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MessaggioInviato: 30/05/2014, 16:10 
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Wolframio ha scritto:

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Speriamo che nel frattempo inventino tecnologie tali da rendere i bisogni base della vita a costi irrisori (acqua energia cibo istruzione) altrimenti sarà una catastrofe


Da quello che vedo, gli avvoltoi della finanza stanno facendo e faranno di tutto per accapararsi le fonti di acqua, questa speranza scartala pure :-(


D'accordissimo se aspetti di vedere queste risorse "elargite a prezzo onesto" sei fritto, ti devi ingegnare da solo.
Mi son fatto un breve studio e se sei sufficientemente visionario già oggi puoi "fregarli" l'unico modo che avrebbero per ridurti alla fame è oscurarti il sole.
Secondo me il futuro è nell'autocostruzione di pannelli solari da mettere in modalità "isola" in un rustico di un piccolo appezzamento di terra + raccoglimento acqua piovana+ Estrazione acqua da umidità dell'aria + riscaldamento e raffreddamento a pavimento mediante pozzo come scambiatore di calore+ boiler solare + mobilità completamente elettrica + parte del cibo che consumi autoprodotto.
Con circa 15.000 euro ti fai tutto l'impianto energetico-idrico-alimentare e l'unico che avrebbero per "fregarti" è oscurarti il sole in modo da ucciderti piante ed impedirti di ottenere acqua a sufficienza


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superza ha scritto:

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Wolframio ha scritto:

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Speriamo che nel frattempo inventino tecnologie tali da rendere i bisogni base della vita a costi irrisori (acqua energia cibo istruzione) altrimenti sarà una catastrofe


Da quello che vedo, gli avvoltoi della finanza stanno facendo e faranno di tutto per accapararsi le fonti di acqua, questa speranza scartala pure :-(


D'accordissimo se aspetti di vedere queste risorse "elargite a prezzo onesto" sei fritto, ti devi ingegnare da solo.
Mi son fatto un breve studio e se sei sufficientemente visionario già oggi puoi "fregarli" l'unico modo che avrebbero per ridurti alla fame è oscurarti il sole.
Secondo me il futuro è nell'autocostruzione di pannelli solari da mettere in modalità "isola" in un rustico di un piccolo appezzamento di terra + raccoglimento acqua piovana+ Estrazione acqua da umidità dell'aria + riscaldamento e raffreddamento a pavimento mediante pozzo come scambiatore di calore+ boiler solare + mobilità completamente elettrica + parte del cibo che consumi autoprodotto.
Con circa 15.000 euro ti fai tutto l'impianto energetico-idrico-alimentare e l'unico che avrebbero per "fregarti" è oscurarti il sole in modo da ucciderti piante ed impedirti di ottenere acqua a sufficienza




In diversi stati Americani per esempio è illegale raccogliere acqua piovana.
Che fai se a qualche testa calda qui in Europa viene in mente di leggiferare anche sulla pioggia ?


Ultima modifica di Wolframio il 30/05/2014, 17:14, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/05/2014, 19:52 
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Wolframio ha scritto:

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Speriamo che nel frattempo inventino tecnologie tali da rendere i bisogni base della vita a costi irrisori (acqua energia cibo istruzione) altrimenti sarà una catastrofe


Da quello che vedo, gli avvoltoi della finanza stanno facendo e faranno di tutto per accapararsi le fonti di acqua, questa speranza scartala pure :-(


continuando di sto passo l'acqua diverra' un elemento di primario accaparramento,e questi si preparano gia' all'evenienza.....manovrando nell'ombra [;)]


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MessaggioInviato: 30/05/2014, 20:11 
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ubatuba ha scritto:

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Wolframio ha scritto:

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Speriamo che nel frattempo inventino tecnologie tali da rendere i bisogni base della vita a costi irrisori (acqua energia cibo istruzione) altrimenti sarà una catastrofe


Da quello che vedo, gli avvoltoi della finanza stanno facendo e faranno di tutto per accapararsi le fonti di acqua, questa speranza scartala pure :-(


continuando di sto passo l'acqua diverra' un elemento di primario accaparramento,e questi si preparano gia' all'evenienza.....manovrando nell'ombra [;)]



Infatti la banca svizzera Pictet & Cie ha pensato bene di lanciare i primi fondi di inversione nel mondo basati su 80 valori di borsa di imprese specializzate in acqua.
http://www.finanzen.ch/fonds/Pictet-Fun ... n-P-dm-GBP

Alti dividendi [:)]


Ultima modifica di Wolframio il 30/05/2014, 20:14, modificato 1 volta in totale.


