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MessaggioInviato: 01/03/2014, 22:51 
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shighella ha scritto:

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blualien ha scritto:

Certo, gira e rigira, dobbiamo dare la colpa ad una femmina... [:(]


Potrebbe essere. Però guardacaso, fatalità...
[8] [:(]


In primo luogo bisognerebbe riuscire a comprendere chi sia realmente Asherah ovvero la presunta moglie di Yahweh.

ASHERAH LA MOGLIE DI YAHWEH!

Yahweh è una divinità antica e potente, l'origine di tutto, oltre che il fulcro delle tre grandi religioni abramitiche. Chiamatelo pure Yahweh, Dio o Allah, ma è con il primo nome che era noto secoli e secoli prima che il Cristianesimo e l' Islam diventassero ciò che sono ora. Nel corso dei millenni, Yahweh ha oscurato un'altra divinità che nei tempi antichi veniva messa alla pari del Creatore: Asherah, una divinità femminile della fertilità che godeva delle stesse attenzioni da parte dei suoi adoratori.

Francesca Stavrakopoulou, ricercatrice del dipartimento di Teologia e Religione all'università di Exeter, ha indagato la connessione tra Yahweh e Asherah, cercando di svelare i motivi per cui la divinità femminile sia scomparsa quasi completamente dalla narrazione biblica. "Forse lo conoscete come Yahweh, Allah o Dio.

Ma su un solo punto concordano ebrei, musulmani e cristiani, i popoli delle tre grandi religioni abramitiche: c'è un solo Dio" dice Stavrakopoulou. "E' una figura solitaria, unica, creatore universale, non un Dio tra tanti...o forse è quello che ci piace credere. Dopo anni di ricerca specializzata nella storia e nella religione di Israele, sono giunta alla conclusione, che alcuni potrebbero giudicare scomoda, che Dio avesse una moglie".

Stavrakopoulou basa la sua teoria su testi antichi, amuleti e statuette scoperte prevalentemente nella città costiera di Ugarit, elementi che mostrerebbero che il culto di Asherah sia stato parecchio diffuso tra le popolazioni israelite del tempo.

La teoria di una divinità femminile adorata parallelamente a Yahweh non è nuova: già nel 1967 Raphael Patai, orientalista e antropologo propose l'idea di un "doppio culto" di Yahweh e Asherah. Patai, ricercatore di fama internazionale che lavorò per le Nazioni Unite come direttore di progetti di ricerca antropologica in Siria, Libano e Giordania, Asherah sarebbe stata la "regina dei cieli", come viene chiamata nel Libro di Geremia.

L'ipotesi che Dio potesse avere una moglie fu avanzata in passato da Patai e da altri ricercatori sulla base di un'iscrizione risalente all' VIII° secolo a.C., e di riferimenti all'interno della Bibbia stessa. "L'iscrizione era una richiesta di benedizione" dice Stavrakopoulou. "L'iscrizione chiede una benedizione da 'Yahweh e Asherah'.

Era la prova che presentava Yahweh e Asherah come una coppia divina. E ora è stata ritrovata una manciata di altre iscrizioni, e tutte ci aiutano a rafforzare l'idea che il Dio della Bibbia avesse una moglie". La Bibbia sembrerebbe confermare il culto di Ashera nel Libro dei Re, in cui si cita una statua di Asherah nel Tempio di Yahweh a Gerusalemme. A questa statua venivano offerti oggetti di tessuto prodotti dal personale femminile del Tempio.

Il testo usa anche il termine "asherah" in due sensi, per riferirsi ad un oggetto religioso, o per definire il nome della divinità. "Molte traduzioni in inglese preferiscono tradurre 'Asherah' con 'Albero Consacrato'" dice Wright. "Questo sembra essere parzialmente dovuto ad un desiderio moderno, ispirato chiaramente dalla narrativa biblica, di nascondere Asherah dietro ad un velo ancora una volta".

"Asherah non è stata completamente cancellata dalla Bibbia dai suoi editori maschili" dice J. Edward Wright, presidente del The Arizona Center for Judaic Studies e del The Albright Institute for Archaeological Research. "Alcune sue tracce rimangono, e basandosi su queste tracce, sulle prove archeologiche e sui riferimenti a questa dea nei testi provenienti dai territori confinanti con Israele e il Regno di Giuda, possiamo ricostruire il suo ruolo nelle religioni del Levante meridionale".

Asherah non è una divinità che appartiene alle sole religioni abramitiche: nota anche come Ishtar e Astarte, era una divinità potente e celebrata in molte culture, dai Fenici ai Babilonesi, e le cui origini risalirebbero a ben oltre un millennio prima di Cristo.

Le sue tracce si possono trovare in testi ugaritici risalenti a un periodo precedente al 1200 a.C., testi che la definiscono con il suo nome completo "Colei che cammina sul mare". Ricorda qualcosa, non vi pare?

"I riferimenti alla dea Asherah nel Vecchio Testamento sono rari, e sono stati pesantemente modificati dagli antichi autori che hanno messo raccolto i testi sacri" aggiunge Aaron Brody, direttore del Bade Museum e professore associato alla Pacific School of Religion. Brody è convinto del fatto che gli antichi israeliti fossero politeisti, "con solo una piccola minoranza che venerava solo Yahweh prima degli eventi storici del 586 a.C.".

Anno in cui venne distrutto il Tempio di Gerusalemme, cosa che secondo Brody "portò ad una visione più universale del monoteismo: un solo dio non solo per il Regno di Giuda, ma anche per le altre nazioni d'Israele".

http://www.antikitera.net/news.asp?ID=10172

Asherah sarebbe stata la "regina dei cieli"... il che la ricollega alla figura di Maria Vergine...

[8)]

Nel 1950, Papa Pio XII proclamò « l’Assunzione di Maria », identificandola come essendo la Regina del Cielo.

Maria Regina del Cielo ???

