16/04/2014, 22:52
17/04/2014, 08:38
kirara12 ha scritto:
Poco fa ho letto su facebook che questa notizia sull' Ebola é falsa,che solo ignoranti senza cervello come noi possono cascarci.
Chissà se è davvero una bufala!io spero di si perché la notizia mi ha messo davvero paura è non mi importa di essere passata per ignorante per averci creduto.
17/04/2014, 13:51
i giornalisti delle massime testate mondiali sono tutti ignoranti come noi allora
17/04/2014, 20:35
23/04/2014, 17:14
23/04/2014, 17:23
24/04/2014, 22:32
ubatuba ha scritto:
..tutto cio' mentre la ns navi sistematicamente importano una marea di profughi,parte dei quali provengono da tali luoghi..............................
24/04/2014, 22:55
Sirius ha scritto:ubatuba ha scritto:
..tutto cio' mentre la ns navi sistematicamente importano una marea di profughi,parte dei quali provengono da tali luoghi..............................
ma come, non lo sai? fa parte del nuovo piano anticrisi di Renzi. Ormai hanno deciso di eliminare il problema alla radice, cioè dai soggetti disoccupati. Vogliono farli direttamente fuori (si fa x sdrammatizzare)
27/05/2014, 23:08
28/05/2014, 18:11
Mero ha scritto:
Il periodo di incubazione varia dai 2 ai 21 giorni, ma generalmente e' di 5-10giorni, quindi come possono dire con assoluta certezza che le probabilita' che si diffonda in Europa attraverso i clandestini e' pari a zero???
05/06/2014, 01:23
Ebola, proseguono i contagi
L'epidemia di Ebola che ha colpito i paesi dell'Africa occidentale non accenna ad arrestarsi. L'ultimo aggiornamento rilasciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità lo scorso 30 maggio parla infatti di 14 nuove pazienti in Guinea, focolaio da cui ha avuto inizio l'epidemia, alcuni dei quali in regioni in cui il virus si riteneva ormai debellato, e diversi casi ormai confermati anche Sierra Leone e Liberia.
In Guinea dall'inizio dell'epidemia sarebbero ormai 291 i contagi di Ebola, 193 dei quali mortali. Conarky, città con oltre un milione di abitanti che ospita anche unaeroporto internazionale, ha riportato ad oggi 53 casi e 27 morti, ma il numero maggiore resta confinato nella prefettura di Gueckedou, dove i contagi sono 179 e i decessi 133. In Sierra Leone il conto dei nuovi casi sale invece a 50 (14 confermati) e 6 morti (di cui due confermate), mentre in Liberia sono decine i casi sospetti, nessuno dei quali però è stato ad oggi confermato dalle autorità sanitarie.
Secondo l'Oms, gli sforzi messi in campo negli scorsi mesi per frenare l'espansione dell'epidemia sono ancora frenati dalla presenza di strutture sanitarie inadeguate in molte delle regioni colpite, risorse umane insufficienti per affrontare la crisi, e anche dalla resistenza agli interventi sanitari opposta da diverse comunità locali. Nonostante l'epidemia continui a fare vittime, i voli esterni dai paesi colpiti non sono ancora stati bloccati, e l'Oms non ritiene ancora necessario consigliare alcun tipo di restrizione ai viaggi da, e verso, le regioni interessate.
25/06/2014, 00:25
Ebola, l'epidemia in Africa è fuori controllo
Da marzo a oggi l’epidemia di Ebola in Africa occidentale ha colpito 567 persone, causandone la morte di 350 in Sierra Leone, Liberia e Guinea. Numeri che hanno spinto Bart Janssens, direttore delle operazioni per Medici senza frontiere, ad affermare che l’epidemia è fuori controllo, essendo presente con 60 diversi focolai nei tre paesi.
La febbre emorragica (che aveva richiamato in Africa anche i ricercatori italiani, impegnati nelle attività di supporto diagnostiche) si sta diffondendo soprattutto a causa della vicinanza delle zone colpite con la giungla, dove il virus è stato inizialmente identificato, come Conakry, la capitale della Guinea, dove si contano circa 2 milioni di abitanti, riferisce la Cnn. Il periodo di incubazione della malattia – che varia da due giorni a tre settimane – complica la situazione, rendendo impossibile rintracciare i nuovi casi quando i sintomi non si sono ancora manifestati. La malattia si trasmette tra uomo e uomo attraverso contatto con fluidi corporei, come sangue e secrezioni di persone infette, anche defunte.