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..si preparano x il futuro......................[;)]


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Noi intanto come al solito la sprechiamo...



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MessaggioInviato: 12/06/2014, 23:13 
Il monito ai mercati più surriscaldati del mondo. Quali sono quelli più convenienti?
Fmi lancia allarme bolla sul mercato immobiliare globale: prezzi immobili ben al di sopra di medie storiche in diversi paesi.


NEW YORK (WSI) - L'Fmi lancia l'allarme bolla sul mercato immobiliare globale, rivolgendo un appello al mondo intero, affinché contenga il rischio di un altro crash immobiliare devastante.

L'istituto di Washington ha pubblicato nuovi dati, che mostrano come in alcune aree i prezzi degli immobili siano ben al di sopra delle medie storiche.

L'alert conferma come l'accelerazione dei prezzi immobiliari globali da livelli già piuttosto elevati sia una delle principali minacce alla stabilità dell'economia, con i paesi interessati che stanno facendo pochi progressi per tenere la situazione sotto controllo.

Min Zhu, vice managing director dell'Fmi, ha sottolineato che gli strumenti per contenere i boom immobiliari "sono ancora in fase di definizione", ma che "questa non dovrebbe essere una scusa per non agire". I prezzi delle case "rimarranno al di sopra delle medie storiche per gran parte dei paesi" in relazione ai redditi e agli affitti, ha detto Zhu in un discorso proferito alla Bundesbank la scorsa settimana, ma reso noto solo qualche ora fa, in quanto in conflitto con gli annunci della Bce.

"E questo è vero per esempio per l'Australia, il Belgio, il Canada, la Norvegia e la Svezia". In Canada, per esempio, i prezzi delle case sono superiori alla loro media di lungo periodo rapportata ai redditi del 33% e dell'87% rispetto alla media dell'ultimo periodo degli affitti.

Nel Regno Unito +27% rispetto ai redditi e +38% rispetto agli affitti.

L'indice globale delle case stilato dal Fondo mostra una nuova accelerazione, con i prezzi +3,1% su base annua: i prezzi stanno salendo in misura più sostenuta nei mercati emergenti, in rialzo +10% su base annua nelle Filippine, +9% in Cina e +7% in Brasile.

"In alcuni casi, i prezzi delle case stanno recuperano terreno dopo la forte correzione durante la Grande Recessione - ha precisato Zhu - In altri casi, i prezzi hanno continuato la loro marcia al rialzo, dopo una fase di lieve moderazione durante la Grande Recessione".

I prezzi sono scesi soprattutto nei paesi periferici dell'Eurozona: -7% su base annua in Grecia, -6,6% in Italia e -5% in Spagna.

Negli Stati Uniti, i prezzi stanno salendo ma il mercato non è sopravvalutato. I prezzi rimangono infatti inferiori, rispetto alla media di lungo periodo rapportata ai redditi, del 13,4%, mentre sono superiori +2,6% rispetto agli affitti.

Il mercato immobiliare più economico al mondo è il Giappone, dove i prezzi sono inferiori ai redditi -41% e -38% rispetto agli affitti.

Convenienti anche i mercati di Germania ed Estonia, con prezzi in entrambi i casi inferiori più del 10% rispetto ai redditi e agli affitti.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... obale.aspx


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MessaggioInviato: 13/06/2014, 09:15 
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ubatuba ha scritto:


Il monito ai mercati più surriscaldati del mondo. Quali sono quelli più convenienti?
Fmi lancia allarme bolla sul mercato immobiliare globale: prezzi immobili ben al di sopra di medie storiche in diversi paesi.


NEW YORK (WSI) - L'Fmi lancia l'allarme bolla sul mercato immobiliare globale, rivolgendo un appello al mondo intero, affinché contenga il rischio di un altro crash immobiliare devastante.

L'istituto di Washington ha pubblicato nuovi dati, che mostrano come in alcune aree i prezzi degli immobili siano ben al di sopra delle medie storiche.


http://www.wallstreetitalia.com/article ... obale.aspx


la solita bolla finanziaria..

si gonfia e si gonfia,
quello che resta col cerino in mano
è fregato..
quello che scende dall'onda
un secondo prima del crash
ha realizzato il massimo profitto..
così funziona il gioco..
NORMALE ROUTINE,
surfing..............
la borsa vive di questo..
è così che funziona..

sono gli immobili,
potrebbero essere le piante di cocco,
gli occhiali da sole,
ecc.
qualunque cosa..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 17/06/2014, 10:33 
L’Iraq preoccupa più dell’Ucraina, con la crisi c’è il rischio di un maxi rialzo del petrolio

