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MessaggioInviato: 30/05/2014, 08:43 
In Fringe c'era la teoria dei "Primi Nati",una civiltà che ha vissuto sulla terra prima degli uomini primitivi e dei dinosauri,molto avanti tecnologicamente che si è estinta per un disastro naturale simile a quello che ha fatto scomparire i dinosauri.....chissà se sia stata inventata totalmente oppure ha un fondo di verità.


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Grigio
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MessaggioInviato: 01/06/2014, 12:16 
allora se con Akhenaton l'arte divenne più realistica, quei manufatti a forma di aereo ed elicotteri o dischi li dovevano aver visti realmente all'epoca.


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MessaggioInviato: 01/06/2014, 22:23 
Non è detto.
A parte che non è una certezza il fatto che durante Akhenaton l'arte è diventata più realistica... è una teoria, valida a mio parere, ma una teoria che non è supportata da storiografia.
In secondo luogo, non è detto che le raffigurazioni siano coeve al periodo in cui gli oggetti in questione sono stati realmente visti.

L'esperienza di volo di Natita è datata al tempo di Sesostri, III sovrano della XII dinastia.
Il tempio di Abydos, che è quello che contiene l'immagine riportata da Atlanticus (e ampiamente utilizzata da Hancock nei suoi studi), è della XIX dinastia.

Nessuno dei due a me noti è, quindi, della XVIII dinastia.
Riguardo al reperto di Abydos, XIX dinastia abbiamo detto. La XIX dinastia è subentrata dopo un periodo di enormi sconvolgimenti: la XVIII dinastia, se anche ha annoverato faraoni piuttosto classici, ne ha avuti anche altri piuttosto sovversivi (Hatscepsut, lo stesso Amenofi III e Akhenaton). DI conseguenza, alla morte di Akhenaton, fatta eccezione per Smenkhare, quando giunse al potere il giovanissimo Tutankhamun, si avviò una restaurazione dei canoni sociali (e artistici) precedenti. Il che impone di dover mettere in dubbio la consequenzialità artistica dei reperti della XIX dinastia.

Comunque, come nota a margine, poiché Akhenaton si considerava esso stesso rappresentazione del divino è plausibile che il canone adottato sia quello con cui lui conosceva il divino. Con questo non voglio tirare conclusioni, ma se 2+2 fa 4...


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MessaggioInviato: 06/06/2014, 09:46 
ESPOSTI I RESTI MUMMIFICATI DI UNA CREATURA MITOLOGICA GIAPPONESE? KAPPA, IL DEMONE ACQUATICO
Il folklore giapponese tramanda di una creatura denominata Kappa, un demone acquatico dalla pelle verde e squamosa, i piedi palmati e dalle sembianze umane. Quelli che si credono essere i resti mummificati della creatura mitologica saranno esposti per la prima volta nel Miyakonojo Shimazu Residence, nella prefettura di Miyazaki, sull'isola di Kyuushuu.
kappa


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Come dalle nostre parti le nonne spesso raccontano storie spaventose di mammoni e streghe ai loro nipotini, così le nonne nipponiche narrano di un demone acquatico dell’aspetto umanoide.

Il Kappa, chiamato anche Kawatar#333; , è una creatura leggendaria giapponese, uno yokai, uno spirito che abita in laghi, fiumi e stagni.

I kappa sono simili ai Nix o Nixie inglesi, ai Näkki della Scandinavia, ai Neck della Germania ed ai kelpie scozzesi, e sono stati usati in tutte queste culture per spaventare i bambini nei confronti del pericolo di ciò che si nasconde nelle acque.

La maggior parte delle descrizioni dipinge i kappa come umanoidi delle dimensioni di bambini, sebbene i loro corpi siano più simili a quelli delle scimmie o a quelli delle rane piuttosto che a quelli degli esseri umani.

Come altre creature leggendarie, ad esempio il Mostro di Loch Ness, i kappa abitano i laghi e i fiumi del Giappone e sono dotati di diverse caratteristiche che li aiutano in questo ambiente, come mani e piedi palmati. La pelle è descritta come squamosa e di colore verde.

La caratteristica principale del kappa è la depressione piena d’acqua in cima alla testa, spiega il Daily Mail. Questa cavità è circondata capelli ispidi e corti. Il kappa trae la sua forza incredibile da questo foro pieno d’acqua e chiunque ne affronti uno può sfruttare questa debolezza semplicemente facendo in modo che il kappa rovesci l’acqua dalla sua testa.

I kappa giocano scherzi agli esseri umani che vanno da relativamente innocenti e rumorose flatulenze o occhiate sotto al kimono delle donne, fino a atti più problematici, come rubare il raccolto, rapire bambini o stuprare donne. Infatti i piccoli bambini sono uno dei pasti preferiti dei kappa, sebbene siano anche disponibili a mangiare adulti. Si nutrono delle loro vittime inermi, succhiando fuori le interiora attraverso l’ano.

Spesso, nei pressi dei corsi d’acqua di alcune città compaiono avvisi che mettono in guardia dai kappa. Si dice che i kappa abbiano anche paura del fuoco e alcuni villaggi tengono festival di fuochi d’artificio ogni anno per spaventarli e tenerli lontani.

Ci sono diverse teorie sull’origine dei kappa nel mito giapponese. Una possibilità è che si siano sviluppati dall’antica pratica giapponese di far galleggiare i feti di bambini nati morti lungo i fiumi e torrenti. Altri pensano che la leggenda possa basarsi sull’esistenza della salamandra gigante giapponese (hanzaki), una lucertola aggressiva che afferra la preda con le sue potenti mascelle.

