Oggetti fuori dal tempo, avvistamenti tramandati nella letteratura storica. Qual è l'origine dell'uomo? Testi sacri e mitologie da tutto il mondo narrano una storia diversa da quella che tutti conosciamo.
Rispondi al messaggio

12/02/2014, 10:23

gattostanco ha scritto:

Un amico mi ha segnato questa notizia stamattina... Sono rimasto senza parole per l'emozione...

http://newapocalypse.altervista.org/blo ... terrestri/


Mi spiace deluderti gattostanco, ma e' una notizia che periodicamente si ripropone sui vari siti e blog al fine credo di raccattare visite.

Qui ne abbiamo parlato ripetutamente gia' tre anni fa:

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=11711
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=13584

12/02/2014, 10:31

... Grazie!! vado ad erudermi ...
... d'altronde sono un novizio... abbiate pazienza!!

15/02/2014, 11:11

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Ipotesi su cosa possa essere quell'"orologio"?

E altrettanto, quali ipotesi sono state avanzate sulla cosiddetta "borsetta"?

15/02/2014, 11:46

caro Atlanticus,
se ne era parlato in altri topic, tempo fa, qui
uno dei tuoi
http://www.ufoforum.it/topic.asp?rand=7 ... 739#225816

Per gli orologi, mi pate si parlasse semplicemente di "monili con pietre"
Per la "borsetta" , un po scherzosamente si parlò di "schisceta" [:D] [8D](dialetto NOVARESE) ovvvero un contenitore per il cibo.

ciao
mauro
Ultima modifica di mauro il 15/02/2014, 11:47, modificato 1 volta in totale.

15/02/2014, 11:53

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... hichpage=1
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... hichpage=2

ciao
mauro

04/03/2014, 13:51

ANTICO EGITTO E AMERICA PRECOLOMBIANA: COSÌ DISTANTI, EPPURE COSÌ SIMILI

Gli antichi egizi in Africa e le antiche culture pre-Inca e Inca in Sud America si sono sviluppate sui lati opposti del globo terrestre. Secondo le nostre conoscenze, le due culture non sono mai entrate in contatto tra loro, eppure condividono misteriosamente lo stesso sistema iconografico, l'architettura, il simbolismo, la mitologia e la religione. Gli studiosi di epoca vittoriana, di fronte a questo enigma, conclusero che entrambe le culture erano figlie di una civiltà madre precedente diffusa su tutto il pianeta: Atlantide.
inca egiziani

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Sono molte le analogie sconcertanti e irrisolte che collegano l’antico Egitto con le culture precolombiane, nonostante si siano sviluppate sui versanti opposti del pianeta, con un oceano nel mezzo.

Di fronte a questo enigma, gli studiosi di epoca vittoriana si convinsero che entrambe le culture avessero ereditato lo stesso sistema iconografico, simbolico, architettonico e religioso da una stessa ‘civiltà madre’ precedente, ormai perduta nel passato remoto della storia.

Ispirati dai racconti di Platone, i vittoriani chiamarono questa antica civiltà globale Atlantide, ipotesi che ben spiegava i paralleli tra l’Antico Egitto e le Civiltà Precolombiane.

Oggi, come è ben noto, l’establishment degli studiosi rifiuta con accesa ostilità l’ipotesi Atlantide, relegandola nel novero del mito e della leggenda, così che gli sconcertanti paralleli tra le due civiltà vengono semplicemente ignorati.

Grazie al lavoro di Richard Cassaro, il quale presenta una lunga carrellata di immagini che evidenziano le similitudini, offriamo alcune di quelle che a nostro avviso sono le più interessanti.

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Piramidi

Entrambe le culture costruirono piramidi in pietra in diversi luoghi del territorio, allineandole con i punti cardinali. In entrambi i casi, i defunti vi venivano sepolti all’interno.

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Mummie

Entrambe le culture praticavano la mummificazione dei loro defunti, simbolo della vita oltre la morte. Le mummie venivano custodite all’interno delle piramidi, spesso con offerte di cibo e oggetto personali. Entrambe le culture credevano nella vita dopo la morte.

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Maschere funerarie d’Oro

Entrambe le culture collocavano maschere d’oro sui defunti di alto rango, simboleggiando la nuova dignità acquisita entrando nell’eternità, l’altra parte del velo, la casa più alta nei cieli che è eterna e spirituale, a differenza della vita terrena che è temporanea e materiale.