Il profeta Geremia parla pure della Regina del Cielo, ma lui la identifica a una divinità pagana (Geremia 7:18, Geremia 44:19-25). Quindi, secondo la Bibbia, la Regina del Cielo è l’incarnazione di un demone femminile conosciuta anche sotto il nome di Ishtar, chiamata anche « Astarte ». Gli ebrei sono stati seriamente ripresi dal Signore, per il fatto dell’adorazione che esercitavano per questa dea, così facendo questi, come il Papa Francesco oggi, rigettavano il vero Dio.

Immagine

Più vicino a noi, nel mondo greco-romano, essa è personificata da Diana e presso i romani e Artemide presso i greci. Gli Egiziani, loro la chiamavano « Hathor ».

E ‘quindi sono solo 62 anni, nel 1950, che la Chiesa cattolica ha proclamato che Maria è salita in cielo. E’ chiaro che quest’ultimo dogma, come la verginità perpetua e l’Immacolata Concezione, non ha alcun fondamento nella Bibbia!

Essa mostra una progressione nella messa a parte di Maria rispetto alle altre donne, nella misura in cui la donna è vista dal dogma cattolico all’origine del peccato (S. Agostino). A poco a poco, Maria ha preso il posto di Gesù nel processo di salvezza dell’umanità. È dunque, nel 1950, che il Papa Pio XII ha dichiarato:

Cita:
… dopo di avere indirizzato a Dio incessanti e supplicanti preghiere ed invocate le luci dello Spirito di verità, noi proclamiamo, dichiariamo e definiamo che è un dogma divinamente rivelato che Maria, l’Immacolata Madre di Dio sempre Vergine, al termine del corso della sua vita terrena, fu assunta in anima e corpo alla gloria celeste. Quindi, se qualcuno osasse volontariamente negare o mettere in dubbio quello che Noi abbiamo definito, che sappia che egli ha fatto completamente defezione nella fede divina …


http://salvatore-comisi.over-blog.com/a ... 57814.html

Il che mi dà da pensare a ulteriori collegamenti, che ho presentato e descritto nel mio ultimo post...

La Terza Guerra Mondiale, la crisi ucraina e il ruolo della Madonna

Forse non tutti sanno che la bandiera d’Europa è un simbolo mariano, e sicuramente immagino che qualcuno di voi leggendo questo post potrebbe iniziare a sorridere. Eppure è proprio così ed è stato proprio colui che l’ha ideata a dichiararlo qualche anno fa. L’Europa è sotto la protezione della nostra Mammina celeste. vi ripropongo allora un articolo del 2003 di Vittorio Messori apparso sulle pagine del Corriere della Sera del 14 luglio 2003:

Che sia una di quelle ironiche «astuzie della Storia» di cui parlava Hegel?

Di certo, il caso è curioso. In effetti, il 10 luglio 2003, a Bruxelles, con solenne cerimonia è stata presentata la bozza definitiva della Costituzione d’Europa.

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E’ quella nel cui preambolo non si è fatto il nome del Cristianesimo, provocando le ben note polemiche e la protesta della Santa Sede. Ma questa stessa Costituzione, nel definire i propri simboli, ribadisce solennemente che la bandiera europea è azzurra con dodici stelle disposte a cerchio. Ebbene: sia i colori, che i simboli, che la loro disposizione in tondo, vengono direttamente dalla devozione mariana, sono un segno esplicito di omaggio alla Vergine.

Le stelle, in effetti, sono quelle dell’Apocalisse al dodicesimo capitolo: «Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle». Quella Donna misteriosa, per la tradizione cristiana, è la madre di Gesù. Anche i colori derivano da quel culto: l’azzurro del cielo e il bianco della purezza verginale. Nel disegno originario, infatti, le stelle erano d’argento e solo in seguito hanno preso il colore dell’oro.

Insomma: anche se ben pochi lo sanno, la bandiera che sventola su tutti gli edifici pubblici dell’Unione (e il cerchio di stelle che sovrasta l’iniziale dello Stato sulle targhe di ogni automobile europea) sono l’invenzione di un pittore che si ispirò alla sua fervente devozione mariana.

E’ una storia di cui circolano versioni diverse, ma che abbiamo ricostruito con esattezza già nel 1995, in un’inchiesta per il mensile di Famiglia cristiana , Jesus . La vicenda, dunque, inizia nel 1949 quando, a Strasburgo, fu istituito un primo «Consiglio d’Europa», un organismo poco più che simbolico e privo di poteri politici effettivi, incaricato di «porre le basi per un’auspicata federazione del Continente». L’anno dopo, anche per giustificare con qualche iniziativa la sua esistenza, quel Consiglio bandì un concorso d’idee, aperto a tutti gli artisti europei, per una bandiera comune.

Alla gara partecipò pure Arsène Heitz, un allora giovane e poco noto designer che al tempo della nostra inchiesta era ancora vivo e lucido, pur se ultra novantenne. Heitz, come moltissimi cattolici, portava al collo la cosiddetta «Medaglia Miracolosa», coniata in seguito alle visioni, nel 1830, a Parigi, di santa Catherine Labouré.

Questa religiosa rivelò di avere avuto incarico dalla Madonna stessa di far coniare e di diffondere una medaglia dove campeggiassero le dodici stelle dell’Apocalisse e l’invocazione: «Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te». La devozione si diffuse a tal punto nell’intero mondo cattolico da fare di quella «Medaglia Miracolosa» uno degli oggetti più diffusi, con molte centinaia di milioni di esemplari. Ne aveva al collo una di latta e legata con uno spago anche santa Bernadette Soubirous quando, l’11 febbraio del 1858, ebbe la prima apparizione della Signora, che apparve vestita proprio di bianco e di azzurro.

Ebbene, Arsène Heitz non era soltanto uno degli innumerevoli cattolici ad avere su di sé quella Medaglia nata da un’apparizione, ma nutriva una speciale venerazione per l’Immacolata. Dunque, pensò di costruire il suo disegno con le stelle disposte in circolo, come nella Medaglia, su uno sfondo di azzurro mariano.