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Ma come riporta un articolo comparso su RocketNews24, per molti altri, i kappa sono creature umanoidi realmente esistenti, o esistite. Infatti, a differenza del mostro di Loch Ness, i credenti affermano di aver trovato le prove della sua esistenza, esponendo per la prima volta i resti mummificati di un possibile kappa.

Come spiega Ancient Origins, i resti mummificati, che sembrano essere quelli di una mano e di un piede palmati, verranno mostrati presso il Miyakonojo Shimazu Residence nella prefettura di Miyazaki, sull’isola di Kyuushuu. I resti sono stati recuperati dalla famiglia Miyakonijo Shimazu nel 1818, dopo che un kappa fu visto aggirarsi nei pressi della loro casa vicino al fiume.

Il piede palmato misura circa 8 cm e il braccio 15 cm. Al momento, gli scienziati non hanno avuto modo di analizzare i resti, quindi non si ha la certezza che si tratti di resti reali di un qualche tipo di creature. Inoltre, al momento non ci sono piani per esaminarli.

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/ ... acquatico/

Potrebbe essere un ramo evolutivo separato dal "rettiloide umano" a partire da quel Troodon Formosus presentato a suo tempo dal Progetto Atlanticus?

http://it.wikipedia.org/wiki/Troodon_formosus



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MessaggioInviato: 06/06/2014, 10:01 
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A giudicare dalla grandezza della salamandra gigante giapponese non mi stupirei se fossero resti di questo animale, ha anche la "cavità" sulla testa ^_^



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MessaggioInviato: 17/06/2014, 13:06 
LA "ZONA DEL SILENCIO" IN MESSICO E' UNO STARGATE? ANOMALIE MAGNETICHE, LUCI, INCONTRI CON MISTERIOSI UMANOIDI E ALTRO ANCORA

Uno dei misteri più enigmatici del nostro pianeta si trova in un angolo di 50 km quadrati del nord del Messico dove quando finisce l'estate gli esperti della Nasa prendono silenziosamente il posto dei turisti. Anche se i portavoce dell'Agenzia spaziale lo negano ed i governatori degli Stati messicani di Durango, Chihuahua e Cohuila se la cavino in genere con una rumorosa risata, il segreto più popolare del Messico è custodito nella «Zona del Silencio», il cui nome figura in bella vista anche sulle più comuni carte geografiche.

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Un luogo carico di enigmi e stranezze

Perchè il nome "Zona del Silenzio"? perchè in questo deserto le comunicazioni radio ed altre gamme di frequenze vengono letteralmente inghiottite da un vortice di forze elettromagnetiche, che sono anche alla base di un altro strano fenomeno. Nel bel mezzo di questo deserto cadono ogni anni migliaia di micro-meteroriti e satelliti artificiali, attirati non si sa bene da cosa.

A sentire i contadini locali quest'area desertica situata a 150 km a nord della città di Torreon è popolata da spiriti maligni che impediscono da millenni ai suoni di essere ascoltati così come rendono lucertole e serpenti di dimensioni e colori innaturali. Avvicinarsi è pericoloso ed è meglio restare alla larga. Entrare per verificarlo è impossibile perché la capitale Città del Messico ha dichiarato l'area protetta dal governo federale. Gli unici che hanno possibilità di accedervi sono gli esperti dell' Istituto di studi sul deserto, ufficialmente titolari dell'aera denominata «Reserva de la Biosfera de Mapimi» che include appunto la "Zona del Silencio", il cui lavoro resta scientifico tuttavia ignoto ai più.
Fra le voci dei contadini e i dinieghi del governo ciò che spicca sono le iniziative personali come quella dell'ingegnere Harry Augusto de la Pena, docente all'Università Iberoamericana di Torreon, che afferma non solo di conoscere l'impenetrabile segreto ma anche di essere a conoscenza di come la Nasa lo scoprì casualmente. De la Pena afferma di essere riuscito a varcare le delimitazioni portandosi dietro contatori geiger che hanno provato come tutti gli strumenti ad alta e bassa frequenza funzionano poco o male a causa della possibile presenza di un vortice elettronico originato dall'esistenza nel sottosuolo della superficie terrestre di una imponente massa di ferro magnetico.


1968 il missile Athena scompare dal radar

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Tutto sarebbe iniziato nel 1968 quando un missile sperimentale americano - di nome «Athena» - finì fuori rotta andando a cadere nel bel mezzo della «Zona del Silencio». «Athena» scomparve dai radar improvvisamente, come avvenuto ad alcune imbarcazioni in navigazione nel Triangolo delle Bermuda. Le ricerche della Nasa per trovarlo per lunghe settimane furono infruttuose e con l'intento di scoprire cosa fosse avvenuto al vettore una squadra di tecnici si recò fisicamente a cercarlo, perlustrando il terreno a partire dalla zona dell'ultima rilevazione radar. Fu così che la Nasa si rese conto che nelle leggende contadine qualcosa di vero in fondo c'era perché si trattava di un'area completamente magnetizzata nella quale le onde radio non possono diffondersi e quindi qualsiasi cosa che viene seguita da un radar semplicemente scompare.

