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Essere Interdimensionale
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MessaggioInviato: 01/04/2014, 14:36 
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holocron ha scritto:

Mi hai frainteso forse...
Io non intendo dire che gli uomini del passato potessero sollevare da soli 70 tonnellate, ma che magari ognuno potesse sollevare o tirare da solo pesi considerevoli intorno alla mezza tonnellata.
Che per quanto strano possa anche essere è una cosa più credibile visto il tipo di lavoro svolto e la sua continuità.
Ora in uno scenario simile, con questi uomini che all'apparenza dovevano essere tutto meno che dei body builder, vedrei una situazione più rosea di come avrebbero potuto migliaia di schiavi a fare un lavoro così imponente.


Ho pensato ti riferissi ad un unico individuo perche' altrimenti la tua ipotesi, in realta', poco avrebbe tolto al mistero. Infatti, nel caso da te ipotizzato, si tratterebbe semplicemente di un fattore due, nel senso che un uomo moderno allenato puo' sollevare la meta' di quel peso.
Ne consegue che per le 70 tonnellate sarebbero serviti solo 140 uomini contro i 280 moderni. Certo una bella riduzione, ma non tale da svelare l'arcano.

Volendo ragionare comunque sulla questione della forza, forse e' piu' semplice ipotizzare che avessero gia' inventato le carrucole e che Archimede di Siracusa alla fine si sia solo appropriato di studi a lui precedenti.



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MessaggioInviato: 01/04/2014, 23:21 
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zakmck ha scritto:

Cita:
holocron ha scritto:

Mi hai frainteso forse...
Io non intendo dire che gli uomini del passato potessero sollevare da soli 70 tonnellate, ma che magari ognuno potesse sollevare o tirare da solo pesi considerevoli intorno alla mezza tonnellata.
Che per quanto strano possa anche essere è una cosa più credibile visto il tipo di lavoro svolto e la sua continuità.
Ora in uno scenario simile, con questi uomini che all'apparenza dovevano essere tutto meno che dei body builder, vedrei una situazione più rosea di come avrebbero potuto migliaia di schiavi a fare un lavoro così imponente.


Ho pensato ti riferissi ad un unico individuo perche' altrimenti la tua ipotesi, in realta', poco avrebbe tolto al mistero. Infatti, nel caso da te ipotizzato, si tratterebbe semplicemente di un fattore due, nel senso che un uomo moderno allenato puo' sollevare la meta' di quel peso.
Ne consegue che per le 70 tonnellate sarebbero serviti solo 140 uomini contro i 280 moderni. Certo una bella riduzione, ma non tale da svelare l'arcano.

Volendo ragionare comunque sulla questione della forza, forse e' piu' semplice ipotizzare che avessero gia' inventato le carrucole e che Archimede di Siracusa alla fine si sia solo appropriato di studi a lui precedenti.






Di certo molti arnesi di legno o corda usati 5000 anni fa ora sarebbero già polvere che non si può analizzare, inoltre non credo che matematica e geometria, per esseri umani che avevano già un sistema economico-politico come gli egizi fossero una mancanza.

Cioè, matematica e geometria sono fondamentalmente alla base della nostra civiltà moderna come in quella passata, non si progredisce se non si è capace di fare calcoli o misurare le distanze.
Poi sicuramente pochi erano aditi a tale compito e istruiti al caso, e non si può escludere che ci fossero dei veri e propri QI di oltre 200 tra di loro in grado di fare da calcolatrici umane per i "dotti" dell'epoca.
Non dimentichiamo che ciò che cè oggi è comunque un retaggio del passato e per quanto possiamo considerare una civiltà di 5000 anni più antica della nostra, non possiamo non considerare che avessero le stesse nostre nozioni matematiche e geometriche ma che solo non fossero in grado di costruire macchinari moderni come i nostri perchè i materiali e la base artigianale dell'epoca permettava al massimo pochissimi utensili di precisione e molti utensili grezzi.
Oltre ciò avevano pure una loro scrittura (e la scrittura è una cosa che viene dopo la matematica) che probabilmente fosse addirittura comprensibile perfino per gli schiavi o per la gente comune.