Il bozzetto, con sua sorpresa, vinse il concorso, la cui commissione giudicatrice era presieduta da un belga di religione ebraica, responsabile dell’ufficio stampa del Consiglio, Paul M. G. Lévy, che non conosceva le origini del simbolo, ma fu probabilmente colpito positivamente dai colori. In effetti, l’azzurro e il bianco (le stelle, lo dicevamo, non erano gialle ma bianche nel bozzetto originale) erano i colori della bandiera del neonato Stato d’Israele. Quel vessillo sventolò la prima volta nel 1891, a Boston, sulla sede della «Società Educativa Israelitica» e si ispirava allo scialle a strisce usato dagli ebrei per la preghiera. Nel 1897, alla Conferenza di Basilea, fu adottato come simbolo dell’Organizzazione Sionista Mondiale, divenendo poi nel 1948 la bandiera della repubblica di Israele. In una prospettiva di fede è felicemente simbolica questa unione di richiami cristiani ed ebraici: la donna di Nazareth, in effetti, è la «Figlia di Sion» per eccellenza, è il legame tra Antico e Nuovo Testamento, è colei nel cui corpo si realizza l’attesa messianica.

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Anche il numero delle stelle sembra collegare strettamente le due fedi: dodici sono i figli di Giacobbe e le tribù di Israele e dodici gli apostoli di Gesù. Dunque, il giudeo-cristianesimo che ha costruito il Continente unito in uno stendardo.

Sta di fatto che alcuni anni dopo la conclusione del concorso d’idee, nel 1955, il bozzetto di Heitz fu adottato ufficialmente come bandiera della nuova Europa. Tra l’altro, a conferma dell’ispirazione biblica e al contempo devozionale del simbolo, il pittore riuscì a far passare una sua tesi, che fu fatta propria dal Consiglio d’Europa. Ci furono critiche, infatti, visto che gli Stati membri erano all’epoca soltanto sei: perché, allora, dodici stelle? La nuova bandiera non doveva rifarsi al sistema della Old Glory, lo stendardo degli Usa, dove ad ogni Stato federato corrisponde una stella?

Arsène Heitz riuscì a convincere i responsabili del Consiglio: pur non rivelando la fonte religiosa della sua ispirazione per non creare contrasti, sostenne che il dodici era, per la sapienza antica, «un simbolo di pienezza» e non doveva essere mutato neanche se i membri avessero superato quel numero. Come difatti avvenne e come ora è stato stabilito definitivamente dalla nuova Costituzione. Quel numero di astri che, profetizza l’Apocalisse, fanno corona sul capo della «Donna vestita di sole» non sarà mai mutato.

Per finire con un particolare che può essere motivo di riflessione per qualche credente: la seduta solenne durante la quale la bandiera fu adottata si tenne, lo dicevamo, nel 1955, in un giorno non scelto appositamente ma determinato solo dagli impegni politici dei capi di Stato. Quel giorno, però, era un 8 dicembre, quando cioè la Chiesa celebra la festa della Immacolata Concezione, la realtà di fede prefigurata da quella Medaglia cui la bandiera era ispirata. Un caso, certo, per molti. Ma forse, per altri, il segno discreto ma preciso di una realtà «altra», in cui ha un significato che per almeno mille anni, sino alla lacerazione della Riforma, proprio Maria sia stata venerata da tutto il Continente come «Regina d’Europa».

Assumono quindi un significato inquietante le rilevazioni fatte proprio dalla Madonna a Pedro presso la cittadina di Anguera in Brasile relativamente alla crisi ucraina di questi giorni...

3.396 - 6 novembre 2010
Cari figli, Io sono vostra Madre e sapete bene quanto una madre ama i suoi figli. Non allontanatevi dall’Amore del Signore. L’amore è più forte della morte e più potente del peccato. Allontanatevi dalla malvagità e servite il Signore con fedeltà. Inginocchiatevi in preghiera e non permettete che la fiamma della fede si spenga dentro di voi. Quando siete lontani, diventate il bersaglio del demonio. La preghiera vi avvicina a Dio. Non restate con le mani in mano. Date il meglio di voi nella missione che vi è stata affidata. La croce sarà pesante per gli abitanti dell’Ucraina. Il dolore sarà grande per i miei poveri figli. Soffro per ciò che vi attende. Avanti sul cammino che vi ho indicato. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.748 - 11 dicembre 2012
Cari figli, in questi giorni rimanete alla presenza di mio Figlio Gesù. Non allontanatevi dalla Sua grazia, perché solo così potrete sperimentare la Sua presenza in questo Natale. Ricolmatevi di amore, perché solo nell’Amore avrete la pace. Mio Figlio Gesù è la Pace di cui l’umanità ha bisogno. Calmate i vostri cuori. Nella serenità della preghiera incontrerete Gesù. Siete importanti per la realizzazione dei miei piani. Non vivete lontani. Ho bisogno di ciascuno di voi. Non perdetevi d’animo. Io sono sempre con voi. Vi guiderò a Colui che è il vostro Tutto. Confidate in Lui e tutto finirà bene per voi. Inginocchiatevi in preghiera. Pregate davanti alla croce e supplicate la MISERICORDIA del mio Gesù per gli uomini. Non allontanatevi dalla verità. Coraggio. Soffro per le vostre sofferenze. Quelli che stanno a Poltava chiederanno aiuto e un evento simile accadrà a Entre Rios. Pregate, pregate, pregate. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.749 - 13 dicembre 2012
Cari figli, RALLEGRATEVI nel Signore, perché Egli è la vostra speranza e salvezza. Non tiratevi indietro. Voi appartenete al Signore ed Egli si aspetta molto da voi. Non state con le mani in mano. Annunciate a tutti quello che state ascoltando. Non rimanete in silenzio. Dio ha fretta. Non rimandate a domani quello che dovete fare. L’umanità cammina verso l’abisso dell’autodistruzione, ma voi potete cambiare questa situazione. Tornate a Colui che è il vostro unico e vero Salvatore. Inginocchiatevi in preghiera per quelli che stanno a Donetsk. La morte verrà e il dolore sarà grande per i miei poveri figli. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

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E allora mi pongo una domanda e i miei dubbi sulla figura della Madonna e sul ruolo che ella ha avuto e ha tutt'oggi nei fatti della storia. Dubbi che già espressi all'interno del thread dedicato a Fatima legati al fatto che a fronte dell'impegno anticomunista contenuto nel messaggio di Fatima, nessuna parola fu da ella spesa nei confronti dei rischi del nazismo...

