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U.F.O.
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MessaggioInviato: 28/02/2014, 22:04 
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shighella ha scritto:

..Ma il IV Capitolo..??? [:p] [:o)] [:)]





E ccciai raggione puretu...CIAI! [:I] [:p]

Ok...ci dedico il weekend. Magari prendo spunto dai gatti di Dea Imperfetta per una razza...Feliniana [:D]



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Ore 10.30 AM
Me & Sir Pent... lui, appena svegliatosi. Io, di rientro dalla nottata. Perdonatemi occhiaie e scapigliatura. ^_^
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MessaggioInviato: 10/03/2014, 19:06 
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CAPITOLO 4



Anno 2871 (Penultimo anno del calendario Cristiano)

L'aula di Cosmologia Moderna era tra le più grandi dell'intera Università.
L'architettura interna, generalmente asettica, tradiva in alcuni particolari quanto non fosse variata molto dal progetto originario.
Ad esempio la forma, simile ad un arena, anche se non più indispensabile, era stata gelosamente conservata.
Centinaia di anni d'istituzionale servizio, avevano visto passare tra i suoi banchi alcune tra le più eminenti figure della società, negl'ultimi 7 secoli.

Entrando nell'Aula Armstrong, la sensazione di dover essere "all'altezza della situazione" percorre anche oggi le schiene di milioni di studenti.
Tra le file, qualche centinaio di loro.
Di varie provenienze.
Tra le quali, oltre alle svariate tipologie somatiche Terrestri, si riconoscevano alcuni Martestri.
Costoro, di lontane origini Terrestri ormai figli di varie generazioni sviluppatesi su Marte, si riconoscevano per la caratteristica carnagione efebica, quasi "trasparente" e la capigliatura bionda, più o meno tendente al platinato, a seconda di quante fossero le generazioni che ognuno di loro poteva "vantare" come originarie di Marte, tra i propri avi.
Caratteristica che, unita all'altezza media di una ventina di centimetri superiore a quella dei lontani parenti del pianeta Terra, li faceva spiccare come sparuti "asparagi bianchi" tra le fila degli studenti.

Questo era generalmente un momento che An-ny prendeva molto sul serio.
Era appena entrata nella grande aula-auditorium.
Sembrava assorta nel decidere dove sedersi.
Gl'occhi verdi dalla pupilla verticale, passando in rassegna i visi dei laureandi indaffarati, parvero individuare un posto abbastanza isolato.

Decise per una delle ultime file, poco prima del bordo superiore dell'anfiteatro.
Ancor prima d'iniziare a salire le scale, un sorriso le si affacciò sul bellissimo viso.
La vanità le porse una dolce carezza.
Era certa che, mentre fosse salita, il suo lato b avrebbe calamitato gli sguardi di buona parte dei presenti. Questa sicurezza la fece sentire bella.
E ancor più determinata.

Appena poggiò il primo passo sulla scala, il tacco del lungo stivale sembrò accendere un interruttore al contatto con lo scalino.
Ogni sguardo maschile s'illuminò e si volse verso di lei.
Adanan sgranò gli occhi.
La bocca gli si aprì come fosse un'istantanea tratta da un cartone animato.
Un'interminabile attimo che l'avvolse in un onda caldissima.
Mai aveva visto creatura più bella.


-Chiudi almeno la bocca, Adi...-

La voce giungeva ovattata...

-Adiii!!!...EHIII...ADANAAANN!!-

Non proprio "velocemente", ma la voce dell'amico lo riportò alla realtà. Si rese conto che l'aveva letteralmente abbandonata per qualche istante.
Distolse velocemente lo sguardo dalle sinuose forme della felina creatura, che nel frattempo era sempre più vicina a lui nel suo incedere sulla scalinata, scintillante come una passerella di una sfilata negli occhi di tutti i presenti.
Nel totale imbarazzo, Adanan si girò verso l'amico...

-Ok...ok...tutto a posto...-

Ancora inebetito, le sue parole sembravano quelle di un pugile appena colpito da un diretto in pieno volto.
Niklas non riuscì a trattenere una sonora risata.
Sbiascicava qualcosa sull'essersi persi tra le lune di Durun, e sul vedere stelline e cuoricini, mentre Adanan, sempre più imbarazzato, cercava invano di farlo smettere.

Si girò nuovamente verso An-ny, volendo ora scusarsi dell'accaduto.
Inaspettatamente, lei era lì, a un palmo dal suo viso.
La risata sguaiata dell'amico ne aveva coperto i passi.
La sensazione di calore nuovamente lo prese e lo accompagnò, questa volta, per lunghissimi interminabili secondi...
Le movenze volutamente ammiccanti resero An-ny, se possibile, ancor più disarmante.
Adanan sarebbe sprofondato alcuni metri sottoterra, se avesse potuto, piuttosto che accorgersi di colpo d'aver nuovamente la bocca completamente aperta.
Fu lei a farglielo notare.