Nell'esempio che ti ho fatto del sollevamento di 500 kili, quello era un esempio che poteva essere per difetto o per eccesso, certo è che io come il 99,99% della gente non riusciamo a sollevare da soli nemmeno 150 kili.
E se anche 140 uomini potessero spostare 70 tonnellate di granito, considera che oltre a questo ci devi mettere dei possibilissimi espedienti meccanici (dell'epoca e probabilmente di legno e corde)o slitte in grado di ridurre lo sforzo necessario per lo spostamento di questi blocchi.
Niente che ad un comune essere umano non possa venire in mente.

Del resto, sappiamo tutti che di necessità virtù, l'Uomo per risolvere un problema grosso ha sempre cercato soluzioni con quello che ha a disposizione e probabilmente anche gli antichi egizi potrebbero aver trovato le più svariate soluzioni a questo problema.



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MessaggioInviato: 01/04/2014, 23:34 
Credo che l'unico "mistero" risulti quello di immaginare l'immenso cantiere di lavoro,la logistica,il coordinamento delle squadre di operai,la bravura degli ingegneri.Gli antichi egizi,avevano solamente meno mezzi a loro disposizione rispetto a noi uomini moderni.Le conoscenze matematiche e geometriche erano "spartane" ma straordinariamente efficaci sul campo.Su di una cosa però ho sempre avuto dubbi:davvero non avevano conoscenza della ruota?A me sembra impossibile!



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MessaggioInviato: 02/04/2014, 00:45 
un blocco da 70 tonnellate lo sollevi con una GRU speciale e a stento ce la si fa, che espediente pensi possano aver escogitato per sopperire all'assenza di tali gru?

Un blocco ogni 5 minuti... Dallo scavo al posizionamento. A me i conti non tornano.



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MessaggioInviato: 03/04/2014, 22:37 
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MaxpoweR ha scritto:

un blocco da 70 tonnellate lo sollevi con una GRU speciale e a stento ce la si fa, che espediente pensi possano aver escogitato per sopperire all'assenza di tali gru?

Un blocco ogni 5 minuti... Dallo scavo al posizionamento. A me i conti non tornano.


Questo perchè noi dell'epoca moderna ci affidiamo SOLO ed ESCLUSIVAMENTE a macchine utilizzabili da una persona sola per compiere determinati lavori perchè nella nostra società non è concepito l'uso di mezzi più spartani che comprendano più persone per un lavoro di estrema fatica.
Per quei tempi invece probabilmente era la norma, per non parlare poi del fatto che non sia nemmeno da escludere che non facessero anche utilizzo di sostanze particolari per incrementare forza e resistenza fisica (in tutte le epoche l'uomo ha fatto uso di sostanze stupefacenti).
Per cantieri e logistica, per una civiltà che già forgiava il bronzo, potrebbe non essere stata una cosa così complicata gestirla, non credo mancassero di personale adeguato allo scopo..



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MessaggioInviato: 03/04/2014, 23:47 
mi piacerebbe sapere quali sono questi strumenti che permettono il sollevamento ed il posizionamento di un blocco (dal'1 alle 40\60 tonnellate) ogni 5 minuti per 20 anni fino alla quota di 100 metri. Sarei proprio curioso guarda.

Mi piacerebbe anche sapere come hanno tagliato la pietra e rifinito i sarcofagi interni avendo come tu dici ADDIRITTURA già il bronzo.


Ultima modifica di MaxpoweR il 03/04/2014, 23:48, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/04/2014, 06:00 
Ma noi 4000 anni fa dove eravamo? Propendo per il fatto che l'Uomo durante tutte le epoche della sua storia abbia avuto le sue "macchie" di individui più civilizzati o più tecnologici rispetto ad altri (con tecnologici intendo dire con cultura matematico-scientifica più alta rispetto alla media mondiale) poichè come vediamo anche oggi, cè una parte di mondo che usa i computer e una parte di mondo che ancora vive cacciando con arco e freccia.
Probabilmente gli antichi egizi non erano fabbri eccellenti e probabilmente 4000 anni fa il deserto dove ora riposano quelle rovine non c'era o non era così vasto (mi basta pensare al fatto che sia avanzato appunto con a causa di una forte deforestazione per ottenere il legno necessario per i cantieri) ma probabilmente chi gestiva il lavoro erano sicuramente ingegneri edili di un certo livello.
Per non parlare che l'abilità di un artigiano specializzato è in grado di creare un'opera d'arte anche con semplici strumenti di utilizzo (e se questi avevano dei propri strumenti di lavoro di precisione, questi ormai sono già stati mangiati dal tempo).
Del resto è dimostrato che le piramidi più piccole sono state costruite dagli umani, e provano che non erano del tutto incapaci di farlo.