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Posizionamento preciso delle pietre

Entrambe le culture erano in grado di intagliare e posizionare la pietra con estrema precisione. Le costruzioni sono sorprendentemente simili.

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Porte trapezoidali

Entrambe le culture realizzavano porte dalla forma trapezoidale, simbolo del progresso spirituale verso l’alto. Tale tipo di figura è presente in molte culture antiche. Inoltre, in entrambe le culture sono presenti serpenti simmetrici sull’architrave delle porte trapezoidale, forse per rappresentare l’idea di bilanciare le energie opposte, risultato ottenuto varcando la soglia del tempio.

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Teschi allungati

Entrambe le culture praticavano l’enigmatico allungamento del cranio ai loro figli. Questa pratica apparentemente bizzarra è ancora oggetto di discussione da parte degli studiosi. Tuttavia, visto che è di difficile soluzione, si tende ad ignorarla.

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Religione Solare

Entrambe le culture hanno usato il simbolo solare come parte centrale del loro sistema religioso. In Egitto la divinità solare era Ra, in Perù era invece Inti. In entrambe le culture, la divinità solare rappresenta te stesso, la tua anima. Sei un eterno sole divino. Hai volontariamente voluto incarnarti nella materia, ma ora vivi un’amnesia che ti ha fatto dimenticare il tuo vero Sé spirituale: hai perso la strada di casa.

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Animali simmetrici

Entrambe le culture hanno usato animali posizionati simmetricamente per evocare il potere del Terzo Occhio. Entrambe credevano possibile risvegliare l’occhio della mente, simbolo spirituale dell’illuminazione.

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Architettura megalitica

Entrambe le culture hanno realizzato impressionanti costruzioni megalitiche, con pietre dal peso di centinaia di tonnellate perfettamente posizionate.

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Divinità fluttuanti

Entrambe le culture hanno rappresentato misteriose divinità in grado di fluttuare in assenza di peso.

Nell’articolo di Richard Cassaro ci sono altri numerosi esempi di quanto siano profondamente simili queste due culture, nonostante non siano mai entrate in contatto tra loro. Gli studiosi vittoriani credevano che dopo la distruzione di Atlantide, due culture presenti sui versanti opposti del pianeta, ne avessero conservato la cultura e le tradizioni. Ma a quanto pare, l’archeologia convenzionale preferisce ignorare, piuttosto che indagare…

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/ ... si-simili/

31/03/2014, 10:15

Piramidi di Xianyang, Egizie e mesoamericane: Un comune piano ingegneristico

Gli Egizi, nel Papiro di Rhind, chiamavano la piramide per–em–us, “ciò che va su”. Pitagora e Platone la includevano tra i solidi mistici, insieme al cubo (cifra di solidità e idolo dell’elemento terra), alla sfera (segno d’aria) all’icosaedro (l’acqua) e al dodecaedro, sintetica cifra dell’universo.

Con la sua rastremata dinamicità, simile alla fiamma, la piramide era l’anima del fuoco. Gli analisti dei simboli l’interpretano come collina sorgente dalle acque primordiali, involucro della vita e macchina perfetta per conservare l’esistenza, tumulo regale per i sovrani eletti all’immortalità. Nel modello terrazzato, come la ziggurat di Ur, in Iraq, qualcuno ha ipotizzato che la piramide fungesse da piattaforma d’atterraggio per gli dei, che nel tempio della sommità si riposavano, prima di scendere nel tempio per la ierogamia, le sacre nozze di esseri divini con gli umani. Secondo i Greci, invece, era cattedra e laboratorio d’astronomia, una scienza in cui i Mesopotamici erano maestri.

La piramide, montagna sacra ma anche tumulo composto con materiali di varia natura, deposti ordinatamente l’uno sopra l’altro, sino a conseguire una certa stabilità, è nata come la forma più ovvia, concepibile da qualsiasi società umana, per costruire un monumento che aspiri al cielo ed all’eternità. Ogni piramide rappresenta la montagna sacra e collega, come un ponte tra due dimensioni, la terra con l’universo. Se ne trovano perciò sotto ogni cielo, in ogni tipo di cultura, antica o moderna. Le controversie interpretative e le interpretazioni esoteriche vertono sulla forma (piramidi geometricamente “pure” o piramidi a gradoni), sui materiali impiegati (distinzione tra tumuli, realizzati con terra o altri materiali “impastati” e piramidi di pietra tagliata), infine sui tipi d’intervento (piramidi interamente “costruite” o modellate a partire da rilievi naturali). La stessa tradizione dell’antico Egitto spazia su tutti e tre questi elementi, senza identificare i caratteri di una “piramide pura”. Non possiamo identificare una linea di distinzione, ad esempio, tra la piramide e il tumulo sepolcrale (a meno che il tumulo abbia forma conica, come in gran parte dell’area sahariana e nelle tradizioni etrusco–romane). Terremo presenti tali elementi nel presentare la storia, la tradizione e la caratteristica delle antiche piramidi cinesi.

