oltre ai parallelismi esposti ricordo che Sitchin propone anche il parallelismo tra un figlio di Enki, Ningishzidda, che fu il progettista della Grande Piramide di Giza e della Sfinge, con il dio egizio Thot e quello maya Quetzalcoatl

http://www.usac.it/articoli/soave_cina/ ... cinese.htm

05/02/2014, 00:56

il mito dell'argilla può essere visto anche in maniera più concreta come dice a volte biglino nelle sue conferenze in base a quanto emerge dai testi biblici. In pratica tradurre con ARGILLA è errato perchè il termine biblico significa Ciò che contiene la forma e che viene tradotto con argilla ^_^ L'ominide era l'argilla e cioè LA FORMA BASE da arricchire ^_^

07/02/2014, 23:13

I risultati incredibili del test sul DNA sul teschio allungato di Paracas

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Il teschio di Paracas è stato trovato a Paracas, una penisola sul mare nella provincia di Pisco, nella regione di ICA a sud di Lima presso la costa meridionale del Perù.
Parte della zona è ora una riserva per i leoni marini e altre specie marine.

Il popolo Paracas viveva sulla costa e probabilmente erano discendenti di una popolazione giunta via mare. Era un popolo dedito alla pesca, infatti, sono stati trovati cumuli di conchiglie di mare e una rete sepolta nella sabbia. Strumenti di pietra rinvenuti in zona sono stati datati a 8.000 anni fa, fu nel 1928 a Paracas la scoperta da parte dall’archeologo peruviano Julio Tello dei resti di un villaggio sotterraneo che si estende per uno o due chilometri all’epoca già pieno di sabbia.

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E di un enorme cimitero anch’esso sotterraneo. Nel 2011 una troupe televisiva andò a filmare il luogo ma il cimitero e il villaggio erano riempiti di sabbia trasportata dal vento dell’oceano. I luoghi di sepoltura non sono visitabili. Le tombe contenevano famiglie intere, i resti erano avvolti da vari strati di stoffa colorata e decorata purtroppo le tombe erano state saccheggiate, dagli huaqueros (scavatori clandestini) in cerca di manufatti d’oro e d’argento vasellame e dei famosi tessuti Paracas.

Che avevano invece lasciato i teschi ne furono rinvenuti 90 databili a 3.000 anni fa. Probabilmente ve ne sono ancora altri in collezioni private, nei magazzini di Musei oppure ancora sepolti in zona. I teschi di Paracas sono tra l’altro i teschi allungati più grandi al mondo. E sono soprannominati i “Paracas skulls”.

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Rielaborazione sulla base dei un teschio (rossi di capelli ndr)

I teschi allungati non sono stati trovati unicamente a Paracas, sono state scoperte tra gli Olmechi in Messico, a Malta nell’isola Malese di Vanuatu, in Egitto, Iraq Africa Russia Siria Perù Bolivia etc. La pratica è andata avanti fino al XX secolo in Congo e nell'isola di Vanuatu. Nella maggior parte dei casi si tratta di deformazione indotta sui crani dei bambini attraverso fasce o assi di legno. Mentre a Paracas i crani non sono stati deformati.

Nella maggior parte dei casi la deformazione cranica è indotta si tratta di una deformazione intenzionale fatta sui bambini, infatti, il cranio alla nascita è duttile ed era deformato applicando fasce o piccole assi di legno sul retro del cranio ben strette e per un lungo periodo, di solito dai primi mesi di vita fino a 3 anni. La deformazione cranica fu una tecnica utilizzata in varie parti del mondo, ma può soltanto deformare il cranio, infatti, non ne altera il volume, il peso.

E le altre caratteristiche umane.

I teschi allungati rinvenuti a Paracas, sono invece ben diversi. I teschi allungati sono naturali e non si tratta di una condizione clinica, 90 teschi sono stati trovati dall’archeologo Tello il che esclude la possibilità che possa trattarsi di soggetti con idrocefalia che causerebbe l’arrotondamento del cranio mentre i crani rinvenuti sono allungati ed hanno caratteristiche diverse da quelli tradizionali.

Nei teschi allungati sono presenti due piccoli fori naturali nella parte posteriore del cranio, secondo Lloyd i fori servirebbero per il passaggio di nervi e vasi sanguigni come i fori presenti nelle mascelle umane.

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E il volume dei teschi è fino al 25% più grande per il 60% più pesante dei teschi umani e tutto ciò non si può ottenere con una deformazione tramite assi di legno legati sul capo, o con strette bende. I teschi di Paracas presentano un solo unico osso parietale invece che i due. Ossi parietali di forma rettangolare che formano la parte laterale e superiore della volta cranica nei teschi “tradizionali”. I teschi sono quindi stati un mistero per un lungo periodo.