La rivista «Mexico Desconocido» afferma che quando i tecnici della Nasa arrivarono nella «Zona del Silencio» per portarsi via il missile perduto finirono per interessarsi molto alla composizione del terreno e prima di andarsene presero con loro anche tonnellate di sabbia che da allora sarebbero conservate in una base segreta dell'esercito degli Stati Uniti. «Proprio la radioattività presente in misura di molto superiore al normale - spiega Armin Gomez Barrios, uno studioso che ha dedicato gli ultimi anni a tentare di convincere il governo messicano a togliere il segreto di Stato - è la causa della presenza di serpenti giganti o rocce di colori molto forti, come ad esempio l'azzurro». In incognito, con i tecnici NASA vi era anche Wernher von Braun, che giunsero per recuperare i resti del missile, con il pretesto della contaminazione dell'area prelevarono molti altri reperti della zona, fra cui tonnellate di sabbia del deserto, pietre, frammenti meteorici, fossili, esemplari della flora e della fauna.


Coincidenza? tra 26° e 28° Parallelo come il Triangolo delle Bermude

Carta geografica alla mano è facile rendersi conto d'altra parte che la «Zona del Silencio» è posizionata fra il 26° ed il 28° parallelo ovvero in quella sezione della Terra nella quale si trovano anche il Potala, la sede storica dei Dalai Lama in Tibet, le piramidi egizie, il centro spaziale di Cape Canaveral ed il Triangolo delle Bermude.

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Armin Gomez sostiene che c'è dell'altro: la forte attrazione magnetica esercitata dal «Vertice de Trino», così detto perché compreso fra tre Stati, produrrebbe una emissione di energia capace di diffondersi fino alle più recondite profondità dell'Universo. Proprio riferendosi a questo fenomeno alcuni contadini attribuiscono le frequenti osservazioni di luci nel cielo a veicoli extraterrestri. Ad accrescere il mistero c'è il fatto che un prolungamento della «Zona del Silencio» - ma questa volta non segnata sulle mappe - si troverebbe nella parte più meridionale della Baja California, proprio a ridosso di Cabo San Lucas e San Jose del Cabo, due delle località dove i turisti vengono non solo attirati dalle spiagge desertiche sul Pacifico ma anche per osservare le balene svernano a centinaia nel Mare di Cortez.


La sonda Venera 5 in collisione con un misterioso meteorite

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All'inizio del 1969 gli scienziati messicani si accorsero che la sonda sovietica Venera 5, che procedeva verso Venere, era in rotta di collisione con un oggetto di grandi dimensioni.

Avvisarono le autorità sovietiche e congiuntamente osservarono uno stranissimo fenomeno, rimasto unico e inspiegato. Questo grosso meteorite prima cambiò traiettoria, evitando così la sonda per poi, all'ingresso nell'alta atmosfera terrestre, compiere un'intera rivoluzione attorno al pianeta prima di schiantarsi esattamente nella Zona del silenzio. Da questo evento tale meteorite, poi ritrovato nel deserto, prese il nome di 'meteorite intelligente' o 'meteorite di Allende' e attraverso analisi di laboratorio venne scoperto che al suo interno erano presenti non solo il carbonio, ma anche elementi che non esistono nel nostro sistema solare. Inoltre, da analisi di laboratorio è stato appurato che questo meteorite avendo circa 13.000 milioni di anni sarebbe più di tre volte più vecchio del nostro sistema solare.

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Dato che le bussole impazziscono in prossimità dei sassi che ricoprono la zona, senza che questi contengono sostanze magnetiche, è stato ipotizzato dagli scienziati messicani che in un'era antichissima un grosso meteorite abbia impattato proprio qui, disseminando in tutta la zona frammenti più o meno grandi, oggi ormai sepolti dalla sabbia.


Tombe di Giganti

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Ma non è finito qui. Alcuni anni fa una equìpe di documentaristi della televisione spagnola, guidati da F. Jimenez del Oso e J.J. Benitez durante il rodaggio di un documentario ritrovarono alcune tombe ricoperte da pietre all'interno delle quali vi erano alcuni scheletri giganti, appertenenti ad esseri di oltre due metri di altezza. Esistono poche foto che attestano tale ritrovamento, che sono comparse sia sulla TV spagnola che messicana.

Alcuni anni dopo, al ritorno della medesima troupe nella zona, gli scheletri erano spariti, molto probabilmente venduti per pochi soldi dai contadini della zona o prelevati dai militari.
Il mistero, tuttavia, si infittisce a causa di un'altra insolita caratteristica del luogo, ovvero che molti animali vi si dirigano per morire al suo interno. I contadini delle zone limitrofe conoscono da sempre tale peculiarità e non impediscono ai propri capi di bestiani di migrare spontaneamente verso la Zona del silenzio.

Il cimitero di ossa è inquietante, ma non possiede altra logica spiegazione, a parte il racconto di alcuni vecchi shamani del luogo che sostengono che in queste zone vi sono strane energie tanto da sceglierle solitamente per le proprie meditazioni.


Incontri con individui simili agli umani: extraterrestri?

F. Jimenez del Oso e J.J. Benitez hanno intervistato e filmato anche alcuni abitanti dei villaggi che si sviluppano ai margini della zona, che sono stati testimoni di strani avvistamenti di oggetti luminosi ed incontri con esseri viventi dalle caratteristiche non del tutto umane.

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Colpisce il racconto di una coppia che al ritorno da un matrimonio in un villaggio della zona, dopo essersi impantanati nel fango con il proprio autoveicolo, dopo una delle rare piogge torrenziali che colpiscono questa parte del Messico, furono soccorsi da due individui, dalle caratteristiche simili agli uomini, ma con una voce profonda, l'altezza oltre i due metri, una lunga tunica impermeabile gialla ed un copricapo con l'effigie di un triangolo con un punto al centro.