Gli stessi allineamenti

La Cina è al centro di leggende, miti e storie di visite aliene e molte di loro vedono protagonista la piramide di Xianyang . Abitanti dei villaggi locali racconntano che i loro lontani antenati parlavano di grandi navi del cielo grande che navigavano ed utilizzavano la piramide come un punto di atterraggio e di rifornimento. Mentre la squadra di esplorazione scientifica è d’accordo, tutte le indicazioni mostrano che gli alieni utilizzavano la struttura gigantesca come una delle basi primarie della Terra.

Il team ha scoperto numerosi antichi artefatti. A quanto pare gli scienziati avrebbero scoperto dei percorsi sotterranei: “La piramide ha tre grotte con aperture a forma di triangoli sulla facciata ed è riempito di tunnel color rosso che portano in montagna e uno vicino un lago salato. Sopra legrotte ci sono decine di tunnel, tutti di vari diametri, che misteriosamente attraversano la montagna sotto la piramide torreggiante. Tutti i tunnel hanno il colore delle rocce circostanti, un oscuro bruno-rossastro.”

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[Foto: Mappa della regione di Xianyang]

Gli artefatti e la piramide restano avvolti nel mistero. Dal momento che la piramide risale al 10.000 aC, o forse due volte tanto, nessuna civiltà coì evoluta esisteva all’epoca per costruire strutture simili. Gli imperatori spesso parlavano di extraterrestri e civiltà su altri pianeti come la Terra.

Alcuni degli imperatori hanno anche scritto che erano i discendenti ”dei figli del cielo, che era sbarcato sulla Terra in draghi di ferro.“Ecco la traduzione di un passo pietre Dropa di circa 12.000 anni fa :”I Dropas scesero dalle nuvole nei loro carri volanti. Uomini, donne e bambini dei popoli vicini (Ham) si nascosero nelle grotte dieci volte prima dell’alba .Quando all fine hanno capito il linguaggio dei segni dei Dropas, si resero conto che i nuovi arrivati #8203;#8203;avevano intenzioni pacifiche … “[Tradotto dal linguaggio sulle pietre da colui che li decifrato con successo, il Dr.Tsum Um Nui.]“.

Per rinfrescare le idee ripropongo qui le immagini dei due siti, che evidenziano come siano allineati in maniera precisa, con l’ unica leggera differenza dell’ angolo di inclinazione tra la retta immaginaria e la terza costruzione.

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Di recente mi sono imbattuto in un articolo sulle piramidi di Xianyang in Cina, l’ articolista si diceva sconcertato dalla presenza di piramidi in Cina. Da parte mia, invece, non sono affatto stupito. La mia ipotesi, basata sulla teoria di Sitchin é che le piramidi mesoamericane di Teotihuacan sono state ‘progettate’ dallo stesso gruppo di individui che ha progettato quelle di Giza, e che essi possono essere arrivati in Mexico solo attraverso due rotte: una che passa per l’ oceano ad ovest dell’ Africa, e una che passa attraverso la Cina.

Ebbene, il fatto di trovare delle piramidi a gradoni con terrazzamento in cima, esattamente come quelle messicane, é una possibile indicazione di questa seconda rotta. Mi misi dunque a cercare materiale documentale su queste piramidi cinesi, scoprendo che sono più di 100. Ma una foto in particolare ha attirato la mia attenzione. La mostro qui sotto:

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Come potete vedere, é un complesso di 4 piramidi, 2 maggiori e 2 minori, di cui 3 in linea retta con la 4a, piccola, leggermente spostata sulla sinistra rispetto alla retta immaginaria. Lo stesso pattern che abbiamo a Giza e a Teotihuacan, semplicemente applicato a 4 piramidi anzi che a 3.

