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26/05/2014, 01:47

Thethirdeye ha scritto:


E' finita ragazzi...... è finita per davvero..... Immagine

Un consiglio per scegliere il paese giusto dove trasferirsi?





Si è finita.
Non commento come vorrei ciò che è avvenuto, non serve a nulla.
L'italia ormai è ItaGlia.


Mi organizzo e provo a mandare a fangù per sempre questo disastrato paese (qualche aggancio all'estero ce l'ho).
Se mi trovo bene, faccio un fischio.




CI VEDIAMO DI LA (Casino Royale)






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26/05/2014, 13:54

Ci sono svariati posti dove poter fuggire e "godersi" la vita!

Prendo come e esempio zanzibar, nota isola turistica, ancora in buona parte "selvaggia".

Ci sono stato un anno fa‘ e devo dire che un pensierino come luogo di fuga l‘ho fatto diverse volte.

La vita costa poco, lo stipendi medio oscilla intorno ai 80-120 euro e vivono abbastanza bene.
Con 20000 euro ti costruiscono una villetta sul mare
Con 300000 un villaggio turistico (dov'ero io, il propietario e' un italiano e vive praticamente di rendita sull'isola)

Gente meravigliosa,mare stupendo, cibo a volonta'......

Peccato che gli indiani ricchi stiano comprando diverse zone strategiche dell'isola!

Unica difficoltà é l'adattarsi al luogo: dimenticatevi le strade asfaltate, i palazzi, internet e via discorrendo....... in cambio di una vita al mare (e che mare!!) Immersi nella natura...........
Ho conosciuto diversi italiani sull'isola che hanno fatto il grande salto.........fanno fatica a tornare in Italia a salutare amici e parenti!!!!

P.s. se avete due soldi da parte (nemmeno tanti) fateci una vacanza e vi cambierà la visione della vita.

Ciao

26/05/2014, 18:15

Io sto' pensando seriamente se non è il caso,di iscrivermi al Movimento per l'Indipendenza della Sicilia M.I.S.,almeno faccio aumentare il numero degli iscritti.L'Italia per noi è stata pesante e ora si ci mette pure il peso dell'Europa a schiacciarci di più!. [^] [:D]

26/06/2014, 12:55

Boom di giovani e pensionati in fuga dall’Italia!

Con l’avvento del governo Monti il numero degli italiani che cercano condizioni di vita migliori all’estero è esploso: nel 2012 si è verificato un vero e proprio ‘boom’, questione alla quale abbiamo dedicato due articoli già nel Maggio e nel Settembre di quell’anno. Un vero e proprio esodo, nel giro di un anno il numero degli italiani che vivono in Inghilterra – meta tra le più ambite – è raddoppiato. Se ne vanno i giovani che in Italia non riescono a trovare lavoro, ma anche gli anziani che con la pensione farebbero la fame. Mentre i giovani scelgono paesi occidentali, Germania, Inghilterra e altri paesi europei, ma anche Australia, Usa e Canada, quest’ultimi generalmente scelgono l’est Europa, il Sud America o il sud est asiatico, dove con l’assegno dell’INPS possono vivere dignitosamente. Ormai il numero dei connazionali che lasciano il paese è superiore a quello dei migranti in entrata dai cosiddetti “paesi poveri”. Qualcuno dice che “esportiamo ‘cervelli’ – fior di laureati che spesso all’estero si sistemano, mentre in Italia sono relegati, nel migliore dei casi, ad una vita da precari – ed importiamo bassa manovalanza: e in un certo senso, è vero. Ma oggi anche molti stranieri che avevano scelto di vivere in Italia, sono tornati al loro paese e hanno scelto altri lidi. Ormai l’ex belpaese, che un tempo era una delle mete più ambite dai migranti, sembra attrarre solo chi fugge da guerre o comunque da situazioni disperate: e molti profughi o “richiedenti asilo” usano l’Italia solo quale porta d’ingresso per altre nazioni d’Europa. Lo dimostrano i numeri dell’attuale emergenza sbarchi: ogni giorno sbarcano centinaia di persone che se restassero in Italia, avrebbero mandato in tilt il già fragile sistema dell’accoglienza: ma il ricambio è continuo, e spesso coloro che intendono richiedere “asilo” (praticamente tutti: anche se sanno che la richiesta sarà negata, presentarla significa “prendere tempo”, poter soggiornare temporaneamente nel paese dove presentano la richiesta, e ricevere sostegno economico) lasciano il paese immediatamente, prima che siano completate le operazioni di identificazione: se presentassero la richiesta in Italia dovrebbero restare qui fino a quando ricevono la risposta, pertanto lo fanno quando sono giunti alla destinazione finale, quasi sempre i paesi del nord Europa…

Staff nocensura.com

CONTINUA>>>
http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... allitalia/

26/06/2014, 15:31

ArTisAll ha scritto:


Thethirdeye ha scritto:


E' finita ragazzi...... è finita per davvero..... Immagine

Un consiglio per scegliere il paese giusto dove trasferirsi?


Si è finita.
Non commento come vorrei ciò che è avvenuto, non serve a nulla.
L'italia ormai è ItaGlia.



Sottoscrivo.


L' inerzia delle masse ignoranti ha avuto la meglio sulla possibilità di cambiamento:

per me le elezioni europee hanno dimostrato definitivamente di che pasta è fatto il popolo che abita questo povero Belpaese, che avrebbe meritato figli e figlie assai migliori...

...che sono quelli che stanno fuggendo in Paesi come l' Inghilterra a cercare fortuna.