E ora scoprire che la bandiera della UE rappresenta un vessillo MARIANO... Chi o cosa è REALMENTE la Madonna?! E quali scopi ha VERAMENTE?!

http://www.progettoatlanticus.net/2014/ ... crisi.html

Concludo con il passo dell'Apocalisse

«Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle» (Ap 12, 1).

Quella donna è la Madonna? La stessa Madonna di Fatima? Oppure è Ishtar/Astarte/Inanna? La moglie stessa di Yahweh?

Coppia Yahweh/Asherah (Ishtar) che trova nell'Unione Europea la sua manifestazione terrena "politica"?!?

[8)] [?] [8)]



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MessaggioInviato: 02/03/2014, 00:17 
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BOBBY ha scritto:

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Atlanticus81 ha scritto:



Grazie al mirabile lavoro di ricerca di Alessio e Alessandro De Angelis si dimostra attraverso la paleografia e l'etimologia come Yahweh, il dio della bibbia, non sia nient’altro che una evoluzione degli antichi dei sumeri Enki ed Enlil. Una ricerca che porterà all'aberrante conclusione che il Dio delle grandi religioni monoteistiche avesse un padre e una madre; madre che poi prenderà come sposa.



A parte il fatto che ho fatto un balzo dalla sedia... [:D] ma il tabù dell'incesto rappresentato da Sofocle in Edipo Re e spiegato magistralmente da Sigmund Freud potrebbe avere questa origine?

Non dimentichiamoci che:

- Freud era ebreo, anche se non praticante, e le sue conoscenze sui miti dell'umanità nella storia erano sconfinate e quasi inspiegabili visto che fondamentalmente era... un medico!

- Il tabù dell'incesto accomuna qualunque civiltà umana ( nel mondo animale non esiste questo divieto )

- praticare l'incesto sarebbe come mettersi sullo stesso piano della presunta divinità ( in carne ed ossa ) che lo ha commesso e quindi profondamente offensivo, blasfemo, deprecabile, sanzionabile


Adesso la sparo grossa: potrebbe essere questo il PECCATO ORIGINALE ? [8)]




Nelle antiche mitologie divine l'incesto era una cosa normale, infatti nella mitologia greca il dio Urano sposò sua madre Gaia, così come Zeus sposò sua sorella Hera.
Il tabù dell'incesto non è così universale come si crede. Per esempio, nelle famiglie reali di egiziani, peruviani e polinesiani il matrimonio tra fratelli era considerato normale, in quanto il re, considerato di origine divina, poteva sposare solo una donna di origine altrettanto divina, la sorella appunto, o la figlia, eventualmente....


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MessaggioInviato: 02/03/2014, 17:40 
Hanna scrive:
"Per quel che riguarda la strage dei primogeniti, compresa quella dei primogeniti egizi, sono state fatte svariate ipotesi più o meno credibili. Secondo una di queste ipotesi, i primogeniti morirono a causa di una banale tossinfezione. I primogeniti avevano diritto ad alcuni cibi che erano vietati agli altri componenti della famiglia , probabilmente per una contaminazione alimentare riguardante proprio queste categorie di tipi pregiati (una partita avariata, tanto per intenderci), i primogeniti finirono kaputt."

Si è ipotizzato che ad uccidere i primogeniti siano state le esalazioni tossiche provenienti da un lago. Era usanza far dormire i primogeniti a livello del pavimento, le esalazioni tossiche erano formate da un gas molto "pesante", il quale invece che disperdersi nell'atmosfera sedimentava stazionando a livello del suolo uccidendoli.



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MessaggioInviato: 02/03/2014, 18:32 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:
[
Il voler tentare di presentare con continuità Antico e Nuovo Testamento è una forzatura generatrice di errori e paradossi impossibili da comprendere se non attraverso la "fede".

Un approccio, quello fideistico, che a mio avviso ci porta molto lontano dall'insegnamento del Cristo che, e tengo a sottolinearlo per l'ennesima volta, NULLA HA A CHE VEDERE con la figura di Yahweh.

Un "dio" quest'ultimo che...




Leggendo il NT ho notato che Gesù dice molto spesso: "è scritto", "è scritto nella legge di Mosè"..
Che dite è una forzatura?
Mi sembra strano che Gesù potesse dare tale input alla lettura visto che 2000 anni fa l'analfabetismo era la norma, e la reperibilità dei rotoli con le scritture quasi impossibile [8]
Chiedo scusa per l'OT [:I]
Purtroppo è difficile rispettare la linea del topic "La moglie di jahwe", è un argomento vasto, facile divagare [:I]..



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MessaggioInviato: 02/03/2014, 19:44 
Atlanticus scrive:
"..per le Nazioni Unite come direttore di progetti di ricerca antropologica in Siria, Libano e Giordania, Asherah sarebbe stata la "regina dei cieli", come viene chiamata nel Libro di Geremia".


Sitchin nel suo libro "Spedizioni nell'altro passato" afferma:
"..Numerosi testi parlano della passione di INANNA-ISHTAR per il volo. L'epica di Gilgamesh, il famoso re di Uruk, narra di come, a bordo della camera celeste, lei osservava i suoi sforzi per raggiungere il Luogo dell'Atterraggio degli dei. Fu lei che volle Sargon come re di Accadia, dopo essere atterrata con la sua camera celeste nel suo campo e averne apprezzato le prestazioni amorose (benché moglie di DUMUZI). Un testo sumero racconta di come INANNA si prese gioco del prozio Enki e gli rubò i ME- tavolette in miniatura che contenevano le formule divine della civiltà- e poi fuggì a bordo della sua barca del cielo. Inni a lei dedicati narrano di come <<scorrazzasse felice nei cieli come un uccello con le ali>>. Spesso veniva raffigurata come Dea Alata".