Le forti tensioni di questi giorni si fanno sentire sui mercati che mostrano molto ‘nervosismo’ . L’economista Sapelli all’Adnkronos: “L’Ue dovrebbe promuovere con gli Stati Uniti, la Russia e gli Stati del Golfo una conferenza internazionale per il Medio Oriente“

http://www.wallstreetitalia.com/article ... rolio.aspx

la situazione e' alquanto delicata,e l'europa potrebbe correre diversi rischi:a causa della sua miopia sulla crisi ucraina di vedere decurtate le importazioni di gas dalla russia,ed un aumento considerevole del prezzo del petrolio se l'isis continuera' ad avanzare su bagdad,che creerebbe notevoli scompensi nella ns economia,grz alla cecita'dei politici,impegnati ad imporre sanzioni e a non risolvere certe situazioni [;)]


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MessaggioInviato: 17/06/2014, 18:14 
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La Corte suprema Usa respinge l'appello dell'Argentina. Torna l'incubo default

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto questa mattina l'appello dell'Argentina contro gli hedge fund. L'Alta Corte statunitense, che ha preso in considerazione il caso da venerdì, con una lapidaria decisione con la quale da rifiutato di considerare l'appello di Buenos Aires, ha confermato una sentenza di tribunali di grado inferiore che vieta al Paese latinoamericano di effettuare qualunque pagamento sul debito ristrutturato dopo il suo storico default nel 2001 se non rimborsa anche i fondi hedge che hanno rifiutato l'accordo.

Tra questi ci sono Aurelius Capital e Elliott Management. L'Argentina deve a questi fondi, che avevano acquistato il debito a prezzi molto scontati dopo la crisi, oltre 1,3 miliardi di dollari. Buenos Aires ha attaccato duramente i fondi, definendoli avvoltoi, che intendono ottenere profitti dalla crisi del Paese. L'Argentina aveva anche ammonito la Corte Suprema statunitense che una decisione a suo sfavore poteva provocare una nuova crisi e un default, «il quale può far scattare nuove catastrofi economiche con severe conseguenze per milioni di ordinari cittadini» del Paese latinoamericano. I fondi avevano risposto che l'Argentina ha esagerato le conseguenze di una sconfitta.

L'Argentina aveva dichiarato default su cento miliardi di debito durante la sua crici economica e finanziaria e nel 2005 e nel 2010 aveva offerto ai creditori nuovi titoli scontati in cambio delle vecchie obbligazioni. Gli investitori hanno in tutto accettato lo scambio di 93% del debito, ma i fondi contrari non hanno ceduto e una Corte d'Appello statunitense e un tribunale federale hanno entrambi deciso che il Paese non puo' pagare gli oneri sul nuovo debito se non rispetta anche i debiti dei creditori ribelli, perché altrimenti è in violazione dei suoi obblighi di uguale trattamento degli investitori.

Immediata la reazione del mercato, con i prezzi dei bond denominati in dollari in picchiata da 84 a 74 centesimi e i Cds (polizze assicurative contro il rischio di default) in forte aumento. Gli investitori temono un «default tecnico» dello Stato argentino dopo la sentenza della Corte Usa. Il prossimo 30 giugno infatti Buenos Aires deve pagare i possessori dei bond con scadenza 2033, in mano agli investitori che avevano aderito al
concambio (tra cui migliaia di risparmiatori italiani). Nei giorni scorsi il governo aveva avvisato dell'impossibilità di far fronte a tutti i pagamenti. Un accordo con i fondi è Usa possibile ma è difficile entro la fine del mese.


http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... 4857.shtml


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MessaggioInviato: 17/06/2014, 19:21 
....cercano in ogni modo di annientarla x potere dividerne le spoglie,dato che si era ribellata ai poteri finanziari................................[;)]


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MessaggioInviato: 20/06/2014, 19:32 
L’Argentina perde contro gli avvoltoi: un nuovo default per Buenos Aires?

La Corte Suprema degli Stati Uniti, con una decisione inaspettata, ha respinto le richieste dell’Argentina nell’ambito di un contenzioso con alcuni “fondi avvoltoio” sui titoli di Stato su cui Buenos Aires fece default all’inizio del millennio.

Salvo sovvertimenti last minuti, giudicati estremamente improbabili dagli osservatori, l’Argentina dovrà pagare il dovuto (in tutto o in parte, in base ad eventuali negoziati con gli “avvoltoi”) oppure rischiare un nuovo default.