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MessaggioInviato: 04/04/2014, 11:15 
Bellissima discussione... questa è la parte che più in assoluto mi affascina di tutta la storia antica...

e come tutta la storia antica noto un profondo disinteresse da parte dell'archeologia nel "riscrivere" quelle pagine rimaste oscure ma date per consolidate e spiegate con asserzioni a volte al limite dell'assurdo, come la costruzione della grande piramide che umanamente non puo essere stata effettuata da uomini "normali" o da "uomini di quell'epoca".

Arriverà il giorno in cui tutto quello che penso verrà confermato e la storia (quella vera) sarà riscritta


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MessaggioInviato: 04/04/2014, 13:11 
Vedo che si continua l' arrampicata sugli specchi ....

operai strafatti di coca , management working che neanche oggi sapremmo replicare.

In ogni caso , abbiamo ampiamente dimostrato che Cheope non può aver edificato la piramide nei 20 anni accademici .







RIPROPONGO ,

CON IL RAPPORTO GOYON COMPLETO





DA

http://antikitera.forumattivo.com/t259p ... keope#5789



RIPESCAGGIO :



cit da

http://www.ufologia.net/forum/topic.asp ... ichpage=21

data 26/12/07 barionu, riporto un calcolo di Superpippo

Allora, si lavora anche di notte, OK?
2.500.000 blocchi: 20 anni: 365 giorni: 24 ore = 14 blocchi da 2 tonnellate l'ora (e come vedi sono meno ottimista di te) e cioè uno ogni 4,28 minuti da:
Scavare, tagliare, levigare, trasportare, posizionare in modo abbastanza preciso (con sabbia avevi detto, right?) e anche ad una certa altezza!
Ora, suppongo che lavorino tutti per 24 ore al giorno, secondo il calcolo fatto prima ogni giorno vengono posizionati 14x24 = 336 blocchi e cioè in contemporanea circa (20.000/336=..) 60 persone a blocco solo per il posizionamento.

Ora, 60 persone possono spostare i blocchi (33.33 Kg a persona) ma sfido chiunque a scavarne, tagliarne, levigarne, trasportarne, posizionarne in modo abbastanza preciso (con sabbia avevi detto, right?) e anche ad una certa altezza uno ogni 4,28 minuti.

Quì ci sono cifre macroscopicamente errate.


zio ot

Questo solo per semplificare , sapete bene che Goyon, che conosceva A MEMORIA ogni singolo blocco di Cheope , ha fatto un espediente teorico , con blocchi diseguali , la logistica si complica .

Enzo , so bene che gli Antichi erano molto più in gamba dei nostri tentativi di riformulazione , ma il Vallo di Adriano non necessita della perfezione geometrica assoluta di Cheope

E QUESTA PRECISIONE ASSOLUTA HA LA SUA IMPORTANZA

ALZIAMO LA POSTA ?

ne Goyon ne Chicca parlano delle lastre di rivestimento CHE PETRIE :" NON SI RIESCE A INFILARE UNA CARTA DA GIOCO NELLE FESSURE ! "




http://www.edicolaweb.net/giza_10g.htm
http://www.edicolaweb.net/giza_03g.htm

http://www.ilpescecane.org/fotogal/main ... temId=1951
http://www.ndonio.it/Piramide%20Chefren.htm

http://www.cortinastelle.it/eclissi/fot ... mide01.jpg

http://www.cortinastelle.it/eclissi/fot ... mide01.jpg

http://www.cortinastelle.it/eclissi/fot ... midi03.jpg

http://www.bairon.it/marrosso2/CIMG0160.jpg
c

( link trovati da San mauro )