Ultima modifica di shighella il 02/03/2014, 19:48, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
blualien ha scritto:

Certo, gira e rigira, dobbiamo dare la colpa ad una femmina... [:(]

ù

ahhahahaah si sono sempre loro [}:)]



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Cita:
shighella ha scritto:

Atlanticus scrive:
"..per le Nazioni Unite come direttore di progetti di ricerca antropologica in Siria, Libano e Giordania, Asherah sarebbe stata la "regina dei cieli", come viene chiamata nel Libro di Geremia".


Sitchin nel suo libro "Spedizioni nell'altro passato" afferma:
"..Numerosi testi parlano della passione di INANNA-ISHTAR per il volo. L'epica di Gilgamesh, il famoso re di Uruk, narra di come, a bordo della camera celeste, lei osservava i suoi sforzi per raggiungere il Luogo dell'Atterraggio degli dei. Fu lei che volle Sargon come re di Accadia, dopo essere atterrata con la sua camera celeste nel suo campo e averne apprezzato le prestazioni amorose (benché moglie di DUMUZI). Un testo sumero racconta di come INANNA si prese gioco del prozio Enki e gli rubò i ME- tavolette in miniatura che contenevano le formule divine della civiltà- e poi fuggì a bordo della sua barca del cielo. Inni a lei dedicati narrano di come <<scorrazzasse felice nei cieli come un uccello con le ali>>. Spesso veniva raffigurata come Dea Alata".



Bingo!

[:264]



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Cita:
shighella ha scritto:

Cita:
Atlanticus81 ha scritto:
[
Il voler tentare di presentare con continuità Antico e Nuovo Testamento è una forzatura generatrice di errori e paradossi impossibili da comprendere se non attraverso la "fede".

Un approccio, quello fideistico, che a mio avviso ci porta molto lontano dall'insegnamento del Cristo che, e tengo a sottolinearlo per l'ennesima volta, NULLA HA A CHE VEDERE con la figura di Yahweh.

Un "dio" quest'ultimo che...




Leggendo il NT ho notato che Gesù dice molto spesso: "è scritto", "è scritto nella legge di Mosè"..
Che dite è una forzatura?
Mi sembra strano che Gesù potesse dare tale input alla lettura visto che 2000 anni fa l'analfabetismo era la norma, e la reperibilità dei rotoli con le scritture quasi impossibile [8]
Chiedo scusa per l'OT [:I]
Purtroppo è difficile rispettare la linea del topic "La moglie di jahwe", è un argomento vasto, facile divagare [:I]..


L'analfabetismo era la norma nel popolo, forse (ma noi sottovalutiamo sempre i popoli antichi), ma non nella classe sacerdotale, che fondava le sue leggi appunto sui testi religiosi scritti, non tanto su tradizioni orali. A quel tempo esisteva già il concetto di "sacra scrittura", anche se erano solo i sacerdoti a leggerla, e tanto bastava, dato che erano solo loro a doverla interpretare.
Uno dei motivi per cui Gesù è stato martirizzato (se davvero il suo martirio è stato un fatto storico, e non leggendario) è stato probabilmente il voler interpretare le sacre scritture in un senso diverso dalla casta sacerdotale dei leviti.
Quindi il suo non voleva essere un input a leggere per gli analfabeti, quanto piuttosto a non dar retta all'insegnamento tradizionale dei sacerdoti.... sempre appunto che quello che è scritto nei Vangeli possa avere una qualche validità storica. (e io sinceramente non oso esprimermi al riguardo: troppe incertezze e controversie).


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LA DEA DA SUMER

Questo articolo é un estratto del più completo 'Origine della Dea', disponibile su Scribd. Ho voluto estrarre questa parte perchè particolarmente legata alla teoria di Sitchin e perchè mentre per i reperti archeologici ed etnologici discussi nella prima parte dell' articolo integrale non si hanno certezze, nel caso della civiltà sumera abbiamo centinaia di testionianze che rendono possibile fare un discorso cronologico e intenzionale su come queste civiltà onsiderassero la divinità femminile.

La prima civiltà finora riconosciuta come organizzata, i sumeri, compaiono nel IV millennio con un pantheon e un corpus di dottrine paragonabili a una religione, ma di stampo completamente diverso da quello che i sostenitori del culto della ‘Dea’ dipingono.

Di fatto, mentre questo presunto culto viene proposto come qualcosa di ‘spirituale’, sappiamo ormai che le prime forme di culto erano estremamente materiali e pratiche, e solo dopo si sono evolute verso un percorso più spirituale. Con il IV millennio e l’ avvento dei sumeri abbiamo anche la possibilità di consultare testimonianze scritte, e per la prima volta, oltre alla scrittura veria e propria, anche testimonianze iconografiche che lasciano pochi dubbi, al contrario delle statuette e delle incisioni / pitture di cui abbiamo parlato finora. E, paradossalmente, é da qui che possiamo partire per stabilire come sia nata la figura della ‘Dea’ come nome comune che racchiude diverse figure e i loro attributi. La mitologia e l’ iconografia sumera ci parlano di una dea primordiale, chiamata Namma, definita come ‘creatrice dei primi dei’. A lei si deve, secondo il mito sumero del diluvio, la nascita delle prime città. Ma Namma era si una dea primeva, ma solo nei confronti della Terra e non era la prima divinità esistente. Namma infatti era partner di An, il dio del cielo.

Dalla loro unione nasce Ea, il signore delle acque. Altri miti, successivi di migliaia di anni, e risalenti all’ epoca babilonese, ci parlano della ‘Creazione’ ad opera di Tiamat, la ‘dea delle acque salate’. Ma Tiamat é consorte di Apsu, che viene chiamato ‘il primevo’. Ancora una volta dunque il ‘primo’ dio non é una divinità femminile ma maschile. In un mito ittita che parla della ‘regalità’, e di come questa discese dal cielo, ci viene raccontato che addirittura prima di Anu (compagno di Namma) esistevano altri dei, tra i quali viene nominato Alalush, del quale Anu era coppiere.