Cosa si nasconda dietro queste stranezze non è ancora stato ufficialmente riconosciuto dal governo messicano, evidentemente imbarazzato dalle anomalie. Aspetteremo il lavoro di altri ricercatori indipendenti o la rivelazione di nuovi dettagli nel tentativo di far chiarezza su questa misteriosa vicenda.

http://noiegliextraterrestri.blogspot.i ... lieni.html

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Forse potrebbe trattarsi di un altro hot spot del reticolo elettromagnetico terrestre citato da TTE in un altro thread e da me medesimo nel topic "Visione allargata del fenomeno UFO"... Ma quale razza aliena OGGI controllerebbe questi nodi energetici e per quale motivo?



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MessaggioInviato: 17/06/2014, 20:50 
Essendo una frontiera, può passarci di tutto [^].Credo che siano sentinelle.Almeno lo ipotizzo.


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MessaggioInviato: 06/07/2014, 11:08 
Il serpente dell’Eden era un ingegnere genetico
di Cristiano Patuzzi – Nuova Auras - sulla base delle traduzioni ebraiche di Mauro Biglino bibliche, extrabibliche e documentazioni sumero-accadiche.

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Leggere la Bibbia (Antico Testamento; la Torah ebraica corrispondente al nostro Pentateuco) per come è scritta (naturalmente da traduzione letterale originale) e senza calarci dentro mille interpretazioni o significati misterici, evidenzia una storia completamente diversa da quella alla quale siamo stati abituati. Molto probabilmente gli autori, in realtà, ci hanno raccontato reali cronache storiche e non artificiose metafore. La sua lettura letterale acquisisce, a questo punto, una logica lucidissima e una coerenza scientifica strabiliante; dissolve ogni dogma e va a colmare ogni buco e ogni lacuna sia evolutiva, sia mistica.

Premessa

Dalle traduzioni letterali effettuate sui testi originali in ebraico (consiglio i libri e le conferenze di Mauro Biglino – nella sezione Video) si scopre che la narrazione biblica racconta in realtà una storia molto diversa da quella interpretata e veicolata dalla filologia e dalla teologia ebraica e successivamente cristiana.

Molto rapidamente; (Qui per un ottimo approfondimento) i termini Elyon, Elohim e Yahweh, che gli esegeti ebrei prima e le traduzioni teologiche cattoliche dopo, hanno unificato con la figura unica di Dio; in realtà descrivono tre differenti parole per tre differenti significati.

Elohim innanzitutto è un termine ebraico plurale (del singolare El o Eloah) che viene tradotto in molti modi quali “gli splendenti” “Coloro che discendono” “Governatori” “legislatori” e per quanto la teologia miri a convincere che sia stato usato il plurale come accrescitivo della potenza di Dio, in molti diversi passi dell’antico testamento tale giustificazione cade in palesi contraddizioni. Nei testi originali appare ogni volta che nella traduzione italiana troviamo la parola “Dio”. Calato nel contesto delle scritture nella loro completezza, emerge in modo evidente che gli Elohim erano un nutrito gruppo di individui assolutamente in carne e ossa, corrispondenti agli Anunnaki descritti nelle tavolette cuneiformi sumero-accadiche.

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Elyon corrisponde alla traduzione italiana “l’Altissimo”. In Deuteronomio (cap. 32 ver. 8) viene descritta la suddivisione della Terra in Nazioni e la spartizione dei popoli tra gli Elohim. [Nella traduzione masoretica, così come nella versione cattolica, il termine plurale Elohim come destinatari delle assegnazioni da parte di Elyon, viene sostituita con israeliti: "Quando l'Altissimo divideva i popoli, quando disperdeva i figli dell'uomo, egli stabilì i confini delle genti secondo il numero degli Israeliti]. Naturalmente il testo originale non menziona affatto il termine “israeliti” in quanto a quel tempo né il popolo né la lingua ebraica esistevano. Tuttavia le esigenze teologiche non potevano permettersi di lasciare il termine Elohim, sarebbe stato assolutamente troppo esplicita la pluralità degli “Dei”. In sostanza dai testi originali si evince che Elyon era con molte probabilità il comandante supremo degli Elohim e discese sulla Terra solamente in pochissime occasioni. Al tempo della spartizione delle Nazioni e in occasione di un concilio (riunione) di Elohim narrata in Salmi 82: “Dio si alza nell’assemblea divina, giudica in mezzo agli Dei” “Io ho detto: Voi siete Dèi, siete tutti figli dell’Altissimo“. “Eppure morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti..” In questa narrazione l’originale traduzione ci racconta come durante un’assemblea degli Elohim, Elyon si alzò e parlò loro riprendendoli. Disse loro, voi siete tutti Elohim, ma ricordate che anche voi morirete, proprio come gli Adàm.

Gli Elohim erano presumibilmente una razza (presumibilmente non umana) ma certamente in carne e ossa, il loro aspetto (tratto da pochissimi indizi veterotestamentari e scritti extrabiblici) li descrive come alti, dalla pelle coriacea bianca come il latte, capelli bianchi argentei e occhi grandi e iridescenti. (nell’immagine di copertina potete vederne una ricostruzione) Vengono considerati eterni o immortali (come Dei) ma solo per una loro spropositata longevità rispetto all’Adàm (abitanti dell’Adamà, letteralmente i terrestri) pare potessero vivere dai 20 ai 30.000 anni ma potevano essere uccisi come chiunque altro.