Allora, visto che il problema " pietroni di rivestimento " è fondamentale per i calcoli sulla costruzione di Cheope,

posto l'intero brano del libro di Lawton " il Codice di Giza "







DISPOSIZIONE E INSTAURAZIONE DEI BLOCCHI

DI RIVESTIMENTO

Se davvero furono utilizzate delle rampe, i blocchi del rivestimento esterno dovettero essere collocati contemporaneamente al crescere della parte interna della Piramide, vale a dire livello per livello, invece che dal­l'alto verso il basso a costruzione finita. Perché, se vennero usate mac­chine, ammesso che fosse possibile, immaginare di portare in quota i giganteschi blocchi salendo tutto attorno all'edificio terminato, conside­rati i ridottissimi spazi a disposizione, sembra un'impresa irrealizzabile. Ma anche accettando l'ipotesi dell'installazione progressiva, non sono poche le annotazioni da fare; per esempio, stabilire se il rivestimento veniva sistemato prima o dopo la collocazione dei blocchi della massic­ciata intema. Basandosi sull’osservazione della perfetta coincidenza degli incastri delle pietre che rivestono ancora oggi gli strati inferiori della Grande Piramide, Petrie suggerì che senz'altro la loro messa in opera avveniva prima. Lavorati su tutte le facce, questi blocchi garantivano una chiusura perfetta ed accurata del relativo filare di massicciata. Lasciando punti di approdo dalle rampe per creare idonee zone di lavoro, la cosa non sareb­be stata impossibile.


C'è però un'obiezione: oramai quasi tutti gli archeo­logi sono d'accordo nel ritenere che le facce esterne dei blocchi di rivestimento furono ritoccate in situ procedendo dall'alto in basso a struttu­ra completata. ( e non corso per corso ! ,

quest'ultima frase bisognerà approfondirla, poichè pesa quanto la stessa piramide . zio ot )



L'ipotesi sembra confermata da ciò che si nota a proposi­to dei blocchi di rivestimento della Terza Piramide che compongono i corsi di base il cui aspetto è del tutto grezzo, salvo in quelli che si trova­no nella parte centrale di ogni lato - questo forse perché l'edificio dovet­te essere completato in fretta e furia per l'improvvisa morte di Micerino, sospetto alimentato anche dal raffazzonamento con cui fu terminato il complesso dei vicini templi funerari, chiusi alla bell'e meglio con matto­ni di fango.

Se, dunque, questo esempio veniva seguito in tutti i casi, l'unico moti­vo per immaginare i blocchi esterni sistemati prima potrebbe consistere nella ricerca di una maggiore accuratezza. Forse nel caso della Grande Piramide questo sistema venne applicato con i primi corsi di base, collo­cati partendo dall'esterno verso l'interno, ma la procedura venne poi abbandonata per il resto della costruzione. Tuttavia quando si considera che anche i grandi blocchi esterni dovevano essere manovrati dalle mac­chine a leva per venire collocati a posto, la questione dello spazio diven­ta pressoché irrilevante in relazione all'ordine con cui i blocchi venivano disposti. Il posizionamento degli ultimi blocchi di ciascun filare, infatti, avrebbe in tutti i modi rappresentato sempre il compito più difficile. È probabile che, per motivi di efficienza e tempo, il retro, la base e i fianchi dei blocchi di rivestimento venissero predisposti ad adattarsi al contatto con i blocchi adiacenti prima di essere montati, lasciando gli ultimi ritocchi - e la completa rifinitura della parte superiore e della fac­cia esterna - per operazioni da compiere in situ. Che tutte queste fasi fos­sero eseguite con pazienza certosina, è provato non solo dal perfetto com­baciare dei blocchi, ma anche dal loro accurato appoggiarsi su quelli immediatamente interni, se, per di più, si tiene anche in conto che i punti di contatto non risultavano sovente perpendicolari alle facce dei blocchi. Gli strumenti utilizzati per la rifinitura finale garantivano un lavoro dav­vero raffinato e preciso. Si trattava di semplici scalpelli di rame, dalla lama non più larga di un centimetro, che veniva regolarmente affilata per garantirne l'efficienza. L'ipotesi che le facce esterne dei blocchi di copertura siano state model­late e levigate solo a Piramide completamente eretta, viene supportata da ciò che scrive Masoudi, quando dice: «La Piramide è stata realizzata a gradoni, innalzati e finiti a partire dall'alto per scendere verso il basso, e rivestita quando venne terminata». (Per quanto questa frase possa anche essere interpretata per dire che, mano a mano che si procedeva verso il termine del lavoro venivano anche piazzati i blocchi di rivestimento). Anche se questa teoria gode di buon credito, presenta alcuni problemi logistici niente affatto trascurabili. Se i blocchi esterni vennero sistemati alla fine del lavoro, procedendo dall'alto in basso - ,


