07/10/2013, 21:58
MaxpoweR ha scritto:
E come la costruisci col movimento 5 stelle? No grazie, quella strada è peggiore dell'attuale
08/10/2013, 02:19
shighella ha scritto:MaxpoweR ha scritto:
E come la costruisci col movimento 5 stelle? No grazie, quella strada è peggiore dell'attuale
Non l'abbiamo mica percorsa eh!
08/10/2013, 05:42
Atlanticus81 ha scritto:
Segno dei tempi che cambiano...
GLI STATI UNITI NON FANNO PIÙ PAURA
Mentre l’Assemblea generale del’ONU doveva dibattere della realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, era tutta un’altra questione a preoccupare i diplomatici: gli Stati Uniti sono ancora la superpotenza che sostengono di essere dopo il crollo dell’Unione Sovietica, oppure è giunto il tempo di liberarsi dalla loro tutela?
«Sotto i nostri occhi», cronaca di politica internazionale n°52.
Nel 1991, gli Stati Uniti avevano considerato che la fine del loro grande rivale liberava il loro budget militare e permetteva loro di sviluppare la propria prosperità. Il presidente George H. Bush (il padre) aveva cominciato, dopo l’operazione Desert Storm, a ridurre le dimensioni delle sue forze armate. Il suo successore, Bill Clinton, rafforzò questa tendenza. Tuttavia, il Congresso repubblicano, eletto nel 1995, rimise in questione questa scelta e impose un riarmo senza nemici da combattere. I neo-conservatori lanciarono il loro paese all’assalto del mondo per creare il primo impero globale.
Fu solo in occasione degli attentati dell’11 settembre 2001 che il presidente George W. Bush (il figlio ) decise di invadere successivamente l’Afghanistan e l’Iraq, la Libia e la Siria, poi la Somalia e il Sudan, e di terminare con l’Iran, prima di volgersi verso la Cina.
Il bilancio militare degli Stati Uniti ha raggiunto oltre il 40 per cento delle spese militari del mondo. Tuttavia, questa stravaganza ha una fine: la crisi economica ha costretto Washington a fare delle economie. In un anno, il Pentagono ha licenziato un quinto del suo esercito e ha fermato diversi suoi programmi di ricerca. Questo drastico calo è appena all’inizio e ha già disarticolato l’insieme del sistema. È chiaro che gli Stati Uniti, nonostante la loro potenza superiore a quella dei venti più grandi paesi del pianeta, Russia e Cina incluse, non sono più in grado di dedicarsi attualmente a delle vaste guerre convenzionali.
Washington ha così rinunciato ad attaccare la Siria non appena la flotta russa è stata dispiegata lungo la costa mediterranea. Per lanciare i suoi missili Tomahawk, il Pentagono doveva a quel punto farli partire dal Mar Rosso sorvolando l’Arabia Saudita e la Giordania. La Siria, ei suoi alleati non statali, avrebbero risposto con una guerra regionale, facendo precipitare gli Stati Uniti in un conflitto troppo grande per loro.
In un articolo pubblicato dal New York Times, il presidente Putin ha aperto il fuoco. Ha sottolineato che «l’eccezionalismo americano» è un insulto all’uguaglianza degli esseri umani e può portare solo al disastro. Sul podio delle Nazioni Unite, il presidente Obama gli ha risposto che nessun’altra nazione, nemmeno la Russia, avrebbe desiderato portare sulle proprie spalle il fardello degli Stati Uniti. E che se facevano la polizia del mondo, era proprio per garantire l’uguaglianza degli esseri umani.
Questo intervento non ha nulla di rassicurante: questo perché gli Stati Uniti si dichiarano superiori al resto del mondo e non considerano l’uguaglianza degli esseri umani se non come quella di chi gli è assoggettato.
Ma l’incantesimo si è rotto. La presidente del Brasile, Dilma Rousseff, si è fatta applaudire nel reclamare delle scuse da Washington per il suo spionaggio universale, mentre il presidente della Confederazione elvetica ha denunciato la politica della forza USA. Il presidente della Bolivia, Evo Morales, evocava la traduzione del suo omologo USA davanti alla Giustizia internazionale per crimini contro l’umanità, mentre il presidente serbo, Tomislav Nikoli#263;, ha denunciato la farsa dei tribunali internazionali che condannano solo i nemici dell’Impero, ecc.
Si è passati così da una critica proveniente da alcuni Stati antimperialisti a una rivolta generalizzata che comprendeva gli alleati di Washington.
Mai, l’autorità dei padroni del mondo era stata così pubblicamente contestata, segno che dopo la loro ritirata siriana, non fanno più paura.
Thierry Meyssan, 29 settembre 2013.