Un'unghia lambì il suo mento, e con una lieve pressione verso l'alto, gli richiuse le fauci spalancate.
L'affilato viso della magnetica femmina di Felix, ricoperto di cortissimi e morbidi peli biondi, era a pochi centimetri dal suo.
I profondi occhi verdi, identici a quelli di un gatto, si strinsero lievemente, accentuando il loro taglio esotico.

-Anche tu non sei male...ma ora son qui per studiare. Magari la prossima volta...-

Quindi, con un movimento altezzoso del collo, distolse lo sguardo, e mosse nuovamente i suoi leggiadri passi, proseguendo la maestosa scalata...
Immobile, Adanan ne seguì l'incedere fino a quando lei si sedette tra i banchi dell'ultima fila.
Poi si girò lentamente verso l'amico, il quale aveva ora uno sguardo quasi più stupefatto del suo, al posto del ghigno divertito di poco prima.

-Oggi è il mio giorno fortunato, Nik...-

Accompagnò alla frase anche una strizzata d'occhio, mentre cercava dentro di se il coraggio per raggiungere quella bellissima aliena fin lassù, negl'ultimi banchi.
Stava per alzarsi, mosso dalla sopraggiunta intenzione di non farsi sfuggire quest'incredibile occasione...ma non ebbe modo di farlo.
A stroncare ogni sua iniziativa, ci pensò lo schermo olografico che occupava tutta la parete di fronte agli studenti.
Mentre le luci della grande sala si affievolivano, la figura altera di un'attempato professore andava definendosi nella sua tridimensionalità, in strategica posizione di fronte all'anfiteatro studentesco.
Tra i banchi del grande semicerchio, si posò un silenzio assoluto.

Cita:
" Sono il professor Stainer.
Buongiorno a tutti.
Oggi vi parlerò dello status scientifico negl'anni subito successivi al Primo Contatto... "


Gli schermi incastonati nei banchi di fronte a ciascuno studente si accesero, supportando la lezione dell'Olodocente, con foto, filmati e dati.
Tranne Adanan, tutti prestavano assoluta attenzione allo schermo e al professore.
Lui guardava distratto entrambi, ma la mente vagava, fantasticando sulla "gattina" seduta pochi metri dietro.

An-ny, "la gattina", stava invece attentamente osservando l'unghia con la quale aveva dolcemente stuzzicato la pelle del Terrestre.
Trasse, dalla piccola borsa, una scatoletta.
L'aprì, ne prese la sottile pinzetta contenuta all'interno, staccò il pezzo d'unghia finta, e lo ripose in una fiala contenuta anch'essa nella scatoletta.
Richiuse e la rimise in borsa, quindi continuò a seguire la lezione, con un'aria tra il rassegnato e l'annoiato.
Le nozioni dalle quali l'attenzione studentesca era calamitata, erano pomposamente "sporcate" dall'impronta umana che ne relazionava.

- L'etica di questi Terrestri è quanto di più testardamente errato si possa trovare in questa parte di Galassia.
Sono millenni che vengono redarguiti, e da millenni se ne fregano con un'arroganza veramente stomachevole...-

Scrollò la testa, quasi a voler scacciare pensieri inopportuni per quel momento.
Le parole del Docente ripresero ad avvolgerla di nozioni che conosceva a menadito, ma si rassegnò.
Faceva parte del suo importante compito dover sembrare in tutto e per tutto una laureanda.
Reprimette ogni altro istinto, e si mise a seguire la (per lei) scontata oratoria.
Trovò però, nell'anticipare mentalmente gli eventi descritti nella lezione, un accettabile diversivo per combattere le due ore di noia che l'aspettavano:


"...22 maggio 2071...Scott Linder...Gadariani..."

Mentre ripassava ciò che la voce dell'insegnante avrebbe detto di lì a poco, la storia umana scorreva tra gli schermi, davanti ad occhi bramosi di sapere.
Le parole dell'Olodocente si riversavano nelle menti degli studenti, mentre riecheggiavano nell'aula...


Cita:
- ...Come già sapete, nel maggio del 2071, dopo decenni di sforzi alla ricerca di altre civiltà nell'Universo oltre alla nostra, si verificò il famoso Primo Contatto.