Inoltre é bene notare il complesso di piccole piramidi perfettamente allineate in maniera verticale affianco alla piramide più piccola di questo strano allineamento comune ai 3 siti. Se sovrapponiamo questo pattern di Xianyang al complesso di Giza, notiamo che in corrispondenza della piramide qui numerata come 1, troviamo la piramide di Menkaure di Giza, numerata come 3 nella immagine che paragona Giza a teotihuacan. Ebbene anche vicino alla piramide di Menkaure son presenti piccole piramidi disposte in perfetto allineamento verticale. E’ vero, vicino alla piraide di Menkaure esse appaiono ‘di fronte’ e sono molto più piccole di questa piramide faraonica, mentre a Xianyang son di lato, ma la loro presenza a me sembra indicativa.

Inoltre, come e’ noto, Sumer, Egitto e Messicoico sono legati dalla figura di dei associati al serpente/drago; ningishzidda, thot, quetzalcoatl, e proprio la Cina é la ‘terra del dragone’.

Il sacro monte universale Meru

La concezione sacrale di piramide affonda le proprie origini nelle filosofie in proprio in Asia. ll monte Meru (sanscrito #2350;#2375;#2352;#2369;, p#257;li Neru), noto anche come Sumeru (p#257;li Sineru) col significato di “magnifico Meru”, è una montagna sacra della mitologia induista e buddhista; alta 84.000 yojana (circa 470.000/940.000 km) si trova al centro dell’universo, nel continente mitologico Jambudvipa. Molti templi induisti, come il tempio di Angkor Wat in Cambogia, sono stati edificati come rappresentazioni simboliche del monte.

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Thangka bhutanese del Monte Meru e dell’universo buddhista

” Il Meru segna il centro dell’universo e sorge al centro dell’Il#257;v#7771;ta, regione mediana (var#7779;a) del continente Jambudvipa. Confina a nord con la catena montuosa N#299;la (“blu”). Esso si innalza nella regione dei paradisi e sulla sua cima, a nord, trova luogo il paradiso di Indra (Svarga, Svarloka o Indraloka). Su di esso splende la Stella del Nord. “

Un valido esempio di questo concetto, cioe’ di montagna sacra e di montagna sacra fatta dall’uomo la troviamo non in Asia, ma bensi’ in Messico, dove e’ sita la piu’ grande piramide del mondo (in metri cubi), questa e’ la piramide di Cholula;

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Cholula, in lingua nahuatl Tlahchiualtepetl, tradotto – montagna fatta dall’uomo.

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La piramide di Cholula misura 500 metri per lato ed è alta 64 metri. È considerata la struttura più grande mai costruita dall’uomo, con i suoi 4,5 milioni di metri cubi. È composta, in realtà, di quattro momenti costruttivi sovrapposti, di cui uno solo è stato nuovamente portato alla luce.

Come questo concetto (montagna sacra e replicazione di montagna sacra fatta dall’uomo) di matrice orientale si sia sparso in tutto il globo, e uno di quei “misteri” (tanto mistero poi non e’) che difficilmente verranno a galla.

Nella filosofia Buddista si vuole che al centro dell’oceano cosmico, al tempo della creazione emerse il Monte Meru, simile a una piramide con quattro facce, ciascuna formata da pietre preziose, ove risiede il pantheon buddhista, luogo in cui ai suoi abitanti sono sconosciuti sia la miseria che il dolore. La parte a est è costituita da cristalli di rocca, la parte a sud di lapislazzuli, quella ovest da rubini, e infine quella nord è costituita da oro puro. Il Meru è circondata da sette anelli concentrici di montagne d’oro, intervallati da mari di acqua piovana, racchiusi in un circolo di montagne di ferro, e all’esterno, nelle quattro direzioni, i quattro continenti. Tale conformazione venne utilizzata per la costruzione delle antiche città sacre dell’Asia.

E non solo in Asia, basta comparare l’affascinante complesso Cambogiano di Angkor Wat con i disegni della mappa della capitale Nahua, l’Azteca Tenochtitlan;

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Angkor Wat

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Pianta di Tenochtitlan

Da queste ricerche, si riesce ad intravvedere, ancora una volta, qualcosa che vuole essere sfuggente, un’epoca antica, dove un determinato ceppo etnico avanzato, visito’ ogni parte del mondo diffondendo cultura, culti e sapienza.