( ovvero, bisognava portare a 120/140 metri di altezza pietroni da 10/15 tonnellate dopo una salita in rampe elicoidali lunga circa 3 chilometri ( stima di Goyon ) zio ot )),


con l'uso di macchine di sollevamento - allora questa ope­razione aggiuntiva non suscita problemi; ma abbiamo già visto che non avrebbe rappresentato la soluzione migliore, quand'anche questo metodo fosse stato usato. Viceversa, se i blocchi fossero stati sistemati corso per corso, come ipotizzato nel caso di utilizzo delle rampe, tutto attorno all'e­dificio non ci sarebbe stata alcuna piattaforma per ospitare gli operai addetti alla rifinitura finale dei blocchi. Dunque, se si ammette la teoria delle rampe, cosa che implica l'idea della rifinitura conclusiva delle facce esterne dei blocchi di copertura, ci sono soltanto due metodi per render­ne ragione: o dei ponteggi lignei eretti sulle rampe, oppure l'uso a ponti sospesi sorretti da gruppi di funi calati dall'alto delle quattro facce della Piramide: queste piattaforme aeree sospese, avrebbero consentito agli operai il lavoro di rifinitura.
( gruppi di funi ?????????????piattaforme aeree per blocchi da 15 tn posate con precisione da orologio svizzero ???????? qui Lawton spadella di brutto . zio ot )


Quest'ultima, sembrerebbe essere la sola ipotesi plausibile, ammesso l’uso di macchine di sollevamento, per ipo­tizzare i blocchi di copertura della Piramide rifiniti a edificio completato. Davanti ad una gamma di ipotesi così variata, lasciamo che ciascuno si orienti verso la soluzione che ritiene più accettabile. Quello che conta non è tanto schierarsi da una parte o dall'altra, ma rendersi conto di un fatto importante: si tratta, in tutti i casi, di teorie comprensibili e raziona­li, grazie alle quali si riesce, in un verso o nell'altro, a dare ragione logi­ca del modo in cui gli antichi costruttori egiziani poterono realizzare le piramidi - compresa la Grande Piramide con la sua articolata composi­zione interna.


AGGIUNGO .

Con delle specifiche veramente interessanti : Petrie parla di
giunture cementate ( plaster in ingese : intonaco, impiastro etc ) al CENTESIMO Di POLLICE,

e questo dato è avallato persino da Lehner : " The complete Pyramids "
1997 ed., e stiamo parlando di come appaiono oggi, dopo " almeno "
4000 anni e rotti.


Ma il punto è un altro, e ne ho parlato con molti ingegneri edìli, :

anche oggi 2007/8/9 se posizioni in pendenza un " macigno " da 10/16 tonnellate,( in pendenza !!! ) , se sbagli la prima posa, , , non c'è pezza,:

il fanciullo rimane lì sbilenco e non si può fare un assestamento " decente " , volendo addirittura operare
con le giunture di cemento. ( malta ,impiastro etc .. )


E gli scrittori dell'antichità ci raccontano come Cheope " apparisse liscia e perfetta come una sola indistinguibile lastra ". Masoudi .IX secolo.



Da imparare a memoria.