Yahweh il nome di Dio secondo l’ebraismo e la Chiesa Cattolica. Nei testi biblici tradotti compare come “Signore” “l’Eterno” “Dio di Israele”. Secondo la tradizione Il suo nome fu pronunciato a Mosè nel famoso incontro sulla montagna (Libro dell’Esodo). In realtà ai tempi (presunti) di Mosè la lingua ebraica non esisteva ancora, sorge quindi spontanea la domanda: in quale lingua fu pronunciato originariamente? Le genti uscite dall’Egitto vissero per almeno quattro secoli in quelle terre, pertanto è presumibile che parlassero l’egiziano o al limite l’amorreo (una forma proto-semitica) Alcuni studiosi e pensatori ebrei asseriscono che il popolo uscito dall’Egitto con Mosè fosse composto da soli egiziani. Originariamente del termine si conosce solo il famoso tetragramma #1497;#1492;#1493;#1492; trascritto la prima volta 400 anni dopo essere stato pronunciato, corrispondente al consonantico YHWH e vocalizzato in YaHWeH solo dopo altri 1.600 anni. Si può presumere che l’Eloah pronunciò il proprio nome nella sua lingua e fu successivamente riprodotto secondo la fonetica semitica.

Nonostante nella Bibbia il nome di “Dio” comparve con Mosè, in alcuni scritti ancora più antichi ritrovati in Libano (ai tempi terra dei Fenici), viene menzionato il nome di Yhwh come figlio giovane di uno dei capi Elohim di quel territorio. Anche nella stele di Mesha (Giordania) del IX secolo a.c. viene trovato il nome Yhwh in contesa con l’Eloah Kemosh (divinità moabita). Di Kemosh si parla anche in relazione alla guerra durante la quale la valle di Sodoma e Gomorra fu distrutta dalle “armi del terrore” utilizzate da un altro Eloah, Ninurta (sumero-accadico, figlio di Enlil fratello di Enki) regnante in Assiria (odierno Iraq). Altri testi extrabiblici riportano che Yhwh era conosciuto già secoli prima, in altri territori, con il nome di Shaddai; inoltre nei libri della Bibbia copta si parla anche della sua compagna Asherah. Sul fianco della giara di Kuntillet Ajrud, sono presenti motivi iconografici che mostrano tre figure antropomorfiche e un’iscrizione che nomina appaiati «Yahweh [...] e la sua Asherah». Conosciuta anche con il nome di Anat o Ashratum.

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Creazione dell’uomo (Homo sapiens)

Secondo le scritture bibliche (originali), così come nei testi sumero-accadici (per altro ancora più precisi e dettagliati), gli Elohim decisero di fare l’Adàm incrociando il loro DNA con quello dell’ominide presente sulla Terra (L’Adamà). Nella Genesi sono due gli episodi relativi alla creazione; nel primo, secondo la tradizione, troviamo scritto: “Dio disse facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza”. La traduzione corretta e letterale dall’ebraico recita: “Gli Elohim (ricordiamo che è plurale e infatti anche i verbi che seguono lo sono) dissero facciamo l’Adàm con la nostra immagine (DNA), l’Adàm sarà a nostra somiglianza”.

In ebraico viene utilizzato il termine “Zelem” che significa “quel qualcosa che contiene l’immagine” ed essendo un vocabolo derivante dal verbo “Zalem” che indica “tagliare fuori” (estrarre – togliere), descrive in modo chiaro che l’immagine degli Elohim è contenuta in un qualcosa che è stato “tagliato fuori” dagli Elohim. Nelle cronache sumero-accadiche è esplicitamente descritto che quel “qualcosa” fu estratto dal sangue di giovani Anunnaki maschi. Si parla pertanto della metà “donatrice” cioè il primo racconto parla del DNA Elohim.

Nel secondo racconto si narra che Dio modellò l’uomo dalla terra e vi soffiò dentro la vita. “allora il Signore Dio modellò l’ uomo con la polvere del terreno e soffiò nelle sue narici un alito di vita; così l’ uomo divenne un essere vivente”. Nella versione originale il termine tradotto con polvere (argilla, fango) in realtà descrive “la forma” cioè la matrice nella quale inserire il “soffio di vita”. Si parla pertanto della metà “ricevente” cioè il secondo racconto parla del DNA dell’Adàm. Un palese riferimento a una operazione di ingegneria genetica con il quale gli Elohim hanno contribuito allo spropositato e ancora oggi inesplicato salto evolutivo dell’uomo rispetto a tutti gli altri primati terrestri. L’anello mancante dell’evoluzione non è stato ancora trovato in quanto non esiste; ciò che ha fatto la differenza è stata “l’immagine” degli Elohim.

Recentemente i genetisti si sono accorti della presenza nel genoma umano di parti consistenti di DNA inizialmente denominato “spazzatura” poiché non codificante, parte che non dovrebbe esistere nei nostri geni.