Una nave Gadariana partita due giorni prima dalla base di N'damah, sul pianeta Gadar, si inserì nell'orbita terrestre, e fece scendere al suolo la delegazione, accolta tra mille onori militari a New Europe City, allora chiamata Lione.
Il segnale ricevuto poche settimane prima, era ben chiaro.
A nome della Federazione dei Mondi, alcuni emissari di vari pianeti venivano annunciati in visita alla nostra Terra.
Il messaggio conteneva inoltre i dati più accurati sul nostro pianeta che gli scienziati terrestri avessero mai visto.

Monitorati da milioni di anni, i progressi della razza umana avevano fatto decidere loro che era venuto il momento.
Avevano ritenuto che anche il nostro popolo fosse pronto per questo enorme, primo balzo. Un salto evolutivo che nelle ere dell'Ogniverso, seppimo in seguito, si ripete sempre allo stesso modo, da sempre e per sempre.
Una volta che una civiltà evoluta inizia a sviluppare buona capacità di spostamento propulsivo nello spazio, viene contattata, con modi e tempi in ragione di regole cosmiche ormai affinate da miliardi d'anni Terrestri.

La storia della vita nell'Ogniverso ci venne svelata, come dicevo poc'anzi, da questi popoli d'altre stelle.
Popoli che si svilupparono molto prima di quanto lo abbia fatto la nostra Razza Umana su questo pianeta.

Cos'altro abbiamo saputo, dai popoli più evoluti che ci contattarono all'epoca?

Innanzitutto, che la mappa delle civiltà cosmiche si è arricchita esponenzialmente, soprattutto negl'ultimi 3 miliardi di anni.
Da quando cioè, in base ai trattati di Hanruh, le 12 tipologie originarie viventi nell'Ogniverso, decisero di mischiarsi tra loro per portare la vita intelligente su altri mondi abitabili negl'interi Cosmi.

E cosa successe nella nostra società, negl'ultimi anni del XXI Secolo?

Sappiamo che la scienza di fine 21esimo secolo, reagì in differenti modi alla nuova e sconfinata conoscenza che ci giungeva incontestabile e, per taluni, immeritata.
Buona parte delle leggi fisiche da noi conosciute, contro ogni previsione al verificarsi di un tale evento, non vennero sbugiardate.
Il nostro timido percorso scientifico era stato, fin lì, in linea di massima piuttosto corretto.
Semplicemente ci venne fatto capire che le nostre scienze applicate all'Ogniverso (che allora credevamo Universo), erano paragonabili alla tabellina del due applicata alla fisica quantistica.

Buona parte della comunità scientifica si trovò di colpo con un pugno di mosche al posto di anni e anni di studi.
Per molti non fu facile accettare la nuova realtà.
Una realtà composita e formata da almeno una decina di altre "realtà parallele".
Luoghi ed epoche dove qualsiasi legge del nostro angolo di Spazio/Tempo non è valida.
Sono tante le parti dell'Ogniverso, come sappiamo oggi, che sottostanno a leggi fisiche diverse da quelle a cui siamo avvezzi..
Da questo sopraggiunto crollo delle più ferree certezze, nacque in quei giorni, praticamente dal nulla, la scienza porzionistica.

Parleremo però più avanti delle migliaia di concetti scientifici che vennero ridiscussi e decostruiti, e dell'annosa divisione tra Pre-Contattisti e Post-Contattisti..... -



L'esposizione proseguì per un'ulteriore ora e mezza.

Nello stesso istante in cui i saluti dell'Olodocente rimandavano alla lezione successiva, An-ny si alzò, e ridiscese le scale verso l'uscita dall'aula.
Ancora una volta, gli occhi di tutti si posarono sulle sue magnetiche forme mentre passava a fianco ad Adanan, irresistibile nel suo armonioso passo Felixiano.
I due sguardi s'incrociarono nuovamente, e Adanan parve trattenere il respiro.
Una gomitata leggera.
Niklas lo riportò alla realtà.


-Tu sei proprio cotto, 'stavolta!-

Arrossendo nuovamente, s'impose un sorriso e rispose:

-Si...è bellissima...-

Un cenno d'assenso e cambiando argomento, si unirono al flusso di studenti che uscivano dalla Grande Aula Armstrong, dirigendosi poi verso la mensa Universitaria.
L'ora era quella in cui lo stomaco reclama il suo pranzo, ma Adanan non ne sentiva i morsi. Il suo animo era sbigottito, e ancora cercava una risposta.

Il magnetico sguardo.
Quelle parole che gli erano entrate fisicamente in testa.
Lei lo aveva contattato telepaticamente.
Fino ad oggi ne aveva solo sentito parlare, della telepatia di alcune razze cosmiche. Ora invece, era intimamente scosso. Sentiva di aver avuto un primo contatto con un "qualcosa" che si annunciava essere molto più grande di lui. Ma non aveva assolutamente idea di cosa potesse trattarsi.