Traduzione a cura di Matzu Yagi.
http://www.nexusedizioni.it/geopolitica ... piu-paura/
Quali pesanti implicazioni e conseguenze potrà avere questo profondo riassetto geopolitico internazionale?
Quali ripercussioni potrebbe subire l'Europa e l'Occidente dal ridimensionamento degli Stati Uniti che, nel bene e nel male, hanno influenzato pesantemente la storia economico-politica dell'ultimo secolo?
Quali prospettive future ci attendono?
08/10/2013, 07:29
07/04/2014, 17:41
07/04/2014, 20:00
07/04/2014, 20:17
gippo ha scritto:
Il crollo degli USA sarà un bene o un male?
L'idea di lavorare 16 ore al giorno per una ciotola di riso non mi fa impazzire ...
Forse è meglio il microchip
07/04/2014, 21:18
bleffort ha scritto:gippo ha scritto:
Il crollo degli USA sarà un bene o un male?
L'idea di lavorare 16 ore al giorno per una ciotola di riso non mi fa impazzire ...
Forse è meglio il microchip
Con il microchip non ci saranno soste!,ti controlleranno pure le cose che sogni la notte!.
07/04/2014, 21:32
Atlanticus81 ha scritto:
concordo, ma non vorrei che fosse solo un "cambio di casacca"... un cambio di padrone di casa dagli stati uniti alla russia, o alla cina.
07/04/2014, 22:33
07/04/2014, 22:56
superza ha scritto:
Senza "dipendenti" il sistema crollerebbe e i soldi non varrebbero più niente il che sarebbe una grande cosa
07/04/2014, 23:09
bleffort ha scritto:superza ha scritto:
Senza "dipendenti" il sistema crollerebbe e i soldi non varrebbero più niente il che sarebbe una grande cosa
Non è male l'idea,però dovremmo trovare un modo per vivere! e dovremmo pure impostare la nostra vita come fanno i Nomadi e arrangiarci in qualsiasi condizione,cosa ci toglierebbero per controllarci?,le mutande?.
08/04/2014, 00:01
Atlanticus81 ha scritto:
E qui torniamo al discorso che affrontai qualche settimana fa nel thread "Rinascita Sociale Globale" sulle comunità ecosostenibili, o eco-villaggi.
Tornare alla terra e a una economia semplice... l'unico modo per vincere il sistema è forse davvero quello di scardinarne il paradigma fondato sullo scambio attraverso la moneta a valor nominale.
L'unico modo è realizzare l'economia del dono... purtroppo una utopia lontana il cui raggiungimento è vincolato al risveglio profondo delle coscienze di molte persone.
Quante generazioni ci vorranno per giungere a tale risultato? 10? 100?
Forse solo un reset totale può accelerare il processo... purtroppo non sarà un reset immune da danni.
08/04/2014, 09:31
gippo ha scritto:Atlanticus81 ha scritto:
E qui torniamo al discorso che affrontai qualche settimana fa nel thread "Rinascita Sociale Globale" sulle comunità ecosostenibili, o eco-villaggi.
Tornare alla terra e a una economia semplice... l'unico modo per vincere il sistema è forse davvero quello di scardinarne il paradigma fondato sullo scambio attraverso la moneta a valor nominale.
L'unico modo è realizzare l'economia del dono... purtroppo una utopia lontana il cui raggiungimento è vincolato al risveglio profondo delle coscienze di molte persone.
Quante generazioni ci vorranno per giungere a tale risultato? 10? 100?
Forse solo un reset totale può accelerare il processo... purtroppo non sarà un reset immune da danni.
Anche dopo la scoperta dell'America si pensava di costruire un nuovo mondo senza i difetti del vecchio ...
Temo che il risveglio delle coscienze tanto ventilato e sperato non sia una prerogativa del genere umano.
Se torniano alla terra torneranno i proprietari terrieri e di nuovo lo sfruttamento ... torniamo al passato non al futuro.
E' terribile dirlo ma l'unico modo per cambiare è un evento epocale di proporzioni mondiali e forse non basterebbe nemmeno quello. Sarebbe perlomeno un modo per ricominciare, infine per tornare ad un futuro simile a quello attuale.
Forse dobbiamo proprio rassegnarci alla nostra indole meschina ...
08/04/2014, 14:36
bleffort ha scritto:superza ha scritto:
Senza "dipendenti" il sistema crollerebbe e i soldi non varrebbero più niente il che sarebbe una grande cosa
Non è male l'idea,però dovremmo trovare un modo per vivere! e dovremmo pure impostare la nostra vita come fanno i Nomadi e arrangiarci in qualsiasi condizione,cosa ci toglierebbero per controllarci?,le mutande?.