Adamo ed Eva

Innanzitutto va precisato che nelle scritture bibliche originali la parola Adàm (come già intuibile dai passi precedenti) non determina un individuo ma una specie, l’articolo determinativo presente nei testi ebraici (l’Adàm) ne è la prova. Come descritto ampiamente e con dovizia di particolari dalle tavolette sumero-accadiche, gli Anunnaki eseguirono diversi esperimenti prima di raggiungere il successo, generando l’Uomo. Sono descritti almeno sette tentativi andati male (aborti, mostruosità, menomazioni e mutazioni), addirittura scrissero che fu prelevato il sangue direttamente dal capo supremo (Elyon?), nella speranza di una migliore qualità genetica; tuttavia anche in questo caso il risultato fu un fallimento totale. Questi racconti ci confermano che la “creazione” dell’Uomo avvenne a fronte di una lunga catena di tentativi ed esperimenti assolutamente di natura genetica, non creazionista.

Tornando alla Bibbia, fatto l’Adàm (inteso come specie), gli Helohim (o Anunnaki) lo posero in Eden e gli affidarono ogni sorta di animale e la cura del “giardino”. Presumibilmente affidarono agli “umani” la cura dei campi, degli alberi da frutto e del bestiame, all’interno del loro centro di comando (l’Eden). A un certo punto gli Elohim si accorsero che l’uomo non trovava negli animali una compagnia che gli fosse simile.

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(ndr: se mantenessimo l’interpretazione teologica, secondo la quale Elohim è Dio, in questo passo viene da pensare che “Dio” inizialmente abbia sbagliato, creando gli animali come compagnia all’uomo e non creando direttamente la donna) E’ evidente che l’assenza femminile abbia portato negli Adàm una certa promiscuità e che i naturali fisiologici istinti sessuali venissero sfogati sia in modo omosessuale che verso altre specie.

Gli Elohim decisero quindi di creare la femmina e nel relativo passo biblico (Genesi 2,21) è evidente si parli di una operazione chirurgica con la quale venne estratto del materiale da “parte laterale ricurva” (tradotta con “costola” ma presumibilmente relativa alla cresta iliaca).
Una curiosità interessante

Gli studiosi ebraici sostengono, tramite il Talmud, che a creare l’uomo non furono gli Elohim bensì i Refahim o Rofim (secondo la vocalizzazione), che identificherebbe i loro medici. Infatti il termine Refahim descrive la funzione, non la razza o specie. (come Malachim che indica la funzione di portatore di ordini “messaggero”, in greco anghelos, in latino angelus e infine in italiano angelo) Da ciò si può ritenere che sia Elohim che Refahim possano essere corretti in quanto gli Elohim dediti alla funzione medica acquistavano l’appellativo di Refahim. E’ il plurale di Refael o Rafael dal quale deriva il nome Raffaele. E’ curioso che oggi l’Arcangelo Raffaele sia ricordato come il protettore della medicina e dei dottori. (Il San Raffaele di Milano è sormontato da una enorme statua di San Raffaele)

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Oggi le cellule staminali vengono prelevate tramite aspirazione di sangue midollare proprio dalla cresta iliaca (parte laterale ricurva). La Bibbia scrive: “Allora l’Eterno DIO fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che si addormentò; e prese una delle sue costole, e rinchiuse la carne al suo posto”. Incrociando ancora una volta i testi biblici con i resoconti sumero-accadici si può leggere in queste righe che gli Elohim indussero nei soggetti un sonno profondo (anestesia totale) e prelevarono dall’Adàm le cellule staminali dalla cresta iliaca. Fatto ciò richiusero le carni al loro posto e con ciò prelevato procedettero, tramite clonazione e interventi genetici, alla produzione di soggetti femminili, le Eva.

Il peccato originale e il serpente

All’interno del giardino (dell’Eden) ci dicono essere stati posti due alberi: l’albero della vita e quello della conoscenza del bene e del male. In realtà su questo argomento la Bibbia fa un po’ di confusione mischiando più volte l’uno con l’altro.

Tutti conosciamo bene la storia della mela e il serpente; tuttavia la teologia fa apparire il racconto come una fiaba o quanto meno una metafora finalizzata all’inserimento del peccato originale. (la disobbedienza a Dio)

(ndr: Se paragoniamo la disobbedienza nel mangiare un frutto rispetto a ogni sorta di aberrazioni che l’uomo ha commesso, dall’alba dei tempi a oggi, viene da pensare che nella giustizia divina vi sia ben più che una lacuna o come minimo oggi dovrebbe radere al suolo l’intero pianeta). Evidentemente una lettura letterale e corroborata da una corretta traduzione e ricerche trasversali (testi extrabiblici e parallelismi con tutte le altre culture) riescono a colmare gli innumerevoli buchi logici oggi resi dogmatici dalla filologia ebraica e dalla teologia cattolica.

Quanto scritto originariamente nella Genesi è molto più concreto di quel che traspare dalle visioni spiritualistiche. Bisogna innanzitutto sapere che i Refahim o Rofim biblici possono essere ricondotti ai corrispettivi sumero-accadici “Kashdeian” ovvero il gruppo di Anunnaki (Elohim) dediti alle scienze biomediche. (secondo gli studi di un sumerologo del Christ College di Cambridge). Il serpente che ha la tana sotto terra indicherebbe simbolicamente gli studi che vanno in profondità e la sua raffigurazione intrecciata riproduce con tutta evidenza la doppia elica del DNA.

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Si riscontra che i Kashdeian venissero chiamati “serpenti” divisi in due categorie: i serpenti a un occhio (scienziati dediti agli studi astronomici) e quelli a due occhi (ingegneri genetici e biologi), occhi rispettivamente descrittivi degli strumenti tecnologici utilizzati, il telescopio (uno) e il microscopio (due).