Solo quelle parole.
Quel nitido e netto messaggio mentale della Felixiana:

- Tieniti pronto, il giorno è vicino. Per te nulla sarà più come prima. -

Entrò nella sala mensa, cercandola con lo sguardo.
Ma lei non era lì.
Cercò di pensare ad altro.
In fondo...se un prossimo incontro ci fosse stato, non lo avrebbe certo deciso lui.
Si guardò di nuovo intorno, ma la splendida "gattina" decisamente non era in quel grande refettorio.
S'impose di non pensarci più, almeno per oggi.


Effettivamente...


Lei non era più lì.
Né in quella mensa, né in quell'Università.
Non era più su quel pianeta, in quel preciso istante.
Lei, la splendida An-ny, in quel preciso istante...non era neanche più in quel Tempo.


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...un anno dopo...


Anno 2872 - Ultimo giorno del Calendario Cristiano


Come lui, altri tre milioni di Terrestri erano da poco ricomparsi sulle navi Galattiche posizionate intorno alla Terra, e Adanan era pervaso da un leggero formicolio che stava lentamente svanendo.

I suoi tratti, ancora percorsi da espressioni di stupore, erano quelli di un bambino al Luna Park.
Aveva appena provato l'esperienza più sconvolgente della propria vita, trasportato molecolarmente dalla superficie terrestre a quell'immensa astronave; ciononostante ogni sguardo gettato all'interno di quella nave spaziale lo lasciava altrettanto sconvolto.
Una tecnologia assolutamente futuristica era presente in ogni dettaglio di quell'hangar dove ora si trovava con un migliaio di suoi simili.

Le domande nella sua mente si stavano facendo troppe, e troppo grandi.
Su tutte, una in particolare lo attanagliava.
Perchè lui?
Non si sentiva affatto speciale, ne il suo curriculum lo era, così come non aveva particolari capacità superiori rispetto alla media dei terrestri.
Non riusciva proprio a spiegarsi il motivo del perchè era stato scelto tra tanti, quando venne bruscamente interrotto nei suoi pensieri da un suono diffuso.
Una nota singola, nella quale si intuivano però i mille toni che la componevano, si diffuse per tutto l'hangar.
Non pareva una nota di allarme, bensì una specie di "suono per attirare l'attenzione".
Infatti, dopo pochissimi secondi, una voce femminile dall'impronta indefinibile annunciò:


Cita:
- Tra pochi istanti, dalle pareti dell'hangar usciranno dei sedili. Vi preghiamo di accomodarvi su di essi, e di indossare i caschi che troverete nell'alloggiamento sopra gli stessi. Questo per la vostra sicurezza durante i balzi spaziali che ci porteranno a destinazione. Entro pochi minuti inizierà il conto alla rovescia pre-balzo. Verrete da noi avvisati quando potrete nuovamente alzarvi dai vostri sedili. Grazie. -


Lo stesso suono che aveva preceduto la comunicazione, la concluse, mentre dalle alte pareti in metallo del grande spazio vuoto si aprirono varie feritoie.
Dei pannelli a mo' di sedile, uscirono sull'intero perimetro dell'hangar e, non senza un po' di confusione, il migliaio di umani si accomodò ognuno su di un sedile col proprio casco in testa.
Come tutti gli altri anche Adanan si sedette.
Indossò il casco che, una volta agganciato, gli bloccò la testa contro la parete retrostante.
Un leggero senso di immobilità lo avvolse, mentre si rendeva conto che all'interno del casco un vago odore simile al limone si stava diffondendo.
Mentre delle cinture di sicurezza automatiche bloccavano il busto, le braccia e le gambe di ognuno, uscendo dalla parete dell'hangar, Adanan ebbe la netta sensazione che qualcosa di strano stesse succedendo al suo corpo.
La risposta arrivò pronta.
Un messaggio si propagò nell'aria...o forse solo nella mente. Questo era difficile appurarlo con certezza.


Cita:
- Stiamo diffondendo nell'ossigeno che state respirando, delle molecole che aiuteranno i tessuti del vostro corpo a non subire danni durante il balzo gravi-tempometrico che opereremo tra breve.
Respirate tranquillamente e cercate di rilassarvi.
Le molecole sono tarate per darvi un leggero senso di stordimento, mentre agiscono fortificando i vostri tessuti. Non riscontrerete nessun effetto collaterale. Buon viaggio... -


Il countdown scandiva i secondi che li separavano dalla partenza, ma una volta giunto a "meno sei", Adanan ebbe una stranissima sensazione.
Come se fossero passati interi minuti dal "meno sette". Si disse che non era importante...
Non immaginava quanto invece lo fosse.