Insomma prima della ‘prima dea’ di cui abbiamo traccia c’ erano intere generazioni di altre divinità maschili e femminili. Il prototipo della ‘dea madre’, però, non é nè Namma nè Tiamat, ma più probabilmente la dea sumera Ninmah (grande signora), figlia di AN (Anu - cielo) e KI (Antu - terra), la quale é responsabile, su richiesta degli dei lavoratori, della creazione del primo uomo.
Viene aiutata dalle ‘Sud’ o ‘Dee della nascita’, il chè indica che seppur lei viene ricordata come la ‘grande madre’, in realtà vi furono svariate madri. Per intenderci, Ninmah (che i sumeri chiamavano affettuosamente ‘Mami’) é la Hator egizia, rappresentata da una mucca, esattamente come Ninmah in tarda età.

Ninmah era per i babilonesi la prima dea assocciata alla Vergine, attributo che le fu poi rubato da Inanna. Ninmah era una mediatrice nelle faide familiari, una abilissima stratega e pacificatrice, nonchè una curatrice. Oltre ad essere il prototipo della ‘dea madre’ é anche sicuramente il prototipo della ‘dea guaritrice’ e della ‘dea amministratrice’. Perchè allora non guardare proprio a questo pantheon per cercare l’ origine della famosa ‘Dea’? Di fatto, anche iconograficamente, possiamo identificare due fasi ben distinte nell’ arte mesopotamica che rappresentava le dee. Una fase dedicata alle ‘vecchie dee’, cioè quelle di prima generazione, nate dai cieli e da questi discese, e una seconda fase, quella delle ‘dee giovani’ nate sulla Terra.

Questa suddivisione combacia perfettamente con un altro tipo di suddivisione: quella in base alla ‘silouhette’ femminile. Le ‘vecchie dee’ della prima generazione venivano tutte ricordate come ‘matrone’ corpulente, paffutte, di enorme statura.

Oltre a Ninmah, ricordiamo anche Gula, il cui nome significa ‘grande e grossa’, anche lei rappresentata come corpulenta.

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Le ‘giovani dee’ invece, della seconda e terza generazione, nate sulla terra, venivano rappresentate come donne affascinanti, di corporatura più minuta e sinuosa, come si può generalmente vedere osservando le tante rappresentazioni di Inanna, Ninsun, Ereshkigal e Ninkasi.

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Abbiamo inoltre, con l’ avvento della seconda e terza generazione di dee, la vera e propria attribuzione di ruoli a queste figure femminili indipendentemente dalla loro relazione con divinità maschili e, allo stesso tempo, si inizia a delineare una ‘promozione’ di divinità femminili come artefici dei destini degli uomini. Ricordiamo che mentre i primi re di Sumer sostenevano di essere ‘del seme reale’ di questo o quel dio, improvvisamente dal periodo accadico iniziamo ad avere re nutriti ‘dal sacro seno’ di questa o quella dea. Le vecchie dee ‘vanno in pensione’ e le nuove avanzano: abbiamo così Inanna che prende il posto della dea Ninmah, tanto che in alcuni templi ella viene raffigurata come dea corpulenta, segno distintivo delle prime dee (Ninmah e Gula), aTtribuendole il ruolo di ‘generatrice’ e ‘madre’ (benchè la mitologia attribuisca a Inanna solo un figlio, Shara) oltre che quello di ‘concubina’ e di ‘amante’ di innumerevoli dei e re.

In questo periodo in cui si ha la ‘specializzazione’ delle ‘giovani dee’ e l’ attribuzione di ruoli e competenze, abbiamo dunque la Ninkasi dea della birra, la Nidaba astrologa, la Nisaba dea della scrittura, la Ereshkigal dea degli inferi e della magia, ma, ancora più importante, abbiamo i primi esempi di ‘semidei’ di origine divina derivante da linea femminile, come Lugalbanda e Gilgamesh, e i primi re ‘eletti’ da dee, come Sargon amante di Inanna.

Abbiamo dunque qui, a mio avviso, svariate indicazioni iconografiche e mitologiche che ci permettono di identificare i prototipi che hanno portato alla nascita del concetto della ‘Dea’, e sta di fatto che le più importanti dee spesso mischiate e rimischiate senza cautela dal movimento di seguaci della ‘Dea’, particolarmente quelli di stampo pagano, e quindi Asherah, Astarte, Diana, Afrodite, Persefone, Athena, Iside, Ishtar, Oshun, e altre, sono nate dalle interpretazioni successive che le civiltà del II e I millennio a.C. hanno dato delle dee mesopotamiche appena viste. Ma questa rivoluzione non riguarda solo le divinità. Riguarda anche gli uomini e le donne mortali. E’ nel 2280 a.C. circa che abbiamo il primo esempio di sacerdotessa a cui viene dato il compito di redigere documenti per gli dei, con Enheduanna, sacerdotessa lunare del dio Sin, che redice il famoso ‘Inno delle case degli dei’, un documento talmente importante che scribi successivi, sia uomini che donne, vi hanno aggiunto del loro mantenendo lo stile originale dettato dalla sacerdotessa. Ed é all’ incirca nel 1800 a.C. che abbiamo il consolidarsi della tradizione sacerdotale femminile di Babilonia, con una suddivisione gerarchica in Naditu, Shagitu, Kulmashitu, Qadishtu e Ubgabtu.

Che conclusione trarre dunque alla luce di queste analisi? Il culto della ‘dea’ é sicuramente esistito, e per lungo tempo é stato importantissimo e testimoniatissimo da centinaia di composizioni letterarie e iconografiche giunteci nel corso di millenni. I tentativi di affossare l’ esistenza di questo culto non possono trovare supporto, poichè se da un lato i più antichi reperti non ci danno indicazioni univoche, i reperti degli ultimi 5000 anni mostrano senza ormbra di dubbio che ledivinità femminili erano ‘elegibili’ e di fatto ‘elette’ a entità venerabili.