Cheope fa paura , gli Egittologi Ortodossi eludono da sempre questo problema , e ci sono ragioni occulte ...


zio ot[/quote]




RAPPORTO GOYON

PARTE 1





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RAPPORTO GOYON

PARTE 2





L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

G) Non è attestata l'utilizzazione di animali per il traino delle tregge. Il bue, che compare talora attaccato ai traini funebri, non è mai rappresentato nelle figurazioni delle mastabe come animale da tiro. Sono noti appena due casi in cui appare rappresentato come tale nelle cave di Maasara durante il Me¬dio Regno. Per quel che riguarda l'asino, il caratterisdco e paziente asinello egiziano, non fu mai attaccato a traini e, particolare curioso, neppure cavalcato. Nelle raffigurazioni di scene campestri lo si vede utilizzato per il trasporto di far¬delli e sui cantieri lo possiamo immaginare adibito al traspor¬to di carichi leggeri quali acqua e mattoni.
La treggia egiziana, abbastanza simile alle nostre slitte, era costituita essenzialmente da due assi di legno di lunghezza variabile fissati parallelamente mediante due traversine. Ri¬sulta particolarmente efficace qualora sia adoperata sopra una superficie non rigida, come appunto l'argilla. A questo scopo si usava innaffiare il terreno con acqua. Recenti esperienze hanno confermato la straordinaria efficienza della treggia in opportune condizioni di utilizzazione. Sopra una superficie piana il coefficiente di attrito risulta minimo, al contrario su un terreno in pendio il fattore peso agisce in senso inverso: occorre che il pendio sia il più lieve possibile (tav. 3).
Il Croon, valutando i tempi di costruzione della piramide di Meidum, ha calcolato il numero di uomini necessario per il trasporto di un blocco il cui peso sia di 1150 kg circa su una rampa di 20° (35%). Valutando la forza media di 15 kg per ciascun uomo e con un coefficiente di attrito di 0,25, deduce che erano necessari 44 uomini per effettuare como¬damente lo spostamento del blocco.


H) Mi sia permesso rivedere i calcoli di Croon. Nel caso della piramide di Cheope il volu¬me medio dei blocchi risulta maggiore a quello scelto dal Croon in quanto gli ultimi blocchi posti in vetta alla pirami¬de misurano circa 1 mc con un peso medio di 2500 kg. Il peso della treggia valutato dallo stesso studioso a 30 kg per il trasporto di un blocco di 1150 kg pare poco accettabile per difetto. Ritengo il peso della treggia valutabile intorno ai 500 kg, attrezzature comprese, cioè un peso totale di 3000 kg per ogni trasporto di un blocco di pietra medio di 1 mc. Al contrario la forza media individuale di trazione di 15 kg per persona risulta troppo elevata. Propongo di abbassarla a 12 kg corrispondente a quella prescritta in tempi non molto lontani dall'Amministrazione dei Lavori Pubblici per il rimorchio a mano delle chiatte fluviali in Francia ( da notare che anche il grande archeologo Jean Kerisel parla di 13 kg limite massimo per persona . zio ot ). Infine il calcolo del pendio proposto a un valore di 20° (35%) non può essere accettato per l'eccessiva ripidezza.

Esaminiamo quanto risulta per il trasporto di un blocco di peso medio di 3000 kg applicando i dati da me proposti secondo la formula stabilita secondo le regole della meccanica:


I) Infine il calcolo del pendio proposto a un valore di 20° (35%) non può essere accettato per l’eccessiva ripidezza.





L) L’ARMATURA IN FORMA DI RAMPA ELICOIDALE DI MATTONI CRUDI
Dopo avere dedotto che il metodo costruttivo più idoneo fu quello della rampa avvolgente elicoidale, occorre fissare le condizioni indispensabili che dovettero presiedere all'impianto avendo presenti i mezzi a disposizione:

1. La pendenza della rampa doveva essere lieve perché gli operai non fossero sottoposti a uno sforzo continuato e per evitare che i carichi slittassero.