Meno tre...meno due...meno uno...
Un turbinio di colori si compose nella sua mente.
Non osò aprire gli occhi, mentre la sensazione di appartenere e vivere contemporaneamente in svariati punti del Cosmo, lo avvolse di una magnificenza e gioia che mai aveva provato.
Poi, così improvvisamente com'era iniziato, tutto finì.
Le cinture si ritrassero, mentre il blocco magnetico liberò l'immobilità del casco dalla parete retrostante...
Sguardi stupiti, sorridenti e sconcertati erano sulla maggior parte dei visi delle circa mille persone provenienti dalla Terra che affollavano l'hangar.
Fu mentre anche Adanan si alzava dal suo sedile, dandogli modo di ritrarsi nella parete, che un suono di diversa gravità rispetto a quello precedente si manifestò nell'aria.

Un manipolo di soldati si precipitò nell'hangar, proveniente da un settore attiguo, e si diresse verso le piattaforme riposizionanti, che in breve fecero scomparire le loro figure, rimaterializzandole in altre parti della nave.
Un'atmosfera di estrema concitazione e allarme permeava ogni essere in divisa gli passasse a fianco.

Cosa diavolo stava succedendo?


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Immagine


L'Ammiraglio Tanner diede un ultimo sguardo alla Terra, mentre il conto alla rovescia scandiva gl'ultimi venti secondi.
Al suo fianco, in un abbraccio stretto, l'esile figura della figlia Savannah era trasognata e presa dalla meraviglia degli eventi.
Lo sguardo della bionda Tenente era fisso all'immensa visuale del pianeta che si stagliava sull'intera parete di fronte alla sala comandi.
Le vennero in mente romanzi fantascientifici d'inizio millennio dove le astronavi descritte avevano forme molto simili a quelle che erano in quel momento proprie alle astronavi galattiche.
Ricordò l'Enterprise di Star Trek, e si disse che quello schermo davanti a lei, era pressochè identico nelle dimensioni a quello della nave del comandante Kirk.

Un sorriso le si affacciò sul bel viso, mentre la voce diffusa su tutta la nave scandiva il "meno sette"...
Fu in quel momento che un sussulto la colse nell'intimo.
Guardò in alto, sopra la propria figura, verso il viso del padre. Ne colse un moto stupito dei tratti intorno alla bocca.
Quasi come volesse fermare il conto alla rovescia, il comandante Tanner fece per dire qualcosa...ma non lo fece. Si trattenne pensieroso, e la cosa non passò inosservata a Savannah.
Quasi tutto il personale di plancia aveva avuto la medesima sensazione, ma nessuno le aveva dato il giusto peso.

Meno due...meno uno...

...

Colori sconosciuti.
Sensazione d'ubiquità.

...

Savannah si riebbe dalla sconvolgente esperienza, nel medesimo istante in cui l'ufficiale di rotta con una certa urgenza si rivolse a suo padre:

-Ammiraglio Tanner...c'è qualcosa che non va...-

Gli occhi dell'Ammiraglio erano fissi allo schermo principale della sala.
Correvano da una stella ad un'altra, da una nebulosa ad una costellazione e nulla era per lui riconoscibile.
L'ufficiale di rotta si rivolse nuovamente al Comandante, dopo aver controllato i dati e le mappe stellari.


-Ammiraglio...siamo in una zona di spazio completamente sconosciuta. Qualcosa dev'essere andato male nel balzo. Le coordinate non corrispondono assolutamente a quelle inserite per l'arrivo...-

Tanner era preso da mille pensieri.
Si rese conto in quell'istante che quella sensazione di poco prima...non era stata solo una sensazione...

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Terra 2 (La Luna) - Giorno 1 Anno I - Nuova Era



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La trasmissione s'interruppe qualche minuto dopo le parole dell'Ambasciatore Interdimensionale, mentre le telecamere, quasi fuori controllo, riprendevano il caos crescente, nell'aula teatro dell'inaspettato evento.
L'interruzione fu breve.
L'immagine sugli schermi olovisivi apparve nuovamente.
Ora inquadrava la Terra, che nel frattempo era stata avvolta da quello che si poteva definire un alone azzurro intenso, grande circa il doppio del pianeta stesso.
Su Terra 2 , per ora non si sapeva niente altro se non questo.

Ma "questo" aveva tutta l'aria di essere un atto d'aggressione d'immane portata, del quale pareva già di conoscere il tragico e apparentemente scontato esito finale. Chiunque fosse davanti ad un olovisore, in quel momento su Terra 2, era pietrificato dalla gravità dell'immagine. Gli sguardi rivolti verso quella che fino ad un istante prima era stata la Terra, urlavano sgomento e rilucevano, colmi di lacrime e di paura.
Quel gigantesco globo azzurro letteralmente uscito dal nulla, avvolgeva da qualche istante l'intero pianeta, in una morsa che pareva emanare al suo interno delle forti scariche elettriche.