Indubbiamente questo culto ha generato realtà localizzate, di carattere prevalentemente regionale, nelle quali si aveva una prevalenza della figura divina femminile (basti pensare alla civiltà di Harappa, nell’ Indo, incentrata per oltre un millennio sulla figura di Ishtar / Inanna e dove fu proprio il consorte di lei, Dumuzi, ad essere ‘subordinato’). Meno certo é che questi culti fossero esclusivamente femminili, e che in tutti i casi la dea adorata in questa o quella regione fosse ‘innalzata’ al ruolo di ‘dea suprema’ al di sopra della sua genealogia maschile. Un caso di questo genere é la Inanna adorata a Babilonia a partire da circa il 1200 a.C., infatti qui la Inanna adorata non é la Inanna sumera, ma una rappresentazione di Sarpanit, moglie del dio nazionale Marduk, esattamente come a Kutha veniva adorato Nergal come rappresentazione di Enlil.

Non testimoniato, e quindi non accettabile, é che prima del IV millennio ci siano state realtà societarie incentrate su un culto religioso organizzato di stampo matristico. Niente esclude che ci fossero comunità matristiche in termini societari, ma niente supporta l’ idea di un culto divino di questo genere. Come abbiamo visto, il grosso dei casi di riferimenti ipotizzati come a ‘divinità femminili’ prima del IV millennio é estremamente controverso, ambiguo, se non in alcuni casi addirittura fraudolento. A partire dal III millennio poi, dopo un millennio circa nel quale le figure femminili erano si riconosciute, ma subordinate in tutto e per tutto ai corrispettivi maschili, e dunque prive di funzioni e attributi particolari (salvo i due casi esemplari di Gula e Ninmah), si inizia a delineare la attribuzione alle ‘giovani dee’ dei ruoli essenziali per lo sviluppo delle società. A queste dee viene regalata (o concessa) la meritata attenzione e responsabilità, vengono ‘elevate’ a soggetti di culto, rese capaci di influire sulla storia delle popolazioni. Gli antichi dei in generale si allontanano sempre più, Enlil ed Enki si fanno da parte lasciando lo spazio ai figli e nipoti, Ninurta, Nanna e Ishkur, Utu e Inanna da una parte, e Marduk, Ningishzida e Nabu dall’ altra. Dopo circa mezzo millennio, a cavallo del XV secolo a.C. si hanno due avvenimenti importanti: la nascita della civiltà egea, da cui nasce quella greca, che tanto ha dato alla attuale idea della ‘Dea’, e l’ affermazione del Yahwismo.

E in un certo senso la nascita del Yahwismo segna, purtroppo, l’ inizio del declino di questo culto femminile. L’ ebraismo seguito al Yahwismo infatti si tramanda esclusivamente per linea patristica, é un culto maschile, nel quale la donna viene relegata di nuovo al ruolo di ‘serva’. Ciò peggiora con l’ avvento del cristianesimo, e successivamente dell’ Islam, religioni che nei confronti del culto femminile (salvo il caso di Maria) hanno condotto una vera e propria crociata fino a quei tempi oscuri noti come ‘Medio Evo’ in cui addirittura la donna é considerata portatrice di peccato, e il solo ricordo dei tempi in cui le divinità erano anche femminili veniva considerato ‘eresia’.

http://gizidda.altervista.org/archeo/deasumer.html



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MessaggioInviato: 16/03/2014, 23:47 
Ho saputo anni fa che esisterebbe un movimento di "ebrei pagani" che vorrebbero ripristinare il culto degli antichi Dei originariamente adorati dagli Ebrei, e quindi immagino che vogliano ripristinare il culto di Ashera.... magari cerco di trovare qualcosa sulla Rete....


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MessaggioInviato: 20/05/2014, 21:35 
Aggiungo il link ad un mio recente articolo.
http://postitmistery.altervista.org/Forum/viewtopic.php?f=10&t=58


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MessaggioInviato: 05/01/2015, 20:26 
Lo so che ultimamente vi rompo le scatole chiedendo aiuto per alcune traduzioni in inglese, ma credo che valga la pena quando ci si imbatte in materiale scottante come questo.

Cita:
Ancient Amulet Discovered with Curious Palindrome Inscription

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The amulet contains a Greek inscription, 59 letters long, which reads the same backwards as it does forwards, a feature known as a palindrome. The three letters at the very bottom, #917;#913;#921;, were squeezed in and are hard to read. The amulet is about 1.4 inches by 1.6 inches (34.9 millimeters by 41.2 millimeters) in size. The inscription translates as “Iahweh is the bearer of the secret name, the lion of Re secure in his shrine.” Although the translation doesn’t read as a palindrome, the original ancient Greek text does. Credit: Photo by Marcin Iwan, artifact from the excavations of Jagiellonian University in Krakow at Paphos Agora

An ancient, two-sided amulet uncovered in Cyprus contains a 59-letter inscription that reads the same backward as it does forward.

Archaeologists discovered the amulet, which is roughly 1,500 years old, at the ancient city of Nea Paphos in southwest Cyprus.

One side of the amulet has several images, including a bandaged mummy (likely representing the Egyptian god Osiris) lying on a boat and an image of Harpocrates, the god of silence, who is shown sitting on a stool while holding his right hand up to his lips. Strangely, the amulet also displays a mythical dog-headed creature called a cynocephalus, which is shown holding a paw up to its lips, as if mimicking Harpocrates' gesture.

On the other side of the amulet is an inscription, written in Greek, that reads the same backward as it does forward, making it a palindrome. It reads:

#921;#913;#917;W

#914;#913;#934;#929;#917;#925;#917;#924;

#927;#933;#925;#927;#920;#921;#923;#913;#929;#921;

#922;#925;#921;#934;#921;#913;#917;#933;#917;

#913;#921;#934;#921;#925;#922;#921;#929;#913;#923;

#921;#920;#927;#925;#933;#927;#924;#917;

#925;#917;#929;#934;#913;#914;W

#917;#913;#921;

This translates to "Iahweh(a god)is the bearer of the secret name, the lion of Re secure in his shrine."