Non credo affatto per’altro che e’ cosi’ rivoluzionario ammettere da parte di chi detiene le verita’ storiche che vengono divulgate ed insegnate, che decine di migliaia di anni fa’ (l’Egitto ha una storia di 30.000 anni) un ceppo etnico evoluto, navigando od a piedi hanno visitato tutto il globo, o meglio, le aree geografiche maggiormente predisposte a livello climatico a garantire un certo livello di vita sociale, con lo scopo di erudire. Compito che era pienamente riuscito, prima che catastrofi od articolati cambiamenti climatici sconvolgessero sia i luoghi e di conseguenza la vita quotidiana di molti popoli da essi visitati.

E proprio di fronte a questo silenzio, che sorgono dei sospetti. E non credo proprio che la causa sia una semplice pigrizia di rettori, caporicercatori, finanziatori, editori e quant’altro. Ma viene da pensare che c’e’ molto di piu’ nella storia dell’evoluzione su questo pianeta.

Fonti:
http://www.liutprand.it
http://eclissidelmondo.blogspot.com
http://www.luogocomune.net
Ultima modifica di Atlanticus81 il 31/03/2014, 10:17, modificato 1 volta in totale.

01/04/2014, 00:13

uno stesso bagaglio ingegneristico e tecnico è abbastanza evidente in tutti questi complessi il che denota o la presenza di una cultura globale o interscambi consistenti da parte a parte del globo. entrambe le ipotesi vengono scartate a priori ma non compensate con ipotesi valide il che mi fa pensare ad un semplice insabbiamento -_-

Però mi chiedo una cosa, come mai la Cina non fa di queste piramidi una attrazione nazionale come fa l'egitto o il centro-sud america?

Forse perchè sanno REALMENTE cosa sono e vogliono evitare di dover dare spiegazioni? Invece che mentire, non divulgare?
Ultima modifica di MaxpoweR il 01/04/2014, 00:15, modificato 1 volta in totale.

14/04/2014, 16:10

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=1Sdpdmy1xFw[/BBvideo]

Una lunga ad appassionante chiacchierata con l'Autore di 'Schiavi degli Dei', Biagio Russo. L'esperienza di vita, le ipotesi, il Caso Amicizia, il Grande Ripensamento e un libro che racconta una teoria - sulla nascita dell'Umanità - di frontiera. Traduzioni letterali e ragionate dall'accadico e dal sumero, paralleli tra astrologia e astronomia, il Mito che diviene realtà raccontata tra le pieghe poetiche, auliche degli antichi abitanti di Sumer, figli degli uomini, 'schiavi degli Dei - gli Anunnaki - a loro volta uomini provenienti da una superciviltà scomparsa ed equipaggiati con una scienza genetica ante-litteram.

26/05/2014, 00:48

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http://www.informareonline.it/sumeri,inventori.html

27/05/2014, 20:53

Ripropongo le mappe di Herschel: http://www.thehiddenrecords.com/

13/06/2014, 15:09

MAYA EGIZI E SUMERI

Si sono fatti tantissimi studi e si sono scritti centinaia di libri sulle piramidi egiziane, quelle azteche, e sulle ziggurat mesopotamiche, come in generale anche sugli altri monumenti megalitici sparsi per il globo. Pochi libri però hanno esaminato le corrispondenze dell’ orientamento di questi monumenti l’ uno rispetto all’ altro.

Quasi tutti gli autori si fermano ad esaminare l’ allineamento che questi monumenti presentano con la levata eliaca, con una particolare stella o costellazione, 'coincidenze' comunque da non sottovalutare ma tutto sommato finora accettate (e nemmeno sempre né da tutti) sostenendo che popoli di diversi luoghi e tempi possono comunque aver avuto la stessa idea nel prendere le stelle come punto di riferimento immutabile per il calcolo del tempo, o per la progettazione di opere civili.

Sull’ allineamento di questi monumenti tra di loro, e su analogie ‘non elementari’ presentate dai singoli monumenti pochissimi hanno indagato. Mi pregio per esempio di essere il primo in Italia ad aver menzionato e portato al pubblico un particolare allineamento che lega Egitto e Mexico, riportato poco più avanti. E’ poco noto che le rovine dell’ Esagila, il complesso sacro dedicato a Marduk e a sua moglie Sarpanit, presenta una caratteristica curiosa: la ziggurat che sorreggeva il Santa Sanctorum con le statue degli dei (chiamato Ekua) ha lo stesso numero di gradoni e lo stesso scarto dal ‘nord vero’ della Piramide del Sole azteca. Coincidenza non da poco visto che Marduk era una divinità solare.