Vista dalla Luna (Terra 2), quest'immagine era imponente quanto inquietante.
La quasi totalità della popolazione di 120 milioni di persone che risiedeva su quello che un tempo era un pezzo di brulla roccia, ed era ora un piccolo paradiso dopo la terraformazione di secoli prima, si trovava collegata con l'evento che si stava svolgendo sul pianeta madre.Lo sconforto fu totale quando, una manciata di minuti dopo, l'alone azzurro sparì velocemente.
Ciò che apparve fu assolutamente...alieno.

La Terra era totalmente prosciugata nei suoi mari, che avevano lasciato il posto ad un pianeta in piena attività vulcanica, del quale nemmeno si scorgevano più i tratti continentali.
Mai nulla fu più tetro e definitivo di quell'oscura visione. Nel frattempo le immagini in HD scorrevano anche sugl'oloschermi di Marte.
La trasmissione era stata ripristinata dagli operatori di Rete Mondo OloTV presenti su Terra 2, e i fotogrammi trasmessi erano sottolineati dalla totale assenza di commento.
Un'unica didascalia, fissa e ridondante nella sua gravità...

Cita:
"A causa di un attacco da parte di forze sconosciute, pochi minuti fa il pianeta Terra ha perso ogni sua forma di vita, e la sua abitabilità."


-Papà...oh miei Dei...vieni a vedereeee!!!-

Dalla porta finestra sul giardino la voce del ragazzino lo raggiunse, mettendolo in allarme.
Fabian lasciò cadere gli attrezzi coi quali stava potando un cespuglietto di more terrestri a cui teneva particolarmente, e si precipitò in casa.
La bella moglie feliniana e il piccolo Roman erano davanti all'oloschermo. Il viso di lei era solcato da grosse lacrime, mentre con dito proteso e con singhiozzante tremito indicava lo schermo.
Le immagini di OloMarsTV erano inequivocabili.
Qualcosa di sconvolgente era appena successo alla Terra.

-Come??!!....non può essere vero!!!-

Non sapeva cos'altro dire.
Tutti i suoi sensi erano presi dalla gravità della situazione, e contemporaneamente dalla profonda e intima certezza che qualcosa non era come sembrava.


-Selina, amore...non disperarti. Non mi è ancora chiaro il perchè, ma sono certo che le cose non sono come sembrano.-

-Come puoi credere che questo mi faccia stare tranquilla. Come puoi essere così cinico da cercare una spiegazione....a questo!?!-

La mano di lei, tremante nell'aria, indicava con gesto accusatorio l'apparecchio olovisivo da 70 pollici, come se la colpa di quella sconvolgente immagine fosse anche colpa del marito e di quelle sue parole "superficiali".
Nelle pupille strette, Fabian lesse tutta la paura della consorte, e fece per stringerla a se. Ma lei lo respinse con un gesto brusco.
Fabian vide chiaramente l'approssimarsi di un litigio, e pensò che in questo momento non ne aveva nessuna voglia. Mentre gl'insulti di Selina uscivano in successione, indirizzati a lui e al suo presunto pressapochismo, Fabian stava cercando la classica via d'uscita. Non sapeva come spiegarsi, come far capire a Selina che la situazione non era quella che appariva essere.
In quel mentre, fu "salvato" dalla voce di uno speaker che interrompeva il silenzio della trasmissione che durava ormai da minuti...

Cita:
"Circa un quarto d'ora fa, il pianeta Terra è stato avvolto da questo alone azzurrognolo..."


Il servizio proseguiva nella cronologia degli eventi, ma già da "alone azzurrognolo", il suo cuore terrestre s'era rimesso in pace.
Lontani ancestrali ricordi...i soliti che riaffioravano da qualche anno, gli indicavano la risposta preservata da una delle sue vite passate.
Scambio di doppi.
Una sicura "azione dall'alto".
Il carisma e la sicurezza che lo caratterizzavano da sempre, furono immediatamente ripristinati.
Nessuna via d'uscita era necessaria.
Gli bastò guardarla, prendere il suo viso tra le mani, e dirle:


-Amore mio, credo sia uno scambio di doppi...-

La felixiana si asciugò le lacrime, e si allontanò leggermente dal viso di Fabian.
Strinse gli occhi, e inclinò leggermente il capo da un lato. Il suo sguardo indagatore era teso a carpire i reali pensieri del consorte. Gli occhi di lui, fermi e sicuri, sostennero nel miglior modo la "radiografia alle intenzioni" che la sinuosa Selina stava operando.
Al contempo, nella veloce ed acuta mente di lei, collegamenti logici andavano a chiudere ragionamenti, analisi si completavano e corrispondenze si delineavano tra nozioni di studio e memorie dirette della sua millenaria esistenza.