Researchers have found similar palindromes elsewhere in the ancient world writes Joachim #346;liwa, a professor at the Institute of Archaeology at Jagiellonian University in Kraków, Poland, in an article recently published in the journal Studies in Ancient Art and Civilization.

#346;liwa notes that the scribe made two small mistakes when writing this palindrome, in two instances writing a "#961;" instead of "v."

The amulet was discovered in the summer of 2011 by archaeologists with the Paphos Agora Project. Led by Jagiellonian University professor Ewdoksia Papuci-Wladyka, this team is excavating an ancient agora at Nea Paphos, and uncovered this amulet during their work. Agoras served as gathering places in the ancient world.

Amulets like the one found at Nea Paphos were made to protect their owners from danger and harm, Papuci-Wladyka told Live Science in an email.

Christians and pagans

During the 5th and 6th centuries, Cyprus was part of the Eastern Roman Empire. The Roman Empire had split in two during the 4th century, with Cyprus falling under control of the east. When the Western Roman Empire fell during the 5th century, the Eastern Roman Empire continued to flourish and became what is sometimes called the Byzantine Empire.

Cita:
Immagine
The amulet has several images on the side opposite the inscription.Pin It The amulet has several images. At the bottom, there is a mummy (likely the Egyptian god Osiris) wrapped in bandages, lying on a boat. Above the mummy, there is an image of Harpocrates, a god of silence, shown sitting on a stool. Harpocrates’ right hand is raised up to his lips and there is a scepter in his left hand. To the right of Harpocrates there is a dog-headed creature called a cynocephalus that has a paw beside its lips, mimicking Harpocrates gesture. There is a snake between the cynocephalus and Harpocrates, the snake’s head facing Harpocrates. There are also depictions of a crocodile, bird (likely a rooster), half moon and a star. Credit: Photo by Marcin Iwan, artifact from the excavations of Jagiellonian University in Krakow at Paphos Agora


By the 5th century, Christianity was the official religion of the Eastern Roman Empire, and as time went on, traditional polytheistic (also called pagan) practices came under tighter restrictions and bans. Nevertheless, some people continued to practice the old beliefs, worshipping the traditional gods.

This amulet adds to evidence that people practiced traditional, polytheistic beliefs on Cyprus for an extended time, Papuci-Wladyka said. She notes that a structure called the Villa of Theseus has a mosaic with pagan elements that was likely repaired as late as the 7th century A.D.

It "rather seems that Christian and pagan religions coexisted in Paphos in times of [the] amulet being in use," Papuci-Wladyka told Live Science in an email.

Strange iconography

Despite that coexistence, the amulet has several unusual features that suggest its creator didn't fully understand the mythological characters depicted.

"It must be stated that the depiction is fairly unskilled and schematic. It is iconographically based on Egyptian sources, but these sources were not fully understood by the creator of the amulet," #346;liwa wrote in the journal article.

For instance, rather than sitting on a stool, Harpocrates should be sitting on a lotus flower, with legs drawn up, #346;liwa said. Additionally, the dog-headed cynocephalus should not be mimicking Harpocrates. In "the classic version, the cynocephalus faces Harpocrates with paws raised in adoration," #346;liwa wrote."We can find no justification for the cynocephalus's gesture of raising its right paw to its lips in a manner similar to Harpocrates."

Even stranger is the fact that Harpocrates and the cynocephalus have crisscrossing lines on their bodies, which suggest the ancient artist thought these figures should be mummified along with Osiris. While the cynocephalus can be shown with mummy bandages, Harpocrates is not supposed to have them. Mummy bandages have "no justification in the case of Harpocrates," #346;liwa wrote.

http://www.livescience.com/49239-ancien ... ption.html


L'iscrizione palindroma tradotta recita più o meno così

"Iahweh è il portatore del nome segreto, il leone di Ra(?) sicuro nel suo santuario"

L'epiteto "leone di Ra" (sempre che ci si riferisca a Ra) mi ha fatto venire in mente la Sfinge di Giza. Una teoria che condivido ritiene infatti che la stessa potesse avere testa di leone originariamente.



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MessaggioInviato: 06/01/2015, 18:35 
Che significhi che il vero nome di Yahweh (quello che nessuno conosce), sia riportato all'interno di quella camera sotto la sfinge mai trovata?


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MessaggioInviato: 06/01/2015, 18:52 
Pensa se sotto la Sfinge si trovasse la tomba di Yahweh e famiglia!

[:D]



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MessaggioInviato: 07/01/2015, 02:53 
Presumibilmente il nome VERO di YHWH non ha nessun nesso con la parola YHWH che probabilmente era un epiteto usato per indicarlo. qualcosa come "ECCOLO Lì", "E' LUI" o qualcosa del genere :) Anche perchè non sappiamo quali parole vennero pronunciate ad Abramo, nè in che lingua nè se Abramo sia mai realmente esistito. Ed in ogni caso al "suono" pronunciato sono state assegnate le consonanti Ebree 4\5 cento anni dopo che il suono fu emesso e le vocali altrettanto tempo dopo...

Chissà qual'è il suono dell'idioma originario degli Elohim magari è l'accadico o qualcosa di ancora più antico dato che se ci hanno fatto loro ci avranno insegnato a ocmunicare con la loro lingua, quanto meno al nucleo proveniente dall'area mediorientale.

E non è nemmeno detto che parlassero tutti la stessa lingua tra l'altro, magari anche tra loro c'erano lingue diverse che potrebbero spiegare la presenza di diversi ceppi linguistici nella nostra cultura.

Chissà magari si pur trovandolo non lo riconosceremmo come tale per il semplice fatto che il suo VERO nome non ha nulla a che fare col nome che noi pesiamo avesse. Magari lo abbiamo già trovato ma non sappiamo che è lui...



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