La storia nasce in seguito alla crisi del 2001-2002, quando l’Argentina decise di ristrutturare il proprio debito pubblico: alcuni hedge fund decisero di rastrellare tali titoli a prezzi di saldo e un gruppo di essi, guidati da Paul Singer, aveva deciso di inseguire Buenos Aires per costringerla a pagare il prezzo pieno, respingendo di aderire agli accordi del 2005 e del 2010, che avrebbero provocato uno haircut del valore di tali titoli.

L’inseguimento dei beni governativi in giro per il globo aveva portato anche a mosse spettacolari, come il sequestro di una nave da guerra argentina in Ghana, e si è trascinato nelle aule dei tribunali USA fino alla decisione della Corte Suprema, che ha confermato la decisione dei tribunali inferiori che hanno ordinato all’Argentina di corrispondere quanto richiesto ai fondi avvoltoio.

La decisione era almeno parzialmente inaspettata: secondo gli osservatori il caso più probabile era un rinvio in attesa dell’intervento della Casa Bianca nella persona del Solicitor General Donald Verrilli, ma i giudici supremi hanno deciso di proseguire sulla propria strada.

Ora l’Argentina sarà costretta a pagare i fondi avvoltoio insieme agli obbligazionisti che hanno aderito agli accordi degli anni passati, che tagliarono buona parte del debito finito in default (per 95 miliardi) a circa un terzo. Si tratta degli effetti generati dalla clausola di “pari passu” inserita negli accordi, e che prevede uguale trattamento fra gli obbligazionisti.

Si tratta che uno sforzo di breve termine da 1,5 miliardi di dollari (per titoli che si stimano valgano circa 15 miliardi) che l’Argentina non può sostenere, e che probabilmente porterà all’apertura di un tavolo negoziale con gli hedge fund, già previsto dall’Argentina nelle aule dei tribunali, ma categoricamente escluso nei propri discorsi pubblici dal presidente Christina Fernandez de Kirchner.

I negoziati dovranno essere brevissimi, visto che il prossimo round di pagamenti è previsto per il 30 giugno, data in cui dovrebbero essere pagati i coupon relativi ai 13 miliardi di bond con scadenza 2033: se gli holdout (ovvero gli avvoltoi, da pagare per primi) e i nuovi obbligazionisti non saranno soddisfatti per l’Argentina sarà un altro default.

La decisione di non sedersi a un tavolo e/o di non pagare rischia di riportare l’ombra del default su Buenos Aires, visto che le casse argentine non sembrano avere adeguata capacità per sostenere anche questo nuovo fardello, e la stessa Avvocatura dello Stato avrebbe suggerito una nuova ristrutturazione del debito in caso di decisione sfavorevole a Washington.

Le conseguenze della decisione saranno comunque relativamente miti per l’economia mondiale, visto che l‘Argentina è ancora sostanzialmente sotto embargo da parte della finanza internazionale, che continua a vederla come un cattivo pagatore in cui è meglio non investire valuta forte.

La decisione, d’altro canto, non migliorerà questa sensazione, lasciando l’Argentina in acque complicate, anche se la situazione resta migliore (per quanto possibile) rispetto ad altri Paesi dell’America Latina (a cominciare dal Venezuela), poiché, quanto meno, Buenos Aires ha deciso di scendere a patti con altri debitori e istituzioni (come il Club di Parigi e il Fondo Monetario Internazionale) per accettare la realtà dura e cruda e rimettersi dunque sulla giusta carreggiata.

Il CDS, ovvero il titolo che protegge dal fallimento dell’Argentina, è nuovamente schizzato verso quota 2500, in rialzo di 700 punti base nella sola seduta di lunedì.

Fonte: http://it.ibtimes.com

http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... nos-aires/


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MessaggioInviato: 23/06/2014, 01:18 
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La fine del dollaro è una questione solo di tempo

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Le guerre di svalutazione sono in pieno svolgimento e la morte del dollaro come valuta internazionale sembra quasi ineluttabile.

La Russia e la Cina programmano di liberarsi dal dollaro nelle proprie transazioni sul gas.

Possono essere realizzati questi piani?

Il grande esperto economico francese Jacques Sapir fornisce a “La Voce della Russia” le proprie previsioni sul futuro del capitale finanziario mondiale.