L’ Eninnu di Lagash, sempre in mesopotamia, dedicato a Enlil, e l’ Egishshirgal di Ur dedicato a Nannar (il dio della luna sumero) e a sua moglie Ningal, progettati da Ningishzidda, divinità lunare fratello di Marduk, hanno lo stesso numero di gradoni e lo stesso scarto dal ‘nord vero’ della Piramide della Luna azteca.

Il Girsu dedicato a Ninurta, sempre a Lagash, ha nel suo cortile una serie di sette megaliti verticali disposti a cerchio con uno di essi leggermente spostato in avanti rispetto al cerchio ipotetico, esattamente come la prima fase di Stonehenge.

Se congiungiamo con una retta l’ Esagila, il centro del complesso di Giza, e il complesso delle Piramidi del Sole e della Luna azteche, questi 3 punti deviano dalla retta immaginaria di meno di 1°. Anche Lagash sta su questa retta essendo a meno di 1° da Babilonia.

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punto 1: Esagila - Babilonia (2400 a.C.) / Girsu – Lagash (2150 a.C. circa)
punto 2: Piramidi di Giza - Egitto (ortodossi: 2500 a.C. - Sitchin: 10500 a.C.)
punto 3: Teotihuacan - Mexico (ortodossi: 2000-1400 a.C. - Sitchin 3000 a.C. circa)
punto 4: Stonehenge - Gran bretagna (prima fase 2900 a.C.)

Sempre in linea retta giacciono Bad Tibira, il centro metallurgico mesopotamico in epoca sumera, il complesso di Giza, e il Machu Pichu, l’ antica Tampu Toco, centro metallurgico peruviano.

Mesopotamia ed Egitto sono abbastanza vicini geograficamente e culturalmente, quindi non ci dovremmo stupire di trovare similitudini artistiche. Ma trovare similitudini così accentuate tra questi due popoli e un popolo, quello Maya, che si suppone vissuto migliaia di anni dopo, e a migliaia di km di distanza, senza che secondo la storia ufficiale questi potessero venire in contatto, é davvero shockante. Eppure le sfingi egiziane e le sfingi maya/azteche, entrambe con volto umano, presentano lo stesso tipo di copricapo che arriva fino al collo, inciso con ‘scanalature’ orizzontali.

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Entrambi i tipi di copricapo hanno sulla fronte un serpente. Ciò è perfettamente coerente con l’ identificazione (introdotta da Zecharia Sitchin) dei personaggi Ningishzidda/Quetzalcoatl. I copricapi egiziani mostrerebbero un serpente in nome di Thot, identificato da me nella divinità sumera Ningishzidda, di stirpe enkita e quindi rappresentato dal serpente (come Enki e Marduk), e quelli maya in nome di Quetzalcoatl, il ‘serpente piumato’ venerato da aztechi, maya e incas (in alcuni luoghi con il nome Kukulkan).

Si è detto in tantissimi libri che le 3 piramidi di Giza rispecchiano la disposizione della cintura di Orione, come a voler duplicare in terra una struttura stellare in cui gli antichi egizi identificavano la casa di Osiride, il Duat, secondo il principio: come è nel cielo così in terra.

Questo allineamento però non è il solo meritevole di nota. C’ è un altro allineamento che lega indissolubilmente il complesso di piramidi di Giza con quello di Teotihuacan.

In entrambi i casi abbiamo 2 costruzioni maggiori che giaciono allineate in linea retta, e una costruzione minore che giace leggermente a sinistra di questa retta immaginaria. Nel caso di Teotihuacan abbiamo una angolazione di 18°, mentre nel caso di Giza 13°.

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Entrambi i siti hanno riferimenti astronomici e son dediti al culto dei morti:

- da Giza (Rosteau) il ka del faraone inizia il suo viaggio verso il Duat
- Teotihuacan rappresenta il 'sentiero dei morti', il corridoio che scorre affianco alle costruzioni viene ancora chiamato 'corridoio dei morti'.

Il sito di Teotihuacan é legato al culto di Quetzalcoatl, quello di Giza a Thot, entrambi legati alle figure del serpente e dell' uccello:

- Quetzalcoatl: il serpente alato
- Thot: testa di ibis con sopra un serpente - inoltre Thot corrisponde al greco Hermes, il cui simbolo, il caduceo, contiene i due serpenti intrecciati e il cui elmo ha ali di uccello.