Mi organizzo e provo a mandare a fangù per sempre questo disastrato paese (qualche aggancio all'estero ce l'ho).
Se mi trovo bene, faccio un fischio.




CI VEDIAMO DI LA (Casino Royale)






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Personalmente aspetto il tuo fischio o quello di qualcun altro...


Io potessi partirei stasera stesso, ma non ho da parte abbastanza per comprarmi una sistemazione su un' isola, neppure economica come quelle descritte, nè una laurea per cercare lavoro all' estero.

Sono momentaneamente bloccato qui, in attesa di venirne fuori spero a breve.

Chi ce l' ha però ed è indipendente e resta qui è un' idiota.

Re: Molliamo tutto e andiamo a vivere a Bora Bora

06/05/2015, 17:46

la storia
Australia, ecco i giovani «schiavi» italiani: undici ore a notte,
a raccogliere cipolle nei campi
15 mila giovani italiani si trovano nel Paese con un visto di «Vacanza Lavoro» rinnovabile dopo un anno. Molti subiscono ricatti, abusi e perfino violenze sessuali

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[Esplora il significato del termine: BRISBANE Oltre 15.000 giovani italiani si trovano attualmente in Australia con un visto temporaneo di «Vacanza Lavoro». Hanno meno di 31 anni e, spesso, una laurea in tasca. ] BRISBANE Oltre 15.000 giovani italiani si trovano attualmente in Australia con un visto temporaneo di «Vacanza Lavoro». Hanno meno di 31 anni e, spesso, una laurea in tasca.

Alla partenza, molti di loro neppure immaginano di rischiare condizioni di aperto sfruttamento, con orari di lavoro estenuanti, paghe misere, ricatti, vere e proprie truffe. Perlopiù finiscono nelle «farm», le aziende agricole dell’entroterra, a raccogliere per tre lunghi mesi patate, manghi, pomodori, uva.



L’ultima denuncia arriva da un programma televisivo australiano, «Four Corners», durante il quale diversi ragazzi inglesi e asiatici hanno raccontato storie degradanti di molestie, abusi verbali e persino violenze sessuali.


Gli italiani non sono esclusi da questa moderna «tratta». Ne sa qualcosa Mariangela Stagnitti, presidente del Comitato italiani all’estero di Brisbane. «In un solo anno ho raccolto 250 segnalazioni fatte da giovani italiani sulle condizioni che avevano trovato nelle “farm” australiane. Alcune erano terribili», spiega.


Due ragazze le hanno raccontato la loro odissea in un’azienda agricola che produceva cipolle rosse. Lavoravano dalle sette di sera alle sei di mattina, anche quando pioveva o faceva freddo. «Non potevano neanche andare in bagno, dovevano arrangiarsi sul posto», dice Stagnitti. Un ragazzo, invece, era stato mandato sul tetto a pulire una grondaia piena di foglie. «È scivolato ed è caduto giù, ferendosi gravemente. L’ospedale mi ha chiamata perché il datore di lavoro sosteneva che aveva fatto tutto di sua iniziativa».


Secondo i dati del dipartimento per l’Immigrazione, nel giugno dell’anno scorso in Australia c’erano più di 145.000 ragazzi con il visto «Vacanza Lavoro», oltre 11.000 dei quali italiani. E il nostro è uno dei Paesi da cui arriva anche il maggior numero di richieste per il rinnovo del visto per un secondo anno. Per ottenerlo, questi «immigrati temporanei» hanno bisogno di un documento che attesti che hanno lavorato per tre mesi nelle zone rurali dell’Australia. E questo li rende vulnerabili ai ricatti.


«Ho sentito di tutto», dice Stagnitti. «Alcuni datori di lavoro pagano meno di quanto era stato pattuito e, se qualcuno protesta, minacciano di non firmare il documento per il rinnovo del visto. Altri invece fanno bonifici regolari per sembrare in regola, ma poi obbligano i ragazzi a restituire i soldi in contanti. E poi ci sono i giovani che accettano, semplicemente, di pagare in cambio di una firma sul documento».
Non sono in molti a denunciare la situazione. «Quando mi chiedono cosa fare, io consiglio loro di non accettare quelle condizioni e di chiamare subito il dipartimento per l’Immigrazione, ma i ragazzi non lo fanno perché hanno paura di rimetterci. Tanti mi dicono che ormai sono abituati: anche in Italia, quando riuscivano a lavorare, lo facevano spesso in nero e sottopagati». Stagnitti alza le spalle. «La verità è che spesso questi giovani in Italia sono disoccupati, senza molte opzioni, per questo vengono a fare lavori che gli australiani non vogliono più fare».
Sulla scia della denuncia di «Four Corners», il governo dello stato di Victoria ha annunciato che darà il via a un’inchiesta sulle condizioni di lavoro nelle «farm», con l’obiettivo di stroncare gli abusi e trovare nuove forme di regolamentazione che mettano fine allo sfruttamento.


Intanto, proprio nei giorni scorsi, il Dipartimento per l’Immigrazione ha deciso che il cosiddetto «WWOOFing», una forma di volontariato nelle azienda agricole in cambio di vitto e alloggio, non darà più la possibilità di fare domanda per il secondo anno di visto «Vacanza Lavoro».
«Nonostante la maggior parte degli operatori si sia comportata correttamente - si legge in un comunicato stampa - è inaccettabile che alcuni abbiano sfruttato lavoratori stranieri giovani e vulnerabili».


http://www.corriere.it/esteri/15_maggio ... d798.shtml

Re: Molliamo tutto e andiamo a vivere a Bora Bora

06/05/2015, 17:56

Tutto il mondo è Paese... si va verso il nuovo feudalesimo.
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