-Potrebbe essere...credo tu abbia ragione.-

Una chiara atmosfera di sollievo percorse l'aria elettrica intorno a loro. Il piccolo Roman si alzò dal divano, e si avvinghiò alla vita sottile della madre.

-Allora...non sono tutti morti per davvero?!-

-No, tesoro. Probabilmente no. Andiamo in laboratorio, Fabian? Che dici?-

-Dico che ci andiamo e di corsa...-

Uscirono tutti e tre dalla splendida casa, correndo nel vialetto che portava all'altro estremo della proprietà.
Una costruzione squadrata si ergeva, ricoperta di edera rampicante, a ridosso dell'unità singola d'emergenza.
Era il bunker salvavita che ogni famiglia sulla Luna aveva a "portata di mano", in caso di danneggiamento o cedimento dell'atmosfera del pianeta o del suo campo magnetico, entrambi indotti artificialmente.
Mentre apriva la porta del bunker-laboratorio e faceva entrare i due familiari, uno sguardo al cielo lo portò a guardare oltre la semisfera che racchiudeva il loro piccolo mondo.

Il cielo Lunare era verde. Un verde intenso, solcato da striature azzurre.
Un effetto dovuto ad una ventosità decisamente eccessiva rispetto al solito, e dai cristalli continuamente sparsi nell'atmosfera artificiale.
Si chiese se avrebbe visto ancora quel cielo, mentre con un leggero sforzo tirava a se la pesante porta in metallo.
Si domando anche se avrebbe rivisto i suoi "fratelli"...
Scosse la testa, e tornò al presente.
Ora doveva solo proteggere Selina e Roman da qualsiasi cosa fosse accaduta di lì a poco.
Lo sentiva e in fondo lo sapeva. Qualcosa d'altro stava per accadere...

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Terra - Giorno 1 Anno I - Nuova Era

La rabbia pervadeva tutto il suo essere.
Il Primo Ambasciatore John Mc Donnely corse fuori dalla struttura in vetro del palazzo delle Ex-Nazioni, con un manipolo di graduati al seguito.Si fermò sul piazzale antistante la splendida costruzione e guardò verso il cielo.
La nave intergalattica dell'Ammiraglio Tanner era ancora lì, in attesa di partire.
Il Generale Korok gli si rivolse con tono deciso.

-Tutto questo è inammissibile, Signore. Un comportamento che richiede vibranti proteste!-

Con un gesto sdegnato della mano, il Primo Mc Donnely zitti l'alto graduato.

-Generale, questo non compete certo a lei. Ora si preoccupi di bloccare l'autorizzazione ad ogni volo in partenza dalla Terra, a partire dal visto per la nave di Tanner, la Vibes...è un ordine, Generale.-

L'intenzionale omissione del titolo "Ammiraglio", evidenziava tutto il disappunto del primo rappresentante Terrestre per la situazione creatasi.

-Ai suoi ord...-

Il Generale non poté finire la frase.
Il cielo, diventato improvvisamente di un blu irreale, si riempì di lampi e saette, che illuminavano di striature verdastre l'alta atmosfera.
Quasi contemporaneamente la Katnaar Vibes scomparì in un boato sordo e breve, uguale a quello udito quando era arrivata poche ore prima nell'atmosfera.
Il cielo tornò lentamente ai suoi colori azzurri di sempre, mentre la voce stridula di un bambino a poca distanza dal drappello presidenziale cercava di attirare l'attenzione della propria madre.


-Mamma, guarda...la Luna è diventata più grande!!!-

Istintivamente il Primo Mc Donnely indirizzo lo sguardo nella zona di cielo opposta a quella dove fino a pochi istanti prima si trovava la nave intergalattica dell'Ammiraglio Tanner, seguendo la direzione nella quale indicava il bambino.
Pian piano tutti i presenti sulla piazza, fuoriusciti dal palazzo delle Ex Nazioni, volsero lo sguardo verso quella porzione di cielo.

Un pianeta con una decina di satelliti naturali e uno splendido insieme d'anelli, si notava alto sull'orizzonte terrestre.
Guardando poco più in là, altri due pianeti leggermente più distanti avevano colori tra il verde smeraldo e l'azzurro intenso. Parevano essere coperti da nuvole e davano la netta impressione di essere mondi abitabili.