Le analogie comunque non si fermano qui. Ne possiamo trovare molte altre studiando i reperti nelle 3 regioni. Prendiamo ad esempio la tecnica con cui venivano tenute assieme le pietre megalitiche dei monumenti. A parte la forma in se, quello che meraviglia è la comparsa della stessa tecnica nello stesso periodo (secondo gli 'esperti') in due zone così distanti. E ricordiamo anche che, secondo la storia ufficiale, mentre gli egiziani nel 2500 a.C. erano già esperti costruttori, gli antenati dei maya erano solo un popolo poco meno che primitivo.

Qui due esempi di 'cardini' utilizzati dai due popoli per tenere unite le grosse pietre nelle loro costruzioni:

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Sia in mesopotamia che in Egitto che nel centroamerica son stati trovati dei bassorilievi e delle sculture che presentano lo stesso enigmatico errore: raffigurano divinità o personaggi con 2 mani sinistre.

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In un primo momento da alcuni scrittori la cosa fu interpretata come un ‘errore di prospettiva’ dovuto al non riuscire a rappresentare correttamente nella stessa figura le due mani disposte una col palmo verso chi guarda, e l’ altra con il dorso. Si tratta però di una spiegazione che non sta in piedi, inquanto chi ha prodotto queste sculture e questi rilievi, ha anche realizzato colossali opere architettoniche con parallelepipedi di pietra pesanti dalle 2 alle 200 tonnellate, riuscendo a orientarli, inciderli ed allinearli perfettamente. Prova di un concetto di prospettiva davvero fenomenale e preciso.

Sarebbe inoltre troppo azzardato supporre che 2 civiltà distanti oltre 3000 anni e 6000 km tra loro, abbiano avuto lo stesso ‘problema di prospettiva’.

E che dire dell’ incredibile particolare dei tratti negroidi delle statue olmeche del centroamerica?

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Possibile che tutte queste similitudini siano solo coincidenze? O forse, come dimostra il vaso di Fuente Magna, le popolazioni mesopotamica ed egizia erano strettamente collegate tra loro e alle popolazioni del continente centrosudamericano?

http://gizidda.altervista.org/archeo/mayaegizsumer.html

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Credo che la faccenda dei personaggi con due mani sinistre sia la prova inequivocabile dell'esistenza di una civiltà madre comune e antecedente a quelle postdiluviane o comunque di contatti tra civiltà mesopotamiche e culture mesoamericane nel corso della storia.

Voi che ne pensate?

13/06/2014, 20:44

Anche a me ha colpito tantissimo questo dettaglio insignificante all'apparenza ma direi assolutamente indicativo in realtà.

Sia in mesopotamia che in Egitto che nel centroamerica son stati trovati dei bassorilievi e delle sculture che presentano lo stesso enigmatico errore: raffigurano divinità o personaggi con 2 mani sinistre.

In un primo momento da alcuni scrittori la cosa fu interpretata come un ‘errore di prospettiva’ dovuto al non riuscire a rappresentare correttamente nella stessa figura le due mani disposte una col palmo verso chi guarda, e l’ altra con il dorso. Si tratta però di una spiegazione che non sta in piedi, inquanto chi ha prodotto queste sculture e questi rilievi, ha anche realizzato colossali opere architettoniche con parallelepipedi di pietra pesanti dalle 2 alle 200 tonnellate, riuscendo a orientarli, inciderli ed allinearli perfettamente. Prova di un concetto di prospettiva davvero fenomenale e preciso.

Sarebbe inoltre troppo azzardato supporre che 2 civiltà distanti oltre 3000 anni e 6000 km tra loro, abbiano avuto lo stesso ‘problema di prospettiva’.


E' una scelta stilistica insolita non classificabile come "errore" di prospettiva soprattutto per quei popoli tanto abili e soprattutto è inconcepibile che tutti e 3 i popoli abbiano sbagliato nello stesso identico modo. Avrei potuto capire che uno potesse sbagliare con la mano destra l'altro con quella sinistra, ci sarebbe stato qualcosa a cui appellarsi ma così dà proprio l'impressione di essere una precisa SCELTA. C'è da chiedersi il perchè...

Assurda questa cosa, mi ha lasciato davvero perplesso. Mi stupisce più questo che le varie congruenze riguardanti l'orientazione dei templi che pure di per se solo in malafede possono essere bollate come coincidenze.
Ultima modifica di MaxpoweR il 13/06/2014, 20:48, modificato 1 volta in totale.