Juan Navarro, direttore del Museo di storia a Paracas, museo che ospita 15 teschi Paracas ha permesso il prelievo di 10 campioni da 5 crani. I campioni erano: un dente, capelli e radici, pelle un osso del cranio. I prelievi sono stati documentati con video e foto e vennero inviati a Lloyd Pye, fondatore del Progetto Starchild per essere affidati ad un genetista in Texas per il test del DNA.

L’autore Brien Foerster ha svelato i risultati preliminari delle analisi e in merito ha scritto; che hanno DNA mitocondriale con mutazioni sconosciute in qualsiasi essere umano primate o animale sconosciuto fino a ora.

Il campione indica che la mutazione abbia che fare con una nuova creatura umana, molto distante dall’Homo sapiens, dal Neanderthal e dall’Homo di Denisova. Brien Foerster afferma di non essere sicuro che si possano adattare al nostro albero evolutivo e che gli individui Paracas erano cosi biologicamente diversi che non avrebbero potuto incrociarci con gli esseri umani. I risultati completi delle analisi non sono ancora stati rilasciati.

Fonte: Aurora-Project

08/02/2014, 01:20

MaxpoweR ha scritto:

il mito dell'argilla può essere visto anche in maniera più concreta come dice a volte biglino nelle sue conferenze in base a quanto emerge dai testi biblici. In pratica tradurre con ARGILLA è errato perchè il termine biblico significa Ciò che contiene la forma e che viene tradotto con argilla ^_^


_ciò che contiene la forma_ è il "punto"
da cui si ottiene qualsiasi cosa in ogni ambito.
Parlando di materia... atomo ecc nell'infinitamente piccolo...
parlando di materia "viva"... diatomee, muffe, ecc. andando all'opposto.

11/02/2014, 23:59

Atlanticus81 ha scritto:
L’autore Brien Foerster ha svelato i risultati preliminari delle analisi e in merito ha scritto; che hanno DNA mitocondriale con mutazioni sconosciute in qualsiasi essere umano primate o animale sconosciuto fino a ora.


Qui l'intervista all'autore:

12/02/2014, 11:14

cari amici,
E il volume dei teschi è fino al 25% più grande


in realtà ,(e la cosa si sapeva da anni)la capacità è stata misurata da
circa 2200 cm3 a circa3200 cm3 contro i 1450 cm3 di un cranio umano medio [;)]

http://www.riseearth.com/2011/11/alien- ... erida.html

ciao
mauro

12/02/2014, 12:03

In effetti nell'intervista si capisce che le analisi sono state fatte inizialmente su un solo teschio (e da qui forse le prudenziali percentuali indicate) e che le stanno estendendo ad altri teschi.
A quanto pare, al pari del caso dello starchild, il problema sono sempre i fondi per sostenere una ricerca che si vuole mantenere indipendente.

Per questo motivo credo anche che fara' la stessa fine dello starchild. [xx(]

Interessante comunque l'accenno che l'autore fa alla presenza di questo genere di ritrovamenti, intendo i teschi autenticamente allungati, praticamente in ogni parte del mondo, suggerendo anche di estendere questo genere di ricerche in modo da indagare eventuali parentele e/o migrazioni e come questa specie si sia distribuita sul pianeta.

12/02/2014, 14:50

Atlanticus81 ha scritto:



Partendo dal fatto che il Sommo Poeta vede due elementi simili o meglio “ambo le corti del ciel” ossia vede due corti del cielo o meglio due fonti di luminosità e anche qui tornando ai Sumeri e alle ricerche di Biagio Russo notiamo come quest’ultimo abbiamo attirato la nostra attenzione su un puntino isolato nella famosa tavola Sumera dove viene riportato il sistema solare. Perché quel puntino isolato ?

E se fosse la famosa “Dark Star” di Andy Lloyd ?

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Tavola sumera: la pallina cerchiata in azzurro è il pianeta NIBIRU insieme agli altri pianeti ed al Sole. la pallina cerchiata di Rosso, messa in evidenza dalle ricerche di Biagio Russo, potrebbe essere la DARK STAR scoperta da Andy Lloyd




Faccio notare che il puntino segnato in rosso è stato fatto notare anni fa su questo forum da me, identificandolo ipoteticamente come possibile pianeta Nibiru.
In quel Post sono stato quasi deriso per questa ipotesi,ora proponendola Biagio Russo, (che non so' chi sia) la si prende in considerazione.[:(]
Più di una volta le mie ipotesi sono state prese dopo anni come veritiere da persone che non so' se ne fanno speculazione,ma...io non ho mai voluto mettere Copiryght sulle mie ipotesi,vorrei che almeno mi si citi per avere per primo avuto l'idea.[;)]
Ultima modifica di bleffort il 12/02/2014, 14:51, modificato 1 volta in totale.

12/02/2014, 14:55

Sui Crani Allungati,ho una mia teoria stravolgente,ma.......non mi conviene esporla, forse NE FARO' UN LIBRO.[:D]
Ultima modifica di bleffort il 12/02/2014, 14:56, modificato 1 volta in totale.