Ciò che biblicamente viene descritto come il frutto del peccato non è mai indicato come mela ma solo “frutto”, mela presumibilmente deriva, nelle più recenti traduzioni teologiche, dall’analogia con il termine latino malus. L’albero della conoscenza altro non era che la consapevolezza della propria sessualità e della sua funzionalità di procreare in modo naturale. (Fino a quel momento a produrre gli Adàm ci pensavano gli Elohim). A questo fa riferimento il passo in cui si dice che mangiando del frutto della conoscenza l’uomo sarebbe diventato come “Dio”; allude alla capacità di procreare autonomamente (ovvero creare la vita), proprio come gli Elohim.

Il serpente dell’Eden era molto probabilmente un Kashdeian (Refahim), conosciuto allora come uno dei “serpenti” alcuni sostengono fosse addirittura il genetista stesso che programmò e seguì l’incrocio genetico con gli Elohim (pertanto il nostro “creatore”). Molti lo identificano con Enki (Dio sumero-accadico), fratello di Enlil, entrambi figli dell’altissimo (Elyon?) e che si dividevano il comando sulla Terra. Mentre Enlil esigeva che gli Adàm fossero tenuti sotto loro diretto controllo e che la loro (ri)produzione fosse subordinata e programmata, Enki desiderava per le “sue” creature, la possibilità di riprodursi ed evolversi naturalmente. Concesse agli Adàm la fertilità, rendendoli quindi uguali a loro. I capi della fazione di Enlil disapprovarono tale azione e come conseguenza “cacciarono” gli Adàm dal Gad-Eden. Questa non fu in realtà una condanna (come espresso dalla teologia) bensì una sentenza post evento. I passi che descrivono le “punizioni” di Dio:

“Tu uomo lavorerai il suolo con il sudore”

altro non è che una logica ovvietà; finché vivevano nell’Eden, al cibo pensavano gli Elohim; ora l’uomo per mangiare dovrà cavarsela da solo, lavorare la terra e andare a caccia. Nessuna condanna, ma semplice conseguenza.

“Tu donna partorirai con gran dolore”

altra ovvietà; finché vivevano nell’Eden, alla riproduzione pensavano gli Elohim, fino all’intervento di Enki (il serpente) gli Adàm non erano fertili e venivano “prodotti” presumibilmente in vitro. Con il raggiungimento della fecondità e la possibilità di riprodursi autonomamente, le femmine (le Eva) avrebbero sperimentato che partorire è doloroso (esperienza naturale vissuta anche dagli Elohim). ancora una volta nessuna condanna, ma semplice conseguenza della loro scelta.

Anche il concetto della conoscenza del bene e del male (nella filologia ebraica mai espressi come aspetti spirituali o morali ma assolutamente pratici e concreti) è semplicemente la sperimentazione diretta di ogni aspetto della vita, positivo o negativo. In sostanza gli Elohim concessero all’Adàm la libertà di sperimentare la loro nuova condizione: “bene, ora che siete come noi, andate e vivete ogni esperienza positiva o negativa della vostra nuova condizione”.

L’albero della vita

Genesi 3,22 “Il Signore Dio disse allora: Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva sempre!” In questo passo biblico torna il plurale “noi” relativo a “Dio”.

La preoccupazione di Enlil fu che l’Adàm, ormai in grado di procreare liberamente, potesse accedere all’altra caratteristica tipica degli Elohim, la loro spropositata longevità. I nostri genetisti odierni hanno appena cominciato a capire i meccanismi responsabili della degenerazione cellulare, gli errori di “copia” del codice genetico ad ogni sua replica. Gli Elohim è probabile avessero una tal conoscenza genetica da aver sconfitto tali perdite di informazioni del DNA ed essere pertanto in grado di vivere fino a oltre 35.000 anni. E’ pensabile quindi temessero che l’uomo potesse ottenere accesso a tali conoscenze (non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva sempre).

Chiedo scusa per eventuali eccessive semplificazioni e qualche eventuale errore; prendete tutto ciò alla stregua di una favola (Adam Kadmon docet) …ma riflettete sulla lucidità e logicità di questa versione che è quanto ricavabile da una semplice lettura letterale e basata su un racconto dei fatti incontrovertibilmente condivisibile da tutti gli scritti antichi delle più svariate culture, dal medio oriente, all’oriente, dai nativi americani alle tribù africane ai popoli precolombiani dell’America latina.

Per chiudere, mi scuso con chiunque abbia fede in qualsiasi religione o culto, precisando tuttavia che quanto qui descritto non vuole in nessun modo escludere l’esistenza di Dio (trascendente e spirituale), semplicemente questo Dio non è menzionato nelle scritture ebraiche originali. Ritengo che la Bibbia narri la storia di un popolo e la sua relazione con uno degli Elohim, Dio …quella è tutta un’altra storia!

17 dicembre 2013 – Cristiano Patuzzi – Nuova Auras

http://www.nuovaauras.it/?p=1751



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MessaggioInviato: 06/07/2014, 12:09 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Il serpente dell’Eden era un ingegnere genetico
di Cristiano Patuzzi – Nuova Auras - sulla base delle traduzioni ebraiche di Mauro Biglino bibliche, extrabibliche e documentazioni sumero-accadiche.