29/06/2014, 15:03

Spero che non sia un problema per l'utente Nisaba il fatto che io desideri condividere un suo lavoro in questo mio thread.

Stati sovranazionali sumerici?

Alcune evidenze nella documentazione archeologica relativa a Sumer ha suggerito con sempre maggiore forza che, nonostante quello che si pensi correntemente, i governi delle città-stato non fossero necessariamente teocratici. Anzi, in genere erano laici. Questo sulla base dell'amministrazione della proprietà fondiaria dei territori della città, che spettava al sovrano e non al clero, il quale anzi dipendeva per le derrate e gli appezzamenti di terreno proprio da un sovrano laico. Una situazione simile, ma spuria del carattere religioso della linea dinastica, a quella egizia. In verità, però, questa affermazione costituisce una profonda semplificazione di quello che è il vero e proprio problema.

A fianco di questo, c'è anche la necessità di definire quale significato abbiano esattamente le parole "lugal" ed "ensi", che in genere sono sempre state usate quasi come sinonimi - indicando entrambi un "signore" in senso laico. Le tavolette di Ebla, dove si indica un ensi e quattordici lugal, hanno indotto a ritenere che l'attributo "lugal" (signore, comandante) fosse una carica inferiore a quella dell'"ensi" (signore, re, comandante) e che, mentre il primo termine può essere assegnato a più persone contemporaneamente, il secondo sia unico, e spesso trasmesso non per linea di sangue. Ad Uruk, inoltre, venne trovata un'iscrizione che diede molto da pensare: Enshakushanna si definisce en-ki-en-gi lugal-kalam-ma, ovvero (nell'accezione di Uruk dei termini) "signore di Kiengi, re di Kalam": se en(si) e lugal fossero lo stesso titolo, perché avrebbe dovuto attribuirselo per due volte? Invece, è più probabile che i due titoli avessero implicazioni differenti.

Unendo il materiale di Uruk a quello di Ebla, per altro colonia della più antica Uruk, si è definita una nuova tendenza fra gli archeologi, per alcuni dei quali en(si) potrebbe indicare una carica governativa sovrannazionale, mentre lugal una carica locale. Accettare questo assioma porterebbe alla facile contestualizzazione anche dei termini usati per indicare le varie porzioni della proprietà fondiaria, ma significherebbe accettare che l'idea di impero sia nata molto prima del previsto.

Lo studio completo qui http://postitmistery.altervista.org/All ... ionali.pdf

http://postitmistery.altervista.org/portale/?q=node/35


Complimenti!

[:p]

30/06/2014, 09:04

Nessun problema Atlanticus [:)]
Spero anzi ti potrà essee d'aiuto in qualche modo.
Aggiungo solo ho in cantiere anche una revisione dei testi sumerici citati nello studio (principalmente quelli di Ebla che citano i 14 lugal, dei testi di Urukagina di Uruk e di quelli di Enshakushanna) alla luce di alcune revisioni di terminologia, riguardanti en(si) e lugal, ma anche gli stessi nomi assegnati ai territori (es. Kiengi e Kalam), che potrebbero non essere unicamente nomi propri, ma qualcosa di più. Al momento ho difficoltà a reperire la traslitterazione dei testi, ma se arrivo a quella poi è facile. E sono abbastanza fiduciosa nel fatto che ampliare la visione su determinato materiale potrebbe portare a scoprire qualcosa di interessante.
D'altra parte, Sitchin lo ha fatto solo per la componente mistico/religiosa, tralasciando quella più legata alla politica interna di Sumer. Allo stesso tempo, però, ci sono evidenze per cui questa "politica interna" non è quella che siamo abituati ad immaginare.

Comunque sia, sono piuttosto convinta che contatti fra il mondo Medio Orientale antico (Babilonia e Fenicia in particolar modo) e l'America centro-meridionale ci siano stati.
Ho dei dubbi su alcune somiglianze fra reperti americani e altri mediorientali, ma forse eccedo in cautela... eppure determinati temi "riccorrenti" non riesco a vederli tali. In ogni caso, ci sono evidenze di reperti: statuette di chiaro stampo mediorientale trovete in Sud America, scrittura fenicia e cuneiforme ritrovata su tavolette rinvenute in Sud America... non è che mancano i casi! [:D]
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