2. La larghezza della carreggiata doveva essere tale da per¬mettere il transito e le manovre delle tregge nei due sensi.

3. Occorreva evitare che la regolazione della pendenza del¬la rampa fosse ripresa in esame dopo la messa in opera di ogni 11 singolo strato.

4. Occorreva evitare dispersioni di mezzi e di manodopera.

5. Occorreva salvaguardare la sicurezza degli operai. Secondo i miei calcoli le caratteristiche della rampa-armatura della piramide di Cheope, sarebbero state le seguenti:

Lunghezza totale 2617,75 m
Larghezza media utile 30 cubiti (= 15,75 m) con un minimo di 6 m e una larghezza alla base di 24 m Numero dei piani avvolgenti: 6-7

Altezza media di ogni piano: 20 m
Volume della massicciata di mattoni: 396.881 mc ca. pari a 1/7 circa del volume totale della piramide ultimata.


M) Ho calcolato una pendenza di 3 dita (0,056 m) per metro, ma se ne può scegliere un'altra un pò più sensibile, la quale però non dovrebbe superare le 4 dita (0,075 m) per metro. D'altra parte sappiamo che la pendenza media usata nei cal¬coli si aggirava su questi valori e che in alcune rampe mo¬numentali di accesso è stata attestata una pendenza leggermente superiore alle 3 dita.



"""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""


Di recente , ho avuto una discussione con un Egittologo Accademico su Cheope ,

a cui ho parlato del rapporto Goyon , che anche lui conosceva bene, essendo infatti LA BIBBIA degli Accademici .

Hor bene , gli ho fatto notare che Goyon fa un calcolo speculativo

in quanto lui presuppone il suo rapporto su blocchi di 3000 kg ...

fate caso : La Rolls Royce Phantom pesa circa 2700 kg


Immagine:
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A parte il fatto che i blocchi di Cheope sono di dimensioni molto varie , ad es al 35 corso ci sono blocchi di 15000 kg e che Goyon non calcola i blocchi di rivestimento , che sono stimati sui 120000 kg ,


per gli Egittologi Cheope sarebbe stata edificata quindi posando un blocco ogni 2 minuti per 20 anni di seguito ( senza sbagliare una posa ) ...come dice Erodoto ! ....


Visualizzate la scena con la Rolls a mo' di paragone ...


Ma per l' Accademico , oltre a presentare un certo sudore freddo che hanno colto tutti alla sua conferenza, ero io che seguivo,

da dilettante, le solite teorie eretiche ...





ACCADEMICI DA OPERETTA .




zio ot [;)]



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Se si ha un minimo di buon senso e buona fede basta solo questo per capire che 'idea della rampa è una str... sciocchezza.

Nei dati che hai postato non mi pare ci sia riferimento al volume necessario per la costruzione della presunta rampa (l'ipotesi della rampa elicoidale aggrovigliata attorno alla piramide è inutile considerarla perchè è ancora più assurda.) e la sua lunghezza, tra l'altro facilmente deducibile con questi ulteriori 2\3 qualunque persona SANA DI MENTE ne prenderebbe atto e si metterebbe a cercare delle spiegazioni valide.

Usando una formuletta semplice semplice:

posta:

H: l'altezza della piramide (146,6m)
L: lunghezza orizzontale rampa (facilitiamogli il compito ulteriormente :>)
alpha: l'angolo di inclinazione della rampa (che nelle immagini è posta a 3,3°, anche se mi sembra un pò troppo)

Tangente di (alpha) = H/L ====> L= 146,6/tag3,3°= 2542,5M

La rampa sarebbe dovuta essere lunga ALMENO 2,5 Km! Avere pendenza costante e fondo perfettamente orizzontale.

Ah mettiamoci pure un'altro problemino. LA rampa avrebbe un lato verticale mentre la piramide è inclinata di circa 50° /|/\ quindi ci sarebbe dello spazio EXTRA da riempire e da far gravare sulla piramide stessa...

Quanto sarebbe dovuta essere larga? quanto l'intera superficie laterale?

Parliamo di volumi incredibilmente grandi, ora non mi metto a fare l'integrale per calcolarlo (la forma geometrica della rampa è abbastanza strana) ma siamo almeno di uno\due se non di più ordini di grandezza superiore rispetto al volume della piramide stessa.