13/02/2014, 12:26

L’ENIGMA DELLA SPADA VICHINGA ULFBERHT: FORGIATA CON TECNOLOGIE DEL FUTURO? (o del passato NdR)

Ulfberht è il nome impresso su particolari spade vichinghe utilizzate in Scandinavia intorno al 10° secolo d.C. La forgiatura di queste armi sconcerta i ricercatori in quanto non è stato possibile rivedere la tecnica almeno fino alla Rivoluzione Industriale. I vichinghi erano in possesso di una tecnologia superiore in anticipo sui tempi?

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Le cronache raccontano che chi brandiva una spada Ulfberht aveva un vantaggio significativo rispetto ai nemici.

Anche se di dimensioni e forma simili ad una comune spada vichinga, la Ulfberht era molto più resistente e capace di penetrare con facilità le armature.

La lama di una Ulfberht, infatti, era molto flessibile rispetto alle armi del tempo, talmente solide da penetrare facilmente il legno e l’acciaio, dando così la possibilità allo spadaccino di eliminare facilmente il nemico.

Essa era posseduta solo dai capi e da una ristretta elite di guerrieri. Il marchio caratteristico che la identificata era impresso sulla sua lama: +VLFBERH+T

Il significato della parola “Ulfberht” non è noto. E’ la traslitterazione in caratteri latini della sigla incisa sulle lame di queste enigmatiche spade. L’ipotesi più comune è che fosse il nome del fabbro che le produceva. Altri hanno proposto che probabilmente si compone della parola norrena ‘Ulfr’ (lupo) e ‘beraht’ (leggero, splendente, luminoso).

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Nel corso del tempo, gli archeologi hanno rinvenuto finora 171 spade Ulfberht, ma solo poche di queste si sono rivelate essere autentiche. La più antica risale all’850 circa.

Sono disponibili solo poche informazioni sulla fabbricazione di queste spade. Tuttavia, ciò che sconcerta gli archeologi, è il tipo di metallo utilizzato per produrre le Ulfberht, in una forma così pura che per riprodurla si è dovuto aspettare la tecnologia resa disponibile dalla Rivoluzione Industriale, circa 900 anni dopo.

Mentre la maggior parte delle armi medievali era fatta di ferro dolce con pochissimo carbonio, l’acciaio utilizzato per fabbricare le Ulfberht avevano un’alta concentrazione di carbonio e decisamente meno scorie.

Nel processo di forgiatura del ferro, il minerale per essere liquefatto e consentire al fabbro di eliminare le impurità deve raggiungere il punto di fusione a 1529° C. A quel punto, viene aggiunto il carbonio per rendere il ferro molto più forte.

Il punto è che la tecnologia medievale non permetteva di raggiungere una temperatura così alta. Le scorie venivano eliminate tramite il martellamento, un metodo molto meno efficace. Solo con l’avvento della Rivoluzione Industriale saranno sviluppati strumenti capaci di portare il ferro al suo punto di fusione. La realizzazione delle Ulfberht, quindi, rimane ancora un enigma.

Tutte le migliaia di spade medievali che sono state trovate in Europa si credeva fossero state realizzate con questo metallo inferiore, almeno fino a quando il dottor Alan Williams, un archeometallurgista e consulente della Collezione Wallace al museo di Londra non ha analizzato la Ulfberht.

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“Queste spade sono di gran lunga migliori di qualsiasi altra prodotta, prima e dopo, in Europa. Dovevano risultare estremamente preziose per i loro contemporanei, date le loro proprietà”, spiega Williams. “Sono prodotte con un metallo che non avevo mai visto in un oggetto medievale, né prima, né dopo. E’ qualcosa di completamente diverso”.

“La prima cosa che colpisce è l’assenza di queste lunghe inclusioni di scorie grige, che rendono il metallo fragile. L’uniformità è molto più simile all’acciaio moderno che a quello medievale. Inoltre, ha un contenuto di carbonio circa tre volte superiore a quello prodotto nel medioevo. E’ davvero molto strano. Non riesco a trovare un ragione per questo”, continua Williams.

Il più grande mistero è capire dove i vichinghi abbiamo ottenuto questa conoscenza. Non ci sono prove archeologiche sulla produzione di questo tipo di acciaio in Europa per i successivi 800 anni. Essendo grandi viaggiatori, alcuni pensano che i vichinghi abbiano appreso la tecnica in oriente, forse in India.

Anche la sigla +ULFBERH+T è un autentico mistero. “Non sappiamo perchè ci sia scritto. Siamo abbastanza perplessi. E’ come se volessero indicare che ci si trovava di fronte a qualcosa di qualità, qualcosa di unico. Ma Ulfbehrt è in realtà un enigma”, ammette Jon Anders Risvaag dell’Università delle Scienze della Norvegia.

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/ ... el-futuro/
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