Per ebola, lo ricordiamo, non esiste ancora ad oggi un vaccino, e gli unici trattamenti disponibili si limitano al contenimento dei sintomi (febbre, debolezza, dolori muscolari, mal di testa e gola, rush, vomito, diarrea, e, in alcuni casi, emorragie interne ed esterne ). Medici senza frontiere dallo scorso marzo, quando è scoppiata l’epidemia, ha già spedito 300 medici, insieme a tonnellate di attrezzature e materiali per combattere l’emergenza. Ma ora non può fare di più, come racconta Jansssens, ammettendo di non poter inviare altro personale nelle zone colpite. Saverio Bellizzi, epidemiologo di Msf, da poco rientrato dalla Guinea, dichiara in questo video: “In alcune zone del paese siamo riusciti a contenere l’epidemia, ma in altre abbiamo ancora un tasso di mortalità dell’80%. Una cosa è sicura: l’epidemia andrà ancora avanti per alcuni mesi. Per questo chiediamo l’aiuto di tutti per aiutarci a portare avanti questa sfida”.
Mentre continua la raccolta fondi da parte di Msf, l’Oms ha pianificato un incontro con i ministri della salute per pianificare l’invio di esperti e nuove risorse per combattere l’emergenza. Che potrà dirsi conclusa solo quando non verranno riportati nuovi casi di infezione per 42 giorni di fila (due volte il periodo massimo di incubazione).
25/06/2014, 12:25
30/06/2014, 19:35
Tubercolosi, profilassi su 131 bambini
‘Al vaglio tutti i possibili casi di contagio’
La 28enne deceduta aveva contratto la malattia due mesi fa. Lunedì scattano test e controlli
MONTEBELLUNA – «Morire di tubercolosi, a 28 anni, nel 2014, è quasi incredibile. Ma è successo, per questo ora dobbiamo avviare tutte le procedure per verificare che non vi siano altri casi e procedere alla profilassi per i compagni di asilo di una delle figlie». Sono le parole di Maurizio Sforzi, responsabile del servizio igiene pubblica dell’Usl 8 a cui è toccato il compito di organizzare l’attività di prevenzione dopo la morte di una giovane mamma di origini marocchine, di San Zenone degli Ezzelini, deceduta martedì all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. A stroncarla una grave forma di tubercolosi polmonare, malattia infettiva che ha contagiato anche due delle sue tre figlie. Per questo, come prevedono i protocolli sanitari, l’Usl 8 ha attivato le procedure per individuare tempestivamente possibili altri casi di contagio.
Un controllo che interesserà tutti i bambini e il personale dell’asilo parrocchiale di Ca’ Rainati a San Zenone, frequentato dalla primogenita della 28enne. Venerdì sera i responsabili del servizio igiene hanno incontrato genitori, docenti e personale amministrativo per dare loro tutte le informazioni relative alla malattia, alle possibilità di contagio e alle procedure di screening che saranno attivate a partire da lunedì quando i 131 bambini (105 della scuola materna e 26 del nido) e una decina tra insegnanti e personale, saranno sottoposti al test alla tubercolina secondo Mantoux: «Il test ha un tempo di reazione di un paio di giorni, per cui abbiamo già programmato per giovedì il controllo su piccoli e adulti – spiega il dottor Sforzi -. L’eventuale positività non significa che il soggetto abbia già sviluppato la malattia, il germe della tubercolosi infatti può rimanere dormiente nell’organismo anche per anni.
Se avremo dei test con esito positivo proporremo ai genitori una terapia farmacologica preventiva della durata di 6 mesi». Anche in caso di test negativo, invece, il controllo sarà ripetuto tra 2 mesi e mezzo, per individuare anche positività tardive. «Riteniamo che il rischio che la bambina abbia contagiato i compagni di scuola sia lieve - conclude Sforzi -. Nei bimbi infatti la contagiosità della patologia è molto bassa e le radiografie hanno confermato che livello di sviluppo della malattia nella piccola e in sua sorella è limitato. Anche se era iscritta alla sezione dei grandi, visto che nella scuola ci sono state attività collettive, a scopo precauzionale, abbiamo deciso di sottoporre tutti i bambini al test». Le autorità sanitarie sono impegnate anche a cercare di capire perché la giovane mamma sia arrivata in ospedale in condizioni ormai disperate. La tubercolosi ha un’evoluzione lenta, si manifesta con vari sintomi: dalla tosse persistente, alla febbre, dalla stanchezza alla perdita di peso fino al sangue nell’espettorato. Il marito ha spiegato che non si sentiva bene da almeno due mesi ma, secondo il primo riscontro, la 28enne si sarebbe rivolta al medico solo lunedì 23 giugno quando è stata subito mandata in ospedale a Castelfranco e da lì prima al reparto malattie infettive e poi alla rianimazione del Ca’ Foncello. Ma era troppo tardi, la tubercolosi le aveva già devastato i polmoni e la giovane mamma si è spenta meno di 24 ore dopo.