Quello che stanno per fare il governo russo e quello cinese è, indubbiamente, una cosa potenzialmente molto importante! Nell’economia mondiale il dollaro svolge, in sostanza, tre funzioni. È un’unità di pagamento in quanto molti prezzi vengono calcolati in dollari. Ciò vale, in particolare, per le materie prime e non solo per il gas e il petrolio… Ciò riguarda il frumento e diverse altre varietà del grano … È anche una valuta per transazioni, usata cioè per pagare le transazioni internazionali. Ed anche una valuta di riserva. Firmando il relativo accordo i governi della Russia e della Cina vorrebbero appunto cambiare la pratica dell’uso del dollaro come valuta di alcune transazioni, in particolare sul gas e sul petrolio. Si può pensare che avverrà proprio così, ma ciò presuppone, ovviamente, che il rublo deve essere riconosciuto in Cina (questo è già fatto) e lo yuan riconosciuto in Russia, il che è stato fatto soltanto alla fine del 2013, quanto lo yuan è stato per la prima volta quotato alla Borsa di Mosca.

In un senso più largo questo passo dimostra che esiste un problema incontrato continuamente da molti paesi, non solo dalla Russia e dalla Cina… Ciò vale anche per i paesi del Golfo Persico e per i paesi dell’America latina che producono materie prime. Questi paesi vogliono uscire dalla zona del dollaro come valuta delle transazioni. Aggiungiamo a questo la lamentela del governo statunitense nei confronti della banca francese BNP Paribas… riguardo il fatto che questa banca realizza operazioni che sono in contrasto con le leggi americane, sebbene le filiali di questa banca si trovino non sul territorio degli Stati Uniti. Visto che veniva usato il dollaro e che la corte dei conti ha sede negli USA il governo statunitense ha ritenuto che siano state violate leggi americane. Si tratta di una questione giuridica estremamente complessa, ma comprendiamo benissimo che questo precedente nell’accezione giuridica del termine può suscitare preoccupazione di una serie di paesi che realizzano transazioni in dollari e spingerli a passare ad altre valute per le loro transazioni.

- Esiste una possibilità reale di creare ancora una valuta di riserva, oltre il dollaro?

- È un problema di vecchia data! Bisogna ricordare che il dollaro come valuta di riserva fu attaccato dal generale De Gaulle già negli anni 1965-66. Si ricomincia regolarmente a parlare di questo problema non appena arriva una nuova crisi valutaria internazionale. Da una parte, è chiaro che l’attuale sistema, basato sull’uso non esclusivo ma prevalente del dollaro come valuta di riserva, sia insoddisfacente. Si può convincersene guardando la struttura delle riserve valutarie delle varie banche centrali. Così, si può vedere che oltre al dollaro c’è anche l’euro, e adesso ancora una moltitudine di nuove monete, ossia il dollaro canadese, dollaro australiano, dollaro di Singapore, ecc. Esiste quindi l’esigenza almeno di una diversificazione e forse anche di un cambiamento del sistema.

Si può capire quali vie si aprono. Per riformare completamente il sistema valutario internazionale è necessario che diventi possibile politicamente svolgere una conferenza internazionale come quella di Bretton Wodds che ebbe luogo nel 1944. A quanto risulta, il momento per questo non è ancora arrivato. Gli USA che in una certa maniera traggono vantaggio dall’attuale situazione faranno il possibile per lasciare tutto così com’è o cercheranno perlomeno di porre un freno ai cambiamenti.

Un’altra via è lo sviluppo delle valute che a livello regionale cominciano a svolgere un ruolo sempre maggiore come valuta regionale di riserva. Penso che l’obiettivo della Cina sia quello di far sì che fra alcuni anni la sua moneta nazionale, yuan, diventi una valuta di riserva nella Pacific Rim, forse accanto al dollaro australiano o persino al dollaro di Singapore. È noto anche il progetto di trasformare il rublo in valuta di riserva dei paesi della CSI… È quindi molto probabile che esisteranno numerose valute che gradualmente mineranno le posizioni del dollaro come valuta internazionale di riserva.


http://www.ecplanet.com/node/4282


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..eì'plausibile che cio' possa accadere,le condizioni x questo evento si stanno materializzando,probabilmente sara' la cina a portare a compimento questo disegno [;)]


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Mettiamocelo in testa... l'Impero è finito.

Rassegnamoci...

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Stati Uniti. Peggior declino dell’economia degli ultimi 5 anni - L’economia degli Stati Uniti si è contratta più del previsto nel primo trimestre, registrando il declino più marcato degli ultimi 5 anni.

Dopo un aumento del 2,6% nell’ultimo trimestre 2013, fra gennaio e marzo il Pil statunitense è sceso del 2,9% su ritmo annuale. Gli analisti avevano previsto un calo massimo del 1,8%.

http://www.ticinolive.ch/2014/06/26/sta ... mi-5-anni/



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Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
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