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E' bello vedere che tutte le ball.... emhm.... tutte le favolette raccontate
da chi sappiamo, abbiano poi una collocazione nella realtà vissuta dagli
esseri umani......... [:p] [;)]



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il bello è anche vedere come sia facile prendere per i fondelli la gente grazie all'ignoranza :| Gli si dice che in un testo c'è scritta una cosa e tutti la prendono per buona senza andare a verificare solo perchè chi ci da questa informazione è considerato "autorevole". Conosco un sacco di persone che si professano cattoliche ma che la bibbia non l'hanno mai aperta; io che CREDENTE non sono almeno una volta l'ho letta oltre a margine di tutti gli approfondimenti trasversali (confesso mi sono limitato al vecchio testamento, un mix tra film fantasy\horror; il nuovo è abbastanza noioso; un pò la differenza che c'è tra inferno e paradiso della divina commedia).

Se quel testo non fosse stato definito sacro (che poi il termine sacro in realtà non ha alcuna connotazione divina, significa solo: "destinato a")

C'è poco da fare le persone credono vere le cose che vogliono siano vere -_-


Ultima modifica di MaxpoweR il 06/07/2014, 14:58, modificato 1 volta in totale.


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(Oh, è reversibile la cosa èh?!) [:)]



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MessaggioInviato: 30/07/2014, 10:44 
Avevamo affrontato il tema anche in una puntata del nostro podcast Atlanticast (puntata 9)

Cita:
La scomparsa dei dinosauri? Una sfortuna galattica

Se l'asteroide che causò la scomparsa dei dinosauri fosse caduto pochi milioni di anni prima o dopo, i grandi rettili oggi governerebbero il pianeta.

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Poche specie al mondo hanno avuto la sfortuna dei dinosauri

Si può essere sfortunati al punto tale da essere colpiti da un asteroide quando la propria specie sta vivendo il periodo peggiore della storia? Sarebbe sfortuna al 100% ed è quello che è successo ai dinosauri, se quanto afferma Steve Brusatte, dell'Università di Edimburgo, fosse confermato. Secondo il ricercatore i dinosauri avrebbero potuto sopravvivere all'impatto dell'asteroide se l’oggetto caduto dal cielo vosse arrivato anche solo pochi milioni di anni dopo o prima. «Una sfortuna colossale», ha sottolineato Brusatte, per il quale i dinosauri sono stati oggetto di una tempesta perfetta di eventi che si sono verificati proprio quando erano nel loro momento evolutivo più vulnerabile. A questa conclusione il ricercatore è giunto dopo aver fatto il punto sulla storia evolutiva dei grandi rettili con gli 11 maggiori esperti di dinosauri del Regno Unito, degli Stati Uniti e del Canada.

NON SI SAREBBERO ESTINTI. Secondo lo studio esistono prove che alcune specie di dinosauri stavano subendo una forte moria di individui poco prima che il gigantesco asteroide colpisse la Terra. Il livello del mare, infatti, si stava alzando velocemente e imponenti eruzioni vulcaniche stavano modificando il clima a livello globale. Ma se l'asteroide non fosse caduto, si sarebbe estinti comunque? Gli esperti ritengono di no. E dunque se l’asteroide fosse arrivato poco prima o poco dopo (in termini geologici) la crisi evolutiva, per i grandi rettili non sarebbe stato così micidiale.

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Se i dinosauri non fossero scomparsi avrebbero potuto sviluppare un'intelligenza simile alla nostra?

PER UN SOFFIO. «Cinque milioni di anni prima dell’arrivo dell’asteroide gli ecosistemi in cui vivevano i dinosauri erano molto più forti, erano più diversificati, la base della catena alimentare era più robusta e sarebbe stato molto più difficile distruggere tale specie», afferma Brusatte. «Oppure, se l’asteroide fosse precipitato solo qualche milione di anni dopo, per i dinosauri vi sarebbe stato il tempo di recuperare e avrebbero avuto una migliore possibilità di sopravvivenza. Durante la loro lunga vita i dinosauri ebbero più di una volta alti e bassi, ma sempre riuscirono a riprendersi.»

NOI NON SAREMMO QUI. E se i dinosauri non fossero scomparsi? Molto probabilmente, secondo il ricercatore, noi oggi non ci saremmo. Fu infatti la scomparsa dei grandi rettili che permise ai mammiferi di uscire allo scoperto e di crescere. Difficile fare ipotesi, ma perché escludere che sarebbero potuti diventare molto più intelligenti di quel che erano, fino a dominare il pianeta? Adesso questa è solo fantasia, ma di certo c'è che poche altre specie hanno avuto la "sfortuna galattica" dei dinosauri.

http://www.focus.it/scienza/scienze/la- ... -galattica


Magari mica tutti si sono estinti... Magari qualcuno è sopravvissuto e nei milioni di anni successivi si è evoluto in "Homo Saurus" (Rettiloidi?)

[:p]



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ma quale meteorite, sono stati spazzati vita scientificamente da una razza superiore, che aveva bisogno di qeusto pianeta.


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Mi spiace xfabiox, ma personalmente per quanto mi sforzi non riesco a immaginare l'estinzione dei dinosauri come a una cosa voluta da parte di razze superiori. Non ci vedo un nesso di causa-effetto plausibile...

Vuoi argomentare maggiormente questa ipotesi?

[:D]



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MessaggioInviato: 04/08/2014, 16:53 
come nessun nesso? avevano bisogno di schiavi per estrarre oro e quant'altro, o per altro. hanno preso la terra che era favorevole alla vita e estinto la razza dominante dei dinosauri, creato l'uomo attraverso ingenierizzazione ecc....... nulla avviene per caso


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