Una nebulosa di tonalità che abbracciavano tutta la gamma cromatica, era visibile, quasi allo zenith, anche nella piena luce del giorno.
"Giorno" costituito dalla luce emessa da due stelle molto vicine tra loro, ognuna delle dimensioni di circa metà di quelle del
Sole.
Dello stesso Sole, della Luna, e del solito cielo astrale terrestre...nessuna traccia.
Un silenzio quasi irreale avvolse la piazza e i suoi astanti.
Nei loro occhi, la medesima domanda.

- Cosa diavolo succede?! -



...continua...



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Amico mio, non sai quanto mi pesa, ma devo farti i miei complimenti. [:o)]
Ti prendevo per i fondelli quando dicevi che volevi scrivere un romanzo ed ora mi ritrovo ad averlo letto e quasi non vedo l'ora del prossimo capitolo.
Sei una gran testa di bip ma è innegabile che in alcune POCHE COSE tu abbia una marcia in più, come dice Denis. [;)]

Ciao. Non far passare un altro mese x il prox pezzo di storia mi raccomando eh!


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Cita:
The Eraser ha scritto:

Amico mio, non sai quanto mi pesa, ma devo farti i miei complimenti. [:o)]
Ti prendevo per i fondelli quando dicevi che volevi scrivere un romanzo ed ora mi ritrovo ad averlo letto e quasi non vedo l'ora del prossimo capitolo.
Sei una gran testa di bip ma è innegabile che in alcune POCHE COSE tu abbia una marcia in più, come dice Denis. [;)]

Ciao. Non far passare un altro mese x il prox pezzo di storia mi raccomando eh!


Amico un cxxxx.
Tu sei un paraculo...ma domani non la scampi.
QUEL CAMION lo scarichi tu e il ragazzino della XXXXXX.

Hahahaha...grazie dei complimenti (Falsissimi) e spegni il MIO pc , la prossima volta che ti fai i fatti tuoi dal suddetto...testina.
7.30...vedi di essere puntuale! [}:)]



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Questo romanzo è 'na fi.ga.ta pazzesca...non ho parole Rigel [^]



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Cita:
shighella ha scritto:

Questo romanzo è 'na fi.ga.ta pazzesca...non ho parole Rigel [^]




[:I] [:I] [:I]

Sono chino al suo cospetto, in nipponico ringraziamento. [:12]
Arigatò, Shighella [^] [:D]

Questo romanzo è 'na fi.ga.ta pazzesca


Dai su, non siate timidi...date retta a Shighella e leggete...hahaha [:263]



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Rigel scrive: Dai su, non siate timidi...date retta a Shighella e leggete...hahaha

Ehm, si ma, scrivi però!! [:D] [8D]
Qui si batte la fiacca di brutto eh! [:o)] [:D]



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Cita:
shighella ha scritto:

Rigel scrive: Dai su, non siate timidi...date retta a Shighella e leggete...hahaha

Ehm, si ma, scrivi però!! [:D] [8D]
Qui si batte la fiacca di brutto eh! [:o)] [:D]




QUOTO! [:D]

Nemmeno se avesse chissà quanti impegni. RIGELLLLLLLLLLLLLLLL, ma è il modo di trattare i tuoi lettori?????? [:256] [:256] [:256]


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Cita:
shighella ha scritto:

Rigel scrive: Dai su, non siate timidi...date retta a Shighella e leggete...hahaha

Ehm, si ma, scrivi però!! [:D] [8D]
Qui si batte la fiacca di brutto eh! [:o)] [:D]




Shighè...quando capiterò dalle tue parti, ti inviterò ad un lungo aperitivo/cena/quello che più ti aggrada.

Ha ragione (in parte) 'sto brutto ceffo qui sotto.
Non ho poi chissà quali impegni. Ma il bastardello non dice che quei pochi sono assai CORPOSI [;)]

Sto trascurando un sacco di cose. Ma qui sto esagerando...è già quasi due mesi che non aggiorno.
Nel weekend, cascasse il mondo, inserisco capitolo nuovo.

[:)]


Cita:
The Eraser ha scritto:
QUOTO! [:D]

Nemmeno se avesse chissà quanti impegni. RIGELLLLLLLLLLLLLLLL, ma è il modo di trattare i tuoi lettori?????? [:256] [:256] [:256]


Guarda che non ti ho invitato ad iscriverti con me a questo forum , per darti modo di sfotticchiarmi per i mille difetti che ho e che conosci. [8D] [:p]

Ma se cominci a partecipare più attivamente, ti prometto che, appena ti fai un minimo "conoscere"...riprendiamo il giochino! [}:)] [:D]
[:146] [:76]



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