E Stiamo parlando di una rampa compatta ben solida e MOLTO resistente a compressione quanto meno, per sorreggere GLI ENORMI BLOCCHI ed il peso delle MIGLIAIA di persone presenti per ogni blocco.
Se consideriamo, inoltre, il posizionamento di un blocco ogni 2 minuti allora vuol dire che sulla rampa erano contemporaneamente presenti centinaia di blocchi e decine di migliaia di persone quindi con un peso sulla rampa ENORME!!!!! Non era di sicuro un cumulo di sabbia ma ROCCIA SOLIDA E COMPATTA MOOOOOLTO compatta -_-


Insomma al paragone della RAMPA la piramide stessa sarebbe stata un giocattolo per principianti -_-

Di che parliamo di fantascienza? Dai...


Ultima modifica di MaxpoweR il 04/04/2014, 15:15, modificato 1 volta in totale.


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Pensandoci mi viene un altro dubbio: ma siamo sicuri bastasse una sola rampa? Secondo me almeno fino a mketà ne serviva una da un lato ed una dall'altro altrimenti come trasportavano i blocchi sul bordo opposto? Trascinando gli stessi IN PIANO sulla sommità della piramide?

Insomma l'idea rampa non sta proprio in piedi -_- E più ci ragiono più me ne convinco...



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Interessante lavoro che non conoscevo in maniera così specifica.Sono stato in Egitto due volte,la straordinaria grandezza della piramide lascia senza parole.Riguardo alla precisione "al capello" e la presunta "calcolatrice in pietra" dell'opera,resto dubbioso.Se domani mattina andassi a misurare in maniera approfondita la cabina telefonica sotto casa mia,potrei trovare mille sottomultipli ed analogie della struttura terrestre.Troverei proporzioni dirette ed inverse con il cosmo.Troverei anche,probabilmente,dei signori vestiti in divisa arancione ed una bella barella per un ricovero coatto,dove andrei a far visita,ahimè da paziente,al mio caro amico il Prof.Gabrielli.



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Con 2 differenze, la grande piramide sta lì da A MIO AVVISO almeno 100mila anni e rimarrà lì per altrettanto tempo. Quella cabina telefonica andrà bene se sarà ancora lì tra 100 anni :)

Vi sono alcuni numeri insiti nella piramide che è molto improbabile siano frutto del caso come i richiamo ai moti processionali o il PIgreco ricorrente. Ma a prescindere da tutto voglio anche ammettere che siano tutte casualità, l'unica cosa NON CASUALE è la metodologia di costruzione :)
Qualcuno deve averla edificata e per farlo ha dovuto usare le leggi della fisica noi note (o quelle note ma che non sappiamo usare) quindi qualunque ipotesi violi tali leggi è di per se non valida. Ed al momento le ipotesi delle rampe violano oltre che le leggi della fisica (almeno per quel che riguarda le tecniche proposte con gli strumenti e le conoscenze ad essi addotte) anche quelle del buon senso e della logica.

Fatti 2 conti. Un masso di 41mila kg (un blocco enorme ma nemmeno tra quelli più grandi) ha bisogno di 1066 persone che facciamo finta pesino in media 50kg (e mi voglio tenere bassissomo) fanno altri: 1066x50kg=53300kg. §Quindi la nostra amata rampa dovrebbe sopportare un peso di quasi 100 tonnellate per blocchi simili mettili tutti in fila ed in movimento su una rampa lunga 2,5 km... E sono calcoli fatti a spanne senza considerare i numeri per bene ma approssimando per difetto e lasciando da parte tante altre variabili come la resistenza meccanica dei materiali l'attrito rampa blocco, la costruzione della rampa stessa e la sua manutenzione.



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Perchè dovrebbe avere 100000 anni?Ho visto massi grandi all'interno della grande piramide,ma dubito pesassero 40000 kg.Non ho visto un angolo perpendicolare fra di loro,i blocchi sono squadrati male.Ripeto,l'unico mistero resta la logistica:difficile immaginare l'immenso cantiere di lavoro.



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